Omnibus - anno III - n. 4 - 28 gennaio 1939

OMNIBUS UlU. RAGAZZA OllfESE EBTRATTA VIVA DALLE )UOERIE DOPO IJN BOIIBJ.&DUIIENTO NELLA PUBUBJ. DI O.Uf TOlf m. •, I ACQUES Pauliac ha pubblicato '-:::J nel ]ournal dcli' 8 e del g gennaio, sotto il titolo generale Pour la slcuriti du ,ul de Frt.n,~, due aruroli che presentano un certo intercs- ,c.• Riferendosi a una recente dichiarazione del mini-uro ingle~ della ~uerra, t.'gli si è chiesto: e ~ possibile elevare nell'atmO"-fcra una "linea Daladicr", ci<X' una linea difensiva paragon.,bile 11lla linea Maginot o alla linea Sigfrido> •· La ris~ta è quella che avrcb-- t>t• dato il generale Douhct: un'aviazione militare, J>('rquanto potente, non può garantire n('Jla sua totalità un territorio csu.•so. All'ini1.io del conflitto non o;j può im~dire il volo del nemico i dopo un certo tempo una delle du~ aviazio1}i potrebbe però conquistart- 11dominio dell'aria. Per conquistart" questo dominio, i t<~cnici ritengono cht• l'aviazione vittorio!i-a dovrebbe avere \ull'altra, a parità di altre condizioni, una superiorità nc:1 rapporto di tre a uno. La germanica possiede largam,.nte nt'i riguardi della Francia que- ,to coefficiente di supcriorit~\, J.nche -.<"nzatc.-ner conto che gli aeroplani di guerra tede",Chi sono più moderni e più veloci dei francc\i. Il Pauliac continua dicendo che, ~ ~oppia,;,e improv\'i5amcnte b guerra, l'J.viazione francese dovrebbe. limitare.i a • inca'i\3fC >, a rcagfre nC'II..\misura delle sue ~ibilità, e a resistC'rc a ogni cono, a~pettando che il pae~c, mobilitandosi mdustrialmcnt<\ org.1nizz1 la produzione. Lac;ciando da parte il ta- ~to pcno,;o dell'attualità immediata. <.-gli salta alla fin<.·del 1940 o al principio del '41 in cui la Franci., po,\iederà i cinqu<'mila aeroplani moderni che. le p<.'rmcttcranno di difendeNi, e dice• che '-Oltanto allora ,i potrà in ur. certo semo parlare di qm•lla linea O,tladicr dell'aria, restando sempre fr·nno che nemmeno quc,t'avi,.llionC' ri• ..ort.l potrà impedire al nemico di ,·olare nel ciclo francc\e. Perché, dice il Pauliac, e stavo per dire il DouhC"t, !'.aviazione è un'a.nna c~\Cn1ialmente offrn(iva c-he dà all'attaccante un vantaggio indi-cutibile sul difcn-.ore: imect• nella guerra terretre la supcriorit,Ì dcli., àifcmiva è generalmente ,,mme..,. ..,a. e ~(entre nella guerr.- terrestre il dircn'\Ofe può eone-entrare i suoi pili potenti clementi sulla po~izione che dcsidl•r.~ mantenere, obbligando l'attaccante ad andarlo a combattere sul \uo terreno, la guerra aerea offre tutte le po!- (ibilità all'aggrC!SC>rc,che sceglie deliber,uarncntc uno o due obiettivi tra le centinaia che gli 5Ì presentano e riunendo le sue \quadre e attaccando all'ora \tabilita si getta improvvisamente sull'obiettivo col favore del numero. La difesa antiaerea, ignorando lo scopo dell'aviazione nemica, non può concentrare le sue forze e dovrà sparpagliarle per ~forzarsi di proteggere non solo i_! punto minacciato, ma tutti gli obiettivi ?ssibiJi >· Si ha così da un lato attacco in mas- ,.,, a quella data ora, sull'obiettivo che ,i è ,;cclto; dall'altro inccnczza e debolezza. Sono, come si vede, le !lte~,;eidee, le 'itC\'>("parole del gencr.t.le Douhet. Arri\ .t.to ., questo punto, il Pauliac ncn conclude, come il Douhet, dw nella guerra aetta l'unica attitudine JX>".sibilc ,;;i,,quella offen'iiva. _eCon .gli ~pparecchi modrrni », egli dire, e ,1 puo svolgere un '<'fficacc azio.. n(• di bombardamento entro una 'itriscia di oltre duecento chilometri. Oc<'orrerà n~turalmcnte prendere akune precau11oni (approfittare delle nrbbie e delle nu\'ole, volare., un'altezza di otto, dieci chilomeiri) e ,e si \'UOIc.olpire con efficaci.a bi'tOgllcrà abballlis,ar.,iesponendosi al uro contraereo; ma ciò rhe importa è che ,i riuscir.