Omnibus - anno III - n. 1 - 7 gennaio 1939

/).ò I ,.,,/ > j LO STILO È L'UOMO CD<-.,8; .v1.1i1 "li prealdent• Daladier, ad Ajaoolo, darnt• Il HO •laggio di propaA'&11dh11 Conica, ha Impugnato li.DO nlletto ocrso donatogli da DD oomlt&to locale • lo hl agitato come ehi taglluae aaa golau (dal gioniati} !arme si leva di fronte alla decadenza demografica. Sono scienziati, studimi, medici, sacerdoti, che richiamano gli uomini di governo sui gravi p~ricoli che minacciano l'avvenire dell'impero, della stessa metropoli. Carr-Saunden,, sir Leonard Hitl della Scuola di scienr.c sociali di Londra, presentano dei quadri stati~tici, che autorizzano prc• visioni paurose. Di questo passo, se l'Inghilterra rifiuterà, nel prossimo avvenire, di accogliere gli stranieri nella più larga misura, se non li cercherà e non favorirà con ogni mezzo l'immigrazione di nuovi « apporti >, la sua popolazione sarà, nel 1970, d.i 34 milioni, nel 2000 di 18 milioni, nel 2035 di 4 milioni. Quc.ui calcoli non sono puramente statiiitici e matematici, non sono puramente deduttivi, perché trovano il sussidio di rigorose indagini biologiche, in base alle qu ili sir William. Beveridge, somma autoriià in materia, .si sente autorizzato a concludere che « fra tre quarti di :,ecolo il 50 per cento della popolationc britannica avrà più di 6o anni, il che significa che una metà del paese dovrà portare sulle proprie spalle il peso dell'altra metà, economicamente sterile >. A que~te voci !,i è aggiunta. nei giorni scorsi, quella dì un. coloniali,ta c1~1inente, .James Strackey, che in uno studio dal titolo signifk.1tivo: Roma o Cartagitie? ha sottopo'ito ad un ,evcro e!>ame le condizioni dcll'im.pcro britannico. « Fra venti o tr<'nt'anni 1 la popolazione della Gran Bretagna comincerà a diminuire con un ritmo allarn\,lll· te. Già ora, !:IOhanto :.ette donne raggiungono l'età della po!>Sibileriproduzione su ogni dieci che ne ~up('rano annualmente il limite ma:.iiirno. Se questa percentuale 1>ersistcrà e quella attuai,· delle na:.cite I im,1rrà co::.tante. nello ,pazio di un;1 generazione la poµola.zione diminuirà del 30 per cento. La percentuale dcllt na,cite tende a diminuire anc:>ra di più; e poiché le cau.<SCfondamentali della diminuzione della popolazione \'anno accentuando- ..,i in luogo di scomparirl', col cen,irnento del 1971 la popolazione della CONCORSO PERMANENTE DI OMNIBUS perla. na.rra.:alone dl un fatto qua.lala.111, na.Iment.e accaduto a cbt scrive. La narrazione non deve euperare le tn colou.ne del glorna.le. e deve ea1ere 1n.vlata. 1crttta a ma.ccbtna., da una 10111. pa.rte del t'ogllo. Ogni narrulone pubbUcat.a., secondo l'ordine dl arrivo e d'accetta.alone, verrà compenaata. con Lire !100 (cinquecento). - I da.tt1loacr1tt.1 non accetta.ti non al reetttutacono. - Per la validità della. 1pedlzlone, aervlral del t.a.