LOB AliOELE8 • OOMJU88ARIO OHE MOSTRA ALL'A88A881NO LA DENTIERA E L'ANELLO DELLA VITTIMA I ALLE cronache che seguirono il suicidio dì I var Kreuger, restò fuori il nome d'una donna che gli fu compagna circa venti anni: lngebo.rg Heberth nata l-lasler, una bella svedese. Molto romantica, aveva rinunciato all'uomo da cui aveva avuto una figlia, per vivere all'ombra di Kreuger. Non aveva preteso da lui nemmeno d'essere sposata, sopportando le sue lunghissime infedeltà. Gliele perdo1~ava facilmente, per quell'attaccamento materno che è sempre nelle donne votate a un grande. amore. Jngeborg era vissuta tanto nell'ombra che, mentre partecipava completamente alla vita sua privata, nulla avevd mai saputo degli affari pubblici di lvar, né delle sue relazioni commerciali, dei suoi trusts e delle sue continue malversazioni a danno del mondo intero. Alle rivelazioni scandalistiche dei giornali, essa quasi stentava a credere, poiché nell'int:mità Krcuger gene.oso, paziente e remissivo mai faceva sospettare quell'altra vita che· svolgeva tra le borse e le banche di ogni paese. L'incontro della ventenne signorina l-lasJer, figliuola d'un grande editore svedese in fallimento, avvìene nella primavera del 1910. Essa lavorava in un istituto di ginnastica medica per guadagnarsi da vivere, mtc:ntre Krcugcr già guadagnava più di centomila corone all'anno. Fu un incontro fatale: per molti mesi mazzi di fiori, via~gi. Ma Kreuger né allora né dopo fu uomo da sposare una donna. Amava lngeborg e contemporaneamente tutte le donne che gli piacevano, lvar è terribilmente poligamo, e lo dichiara alla donna. Una volta a lei che domanda la ragione di certe improvvise tristezze Kreuger dice: • Cara mia, voglio che tu non abbia mai ciò che desideri. Perciò tu ricevi meno delle altre. Quando regalo molto denaro a una donna, vuol dire che non l'amo, che ne ho abbastanza e voglio liberarmene•· S'è saputo infatti che spesso I<reuger donava centomila corone a una donna o me'l.zo milione a un'altra. I giornali hanno sempre raccontato mille storie sul conto di lvar Kreugcr e della sua vita intima; e persino si disse che egli non aveva tempo di sposarsi talmente era occupato. Amici intimi lo stimavano senza vizi: non fumava, non beveva e non si legava a donne che d'amicizia; la sua unica gioia infine era di star lungamente nel suo studio ad :11lincare cifre. Mentre Ingeborg non ha esitato a definirlo • un erotomane• e per sua esperienza e per dichiarazioni di lui stc~so, <'he diceva d'essere sempre bruciato d,1 un fuoco interiore come gli uomini grnndi nell'amore. Krcuier spende\ a ~cnza senso quando ·si trattava delle sue p:1:,,~1oni,ma cercava sempre di disfarsi delle sue amanti a un prezzo ragionevole. lngeborg, che preparava le valige di lui, scoprf una volta in una valigia aperta a caso biglietti di banca a rotoli e a pacchetti con sopra differenti etichette ove per lo più si leggevano nomi di donne conosciute, assai belle, che I var aveva amato e ora consolava in quel modo prezioso. Non era difficile che in uno stesso ambiente, teatro o locale notturno, s'incontrassero insieme due o tre donne di cui Ivar era preso contemporaneamente. Più tardi vennero trovate, nella sua cassaforte privata, lettere di ricatto e Ingeborg assicura che non si esagera conoscendo i casi in cui talvolta Ivar fu intrigato: un marito che lo sorprende con la propria moglie gli vende a caro prezzo il suo silenzio. Perciò di lngeborg egli diceva a un amico: • È la sola donna con la quale abbia avuto relazioni senza pagare biglietti da mille, tratte e fatture•, e al rimprovero di spender tanto per le sue avventure rispondeva • che non bisognava mai