~H~r";.,~l·ALCHE giorno doPo il suo l~ Ì , arrivo a Parigi, mio fratello ~ t ~ 1ìpmò una nipoti· di madama Q ~ c. 1• di Montespan (1), mademoi- !iC'llcdc Thiangcs, la cui bellezza e le persuasioni del re gli impo- ~ro un giogo per il qu.1le non aveva mai dimostrato alcuna inclinazione. In quel tempo madama Maz.zarino non ritcnendo"i troppo sicura a Neve~ do. ve si era fermata, e temendo eh~ venisse tentato qualche cosa contro la sua libertà da parte del duca suo marito, passò nell'abbazia d1 Ly~, a dicci leghe da Parigi, dove rimase finché il re non la mandò a chìamare per sapere le sue intenzioni. Mia sorella rispoS<' a Sua .Mac!lotà•che chiedeva soltanto una pensione per vivere onorevolmente in Italia. Cosa che ottenne senza difficoltà. Durante la sua .ts'ìcnza il cavaliere di Lort"na venne con noi in campagna dove andavamo tutti i giorni a caccia. Ritornati a Roma i nostri di+ vrrtimcnti ricominciarono. Ciascuno, a. H~r~o, offriva una fe~ta. In questo ~1. d1stm'>èro il Cdrdinalc Chigi, il principe Savdli, il C'avalicrc di Lorena, il duca Sfor-.ia e <1uc-llodi Bas,;ancllo cu+ gino del conncst.1bìlr. Anche il c~rne~ vale lo passammo molto pili piacevolmente del solito, perché Pippo Ac+ ciaioli a~cva ottenuto dal papa il permesso d1 rapprescntan• delle op<'rc-. Verso la fine della primavera madama 11azzarino mantenne la parola dat.imi nella sua lettera. Dopo nove mc->idi aso;;cnzar:bbi il piacere di. rivederla pili bella che mai. Ma pagai cara ql~csta -.oddisfazione, perché, cs- '-Cndom1 purg;H,l proprio quel giorno, ebbi una colic.t così strana, che se la sua violenza fosse ancora durata ne ~arebbe seguita infallibilmente la morte. Il mio malt•, che avrebbe trovato pietà tra i pili barbari, non intenerì affatto il cuore del connestabile, o per lo meno t:gli non lo dimostrò, a~coltand.o_ con meravigliosa tranquillità i gem1t1 per tutta la notte. Anche mia wrclla non dimostrò di es.:,erne più. commossa, mentre il cavaliere di Lorena, suo fratello, e Reneralrnente tutti coloro che mj stavano vicino. mo. stravano di intenerir,i delle mie pene. Solamente i miei parenti non si preoccupavano affatto di quello che poteva accadt•rmi. In quel tempo, il c-avalie- ~ di Lorena mi offrì da parte di Mori- .neur (2) un vestito da caccia dc-I valore di mille pistole, guarnito da un infinito numero di na'ìtri, tra i pili belli e ricchi di Parigi. Sua Altezza Reale glielo aveva mand:Ho per regalarmelo, dopo aver gradito d~lle inezie che io gli avevo mandato in dono, come guanti\ profumi e altre co~ che non meritano di es..~re ricordate in queste memorie. Il cavaliere mi procurò que- 'ìtO onore senza che io gli ave.>si rc-.o alcun M'rvigio; ben lungi dall'avergli pre~tato denaro come la maldicc-n✓.a ha fahamentc divulgato. e certo che egli ncn ne ha mai avuto bi')l()g'.no i al contrario ,.,j è molto ofTC.>Oquando io, ,tvcndonc necc'iosità per pagare- <1uello che avc-vo perduto al gioco. mi ,ono rivolta ad .,Itri. Xlll. L'e:,tatc .>egut>nte, ai no.>tri divcrtim(•nti volemmo aggiungere i bagni, e per questo mio fratello, madama .Mazzarino cd io ,mdammo al Tcvcronc, luogo pl'ricolo'-0 per la rapidità delle acc1ue. Infatti. avendo voluto saltare una corda attaccata a dei pontoni che avevamo fatto per sederci, la vìolcnL.adell'acqua mi trascinò co(1.