Pattuglia - anno II - n. 3-4 - gen.-feb. 1943

raie i personaggi e le azioni dei personaggi. Il complesso dei valori scenografici dell'ultimo fHm di Chiarini non pot.eva racchiudere - incvitabiJmente - a.Itri uomini, altri desideri e passio• oi e altra vicenda all'infuori di quelle che l'autore vi ho espresso. Onde si potrebbe sostenere c::-..cl'estetismo consiste nell'odegunre a un livello scenografico non solo gli ambienti ma anche e sopratutto gli uomini. EccOI dunque pcrchè una tale posizione (la cscenogratia• è s~mpre un modo di osservare obiettivo, che code filosoficamente dall'alto e non prorompe dallo passione) ha potuto od alcuni sembrare fredda e non inspirata: ma costoro appunto peccano nel giro chiuso delle osservazioni critiche poichè non comprendono i termini di quel problema estetico che pure è già stato risolto io sede letteraria e pittorico: il fotto spirituale, cioè, che conduce un creatore di immagini n vi\'ere queste immagini più razionalmente che sentimentalmente, (per quanto si possa ben dire come l'intuizione razionalistico, se visauta con sincerità, è anch'essa un profondo sentimento) a \'Cderle sotto una luce estetica (di armonio compositivo) e non passionale (di .scntti drommntici). Perciò è anche jmplicito, in questa chiariricazione, il lnto dimostrativo <lcl tredicesimo periodo\ che pure in cineUla - dove il movimento è continuato e narrativo come lo è lctternriomente un romanzo, costruito r._erò di osservazioni •isivc - qualora l estetismo vengo ac,, colto (e non può non accogHorsi) co,- me un modo personale ed originale di •edere gli· aspetti umani o di sentire la vita, es.so può costituire validjtà e autonomia espressiva di linguaggio non dhrer&umente dalla umanità di Vidor o dal pcssimhlmO di Duvi.,.ier eateriori~zati nei loro personali motivi atilistici. , Ritorniamo a Stcrnberg: ad un maggior esame di ciò che egli ha e8presso· cinematograiicnmente - esame convo• lidato dalle ultime deduzioni - la sco• pcrta di una sun tendenza all'estetiamo come tendenza integrole non può &ussistere, e deve limitarsi ai confini di Capriccio spagnolo. Poichè iniotti, ripensando a L'angelo a:::urro e a quelJa .aua interpretazione (che non è poi una cinterpretazione morale») di Dostoiev• aki in Ilo ucciso, sorge un e.ltro punto di vista critico nei suoi riguardi. In Ho ucciso, egli ha messo intieramcnte ma. confusamente se stesso t l'opera è un caos dove molti e forse troppi elementi e-ntrano in gioco secondo linee •a-geometriche (perciò appaiono, nel la• voro, squilibri di ritmo narrativo), A Stcrnbcrg non importa dove vadano, che facciano e perché si muovono i personaggi: i personaggi sono morio.· nette, sono un pretesto per lasciare libero sfogo ad un amore, piuttosto corrosivo, èU atmosfera, cosi come la atessa maschera di Peter Lorre non è che un pretesto spettacolare ch'egli usa qul ben diversamente da Fritz Lang in ..Morder. Ma questo non è estetismo, poichè quell'atmosfera (come quella, del resto, d1 Le notti di Chicago) è pia-i cere in sè e per sè cd è Une a sè stessa, semplicemente. L'estetismo invece non è fine a sè stesso, anche se esternamente può sembrare tale. Il mon• do wildiano di Dorian Gray è si pieno di raffinatezze obiettive, ma il personaggio è ben seguito doll'o.utore nè mai viene meno all'analisi: solo che, in sostanza, questa analisi è fatto - ai può dire - scenograricamentc. Cosi Chiarini, al contrario di Sternberg, ae• gue i suoi personaggi: ed è proprio il fatto di serirli