Pattuglia - anno II - n. 3-4 - gen.-feb. 1943

r E' co1wcnulo ormai che H fenomeno cinema presenta non solo un interesse artistico di prim'ordine, ma nnchc qualche cosa di più che va oltre il fatto particolare dell'essere o non cs~crc, caso J)Cr caso, il film un'o- CONFUOSNI I volto, eh<· pone l'arte come moriolii.\ crficiente. JI , alore suggestivo dell'arte è !>oslt'!nuto an_chc-dui tecnicisti e .rosJt.ivisti delln poesrn pura e del fornrnhsmo; ma, pcrn d'arte. E poich~ lc opere d'orte c<l csclusi,·u acco.1pnn~lmcnlo del gusto non sono un fatto più fre<1ucnt.e e più che -· come è stato più volte ripetuto quotidiano, si può persino prcs-cindcre sulla proposizione del professor Magda! valore nrtislico elci rilm 1>er con- gi - arriva, fofluendo sulla scelta ses- ~idcrarc il fenomeno sotto altrJ aspetti, sualc a dilcrminure i curaltcri costitudi cui ccrtumcntc il più importante tivi delle generazioni prossime, non si- (c che forse soslonziaJmcnt..c compcn- gnifi<'a tuUavia, per chi abbin un sano d1n tutti gli altri caratteri extraestetici) ooncetto dell'arte, uscire dai limitj dele ,,ucllo che nasce dal ropporto tru l'art.e stesso. film 1>roiettnlo e pubblico. Una focciu t forse un pò ingenuo sopruv,•1tlutarc eminentemente sociale del problemn questi as1>ctti del film: jngcnuo e nn- ,,uindi che, Il sua ,olto, può presenture ti,·o aJlormursi delli:1 possibile pcrnicionumcrosi se non infiniti problemi e sol- silà di certi spettacoli cincmato~rrutoproblcmi. rici. Domnndiamo agli psicologi e ui chiscl', non tanto provoci1 estasi quanto fornisce stimoli e determina azioni. Che se anche sono soltanto interiori non per questo sono meno importantL Non è un giOèO lo creazione artistica e non può nè deve essere un divertimento il contatto con l'opera d'arte. Solo alcuni idioti scambiano l'opera d'arte per un giocuttolo: l'opera d'arte è uno strumento. 1 modesti pensieri espostj di sopra pos~ono confortare le 1>iù giuste tesi c;rca In moralità o meno dei fil.m. Almeno dal 1926 si sa che l'opera cinc• matografit'!n necessjta di uno. tesi <' questu necessità, resa ancor più evidente dalla natura colletti,•a della creazione del film, non cosTih.1iscc - come qualcuno può credere un regresso verso concezioni estetiche sorpassate, perchè non ò In tcsj in sé c1uella che r.onta, mn lu sut1 presenza o In sua assenza. Vecchie estetiche sono cadute nell'ec1ui- ,·oco di credere che dalla qualitù della tesi nascesse- la qualità dell'opera, e hanno ttUermato l'utiutà sociale dell'arte La sociologiH c- h1 psicologia do- sociologi dc-I rilm di di1·ci fruncmnentc , i-ebbero forse dedic.'nrc unu maggiore se - Il gi(ivam: \\'crthcr • 11bbio. avuto attenzione all<' infatunzioni colletti, 0e per unu influenzu bcndica o noc'ivu per <·Cl'ti Aeneri di pellicole o pet· certi il popoto tedesco e per tutta l'umanltà attori o per certe maniere e certe foJ,:- che lo ha leito e che- lo legge; ncsgje <li \'itn che dallo schermo si 1>on, sun sociologo vorTll far sorridere i suoi µono <'Ome modello o dichinrutmnentc lettori JH'CS('ntando, con esecrazjonc per :,i propongono nl pubblico. E non è <1ucll'operetta, Ja statistica dei suic•idi r, dire che .moltn carta non si siu an- che ha provocato. Chè, se ci fosse un neritu d'inchiostri e che molte teste simile sociologo, noi vorremmo chicnon si siano afraLicatc su queste que- dergli un'altrettanto esatta statisica :,tioni. Per noi esse si compcndfano assni meno focilc a compilarsi - delle tult;wiu solo se riportale a <1uello che [lnimc che ha consoluto, delle persona- proprio come mezzo per propugnare t'.