Omnibus - anno III - n. 1 - 7 gennaio 1939

f di<:cussioni inutili: si dio:.cutcva I L PRlMO No"cccnto adorò ll- ~ su tutto, sulle sottane con l'cr1traue e sulla possibilità che gli aeroplani ~i sollcva!.scro rcalm.cmt• da terra, sul voto alle donnc 1 !.ul tango argentino e sulle stoffe di Fortun).': il telefono, strumento ancora rnag1co 1 con le sue possibili applicazioni pratiche servì di '>punto a innumerevoli causeurs mondani o letterari. Si supponeva che quei fili ,wrcbbcro MYStituitoi ve~lioni, offr(·ndo maschere ancora più sicure: si immaginavano appuntamenti, intrighi segreti. ~o,pr'>i ttttti nC'llospazio. E si pen'.\òg-ravcmcntf' che il tcldono avrebbe segnata la morte di un'altra btituzione: quella delle lt·tterc anonime. Le letttrc anonime, che nel Medio Evo avevano prc:-.ocarattere melodrammatico ('d austero, da opera vrrdiana, vcr!\Undo nelle varie • bocche della v<-'- rità > rivdazioni ed accuse fiorirono ,ingolanncnte durante la. Rivoluzione rrance-.(•. Una lettera anonim.1 avvi,ava madame Èli~abcth, sorella del re, e da m~si prigionil'ra al Tempio, che un guardiano devoto avrebbe legato un n~tstro bianco intonlo alla bottiglia dd vino ros~, qualora gli alleati fossero riw;citi ad entrare a Parigi. Un'altra lettera anonima informò Maria AntonictL'l del tcntati\'o di Batz, tentativo che fu. con lo ste..,somezzo, rivelato al rnmmi,.-;ario Simon. perché impt'di,._c la fuga. Molti,simi nobili furono mcs!)i ~ull'avvillO. e 5-i '-illvarono: almt'no altrettanti vidC'ro <·o!<..Ì,coperti i loro na- "condigli. Più ta1di, l'attentato di Orsini fu preannunciato, del resto inutilmente, attraverso un simile messaggio: e la vita dello 7.. ar Aless,rndro I I fu addirittura O!.SC'-Sionatada ammonimenti sinistri. Era l'epoca del nihili- ,mo. le ragazze si tagliavano i capelli e '-ognavano di uccidere, quanto mC'no, un ,maresciallo; i giovani aspiravano ~11 martirio e alla letteratura. Così l'imperatore trovava biglietti minatori nel suo piatto, nella tasca dC'lla sua ve<,taglia, dappertutto. Gli si prometteva la morte in occasione del suo vcnticinque- ,imo anniver ..ario di regno, e difatti. il 2 marLo 1880, in occasione di un pranro offerto al principe regnante di Bulgaria, una bomba ad orologeria ru pmta nella "3la del banchetto: il treno degli ospiti, tardando di mezz'ora, ,alvò la vita a tutti, perché la bomba si era mo~trata puntuale, cd aveva mandato in frantumì le crio;talleric della tavola ìmpcrial(•. Ma, all'indomani. una nuova mi~iva avvertiva il wvrano di non rallegrar~i troppo : sarebbe.· morto ugualmente. Solo un anno pili tardi, dopo CSM!r ~ampato ad altri cinque attentati, lo zar veniva as.sac;~inato. In Serbia, nel 1903, re Ale-;sandro l' quell.1 regina Draga che pare inventata da un autore di romanzacci popolari ricevevano di continuo lettere minatorie; 'li rimproverava b. nascita borghcM", la vita avvcntunxa, la fal..,a gravidanza1 i bc.·lleui e le vesti vistose della regina : si rimproverava I.a debolf'zza del re. Si giurava vendl·tta. Dra~a. c,;;::;<'ssionatale prime volte, cominciò rapidamC'nte a credere nella ,ua fortuna di bella donna: e Vedi ,, diceva aÌla sua dama d'onore, e parlano, parlano. ma non hanno il coraggio di agire>. Invece lo eblx·ro, la regina cd il re furono assas,;,inati in un armadio, tra un gran rrusciare di vestiti troppo 'A·lli. J rapporti. frcquentementl' tc,i, tra l'imp<'ratorc Guglielmo e suo zio1 \'eCchio principe di Galles, e futuro re Ectoardo V J J, drttero occasione a mts- ,aggi, non firmati, di devoti sudditi, che mettevano l'uno in guardia contro l'altro, rivelando misteriosamente