Omnibus - anno III - n. 1 - 7 gennaio 1939

ANNO lii N. ROMA GENNAIO 1939-XVII 11 PAGINE U 1 NA LIRA SPEDIZIONE IN ABB. POSTALE BPJ.ONJ. · J.V.UIOUARDIE NJ.ZIONJ.Ll LUNGO UNJ. STRADA BATTUTA DALLE KITRAOLUTRIOJ «~ IUSTAMENTE il Consiglio nazio- @ nalc del Partito ha voluto ricordare la storica data del 3 gennaio 1.:on una dichiarai.ione che riassume l'opera compiuta dal Regime in qm·- ..ti ultimi anni. Per chiunque ..,ja a53i- :stito dal senso della logica e della ston.1, sono evidenti i nc,.si fra quella ~iorn.tta mcmOTabilc cd i tempi che ~- _guirono. Col di:,eor:,o del 3 gennaio, il Duce puncva ri~lutamrntc finf' .:td un..t "r• dizione intollerabile, che di<;<>norav..ila nazione attra~·cno una indegna (' ~i- !lttmatica diffamazione del nome it.t• liano. La dcci(a presa di posizione del Duce travolse le foi-.tc coalizatc dcll'antifa.Ki-;rno, che ripiegarono in di• \,()rdinc, si sbandarono, e infine ,;i rifu. '{iarono nelle complici ombre delJJ co• 'ipirazione. Da quel giorno, il Fa,chmo non eblx· più contro di ~ dl·i partiti, che, lx-ne o male, si hpirasscro a un programm.i e a un'idea, ma dei con~iurati. che me• ditJv.:ano imprc,c criminose o ,i abban• donavano, oltre i confini, .il tradimento dt·lla P.nria. L1bcrJto il r~unpo dallt· Luio111 < lw dV4·vano ~mpn· Jlll<'JX)\to i rancori di pa, te ad ~ni elementare civi,mo; v<·· nute- mC'no quelli' possibilità di roll.1• borazioni, che il Fa..ci,mo non av<'\,1 mai n."-,pinto a priorz, a condi..:ionc cht· fo..,.,crolealmente ricono,ciuu.· IJ ,ua a,. ..,oJuta ,upremazia e le indcdinabili prt•· ~iudi7iali della Rivoluziont·, di,'lip..ttt' 1>c-r,;;(•mpre lt· illu-.orie toll<'r.tn7<' e nn• \i.tti i m.1gnanimi perdoni, il Fa'ICi..,mo. a..,,olutamente libno e padrone di ,é ohi<.' che del!<· co,e. potè avvi.tr.i dc·..:i- ,amcnte per quella via sulla <1ualc m•,. suna for..:.:t .ti mondo avrt•bl>C' lllJi p<,· tuto frrmarlo. La Nazione .i.cc-ohe il diM·or--<, dd ~ ~t•nn.1io ton un ,f'n"o di libera✓ion<' t riacquistò piena fiducia in .se stessa, mentre il Fasci':!mO assumeva interamente la coscienza della propria forza e delle.: proprie possibilità. Quc,te 'ii ri,-el.uono illimitate. Esse consentirono la formazione dello Stato totalitario mediante quella profonda riforma co- ..,tituzionale, che conferiva ,li potere t''<('Cutivo la nccc~~.1ria autorità nell'at• to ,tesso in cui ne garantiva la vita, ormai al riparo dalle vicende parla• mentari. Contcmporancam<'nte il Partito ,i idrntificava sempre più col Pae\C, firio J <lin·ntarc la coscienza ~tessa dcll;l -,~. ,ion(·, che si rinnova in perpetuo (c,n l'.ivH•nto delle nuove genC'razioni. 1),1 CJUC'I giorno, il Fascismo acceleri. il proprio ritmo e parve trarre forze e i11rit,tmcnti uuovi dalle ..t.esse conqui- ..,t<". dalle stc,sc vittorie-, d1c registrava in ogni campo, da quC'llo politico a <1ut"!lonturalC', da qut.'ilo economico .i quello milit,trt~. In ,·inù dell'intr;1n ..i.!{t·nl.t totalitari,l, ~luN>lini ha potuto opcr.trc ~ccondo le ll•ggi dd t;"enio e fondare l'Impero. lJn u.•rritorio v.bt0 "Seivolte l'Italia è oggi d di ..J.Xhi:1ione dc-I lavoro italiano. Ril01n.1110già, e più r1ncor.t ritomcr,tn• nù n('i pro-.,imi rn<·,i, ~li itali.mi cht· abh:1ndo11arono. un ('Ìorno, l<t patria ilV<l· ra di av-.iHt·11✓.1 ,. di p.111c. Av\'enim<·nto < tl' dl'fìni,cc da .,olo la moralità di una politi,.1 <" la ~nll<kn.1 di una fede. Si ritro\'ano e si ri, ompongono, ,otto il ..,c·gno dc-I Littorio, I<' <,pal'M' membr,l d<·II,\ gente 11o~tr.1 Quc,t.t no,tra g<.•ntt•h.J finalmente J.1 , cN·it•nza dl'lla propria origine e dt.. lla proµria .antichi..,,ima. nobiltà che vuol<· pH•,idiatc: e difese. Sa di ;. ..,-.i·n· una forz,1 ,1tti\',l ddla '110· ria l' vuol bastJJ"C .1 --e 'tt<",'l•lncll'intoll('ranu di quahiJ\i ...ervitù economica. Vue;Je e.,:pandrr,,i l' vuolf" rito,narC' doH' fu un giorno e dovt· ,piritu,tl• rn<·ntt· fu \(•mpn·. l COSA non ricorre la .Francia ...:....,. per frontcg~iarc la decadenza demografica. Tempo fa, un de• put.tto che va per la maggiore, il si• gnor Lambcrt, presentava un disc~no di legge ihteso a regolare definitivamentC la complessa e delicata materia dell'emigrazione straniera. 11 Laml>crt, che nel 1926 res..,e l'Alto Commis1,a. riato dell'immigrazione e delle n:Huralizzazioni e che è l'autore della legge del 1927, in virtl1 dcli,, quale viene at• tribuita la nazionalità francese ai n.,ti in Francia da madrt· indigena e da padre lotranicro, non c~ita a dichiJ.rarc che il problema degli ~tranieri è il più urgente, il più difficile da risolvcn·, « il più grave di con,eguenza per l'av• vcnir'C.'della Francia >. A suo giudizio, dopo quindici anni di intensa immie;razionc, il problema, pili che ri~lto, è ~tato appena ~fiorato. Per intenderne tutta l'importanza b.i• sta riflettere che la Francia è il pac~e wl'lio il quale confluiscono I<' più forti masse di emigranti e che si deve a tali ma,;;sc M." essa ha potuto, in questi ultimi quinditi anni, mantenere inaltcrat.l o quasi la \Ua dhcicnza economi• ca e po1 re un certo riparo alla dcca• dcnz.'l. demografica. Il d<·putato LamlX"rt ricon.o~cl: fr.mr,1mt~n1c tali concomit~rnzc e non tcmt"' di affermare che per molti anni ancora il contributo dt•gli immigrati c,arà e ncce\,ario > e « indispensabile > alla Francia Come ,empr(', le cifre conta• no più delle parole. Dal ccmim<"nto ultimo è risultato che• gli stranieri con fo,'-a dimora sono più di tre milioni. Dal 19111 l'aumento di quc~t..1.molti• tudinc di immigrati fu di un milionl' e cinquecento mila unità. Salvo rare ,·ccczioni, l'aumento -;j è vcrifkato in tutti i dipartimenti. Tuttavia (',\O ha a..,,unto un., particolare infportanza nel dip.irtimcnto della Sl'nna, dove, dal 1911 al r936, affluirono circa 300.000 ..t.ranicri; nel dirf,1rtim<.'nto dr! Pa~w di Cal.1i\, dove l'aumt·nto fu di 150 mila, nella Mo\<'lla dove J.ccorwro 140.000 immigr,tli. Risulta <.'gualmt'11ll' dalla rrla..:ionc clw la ina..,,a dt•~li im• migrati rapprc,enta l'cquivalcntc ddl..t µopol.11111nl." fr.mcc~e dei nuovi dipartimenti <.hc formano· la regione del Centro, vale a dire del Loirct, del Loirct-Cher, dcli' Indre-rt-Loire. dL·ll'lnd1<', dd Chcr, della Nièvrc, dcli' Allicr, <ldl'Yonnc e della Creusc. I dipartimenti, che mpitano gli ,tr.t• nicri in maggior numero, wno le Bocche del Rodano. col 19 per cento della popolazione totale; le Alpi ni.irittimc, col 32 p<"rcrnto il Varo, col 17150 per cento; la Mosclla rol 18 per C('nto; la Mcurthe-et.:~vfoscllc col 15 pt'r Ct'nto. In quc,t'ultirno dip.irtimento, (.'Si'!itOno due località nelle qu.1li gli \trani('ri rapprc!'