\ a colpire l'obiettivo>. Fino al bombardamento, tutto va bene all'<Htaccante; immediatamente do. po cominciano i guai Eseguito il bombardamento, bh,ogna di nuovo prender quota. Si a,·rà cosi un e tempo morto> che llliaràinevitabilm<.·nte sfruttato dalle b,mcrie contr.t.crcc. il pericolo più gr.wc si corre nel viaggio di ritorno, e ~pecialrncnte in vicinanza del confine perché allor., l'avialione della dife~a! inf.on~ata d.11la radio, può rendere me...·1ta_b1lcla battaglia, che può affro~tarc m condizioni vanta~giosc. lnd1pendcntcmcntc dal combattimento i.i può, ~rcondo il Pauliac, medianu.• la rappre'l.lglia indurre il nemico a rinunzi.1rc al bombardamento delle città. Come 'ii vede, Ja<'qUC!<iPauliac ha fatto. roNe ~cnza saperlo, un tent,ltivo per superare le idee di Giulio Douhet · ma è un tentativo molto timido. ' Il Douhct ,te'-so, che è t.mto più vivo delle formule in cui più \'Olte si compia~que di. irrigidirsi, indicò Ja str.,da m un art,colC\ pubblicato undici anni. f~ in Educa~ione fasciJ:a (v. li donumo dell'aria, cdizionC' Mond,,do• ri, pp. 317-19). . e ~'ii'itono >, egli diceva, e compcten• ti d1 guerra tcrre'itre, competenti di guerra marittima e compctrnti di gucrr,1 aerea, ma non ancora competenti di guc•rra; mentre la guerra è una. Occorre dunque creare i competenti di gurrra in gen('ralc. Come la "Scuol.l di _q-uerra" fu i~tituita per allargaft' al c.1mpo complc,'iivo della guerra trrre- ~tre la visione specializzata degli uffiriaJi di fo.ntf'ria, cavalleria e aniglieri.,, co-,ì bioognerebbc istituire una, chiamiamola così, accademia di guerm, nella quale ufficiali dcll'e~rcito, della marina e dell'aeronautica, scelti fra i più intelligenti, i più colti e i più aperti alle nuove idee, potc,;~ro f.'laborare una nuova dottrina di guerra, fondata sull'unità di impiego delle forze armate. Tutte le idee, in questa acC<ldemia, potrebbero venire facilmente a contatto, es.sere sostenute od avvc~ate; ma dal loro urto nascerebbe certamente, sia pure a traverso esitaz10111, tentennamenti e rinunce, l'accordo, e dall'accordo la nuova dottrina, che, per la sua stesllliaorigine, verrebbe ad 1mpor.,i con facilità, rcaliaando co\ì la ncce'i,aria disciplina delle intelligenze> Con qurste parole il Douhet riconosceva implicitamente che la sua dottrin., fondata sul principio : « rc~istere ,ulla .,uperficie per far ma'i,;a nell'aria > andava comiderau comt" un punto di partenza, non come un dogma. E que1ta è la verità Il Douhet è un pensatore molto scrio e si leggerà ,;cmpre con pii1cere. Molte ,ue pagine sono ancora fresche- come quando furono "ritte, e anche le pagine più di"C'.utibili fanno pemare. Qualche \'C"lta egli è ~t.ato troppo e~clus1vo, troppo anratto. Più che la guerra nella sua unità, ha studiato la guer:rn aerea e ha amato troppo appau1onatamente l'avia1ione. Né bisogna dimenticare che egli non ha ideato una dottrina che