piani ancora segreti. Ma. più spe.,o;o, Il' lctten· avevano proporlioni pauro~c, sì. ma mode,t(•. Ad e-;erripio la .Mano Nera, di ispirazione americana, provocò un'infinità di ricatti maldrstri, di ingiunzioni ingenue. Oppure la gel~ia <'ra cama di tutto: in Belgio, ci ru una specie di epidemia; innum(•rf'voli fidan7..att:· ricevevano rivelazioni intorno a colpe e vizi dei loro sposi. Si scoprì poi che autrice di tutto era la moglie di un altis,;,imo funzionario, i!',tcricamcnte gclo,;;adi ogni possibile felicità coniugale. Pur conmcrndo il carattere, qua,;i sempre puerile t' dispettoso, delle ktterc anonime', il conte Corti si è proposto di cercare, tr,, quelle dirette a tre imperatori austriaci, il segno dei tempi perduti. LettC're a Francesco I d'Aus:tria, nipote di Maria Teresa, padre di Maria Lui'.\a, nonno del duca di Reichstadt. pCr\Onaggio caro al cinematografo cd ai quadri storici; a Ferdinando, suo figlio e ~ucce'lsorc, imperatore fantasma, defi6entc incoronato; e, in• fine, a France'-co Giuseppe. L'imp<'ratore Francesco I, salito JI trono giovane, meticoloso per natura, e pauro-.o per il succedersi di rivoluzioni (' di guerre cl,c circondò la sud intera t"~istcn7.a, ebbe, per la ,;ua corrispondenza pf'f-,onale, una curiosità quas_ian- .,iosa, eh<', mentre gli faceva considt:- rarc con zelo i comigli dei suoi corrispondC'nti ufficiali, lo c;pingeva a ricercare, nrllc lettere anonime, il vero pensiero deJ mo popolo. L'etichetta di Corte, le enormi distanze sociali e matcri.3.Jj rendevano impossibile avvirinarJo: e quando si ;;cppc che il sovrano lcggrva personalmente le sue lettere, molti si rallegrarono per aver trovato un co:.ì facile modo di raggiungerlo. C'erano, del resto1 moltissime lamentele da comunicargli. La lunghissima guerra contro i turchi prima, contro i francesi dcJla Rivoluzione e di Napoleone poi. aveva esaurito le finanze dello Stato costretto a stampare un enormr mn,..;cro di banconote : nel 1811 ,;i rc.,e necessaria la walutazione monetaria, che l'imperatore, tuttavia, temeva, come possibile causa di una rivoluzione. Si stabilì perciò un ufficio di cen- ,ura, che permettesse di conoscere i veri sentimenti della nazione : e le le'ttcrc anonime furono più che mai studiate: e Grazio))issimo Imperatore! Con il più profondo ri))pctto mi permetto di farti pre~nte la cupd situazione dei tuoi Stati, che, continuando così, andranno in rovina, e tu con loro, perché solo la fortuna dei sudditi è anche la fortuna dei Monarchi ... Non lasciarti indurre a dichiarare bancarotta, cerca piuttosto di rendere alla banconota il ~uo vero valore, perché l'a1iiorc e la fiducia sono i veri tesori dello Stato ... ». Ma nel 181 3, quando la Prussia si preparò a n mbattere Napoleone, i ~(•ntimenti monarchici rifiorirono nell'impero austri,,co: e I ,ospiri e le preghiere di milioni di uomini '-algono verso il Signore, perché ispiri Vmtra ~.faclltà a decidere la guerra. Tutti i popoli della Gennania si riuniranno ',OltO le b,mdiere austriache, e combatteranno valorosamente per la liberazione della patria comune, pronti a sacrificare le sostanze e la vita.. ~a d'altra parte non saranno neCcsllari stavolta gravi sforLi, Napoleone è stan- (·o, e cadrà in modo terribile, tr ..1. le maledizioni del mondo intero. La sua fine sarà orribile, senza esempio, e la moralità, le virtù torneranno sul mondo, mentre la posterità benedirà, Sire, il vostro nome ... >. J fondatori di una birreria, al contrario, si mostravano pcs'-imisti, e mandavano all'imperatore la croce di un Ordine fondato da loro, con i:)crizioni scoraggiate. C'erano poi