.entano rispettivamente il 90 e il 98 per cento dr Ila popola1.ionc. Il suolo francese coltivato da stranieri n1i• surn 587.000 C'ttari, dC"i quali 150.000 ,ono di loro proprietà. La superficie di 587.000 t·ttari corri~pondc a quella di uno dei \Cguenti dipartimenti: Eure• et Loir, Oisc, Scine•ct•Oisc, Vosgi. Il Con,iglio na'lionalc della mano d'opc• ra, i11 ba..,(•ad un valore medio di 2500 franchi per ettaro, ha calcolato chl' la terra lavorat,1 dagli \tr.mit·ri rapprc- -.cnta il capitale fondiario dì un mi• liardo <' mcu,o, I lavoratori ,tranieri .idibiti all'indu,tria ç,j aggirano sul milione e m(•zzO'.con una media di nov(· miliardi di 'li\bri all'anno. Quc\lC df1c non danno c-hc· un'idt·J -.omm,lri,1 L' appro,,imativa della r(•,lltù, che è pila va,ta e 1>iù profond.1, ,pc-de s(' 1,i riflc-ttc che gli stranic-ri « di• ,·enuti i11di..p. en ..a.bili al funzionamento normale dell'economi.1 fr;.mrrse », 'tono pn·,enti in tutti i <;('ttori dell'attività na1ionak: nelle oflicinr (• nei campi, nC'i i:ommcrri e ncMc profc1,sioni libi> rali, nella produzione ;irti,tic-a C' in qucll,l leucr~1ria. Più di trcnt~l na,io• nalità figur,rno nell'immigra1ionr fran• CC\C': ~lku1w con po<:hc centinaia di individui, altre {ed è il ca~o d<"ll'immi• gr,uion,• it,llian,1) ron cTntinaia di mi• gliai,t di rapp,est.·ntanti. Vale l.1. pena di citar<· Jr p;1rol<· ;te-.-.4•d<'l rdatorc. « Se gli ..,tranieri vC'ngono in Franc-Lt co-.ì nunwro-.i è perché il pa!'~l' ha un bi\Ogno impcrimo del loro concor,o. B_i"°gna rt•ndl•r-..enc conto per cvitarl' d1 ahhandonar-.i ,1 n·, 11· manifr,t~1:1io• ni, troppo frequt·nti e poco fondate, a proposito di una pretesa invasione della Francia da parte di una massa qualificata inde\idcrabile :,0l0 perché straniera >. Questo afllu~ di stranieri, indispensabili all'economia agricola della Francia, h;.\ particolarmente giovato, fino a ieri, a mJntenerc un rcl_ativo equilibrio nella natalità, ad ev1t;:1rc che le nascite fo,;sero sopraffatte. dalle morti. Ora non più. Ora le morti superano le nascite con ritmo incalzante, impre~~ionante, diminuiscono i matrimoni, aumentano i divor.!i. Nei pr~m! 11~mesi del r938 {stati~tichc uf- ~c1_ah) \1 so_no avute 157.253 na,cite, 0\Sia 1.352 m meno del periodo corrispondrntc nel 1937, e 32.000 in meno r~,;petto al _1930.Contc-mporaneamcnte, "! ~no registrate 192.937 morti 1 il che "•gmfica un deficit di 35.684. In tre mc'>i. Si moltiplichi per quattro e si avrà, grosso modo, il bilancio drl'an• 11J.t,I. Sotto l'aspetto coloni~de o imperiale c-he dir si voglia, ic comegucnze di que,ta decadc-nza demografica non ;,o. no meno allarmanti. E: di ic-ri uno ,tudio del <'Òrso Lun·hini-Dominique {uno di quelli che fanno la voce gros~a tontro l1Italia) 1 rhe ..,i.domanda,·~, co• mc, in ra\O di c-onAagrazionc, la Fran• eia 2nchbc potuto difendere il proprio impero. E quale impero! « La F,a·ncia po..,siede un impero vasto quanto la Cina, la dodicc~ima parte- c!elle tC'rre emt·1~t·. ~ qualche co,a. Comp1(·ndcn• do anche I.\ mL·tropoli, 1,i trall.i di 101 milioni di .ibit,rnti "'li una ;upcrficie che ne potrcblw ospit:1re C(lMttro ,·oltc .di più. QuC'sto impero è ricchi.,..,imo. 11 To~chino dà il carborw, l'Al~rria il frrro, 11 ~tarocco il petrolio e i fo'tfati, la Tuni,ia, i fo,fati, la NuO\-a Cril<'donia il nichrlio. Po'--.cdiamo il 25 pcr u•nto del petrolio di Mo-isul; il Maroao e il Mada~ascar ci procurano una parte della canw, '-.<.'nn contare la lana e il cuoio; l.l Tuni,ia è un va. 'ltO ulivcto 1 l'Algeria ci forni,cc i vini, l'Indocina il caucciù e il riso, mrntrc il Sudan può tra"forman,i in un immcnS-O "4.:rbatoio di cotone. E non .\bhiamo ricordato che le produzioni principali. C'è ancora dell'altro e que,t'altro è ben lontano dall'e,;;st'n· sfruttato,' e solo una parte di questo impero è popolato da noi,. Eppure, per difendere il secondo im• pero del mondo, o, semplicemente, per tutelarne le vie di comunicazione la Francia non può contare che s~lla quarta marina del mondo. « E presto la nostra marina sa.rà la quinta del mondo! Siamo, oramai, largamente ~uperati dagli Stati Uniti dall'lnghi). terra, dal Giappone e, 'da qu;lchc tempo, e nettamente, anche dall'Italia>, Lo "Scrittore si duole che la Francia non sappia, o non voglia sapere, che: i rnoi uomini politici non facciano nulla per i~truirla, per farle compren• dere il 1>ericolo che la minaccia il suo intere~"c, il suo dovere. La ~it~azione si present:i. come « estremamente grave>. Ma il rimedio? « Indubbiamente l'Inghilterra ci aiuterà, ma questo non to~lic che noi '-arcmo, rispetto ad C!isa, de1 subalterni. Non sono pochi i franct·'!ii che- p1·ovano un certo malC'S'tC.rca quc,t.l idea >. ContCl\lpor.tncarnentc si diy:utcva al Senato france1,c una mozione del ~natorc Pcrnot sulla grave decadenza demog:,afica che travaglia il paese. Fino al 1934, o.~~rvava l'oratore, la Fran• eia contava un'ecc!'denz.a annua di 4.3-000 na-.citc ~ulle morti; ma a partire dal 1935 il rapporto si è capovolto: le morti superano le nascitt·. Se l'aumento drlla mortalità scguirà il ritmo ~ttl\ale, fra cinquant'anni la popolaz1_o_n_cdc~la~ranc_ia sarà di apprna 30 nuhon1 d1 ab1t.tnt1. e Se la Francia ~uol restare una gr<.111dcna.1.io1,cdc\'C' mtraprcndere una si~tematica politic.i d(.·mografica». Si può dire chC' il governo della Repubblica 1,j di.,,interessi del probl('m.t? A,~lutamcntc no. Esso -;pende più di \C'i miliardi all'anno in pr~vvidt·_nzc di carattcr<' demografico l' .1-.,1,.tcnzialc, mJ. senz,\ profitto. Per• ché? Pcr~hé il male, J. -;entire il Pernot, è d1 na.tura principalmc·flte n~- rall': matL"ri;di...mo, cgoi,mo, dccadcn• za dd ,;;entimento religio,0 1 abb,mdono drlla morale cri\tiana, ~frenato indivi. ?uali-.mo e ricerca de-i piaceri. Di qui 11 controllo delle 1rn~ite, l'urbam:o:;imo, l'abbandono delle campagne, pur così frnili, l'in-,ofTcrcn'l.J dei vincoli e dei doveri che comporta una famigfrl nu• mero-._.,. 11 problema non è di quelli che ..,1 n,olvono con prcvvediml'nti di n;ltura finanziaria. Att_ravcrsiamo, per un momento, la :\L.mic.1. Oltre Manica, un grido d'al•