farsi nemici quando si può evitare•· La signora I ngeborg Heberth fu detta fa « donna nella vita di Krcuger •, e lo fu per vent'anni; ma non fu mai così ingenua da credersi sola o da esigerlo, anche quando erano più uniti. Era impossibile pretendere la fedeltà da Kreuger, e un tale atteggiamento remissivo guadagnò a I ngeborg tutte le confidenze di lvar intorno alla sua vita amorosa. Il primo amore di Kreugcr fu per una amica della madre, quindici anni più vecchia di lui studente, una donna bellissima e intelligente, e Ivar commemorava quell'amore con una frase: • Quello fu un vero romanzo!•· A vent'anni, innamo~atosi d'una ragazza norvegese, la chiede in isposa, ma è un giovane e povero ingegnere, e gli vien risposto che deve far fortuna. Quando incontrò Ingeborg, Kreuger era legato con una signora di Stoccolma da cui ebbe una bambina che poi morì di pochi mesi. Questa signora -.,antava diritti su di lui, lo terrorizzava, né gli permise mai che sposasse altra donna e forse fu lei a impedire il matrimonio con la dolce lngeborg che si contentava di sentirsi dire:• Tu sci la donna unica per mc, anche quando sono con altre donne ... •· Kreuger poi ave, a un debole per le donne di teatro; e se la grande attrice Maria Orzka luttavia lo sedusse con la sua bèllezza e il talento, lo rapiva anche per l'intelligenza che la metteva in condizioni di parlare con lui di mille argomenti, persino finanziari. Innamoratosi di una bellissima corista del teatro Oscar, non esita a condurre lngeborg a teatro perché l'ammiri; è felice di averne il beneplacito, la fa studiare a sue spese e la consta diviene una celebre cantante che ora possiede un castello nei dintorni di Parigi. Quando Kreuger andò per la prima volta in America, ebbe un'a\'\'Cntura assai romanzesca. Durante la traversata rischiò la vita per salvare una bambina americana caduta in mare; alcuni anni dopo fu invitato dalla famiglia della bambina, di\'enuta ormai una bella ragazza, e i genitori \'Olevano farla sposare a Kreugcr, che poteva innamorarsene se l'avesse incontrata a caso, ma detestava i suggerimenti e le offerte altrui. A proposito di Kreuger, forse al pari di quanto accade per i principi di sangue reale e per le stelle del cinema, pili di una volta si è parlato di nozze. Una volta, i giornali parlarono con tanta precisione delle sue nozze con la contessa X che persino gh intimi ci credettero. A Stoccolma, bastava che Krcuger si mostrasse in pubblico con una donna non maritata o divorziata per scatenare chiacchiere interminabili; l'opinione pubblica stava quasi per farlo sposare con una principessa di Svezia figlia del principe Carlo. Kreuger amava molto la casa. Prediligeva la casa rossa nell'isola baltica dì I<anholmen che egli chiamava • l'isola della felicità•, dedicata alla sola lngeborg; e poi le altre che aveva in campagna, dovunque, nei luoghi più belli della Svezia. Possedeva anche un appartamento lussuoso al n. r 3 di Villagatan a Stoccolma, ove una magnifica cantina con poltrone larghe e comode raccoglieva i più intimi per la degustazione di vini prelibati. :"J"cssuno ha mai saputo se veramente in quest'ultima casa tenesse una cassaforte ben nascosta e a tutti segreta per chiudervi documenti e valori e quanto altro non si doveva conoscere; di questa cassaforte si parlò alla sua morte, e ci fu chi disse che era scomparsa misteriosamtnte la notte stessa del suicidio. Aveva poi una cura estrema dell'igiene e una paura quasi morbosa dei contagi; si lavava accuratamente non appena aveva carezzato un cane o toccato oggetti altrui. Si racconta che a un pranzo baciasse il braccio della padrona di casa invece che la mano, ringraziandola