PERSONAGGI I visitatori della mi,iiua: JACK, giovanotto. MARY, s1gnor1na. IL SIGNOR BAX; di mezz'età, voce aspra, e un modo e.li parlare piuttosto ricercato. Voci di minatori gallesi, che dicono poche parole, o si sentono cantare lontano. Occorrono Rumori: di un'esplosione, di uno scrosciare d'acqua, di uno scalpicciare, e il b3ttcre d'un piccone. E ci deve essere un'eco, che dia un'impi-essiont di tum1el. L'annunciatore avverte l'uditorio che la scena si svolge in una miniera di carbone del Galles. \1Anv (bruscamente) - Eh là; .che cosa succede? JACK- S'è spenta la luce. ~ARY - Dove sei? JACK - Qui. (Pausa. Rumore di passi malcerti). MARY - Ma dove? Non riesco a trovarti. JACK - Sono qui che ti tendo la mano. MARV - Non la trovo. JACK - Ma si, qui. (Pausa). MARY (spaventata) - Oh I Che c'è? Jack - Niente: sono io. MARY - M'hai fatto una paura, a toccarmi al buio cosi all'improvviso. Non credevo tu fossi tanto vicino. JACK - Tieni stretta la mia mano. Qualunque cosa succeda, non dobbiamo staccarci. MARY - Va bene. Ma perché s'è spenta la luce? JACK - Chi lo sa. Ci sarà un guasto alla dinamo. Fra un minuto l'avranno riparato. ~IARY - Non p0sso sopportare il buio. ~ACK- Non allarmarti, cara. Fra un minuto o due, sarà rutto all'ordine. MARY - È un buio orrendo quaggiù. JACK - Naturale. Devono esserci almeno trecento metri, fra noi e la luce del giorno. Non c'è da meravigliarsi che qui faccia un po' scuro. '.\1:ARY- Non avrei mai creduto che ci fosse un'oscurità cosi perfetta. e nero come se la luce non fosse mai esistita. Jack: è come esser ciechi. JACK- Presto riaccenderanno. MARY - Sarebbe stato meglio non fossimo mai acesi in questa spaventosa miniera. Lo sentÌ\'O che sarebbe successo qualcosa. JACI\'.- Andrà tutto bene, cara; è soltanto questione della luce elettrica. :\hRY - E gli altri dove saranno? JACK- Devono essere avanti, p0co lontano. MARY - Pensa, se ci sperdessimo! JACK- ì\la non possiamo sperderci, Mary. MARY - Perché hai voluto rimanere indietro? Jack, ho paura del buio. JACK (ironicamenle) - Ora è colpa mia! Su, non far la bambina, presto sarà finita. '.'vlARY- Era meglio aver preso quelle lanterne da minatori che ci avevano dato. (Pauso). Senti. (Si sent~ r,mwr~ di passi). Viene qualcuno. liAX(i,, distanza, borbottando) - Accidenti a questi idioti che spen~ono la luce proprio mentre c'è una com.itiva d1 visitatori, La chiamano una miniera, la chiamen:i una maledetta buca da conigli. un lurido covo di topi, uno schifoso. puzzolente scolatoio ... Questi cretini! ... :\lARY - ~ il signor Bax. Eh là. BAx - Chi è ?... Questi imbecilli, questi idioti ... ì\.lARY- Signor Dax, che cosa è successo? Va tutto hcne? BAX - SI, proprio bene: specialmente quando ti piantano in un buio cosl, tutt ':1 un tratto. \1AH\' - Ci deve essere stato qualcosa. BAX - Lo sa Dio. :\l'aspetterei qualsiasi cosa da un paese come il Galles, con yn clima da Diluvio Universale, una parlata come' alla Torre di llabele; e dove attirano la gente nelle viscere della ti:rra, per poi spegnere la luce. Miserabili, incompetenti, con le case p1t·ne di piattole .. JACK - Verissimo; ma credo che l'unica cosa da fare sia di sedersi ad 11spettarc che riaccendano. :\1ARY- Non c'è pericolo, vero? BAx - No, signorina: pericolo non c'è, ma è maledettamente noioso. \1ARY - Non so: ora a mc comincia a sembrare quasi buffo. B,o,x- Sarà buffo, stare al buio e fracassarsi gli stinchi. :\IARY - I\Ia non vi pare interessante, ritrovarsi nel disastro d'una miniera? JACK (seccamentr) - Intanto, non è un disastro; è un'interruzione dì corrente. '.