V '.'/ VILLEGGIANTE ingle- ,c mi disse, durante un giorno di pioggia che ci 'ìOspingcva a oziose simpatie, che Adamo era stato il primo tory. < E guardate ,, soggiungeva, e quanti guai ~ono venuti al mondo perché il suo solido buon ~nso con!>Crvatore si è la:;ciato per un momento \Cdurre dall'eloquenza di Eva >. Egli mi disse queste parole con umori~mo, ma anche con fierezza convinto che l'aver mC:,'iO sullo stc~ piano Eva e il signor Ramsay MacDonald conf utassc bastevolmente il responso degli elettori inglesi che avcv.lno portato allora allora i laburisti al potere, e che il rintracciar così in alto fino al primo parente l'albero genealogico di Stanley Baldwin conferisse a questi un prc,tigio superiore alle sfortunate vicende delle elezioni. Là per là io rimasi abbastanza persuaso, e non na,.. scondo che l'istinto tor1 che pure in mc sonnecchia aderì con simpatia a questa immagine di Adamo ltader; ma poi col tempo il dubbio mi $i è introdotto nel cuore, che quella immagine possa c-~ere vera, ma in un senso diverso, e cioè proprio in quanto pone sotto il segno di una fatalità biblica la sorte comune di tutti i partiti conservatori, di essere costantemente sconfitti, qualche volta onorevolmente con le armi alla mano, assai più spesso per essersi lasciati indurre in tentazione da lusinghe carezzevoli a mordere il frutto della popolarità. E certamente il nome di conservatore è oggi assai difficile a portarsi. Presenti sempre, insopprimibili, preziosi forse, anche là dove la legge della rivoluzione permanente implica il riconoscimento della loro perenne resistenza da vincere con una perenne volontà di movimento, nessuno dei conservatori osa ormai più di portare quel nome con tutta la fierezza che meriterebbe non foss'altro per quel non so che di araldico che gli compete, e per le onorevoli imprese compiute da coloro che in altri tempi se ne fregiarono. Un partito che osi dirsi apertamente cono;ervatore è ormai ~comparso dalle lotte politiche del continente, e oggi tanto il clima dei paesi totalitari, quanto quello delle democrazie almeno in questo si rassomigliano, che in entrambi il vocabolo e conservatore » intristisce nella diffidenza o nel disprezzo, e diventa sempre più antiquato e fuori uso. Un paese soltanto, anche in questo seguendo leggi e costumi propri, gli mantiene tutta la sua vigorosa attualità: solo in Inghilterra e5a.ste ancora un partito che non teme, battezzandosi e conservatore», di veder fuggire lontano dai suoi candidati gli elettori ironici o indignati. Laggiù leghe conservatrici prospere di numero e di fi. T.0,1za raccolgono ~otto lo stes.w aggettivo gentiluomini e bottegai, il lord o/ the manor e il contadino, e perfino l'operaio. E se talora qualcuno insorge contro quella parola è perché, due volte inglese e con!tervatorc, gli preferisce ancora quella più antica di lor,, che a tenerla fra la lingua e il palato suscita col suo sapore insulare immagini inconfondibilmente' britanniche: lo squ.ire del Vicar o/ Wakefield e dell'Isola del •esoro, la Merr1 old England di W.-.lpole e dei Pitt. I whigs ormai non esistono più : la loro opulenza, il loro accorto nepotismo, il loro stile veneziano sono scomparsi senza lasciar traccia e molto dubbia appare ormai la filiazione da loro degli ultimi liberali di sir Archibald Sinclair. Ma i tories csinono tuttora : eterni come la parrucca del Lord cancelliere anche se posi iulla fronte laburista di lord Sankey. Vi è un solo inglese che sia immune da torysmo? Dello stes~ Gladstone, Balfour diceva: e In ogni cosa, un Lrcmcndo vecchio lory ». Del resto, chi potrebbe concepire se non in un pac-.c di profonda scnsibiJità tory e di intimo snobismo il prodi- ~ioso successo d<'II<'filippiche di Lloyd Gcorge contro i e duchi », nell'immediato anteguerra, quando ormai sul continente da decenni i duchi non app,:1.rivano più