Pensiero e Volontà - anno III - n. 7 - 6 maggio 1926

, . 146 PENSIFRO E VOLOì~1--P,.' no che l'individuo e ignorano la necessità sociale; perciò tendono a negare le condizioni niateriali. (sociali} di qualsiasi libertà. Schiav ~ spiritualmente gli uni e gli altri di 1:1na . astrazione (di un. fantasma, direbbe Stirner), - « I 'Individuo » i primi, ,« la Società » i secondi, _·_ non voglion capire e.be nella realtà non vi son01 che società di individui ed individua assoajati; perchè l'uomo solo, se potesse esistere, sarebbe il più debole degli schiavi ed una societàt in cui mancasse aì , singoli componenti un minimo .di individualità propria sarebbe un informe ammasso di bruti. ,Capisco èhe niun socialista nè alcun individua.lista dichiara di negar I 'individuo o di negar la società; pure nella teoria- è implicita, loro n1algrado, la tendenza che·, sviluppata, porterebbe alle suesposte conclusioni. L'incapacità di -concepire una organizzazione libertaria spinge i più amanti della libertà .a negare l'organizzazione e gli autoritari ad ac,cettarla anche se dispotica. Ugualmente distanti dagli uni e dagli altri, gli anarchici « s01cialisti » ( adopero questa parola per b~evità, nel senso che le si dava in seno all' « Interna.zionale » e nel suo significato esclusivamente teorico) vedono la società e l'individua come i due termini inscindibili della medesima realtà, - una real'- tà pessima oggi, in cui a causa del cattivo organamento sociale i due termini sono in conflitto, ma che noi vogliamo cambiare, perchè una realtà diversa ne faccia. scaturire l'ar1non.ia dalla pratica del mutuo aiuto e della libertà.. Di qui la conce.zione deil'organizzazione a.nar,chica . * . * * Avversano l'idea dell'organizzazione anarchica. non soltanto gli in<lividualisti veri e propri, ma anche altri anarchici, i quali, pur non respingendo per un a.vvenire più o meno lontano l'orga.niz.z.azione e il comunismo, non ne vogliono sapere nella società attuale per · ciò ohe riguarda la propaganda e la lotta per la libertà e per il proletariaito. Questi ultimi, p·ur non essendo individualisti nel :fine e in tutto il senso della parola,. sono però indu·b- . biamente guidati nella 1:oro c·ondotta, da una menta.lit.à e da un modo di c.onsidera.re la lotta essenzialmente individualistici. Il loro errore (l'abbiamo detto') consiste sopratutto ne~ eredere che l'organizzazione è impossibile senza autorità. La verità è il contrario: che cioè l'autorità è un dissolvente. BibliGteca Gfno Biancò. dell'organizzazione sociale, è lei che rende impossibile una reale organizzazione, veramente umana e cementata dal libero reciproco consenso. L'autorità:, in:fatti, è maggiore, più coer~ citiva, più dispotica e più arbitraria, dorve l'organizzarsi ,è permesso solo ai pochi che comandano e impongono il loro volere ai disorganizz,ati. Man mano che il numero degli organiz.zati si esteri.de, l 'organiz.z.azione è · costretta a diventar meno autoritaria, si tratti anche d'una organi,zzazione di pecore. Se poi i componenti l 'oirganizza.zione delle << pec0tre matte » di cui parla Dante, si cambiano ·in uomini liberi che seguono « v'irtude e conoscenza », allora l'autoritarismo terriu_ . to, automati,0amente scofi\pa.re, per,ch,è non v'è più chi vuole esercitarlo nè chi è disposto a, sottomettervisi. Se effettivamente non fosse, possibile orga._ niz.zazione .senza autorità, l'anarchia sarebbe davvero una utopia irrealizzabile. Io invece penso, d 'a,ecor<lo con quasi tutti gli scrittori anarchici più con-osciuti che si sono occupati dell'argomento, che l 'anarc,hia consista proprio in questo·: nel voler sosti tu ire una « organiz,zazione libera >> -· vale a dire la sola organi'zzazione degna del nome di società -. alla òrganizazione· coatta, dispotica, ~rarcbica, imposta da pochi dall'alto ai moilti in 'basso con la violenza, la minaccia della Yiolenza ed fl ricatto della fa.me; la quale organizzazione è la negazione della società umana : la verra disorganizizazione sociale in atto. Dimostra.re la necessità, l'utilità, la possibilità dell 'organi7jza.zione anaJ>chica, tentar di organiz7iarsi anarchieamente fin da ora e di influenzare in senso ana.rchi-co le organizza_ ziop.i dei proletari ,orppressi mi pare quindi un « compito precipuo della propaganda ~- narchica. >>: propaganda di idee e propaga.nda del fatto, - importante qu~nto il dimostrare i mali del capitalismo e dello Stato, i beneficii della rivoluzione, dell'uguaglianza, della libertà, ecc. Si tratta secondo me d'una questione essenziale, inscindibile dal resto della dottrina anarchica, senz·a di cui l 'anarchia resta inutilmente campata nelle nuvole dell'astrazione e le sue sorti restano affidate al caso· ed al capriccio individuale,- il quale può .anche diventa.re eroismo, estetìcamente bello ma insufficiente se isola.to. Alc.Ulni· amici preferireb,bero non csi insistesse su <; uesto argomento per evitare di acuire il dissenso con gli anavchici, che la pensano diversamente. Altro error~. sia per-

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