· il \alorc <~entrale ciel Film e diremmo lità 1>it) grandi e più piccole nlln cui e diUondcrc particolari )dee. ~on è am~i pubblico: la sua artisticità. Col che formazione ha contribuito, alla cui eleva- questo. L!n contenutismo non "oJgarc itbhimno giù detto che non intendiamo ✓-ione spirituale ha offerto campi jne- intende In qualità dcll'oper.:, c.-ondiziopcr "rte nessun ~ioco di [ormn, ncs- splorati. Quella stessa forza suggcsti- nata dalla volontà di esprimere con c1uel sunu piocc"ol<'zza di ritmi, nessuna va che pu() avere, non indotto, mn con- mezzo una particolare concezione e soper s<tuisita che sia - sapienza to- corso a indurre taluno - e siano anche stiene che questa concezione port.icolarc nale delle gr.-iduzioni dei grigi e nes- non pochi alla distruzione di se cola11closi 11ella forma dà a questo vjsu1fo maestria di attori a piegare j( stesso, ha indubbiamente giovato a mol- brazionc comun.icotiva, calore, intensità loro fisic() a virtuosismi cs1>rcssivi: di- 1i t,ltri per e-ostruirsi dall'interno, per e - in altri termini - altezza di Jivello l'endo arte intendiamo dire anche qual- ·forsi un io più ricco e migliore. artistico. li Jettore o Jo spettatore poschc cosa che contiene tutti i problemi L'art(' del film\ come ogni altrn nr• sono anche ignorare o non poter decjdi sopru e che, per comoditi1, nbbin- te, non è un gioco ingenuo e n<'mmc• frure lo specifico precetto e possono mo voluto distinguere do essi,. no un gioco pericoloso. F: l'impegno magnri anche non saper definire il monStudinre lu potenza del cincmn, la massimo della vita dello spirito, ·tanto do morale <lcll'nutorc p degH autori. for1:n di pcnctrnzion(' dei suoi conte- per chi In rn quanto per chi "eramcntc Hcstcrù però inncgnbiJe il fntlo che nuti, il segno vh·o più superficiale riesce .t contemplarla. Ma contempln- In loro coscienza ne viene riplasmntu, o pili penetrante che certi ram In- zione cutarsi sono troppo malintesi ter- cosi che essj non ereditano il contenuto per questi. 1:1ssurdamente, la 1,ocsiu offrirebbe stimoli non cli pensiero o di azione, mu stimoli fnnt.nstici e 1.1 101·0 volta poetici. '.\1'on è qui possibile intrattenerci su quest<i aspetto tanto deprecabile di certa pseudonrte di oggi dal cui conlng.io J\On i: rimnslo immune nej>pure i.I cinematografo: rnA poich(· agi intelJigenti bastono poche 1>nrolc, laccia.mo osservare come i formuliati si ammirino frfl di loro - poeti na.scc.- rebbero dn 1>octi cd è proprio lu incompiutezza dcll'op~ra degli uni che conforta e sollecitn le- incomplete opere degli altri. l.in'opcrn d'arte è unn cosa chiusa e compnUa, che non si può prolungm·e in questi Filamentosi rlagelli e che non si espande con movimenti ameboidi per nllrncanzu di contorni definiti. li torto di costoro è di cçinfondere il non Iinito della poesin mancata con l'infinito del.la grande poesia. Tutto questo sc.mbrn urg<'nle dirlo in rnpporto al cincmato~rafo che è potuto sembrare immune proprio