pote~ valere per tutte le guerre pos,ibili e che mutando la rraltà dc\'e mutare la dottrina di guerra. Oggi credi.uno ~ì che per vincere bi• \Oglla avere, come sosteneva il Douhet, una forte aviazione e crediamo anche noi che il fattore aereo abbia una grandis~ima importanza e vada perciò preso nella i:na(,ima considcr.1zionc1 ma non crediamo che per l'avvento dcll'..,eropl,mo la guerra abbia cambiato natura. Crediamo anche noi col Douhct chr la guerra ,i vince spezzando le res.i- ~tenzr morali e materiali dell'avversario_ e credi.uno c:-hc a spezzar queste rcsM<.·nzc po...,a contribuire in modo grandio)O l'aviazione, ma non ci sembra probabile che una n,,'\Lioncsi dia per vinta quando ha .lncor.- intatto l'esercito e la marina. Xon vogliamo fare affcnna,ioni reci-,e <' perciò ammettiamo che il campo aereo po,,a e,;,ne il deci.,1vo; cr<'- diamo però più probabile che (i,, decì- .,ivo il campo terrei,trc, perché "K>IOl'e- ,ercito può occupare il territorio dcll'a,vrf'(ario. Per dimostr,1re che l'occupa7ione del territorio non è indi11pcnsabile per \'Ìn<:erc, il Douhet cita il ca'° dcli,, GC'rmania che era in Francia e ,i diede per \'Inta; ma dimc-ntica che, dato il crollo dcH 'Amtria e l\1ffiusM) ¼'mprc più intcn~ degli americ.mi, la ,itu.1zionc era \'Ìrtualmente capovolta. L'Inte~a non occupava i.lncora il territorio tedesco, ma lo J\."Tt'bhc ine\'itabilmcnte occupato e allora la pace !-arf.'l>bcstat.1 più dura per la Gem1ania. Qu.rnto al dominio dell'aria, ritengo. con I.i generalità degli scrittori militari, che difficilmente si potrà conquistare; è più probabile che si rir'('..a a otte,1crc soltanto una ~uprcmaz.ia. Il Oouhct ha rÌ'i(>O!itOche non capi~C<' pcrch~ solo nella guerra aerea, al contrario di quanto av\'iene in tutte le altre fonne di guerra, non "i debba vincere o perdere. La rÌ'ipost., è immediata. Dall'aria non ,;j può distru~- gcre integralmente l'aviazione avvcr• \aria: si può distruggerla in parte e in pane danneggiarla. Ma finché non si occuperà il suo territorio, l'avversario potrà ricostruir<cla. Non crediamo che l'arma arrea sia esclu'5ivamcntc offensiva. Il Napoleone dell'aria (aprà rendere inevitabile la battaglia aerea nel modo indicato dal Pauliac e in altri modi che non si pos\Ono prevedere; e saprà vincere anche un'annata numericamente !.uperiore. Si manovra appunto per que)to. C'è un 'Olo modo infallibile per impedire la bJ.ttaglia : restare a terra. I I metodo è troppo radicale perché è un dare praticamente il dominio dell'aria al nemico. L,1 stabilizzazione della fronte ttr• r~trc non è int·vitabile. E: Hro, cc-me dice Douhet, c-he le UCS(C (',\use producono gli nessi effetti, ma tra le cause ci sono i capi, i piani strategici, i metodi tattici, che non s.uanno più gli ,t<"~i; c'è l'idol.1tria del palmo di t<·rreno e il pregiudizio della fronte continua, che non hanno più posto m·lla nuova dottrina di guerra. Intendiamoci: io non so affatto c.:ome ~uà la guerra futura e non e~ludo perciò che po,~ e-.serc come la immilgina il generale Douhet: credo p<'- rò che possa c~~rc in molti altri modi che io non so nemmeno immaginare. SEB, TIMPANARO U~ letteuto americano si ftrmc} un giorno m una chicu di campagn.ii o,·c 1-i lt>• nc\·a una predica Alla fine del ~rmonr il ~rN_r recite} prC'ghiere di ringraziamento per 1 p,ù grandi uomini americani