poi di averlo compreso. Ma Ugglebo era la proprietà preferita da Krcugcr; amarn questo piccolo rottage dipinto in un orribile giallo, che si trovava sulla costa nord nei pressi di Stoccolma. Vi si recava con trenta minuti di automobile; là invitava i suoi amici spesso e dava foste intimissime, riservate a pochi; pare che là si svolgessero orge e festini; vi teneva un solo cameriere fidato e la casa aveva un solo piano, a pianterreno una sala da pranzo, tre saloni, una cucina e una veranda, e al primo piano la su.i aranza e due per gh ospiu. Vi andava anche a .itar solo, quando gli affari andavano male, e il cameriere racconta di averlo ,•1sto ore ed ore appoggiato a1 vetri d'una finestra guardar fuori lungamente. , Sin dall'infanzia Kreuger ebbe la mania delle collezioni; dai francobolli alle monete, per un certo tempo. Poi la mania gli riprende da uomo maturo, con la passione per gli orologi e i pendoli; correva da un antiquario all'altro per scovare un raro esemplare. Presto la sua collezione divenne famosa; vi si rappresentavano tutte le epoche; ma prese a donar tutto agli ammiratori, e cosi fece delle sue collezioni di spille da cravatta e dei portasigarette e dei gioielli. Era ass:11prodigo nel donare. Una volta, alcuni amici, venuti dall'Oriente, avevano ammirato un vecchio divano in legno di Oalecarlia nella sua casa rossa. Ivar telefona a S1occolma per ordinare tre insieme d1 mobih di quel legno; e con molto stupore gli invitati, tornando in albergo. trovarono le loro stanze mobiliate a quel modo. Mancava d'ogni senso d'arte; e perciò le sue collezioni di pittura e incisioni eraoo di pessimo gusto, acquistate da rigattieri svedesi. Krcuger fu per tutti il Creso moderno, il re dei fiammiferi, l'uomo più ricco del mondo. Egli se ne rendeva conto, e conosceva bene i sedicenti amici dell'alta società che cercavano solo il loro personale profitto nelle relazioni con lui; e spesso fu visto malinconico e infelice della sua ricchezza che gli impediva di vivere come gli altri. Era presente lngehorg quando in un cabard s'avvicinò quel conte svedese a chiedergli denaro in prestito, senza nessun ritegno; e, nonostante le mille corone ottenute, nella sua ubbriachezza dichiarò a Kreuger: • Voi non m'a,·ete l'aria d'un re dei fiammiferi. Rassomigliate piuttosto a un pezzo d1 formagyio •. Il povero Kreuger ne fu tanto impressionato che a lungo n'ebbe un triste ricordo; si guardava allo specchio attentamente e mormorava: • È proprio \'ero che io somiglio a un pezzo di formaggio?•. Molte storie si son raccontate su Kreuger; quasi una leggenda s'era formata, lui vivo. :\fa non era possibile capire qual-' cosa di lui, riservato e silenzioso, chiuso nel suo studio ove a nessuno era permesso l'entrata. Ama,,a molto la lettura; ai romanzi preferiva le biografie romanzate degh uomini illustri. Aiutò moltissima gente; e chi se ne mostrava degno, pokva contare lungamentt: sul suo aiuto, ma guai a coloro che abusassero della sua generosità. Conosceva gente di ogni specie e in ogni classe della società, negh ambienti più diversi e inattesi; e questa facilità di legarsi e conoscere stona\'a col suo abituale riserbo nei luoghi mondani. A\'eva, come è facile immaginare, ogni sorta d1 manie: dall'occupare un intero scompartimento quando partiva e dal mangiar solo per giorni interi, a quella di tra\"eisar la strada con estrema prudenza, quasi col timore d'essere schiacciato; dormiva a teatro e una volta, svegliandosi di soprassalto e \'edendo che l'eroina soffriva sulla scena, chiese a lngeborg se non dovesse aiutare la po\'crina, accingendosi a tirar fuori il blocchetto degli assegni. Kreuger era sempre