/).ò I ,.,,/ > j LO STILO È L'UOMO CD<-.,8; .v1.1i1 "li prealdent• Daladier, ad Ajaoolo, darnt• Il HO •laggio di propaA'&11dh11 Conica, ha Impugnato li.DO nlletto ocrso donatogli da DD oomlt&to locale • lo hl agitato come ehi taglluae aaa golau (dal gioniati} !arme si leva di fronte alla decadenza demografica. Sono scienziati, studimi, medici, sacerdoti, che richiamano gli uomini di governo sui gravi p~ricoli che minacciano l'avvenire dell'impero, della stessa metropoli. Carr-Saunden,, sir Leonard Hitl della Scuola di scienr.c sociali di Londra, presentano dei quadri stati~tici, che autorizzano prc• visioni paurose. Di questo passo, se l'Inghilterra rifiuterà, nel prossimo avvenire, di accogliere gli stranieri nella più larga misura, se non li cercherà e non favorirà con ogni mezzo l'immigrazione di nuovi « apporti >, la sua popolazione sarà, nel 1970, d.i 34 milioni, nel 2000 di 18 milioni, nel 2035 di 4 milioni. Quc.ui calcoli non sono puramente statiiitici e matematici, non sono puramente deduttivi, perché trovano il sussidio di rigorose indagini biologiche, in base alle qu ili sir William. Beveridge, somma autoriià in materia, .si sente autorizzato a concludere che « fra tre quarti di :,ecolo il 50 per cento della popolationc britannica avrà più di 6o anni, il che significa che una metà del paese dovrà portare sulle proprie spalle il peso dell'altra metà, economicamente sterile >. A que~te voci !,i è aggiunta. nei giorni scorsi, quella dì un. coloniali,ta c1~1inente, .James Strackey, che in uno studio dal titolo signifk.1tivo: Roma o Cartagitie? ha sottopo'ito ad un ,evcro e!>ame le condizioni dcll'im.pcro britannico. « Fra venti o tr<'nt'anni 1 la popolazione della Gran Bretagna comincerà a diminuire con un ritmo allarn\,lll· te. Già ora, !:IOhanto :.ette donne raggiungono l'età della po!>Sibileriproduzione su ogni dieci che ne ~up('rano annualmente il limite ma:.iiirno. Se questa percentuale 1>ersistcrà e quella attuai,· delle na:.cite I im,1rrà co::.tante. nello ,pazio di un;1 generazione la poµola.zione diminuirà del 30 per cento. La percentuale dcllt na,cite tende a diminuire anc:>ra di più; e poiché le cau.<SCfondamentali della diminuzione della popolazione \'anno accentuando- ..,i in luogo di scomparirl', col cen,irnento del 1971 la popolazione della CONCORSO PERMANENTE DI OMNIBUS perla. na.rra.:alone dl un fatto qua.lala.111, na.Iment.e accaduto a cbt scrive. La narrazione non deve euperare le tn colou.ne del glorna.le. e deve ea1ere 1n.vlata. 1crttta a ma.ccbtna., da una 10111. pa.rte del t'ogllo. Ogni narrulone pubbUcat.a., secondo l'ordine dl arrivo e d'accetta.alone, verrà compenaata. con Lire !100 (cinquecento). - I da.tt1loacr1tt.1 non accetta.ti non al reetttutacono. - Per la validità della. 1pedlzlone, aervlral del t.a.- ruando stampato qui eotLO,incollato auua buata.. CONCORSPOERMANENTE Alla. Direzione di OMNIBUS PIAZZA DELLA PILOTTA N. 3 ROMA Gran Brct..tgna si troverà ridotta a me• no di 35 milioni, forse a 30 milioni, e dopo quella data è probabile che la riduzione diventi di!:la:.tro.,a>. Conclu. ,ione: « Sarà difficile, per un popolo che si trova in tali condizioni, mantenere un impero disseminato in tutto il mondo, difficile e dispendioso da di• fendere e che in molte parti, come in India, è maturo pc.r la rivolta >. I valori di poten.ai sono sempre relativi ad altri valon e questo non :.fug• ge allo scrittore, che non trascura di toccare questo aspetto di primaria importanza. « L'Italia •e la Germania avr.trìno r.1ggiunto1 c•ntro venticinque anni, il mas)imo del loro incremento demografico, con una popolazione ri• spc.ttivamcntc al di sopra di 50 e 75 milioni. La situazione economica e fi. n.mziaria dei due paesi, che godono di un magnifico SClhO di unità e di moralità, è in via di grande miglioramento. La decadenza della Gran Bretagna non sarà soltanto as:.0luta, ma ~1nchl' relativa alla situazione, in cui certe Potente <;i troveranno>. ~folti ingle~i, osserva lo scrittore, sentono i!>tintivamcnte la « fatalità> di que~ta d<'cadcnza c. '-tigmatiz1.ando l'imperiafo;mo, ,;i ~tanno adatt<mdo spiritualmente ,dia loro « ine"itabilc ritir.1ta > dai fa..ti gloriosi. « f. proprio la favola ·dell'u\'a e della volpe>. Che cosi si fo, in Inghilterra, per porre un rimedio a questa situazione, contro la quale non valgono né il danaro né gli armamenti? Come reagi- -.ce lo ,pirito pubblico? Lo dicr una <,Cmplicc notizia di cronaca, uno di quei « piccoli fatti >, che a Taine iicmbravano infinitamente pili i,truttivi dei più elaborati ragionamenti. Tempo fa, una fabbrica di vetro, che impiega in tre ,t,lbilimenti dodicimila operai, dc• ci'<' di corrispondere un prc-rnio a quegli operai che ave,:.t:'ro più di tre figli. Tale provvedimento \'Oleva cii~ere un incit.1mcnto all'incremento della popoLizionc. Senonché, contro t.tlc iniziativa, ,i IC\';Hono i t1adunioni~ti come gli indu-.triali. J primi la dichiararono c<mtr.uia ai principi del ,i1fdacali~mo, coml' <1uella che premiava la prolific~tà in luogo del lavoro; i ~cconcli, rov1110.,aper la con<;istl'nza delle aziende, come quc-lla che riduceva i profitti del capitale. Fenomeni di questo genere 11011 <,0110 nuovi nel Regno Unito. Chi non ricorda l'iJarità che l!U!>Citòalla Camer.1 dti Comuni il deputato 1-frrbtrt quando pre,tntò un di~cgno di k•ggl' mirante a fa\'orirc l'incrèmcnto ddla popol.iziont.·? L,1buri,ti e con,cr- \·atori "i trov.1rvno "tlanamcntf' d'accordo nd rin\'iarnc la di,cu~ione si,1r die. Qut~ti "◊no fotti obil'ttivi, che ba..,ta rcgi,trarc senza abbandonarsi a consi-· dc-razioni intempestive. In ultima anaJi..,i.il ,ccondo imp<'ro del mondo ac• coglie <tppc-na un quarto della popola1ionc chr potrebbe os;pitarc; riconosce di po•N'drre un tcn itorio coloniale che è .-,frntt,110 in mininrn parte, di non ('\\l'l"C in g-rado di difrnderlo se non mediante il ~.cor1;0 dell'altro impero, che è, p<'r uni\'er!:lait:' accezione, il pri• mo del mondo. ~la questo, a sua volta, per_ c::.µlicita ammi,,iom· dei suoi più autorevoli scrittori di cose demografichr e imperiali, si consuma nell'e ..aurimcntc- della popolazione metropolitana, non diversam~nte da quanto c1ccadc nell'altro. Dopo di che, non c'è os-.ervatorc imparziale che possa ritener~ ecces..-,ivele conclu'.lioni alle quali perviene lo Stra. ckey nello studìo già riccrdato: « La Libia e Rod.i, dove gli italiani soltanto in quindici anni hanno creato un vero paradiso terrestre, sono esempi eloquenti del nuovo imperialismo del XX secolo, de ..tinato inevitabilmrntc a (.{),o stituire quello del XIX. Non c'è piu avvenire per quest'ultimo. O verrà riformato, o scomparirà senza lasciare traccia alcuna di sé. Io oso profetizzare che nello spazio di venticinque anni i risultati che saranno raggiunti in Etiopia ristabiliranno iJ vero significato di imperialismo. Così l'aggettivo imperialista, grazie all'Itali?, non avrà più si~nificato spregevole, neanche fra la cosi detta intelligenza britannica >. t. la \'erità. Le vecchia distinzione fra Stati colonialisti e popoli colonizz.atori ritorna di attualità alla luce dell'espcricm-..a. L'impresa etiopica e la colonizzazione della Libia hanno rinnovato la concezione imperiale. Anche qua si annuncia una gr,mdiosa affermazione della nuova democrazia del lavoro. Se l'antico imperialismo fu contrassegnato dalla conqui'ita di avventurieri del capitalismo, che perpetuavano lo schiavismo col lavoro forzato e non si fermavano nemmeno da- \'anti alla distruzione di intere popolazioni, il nuovo imperialismo sa,à una vittoria del lavoro che cerca nuovi campi di espansione. Non sarà più J'appannaggio di minoranze insenl!ibili ad ogni senso di umanità, ma un aspetto del diritto alla vita dei popoli che la '.