e Oh SignorT >, diHc, e t1 ringrazio .J>C'r i gu.ndi condottieri drl no1tro parse eh(' h,ti voluto donarci: J)"r Wa1hington, pe"r Jcff<'non, per Cleveland, prr Rooscvrh. Specifico· TC"o• doro>. e C0~1 E polc:tt> andare a\"anti col commercio in un luogo •quallido come quc• n_o? • chi"'" a un commn-ciantr un 1-'Ì.lg• g1a1orc capitato 1n un p.icsc- sprrduto dd Far West VN!C"tt quell'uomo laggiù? > rispo~ il commerciante indicando un commcuo in fondo al banco. e Egli la\'ora prr mc, ,: io non riuco a pagarlo; cosi in due anni C"gli di1"tnta 11 padrone della bottega .\llora •ono io che lavoro per lui, finché non mC' la riprrndo > SI chiese una volta al lxii Brummcl quale foue il SC-!j:rctodrl suo sucCe'iSOcon le donne, cd egli rispoM": e Tratte lr scn.c come duchesse, C' le duchesse come scrvC' >. FU chitsto a B<rnard Shaw la dc:finìt.ione d, un narratore di storielle: e E: un uO• mo•, ri.1-poseShaw, t. chr ha una mrmoria di ferro e che spcn che gli altri non ne abbiano affatto-.. UN racconto arabo narra com,: la PcuilC"nra incontra~ un giorno sulla via di Bagdad, nel deserto, una Carovana e Perché>, chiC"st il c.\po arabo, e: ,-i afrnttate per la via di Bagdad? •· e Per prtndere cinquC"mila vitt > rispose la Pcstilcnu ' Di ritorno dalla città del califfo, la Pestilenza e la Carovana si incontrarono nuovam~nte. e: Mi avett ingannato >, gride} arrabbiato il capo. e Invece di cinquemila vite voi \·e ne siete prese cinquantamila! > e-No •• disse la Pestilenza e Cinquemila e non una di più Il rt.slo l'ha ucciso la paura>. JOHN D Rockddler chiese in prestito un giorno al suo scsrctario cinque lire per pagare il suo taul. e Vi raccomando di ram. rr.entarmi questa transaziont •, gli disse poi. e Oh, non fa. nirnlc, signor Rockcfcllcr i, rispose il sc:gTctario. ' e Niente! > r1elamc} Rodcc(cllcr. e: Ma co- ~:C,! I~ !\_due anni interi di intcr~ssi su Pur consen·ando inalterate le sue caratteristiche di grande rivista mensile di vita teatrale e la consueta ricche✓.za e varieta di contenuto e di materiale illustrativo, SCENAR escenel 1939a tre lire (anzichéa lire cinque) CENARIO ~ =-c.: LI - -•- Ogni fascicolo sara di 48 pagine ed offrira: un'interacommediaineditascelta fra le pitl applaudite; tutti gli aspetti dell'attifità teatrale esJminati dalle firme più competenti; un copwso materiale fotografico di eccezionale interesse; i principali av\'enimenti e i maggiori problemi del teatro, del cinema, della radio, della danza, ccc. Il fasdcol<' di questo mrse c,mlitnt: VENT'ANNI, tre rnì d, SERGIO Pt.:GLIESE- :,;1cOLA DE PIRRO: Tc.tro Anno X\'11 - CORRADO PA- \"OLl:-.1. Spettacolo non é sempre Tutro - .\:-.DREA DELLA CORTE: Appunti per una biografi.a di Francesco Cilca . SAI \.ATORE P_t.:GLISI: Cerimonie e spettacoli primiti,·i. S-cl monJo della premoria - MARIO CORSl: lt:alia \·iu.liani. E~};'ESTO SABBATI~J: Come s'entrJ,·a in artt ai miei ttmpiE~RICO ROCCA: L2 vita della radio: l'annuciatorc, ovnro p_rova se sci capace · CARLO PICCl:-.ATO: Ore 20 e ,o: s! camb12 s~_tucolo _-X: "Lczioni",_da non seguire, sulla mu• sica - Le nonu tcitrah tk-1meS<'• La , ni delle filoJummatichc. L':1mll!!1codubbio - Sparta e Mcssene . Teatro in pillole, tee. Questostupendofascicolo è in vendita in tuttele edicoled'Italiaa L.3 la copia Jr'iat 2800

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