se non sui resoconti dei balli di beneficenza? Non si prova gu- ~to a ridere che di ciò che ci opprime con una latente no..t.algia. L'inglese nasce deferente e rispettoso anche quando nasce sovver,ivo, ma grazie all'empirismo del suo genio nazionale porta con '!o,équesto dualismo senza pena, componendolo in una solu7.ione di comprome-.so nella quale lo ,;nobismo ha molto ,;pesso la 1>artemigliore. E in sostanza si può dire che è lo snobismo, elevato alla dignità di forza nazionale di preservazione, che mantiene ancora alle vecchie cla~,i il vago prestigio che è alla base della sopravvivenza, sotto forme e in epoche divcr,e, del partito con;,crvatorc. « L'aristocrazia inglese ha conqui~tato Chamberlain, ha assorbito Asquith, ha incantato Morlcy. Uomini che erano stati feroci radicali divenne~ ro col tempo felicemente pari del Regno». Chambcrlain, e il formidabile ,;indaco r~ldicale di Bi,-mingham », il fanta~ma che aveva errato per i corridoi dei ca~telli dei milionari come una minacci~, vi apparve in carne cd o!- sa, con il monocolo e la famo,;a orchidea, fiero di appart(•nere al partito d~i « gentiluomjni inglesi », pregevole e ncercato ornamento delle feste e dei pranzi di Bclvoir e di Cha1_;twort. La « pas..,a,tadi morbillo> : così è chiamata nelle file del laburhmo la cri.si di ,nobi,;mo che fatalmente coglie i leader.r al primo pranzo di Corte, al primo week-end in una villa patrizia, « alla prima parola cortese di un duca»-: e è una malattia inevitabile, che ,i propaga con grande rapidità spcrialmente attraverso le mogli degli uomini politici di mezza età>. A proposito di questa deferenza innata dei suoi compatrioti, Chcstcrton fa una osservazione acuta: se un giornale francese di avanguardia è capace di attaccare apertamente l'esercito, un suo confratello inglese della stessa categoria oserà al massimo attaccare il ministero della Guerra. E Chesterton conclude con Cowpcr: e La loro timidità mi urta ». Ed ecco forse la parola chiave : timidità. Il conservatorismo inglese è forse una maniera rassicurante di progressismo ad uso dei timidi, Giacché dopo la sua grande sconfitta nella riforma elettorale del 1832 la storia del partito conservatore inglese è in sostanza quella della sua co:itante, sistematica evoluzione verso idee e programmi di sempre più vast<' e complete trasformazioni. Ogni decennio il bilancio della lotta fra i due principi opposti della resisten7..ae del movimento, come diceva Guizot, si chiude sep,ando un passo avanti verso la realizzazione di quel postulati che erano causa di terrore e sgomento ai conservatori della precedente generazione, e il più dcli" volte queste reali.t7..azioni ~no precisamente l'o).'>('ra.dei conservatori al potere. L'avvento delle masse all'elettorato ha co-.trctto i conservatori fin dai tempi di Di.,radi in questo dilemma: trasformar'>i o ,parirc. E co- ~ì all'ombra del vecchio pa, tito si \O00 raccolte cose, principi e idee che in realtà non avevano assolutamente nulla a che fare con lui, ma che pure vi si sono naturalizzate e vi hanno prosperato, invocando nel più remoto passato il precedente del benevolo despotismo signorile, dei contatti din.'tti fra la ma,;,;a e il signore, « the hall and the cottage», per ~iu'ltificare_ la comunica7ionc diretta del vecchio nucleo aristocratico col popolo al disopra delle cla.ssi medie, nate dalla modernità. E nacque così la tory democracy, fra le alte strida di orrore e di stupore dei whig.r, e le sommesse prote.,te di molti conservatori di antica osserva11.1a. , e le ironie del Punch e le profezie altere di breve durata. L'accoppiamento auTBJ.DIZIONI DELLA VEOORU llfGRILTBBBA I GIODIOI llJ PREOKIEBA LOlfDBA • BAMBINI ORE AOOLAMANO LA PRINOIPE88J. REALE dace di quelle due parole sembrò a moltissimi un paradosso, e come il parlare di un negro bianco». Lord Rosebcry chiamò .senz'altro la democrazia conservatrice un'impostura, e la sua doppia diffidenza di whig aristocratico per i conservatori e per il popolo gli suggerì di definirla « il lupo radicale nella pelle dell'agnello consc1vatore :t. E a questo travestimento egli dava una iipiegazione ostile, l'opportunismo. Secondo lui in sostanza i conservatori facevano proprio il programma dei radicali per far dispetto ai liberali sorpassandoli: un po' come Ferdinando I I conct.