\tessa fort.:1. demografica sospinge c;ulle vie della storia. In que.,ta .:;upremazia del lavoro :.ul capitale, le popolazi6ni rim,\stc confinate ai margini della civiltà troveranno la, redenzione. La nuova concezione impcri:t!e si c;alderà con l'idea cristiana. GIULIO VENTURI PBOPILI OONTEMPORANEltBONBET GALLERIA DI DEMOORAZIE rfil N REGJ:-OiE americano, per quanto ~ dittatoriale, si chiama sempre demo• crazia Nello scorso dicembri', a Lima, 11 governo desii Stati Uniti ha tentato di mobilitare e in difesa dell'idta drmt)(:ratica > tuttr le St"dicenti democrazie americane. Le: riuniamo in un breve panor.,,ma Ar.cttllina. c·c il Parlamento, rna !"opposizione non partecipa alle clc.tioni. li presidente Ortiz ha definito il suo governo un regime e non di partito > /Jrasilt li presidente Cctulio Vargas governa da dittatore. Le opposizioni, t.anto la socialista, quanto quella di destra, wno state soppresse. Parazuay: L"anno KOrso il presidente Franco fu destituito da Felix Paiva, un profeuorc. I militari dividono il potere con i ci\'ili P11ù; li prcsidente Bcnavidcs ha annui• lato l'elezione del suo succcnorc. L'oppo11iz.ionedi sinistra è stat.t soppressa 5.000 persone sono in prigione per r.igionì politiche. Buliuia: Presidente il colonnello German Busch, di origine tedl.'sca Dittatura semimilitare. Ecuador. Fino a qualcht- ~t·ttimana fa1 ùiltatur.i di siniHra, sul tipo di quclla del Meuico. Reccntemcnu• un tentativo di colpo di nato militare. Uru1uay: Il \•ero diuatott è l'ex-presidente Gabriel Terra, che se ne sta dietro le quintt', Presidente è suo cogna10, vìcepresidcnte suo genero. Guatemala; li presidente generale Jorge Ubico si è fatto prorogare i poteri da un plebiscito fino al 1943. f: un am'.lliratorc di Hitler. .Nicarazua: Due anni fa l'eroe nazionale, il ~cneral,. Sandino, che da sei anni combatteva contro le truppe d<"gli Stati U mu, ru ucciso da alcuni rholtosi. li c.:apo di conoro, Ana.stasio Somoza, diventò prc\i• dt·nte. Dopo di che, le truppe degli StJ.ti Uniti .si ritirarono. Costarica. li presidente Leon Cortf"t Castro è un ardente nationalista è h.. cominciato, ad imita7ione di Cardcnas, a csproi,riare gli strornicri Salvador; li presidente, generale ~Llrtinez, è grande ammiratore del fascismo e del nazionalsocialismo. Amico di Ubico (vedi Guatemala). Honduras: li prcsidcnte Tiburcio Carias Andino si è fatto prorogare i poteri dal Congrc'i4.o fino al 1943. Z\'ell'occa.sio:-ie, il Cong,esso ha prorogato anche i propri poteri fino al 1942 Cubn; Dittatore di f.mo è il capo dell'esercito, l'ex-sergente Fulgencio Batista Capo nominale dello Stato, il prcsidcntc Fderico Laredo Bru Hditi: li presidente, Sten10 Vincent, è un negro e, una volw, era J)Octa. Ora non scri\·e più poesie, ha soppresso l'opposizione e si è fatto prorogare i poteri da un plebiscito. Dominicana: Il presidente Rafael Trujillo ha soppresso tutti i partiti politici tranne il suo lvtu,ico: Ditt,u·trA socialiua di Lazaro Cardenas Si go\cmano ancora democraticamente solo il Cile e la Columbia Fino a quando~ t delegati di tutti questi S\'ariati governi, riunitisi dunque a Lirt1a in nome della democrazia e dell'idea panamericana, hanno chiaramente fatto capire che, sebbent e deruocn.tici > e panarnericani5ti, non intendevano affano allearsi con gli Stati Uniti contro l'Europa. BREVE STORIA DEL PAN AMERIOANIS.140 (jJ HE COSA sia ìl panamericanismo non \.!!) si u esattamente. t una idea indcfi~ nibile, una tendenza; soprattutto è un vecchio urumento della p0litica degli Stali Uniti Nacque nel Sud America. Nel 1824, Simone Boli,ar, ti Libtrtador, il giorno stesso in cui entr,1\ a in Lima, invitò alcuni go• \ l'rni americani a un congrcsso d3 tenersi a P,uuma. Poi invitò con lcttcra tutti i goveroì del mondo. Quelrin\·ito fu l'atto di n.v,cita del panamericanismo. L.1 lettera fu piuttosto comica A quei tempi, Panama non era che un \ illaggio, popola j,l "meticci, da negri e da india• ni, con un clima infernale. e Se il mondo dht scegliere la sua capitale >, diceva ti Libutador, e Panama è il punto indicato per qutsto augusto destmo, posta come è al centro d('I 1j:lobo, avendo di fronte da una pane l"Asia, e dall'altra l'Africa e l'Europa ». Questa convocazione di 1utto l'unin·no ;i Panama suscitò grandi entusiasmi. e Un congre"™> in America! :t scriue un contcmporanco (De Pradt, Le Congrès de Pana• ma, p. 1}. e Un congresso di popoli! .. Un congrc,'O per fìs.!>are i diritti di una parte del mondo di fronte alle altre! Oh! ciclo, in chi· tempi viviamo. E al paragone con tanle novità e tante grandeuc, che cosa diventa il resto dell.t. noria, anche quella delrantid11tà? >. li cougn·SM> si tiene due anni dopo: vi intc1, engono solo quattro repubbliche e non ~i conclude niente; gli Stati Uniti si mostrano frrddi cd ostili. lnrnnto luogotenenti di Bolivar ru~'ano, tradi!>Cono, si ri• beli.i.no. e:Ciclo, in che tempi viviamo! ». Sempre a ini2i.1tiva sudamericana si tentono ancora due congressi: uno nel 1847, l'altro nel 1864. Intanto gli Stati 1.Jni1i sono din•ntati ricchi e potenti, si sono enormemente ingr;-,o diti e minacciano di ingrandirsi ancora. Ora sono c~i che prendono l'iniziativa, sono c~si che predicano la e l'Oritiiuintal solidarity >; ed è l'America latina che diffida. La prima e Conferenza. panami·rican.ì 'I propriametc detta si tiene a Washington nel 1889. Raccomandazioni, \Oti, disç.orsi; La politica dcll'intcn.•ento degli St.iti l, niu si .,,uenua sotto Wilson, riprende 1n pieno sotto Coolidgr. Alla setcta Confrrcoz• a La Habana, nel 1928, IM"r la prima volta l'America latina insorge apertamente con• tro Washington. Conduce l'attacco il dclc- ~ato del Salvador, Guerrero. Tutta l'America latina è con lui e lo appoggia La dc• legazione degli Stati V niti è costretta alla dircmi\a. Non 1i conclude niente, ma ha tcrminf' un equivoco che durava da cinquant'a,mi. Tcr7a cd ultima fase del panamericanismo. Gli Stati Uniti hanno onn.i.i conna• tato che le due pretese di divor.1rc il vi cino " di ouenemc )'amicizia wno incom• pat1hili Hoovcr, e p0i, con maggiore ca• Jorr, Roosevelt, fanno p0litica di e buo11 vici11a10 :t; ma le repubbliehe la1ine non credono che le buone intenzioni del vicino durc-r,inno a lungo. A ~fontevideo nel 1933, Cordell Hull assicura che il governo di Roosevelt non in• tenf'rrà negli affari di altri paesi. Cuba e il Nicaragua oppongono: Roosc"clt passa, e noi \ogliamo che gli Stati U11i1i assumano un impegno pennanen1e. e: Io sono \tlluto qui>, dichiara il rappresentante del ~icaragua, « c-sclusivamcnte per far \Otare qut"sto testo>. Ottava confcrenz.i a Buenos Aires nel 1936: le diffidenze sono in part<' spente, e Roose\ clt ~ al ,ommo della popolarità ~fa il progt:tto degli Stati Uniti, J>('r la organiuazione dcli.