per la sua concretezza di spettacolo per le masse - dalla vttnjtù di una assurda purezza.. ~on che non ci sia sempre stato cinema vuoto e cinemu puro divel'- timento; cinemo formulistico anch'esso ~ome sono Formalistici i romunzi gialli solo che volti a cesellare più che i rit-mi del ve1-so e del fotogramma quelli dell'i~tierR nurrnzione: Ungaretti e Conan Doylc, Montale e r\gato Christie stanno in diretta proporzione con Ruttmann e Gallone, con Castellnni e Rrignone. Qualcuno ci rimpro"t_-rertì di fo1'e qui sconveniente confusione cli no1ni, ma noi preferiamo uddossurcì quest'accusa d1e non ci tocco, con In speran~ che quanto abbiamo detto possa1 almeno a qualcuno, togliere una, più chC scon. veniente, scandnlosa confusione: c1ucUa delle idee. ~t·iuno ncll'nnimo del pubblico, osscr- mini, ..;ono carichi di troppi signifi.cnti morule dell'opera, ma hanno da <1ueu1rc I(' correnti di idee che essi incu- assunti nel corso della vuriu riflessione.- sto - per In mcdiuzione deUa formo 1rnlano in <·N·li paesi. lu t,·~•sformu- estetica: più modernamente, sappiamo la sugizcstione di uno nuova manie1•u ,r,ionc che operano nei caratteri e nelle che l'Mt.c non tanto .sopisce quanto ri- d.i ,edere I<' cosc. Questo è il senso UMIJER 7 '0 /JARBARO abitudini. e pt•rsino <1uell'impressionante 1lesti1. non trrnlo svuota <1u1'nto arric- della proposizione, già offcrrnatn altr~ f' A(VTOJ\110 J-llETUANGELI ~-------------------------------------------/ ALL'INSEGNA UELLE IMMAGINI DEJ''l'EMPI CHE FURONO I LlTTOHlr\ LI che si cclebruno in primavera sono la rc~ta della gio, inc-au. E la gio,•in{':,,w si specchia con manifesta preferenza in un'arte nuova, come quelta del cincmu, che appena lu precede di qualche genera~ione. In , erih\ il fiume dellc imagini \rascorrenti sullo schermo, ritlette inlaticabilmcntc tuttli i sogni che °le son propri: guSto elci \'iuggi, piacere della nutura, :.allucinazioni brevi e sovrapposte, grandezze e pil'aleric. Perciò il problema del cfoemn italiano o s'impostu come problema ,U giovani o ò meglio non parlarne•, tanto meno poi per ripetere sempre i medesimi luoghi comuni. Da più anni ho occasione di incontrarmi coi giO\·ani del Gut in occasiono della loro preparazione littoriale. La prima volta la nostra commisisione si insediò addirittura n11'universitù, nella stessa aula ove, vent'anni prima, io avevo sostenuto 1n min lèsi di laurea. CoJto un poco olla sprO\'• \lista ila questa audace ambientazione, non seppi nascondere una certa mera• viglia nel sentire echeggiare, per la primn \'olta nella grave uula De Snnctis - ove solo i no'mi di Crozio, Pa.pininno, Tacit-0 e Platone, sembrnvono a,·er diritto di cittadinanza, quelli perfettamente unticonformisti di Duvivjcr 1 Blasetti, Pabst, certo più consueti alla c..'debritù "nriopinlo degli afiissi stradali. 1\on avrei mai pensato, per esempio, che il famigerato Z'A la mori (Emilio Chione) della nostra infanzia do\·esse un giorno assurgere. ai gravi onori della cattedra. \fo la mcrovi,clia si trasformò pre• di ROBERTO PAOLELLA sto in l'on:,.cn:-i<, 0 appenu i gio, ani si misero a discutere, con tantn scrietù, le loro Lesi cinematografiche. Ln ver,tà e che ìl mondo ad ogni momcmo ~i fu un ,ollo Cresco e nuovo. 