dimostrazioni di lcali,mo, come quc!lta, sgrammaticata, ma zelante: e imperiale e Reale Mae~tà Cattolica, Grazioso Signore del Paese! Con la più profonda dcv• vozzionc e fcdclthà ci facciamo sapere che \i trova ingrandc pericholo, ora deve SuaMaestà pe'ltsarc come salvarsi, il suo principe Kohàry è pcricholoso, perché vuoll diventare re dì Ungaria, si scrive sempre con Napoleone Bonaparte 1 ma di nascho.,to, apena i nostri soldati vanno via di Francia, loro fano dinuovo Napoleone Imperatore, alora lui torna in Austria, e fa Rr il Kohàry, ora lei può chrcderci, opurc no, ma Sua Maclltà dovrebe mandar via il Kohàry, far finta di niente e sorveliarlo, poi chastigarlo. intanto noi restiami i suoi fedeli suditi ,. Lettera che, nonostante le sue modeste ap~ parcnzc, provocò inchieste ufficiali. Un italiano, nel 1821, mandò consigli, sempre anonimi, ma assai più corretti e grandiosi, intorno alla liberazione della Grecia, proponendogli di creare un regno greco, sotto il patronato amtriaco, per equilibrare la -;ituazione europea. Nel 1824, le società segrete, che fiorivano, 'ii manifestavano OOOLlBLKO II E PB.ANOBSOO GIUSEPPE ALLE MANOVRE AUSTRIACHE DEL 1909 con libelli e minacce. L'imperatore ne era appena scosso. Ma i possidenti galiziani, che chiedevano giustizia, migliori trattamenti e riduzioni di taS-\C,pur o;enza svelare i loro nomi 1 ottennero giustizia. Così anche una protesta, circa il comportamento dei fedeli nelle chiese di Vienna, fu cau!)a di minuziose osservazioni. Mentre un piccolo dramma provinciale cau'IÒ una infinità di provvedimenti: e Maestà! Lo <;eandalo che la barones!',a vedova van W. ha qui suscitato, prende proporzioni allarmanti ... Non bastava che la ))vergognata donna frascheggiasse contemporaneamente con il generale comandante von Sch., e con il barone P., e con il ricco T., Inducendo il povero vecchio icneralc a delle follie che un ventenne non commetterebbe ... Ma ha anche ottenuto una casa nel Quartiere del Comando Supremo e l'ha fotta rimettere a nuovo a ~pe,;c del Generale ... E poi ha avuto un figlio da un tenente ... E poi dà il cattivo esempio a sua figlia giovinetta. E poi ... ,. Ci furono molte lettere dello ,;tc<,50 tono, sullo stesso argomento: si scoprì che l'autore era un domestico scacciato dalla baronessa, e l'imperatore, che era puritano e piccolo-borghese, ptc!tC a cuore la moralità dell,t guarnigione provinciale. Francesco I si speme: e Metternich, che in quei giorni compiva sessantadue anni, sentì venuto il suo gran giorno. Tcnninate le cerimonie dell.1 incoronazione, l'imperatore Ferdinando docilmente sparì, mentre tutto il potere si concentrava nelle secche mani rugo- '-C del vecchio ministr'o. Ma, dalle provincie italiane, \eguitavano a giungere lettere anonime, che testimoniavano di una speranza tenace: lettere destinate, immediatamente, ai llilcnzi dl'gli archivi. Cremona, 6 ottobre 1839 e Mae,tà ! Colui che vi scrive ha infinitamente a cuore la fortuna Vostra, .\4aestà, e quella dei Vostri popoli: perciò O'la comunicarvi che da alcuni mc,i ~i è ordita una congiura contro di Voi. Bisogna cercarne IC'ragioni nel fatto che le grandi speranze fondate su Voi, Sire, sono andate deluse. Ci si a\pcttavano prove di magnanimità contro i pro'icritti, i condannati politici, il ristabilimento delle pensioni ai vecthi soldati che fedelmente Vi 5-crvono da tanti anni ... La congiura ha diramazioni in PicmoJ'\tC, Francia e Germania. Provvedete, Maestà, ad eseguire quello che 'ii attende da voi, altrimenti gli assas-.ini potrebbero penetrare nelle Vostrç antitamerc ... >. Ma da Venezia, dalla