- neu1r.1.lità, non va a\'anti Esso prevede !'istituzioni.- di un Comitato consulti"o americano, compOSlo dei JDiniuri degli Eucri di tutte le repubbliche. Se una guerra .5coppiJ.sSC, in una qualunque parte del mondo, tutto il commerc:o e tut• te le risorse delle varie repubbliche sarebbe10 messe nelle ru.1ni di questo Comitato, sulle cui deci~ioni a\rebbt- un pc:,0 prcpondnante la 1'0lontà degli Stati l,'niti Alcune repubbliche fafno riserve o propongono emendamenti; l Argcntina si oppone LIMA: DIOEli!BRE 1938 ~ D E.CX::OCJ, finalmente, all'ultima con• l.!) ft-ren:c.a: quella del dicembre scono Per capire quel chc è accaduto a Lima, bisogna tener presente che gli Stati Uniti sono, oggi, preoccupati della politica degli Stati totalitari (o, per dir meglio, ne hann.o paura) per varie ragioni: 1) perché te• nlono la concorrenza commerciale tcd,-~.-:a e giapponese nell'Am<.-rica del Sud; 2) 1'Cr• ché sono stati praticamente e,pulsi dalla Cina e temono di perdere le Filippine; 3) perché temono Ch<', .se Franco vince, gli Stati totalitarì possano esercitare attra"crso la nuo\·a Spagna un'influen:ra enorme sull'America latina; 4) perché la Cem1ania t: r Italia già c,ereitano un'inAuenza note~olc su alcune repubbliche sudamericane per il tramite dei rispeuivi emigrati. Per quc!le pret)(:cupazioni poco idealistiche, ma, in apparenu, in nome dei principì democra• tici, gli Stati yniti hanno tentato a Lima di trascinare le altre repubbliche americane ad enlrare in una vera e propria alleanza contro gli Stati totalitari. L'Argentina ,i è: opposta. vigorosamente, ma le altre repubbliche, nella gr:1ndc maggioranza, pur tacendo per prudenza, erano d'accordo col govcmo di Buenos Aires L':\rgl.'ntina può prendere così aperta.mente posizione perché, di tutte le repubbliche americane, è, per la sua g,-ande ricchezza, la più indiptn• dente dagli Stati Uniti: non ha bisogno del loro aiuto finanzia.rio, commercia attivamente con l'Europa e non prende affatto sul ~crio la ridicola inntntionc della propaganda yankt• che un qualunquc Stato tO• 1alitario pensi ad in\ ade re una qualunque tona ddrAmerica Alla fine, dopo due set• Umane di discussioni, le varie repubbliche hanno dichiarato che, se l'indipendenza di una di loro sarà minacciata, si comultcranno, ma ogn\Jna agirà e indipendentemente: come Stato SO\ rano >. 11 Times ha commentato: e Non è molto, m.ì non è per Washington quella disfatta che dicf' la ~tamp.:i tedeKa >. A noi sewbra che sia niente, e potrà (·l!>Cre anche meno in avv4,.•nire. Gli Stati L; nit i hanno abbandontao la Dollar Diplomp~y > per la e politica del buon vicinato>. Ma ci sono molti spiriti intraprendenti nelle rcpubblichl· latinc i qtiali, incornggiati dalla facilità con cui Cardcn:11 al Meuico ha portato via il petrolio ai capitalisti nordamcric.ini, pensano che il e buon vicinato> sia maturo per cs- ~r-r<' e: 5pt'nnacchiato > di tutto quello che ha in, t·~tito nci loro pacsi. Conseguf'ntrmentc::, o Wa~hington tornerà alla e Dollar Diplomaq, e cioè difenderà i suoi im·e• s1imenti, e sarà la fine del panamcricJui- ,mo; o continuerà a fare il buon vi<.ino, e Gootl Neighbor >, ~ si lasc<"rà spcnnaf'- chiare. Ma s.ireblx- piutto~to umoristico se i nord.ìmericani, dopo a\'ere per tanto tem• po .creduto di potere e spt·nn:icchian• > gli alt11 e, nello stesso tempo, tenerseli amici, pt·ns.,~,rro, or.1, di doversi la.sciare spennacchiare dagli altri per non farseli nemici. Di quali ~,1,crifici è mai capace \.1 paura ... RICCIARDET'T'O Il Aaao III • N. l • 7 Geonaio 1939-un OMNIBU SETTIMANALEDI ATTUALITA POLITICA E LETTERARIA ESCE IL SABATO IN U-16 PAGINE ABBONAMENTI ma quando si propone di « eliminare il diriuo di conquista dal diritto pubblico americano e di dirhiarare la nullità dt:lle eecsioni territoriali in seguito a guerra o a minaccia di guerra >, i nordamericani fan- . 1 no riserve e diffi<:oltà. ltalia~lmpero: anno I,. 42, umutre L, 22 Estero! anno L. 70, ae111utn L, 36 OGXI JIUIIIERO UNA I.IRA .Maao,criHi, diaeg11i e fotoirt.Ee, anche H DOII pnbblloat.i, DOD ,I Nlllituiacono. DlruJoo.e: Roma • Piuu della Pllotta, 3 Telefo110 N. 66,470 Gli StJtÌ Uniti sono, ormai, in pit"na fase imperlalistica: dirnr,1no gli avanzi dell'impero spagnolo f' i11t('rvengono più o meno brutalmente negli aff:ui ora di quL·sta, ora di quella repubblica: < politica del basto• ne• (bit stiri.. J1olic,-) o e diplomazia del dollaro>; ma, .,Ila Confere,lza di Rio, eh" si tiçne nel 1 906, e a quella di Buenos Aires che si tiene nel 1910, vorrebbero pcriuadere le altre repubbliche ad essere SO· lidali con loro. h1miabtruloae: Milano • Piaua Carlo Erba, 6 Telefoao N, 2◄ .808 Pu.bbllcltl: P1r r.illlm,trodl al1e111 1 b11e ona colo11n11 L, 3, Rivolgerai all'A,;eu1ia G. Bruchi llll1no, Via 8aJ...ial, 10, Telefo11020-907 Parigi, 56, Rue da Fanbou.rg Saint.--HonoNi

f di<:cussioni inutili: si dio:.cutcva I L PRlMO No"cccnto adorò ll- ~ su tutto, sulle sottane con l'cr1traue e sulla possibilità che gli aeroplani ~i sollcva!.scro rcalm.cmt• da terra, sul voto alle donnc 1 !.ul tango argentino e sulle stoffe di Fortun).': il telefono, strumento ancora rnag1co 1 con le sue possibili applicazioni pratiche servì di '>punto a innumerevoli causeurs mondani o letterari. Si supponeva che quei fili ,wrcbbcro MYStituitoi ve~lioni, offr(·ndo maschere ancora più sicure: si immaginavano appuntamenti, intrighi segreti. ~o,pr'>i ttttti nC'llospazio. E si pen'.\òg-ravcmcntf' che il tcldono avrebbe segnata la morte di un'altra btituzione: quella delle lt·tterc anonime. Le letttrc anonime, che nel Medio Evo avevano prc:-.ocarattere melodrammatico ('d austero, da opera vrrdiana, vcr!\Undo nelle varie • bocche della v<-'- rità > rivdazioni ed accuse fiorirono ,ingolanncnte durante la. Rivoluzione rrance-.(•. Una lettera anonim.1 avvi,ava madame Èli~abcth, sorella del re, e da m~si prigionil'ra al Tempio, che un guardiano devoto avrebbe legato un n~tstro bianco intonlo alla bottiglia dd vino ros~, qualora gli alleati fossero riw;citi ad entrare a Parigi. Un'altra lettera anonima informò Maria AntonictL'l del tcntati\'o di Batz, tentativo che fu. con lo ste..,somezzo, rivelato al rnmmi,.-;ario Simon. perché impt'di,._c la fuga. Molti,simi nobili furono mcs!)i ~ull'avvillO. e 5-i '-illvarono: almt'no altrettanti vidC'ro <·o!<..