\IARY- Bella•scoperta. Non penserai che sarebbe divertente, se fosse un disastro d3\'vero. :\la lo spengersi della luce poteva far credere a un \'ero disastro: pensa come sarà emozionante quando lo racconteremo. Oh, Jack ... Immagini.imo che sia accaduto sul serio. JACK - Sarebbe a dire? \fARY - Che sia un vero disastro, e che ci troviamo qui ~mprigionati per sempre, senza poter uscire. JACK - Non scherzare su queste cose. \.fARv - Perché no? Non c'è mica pericolo vero. Cosl sarà più emozionante. BAX- Questa storia delle en;iozioni .. Gioventù d'oggigiorno. MARY - :\li piacciono le emozioni. Immaginiamoci che la volta della miniera sia crollata, e non riescano a trovarci. JACK (a disatio) - Bene, bene: ma che ragazzate. (Co11 finta tragicità). Eccoci qui, sepolti vivi. MARY - Oh, Jack. JACK - Ahimè; e non ci troveranno più. MARY - Oh, Jack, Jack, ho tanta paura. JACK - Ma di che cosa? MARY - Della volta ch'è crollata. JACK - Ma non è crollata per niente; s'è detto per dire. l\lARY ~ Ma quando io me l'immagino, mi sembra subito vero. JACK - E allora non immaginartelo. MARY- Ma ho bisogno d'immaginarmèlo. I lo bisogno d'aver paura. Soltanto strin~ gimi forte la mano. Prosegui. JACK - Morremo di fame, o d'asfissia, o d'entrambe, mia diletta; uno nelle braccia dell'altro. MARY - Oh, Jack. JACK - Nemmeno la morte c1 div1dtrà. MARY - Basta, Jack. t troppo terribile. JACK - Usciranno articoli nei giornali. MARY (compiaciutissima) - Come mi pia~ cerebbe di leggerli, DAX- Signorina, non si può assistere al proprio funerale. l\J,o,RY- È stato così divertente. Non avrei voluto rinunciarvi per tutto l'oro del mondo. Al babbo gli venà la pelle d'oca. (Esplosio11r lont,ma, seguita da ""'uo che cresu conlùmamer,tt). JACK - l\lio Dio, :i\lary, I MARY - Oh, Jack, Jack, Jack, Jack, Jack! JACK - Ma calmati, sciocchina. Lasciami andare. Mi strozzi. Lasciami. MARY - Ooooooh. (Altra uplosiot1e, più vicina, seguita da u11sibilo d'acqua). Che polverone. ì\·1i soffoca. Non posso respirare. JACK - Smetti di urlare. Come puoi respirare, se grid:mdo mandi fuori tutto il fiato? Stai buona. ì\lARY - Oh, Jack. JACK- Fatti coraggio. L'abbiamo passata, e nessuno s'è fatto niente. DAx - t vero, nessuno, Fvla sentite un po'. (Scrosciare d'acqr,a, sempre più forte). t acqua. JACK (sottOtJoce) - Zitto, cretino. Non fatevi sentire da lei. MARY - Che cos'è questo rombo? JACK - Sempre l'eco. MARY - Oh, signor Bax, ma potremo ritrovare gli altri? DAx - Signorina, io non lo ritengo; e del resto, non ci servirebbe gran che. JACK - Mio Dio, mio Dio, mio Dio. BAX - Non stanno certo meglio di noi. MARY- Sentite: devono essere loro. (Voci che canta,,o w, im10). X.cvono esser gli altri. Non possono essere lontani. Chiamiamoli. BAx - li suono cammina veloce nelle gallerie. Sentite. (Altri canti). Son gente che ha