Dalmazia, dall'Illiria, giungevano invocazioni di libertà e di giustizia che Metternich leggeva senza preoccuparsene. li malcontento cresceva, s'invocava la costituzione, le riforme: vecchi graduati dell'esercito, sino ad allora comiderato di incrollabile fodeltà, scrivevano lamentosi, con la desolazlOne di innamorati delusi. Gli operai protestavano contro la inv;1'1ionc delle macchine, la disoccupazione aumentava ogni .giorno. Non si indirizzavano più le lettere all'imperatore, ma a Metternich stesso, all'arciduca Rainieri, viccrè d'Italia, agli alti prelati ed agli ambasciatori: C', soprattutto, all'arciduches..a Sofia. Francesco Giuc;cppe aveva diciott'anni, era bello, elegante, e pcrrcuarnentc ragionevole. Durante i primi tre anni di regno, egli si limitò ad osservare educatamente i suoi ministri e i suoi generali rimettere ordine nell'impero. Il 24 settembre 1851 vide, con il trionfale ritorno dell'ottantenne principe Metternich, la fine di ogni moto rivoluzionario. E, nel 1851, alla morte del cancelliere principe Schwar.renberg, Francesco Giuseppe, a ventidue anni, ne prese il posto, e cominciò realmente a governare i propri Stati. L'opinione pubblica era, in quel •momento, divi,a in due campi, l'uno voleva la fedeltà alla Ruo;sia cd ahli zar, l'altro simpatizzava con la Germania: ne risultò così una politica incerta, contradittoria, che doveva portare alla frcddczza con tutti e due gli Stati. Ma, ,ulle prime, nessun rimprovero veniva mos':tO, personalmente, a Francesco Giuseppe. Le lettere anonime che gli arrivavano erano sempre di osanna, 0 1 alla peggio, di biasimo per i ministri e di ammirazione per lui. Solo nel 1859, quando fu dichiarato l'ultimatum al regno di Sardegna, si cominciò ad attribuire ogni rC'spon"3bilità a Francesco Giuseppe: e l'esito inrelice della campagna fu addebitato unicamente a lui. Il numero delle lettere crebbe, in quei gion,i di disfatta, smisuratamente: 18 ottobre 1859 e Mac'ltà ! Ostinani ancora coi vcc- ,·hi sistemj '-ignifica voler la rovina dello Stato. Il malcontento è troppo gr.rnde, la tempesta prossima, la Dina,;tia in pericolo. L'arbitrio e l'egohmo devono cedere dinnanzi allo spirito del tt·mpo, altrimenti la monarchia au- \triaca è condannata... Bisogna prendere urgenti provvedimenti, si~tcmare le finam..c riducendo le spese di Corte, p<·rché è impo~libile continuare a mantenere due Imperatori, tre Imperatrici cd innumerevoli Arciduchi ... ,. Effettivamente la famiglia reale era numerosa, perché Ferdinando e sua moglie vivevano modesti, ma sempre ,;ontuosi, a Praga; la vedova di Francesco J, l'imperatrice Carolina Augusta, abitava a Salisburgo; a Vienna, raggiante di bcller.1.a e di capricci, impcrtlva Elisabetta. e Maestà! La situazione è così disperata che restano solo due soluzioni possibili: 1°, la espropriazione di tutti i beni della Chiesa; 2°, nominare il barom• RothM:hild ministro delle finanze, perché egli faccia prosperare quelle com<' fa prosperare la sua banca, promettendogli, in cambio, la emancipazione assoluta degli Ebrei. Altrimenti, tutto è perduto ,. Da Parigi, nel giugno 186o, arrivarono questi consigli moderni, e leggermente mondani: e A Sua Maestà l'Imperatore d'Austria. Vostra 11acstà ha nelle sue mani un mezzo per ,alvare l'Au,tria dalla sicura rovina: dia al Pae~ una Costituzione come l'hanno i Francesi: Art. 1°: Tous les Autrichìtfu 10,it égoux deva,it lo loi; (così anche gli Ungheresi si calmano, e lei ci fa la figura di un grande Monarca). Sì, perché la gente non dice più, come diceva qualche anno fa: "Dio benedica il no'5tro Franz! ". A.utreJ temps, aulreJ moeurs ! ,. Gli ungheresi. nelle loro lettere ,1110nimc, avevano un tono familiare: e Oh, Imperatore Francl'~O Giu,cppc ! Vmtra Mae'5tà ha di nuovo due mini,tri Luterani.. E pl·rché poi Vo- ,;,tra M.testà va -.cmprc a caccia? È ,modo questo di fare il re? li popolo viene ìllu<;;0 con chiacchiere ... (' que~to ~i chiam.t rovinare la povera gente. Un regno co,;ì non può andare' avanti, t'è troppa ari,tocrazia. E perché il Reggente (d'Ungheria], deve andare anche lui a caccia tutti i giorni? - Jòska Vadasz ». Falso nome, che significa, in ungherese, e cacciatore :., per rapprc'ientarc una nuova satira contro i cacciatori reali. Nell'agosto del 186o, arrivò un'altra mi~.siva, firmata, ma anonima lo stcsoo. La busta conteneva una medaglia 5acra, il foglio era fregiato di una i~rizione in caratteri maiuscoli : UNA VOCE DI DIO 1 ! ! « Perché aspetti tanto a darci la Co- ,tituzionc, Impcr.,tore? Perché hai ritolto ai tuoi popoli anche quel che Ferdinando il Bonario aveva dato? Non occuparti solo dei nobili e dei ricchi. ma anche dei contadini e dei borghesi. Ispirati ~cmpre al grande lmpcraton• Francesco I I ! e Yia ricordati anche l'infelice re di Napoli: se tu ll<'guiti così con l'as-.olutismo avrai il suo ~tesso destino. Manda via la camarilla di Corte! Non innalzare il tuo trono sulla punta delle baionette, ma sull'amore dei tuoi popoli. ]ustitia reg,wrun fu,u1ame11tum. Con for-t:eriunite, ti saluta il tuo fedele amico Martino del Buon Consiglio (non pazzo) >. Qualche volta i corri,;pondenti sono profetici: e Maestà! Lo <t,pcttro della grand(' Imperatrice Maria Tere)l3 mi è apparw, per comunicarmi che il principe Massimiliano non deve salire sul sanguinoso trono del Messico ... :t. Ma Ma'-Similiano e Carlotta erano saliti sul trono, cd erano morti. L'areiduchc))sa Sofia, invecchi!1ta, ..,tanchis- ,ima, sentiva ,fuggirle le forze : ora rivela\•a quello che era stato i! suo ~- ~o materno, la grande egemonia dei popoli tedeschi riuniti sotto gli stendardi degli Absburgo, e suo ~glio Francesco Giuseppe a capo dei M:ttanta milioni d'uomini. ~!a il 1866 e la ..,confitta di KOniggriitz dovevano llCgnarc la fine delle sue speranze. Mentre le lettere anonime, querult: t· minacciose, si ammucchiavJ.no sulla ,crivania dell'imperatore, una donna ,rriveva così, con un buon ..cn-.o umile C'd affettuoso: « Maestà! Sono solo una povera donna inlignifa·antc, ma amo Vostra Mac- ,tà cd il regno con tutto il mio cuore, per amore di Dio, Maestà, vendete la Venezia, altrimenti vi succede qualche .~ro,sa disgrazia, e Vostra Mae:s.tà con i '-UOi popoli è infelice ... >. .Ma l'imperatore non ebbe il tempo di vendere la Venezia. Cli anonimi diventavano strateghi, spiegavano come ,i sarebbe potuto vincere a Custoz.'l e <I Sadowa e a KOniggratz, accmavano i generali ed i ministri: tuttavia restava. ,lssai spesso, una devozione "PPa~- llionata, una fiducia perfetta. Nel 18711 da Praga, un comitato \C- ~reto mandava, elegantemente, la cond,rnna a morte del cittadino France- ..co CiuSt"ppc d' Absburgo; e così un _gruppo di sarti vienne~i: e Maestà! Noi non sappiamo più da thc parte rifarci, non abbiamo lavoro, l~ del resto un abito intero vil'ne pagato due fiorini, fra noi ci <,ono venti uomini (ciascuno con tre o cinque bambini), chl' hanno tutto perduto, niente da mangiare, niente da lavorare, e sono così costretti a suicidarsi. Prima però ognuno di noi vuolr trovare una di quelle persone che li opprimono comt• i Rothschild - oppure altri... e ..,pa1argli addo'isO. Poi ci uccideremo, ,;:enc:-\uno ci aiuta. Se almeno potessimo guadagnare un fiorino al giorno, 1~r i _no'!