-deva la costituzione, e ppe' menà na trava > fra le gambe degli altri prìncipi che lo avevano sopravvanzato con le riforme. La democrazia tory, disse sir John Gon.t, e tuttora ripete Neville Chambcrlain dopo lord Baldwin, « è democratica perché ha il benessere del popolo come fine supremo, è tory perché le istituzioni del paese sono il mezzo col quale essa intende raggiungere il suo scopo». Sono parole vaghe, in fondo, che nascondono pericolosi tranelli al vecchio cuore di molti con~rvatori. Attr.wef:)o quelle parole, i principi si anc-mizzano fino a diventare soltanto dc-i -.f'ntimcnti; la democrazia tory in fondo non ha più ta'1t0 una fede, quanto delle affezioni: vuol bene alla Corona e alla famiglia rt:'ale, dlla Camera dei lords, alla Chie,;a stabilita, ai proprie-tari terrieri che fanno parte del paesaggio inglese come le querce e i prati che lo adornano; ma è tutt'altro che ~icuro che al momc-nto opportuno non ~aprebbc sacrifical'l' anche questi iiuoi affetti alla neces\ità di mantenere nelle file dell'organi21_'\zione le masse di elettori. ='ion altrimenti la democrazia ha imposto il sacrificio del ~uffra.- gio rinrctto che era infinitamente caro al tory~mo, che era anzi in c<-rto senso la sua ragion d'essere. Più ancor.\ che la riforma del '3~, che in .!.O\tan1:anon aveva alterato profondamente l'a:ipetto dei Comuni, è stata la riforma <'lct• torale del '671 proposta dal mini ..t.cm conservatore di Disrac-li. a fondare la dcmocra7ia in lni;!hilterra. e: S1a1110arrivati ade~M> 3 una completa rivoluzione dcJJ,, uostra c~tituzione: voi avete i,;tituito due partiti che d'ora innanzi, come i due personaggi di Aristofane, cercheranno soltanto entrambi il favore di Dcmos »: cosi pianse Lowe, l'ultimo conservatore vero, sulla brillante manovra t!lttica di Disracli. « Stupidi. ottusi gentiluomini di campagna, che si ,;ano lasciati trasformare in radicali senza accorgersene », sogghignava Berna! Osborne. Certo talvolta i conservatori all'indomani di una legge troppo innovatrice posta sullo Statute Book hanno provato la scmazione di essersi spinti troppo oltre, di essersi troppo snaturati : e allora nelle file del partito si sono disegnati movimenti di reazione, e i vecchi mctivi 1_,entimentali sono stati riprC!ii: e la caccia alla volpe è riapparsa nella ma maestà ari~tocratica come un'istituzione nazionale>. ln quei momenti di amarezza e d1 disagio, guai a ms1stere troppo sulla parola e democracy :t : la patetica storia di lord Randolph Churchill è un esempio di quanto i tories sappiano essere tories appena lo po,\Ono senza pericolo. Lord R.andolph, il fondatore della ancor potente Primrose League, era stato il principale artc-fice con argo'1-lcnti democr.ttici della vittoria alle elezioni del 185 : per la prima volta. attirati dalle sue promesse e d,,1 suo fascino ~li operai avevano seguito alle urne il partito del marche~e di Salisbury e i giovani, che da tempo disertavano il partito, vi erano tornati in gran numero, attratti da lui. Ma una volta stabilitisi al potere, i con~rvatori non ne vollero sapere del suo programma di riforme che non ,embravano ancora di attualità, e si sbaraz1.arono di lui senza riguardi, offrendolo in olocau,;to ai corrucciati numi del passato. li tramonto di lord Randolph parve ,egnare un mom<•ntaneo declino della democrazia conservatrice. Ma a salvarne le sorti, e a renderla ormai irrevocabile, sor~ un personaggio di 1 tempra assai più robu~ta del nervoso e suscettibile discendente dei Marlborou({h. Toccò a Joseph Chambcrlain di portJrc ancora una volta le masse a contatto col conservatorismo. Attravcr- 'iO la sua mediazione, torysmo e democrazia comunicarono ancora nell'impcrialisn10 e nell'unionismo. Meditando sulla guerra di secessione americana, Chamberlain aveva compreso l'errore comme.,so allora da tutti, di credere che le democrazie siano per essenza pacifiche. In America, era stato precisamente il popolo a voler la guerra fino in fondo, a trasfondervi il quantitativo d'odio che avc.ya perme,;.so di condurla fino in fondo. Un'oligarchia avrebbe forse pacificamente acconsentito alla scc-es.,ionc, come intorno a Chambcrlain molti inglesi delle classi alte diventavano little euglanders, consideravano l'impero soltanto come un pesante fardello, e aderivano senza ripugnanza all'idea della prossima secessione dei domini e delle colonie dalla madrepatria. La sua sensibilità di uomo proveniente da quelle clas~i popolari che ora dominavano la vita pubblica permetteva a Chambcrlain di sapere che fra' loro sarebbe stato pos5ibile trovare una profonda sensibilità alla poesia dell'impero, cd egli intuì que- ~to uomo nuovo, impensabile al più dei suoi contemporanei, l'operaio jingoista, pieno di solida sicurezza britannica, che ama Tommy Atkins e la flotta, e si ubriaca patriotticamente la ~- ra della liberazione di Mafeking. All'indomani della guerra boera, la sua guc,rra, le elezioni kaki mostrarono quanto egli avesse avuto ragione. Ciò che bi~nava « conservare :., ora non era più sul piano della politica interna, ma su quello della politica mondiale. Il senso aristocratico passava dal predominio di una clas,e sulle altre al predominio di un popolo intero sugli altri, missione provvidenziale prescritta da Dio agli inglesi, nella quale tutte le claslji di questo popolo eletto che trovava in Kipling il suo profeta e nei costruttori di ponti i suoi eroi, potevano trovarsi d'accordo: il gran ç,ignore whig che diventava unionista in odio all'Home Ru.le e il popolano diventato imperialista per amore della regina. Questa ondata di imperialismo minacciò nel primo decennio del S<"colo di alterJre tutte le armonie della vita politica sociale e anche intellettuale inglese. Un fenomeno assolutamente nuovo ~i presentò nell'isola: il milit.."':.rismo.In un paese dove per secoli il mestiere delle armi era stato guardato col disprezzo col quale lo guardava un mandarino della vecchia Cina gli ufficiali conservatori si sentirono' abbastanza sorretti dall'opinione per arieggiare quasi un pronunciamento contro il go"cmo liberale troppo arrendevole agli irlandesi. E per la prima volta, facendo il computo delle forze dei partiti contrapposti sulla questione dc) veto dei lordsJ si sentì, pur vagamente, fare. un acc~nno ~Il~ sim~ patia conservatrice degh ufficiali dell'armata territoriale. Poi la guerra 1 troncò dall'esterno questi sottili processi che si andavano svolgendo nell'organismo insulare. L'operaio imperialista si accorse che ci sono guerre più serie di quelle combattute da lord Kitchener con poche centinaia di soldati di mestiere in contrade lontane. Dopo quattro anni di propaganda contro il militarismo e l'imperialismo tedeschi, Kipling era fuori moda e veniva su un nuovo pacifismo : disarmo, lega delle nazioni e via dicendo. L'unionismo non poteva più servire a mantenere gli operai e le masse nelle file dd partito conservatore, tanto più che, come aveva previ~to Lowe, ora ~li operai avevano imparato « a metter su bottega per se stessi » : il piccolo gruppetto dei deputati laburisti accodati ai liberali, i lib-labs, come venivano chiamati, era diventato il Labour Party, e rimpiazzava completamente il vecchio partito liberale nel gioco dei due partiti in gara. L'avvehto del