LONDRA • PROVA PER UNA FIABA DI NATALE ~~ RIMA O POI, ho conosciuto tutte ~ le belle ragaue che sperano di conquistare, all'Esposizione Mon• diale di New York del 1939, quel successo che, a Chicago, arrise all'ormai famosa e danzatrice coi ventagli•, Sally Rand. M'auguro che nessuna di loro si scoraggi, leggendo che Grover A. \\"h•len, Alto Commissario dell'Esposizione, ha deciso di bandire • tutti gli spettacoli del tipo della danza coi ventagli• dall'enorme par• co dei divertimenti della Fiera. Non c'è ragione di scoraggiarsi, invece, ma d'insistere negli sforzi per creare una nuova danza; qualche cosa che sostituisca trion• falmcnte la • danza dei muscoli•• • hootchy-kootcl1y •, la • danza coi ventagli•, la • danza delle farfalle•, la « danza con le bolle di sapone• e la e danza del cigno•• esibizioni ormai superate, ma che conob- ~ro_ la loro ora di gloria in altre esposizioni. Nella sua qualità di Alto Commissario e di Presidente della Corporazione della Fiera Mondiale di New York, e naturale che Grover A. Whalen cerchi di proibire spettacoli di questo tipo. Sono convinto tuttavia che non ci riuscirà, e che nel 1939 i prati di Flushing formicoleranno addirittura di ballerine nude. Del resto, questa severa decisione non è nuova. Durante i preparativi dell'Esposizione di «Un Secolo di Progresso•, tenutasi nel 1929 a Chicago, l'organizzatore-capo di tale Fiera, Rufus C. Dawes, decretò che • gli spettacoli del genere delle danze orientali siano proibiti nel recinto dell'Esposizione•· Oggi, Rufus C. Dawes siede probabilmente ìn un 4ualche angolo ripensando avvilito tra sé queste parole. Prima che l'Esposizione di Chicago fosse smontata, Sally Rand (ricorda tristemente l'ex-commissario) era diventata un personaggio d'importanza nazionale, mentre milioni e milioni di americani non hanno sino ad oggi udito nominare il signor Dawes. Così, avviata appena l'attuale Fiera, Grover A. Whalen noterà sorpreso che i giornali si occupano molto più dell'inevitabile dan2atrice nuda che non di lui e di Giorgio \Vashington, di cui l'Esposizione dovrebbe commemorare la nomina a primo presidente degli Stati. Il signor \Vhalen è un idealista: non si può condannarlo, se spera che i visitatori della Fiera trascureranno le ballerine per accorrere compatti al padiglione delle Arti e delle Industrie Basiche. Intanto pochissime persone hanno preso sul serio gli anatemi del signor Whalen. Conosco per esempio una ragazza, preparata a diventare la Sally Rand della Fiera. Se avrà letto il divieto di Whalen, si sarà messa certamente a ridere. Fra le molte bellezze, altrettanto preparate, che ho conosciute, la mia favorita è lei. Si chiama Florence Cubitt, e l'elessero Regina dei Nudisti all'Esposizione Internazionale ·Pacifico-Californiana del 1936, a San Diego. I nudisti (venti donne e cinque uomini barbuti) erano segregati die• tro una staccionata in un gran campo, e i visitatori pagavano quaranta centesimi per poterli guardare da lontano, intenti ai loro giochi. All'Esposizione, Florence si fece chiamare Tanya, «perché Tanya ha pill sesso~, mi spiegò. La conobbi nel 1936, il giorno di San Patrizio, e passai diverse ore di un pomeriggio piovoso ad ascoltarla nelsua stanza all'Albergo New Yorker. Miss Cubitt era stata mandata a New York per fare un po' di pubblicità. alla Fiera di San Diego. I dirigenti della Fiera di San Diego, organizzata per • esporre la storia dell'impulso irreprimibile dell'umanità verso la perfezione•, avevano dichiarato anch'essi che avrebbero bandito ogni spettacolo che non fosse «di genere eccezionale e raffinato•· Senonché, quando milioni di visitatori cominciarono a starsene lontani dalla Fiera, gli stessi organizzatori decisero che il e numero• dei nudisti era di «genere eccezionale e raffinato•· E non fu quella la sola esposizione americana che una giovane donna nuda ha salvato dalla bancarotta. Il mio giornale mi mandò dunque a intervistare miss Cubitt, il giorno dopo il suo arrivo a New York. Venne con me un fotografo. Alla porta della stanza di miss Cubitt, trovammo uno degli agenti