-tri b~1mbini. - .\4olti ~arti Vll'llne\l >. Il principino Rodolfo ricevette un mc.~saggio: . e Altezza, proteggete la vcstra vita, qui a Praga c'è una congiura, vogliamo uccidere vostro padre e voi, ci sono dei traditori anche tra i vostri domestici, perdonatemi se non posso dirvi di più, perdonatcm: anche se scrivo a matita, ma ho le mie ragioni. Che Dio vi protegga, perché gli uomini non potranno farlo. - Uno dei Congiurati >. Ma né Dio, né gli ...iomini protessero il principino Rodolfo. C'C'rano anche gli anonimi amanti ddlo stile telegrafico: « 13 Aprile 1879. Monarca, ti avverto che_non fe- ,teggerai le nozze d'argento. Le Tutore sono contate. fl Nihilista ». Dopo l'occupazione della Bo,;,ni.i-Er• zegovina, il malcontento popolare par- \'e diminuire, e si scrisse, più chi altro, per rammaricarsi delle frequenti assenze di Elisabetta. Nel 1883 ripresero le corrispondenze minatorie dall'Italia: ma si trattava, ~tavolta, di suscettibili-. tà offesa: re Umberto, infatti, si era recato due volte a Vienna, a q:,nfcrire con Francesco Giuseppe per ~tabilire la Triplice Alleanza. Si aspettava, ora, che l'imperatore restituisse la vi\ita. C'erano però gravi questioni da risolvere; poteva infatti l'Imperatore Cattolicissimo andare a Roma, dove il papa viveva rinchiuso in Vaticano, o-;pite di colui che veniva chiamato l'Usurpatore? La Corte amtriaca ,;,ug- ~erì che la visita dovesse aver luogo .l Monza : ma la Corte italiana rifiutò. Francesco Giuscpp<' non venne in I tali a : e da Genova gli si scrisse: e Maestà! Non invano si ferisce ,an- ~uinosamcntc l'orgoglio di una nazione che si vuole aver per amica: Vostra Maestà ha un ~a.ero dovere da compiere verso la _tlOlltraItalia cd il nostro Re. VO'ltra Maestà si affretti dunque a venire pr<·sto a rendere ufficialmente omaggio a Re Umberto; altrimenti trecento giovani romani giurano, come Muziq Scevola, di vendicare l'ofrc'"'a da Vostra Maestà arrecata al più amato dei Sovrani. Uomo avViS.lto, mezzo ,alvato ,. E così. di anno in anno, le lctt<'re anonime portavano all'imperatore la vece del tempo. Rivoluzioni, guerre, pc-wrtà, di~grazie, lutti, tutto prendeva la fom1a, vola1ne1 dei piccoli fogli di carta che si abbattevano al mattino !',ull'ordinatissima scrivania dell'imperatore. Levato all'alba 1 cur\'O sulle sue carte, levava appena gli occhi, ogni tanto, sul ritratto di Elisabetta, dipinto dal \Vinterhalter, che gli stava di fronte: l'imperatore adolescente si rra trasformato, piano piano. mentre la cornice intorno restava immutabile, in un vecchis.,imo signore, meticoloso cd infelice :• tutti erano morti il\torno a lui, i mini$tri fedeli, i generali brontoloni, la bella moglie, il misterioso figliolo, e morti erano certo tanti, fra coloro che gli avevano llCritto per chiedere le rifonne o per lodare la ma~nanimità: ma sempre .:1rrivavano nuovi messaggi di ignoti. E certo, in un cas- '-etto riposto, l'imperatore conservava una lettera ricevuta dopo una sconfitta. : non rammentava neppure più quale, a KOniggr3.tz o Gorizia? e Maestà ! la!ICio da parte ogni etichetta, perché le mie parole devono l'~l'I" calde. lo sono un tedesco: appartengo alla. Germania, ma, poiché una ,;ola è la nostra stirpe, desidero ugualmente la grandczz.,:l dcll'Amtria ... Qui si sente sempre dire " Povera, distrutta Austria " : ma io desidero profondamente, Maestà, che ci sia presto ancora un popolo tedesco >. E poi Francesco Giuseppe finì la ))Uil lunga, difficile e puntuale esistenza. F. finirono le lettere agli imperatori. MARIA DEL CORSO

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==