Pattuglia di punta - anno I - n. 1 - novembre 1941

ftUBftlCt\SCIEl'rflFICA l i\lELLE colonne di queste riviste giova11ili che lumno sin ora raccolta (trgom,e11ti di orJi11e generale, di politica, di arte, di cultura letterario, figurerà, nel nuovo periodico degli 1111iversitariromagnoli anche una ., R11brica ,, a carattere specialistico. Tale " Rubrica ., ha lo scopo di permettere· agli studiosi di determinate discipline, di porre in evidenza attit11dini late11ti e di addestrare i gio,,ani a tradurre con parole scritte il proprio pensiero nell'ambito delle proprie co111pete11ze. L'arte dello scrivere 11011è. inj,,ui cosa f,ici/,,, nè soltanto fnitto di cultu.rn e neppure soltanto dono di natura.; a formarla concorrono vari j(Lttori e sopra• tutto l'educazione, che è quanto dire r wldestramento lu11go, graduale, che si compie attraverso Lo studio di questio11i semplici e poi sempre più complesse, nttraverso il controllo delle idee grezze dapprima, poi rivedute e corrette, infi11e limate 11ella sostanza e nella forma. Chi scrive deve riflettere, ponderare, criticnre, rielaborare i propri concetti, dare urw stile alla propria esposizione. " Rubrica Scientifica ,, si propo11e di favorire ta.le educazione ed offre perciò ai givvaui una palestra di lavoro. Nel C(111tpodelle scienze peni, pi,ì specialmente delle scienze sperimentali, chi seri ve deve rwere larga cultura e perciò ha necessità di sapere ; chi non sa non può scrivere ed è bene che non scriva, ma potrò farlo dopo avere acquistato quel " minimwn ,, di 110. zioni che sarà seme di conoscenze più vaste e più profonde. " Rubrica Scientifica,, mira anche a questo, stimolando i giovani a scrivere e quindi a prepararsi convenientem~nte, interessandoli ad argomenti che concorrono a fonnare la loro cultura generale. " Rubrica ,, vuole che i propri collaboratori, versati ci/Lo studio di qu~stioni pertinenti ai vari settori delle scienze applicate, possano ,nastrare ai giovani l<i necessitò, sentita oggi più che mai, di una seria e profonda preparazio11e specialistica e tecnica, preparazione che esige tempo, pazienza, metodo e disciplina. Il Popolo in armi, sotto la guida del grande Capo, prepara immensi e fecondi campi di lavoro che gli Italiani dovranno valorizzare; intelligenza, volontà, tenacia, sacrificio saranno necessari, e tali requisiti formano il patrimonio indiscutibile e ùulistmttibile della nostra razza. Ma saranno altresì necessarie competenze tecniche specialistiche atte a consentire lo sfruttamento razionale e scientifico delle risorse che i grandi orizzonti del prossimo avvenire lasciano presagire: la gioventù stndiosa d'Italia avrà l' 011ore di fornirle, preparate con sicura coscienza, fedeli gregari agli ordini del Dnce. Il nostro augurio è che questa. nuova rubrica divenga, in breve volgere di tempo, lei parte più importante di questa rivista e la più densa di co11tenuto, e che la gioventù studiosa di Romagna veda nello spirito della felice iniziativa il -significato vero di essa : quello di additare una delle più fertili vie del/' avvenire, diretta, come tutte le vie tracciate dal Duce, a potenziare sempre più e sempre meglio le fortune della nuova Italia vitto,-iosa. Prof. Dott. UGO DE CASTIIO Fondazione Rt.1fflflf''~ 0·F"òf1•T.•.,•..,.., di ' 0 ' 11 CUORE ·oA SPORT tologico, cioè uo cuore sportivo fisiologico da uo cuore sportivo patologico. l N questi tempi in coi, la vita fi. sica e gli esercizi sµorti,•i han• no ricevuto tanto impulso dai poteri dello Stato allo scovo di irrobmitire ht razza, i medici si sono interessati di &tudiare le eventuali iuilu.enze Jel lavoro niuscolarè sportivo sull'a1>parato circolatorio. 