ìimpetuo- ,amentc che sarei certo annegata senta il soccorso di una serva turca che, aiutata da mio fratello, mi trasse da quc-1 pericolo. In ~cguito cercammo nel Ttvcrc un punto più sicuro vicino al quale facemmo fare una capanna µcr spogliarci, con una galleria che si prolungava fino al bagno. Capanna e galleria, co~truitc completamente di ,·anne, di foglie, di rami, erano fatte con tanta arte che tutti le guardavano e-on meraviglia. L'autunno lo pas,ammo in campagna c.• il carnevale con gli stessi divertimenti di sempre. ma non con lo stes- ~ piacere. Da vario tempo, come ho ~ià detto, il connestabile non aveva per mc le premure, la tenerezza, la stima, la confidenza di una volta. Mi parlava appena, o, se-lo faceva, le sue parole erano tali che avrei preferito non mi avc'ìsc detto niente. Quanto io ne abbia sofferto, lo può testimoniare il principe di Sonnino suo fratello, chcco-;ì spc~ ha appianato i nostri dis- ,cmi con tanta bontà e ha impedito, con la sua prudenza abituale, che scoppias'ìero apertamente-. Non potendo alla fine resi~tere a dispiaceri così forti. mi drcisi di cercare il modo di consolarli. Durante i bagni e le gite frequenti, io e mia sorella avevamo raffor1.ato strettamente la no'ìtra amicizia. Volli quindi approfittare dei sentimenti affettu~i che ella aveva allora per mc e la pregai con grande insistenza di non ritornar<.• in Francia senza O ■ NIBUS ll,111 DE L.lVALLltBE, LA RIVALE DI IUBIA lfANOINl c:ondurmi con )(:. Ella me lo promise, molta impazienza e inquietudine, non dopo avermi fatto però riflettere sulle ritornava. Allora1 non ostante tutte le sue disavventure, e su quelle da cui preoccupazioni e il timore che ci sorio ero minacciata, se prendevo la sua prendessero, entrate in un bosco lì vi. stessa decisione. e certo, come si leg- cino ci mettenuno a dormire, con tange nelle sue Memorie (:1), che ben lun- ta tranquillità e CO.\Ì profondamente, gi dal suggerirmi una deci~ione simile, per più di due ore, che una damigella ella fece tutto quello che poteva per di mia sorella e Morena (6}, una delle farmi temere conseguenze così peri- mie cameriere. poste di sentinella, nC' colosc. c.·rano sorprese. Svegliateci, scorgemmO' Pochi giorni dopo il cavaliere di Lo- da lontano il cameriere di mia sorella, rena fu richiamato dall'esilio (4). Frat- il. quale ci di~c che non vedeva appatanto i miei dispiaceri e le mie pene rm.· ne~una barca e cht~ il lacché \Ì aumentavano a misura che cre~eva- era fermato in una locanda per smalno i capricci e il dispreizo del corme- tirc il vino bevuto. Sicché ritenemmo stabile. D'altra partr mio fratello, per opportuno ritomare in carrozza e spinaccrescere il mio gimto ri~cntimento gcrci pili avanti, per un sentiero fuoper un trattamento çosì strano, mi di- ri mano. temt"ndo di cs~crc incontrate ceva spesso di temere assai che presto a seguire la !.trada mae.,tra Ma poiché io avrei perduto la libertà. Una volta i cavalli cedevano contmu,1mentc per anzi aggiunse, davanti a 1nadama )laz- la !,lanchezza. mia sorella d1'ìse che era zarino, che, quando meno me lo sa- meglio far torn,1rc indietro la carrozrei a\pettato, mi sarci trovati\ imprigio- • za e far dire dal cocchiere, ~ qualcuno nata a Paliano, castello del connesta- lo avc~se incontrato, che <""iaveva vi• bile, posto al confine dello Stato Ec- sto imb:ucarc. Co~ì non ci avrebbero clc..