del fegato, perdio. JACK - Ecco che avete trovato qualcosa di buono anche nel Galles. (Scrosq'ort d'acq"a, umprt più fortt). MARY - L'eco è sempre più forte. Ma Jack: non è l'eco. f: acqua. La miniera " ...Bomort di grandi colpi di ploooni ..," è allagata. Affogheremo. (Voci che cantano due versetti d'u,i ùmo). BAX - Caro signore, vorrei ,wer la fede di quelli. Sarebbe più facile morire. MARY - Oh, Jack, non voglio artcora mo• rire; non voglio, non voglio. BAX - Signorina, una \'Olta o l'altra bisogna; e non è preferibile ora, fra le braccia del vostro amico? La morte avrebbe potuto separarvi, ed invece non fa che unirvi di più .• MARY (gemendo) - Io voglio vivere. JACK - Tacete, vecchio stupido. È facile alla vostra età fare lo stoièo davanti alla m6rte; ma noi siamo giovani. Abbiamo per noi tutta la vita. BAX • Appunto per questo dovreste pigliarla con calma. Credete che mi faccia piacere morire? È che non mi sembra decoroso di stare a discorr«xne. Dove si anderebbe a finire, se tutti ci mettessimo a far strilli? Un po' di controllo, signor mio. Neanche questa gente qui sopra, ha voglia di morire; ma non ne fanno un baccano del diavolo: cantano inni. Se voi ed io non cc la sentiamo di cantare inni, cerchiamo almeno di condurci da gentiluomini. JACK - Da gentiluomini! Si fa presto a dirlo. Per un vcCchio come voi sarà facile; tanto dovreste morire lo stesso fra un anno ~ due; per noi è un'altra cosa: siamo g1ovan1. BAx - Voi pensate che, per un vecchio, morire sia più facile che per un gio• vane. Io vi dico ch'è più difficile, invece. La vita è come un amico fidato che diventa sempre più caro con gli anni. Che cos'è la vita vostra, in <'Onfronto alla mia? Un'ombra, signore: una ventina d'anni di stupida fanciullezza e di gioventù scervellata; e il resto, una rosea e gratuita aspirazione al futuro. 1 miei, invece, sono sessanta solidi anni di vita vera; non sogni campati in aria. E voi credete che a mc sia più facile lasciare la mia solida realtà, che a voi il vostro sogno illusorio. JACK- Che valore ha la vostra vita per il mondo? A chi siete utile? BAX - E voi, a chi siete utile, giovanotto? JACK- Non fosse altro, a una persona. BA.x - Volete dire che siete amato dalla signorina. E se morite tutti e due, che perdita è per il mondo? Due opposte quantità che si cancellano. MARY (offesa) ~ Bestia, bestiaccia! BAx - Sono costretto, signora, a difendere la mia età; dato che questo giovane è voluto entrare in argomento. Sempre si scherniscono i vecchi, perché non voglion morire. E dovrebbe esser la cosa più naturale del mondo che i giovani, i quali non sanno cosa sia veramente la vita, fossero disposti a gettarla alla prima occasione. JACK - O se invece di stare a discutere, si facesse qualcosa; si tentasse in qualche modo d'uscire? BAX - Che proporreste, giovanotto? JACK- Cercare uno scampo. Non possiamo rimaner qui ad annegare come topi in trappola. llAX- Ragazzo mio: se si comincia a camminare, si comincerà a correre; e se si comincia a correre nel buio, sartmo presi dal pànico e perderemo la testa. Preferisco morire con l'uso della ragione. , JACK - Io pnj,erirei non morire affatto. 