Ì,coperti i loro na- "condigli. Più ta1di, l'attentato di Orsini fu preannunciato, del resto inutilmente, attraverso un simile messaggio: e la vita dello 7.. ar Aless,rndro I I fu addirittura O!.SC'-Sionatada ammonimenti sinistri. Era l'epoca del nihili- ,mo. le ragazze si tagliavano i capelli e '-ognavano di uccidere, quanto mC'no, un ,maresciallo; i giovani aspiravano ~11 martirio e alla letteratura. Così l'imperatore trovava biglietti minatori nel suo piatto, nella tasca dC'lla sua ve<,taglia, dappertutto. Gli si prometteva la morte in occasione del suo vcnticinque- ,imo anniver ..ario di regno, e difatti. il 2 marLo 1880, in occasione di un pranro offerto al principe regnante di Bulgaria, una bomba ad orologeria ru pmta nella "3la del banchetto: il treno degli ospiti, tardando di mezz'ora, ,alvò la vita a tutti, perché la bomba si era mo~trata puntuale, cd aveva mandato in frantumì le crio;talleric della tavola ìmpcrial(•. Ma, all'indomani. una nuova mi~iva avvertiva il wvrano di non rallegrar~i troppo : sarebbe.· morto ugualmente. Solo un anno pili tardi, dopo CSM!r ~ampato ad altri cinque attentati, lo zar veniva as.sac;~inato. In Serbia, nel 1903, re Ale-;sandro l' quell.1 regina Draga che pare inventata da un autore di romanzacci popolari ricevevano di continuo lettere minatorie; 'li rimproverava b. nascita borghcM", la vita avvcntunxa, la fal..,a gravidanza1 i bc.·lleui e le vesti vistose della regina : si rimproverava I.a debolf'zza del re. Si giurava vendl·tta. Dra~a. c,;;::;<'ssionatale prime volte, cominciò rapidamC'nte a credere nella ,ua fortuna di bella donna: e Vedi ,, diceva aÌla sua dama d'onore, e parlano, parlano. ma non hanno il coraggio di agire>. Invece lo eblx·ro, la regina cd il re furono assas,;,inati in un armadio, tra un gran rrusciare di vestiti troppo 'A·lli. J rapporti. frcquentementl' tc,i, tra l'imp<'ratorc Guglielmo e suo zio1 \'eCchio principe di Galles, e futuro re Ectoardo V J J, drttero occasione a mts- ,aggi, non firmati, di devoti sudditi, che mettevano l'uno in guardia contro l'altro, rivelando misteriosamente piani ancora segreti. Ma. più spe.,o;o, Il' lctten· avevano proporlioni pauro~c, sì. ma mode,t(•. Ad e-;erripio la .Mano Nera, di ispirazione americana, provocò un'infinità di ricatti maldrstri, di ingiunzioni ingenue. Oppure la gel~ia <'ra cama di tutto: in Belgio, ci ru una specie di epidemia; innum(•rf'voli fidan7..att:· ricevevano rivelazioni intorno a colpe e vizi dei loro sposi. Si scoprì poi che autrice di tutto era la moglie di un altis,;,imo funzionario, i!',tcricamcnte gclo,;;adi ogni possibile felicità coniugale. Pur conmcrndo il carattere, qua,;i sempre puerile t' dispettoso, delle ktterc anonime', il conte Corti si è proposto di cercare, tr,, quelle dirette a tre imperatori austriaci, il segno dei tempi perduti. LettC're a Francesco I d'Aus:tria, nipote di Maria Teresa, padre di Maria Lui'.\a, nonno del duca di Reichstadt. pCr\Onaggio caro al cinematografo cd ai quadri storici; a Ferdinando, suo figlio e ~ucce'lsorc, imperatore fantasma, defi6entc incoronato; e, in• fine, a France'-co Giuseppe. L'imp<'ratore Francesco I, salito JI trono giovane, meticoloso per natura, e pauro-.o per il succedersi di rivoluzioni (' di guerre cl,c circondò la sud intera t"~istcn7.a, ebbe, per la ,;ua corrispondenza pf'f-,onale, una curiosità quas_ian- .,iosa, eh<', mentre gli faceva considt:- rarc con zelo i comigli dei suoi corrispondC'nti ufficiali, lo c;pingeva a ricercare, nrllc lettere anonime, il vero pensiero deJ mo popolo. L'etichetta di Corte, le enormi distanze sociali e matcri.3.Jj rendevano impossibile avvirinarJo: e quando si ;;cppc che il sovrano lcggrva personalmente le sue lettere, molti si rallegrarono per aver trovato un co:.ì facile modo di raggiungerlo. C'erano, del resto1 moltissime lamentele da comunicargli. La lunghissima guerra contro i turchi prima, contro i francesi dcJla Rivoluzione e di Napoleone poi. aveva esaurito le finanze dello Stato costretto a stampare un enormr mn,..;cro di banconote : nel 1811 ,;i rc.,e necessaria la walutazione monetaria, che l'imperatore, tuttavia, temeva, come possibile causa di una rivoluzione. Si stabilì perciò un ufficio di cen- ,ura, che permettesse di conoscere i veri sentimenti della nazione : e le le'ttcrc anonime furono più che mai studiate: e Grazio))issimo Imperatore! Con il più profondo ri))pctto mi permetto di farti pre~nte la cupd situazione dei tuoi Stati, che, continuando così, andranno in rovina, e tu con loro, perché solo la fortuna dei sudditi è anche la fortuna dei Monarchi ... Non lasciarti indurre a dichiarare bancarotta, cerca piuttosto di rendere alla banconota il ~uo vero valore, perché l'a1iiorc e la fiducia sono i veri tesori dello Stato ... ». Ma nel 181 3, quando la Prussia si preparò a n mbattere Napoleone, i ~(•ntimenti monarchici rifiorirono nell'impero austri,,co: e I ,ospiri e le preghiere di milioni di uomini '-algono verso il Signore, perché ispiri Vmtra ~.faclltà a decidere la guerra. Tutti i popoli della Gennania si riuniranno ',OltO le b,mdiere austriache, e combatteranno valorosamente per la liberazione della patria comune, pronti a sacrificare le sostanze e la vita.. ~a d'altra parte non saranno neCcsllari stavolta gravi sforLi, Napoleone è stan- (·o, e cadrà in modo terribile, tr ..1. le maledizioni del mondo intero. La sua fine sarà orribile, senza esempio, e la moralità, le virtù torneranno sul mondo, mentre la posterità benedirà, Sire, il vostro nome ... >. J fondatori di una birreria, al contrario, si mostravano pcs'-imisti, e mandavano all'imperatore la croce di un Ordine fondato da loro, con i:)crizioni scoraggiate. C'erano poi dimostrazioni di lcali,mo, come quc!lta, sgrammaticata, ma zelante: e imperiale e Reale Mae~tà Cattolica, Grazioso Signore del Paese! Con la più profonda dcv• vozzionc e fcdclthà ci facciamo sapere che \i trova ingrandc pericholo, ora deve SuaMaestà pe'ltsarc come salvarsi, il suo principe Kohàry è pcricholoso, perché vuoll diventare re dì Ungaria, si scrive sempre con Napoleone Bonaparte 1 ma di nascho.,to, apena i nostri soldati vanno via di Francia, loro fano dinuovo Napoleone Imperatore, alora lui torna in Austria, e fa Rr il Kohàry, ora lei può chrcderci, opurc no, ma Sua Maclltà dovrebe mandar via il Kohàry, far finta di niente e sorveliarlo, poi chastigarlo. intanto noi restiami i suoi fedeli suditi ,. Lettera che, nonostante le sue modeste ap~ parcnzc, provocò inchieste ufficiali. Un italiano, nel 1821, mandò consigli, sempre anonimi, ma assai più corretti e grandiosi, intorno alla liberazione della Grecia, proponendogli di creare un regno greco, sotto il patronato amtriaco, per equilibrare