pubblicitari dell'Esposizione, un giovanotto in gamba, certo Jack Adams. Entrammo e ci sedemmo, e lui ci disse che la Regina (la chiamava sempre la Regina) sarebbe venuta subito. Quel giorno ero raffreddato e il mio incarico mi piaceva poco. Il mio malumore crebbe quando il signor Adams cominciò a parlarmi della Regina. La Regina, pare, disapprovava le ballerine dei locali notturni di New York: secondo lei danneggiavano la causa del nudismo. Tanya Cubitt, seguitò a spiegarci il solerte Adams, mangiava carote crude, faceva un bagno di sugo d'arance ogni settimana circa, e si nutriva quasi unicamente di er• baggi e legumi crudi. Stava dilungandosi sulla dieta della Regina, quando questa apparve sulla soglia. Era nuda. Era la prima volta che una donna che mi mandavano a intervistare mi s1 presentava nuda e confesso che mi scandalizzai. Come ho detto era nuda. Per essere precisi aveva addosso un nastrino azzurro, ma non ho mai visto in vita mia qualcosa di più nudo di lei, quando entrò in quella stanza. Non aveva nemmeno le scarpe. Era una bella ragazza, con un viso allegro e infantile, i lunghi capelli biondi e gli occhi castani. Quando entrò, il fotografo, chino sul suo apparecchio, stava avvitando una lampadina. Appena la vide si alzò di scatto. • Dio mio!• disse. Il signor Adams mi presentò alla Regi• na., che mi strinse la mano sorridendo. Poi strinse la mano anche al fotografo. • Lieto di conoscervi•, disse il fotografo. • Altrettanto•, rispose sorridendo miss Cubitt. Andò a sedersi in una delle sontuose poltrone dell'albergo. Sperava, cì disse, che l'avremmo perdonata se non si metteva niente addosso. Scuotemmo il capo insieme. In quell'istante squillò il telefono e il signor Adams rispose. Quando ebbe finito, ci annunziò che doveva andare a vedere un tale per un affare di pubblicità, e ci disse addio. La pioggia batteva sui vetri; quando Adams fu sulla soglia, la Regina gli gridò dietro:«Mettete le soprascarpe•. Il fotografo, sempre in mezzo alla stanza con la sua lampada al magnesio in mano, fissava s.balordito la giovane donna. Io non sapevo come cominciare l'intervista. e Bene, miss Cubitt•, mi decisi finalmente a dire, • il signor Adams mi ha detto che voi mangiate molte carote crude•· « !\la no•, esclamò la ragazza, compostamente seduta sulla poltrona, • non ho mai mangiato una carota cruda in vita mia. Mangio come tutti quanti, io. ~lia madre mi prepara grandi bistecche sugose con patate fritte. Questo è quel che mi piace. Ma alla colonia nudista si mangiavano molte di quelle porcherie, e vero. I nudisti sono dei cretini: figuratevi che mangiano i piselli addirittura sulla pianta! Spremono gli erbaggi e ne bevono il sugo, mangiando tutto senza sale. E si fanno crescere lunghe barbe. I nudisti non han• no ambizioni: vogliono soltanto rimanere nudisti tutta la vita. Ma io ho deciso di diventare una ballerina famosa. Presenterò alla Fiera di New York la mia danza, e sono certa di farmi una reputazione•· Alla giovane donna non mancava la facilità di parlare. «Tanto meglio•, pensai, mi sarei risparmiate una quantità di domande. Appena le confidai che avevo il raffreddore:• Poveretto!• disse pietosa e telefonò al bar di mandare su del whisky. Contemporaneamente ordinò panini al rosbif, spiegando: • I-lo tanta fame che mangerei i fiori del piatto•· Mentre teneva in mano il ricevitore aspettando che le rispondessero dal bar, mi disse che aveva diciannove anni e otto sorelle, di cui quattro • lavoravano• con lei nella colonia nudista. Si chiamavano, mi disse, Ruthie, Bobbie, Lucille e Diana. Aggiunse che la loro madre era contenta che lavorassero nella colonia. • Cosi viviamo all'aria aperta•• disse miss Cubitt. • Facciamo una vita igie-nica: la sera, andiamo a letto presto e lavoriamo in un'atmosfera sana. Le mie amiche si figurano che, alla colonia, non si facciano che orge, ma io non ho ancora visto un'orgia. Qualche volta, quando il sole scotta, il nudismo è una bella fatica!