8AX - L'unica cosa da fare, se non vogliamo perder la testa, è starcene fermi. Dio solo può sapere quanto siamo scesi nel fianco della collina. Che speranza può esserci di trovare una via? MARY - Questo buio, come l'odio! Penso che mi sarebbe tanto più facile morire se prima ri\,cdessi, appena un istante, la luce. JACK- Ecco che arriva. Sentite. (Lo scrosciare dell'acqua è tiicinissimo). BA:<- Giungerà fra cinque minuti. JACK- Volesse 11Cielo che facesse presto. l\lARY - Pensa: poter morire all'aperto, nel sole. Vederti; e che tu mi rivedessi. Come sarebbe bello. JACK - È curioso quanto poco la gente si preoccupi di sapere quello che succederà loro dopo morti. Non ci si pensa nemmeno ... ; eppure sarebbe emozionante incontrare qualcuno che veramente sapesse. E fra cinque minuti sapremo, tutti e tre. (Rid~ 11erCUsamente). I lo semprt,, desiderato viaggiare. Incomincio adesso. MARY - Jack, povero caro. ]ACK (co,i voce calma, infa11tile). Lo credi, Mary; ma comincio a sentirmi eccitato come un bambino che va per la prima volta a vedere il mare, E tu? MARY- Jack, come sci strano. lo non me lo sono mai immaginato cosl. JACK - Non avevo nessuna fretta di morire; ed ora che mi ci trovo, quasi mi sento fiero di mc, come- fossi sul punto di conquistare qualcosa di meraviglioso i\lARY - Oh, Jack, amor mio. JACK - Una cosa soltanto mi dispiace. l\'IARY- E sarebbe? JACK (co11amartzza) - Che ho d· ,enticato il bagaglio. Il treno sta per arrivare; e non c'è più tempo di tornare a casa a prenderlo. (Ride). Chi darà da mangiare al pappagallo? MARY - Jack. BAX- Su su, signore. Controllatevi. JACK - Niente paura, Bax. Non mi dà affatto di volta il cervello. So quel che dico. Per chi volete che io viva, se non fosse per Mary e per me? Il mio lavoro? Fosse per quello, non m'importerebbe un accidente di morire. Morirei per il gusto di morire; per sentire di che cosa si tratta. BAX (co,1 sarcasmo) - Di tutto questo, s~ fossi in voi, non mi preoccuperei minimamente; e il mondo andrà avanti anche senza di voi, state sicuro. MARY • Oh Jack, l'acqua arriva. Me la sento ai 1,>icdi. JACK • Coraggio I... MAftv - Jack, non voglio morire: la morte, m1 fa schifo. Voglio continuare a viver-e. JACK (ge11tilmn11t) - Se fai così, diventa più difficile: credi m1 faccia piacere che tu debba morire? \fMtY • Oh, Jack, è spaventoso. Soltanto un'altra ora. Voglio vivere un'altra ora. Avevo da d1rt1 qualcosa, e non me ne posso ricordare ... Debbo ricordarmene, prima che sia troppo tardi. JACK - Dio mio, avessi potuto finire il mio lavoro. BAX- Maledetto il vostro lavoro. Credete proprio d'esser l'unica persona che muore innanzi tempo? Date retta: ognuno muore pnma del tempo, anche se è vecchio come Matusalemme. :\IARY - M'arnva ai ginocchi. JACK (co,1 molta calmo) - Non mi tenere così... a che serve? :\IARY - Ma la corrente mi porta via. JACK - Ti tengo io. E con l'altro braccio mi reggo a una trave ch'è qui. :\1ARY - Se soltanto potessi vederti. JACK - Pensare a tutte le cose che volevo fare. (Dà in u,ia risata). BAx - Basta, ragazzo, con questa stona delle cose che volevate fare. Lo capite o non lo capite che ci troviamo tutti nella medesima barca; e che. per me, morire è brutto come per voi, o anche peggio, perdio. Mille volte peggio. JACK- Vecchio peccatore coi capelli bianchi, fareste meglio a prepararvi alla morte, anvece d'offendere. '-'IARY- Jack, cerchiamo di pregare. J.