la -;ituazione europea. Nel 1824, le società segrete, che fiorivano, 'ii manifestavano OOOLlBLKO II E PB.ANOBSOO GIUSEPPE ALLE MANOVRE AUSTRIACHE DEL 1909 con libelli e minacce. L'imperatore ne era appena scosso. Ma i possidenti galiziani, che chiedevano giustizia, migliori trattamenti e riduzioni di taS-\C,pur o;enza svelare i loro nomi 1 ottennero giustizia. Così anche una protesta, circa il comportamento dei fedeli nelle chiese di Vienna, fu cau!)a di minuziose osservazioni. Mentre un piccolo dramma provinciale cau'IÒ una infinità di provvedimenti: e Maestà! Lo <;eandalo che la barones!',a vedova van W. ha qui suscitato, prende proporzioni allarmanti ... Non bastava che la ))vergognata donna frascheggiasse contemporaneamente con il generale comandante von Sch., e con il barone P., e con il ricco T., Inducendo il povero vecchio icneralc a delle follie che un ventenne non commetterebbe ... Ma ha anche ottenuto una casa nel Quartiere del Comando Supremo e l'ha fotta rimettere a nuovo a ~pe,;c del Generale ... E poi ha avuto un figlio da un tenente ... E poi dà il cattivo esempio a sua figlia giovinetta. E poi ... ,. Ci furono molte lettere dello ,;tc<,50 tono, sullo stesso argomento: si scoprì che l'autore era un domestico scacciato dalla baronessa, e l'imperatore, che era puritano e piccolo-borghese, ptc!tC a cuore la moralità dell,t guarnigione provinciale. Francesco I si speme: e Metternich, che in quei giorni compiva sessantadue anni, sentì venuto il suo gran giorno. Tcnninate le cerimonie dell.1 incoronazione, l'imperatore Ferdinando docilmente sparì, mentre tutto il potere si concentrava nelle secche mani rugo- '-C del vecchio ministr'o. Ma, dalle provincie italiane, \eguitavano a giungere lettere anonime, che testimoniavano di una speranza tenace: lettere destinate, immediatamente, ai llilcnzi dl'gli archivi. Cremona, 6 ottobre 1839 e Mae,tà ! Colui che vi scrive ha infinitamente a cuore la fortuna Vostra, .\4aestà, e quella dei Vostri popoli: perciò O'la comunicarvi che da alcuni mc,i ~i è ordita una congiura contro di Voi. Bisogna cercarne IC'ragioni nel fatto che le grandi speranze fondate su Voi, Sire, sono andate deluse. Ci si a\pcttavano prove di magnanimità contro i pro'icritti, i condannati politici, il ristabilimento delle pensioni ai vecthi soldati che fedelmente Vi 5-crvono da tanti anni ... La congiura ha diramazioni in PicmoJ'\tC, Francia e Germania. Provvedete, Maestà, ad eseguire quello che 'ii attende da voi, altrimenti gli assas-.ini potrebbero penetrare nelle Vostrç antitamerc ... >. Ma da Venezia, dalla Dalmazia, dall'Illiria, giungevano invocazioni di libertà e di giustizia che Metternich leggeva senza preoccuparsene. li malcontento cresceva, s'invocava la costituzione, le riforme: vecchi graduati dell'esercito, sino ad allora comiderato di incrollabile fodeltà, scrivevano lamentosi, con la desolazlOne di innamorati delusi. Gli operai protestavano contro la inv;1'1ionc delle macchine, la disoccupazione aumentava ogni .giorno. Non si indirizzavano più le lettere all'imperatore, ma a Metternich stesso, all'arciduca Rainieri, viccrè d'Italia, agli alti prelati ed agli ambasciatori: C', soprattutto, all'arciduches..a Sofia. Francesco Giuc;cppe aveva diciott'anni, era bello, elegante, e pcrrcuarnentc ragionevole. Durante i primi tre anni di regno, egli si limitò ad osservare educatamente i suoi ministri e i suoi generali rimettere ordine nell'impero. Il 24 settembre 1851 vide, con il trionfale ritorno dell'ottantenne principe Metternich, la fine di ogni moto rivoluzionario. E, nel 1851, alla morte del cancelliere principe Schwar.renberg, Francesco Giuseppe, a ventidue anni, ne prese il posto, e cominciò realmente a governare i propri Stati. L'opinione pubblica era, in quel •momento, divi,a in due campi, l'uno voleva la fedeltà alla Ruo;sia cd ahli zar, l'altro simpatizzava con la Germania: ne risultò così una politica incerta, contradittoria, che doveva portare alla frcddczza con tutti e due gli Stati. Ma, ,ulle prime, nessun rimprovero veniva mos':tO, personalmente, a Francesco Giuseppe. Le lettere anonime che gli arrivavano erano sempre di osanna, 0 1 alla peggio, di biasimo per i ministri e di ammirazione per lui. Solo nel 1859, quando fu dichiarato l'ultimatum al regno di Sardegna, si cominciò ad attribuire ogni rC'spon"3bilità a Francesco Giuseppe: e l'esito inrelice della campagna fu addebitato unicamente a lui. Il numero delle lettere crebbe, in quei gion,i di disfatta, smisuratamente: 18 ottobre 1859 e Mac'ltà ! Ostinani ancora coi vcc- ,·hi sistemj '-ignifica voler la rovina dello Stato. Il malcontento è troppo gr.rnde, la tempesta prossima, la Dina,;tia in pericolo. L'arbitrio e l'egohmo devono cedere dinnanzi allo spirito del tt·mpo, altrimenti la monarchia au- \triaca è condannata... Bisogna prendere urgenti provvedimenti, si~tcmare le finam..c riducendo le spese di Corte, p<·rché è impo~libile continuare a mantenere due Imperatori, tre Imperatrici cd innumerevoli Arciduchi ... ,. Effettivamente la famiglia reale era numerosa, perché Ferdinando e sua moglie vivevano modesti, ma sempre ,;ontuosi, a Praga; la vedova di Francesco J, l'imperatrice Carolina Augusta, abitava a Salisburgo; a Vienna, raggiante di bcller.1.a e di capricci, impcrtlva Elisabetta. e Maestà! La situazione è così disperata che restano solo due soluzioni possibili: 1°, la espropriazione di tutti i beni della Chiesa; 2°, nominare il barom• RothM:hild ministro delle finanze, perché egli faccia prosperare quelle com<' fa prosperare la sua banca, promettendogli, in cambio, la emancipazione assoluta degli Ebrei. Altrimenti, tutto è perduto ,. Da Parigi, nel giugno 186o, arrivarono questi consigli moderni, e leggermente mondani: e A Sua Maestà l'Imperatore d'Austria. Vostra 11acstà ha nelle sue mani un mezzo per ,alvare l'Au,tria dalla sicura rovina: dia al Pae~ una Costituzione come l'hanno i Francesi: Art. 1°: Tous les Autrichìtfu 10,it égoux deva,it lo loi; (così anche gli Ungheresi si calmano, e lei ci fa la figura di un grande Monarca). Sì, perché la gente non dice più, come diceva qualche anno fa: "Dio benedica il no'5tro Franz! ". A.utreJ temps, aulreJ moeurs ! ,. Gli ungheresi. nelle loro lettere ,1110nimc, avevano un tono familiare: e Oh, Imperatore Francl'~O Giu,cppc ! Vmtra Mae'5tà ha di nuovo due mini,tri Luterani.. E pl·rché poi Vo- ,;,tra M.testà va -.cmprc a caccia? È ,modo questo di fare il re? li popolo viene ìllu<;;0 con chiacchiere ... (' que~to ~i chiam.t rovinare la povera gente. Un regno co,;ì non può andare' avanti, t'è troppa ari,tocrazia. E perché il Reggente (d'Ungheria], deve andare anche lui a caccia tutti i giorni? - Jòska