obiettivamente, di lontano, che dimostra la presenza del auo estetismo. Egli partecipa infatti al• l'azione con l'intelletto e non con il .»entimento: onde gli è riuscito - ed è questo il ma~gior merito estetico del lavoro - di creare U drammaticismo senza portare gli attori allo dorzo drammatico, di giuocore nell'interno del mosaico umano sullo sfondo scenografico degli ambienti. E, se un concetto di angoscia o di muta disr.r•- zione emana dalla morte di Carme a, il motivo che provoca l'angoscia o dispera nasce dal gusto compositivo della inquadratura e non già dal pianto o dal grido degli uomini. L'emozione è pur essa estetica e non sentimentale;. e dove è emozione estetica là è l'arte. Cosi il decorativismo, che in Forst o in Lubitsch - ad esempio - è un semplice sfondo di atmosfera, e in Sternberg è ricreazione fine a sè stessa oppure si risolve in pittoricismo per Fcyder e Renoir, viene ad essere, in Chiarini, tanto fortemente unito alle creature umane, e le une non esistono senza gli altri. Questo è estetismo. Per conseguenza Chiarini è, in fondo, un moralista vero: poichè, allineati su un merlesimo piano stilistico il bene e il male, egli lascia che obiettivamente il primo giudichi il secondo ed ambedue esprimano la propria forza. Considerandoli dall'alto, dall'esterno, Chiarini permette che si esplichi la vera forma della moralità in quanto egli stesso non si fa partigiano del bene o del male. In paragone letterario - e su un puro livello di costruzione ertistiCf interna - Ilo ucciso di St.ernberg sta ad Amok di Slcfan Zweig come La bella addormentata sta al Dorfon Gray di Oscar \Vilde: l'amore decorativo e Jo }lSicoJogismo ambienta.Je delle prime (che fra l'altro coin~idon~ per una cert." morbosità) è compiuto m sè e come tale è n ~ fine ullimo quanlo il gusto decorati"o delle altTe non è isòloto ma vive in fusione intima con l'umanitù. Qucsla umanità è invero obiettiva. ma non per ciò è meno umanità di1 alcune cui l'autore si unisce sentimentalmente (Vidor in Alle/u~·a) o concede uno spirito partigiano che vuol significare di quale elemento (bene o male) egli partecipa (Duvivier in Poil de Caro:te). Alle luci di queste considerazioni, Chiarini ba fatto - per gran porte della sua opera - del puro estetismo (5), riuscendo ci~ a determinare w, giudizio che può rappresentarlo insieme un romantico e un classico. La meditazione del tema cincmatogralico assunto originalmente dall'autore in La bella addormentata può pertanto con• durre a concludere che, in ogni orte, ~f:~!~sc°'di è m:l~s9:r~~ 11 e :m::!°m:o~:: zionalistica di esperienze formali e di contenuto, sebbene con un maggiore impulso ed una spiccata precedenza delle prime sulle eecon·de. .E non sarebbe per avventura, l'estetismo, il riflesso dello posizione essenzialmente critica della società moderna nei confronti del mondo poetico trascorso? La sua serenità costruttiva e la implicita forza morale che ne deriva potrebbero a sufficienza dichiararne i limiti e la misura filosofica. I GUIDO GUERRASIO vo\ic~r::,~1,":; :~~ :~!~1~z~n 1 n~~••~:::ei :.e~~I~•~ tue 1:11.rno, nia Yuol dir .. ,ppunto c:he ~ Implicito - nel ·m•o conc:et10 - il prc~uppustn c:he - 1n IOstanza - orni ur,m", nella •sua• m,n,fr1111zione cd e~prf'Hionc: anls•lc:• ~ un t11e11 (H' 11 11c:co11:l:e Il termlnc renerico del vocaholo) pon h~ è lni1mmlnl• bile, In artf', Il brtUIO: per ti 111111C'b<' lo llt·UO conknuto, per qua to lrnnbllr, div1e11r proprio - quaud,• ricr,ato - f• rma e111~t1C'a:forma di u" sor• 1rrt10, pcrdò, la c:ui vittl hnnied 11umc,,te ,c,,mp re al c:untatto d Ila ricrtatiOnf'. Ne può nascere. qurndi, (e per conto mio, 11011, cs,a • dc"" • n•s• ere) la cun• 1,deraJ.io"e c:h• <.arduc:c• o M•nz, nl filrnno (l[t'nerl• f:,r;;~'!?. e~:~i 1 ~ei;:•~: 0 in1,1,1 :n~;,tre:~10~~,!