felice di render felice la gente, ,·oleva essere amato più che amare. Con gli anni si attacca\'a troppo a non importa che affare, pur di riuscire; non conosceva ostacoli. Senza scherzare sosteneva che sarebbe riuscito a conquistare il mondo; e, ossessionato dl'I questa idea, ne parla,·a con se stesso a bassa voce, camminando nella stanza agitato. Non dubitò mai che vi fosse un limi,e alle sue imprese. Gli piace\'a commuovere qualche amico col racconto dei suoi anni duri in America: affamato e senza un soldo una sera tro,·ò un sa11d11,·icls1opra uno scalino; lo raccolse e col temperino tagliò la pane sporca, ma, dopo averlo mangiato, raccolse anche i sudici resti tanta era la fame. Uno degli clementi di successo in l<reuger, e dei più importanti, era il silenzio; e lo dichiara\'a lui stesso: • La chia,·e del mio successo è il silenzio, ancora il silenzio e sempre il silenzio•. Non dava mai giudizi sfavorevoli su alcun paese e su persona alcuna. Solo una volta, quando i banchieri S\"edesi gli negarono un prestito e lo ottenne dagli americani, si abbandonò all'amarezza, non sapc,·a darsi pace; e soleva ripetere alla buona Inga: • Se un giorno decidi di sposarti, ti consiglio di sposare un americano. Solo gli americani rispettano le donne, non ci sono mariti migliori nel mondo•· Quando si trattava un affare importan,e era sempre agitato, non aveva fiducia in nessuno, trattava personalmente ogni particolare. Spesso domandava a lngeborg se fosse davvero una prova di viltà quando si pone fine alla propria vita, perché non si ha più nulla da fare; e aggiungeva che dopo tutto la morte è un lunghissimo sonno, e che ci vuole più coraggio a vivere che a morire, e che, il giorno in cui scoppiasse la sua catastrofe, si sarebbe sparato al cuore. L'ultima volta che lvar e Ingcborg si videro fu nel novembre del 1931. Egli aveva una brutta cera, nervoso come mai, con un tic alla spalla e la mano sinistra un po' storta come se avesse avuto una piccola emorragia cerebrale; mangiò con appetito e, contrariamente alle sue abitudini, fumò una dopo l'altra venti sigarette in tre ore. Parlò del suo improvviso . viaggio per l'America per certi suoi affari: rassi':urò lngeborg di aver pensato · a lei con un legato di cinquecentomila fiorini, e nel congedarsi tenne un poco la mano sulla spalla di lei e disse: • i:: pro-. prio vero, c'hi ama non invecchia mai ... •. RENZO DIODATI Prima radersi poi ... TAD..D. 11Torr calma l'irritazione della pelle prodotta dal rasoio. La pelle diventa morbida e liscia ed i bruciori spariscono subito. Inoltre ilTarr disinfetta. Chi adopera il Tarr non avrò più pustolette, nè erpeti, nè arrossamenti. S0-lERK' SCHERK SOCIETÀ ANONIMA ITALIANA MILANO VialuigiMancinelli,7 5p,diltmi "" rampio,uirat11ito di Tarr xx .. Nome Cognome Cmc!i Vk> Provll'IC10 UNABELLABOCCA È ILPIIÌBEL 0kNAMENT0 OEL VI/O..•..... V/ATE' IL DENTIFRICIO . DEITO U,r prezioso co11trib11toallr, .rtorir1del 110.rtroP11e.re L'ITALIA IMPERIALE MONDAOO~I ROBERTO PARIBENI ACCADEMICO D'ITAUA L'ITALIA IMPERIALE DA OTTAVIANO A TEODOSIO (44 •·C.· !95 d. C.) SECONDO VOLUME DELLA STORIA D'ITALIA ILLUSTRATA Volume di pagg.VJJl-744, con 464 illustrazioni nel testo e 31 fuori testo, di cui 1 5 a colori, rilegato in tutta tela con impressioni in oro T uni i volumi di questa. Collezione possono essere .1cquistati anche scpaut.1mcnte, nonché • piccole r.1tc mensili EDIZIONI MONDADOR,I D"ORSAY •.,,,,, 11omr lu rùvo<11il prrJtigù, J; "" 'tpor11 di /11J10r Ji l111Jo do,,,, u,mpltmmto i11Jispnr111/,ifr ,,I b1101,r111sto, u11 /11 QUA LIT A. ACQUE 01 COLONIA LUSSO MILANO VIA CUlTATONE S 11
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