Vadasz ». Falso nome, che significa, in ungherese, e cacciatore :., per rapprc'ientarc una nuova satira contro i cacciatori reali. Nell'agosto del 186o, arrivò un'altra mi~.siva, firmata, ma anonima lo stcsoo. La busta conteneva una medaglia 5acra, il foglio era fregiato di una i~rizione in caratteri maiuscoli : UNA VOCE DI DIO 1 ! ! « Perché aspetti tanto a darci la Co- ,tituzionc, Impcr.,tore? Perché hai ritolto ai tuoi popoli anche quel che Ferdinando il Bonario aveva dato? Non occuparti solo dei nobili e dei ricchi. ma anche dei contadini e dei borghesi. Ispirati ~cmpre al grande lmpcraton• Francesco I I ! e Yia ricordati anche l'infelice re di Napoli: se tu ll<'guiti così con l'as-.olutismo avrai il suo ~tesso destino. Manda via la camarilla di Corte! Non innalzare il tuo trono sulla punta delle baionette, ma sull'amore dei tuoi popoli. ]ustitia reg,wrun fu,u1ame11tum. Con for-t:eriunite, ti saluta il tuo fedele amico Martino del Buon Consiglio (non pazzo) >. Qualche volta i corri,;pondenti sono profetici: e Maestà! Lo <t,pcttro della grand(' Imperatrice Maria Tere)l3 mi è apparw, per comunicarmi che il principe Massimiliano non deve salire sul sanguinoso trono del Messico ... :t. Ma Ma'-Similiano e Carlotta erano saliti sul trono, cd erano morti. L'areiduchc))sa Sofia, invecchi!1ta, ..,tanchis- ,ima, sentiva ,fuggirle le forze : ora rivela\•a quello che era stato i! suo ~- ~o materno, la grande egemonia dei popoli tedeschi riuniti sotto gli stendardi degli Absburgo, e suo ~glio Francesco Giuseppe a capo dei M:ttanta milioni d'uomini. ~!a il 1866 e la ..,confitta di KOniggriitz dovevano llCgnarc la fine delle sue speranze. Mentre le lettere anonime, querult: t· minacciose, si ammucchiavJ.no sulla ,crivania dell'imperatore, una donna ,rriveva così, con un buon ..cn-.o umile C'd affettuoso: « Maestà! Sono solo una povera donna inlignifa·antc, ma amo Vostra Mac- ,tà cd il regno con tutto il mio cuore, per amore di Dio, Maestà, vendete la Venezia, altrimenti vi succede qualche .~ro,sa disgrazia, e Vostra Mae:s.tà con i '-UOi popoli è infelice ... >. .Ma l'imperatore non ebbe il tempo di vendere la Venezia. Cli anonimi diventavano strateghi, spiegavano come ,i sarebbe potuto vincere a Custoz.'l e <I Sadowa e a KOniggratz, accmavano i generali ed i ministri: tuttavia restava. ,lssai spesso, una devozione "PPa~- llionata, una fiducia perfetta. Nel 18711 da Praga, un comitato \C- ~reto mandava, elegantemente, la cond,rnna a morte del cittadino France- ..co CiuSt"ppc d' Absburgo; e così un _gruppo di sarti vienne~i: e Maestà! Noi non sappiamo più da thc parte rifarci, non abbiamo lavoro, l~ del resto un abito intero vil'ne pagato due fiorini, fra noi ci <,ono venti uomini (ciascuno con tre o cinque bambini), chl' hanno tutto perduto, niente da mangiare, niente da lavorare, e sono così costretti a suicidarsi. Prima però ognuno di noi vuolr trovare una di quelle persone che li opprimono comt• i Rothschild - oppure altri... e ..,pa1argli addo'isO. Poi ci uccideremo, ,;:enc:-\uno ci aiuta. Se almeno potessimo guadagnare un fiorino al giorno, 1~r i _no'!-tri b~1mbini. - .\4olti ~arti Vll'llne\l >. Il principino Rodolfo ricevette un mc.~saggio: . e Altezza, proteggete la vcstra vita, qui a Praga c'è una congiura, vogliamo uccidere vostro padre e voi, ci sono dei traditori anche tra i vostri domestici, perdonatemi se non posso dirvi di più, perdonatcm: anche se scrivo a matita, ma ho le mie ragioni. Che Dio vi protegga, perché gli uomini non potranno farlo. - Uno dei Congiurati >. Ma né Dio, né gli ...iomini protessero il principino Rodolfo. C'C'rano anche gli anonimi amanti ddlo stile telegrafico: « 13 Aprile 1879. Monarca, ti avverto che_non fe- ,teggerai le nozze d'argento. Le Tutore sono contate. fl Nihilista ». Dopo l'occupazione della Bo,;,ni.i-Er• zegovina, il malcontento popolare par- \'e diminuire, e si scrisse, più chi altro, per rammaricarsi delle frequenti assenze di Elisabetta. Nel 1883 ripresero le corrispondenze minatorie dall'Italia: ma si trattava, ~tavolta, di suscettibili-. tà offesa: re Umberto, infatti, si era recato due volte a Vienna, a q:,nfcrire con Francesco Giuseppe per ~tabilire la Triplice Alleanza. Si aspettava, ora, che l'imperatore restituisse la vi\ita. C'erano però gravi questioni da risolvere; poteva infatti l'Imperatore Cattolicissimo andare a Roma, dove il papa viveva rinchiuso in Vaticano, o-;pite di colui che veniva chiamato l'Usurpatore? La Corte amtriaca ,;,ug- ~erì che la visita dovesse aver luogo .l Monza : ma la Corte italiana rifiutò. Francesco Giuscpp<' non venne in I tali a : e da Genova gli si scrisse: e Maestà! Non invano si ferisce ,an- ~uinosamcntc l'orgoglio di una nazione che si vuole aver per amica: Vostra Maestà ha un ~a.ero dovere da compiere verso la _tlOlltraItalia cd il nostro Re. VO'ltra Maestà si affretti dunque a venire pr<·sto a rendere ufficialmente omaggio a Re Umberto; altrimenti trecento giovani romani giurano, come Muziq Scevola, di vendicare l'ofrc'"'a da Vostra Maestà arrecata al più amato dei Sovrani. Uomo avViS.lto, mezzo ,alvato ,. E così. di anno in anno, le lctt<'re anonime portavano all'imperatore la vece del tempo. Rivoluzioni, guerre, pc-wrtà, di~grazie, lutti, tutto prendeva la fom1a, vola1ne1 dei piccoli fogli di carta che si abbattevano al mattino !',ull'ordinatissima scrivania dell'imperatore. Levato all'alba 1 cur\'O sulle sue carte, levava appena gli occhi, ogni tanto, sul ritratto di Elisabetta, dipinto dal \Vinterhalter, che gli stava di fronte: l'imperatore adolescente si rra trasformato, piano piano. mentre la cornice intorno restava immutabile, in un vecchis.,imo signore, meticoloso cd infelice :• tutti erano morti il\torno a lui, i mini$tri fedeli, i generali brontoloni, la bella moglie, il misterioso figliolo, e morti erano certo tanti, fra coloro che gli avevano llCritto per chiedere le rifonne o per lodare la ma~nanimità: ma sempre .:1rrivavano nuovi messaggi di ignoti. E certo, in un cas- '-etto riposto, l'imperatore conservava una lettera ricevuta dopo una sconfitta. : non rammentava neppure più quale, a KOniggr3.tz o Gorizia? e Maestà ! la!ICio da parte ogni etichetta, perché le mie parole devono l'~l'I" calde. lo sono un tedesco: appartengo alla. Germania, ma, poiché una ,;ola è la nostra stirpe, desidero ugualmente la grandczz.,:l dcll'Amtria ... Qui si sente sempre dire " Povera, distrutta Austria " : ma io desidero profondamente, Maestà, che ci sia presto ancora un popolo tedesco >. E poi Francesco Giuseppe finì la ))Uil lunga, difficile e puntuale esistenza. F. finirono le lettere agli imperatori. MARIA DEL CORSO

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