~astico e del regno di Napoli. Tut- inseguito da quella patc. Con un po' te queste ragioni, unite all'avversione di den:1ro il cocchiere ci promise di che avevo sempre avuto per i costumi farlo. italiani, e per il modo di vivere di Ci ritirammo allora in fondo a un Roma, dove la dissimulazione e l'odio altro piccolo boM:o vicino alla strada tra famiglie regnano più sovranamen- maestra, e di lì inviammo Pcllctirr a te che in qualunque Jltra parte, mi co- cercare la no:itra barca, o a noleggiarstrinsero ad affrettare l'e.;ccuzione del ne un'altra se la prima non ti trovava. pro~etto! _che avè~O già fatto, di r.i- Il ~olc, che era allora nel suo maggior fug1arm1 in Francia, paese della mia calore e mi aveva bruciato la testa educazione, residenza della maggior per cinque ore continue, un digiuno parte dei miei parenti, centro, infine, for-tato di ventiquattro ore e più di del mio spirito. Partimmo dunque il tutto il dispiacere di non 'avere nes29 maggio (5), con un piccolo baga- .;;una notizia della barca 1 mi causarono glio. Tutta la mia sostanza consisteva un tale scora_ggiamento che dissi a mia in !letteccnto pistole, le mie perle e -.or~lla di voler tornare indietro. Non qualche ro-.a di di.unanti. Madama c'era più pericolo a perdere l,t vita a Mazzarino aveva lasciato tutto a Ro- Roma, in qualunque modo fosse, che ma, Questo avvenne nel tempo in cui a morire di fame dove ci trovavamo. il connestabile era andato a vedere Mia sorella, che è la donna di miglior un allevamento di cavalli, in una del- c.1rattere e di maggior pazienza che le sue case di campagna, chiamata vi sia, cercò di consolarmi aggiungcnFrattocchie. U~cendo di casa, dicem- do eh<', se entro mezz'ora non avessi• mo ad alta voce al cocchiere di con- mo avuto qualche notizia (avorevole durci a Frascati, per ingannare così un avrcbbt• fatto tutto quello che volevo: gruppo di nostri servi che si trovava Avevo deciso appena di aspettare, sulla porta di palazzo ~{azzarino. Solo quando udimmo il rumore di un caalla wolta di una ~trada un cameric- vallo che veniva verso di 'noi al gare di mia sorella, un tedesco, chiama- loppo. Questo, unito all'agitazione e al to. Pclleticr, d!~ al c~chiere di tirar timore che fossero persone venute per dritto verso C1v1tavecchia, dove a.vcva- prenderci, mise agli estremi la mia remo fatto preparare una feluca d1 Na- sistenza. Allora mia sorella armata di poli. Il cocchiere obbedì. Era notte due pistole e decisa ad uccidere il prialt~ quando .arriv~mmo. a .Ci~itavec- mo eh<" le si fosse parato davanti, uscì ch1a.. Ma poiché 1 marm~1 st erano dal bosco e, avanzando per vedere chi mcs.>1d'accord? con Pellet,~r, d~e sa- era, riconobbe il nostro postiglione che, rebbcro venuti a prenderci a cinque senza dirci niente era andato ri ccrmiglia dalla città (temevamo di essere care la barca. I ~iei timori s.,rinirono riconosciute), inviammo loro un uomo e tornò la gioia, quando seppi d.1 qucpcr avvertirli del nostro arrivo, tanto 'ìto giovane che la nostra b, rea era pil, che un lacché che avevamo man- vicina. Caricate le valigie, chr non dato per questo, e che attendevamo con erano né grandi né pesanti, ci mettcmrno 111 <Mnm1no \of.to un 'K>lc ccxcnti:.• ,imo, in unJ pianura chC' non offriva al 11C1-.tro,guardo che- c-a\·,11lette. La mf..ldr,1hilc rnad.1ma .\lau..arino, allum;,rndo ~mprc il l?a,',,O.<"orrrva molto ,l\'.rnti; io, pc-r ~oterla \.