laburismo ha in certo senso semplificato fa posizione dei conservatori : se col tempo era sempre diventato meno chiaro e facile distinguere un tOT)' democratico da un liberale moderato, le rivendicazioni operaie sulla scena parlamentare ed elettorale permettono al conservatorismo di assumere contorni più definiti. Ma anche qui~ soltanto fino a un certo punto. E i motivi della tory democracy assumono sempre più un tono che cerca in un socialismo prudente il plauso delle masse operaie. Del resto la fisionomia dei componenti del partito va trasformandosi profondamente. Prima della guerra, quando « il dilettantismo pervadeva tutta la vita pubblica inglese», il partito Continuava ancora ad arruolare i suoi candidati fra i membri della gentry; ma, ora che non ba- :itano più « la trovata occasionale dell'empirico abile o il buon senso generale», il cou.,itry gentleman si sente sempre meno a suo agio con le sue conoscenze vaghe e generali, e il partito si rivolge sempre più ai tecnici, agli economisti, a coloro che sanno parlare con sicurezza di piano quinquennale e di scambi e valute. Sempre merlo numerose si fanno sui banchi della Tesoreria le facce rosse di sole e di vento degli squires fra quelle pallide dei sapienti urbani, dietro le cui fronti colte si agitano idee ed ammissioni, principi e riconoscimenti che possono porta.re molto lontano. Con il loro profondo istinto delle aspirazioni della massa, caratteri~tico più della loro tradizione aristocratica che delle nuove adesioni delle classi medie deluse dal liberalismo di Lloyd George, ancora una volta i conservatori hanno saputo mutarsi in tempo, hanno as'!lunto un atteggiamento pacifi1_;tae arrendevole: non profferiscono mai la parola e armamenti » senza farla iscguire da abbondanti assicurazioni sul loro ~copo difensivo, sulla loro efficacia per preservare la pace. li linguaggio altero dei loro mag• giori è davvero ben lontano dalle lo• ro labbra. Oggi essi !-iivantano di esser wprattutto, in contrapposizione con le chimeriche a~pirazioni del sociafo,mo, « un solido corpo centrale di forte buon scmo e moderazione per la preservazione della pace e della tranquillità >. Coloro che ...ano stati un tempo gli unionisti hanno rinunciato, senza qua,;.i neppur discutere cinque minuti, anche all'ultima vestigia dell'autico dominio sull'Irlanda, il diritto di occupare alcuni porti della costa, indispen ..abili, :-.i rra detto, alla manovrabilità della flotta. Fra le file iste~sc del p.utito sorgono anche que- ~ta volta dolorosi stupori, si fanno imbarazzanti ,ilenzi, oppure prorompono impazienti protCstc. E cçrto que~ta rapidità di acquie- :itenza che da un lato li fa rassomigliare stranamente a soeialisti, dall'altro a little englanders per'!luasi che fra poco l'Inghilterra non debba essere che una più popolosa Olanda, può meravigliare, giacché un tempo i con,crvatori, se acconsentivano all'interno alla democrazia, era \Oltanto per arruolare la massa all'cspamionismo imperiale all'esterno. Oggi invece e~i tendono a nazionalizz.)re le miniere, abbassano le ultime U ,:ion jack in Jr. landa, e in compcn~ ... lasciano che il Giappone avanzi in Asia, l'Italia in Africa e la Germanìa nei Balcani. Che giuoco è questo, domandano Chu1·- chill e gli intrano;i~cnti? E. una questione soltanto di aeroplani che mancano, o una più complessa questione di !>Cnilescenza ? O più brutalmente è I' imbarazzo formidabile di una situazione nuova, di fronte alla quale le vecchie norme non hanno più insegnamento da dare, poiché tutte le posizioni tradizionali .s<>nosconvolte in un mondo dove le potenze egemoniche sorgono in tre alla volta e operano tutte insieme dall'oriente all'occidente e non è più ,;.uJla ~cietà sola, ma s~lla geografia dei continenti che incombe la minaccia del caos? MANLIO LUPINACCI
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