11 problemu del comportamento di questo a1>parato tli fronte al la\•oro muscolare è forse il problema centrnle n,·llo studio ddla 6siologia <lei lavoro, poichè non ,,, è dubbio che la c11pacità del lavoro muscolare di un soggetto ,1or1oale dipende esenziahnenle dalle possibilità di adattamento e cioè dall' ampiezza della escursione fu111,io11ale dcli' ap1>a• rato cìrcolatocio. Il la,·oro provoca le seguenti immediate n.1odifìcazioui nel I' apparato circolatorio: tachicardia, aumento della pre88ione (s1,ecie sistolica), auLUento della portata circolatoria. Queste reazioni variano non Solo nei vari individui, ma ancl1e nello stesso soggetto con l'età, con lo stato emo• ti,•o, con I' alleuamenlo, il <1uale ha per co113egueuza la riduziooe della durata del perturbamento eircol11tocio, sia 1>erciò che riguar• da la tachicardia, sia perciò che rij.::uarda l'aumento di pressione. Infine è facile constatare che nel soggetto allenato e che alt' allenameuto ha risposto con un acl11ttamento normale si osserva: bradicardia ( 60 • 65 1>ulsazioni). pressione arteriosa bassa (la 01a8sima 110 -120 mm. Ug), iugrandimeotò del cuore, s~gni di pre• valenza destra o sinistra nell' elettrocardiogramma. L'insieme di queati caraueri funzionali dell' apparato circolatorio viene deaigoato in fisiologia col nome di e cuore sportivo fisiologico • ed esprime il buou adattamento del cuore e dei vasi allo sforzo. L' ingrandimento del cuore negli s1>ortivi è un fatto sufficientemente provato sia dai ripetuti esami radiologici di sportivi allenati in gruppi abbastan• z.a numerosi, sia dai referti di a• nato mo• patologi autorevoli. L' A· schoff considera questo lieve ingrandirnento come un eewplice rafforzamento in armonia con il rafforzamento e il maggior svilup• po di tutto il sistema muscolarescbeletrico. I o tempi recenti, cioè <1uandb la medicina ha ricevuto un grande impuleo, Kirch, patologo di Erlangen, ha portato un esauriente contributo allo studio del cuore da sport, raccogliendo tutti i dati necroscopici, edili e inediti, di soggetti epor1ivi allenati morti in seguito a qualche incidente . .Egli. ha visto che in gran numero di questi &oggetti si ha una ipertrofia più o meno accentuata dei ventricoli, talvolta del sinistro, forse, più spesso del destro. Si ammette che a seconda del tipo di sport l'ipertrofia interessi prevalenteinento diverse cavità del cuore : il cuore destro nel pugilutore, il cuori, einistro nei nuotatori, nei rocciatori; entrambi i ventricoli ma più il sinistro del destro uegH sciatori. Queste nozioni però non sono convalidate ancora da prove numerose e perJJua11ive, perché basate su ricerche cliniche c radiologiche, le quali non sempre conaentono di riferire in modo sicuro un' ingrandimeuto del cuore dell' una o ali' altra ca vita ,•entricolare. Le osservazioni anatomo-patologicbe e s1>erimeutali hanno messo io evidenza in modo sicuro che iu seguito ad esercizio sportivo intenso e prolungato avvieoe uo i,,graudimeuto con ipertrofia del ventricolo destro. Può darsi che l'apparato circolatorio d, un soggetto dia una cattiva risposta ali' allenamento, in modo cbe venga ad avere un e cuore sportivo patologico• i cui segni caratteristici. sono: 1) pressione sistolica che rimane elevata durante l'allenamento, mentre il polso si rallenta; 2) disordini del ritmo sotto forma di extrasistoli, non solo isolate, ma anche raggrup• pate o, come si dice, una e salva~ di extrasistoli; 3) aumento del volu• me del cuore durante lo sforzo che non diminuisce ra1,idamente e ller• sistc circa un'ora do1)0; 4) alterazioni particolari dell' elettrocardiogramma ; 5) accenno al ritmo di galoppo; 6) sensazioni moleste alla règione precordiale (senso di peso, awbascia ecc.). Una volta riconosciuto universalmenle che lo sport 1>roduce ingrandimento, IHirticolarrneute de•• licato, nella valutazione dello stato di salute di uuo sportivo che prese111i il cuore ingrandito, è per il medico il sa1>er distinguere uu cuore grossu t1portivo, ma ancora fisiologico, da un cuore grosso pa• La rapida e super6ciale espoaizione delle odierne conoscenze sul cuore da sporl patologico, non ha certo lo scopo di allarmare col dubbio che gli esercizi sportivi siano nocivi nlla salute, bensì quello di mettere in evidenza la necessità che gli sportivi stano sorve• gliali sempre da medici oculati, i quali avranno questo compito principale di vigilare affinché l' esercizio e1>ortivo sia rispondente al possibile rendimento