\CK - Se vuoi, prega; 10 non posso. MARY - Oh Jack, non dirlo. BAX (con voct rauco) - Aiuto, aiuto. Non posso, non voglio morire. Sono vecchio; non voglio, non vagito. JACK - Un po' di contegno, vigliaccone. :viARY - Povero signor Bax. lo, ormai, sono completamente tranquilla, e di morire non me ne imp0rta più niente. JACK. Nemmeno a me; ormai è così vicino. 8AX - Aiuto, aiuto, aiuto. MARY - Inutile, signor Sax: nessuno può sentirci. L'unica cosa è star calmi. BAX- Aiuto, aiuto. aiuto. (Si sente qualche colpo di piccon,). JACK - Che cos'è? L'hai sentito? 8Ax - Aiuto, aiuto. JACK - Zitto, Bax; lasciateci ascoltare. (Colpi di piteonr). MAR\' - Jack, m'è arrivata alla cintola. ]ACt,; - Dio mio, qualcuno batte. (GritUmdo). Siamo qui. Un po' più avllnti. :\IARY (tranquilla) - Ci sono? Tro\'eranno 1 nostri corpi: e questo sarà tutto. JACK- C1 troveranno vivi, se fanno presto. (Grida11do). Più avanti ancora ... IL. :\IARY - È impossibile che facciano in tempo. E del resto, preferirei che non rni trovassero. JACt,; - È st1.1no, :\1ary, che prima la morte mi sembrava così tremenda; ed ora che son quasi morto non \'Orrei tornare indietro a nessun costo. C1 sono tante cose da scoprire, da quell'altra parte. BAX - Aiuto. Zappate più presto, lumache, più presto. Stiamo affogando. JACK • Finitela, Bax~ tanto non fanno in tempo lo stesso. Non v1 nesce di condurvi con un po' d1 decenza? ;'I..IARY (tranquilla) - J,-ck mio, non ti lascerò mai. BAx p E che ne sapete se vi lasceranno stare con lui, scioccherella? Che ne sapete della morte? La morte non è né paradiso né mferno. La morte è mo• rìre; non essere più nulb; neanche uno spettro che sbatacchia i suoi catenacci su per le scale. :\ lARY - Signor Bax, la mia anima è unmortale; e questo lo so di sicuro. BAX- Benissimo; e se è immortale l'anima, è immortale anche il vostro intelletto? O l'anima se ne andrà in giro senza intelletto, come una sciocca? Voialtri non ci avete mai pensato. Ed io che cl ho pensato tanto; mio Dio, quanto ci ho pensato, questi ultimi dicci anni. (Si sente battere p;ù Jorlt). :\lAnY - Oh, Jack, m'è arri\ata al collo. Aiutami. JACK - T1 prendo in braccio, tesoro; e quando sarà arrivata al collo anche a mc, moriremo insieme. ;\IARY f •" ,•oce i11fa,1tile) - Dimmi che non e vero, quello che lui diceva ora. JACK - l\1a cerro, che non è vero niente. DAx - Più svelti, 1mbccilli, sfondate. Af. foghiamo, vi dico. Affoghiamo. Presto! MAIW - Addio Jack, amor mio. JACK - Dio mio, cì dovrebbero essere ormai. D10, quest'ince1tczza. Quanto ancora, prima di sapere se dovremo \'i- \'Crc o morire? È lo stesso, per me; ma n,, 1 \'i saperlo. 8Ax • Ecco, si vede una luce. I !anno sfondato la volta. Presto, presto. (Rumore di grandi colpi di piaone; por' di carbone che ruzzola , gridi di gioia). JACK - Ce l'hanno fatta. Voci - Presto, qui. Afferrate la fune. BAX- Presto. lo che son vecchio. JACK - :'.\-lac'è una ragazza. DAx (tranquillo) - Perdio, Jack: per un capello. Fon.a. signorina, eccovi la fune. JACK - È svenuta, llAx - Fa niente; tiratela su, si rimetterà dopo. Voci - Giratele il cappio della fune intorno alle spalle. 