('guirc, bi- ,ognaY,I che mi ripo,.i1i1ii ogni tanto. La Lunr. la "<'H', la '-tan,·hc-ua e il caldo mi avnano I idotto in tale ~tato. che- fui co..,tn•tt,l a prC'g,1re un contadino che lavora\a in un ç;1rnpo lì accanto di portanni alml'no per un cen• tin;.1iodi metri fino JI man·, recandogli la ,c-uc;,tche and,rndo a cafcia mi rro ,marrita. L·uomo, da principio. fece quakl•c difficoltà i m,1 pt'r-.u.i,;o ,\li.i fine da quakht· pi,wla che aggiumi alle prC'ghicn·, mi p0rtù in br.1ccio fino al luogo doH ,tava mia ,orella. Qua- ,i nel mrde~nno tt·mpo arrivò Pf'lktier che ci di,sr di .ivcr fi,s.ito un'altra barca a mille ..rudi, ma che in \·crità non er., contc·nto ddl'a,pctto del p;1drone e dei marinai, che gli 'iCmhravano tutti canaglie. Gli ri,pondcmrno c-he la fortuna aveva di,po-.to meglio: il po,tiglionc aveva ritrovato la prima. Pellcticr fu contemi,;,,imo. come noi, di un cao;;oco-.ì fclicC'. Finalmente, metà a piedi, metà in braccio al contadino, arrivai in riva al mare. ~a non vedevamo né la prima né la 'iC'eonda barca. lo C'ro incon.-.olabile vedendo le nostre SJX.'ranze così di,.graziatamentt· delu(.C. Mia sorella. che era ugualmrnte affiitta, dissimulava il .;;uodolore pl'r non aumentue il mio. L'unica vi., di uscita che tro\•amrno in quC',ta disdetta, dopo es\Crci un po' riposate su della paglia che avevamo trovato in una capanna, fu di mandare, per la ~econda volta, Pelletier ,\ rerc;.,re la barca, mentre io preg.ivo il contadino di c:crcarmi un po' d'acqua. Dopo un qu.11to d'ora tornò Pl'lletier che, con \"OCl' turhata, ci di,se l he eravamo J)C'rdute e che ci in-.cguiv,rno. lo ero di\•enta.t,1 CO'i-Ìinsensibile, per la ,tancht•zza, che l.1 notizia non mi frcl' akuna impre,- ~ione, ma miJ «>rella, dubitando che quanto aveva detto. per il modo come parlava, non fo~\C vero. insistè perché dice~,e b verità f• p;trla-...e sul ,;crio. Pclletit·r ri,posc che l'ave\·a detto :,olo per farci paura. ~lia \Orella lo sgridò mol• to e gli di'i-'i-lc' hl' non era il tempo di ..chcrzan•. Ar rivammO finalmente dove si trovava la barca, l' con la prima trov:immo anche la ~conda, nell..t quale i padroni e i m.uinai volevano per forza che ci imbarca.-.<.imo. !\id poieh~ Pdlctier ci avC\J dato migliori informazioni del padrone della prima. ~alii in questa M!nza preoccup,umi delle ~rid.i dL·gli altri. A\endo fatto mia .;orella 1· le- -.ue <lr,mi~elle la stess.a cosa. 1 marinai incominciarono a minacc.;.iarci e a unpcdirci di p.1nire. Solo dopo essere ~tate liberali con loro ci la~ciarono in pace e 1>0temmo u-.cire da una ,ituazione ro~ì pericolosa. XIV. .\ppcna fummo in mare ne provai gli effetti. A quellti si aggiun,;,c la richic'!ta che ci fece il padrone. t,i. gendo più di quanto aHva combinato con il cameriere di mia sorc-lla. Giu- ,tificav.:i la -.ua domanda col pericolo a cui ,i C')poneva. Pellctier. di.-.pcral<' di es~cr,;,iingannato per la buona op1 nionc che aveva avuto di quel p;,. drone. sì inquietò e voleva che fo•~<' mantenuto il primo pre:cw. :0.1ail p;1dronc- 3\·eva dalla sua parte la fmLa in mano, e alle ~uc ragioni, buo111" o cattive, aggiunse la minaccia di h11ttar<"i in mare o di sbarcarci in qu.1khe ic-,ola dc;;cna. lo di.,,.i a PcllC'tirr di ~tar ;,itto: e con ,1ltre ccntQ pistol1• frci taccl'e il padrone, a'isìcurandolo anche che lo avrei ricompcntato a111ora meglio quando ci anebbc ,.barcato in Francia. •Navi~::immo frliccmrntc cd avemmo il v<'nto favorevole durante le prinw -.ci ore, a cui -.uccc"'e una bonaccia ta• le che non avanzavamo qua:,i più. Ve-r-o ,t·ra. ~cor'(l'mmo un brigantino. e il p.tdronc della barca. per paura eh(• fos,c qualchr cor,aro turco, 'ìi avvicinò ai piedi di ccr1e rocce della costa tO'>Can:-i,inst•gn..indoci un luogo dove avremmo potuto sbarcare e non essere in pericolo, qualora egli fo~ stato co-.trctto a difender!)i. Srguitò J>Oi 1 co,tcggiarc quelle rocct', finché ric~nobbc eh<.