dcli' organismo, ap1>licandolo <1uando è utile a irrobustire I' organi11mo stesao, frenandolo quando diventa dannoso o per errore di tecuica o per iwpruden.za del giovane sportivo. I casi di cuore dp. &port 1>atologico1 nei quali forse lo sport è Slitto dannoso, sono rariashui; ma il medico deve averne cognizione per provvedere a tempo. E' questa la delica1a funzione protettiva dei medici sportivi. ALBEUTO BAZZOCCHI Odierni orientamenti nel trattamento delle ferite I I 'ARGOMENTO è di attualità per l' abbondante mate• - riale offerto dalla guerra sui vari fronti, ma si riallaccia alle vicende della vita ordinaria in quanto i principi terapeutici da seguirai per una grande e complessa ferita sono gli stessi che debbono essere applicati per una piccola e superllciale soluzione di continuo. Sorvolando sui metodi in o.so per secoli, prima dell'era antisettica, basati sui principi che poco o nulla avevano di scientifico in genere e di biologico in particolare, ancora prima cne si conoscesse che l'ostacolo maggiore allo svol· gimento dei feJ?Omeni riparati vi era costituito dall' i nstaurartti di fenomeni infiammatori, furono largamente usati, più che altro per arrestare l' emor. ragia, la causticazione ignea e quella con acidi od alcali, che morbi.fica.vano i tessuti ancora sani e facilitavano l' insorgenza di fenomeni infiamm11.tori. Il bendaggio protettivo è noto ed applicato da tempo immemorabile. ma, mentre oggi ha perso grirn p,rte del suo Vlllore, era fino a.Il' era asettica nuovn. sorgente di in qninamento delle ferite perchè il materiale ordinariamente usato er" quanto di più infetto si potesse immaginare. Individuati i germi quali agenti delle infezioni cfln l'era aotisettiC!\ sì modificò anche il trlltt~mento delle ferite, che si cercò di rendere sterili del• l'inquinamento batterico av• venuto dur1:t.nte il trauma o di quello che poteva verificarsi in s ~guito. Di qui l' u-,o di p:>tenti disinfettanti, i qu1li però oltre ai germi necrosavano i tessuti e qU1ndi oltre a ren • dere più luoghi e difficili i fenomeni riparativi 1 molte volte agivano solo in superficie e creavano in profondità l' ambiente adatto perchè germi anche normalmente non patogeni potessero svolgere la loro azione sn tessuti mortificati. Con l' era asettica ci si convinse che meglio era limitarsi ad una disinfezione della fe• rita, fit.tta subito dopo il trauma, con sostanze non troppo lesive per i tessuti e cercare invece di evhare che in un secondo tempo potessero manifestarsi infezioni secondarie : tale sco• po era raggiunto rendendo asettico l'ambiente della soluzione di continuo. Ma l' esperienza pratica e scientifica banno gradualmente valorizzato nello svolgimento del fenomeno infezione oltre ali' elemento germe (patoge• nidtà, virulenza ecc.) anche e specialmente I' elemento uomo e si vide cPiaramente che di fronte al germe più virulento l' infezione non poteva insorgere e terminare con la morte del paz, o la guarigione della malattia se il soggetto colpito non era io particolari condizioni. Durante la passata guerra mondiale tale principio si impose e si cereò di risvegliare e di eccitare nell' organismo quelle difeso immunitarie che meglio che i cosidetti disinfettanti locali portavano alla guarigione della infezione ed alla riparazione della ferita. Di qni tntti i prodotti farmaceutici usati con diversi metodi di tmmministrazione che tendevano a stimolare i pri n cipi immunitari specifici ed aspecifici contro le varie infezioni. Ma ancora si vide che al• l'infuori dei fenomeni infettivi, che ordinariamente si m~nifestano in tntte le ferite cii guerra, una so)uzione di continuo poteva impiegare uu tempo inaggiore o minore a ripararsi, oltre che in rapporto alle manualità applicat~ sn di essa, anche in modo diverso da individu, ad individuo. Ne1l' ultimo vente11nio mol to si è lavorato per sviscerare nella sna essenza questo fe. nomeno e si è potuto determinare, che a parità di condizioni il potere riparati vo dei vari tesanti è diverso, e che 16

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