8Ax - Ha avuto le emozioni che desiderava. Tutto bene lassù? L'avete presa? Voci - Bene. A chi tocca, ora? JACK - Avanti, signor Rax; fate presto, L'acqua sta crescendo. BAX - No, ragazzo mio, dopo voi; nel mondo voi valete piU di me. ]ACK - Discorsì inutìli, signor Bax. Voi siete più vecchio. Spicciatevi, o non ci sarll più tempo. SAX • Ora, Jack, voi avete da pensare a Mary. Tirate su, voialtri. JACK- No, no. Calatemi. Srate tirando su me, invece di Bax. Voci - Intanto tiriamo su voi; non c'è un istante da perdere. A posto? JACK - Sono a posto. Ricalate la corda. t qui, Bax. Afferratela. L'avete presa? (Pa"sa). Eh là. (Pausa). Bax, Bax ! Dio mio, è scomparso. (Trad. di Giuditta Cecchi) . . RICHARD HUGHES V. BEONIO BROCCHIERI VITSAELVAGG Polumr Ji P"tinr J00 1 l. t J Croniche vissute. Colori fortissimi. Avventure di tcrn, mare e cielo uccont.ate eh uno scrittore che è stato otto volte a nord dd Circolo Polare, che ha compiuto varie volte il giro del mondo, che altcrnindo la professione di hlosofo e docente universituio a quella di giornalisb, .: globetrotter », avi.1tore, rompicollo costituisce un tipo nuovo nella stori.i di tutte le letterature contemporanee. Il senso delle gr.indi kmt.1nanu, l'atm0sfera dei climi tropiuli, La nosul~i.i delle isole rc:mote creino iltrett.1nti sfondi scenici sui quali si agiuno personaggi str.iordinari e prodigiosi, hgure di uomini ardimentosi e di donne passionali travolti dal flutto irruente del destino. EZIO M. GRAY NOEI TUNISI Il• EJ. "K.(iorH11f11, L. z,50 È il discorso pronunciato il 20 dicembre XV[[ a Mil.1no per incarico dell'Istituto di Cultura, Fascist.1: vibrante e documentatissima messa a punto dcli.., questione tunisina. in tutti i suoi Jispctti. Un libro che tutti gli ltali..,ni devono conoscere. QUATTRO GI RN Storia di uru cri1i (Uropu icritta da: L. BAR.ZINI j,., ). W. 81\0ADBENT. G. DELMAS. J. F. ESSAR.Y, M. KILLANIN, H. R.IPKA, W. C. F. VON RHEINBABEN sotto la dire1ior,( di MICHAEL LOR.O Kll.LANIN Voi. J; P•.t· ,So, L. ,, - Il· E,/. È la storia delle giornate dal 2) .al 29 settembre, che tennero l'Europa e il mondo sotto l'incubo di una trcmend.., guern imminente. Gli autori, giornalisti di vJiria nazionalitl, che in quei giorni vissero in immediato contatto con i Ministeri, le Amb.uci.1te, le Cancellerie e i popoli interesuti, narrano quello che videro e sentirono. E tile naruzione, dovub a persone che non potevJino vedere oltre il loro campo d'osservJi'lione e che solo di questo riflettono le .ansie e le p.1ssioni, assume per il lettore una potente drimmJiticitl. pcrcbi ri,,eli quanto rovente e procellosa fosse la lotta. Naturalmente il libro t: pieno di episodi importantissimi, sinora ignoti. Buti dire che, per quanto riguuda l'h.11i.S1., E. G.1lenzo Ci.ano ha permesso a Luigi ~arzini jr. di ricos_truire quasi ora per ora le giornate fatidiche nelle-quali egli operò da protJig'Onist.a; e che S. E. Dino Alheri, che accompJignò il Duce nel viaggio nel Venet<>, ha fornito a 1 valoroso giorn..ilista puticolari ..iltimente significativi. A. MONDADORI
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