·si tr:ltt,wa di un hrigan• uno genove\C. Così1 sc111p1ccon la ste-...a bonaccia. continuammo il no,tro viaggio fino a .M"onaco. dove ,i levò una fortis~ima tempesta. che fece \tar mali,simo mia sorella, e ,Wr('mmo Ct'rtamcntc nau• fragato, <;(' il nmtro marin.lio non fosse ~tato molto abile. 6 - (c<mtinua) l\•IARIA MANCINI (1) Amica di Luigi XIV (!l) Filippo d'Orléans, fratello di Luigi XIV. (3) Ortensia, impedita di tornare a P,1rigi, si ritirò, per breve tempo, a Chambéry, sotto la protnionc del duca di Savoia. Conosciuto l'abate di Sain1-Réal e diventatagli amica, dettò a lui le sue Memorie che, pub. blic:ue qualche tempo prima delle :\1 ur1orit di Maria, ottennero un grande successo. (4) Mai-lo 16;2. Fu ric.hiarna.10 da Lui• gi X[V diètro interessamento dì padre Oliva, generale dei Gesuiti, frequentatore assiduo di casa Colonna. li cavaliere di Lorena ap• pena a Parigi fu ricevuto dal re, al quale descrisse così vivamente le tristi condizioni della Mancini che il re gli ordinò di assicurarla della sua protezione e del suo ap• poggio invitandola anzi con una lcttl'ra tornare immediatamente in Francia. (~) , 670 .. (6) Fanciulla mora che fatta prigioniera sopra una galera barbaresca fu mandata a Luigi XIV; ,guesti la regalò a ~faria !\fan. dni e fu la compagna fedelissima delle sue peregrinazioni. cll • C!lllil!llltll t!,poea La Lua ,bw-l/lllula A\ ~~i ENCICLOP P -I i~ ~ ~ ~~ f§li ~ ~~ ~,,.,,~ ~ OMPIAN corrisponde al nostro tempo che esige sintesi e coordinamento. Ordrnata per materie, contiene. in due volumi, 30 opere. Serve alla vita attiva e spirituale di ogn, giorn.:> nelle sue difficoltà e nelle sue conquiste. Non e un'altra Encicloped1a, ma un'Enciclopedia dwer6o, U I.TI Il\ li I:\ UI \I.I: O Tavole Storiche delle C1vtlt,l O Atlante Storico O L'Impero e il Mondo O Il Volto delle Epoche O O121onnrio M1toloi,;ico O D1zionar10 Geografico O Atlante Universale O Oiz1onario Biografico O I Maestri dell'Arte Italiana 41:) Dizionario di Cultura I.\ \IT\ rn li.E CD Lo Stato Fascista CD Il Cittadino Cl) Manuale Tr,butario 0 Dizionario Araldico Cl) Dizionar1ocommerciate CI) Man. d1 Calcolo rapido G) lstrut1one e Carriere G) Grammatica Latina G) Grammatica ltahana fl:) Grammatica Francese ED Grammatica Tedesca G Grammatica Inglese I. A I' /\ ,1I lì LI /\ G) Dizionario Medico C,11 primo anno del bambino ED Giardinaggio e Alleva• mento t%) Gastronomia fl> La Religione - La vita ,ociale fl) La Casa EI) Te l'insegno lo G) Gli Sport - I Giochi Il preuo dei due volumi stampati su Il testo della "Bompiani., corrisponde a carta d1 lusso uso B1bb1a. rilegati In 30.000 pagine noi-mah 1111s•; Il costo tutta tela e oro è di L. l 50. - unitario a pagina noi-male è perciò di MEZZO CENTESIMO LA PAGINA lliO ta1_ul_nl' 1olorl. 78 rarte ~torlrhe a 1olorl. 16 111rtl'qP011rnlill11• a 1olon m_lormnlu_doppio, 3:1 tn1ole a 1ulorl lii ~uqq,•111arl. 110 la1ull' po•r I lh11•,1rl1lelr.\rtc llnlhtnM, IH tn1ole pn il lultu llt•lle Epu1ht•, 11100 lolo~rnllc. CONCORSO LETTORI- PREMI:Uni Fia1 500 e 20 macchine da acrn•e·e portatili. GRATIS o r!ch,e6fa /'opu&colo 11/uslrotrc,o con numercu lauole O ca/ari, dtH· 9n1. loc-"rq1/t: A Bomplanl, Via Serbellonl 14. Milano- Favorite spedirmi l'opusc. dell'E.p.B. 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