- ruando stampato qui eotLO,incollato auua buata.. CONCORSPOERMANENTE Alla. Direzione di OMNIBUS PIAZZA DELLA PILOTTA N. 3 ROMA Gran Brct..tgna si troverà ridotta a me• no di 35 milioni, forse a 30 milioni, e dopo quella data è probabile che la riduzione diventi di!:la:.tro.,a>. Conclu. ,ione: « Sarà difficile, per un popolo che si trova in tali condizioni, mantenere un impero disseminato in tutto il mondo, difficile e dispendioso da di• fendere e che in molte parti, come in India, è maturo pc.r la rivolta >. I valori di poten.ai sono sempre relativi ad altri valon e questo non :.fug• ge allo scrittore, che non trascura di toccare questo aspetto di primaria importanza. « L'Italia •e la Germania avr.trìno r.1ggiunto1 c•ntro venticinque anni, il mas)imo del loro incremento demografico, con una popolazione ri• spc.ttivamcntc al di sopra di 50 e 75 milioni. La situazione economica e fi. n.mziaria dei due paesi, che godono di un magnifico SClhO di unità e di moralità, è in via di grande miglioramento. La decadenza della Gran Bretagna non sarà soltanto as:.0luta, ma ~1nchl' relativa alla situazione, in cui certe Potente <;i troveranno>. ~folti ingle~i, osserva lo scrittore, sentono i!>tintivamcnte la « fatalità> di que~ta d<'cadcnza c. '-tigmatiz1.ando l'imperiafo;mo, ,;i ~tanno adatt<mdo spiritualmente ,dia loro « ine"itabilc ritir.1ta > dai fa..ti gloriosi. « f. proprio la favola ·dell'u\'a e della volpe>. Che cosi si fo, in Inghilterra, per porre un rimedio a questa situazione, contro la quale non valgono né il danaro né gli armamenti? Come reagi- -.ce lo ,pirito pubblico? Lo dicr una <,Cmplicc notizia di cronaca, uno di quei « piccoli fatti >, che a Taine iicmbravano infinitamente pili i,truttivi dei più elaborati ragionamenti. Tempo fa, una fabbrica di vetro, che impiega in tre ,t,lbilimenti dodicimila operai, dc• ci'<' di corrispondere un prc-rnio a quegli operai che ave,:.t:'ro più di tre figli. Tale provvedimento \'Oleva cii~ere un incit.1mcnto all'incremento della popoLizionc. Senonché, contro t.tlc iniziativa, ,i IC\';Hono i t1adunioni~ti come gli indu-.triali. J primi la dichiararono c<mtr.uia ai principi del ,i1fdacali~mo, coml' <1uella che premiava la prolific~tà in luogo del lavoro; i ~cconcli, rov1110.,aper la con<;istl'nza delle aziende, come quc-lla che riduceva i profitti del capitale. Fenomeni di questo genere 11011 <,0110 nuovi nel Regno Unito. Chi non ricorda l'iJarità che l!U!>Citòalla Camer.1 dti Comuni il deputato 1-frrbtrt quando pre,tntò un di~cgno di k•ggl' mirante a fa\'orirc l'incrèmcnto ddla popol.iziont.·? L,1buri,ti e con,cr- \·atori "i trov.1rvno "tlanamcntf' d'accordo nd rin\'iarnc la di,cu~ione si,1r die. Qut~ti "◊no fotti obil'ttivi, che ba..,ta rcgi,trarc senza abbandonarsi a consi-· dc-razioni intempestive. In ultima anaJi..,i.il ,ccondo imp<'ro del mondo ac• coglie <tppc-na un quarto della popola1ionc chr potrebbe os;pitarc; riconosce di po•N'drre un tcn itorio coloniale che è .-,frntt,110 in mininrn parte, di non ('\\l'l"C in g-rado di difrnderlo se non mediante il ~.cor1;0 dell'altro impero, che è, p<'r uni\'er!:lait:' accezione, il pri• mo del mondo. ~la questo, a sua volta, per_ c::.µlicita ammi,,iom· dei suoi più autorevoli scrittori di cose demografichr e imperiali, si consuma nell'e ..aurimcntc- della popolazione metropolitana, non diversam~nte da quanto c1ccadc nell'altro. Dopo di che, non c'è os-.ervatorc imparziale che possa ritener~ ecces..-,ivele conclu'.lioni alle quali perviene lo Stra. ckey nello studìo già riccrdato: « La Libia e Rod.i, dove gli italiani soltanto in quindici anni hanno creato un vero paradiso terrestre, sono esempi eloquenti del nuovo imperialismo del XX secolo, de ..tinato inevitabilmrntc a (.