~.b~~ pa•tit"olJ1•e, rra un ru ticn di modi e un contadino ,mantr del vin , vf'rs,tn nelle C<'lpped"ost ..r11. e gli dlfct1ava la n11zlnn" (eh', .. ri1e.,2n indfsptnub•le a un estri•) del con«-t•o di antl vnllt'atl•l: Manzoni e C11rducc:I (nh, nn quanti altri Il non erano pe,tanto es•eti nell11 vi a. Conc:lu,tendo: 111 crculone di rntlf' belle è una pr,meua nt'cHt•da cd unt Nse dell",orte ~f'be ahrl• m •nto n1111, 1rebbe 111,) e perrlò ,1 h11 l'n1c1a In ,,nsn latn: mentrl", per il r,e1riun1f1mentr, di una c:"mplc:b p ,sizin-,e estet c11, vale armp•e 111fusi• ne di ar•e e vlt• 1Wilde1. L'.-,,e a Yf'rn h1 q11akn,a In più dtl semplke ar1l1•• • for~ p ù per sè t'bc per R:1•altri, C'e•fn, M'I l'es e1icmo, rom- oe"I ac:cent • pers'lnale, ~ putc: for'"• Cff'\iltica: , ht prim:1 o poi la socletl rnndann• ron I vnhe-111epltf'tl di • m~ni• • od e ori(inr.lità •• R"n ,a,en11o 1•,,1,tismo molto di• v rS", In ciò, dal'• pre,unzin" : la qu:11, può snc~,o df'fi:1ir1i mabuia de1th •cnorantl e ulute deR:11lntell},enti. (") 1'h, s'Intenda bene, Il formatlsnio t pu~ sempre con,:d,nto, nel 110-tro t'll!-n, co~e esup,-••,ione ed .. estremo ,v,.IV:mtnto laler•le del rlauic:ismo. Ili 4nz , preferl1c:o thlarirla 1ubJtu. (4) r·ertn un • invito 11111' im n112inl • nvver,.s•la al cin ..m~ c:lnemUOtfrllfkn, n ...n h• P"'UIO rlv"l(f'rli - cnme urehbe prirtt'•n l'artlr,.lhta di fil M - • f'abrltio ~11ra:t.•1 I e II Oino P•lc:t1nl, che •onn ri1p,rt. tiv11ml'nte l" se:•nc1teht1orr e il tt Il s•11d1 quf'I tt't"f'nte DON OIOVa.N..,t drlYe 111 prnf ..,,11zi"'""' d•ll'•re-t1mento ""n derh'a I ntn da .. •1 • rrn, I r,t,.olov-id e amblcn1111lfc, he pu·e 11onnWlnumert"vnll, q•I" ntr 11·11• tot•lt' asse"z" di sen•o teC'ni<'" <'Cl c•nl'm"· Sl dire a vnltl' t'he f• p11tur11 e la srul li"• '""n 11t1i, niù strie de• dn•rn,: e:t ~ 01t1d \•~il n•tc v•r,. 1n q ,... sln senso: <"he almenn, rnl,.ro rh .. n." 11•nn,- ti f11ngert o scnlrlte, hanno un111bl'n minim11 p,.s,;h liti di esp rrt' pubhlic111mrnte l 1,.r,. In, ri qJ:l,~"dc1i'X~u~ 1 !'1 ~rd.~~;rs~-~~~::.11t, 1 ·~~~e.'.''n~Ò t'he bm,.nhre nt1nv111me tf' •I P" l'l'l1•me"1" 11,rlb rr,. tlca cinem111tordif'II C'hl' d h:1 f•nn 111101ltri nre-•to un• complt'h hloQ'rJ01fid1f1'gll 11r•·1J•If'n•l dl <"hlitlnl, nel conrrnnti ddll'I cu\ vlt, out!,. .., ~ l'liffiril, st•hf. lire se e fino• qu.1I seR'n0 eu.1 si:\ ,mnrnn•,oh • un11 tende'IU tstttica. Può t'sserl' t nnn 11brutrt": rt,è, per quanto ml con.i 111I,n ho pot11lo S· lf'I n~!II' v1111e UIII SUII cert,o p•edllczlnnc Pf't .,Ji :1b11Irtl "'"'"r C:\• 1ta.gn1. In Y"rill de•n dirt rht in t11lc fnpeb 1•,..,,...,, di LA B"'LL' AOOORMFNT4TA pouedcva uno 1tile tnneaabllc ed una coerenza esterhire. Fo'~dazione Ruffilli - Forlì IlTAPPETO mnm T ROPPI casi dubbi (le conta• minazioni, i ioompromessi}, di registi non creatori o mestieranti, hanno disgustato i veri amici del cinema. Oggi, l'amico del cinema è costretto a pensare ai documentaristi e a Walt Disney se vuol esser sicuro nei riguardi aell'autorc del film. Tra l'autore del documentario e l'arte non è frapposto che il mezzo, com'è giusto, e l'urto risulta di un fascino inde• scrivibile, almeno agli occhi stanchi e delusi dell'amatore sincero. E l'intervento di Disney non è meno puro. A favore del regista può subentrare un senso di umana comprensione per quelli che sono i suoi guai, le sue pene, e d'altra parte i suoi meriti. Egli è un artista vitalmente moderno, un uomo che sente la propria epoca e vede nel cinema il mezzo al quale affidare le sue emozioni, nei film gli astucci nei quaJi sono chiusi , risultati di codeste emozioni, Dunque, tanto sudore e tan~ travaglio, alla fine dei conti, pas•· sano indifesi tra le mani di tutti, raccontati attraverso un nostro materialmente cosi facile e dete• riorarsi, financo a scomparire, eppure tanto suggestivo, 0011 quell'aria di tappeto magico ca• pace di tutte le sorprese. Un tap· peto magico che per svelarsi ha bisogno ancora d'interventi bru• tali e meccanici: altre macchine, le luci, gli interventi ruvidi dei proiezionisti; ma infine, sugge• stione forse a doppio taglio," nel buio più misterioso. Nè basta. Quel film è finito. Le scatole metalliche Io coprono con un'aria di protezione ben farisr.ica (infatti si arruginiranno presto, e finiranno proprio col disinteressarsi di quel che conDa II Il Basla,do,. di l undc e Stevcns \Norvegia, 1941) di GIANN.I PUCCINI tengono: i ,iegni nitidi che banno indosso, e servono a che l'operaio ignaro non le confonàa e mescoli, basteranno pochi mesi a cancellarli e renderli inintellegibili, e la pellicola cominci~rà coll'abitare in astucci sempre diversi e sempre meno protettivi} il regista ha terminato da un- pezzo la propria opera. Passano uno, due, tre anni, Oggi il film è per caso visibile al cinema Gloria, in un program• ma imbottito con un giornale di attualità, con molti « prossimamente •, con un vecchio disegno animato. Il regista di quel film si trova per caso in quella via, una curiosità sottile lo spinge ad entrare nella piccola sala maleodorante. Entra al punto i;iusto, proprio quando quel raro effetto di montaggio scandisce uno dei momenti più intensi della vicenda. Ma no ... non voleva dire questo: oh, ecco, ora ricorda: qui c'ero quel tale quadro, chissà come mai l'hanno tolto, e chissà quando. Passano venti minuti, ed il film non è più quello, ormai non c'è dubbio: sembra stanco, vecchio, ed infatti è acciaccato anzi tempo; il supporto della pellicola è rovinato, le voci sono distorte e si sentono poco, le mutilazioni sono veramente crudeli ( e forse quell'intera scena è stata abolito dal proprietario del lo· cale pe1 non turbare l'orario del progremma, proprio oggi). Un'impressione certo più pe· nosn di quella che può provare lo scrittore, che si !ermi davanti- od uru1 ba:i<-a1ella e tra le avventure di Snarlolrnn e quelle di Arsenio Lupin scorgn il suo più caro romanzo; !lgnalcito, forse manca qualche pagina, c'è perfino la derlicn a quel caro amico, che s'è cii~fntto del libro, rivendendolo ad un ~ Pcc·hir- libraio che compra lihri 1..:.,,1i Ma lo scrittore ha ben n,uclo d1 consolarsi: torna con la memoria t, con l'occhio allo scaf• ·'aie àella s110 stanza, sa che in quell'angolo C'i sono quattro o cinque copie del medesimo libro, forbite e intonse; e poi chissà quanti ammiratori ordinati lo conservano con altrettanta cura, ( e le biblioteche?}. Quel regista invece, esce dal cinema Gloria disfatto. Rinuncia a quell'opera - non basta che se ne conservi qualche fotografia in questo Q quel libro, che questo o quel teorico se ne sia rammentato - e tende- tutte le proprie forze verso la prossima. GIANNI PUCCINI

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==