Pensiero e Volontà - anno III - n. 12 - 1 agosto 1926

PENSIERO E VOLONTA' e il nostro ·anarchistno sociale con l'individualismo amorfista, - ciò che ,anche all' A dunata certo dispiace. ,Ma l'Adunata m'invita a meditare se una associazione, anche anarchica, ll)ùSSadel tut to e sempre andare « esente dal vizio autori· tario ». Prima di tutto, che si intende mai per vizio autoritario? Se s'intende una viola zione o limitazione effettiva della libertà e Iniziativa individuale e collettiva, allora, co· me dicevo l'altra ;orta, si tratta di un timore puerile, poichè ne~un partito., neppure di quelli che sono in teoria autoritari, può sul serio violare la libertà de' suoi soci se non ha mezzi coercitivi a sua disposizione. Nel caso ue1 !Partito anarchico la iipotesi è de] tutto fantastica. L'organizzazione mette a di sposizione dei più attivi mezzi maggiori e un ' più Va6to campo d'azione; ed i 1nen01attivi per lo meno vi vengono influenzati e spronati dai primi, mentre lasciati a sè probabilmente sarebbero del tutto inutilj. Ma quelli eh~ intendono agire libertariamente e indipendentemente non ne sono aff,atto ilillPediti dall'essere organizzati. Al contrario! Se ll)Oi il vizio autoritario si scorge nell'·in fluenza cne possono esercitare alcuni ele· menti sulla collettività associata, anche st1 ciò talvolta può esser vero, e prescindendo dal fatto che una autorità morale derivante <lall'influenza personale non si potrà evitare del tutto neppure in completa anarchia. tal~ << vizio » non diiJ)ende punto dall 'orgjnizzazione. Due !I)rove ne abbiamo, eloquenti : La prima è che coloro i quali esercitano una maggiore influenza sulla collettività organizzata non sono quasi mai i co1nponenti le rommissioni, i segretari, ecc., i quali per lo più sono elementi m•odesti,. quasi ig.noti e senza autorità di sorta; e la influenza dei primi si eserciterebbe anche se non ci fosse orgianiz zaz1one. L'altra prova è che fra i disorganizzati le influenze personali sono più forti più indiscusse e più facili a cambiarsi in autorità vera e propria, in quanto non v'è una onzanizzazione che dia ai più oscuri e modesti la forza e possibilità di controbilanciarla. discuterla. controllarla e fa.rle oo-oosi- • z1onc Anche se si ammette che le commissioni o i segretari di organizzazioni possano mac-. chiarsi di « vizio autoritario» (e chi è t;he non sbaglia a questo mondo?), la loro autorità no.n sarebbe mai neppur lontanamente l()a-ragonabile a quella, ·ben più effettiva e direi quasi dittatoriale, che !può esercitare Bibroteca Gino Bianco -- ----- chiunque compili un giornale, faccia l'orato· re, scriva, ecc., quando la su.a attività dipenda solo dal suo arbitrio -ed egli non la r-oordini, attraverso l'organizzazione, con l'attività di: tutti. Non è dunque questione di cercare il pelo nell'uovo in tutto quello che fa una organizzazione, per scoprirvi a tutti i costi il vizio autoritario, - cosa sempre f.acile agli ipercritici, sia per la elasticità delle ~arole ll)er ~ui tutto può sembrare un vizio, sia perchè nient,e, neppure l'associazione a· narchica, :è perfetto a questo mondo; quanto <li vedere se la mancanza di organizzazione non sia ,proprio lei la debolezza or· ganica che più permette al cancro autoritario di attaccare qualsiasi corll)o sociale e gli stessi movimenti avanzati ,e di minoranza come l'anarchico. Il vizio autoritario, cosi frequente ,per tetL· peramento negli individui, - e l'individualismo con la sua volontà <li potenza n,e è un travestimento e l'esaltazione insieme, -- trova nell'organizzazione il suo antidoto. La stessa organizzazione, quando è occasionale e sporadica e non. discussa e decisa volontariamente da tutti gli associati; quando è accettata quasi senza saperlo o subita d.ai disorganizzati in mancanza di meglio, -quando si risolve in aggruppamenti locali isolati e sparpagliati che s'ignor.ano a vicenda, risulta assai più autoritaria di quella a base federale, !Permanente, prestabilita e coordinata so· pra un territorio sufficientemente vasto. Men" tre in seno ialla prima un individuo o pochi, o un 2"ruppo ristrettissimo di personP., può agire quasi del tutto arbitrariamente, profittando della inesistente o scarsa organizzazione altrui, nell'organizzazione concertata su vasta scalà ogni difetto del genere. pur n•)n e~send_oeliminabile fino all'assoluto, può venire ridotto ai mininii termini dal dibattito ' dal controllo, dalla resistenza interna delle volontà associate. Ha ben ragione l'Adunata a dire che l'am· biente autoritario esterno ,esercita una in1fluenz,a malsana sulle organizzazioni esistenti in se.no ad e55o. E' naturale ed inevitabile. M:a tale influenza si esercita più f,ortemenf:~ e con più dannò sugli elementi disorgani7.zati. ooichè qt~.esti non hanno neppure quel tanto di forza per resisterle che viene dall'associazione degli sforzi. Da qualunque punto di vista, insomma:- si esaminino le obieziioni mosse all'organizzazione anarch1ca, esse r1suttano o infondate o che le medesime obiezionì si oossono con .maggior ragfione ,.

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