{),o stituire quello del XIX. Non c'è piu avvenire per quest'ultimo. O verrà riformato, o scomparirà senza lasciare traccia alcuna di sé. Io oso profetizzare che nello spazio di venticinque anni i risultati che saranno raggiunti in Etiopia ristabiliranno iJ vero significato di imperialismo. Così l'aggettivo imperialista, grazie all'Itali?, non avrà più si~nificato spregevole, neanche fra la cosi detta intelligenza britannica >. t. la \'erità. Le vecchia distinzione fra Stati colonialisti e popoli colonizz.atori ritorna di attualità alla luce dell'espcricm-..a. L'impresa etiopica e la colonizzazione della Libia hanno rinnovato la concezione imperiale. Anche qua si annuncia una gr,mdiosa affermazione della nuova democrazia del lavoro. Se l'antico imperialismo fu contrassegnato dalla conqui'ita di avventurieri del capitalismo, che perpetuavano lo schiavismo col lavoro forzato e non si fermavano nemmeno da- \'anti alla distruzione di intere popolazioni, il nuovo imperialismo sa,à una vittoria del lavoro che cerca nuovi campi di espansione. Non sarà più J'appannaggio di minoranze insenl!ibili ad ogni senso di umanità, ma un aspetto del diritto alla vita dei popoli che la '.\tessa fort.:1. demografica sospinge c;ulle vie della storia. In que.,ta .:;upremazia del lavoro :.ul capitale, le popolazi6ni rim,\stc confinate ai margini della civiltà troveranno la, redenzione. La nuova concezione impcri:t!e si c;alderà con l'idea cristiana. GIULIO VENTURI PBOPILI OONTEMPORANEltBONBET GALLERIA DI DEMOORAZIE rfil N REGJ:-OiE americano, per quanto ~ dittatoriale, si chiama sempre demo• crazia Nello scorso dicembri', a Lima, 11 governo desii Stati Uniti ha tentato di mobilitare e in difesa dell'idta drmt)(:ratica > tuttr le St"dicenti democrazie americane. Le: riuniamo in un breve panor.,,ma Ar.cttllina. c·c il Parlamento, rna !"opposizione non partecipa alle clc.tioni. li presidente Ortiz ha definito il suo governo un regime e non di partito > /Jrasilt li presidente Cctulio Vargas governa da dittatore. Le opposizioni, t.anto la socialista, quanto quella di destra, wno state soppresse. Parazuay: L"anno KOrso il presidente Franco fu destituito da Felix Paiva, un profeuorc. I militari dividono il potere con i ci\'ili P11ù; li prcsidente Bcnavidcs ha annui• lato l'elezione del suo succcnorc. L'oppo11iz.ionedi sinistra è stat.t soppressa 5.000 persone sono in prigione per r.igionì politiche. Buliuia: Presidente il colonnello German Busch, di origine tedl.'sca Dittatura semimilitare. Ecuador. Fino a qualcht- ~t·ttimana fa1 ùiltatur.i di siniHra, sul tipo di quclla del Meuico. Reccntemcnu• un tentativo di colpo di nato militare. Uru1uay: Il \•ero diuatott è l'ex-presidente Gabriel Terra, che se ne sta dietro le quintt', Presidente è suo cogna10, vìcepresidcnte suo genero. Guatemala; li presidente generale Jorge Ubico si è fatto prorogare i poteri da un plebiscito fino al 1943. f: un am'.lliratorc di Hitler. .Nicarazua: Due anni fa l'eroe nazionale, il ~cneral,. Sandino, che da sei anni combatteva contro le truppe d<"gli Stati U mu, ru ucciso da alcuni rholtosi. li c.:apo di conoro, Ana.stasio