•· Era una bella r&l(azza, Tanya Cubitt. La r;::============================,i sua pelle aveva un bel colore d'avorio e sulle guance l.tnte lentiggini, come Myrna Loy. Orr ..:hc ci ripenso somjg)iava un poco a lVlyrna Loy. Era chiaro che godeva di un'..,ttima salute. Giocava molto al tennis e al pallone, mi spiegò. Qualche volta pvsava per i pittori. f Un pittore mi disse una volta che sembravo una Madonna•, disse. e Come volete», gli risposi. Non ho mai visto una persona più disinvolta e più libera di Tanya in vita mia. Mi fece pensare a Reri, la piccola polinesiana che Ziegfeld portò nel 1931 a New York. I piedi di Reri erano sempre sporchi, perché si ostinava a girare per 11 teatro scalza; di solito se ne stava nel suo camerino alle • Follics •, leggendo una ri• vista cinematografica e indossando solo un paio di calzoni da uomo. • Il signor Adams •,ripresi,• mi ha detto che voi disapprovate le ballerine dei locali notturni di New York, perché, secondo voi, danneggiano la causa del nudismo•· Miss Cubitt soffocò una risatina. •Be'•, disse, • scrivetelo pure, se volete, nel vostro giornale, ma ieri sera sono anPassate NATALE e SAN SILVESTRO a SAN REMO dove la primavera è perenne AL CASINO MUNICIPALE: splendori di feste e grandi spettacoli teatrali della Compagnia "Errepi N. 3" con la nuova operetta "ZizieC" e prima ,rappresentazione della Rivista "Opia/" di Falconi e Fratlini Ne/ Varietà: /e 12 danzatrici de/ Gruppo artisticoGlamour- 3 Orchestre data in uno di quei locali e ho trovato le !::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: r g zze m lto, molto carine. M: piace• rebbe lavorare anch'io in un night-club. New York mi piace molto. Dacché sono qui mangio aragoste a tutti i pasti, e ieri sera ho bevuto del vero champag,ie francese•· Il fotografo, dopo la sua presentazione alla Regina, si era buttato su una poltrona ed era rimasto lì, a bocca aperta. A un tratto si alzò e disse che avrebbe fatto qualche istantanea alla svelta, perché doven correre alla parata di San Patrizio. Tanya posò con molta compiacenza: sembrò delusa quando il fotografo smise, sebbene avesse fatto dieci volte più fotografie di quante servivano. Pochi minuti dopo che il fotografo se ne fu andato, un carne• riere che portava i panini e il t1Jhisky bussò alla porta. Quel cameriere era perfettamente scanzonato, oppure aveva già. servito la Regina, perché non sembrò nemmeno notare che Tanya non aveva ntente addosso. Teneva gli occhi rispettosamente bassi, ma si comportava come se tutte le giovani donne che serviva fossero nudiste. Disposto che ebbe su un tavolo i piatti e i b'.cchieri, tese 11 conto a miss Cubitt, che lo firmò, fece un inchino e andò via. Mentre mangiavamo i panini imbottiti, la Regina mi parlò della danza che stava •creando•, e mi annunziò che l'avrebbe chiamata •Tiger Lily •. li perché di quello strano nome era un segreto, aggiunse. « Una f1~ra mondiale•, osservò, «è un posto dove una ragazza intelligente può farsi facilmente una reputazione. Una volta fatta la reputazione, aiete a posto. Guardate Sally Rand. Ha forse qualche cosa che a me manchi, dite? L'ho vista e non e certo straordinaria. Prendete Rosita Roycc e la sua " danza delle farfalle ". Prendete Toto La Verne e la sua " danza del cigno ''. Sono tutte ragazze rese celebri dalle esposizioni mondiali. Se riuscirò a presentare la mia "Tiger Lily" all'Esposizione di New York, sarò a posto anch'io•. L'avvisai che qualche volta una reputazione acquistata a una fiera mondiale si paga a caro prezzo, e le citai Frieda Spyropoulos, la siriana che con le sue• danze d'Egitto• attirò all'Esposizione Columbiana Mondiale del 1893 più gente del telescopio di settanta tonnellate. Le dissi che poco prima della chiusura dell'Esposizione Frieda ave-..vasposato il signor Andrea Spyropoulos, stimato proprietario di un ristorante greco, sperando di passare in pace il resto della sua vita. !