11 dHfidlc è manlcnel'si u corrente. Perciò pl'ima o poi Fatalmente s'invecchia. Gunrdntn sotto un tale aspetto In giovinezza è, invece, veramente eterna. Tullo questo il Fa1:1cismo hu magnificamente compreso, facendo entrare ario 1,uova perfino nelle :mie insigni delJc patrie università. invi/o ane immagini. C intanto il manifesto di questo numero di -Pattuglia-. che ha certamente inspiroto il pili fedele umore per il cinema. Chissà perchè nel subire in pieno la seduzione di tale proposta io ho pensato all'Embarquement pour Cythére di \Vntteau o aJl'J,witation à lo valse di \Vcbcr. forse perchè nella [avola mngniticn del quadro, come nclln romantica ~onatn l'allettumcnto appure non meno irrisistibile. Elle 1)(1lsait tr,s bien scrh·e,•a dei rest-0 \Verther di Carlotte nel ril'ordarc i) preludio dei suoi amori, :-\ttrn"erso il corso degli anni Un3 bella 1.mrn.ogine può dunque, non solo divenire il più vivo messaggio della Ielicitll scomparso mu ancora roppresentore tutto ciò che di essa permane. La mia generazione cinemntogrufit::t c.! c1uclla che immediatmnente segue oJl'epoca d1 Lumière e di Meliès, Quando il treno. ormai fomoso ncllu storia del cinema passava per la stazione e.li L e Ciò tot io non ave\'O che pochi anni: forse un anno sofo. I film fantastici di \[eliès sono stuti. quindi, il ,ero alimcnto rinbeeco dellu Fondazione Ruffilli - Forlì mia inlanziu. Perciò ,1111:ichè dm10,nrc ;_tneora unu volta le :-iolite melanconjd1c istanze "erso il cinema puro, integ1·ale o visuale che dir si ,oglin, io prcl'eri:-.l'o discendere a Iilo d'ucqua, lun,.;o il <:orso delle sue imugini, nel ~f~:s:~c1!:;l'(~~~~~at~ :ì~l1a i~a~~~~ll~~cc:!~ dn di cui ful'ono l'oggetl-0. Le pr.1me immagini che gli uomini della mi11 generazione prcclilesscro nello schermo, anzi nttra\'er.so le quali comin• <:iarouo ad amare il cinema, sono <1uelle della CITTA'. Essa è In musa inspiratrice dai primi grundi Wms nordici c·on le sue luci le sue lenta:io,ii ì suoi abissi le sue vertigini. Sono quest~, alln lettera, i titoli dcll'cpoco Bur<ltro ddlc grandi città, dice dc Quinccy, che fortifica il c.·uorc dell'uomo quando non lo deprn, a cd indebolisce fino all'abiezione e ul suicidio. Primo incontro di Asta Nielsen col suo destino. in l'Abisso sulla piattt1forma di un omnibus sobbalzi111Lc, attra,crso i cui vetri bagnati 8i intrnv- \ cdono fe immagini sfuggenti, sotto 1e raUiche di pioggia, della Cattedrale del Parco C1vico, dei Palazzo Reale.' .\ngolo del pubb_lic~ f,l:inrdino, porto abilualc e luogo e.li r1poso nel 1\lcditerra• neo della gl'Hnd<' metropoli (ancora de Quin<"ey) ove li, protagonista meditarsulle conseguenze del suo peccalo mentre in fondo sfilano, uttr~wcrso un , elorio di bruma i pesunti trnmways della circo1w111Jaz.ionc. Coppia che- esce ,lall'albergo elegante.- ed ccccntrico 1 e si uccomiat;1 nvnnti l'edicola, mentre In gelatina registri! insistentemente i , upori del fiato, che attraverso la mano gunntatn di \\'o1demar PayJander. Birreria della capitale, in[inc, ove la rugazza di compugna siede per In prima volta col nobi[e gentiluomo monocolalo, pr<"sso un Ol'ribilc to\'ag1ia di denteUe distesa su un più orribile, tavo!o -dui ptccli !;lran~un>!nle t-tmlorli. Da un vcc:hio film iialiano: "Cuccagna,, 9

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