Somoza, diventò prc\i• dt·nte. Dopo di che, le truppe degli StJ.ti Uniti .si ritirarono. Costarica. li presidente Leon Cortf"t Castro è un ardente nationalista è h.. cominciato, ad imita7ione di Cardcnas, a csproi,riare gli strornicri Salvador; li presidente, generale ~Llrtinez, è grande ammiratore del fascismo e del nazionalsocialismo. Amico di Ubico (vedi Guatemala). Honduras: li prcsidcnte Tiburcio Carias Andino si è fatto prorogare i poteri dal Congrc'i4.o fino al 1943. Z\'ell'occa.sio:-ie, il Cong,esso ha prorogato anche i propri poteri fino al 1942 Cubn; Dittatore di f.mo è il capo dell'esercito, l'ex-sergente Fulgencio Batista Capo nominale dello Stato, il prcsidcntc Fderico Laredo Bru Hditi: li presidente, Sten10 Vincent, è un negro e, una volw, era J)Octa. Ora non scri\·e più poesie, ha soppresso l'opposizione e si è fatto prorogare i poteri da un plebiscito. Dominicana: Il presidente Rafael Trujillo ha soppresso tutti i partiti politici tranne il suo lvtu,ico: Ditt,u·trA socialiua di Lazaro Cardenas Si go\cmano ancora democraticamente solo il Cile e la Columbia Fino a quando~ t delegati di tutti questi S\'ariati governi, riunitisi dunque a Lirt1a in nome della democrazia e dell'idea panamericana, hanno chiaramente fatto capire che, sebbent e deruocn.tici > e panarnericani5ti, non intendevano affano allearsi con gli Stati Uniti contro l'Europa. BREVE STORIA DEL PAN AMERIOANIS.140 (jJ HE COSA sia ìl panamericanismo non \.!!) si u esattamente. t una idea indcfi~ nibile, una tendenza; soprattutto è un vecchio urumento della p0litica degli Stali Uniti Nacque nel Sud America. Nel 1824, Simone Boli,ar, ti Libtrtador, il giorno stesso in cui entr,1\ a in Lima, invitò alcuni go• \ l'rni americani a un congrcsso d3 tenersi a P,uuma. Poi invitò con lcttcra tutti i goveroì del mondo. Quelrin\·ito fu l'atto di n.v,cita del panamericanismo. L.1 lettera fu piuttosto comica A quei tempi, Panama non era che un \ illaggio, popola j,l "meticci, da negri e da india• ni, con un clima infernale. e Se il mondo dht scegliere la sua capitale >, diceva ti Libutador, e Panama è il punto indicato per qutsto augusto destmo, posta come è al centro d('I 1j:lobo, avendo di fronte da una pane l"Asia, e dall'altra l'Africa e l'Europa ». Questa convocazione di 1utto l'unin·no ;i Panama suscitò grandi entusiasmi. e Un congre"™> in America! :t scriue un contcmporanco (De Pradt, Le Congrès de Pana• ma, p. 1}. e Un congresso di popoli! .. Un congrc,'O per fìs.!>are i diritti di una parte del mondo di fronte alle altre! Oh! ciclo, in chi· tempi viviamo. E al paragone con tanle novità e tante grandeuc, che cosa diventa il resto dell.t. noria, anche quella delrantid11tà? >. li cougn·SM> si tiene due anni dopo: vi intc1, engono solo quattro repubbliche e non ~i conclude niente; gli Stati Uniti si mostrano frrddi cd ostili. lnrnnto luogotenenti di Bolivar ru~'ano, tradi!>Cono, si ri• beli.i.no. e:Ciclo, in che tempi viviamo! ». Sempre a ini2i.1tiva sudamericana si tentono ancora due congressi: uno nel 1847, l'altro nel 1864. Intanto gli Stati 1.Jni1i sono din•ntati ricchi e potenti, si sono enormemente ingr;-,o diti e minacciano di ingrandirsi ancora. Ora sono c~i che prendono l'iniziativa, sono c~si che predicano la e l'Oritiiuintal solidarity >; ed è l'America latina che diffida. La prima e Conferenza. panami·rican.