\la, ahimè, la scandalosa condotta delle centinaia di danzatrici egiziane che avevano cominciato a imitarla nei locali più volgari del paese le aveva amareggi,Jto il resto dei suoi giorni. • Oh, io non mi pentirò•, mi assicurò la Regina, addentando con slancio un panino. • Presenterò una danza veramente artistica, siatene certo. Figuratevi che a San Diego pretendevano perfino che facessi lsabeau, su un gran cavallo bianco. Rifiutai, perché il mio fidanzato andò in furia. "Va pure", mi dine, "fa pure la lsabeau ! Pagherò certamente quaranta centesimi per ammirarti: sono anni che non vedo un cavallo!"•· ?\.1issCubitt scoppiò a ridere. Finìti i panini, ci sedemmo davanti alla finestra e guardammo la pioggia. Indicai a miss Cubitt due o tre grattacieli, ma non la interessarono. Solo la sua carriera la interessava. «È magnifico essere una nudista•• riprese, «ma non vorrei limitarmi a far questo tutta la vita. Secondo me, tutti dovrebbero diventar nudisti l'estate. Intanto risparmiamo una quantità. di soldi di abiti. È vero che ... Una volta sono stata in una colonia nudista; c'erano tanti uomini grassi e qualche donna avrà pesato una tonnellata. Non scherzo, ma certe volte si ve• dono dei mostri, nelle colonie nudiste. Su a San Diego, il lavoro comincia a mezzogiorno e dura fino alle nove di sera. 'È come tornar bambini: non si fa altro che DIPf\DREI~ FIGLIO In questo romanzo di grande respiro è rispecchiato un periodo tra i più interessanti della vita mondiale, quello che va dall"ultimo decennio del secolo XIX alla fine della guerra europea e che ha prodotto nella coscienz.a dell'umanità una sorprendente trasformazione. Mai il dramma umano, il dramma di tutti, ebbe Un'eguale ioc!nsitì, nell'anima delle moltitudini come in quella di ctascuo uomo. Ma l'epoca non è che la necessaria collocazione nel tempo di una folla di personaggi i quali vivono l'eterna sorte delle creature. Se lo scorcio dell'Ottocento e gli anni che han preceduu la grande guerra, come quelli in cui essa ha regnato sul mondo, sono rievocati nel roman• zo in aspetti di alto significato, in espressioni originali e potenti, l'ispirazione dell'opera deriva in realtà da un sentimento commosso e profondo del destino umano. Nelle figure che si muovono in questa narrazione - a1cune delle qoali s'i~primeranno nell'animo del lettore e rimarranno indimenticabili - si segue il corso dell'esi• stenza di generazione in generazione. Ciascuna ha il suo tormento. come ogni età ha le sue crisi. Ciascuna ha le sue speranze, i suoi ideali, i suoi sogni, e tutte sono sem• pre la s~ssa vita. SOBRERO Voi. di 380 pag. L. 14 rJJ1n11pia,1i · star stesi al sole e giocare. ~la è anche Il stupido, a rifletterci. Qualche volta le mie IJ sorelle ed io ci mettiamo a ridere, pensando /{ò)rCi~1/ che più di due milioni di persone hanno f.J!f/ già pagato quaranta centesimi per ,·edere noi ragazze correr nude. Alla colonia, sia- . g;,e.1t , mo a una buona distanza dai visitatori, • \)ti \t\O ~ ttt che per vederci strizzano gli occhi, dalla ~. t\e.tt\\Q\\O àe.\\et.O e. staccionata. Ogni tanto dico a Ruthie: \o\t 00 e. te.ie.e.l~e.. \\\O " Ruthie, uno psicologo si divertirebbe 1.e0.\\\~t , t\\\ ~ 09\le. c:..G,1,• un mondo, qui"•· ,e.\O\\O" \\\\'t\o,o ,,c;f.\.~ Quando arrivò l'ora di andarmene, m'era I •\'io \1\,\\\\0 passato il raffreddore. :\liss Cubitt mi ,a.t>'t"-\1. e.. \t'i if~\\O \\o\'t\flt0 accompagnò. Ci stringevamo la mano \; ,.. tor.\\t~ \ ~ "f0\\\0 sulla soglia, quando da una stanza attigua I "e. ~o\'t\\t0ot ùe.r.e.\\tlt• usci una coppia anziana, un uomo e una o\fte.r.\e. , ~ -.o\\\0 donna, che si diressero verso l'ascensore. e,tt -.e.i ~r,.o t Quando videro miss Cubitt spalancarono 9tl e,\\~ 1\ to\ft9o. la bocca. Passandoci davanti si voltarono tu e ci guardarono a lungo. Ma non sembravano indignati, solo sorpresi. !\liss Cu- • I bitt sorrideva. Ritirandosi nella sua stan- - za: «Ora è meglio che vi saluti •, disse. «Arrivederci alla Fiera di New York•· GIUSEPPE MITGHELL L'APERITIVO DEGLI INTENDITORI (trad. di Maria Mortone) S. A. "RATELLI PILLA & C •• VENEZIA ARCIBERTOLDO t In vendita a & llre in tutte le edicole del Rerno l'atteshslma strenna del buonumore ARC/BERTOLDO 110 pagine - IOirandl tavole a colori - I più arguti dl111na• tori - I più brlUantl umoristi. ARCIBERTOLDO
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