ì 'I propriametc detta si tiene a Washington nel 1889. Raccomandazioni, \Oti, disç.orsi; La politica dcll'intcn.•ento degli St.iti l, niu si .,,uenua sotto Wilson, riprende 1n pieno sotto Coolidgr. Alla setcta Confrrcoz• a La Habana, nel 1928, IM"r la prima volta l'America latina insorge apertamente con• tro Washington. Conduce l'attacco il dclc- ~ato del Salvador, Guerrero. Tutta l'America latina è con lui e lo appoggia La dc• legazione degli Stati V niti è costretta alla dircmi\a. Non 1i conclude niente, ma ha tcrminf' un equivoco che durava da cinquant'a,mi. Tcr7a cd ultima fase del panamericanismo. Gli Stati Uniti hanno onn.i.i conna• tato che le due pretese di divor.1rc il vi cino " di ouenemc )'amicizia wno incom• pat1hili Hoovcr, e p0i, con maggiore ca• Jorr, Roosevelt, fanno p0litica di e buo11 vici11a10 :t; ma le repubbliehe la1ine non credono che le buone intenzioni del vicino durc-r,inno a lungo. A ~fontevideo nel 1933, Cordell Hull assicura che il governo di Roosevelt non in• tenf'rrà negli affari di altri paesi. Cuba e il Nicaragua oppongono: Roosc"clt passa, e noi \ogliamo che gli Stati U11i1i assumano un impegno pennanen1e. e: Io sono \tlluto qui>, dichiara il rappresentante del ~icaragua, « c-sclusivamcnte per far \Otare qut"sto testo>. Ottava confcrenz.i a Buenos Aires nel 1936: le diffidenze sono in part<' spente, e Roose\ clt ~ al ,ommo della popolarità ~fa il progt:tto degli Stati Uniti, J>('r la organiuazione dcli.- neu1r.1.lità, non va a\'anti Esso prevede !'istituzioni.- di un Comitato consulti"o americano, compOSlo dei JDiniuri degli Eucri di tutte le repubbliche. Se una guerra .5coppiJ.sSC, in una qualunque parte del mondo, tutto il commerc:o e tut• te le risorse delle varie repubbliche sarebbe10 messe nelle ru.1ni di questo Comitato, sulle cui deci~ioni a\rebbt- un pc:,0 prcpondnante la 1'0lontà degli Stati l,'niti Alcune repubbliche fafno riserve o propongono emendamenti; l Argcntina si oppone LIMA: DIOEli!BRE 1938 ~ D E.CX::OCJ, finalmente, all'ultima con• l.!) ft-ren:c.a: quella del dicembre scono Per capire quel chc è accaduto a Lima, bisogna tener presente che gli Stati Uniti sono, oggi, preoccupati della politica degli Stati totalitari (o, per dir meglio, ne hann.o paura) per varie ragioni: 1) perché te• nlono la concorrenza commerciale tcd,-~.-:a e giapponese nell'Am<.-rica del Sud; 2) 1'Cr• ché sono stati praticamente e,pulsi dalla Cina e temono di perdere le Filippine; 3) perché temono Ch<', .se Franco vince, gli Stati totalitarì possano esercitare attra"crso la nuo\·a Spagna un'influen:ra enorme sull'America latina; 4) perché la Cem1ania t: r Italia già c,ereitano un'inAuenza note~olc su alcune repubbliche sudamericane per il tramite dei rispeuivi emigrati. Per quc!le pret)(:cupazioni poco idealistiche, ma, in apparenu, in nome dei principì democra• tici, gli Stati yniti hanno tentato a Lima di trascinare le altre repubbliche americane ad enlrare in una vera e propria alleanza contro gli Stati totalitari. L'Argentina ,i è: opposta. vigorosamente, ma le altre repubbliche, nella gr:1ndc maggioranza, pur tacendo per prudenza, erano d'accordo col govcmo di Buenos Aires L':\rgl.'ntina può prendere così aperta.mente posizione perché, di tutte le repubbliche americane, è, per la sua g,-ande ricchezza, la più indiptn• dente dagli Stati Uniti: non ha bisogno del loro aiuto finanzia.rio, commercia attivamente con l'Europa e non prende affatto sul ~crio la ridicola inntntionc della propaganda yankt• che un qualunquc Stato tO• 1alitario pensi ad in\ ade re una qualunque tona ddrAmerica Alla fine, dopo due set• Umane di discussioni, le varie repubbliche hanno dichiarato che, se l'indipendenza di una di loro sarà minacciata, si comultcranno, ma ogn\Jna agirà e indipendentemente: come Stato SO\ rano >. 11 Times ha commentato: e Non è molto, m.ì non è per Washington quella disfatta che dicf' la ~tamp.:i tedeKa >. A noi sewbra che sia niente, e potrà (·l!>Cre anche meno in avv4,.•nire. Gli Stati L; nit i hanno abbandontao la Dollar Diplomp~y > per la e politica del buon vicinato>. Ma ci sono molti spiriti intraprendenti nelle rcpubblichl· latinc i qtiali, incornggiati dalla facilità con cui Cardcn:11 al Meuico ha portato via il petrolio ai capitalisti nordamcric.ini, pensano che il e buon vicinato> sia maturo per cs- ~r-r<' e: 5pt'nnacchiato > di tutto quello che ha in, t·~tito nci loro pacsi. Conseguf'ntrmentc::, o Wa~hington tornerà alla e Dollar Diplomaq, e cioè difenderà i suoi im·e• s1imenti, e sarà la fine del panamcricJui- ,mo; o continuerà a fare il buon vi<.ino, e Gootl Neighbor >, ~ si lasc<"rà spcnnaf'- chiare. Ma s.ireblx- piutto~to umoristico se i nord.ìmericani, dopo a\'ere per tanto tem• po .creduto di potere e spt·nn:icchian• > gli alt11 e, nello stesso tempo, tenerseli amici, pt·ns.,~,rro, or.1, di doversi la.sciare spennacchiare dagli altri per non farseli nemici. Di quali ~,1,crifici è mai capace \.1 paura ... RICCIARDET'T'O Il Aaao III • N. l • 7 Geonaio 1939-un OMNIBU SETTIMANALEDI ATTUALITA POLITICA E LETTERARIA ESCE IL SABATO IN U-16 PAGINE ABBONAMENTI ma quando si propone di « eliminare il diriuo di conquista dal diritto pubblico americano e di dirhiarare la nullità dt:lle eecsioni territoriali in seguito a guerra o a minaccia di guerra >, i nordamericani fan- . 1 no riserve e diffi<:oltà. ltalia~lmpero: anno I,. 42, umutre L, 22 Estero! anno L. 70, ae111utn L, 36 OGXI JIUIIIERO UNA I.IRA .Maao,criHi, diaeg11i e fotoirt.Ee, anche H DOII pnbblloat.i, DOD ,I Nlllituiacono. DlruJoo.e: Roma • Piuu della Pllotta, 3 Telefo110 N. 66,470 Gli StJtÌ Uniti sono, ormai, in pit"na fase imperlalistica: dirnr,1no gli avanzi dell'impero spagnolo f' i11t('rvengono più o meno brutalmente negli aff:ui ora di quL·sta, ora di quella repubblica: < politica del basto• ne• (bit stiri.. J1olic,-) o e diplomazia del dollaro>; ma, .,Ila Confere,lza di Rio, eh" si tiçne nel 1 906, e a quella di Buenos Aires che si tiene nel 1910, vorrebbero pcriuadere le altre repubbliche ad essere SO· lidali con loro. h1miabtruloae: Milano • Piaua Carlo Erba, 6 Telefoao N, 2◄ .808 Pu.bbllcltl: P1r r.illlm,trodl al1e111 1 b11e ona colo11n11 L, 3, Rivolgerai all'A,;eu1ia G. Bruchi llll1no, Via 8aJ...ial, 10, Telefo11020-907 Parigi, 56, Rue da Fanbou.rg Saint.--HonoNi

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