Omnibus - anno II - n.51 - 17 dicembre 1938

,r '-5 ~,.) HA LUGLIO, e a causa della piog- ~ ),(ia che cade""a a scr.JSC1, sta,ano - nel salotto, davanti a quattro alte h1\c-.tre, bagnate, in mezzo al crctonne umido e sbiadito. Princey amava la sua casa mal tenuta e poco accogliente; come amava girare per 11 villaggio toccandosi il cappello senza sorrìdere. Con soddisfazione ricercava nella memoria avvenimenti delle sue lontane estati giovanili, ed entrava cosi nella serra e ritrovava il suo cavallino di legno . 'l!rduto, il p1ccolo tunnel nella siepe di bosso ... ;\la ora, tutto l'orgoglio di una posizione superba nel villaggio, il suo amore per la modesta ,11ta casalinga erano minacciati; e ciò perché quella pazza di sua figlia, '.\hllicent, s'era comportata cosi follemente.« È da mandare in un manico• mio, in un manicomio criminale!, disse Prmcey alla moglie. La figlia cominciò nuovamente a t.re• mare. ).l1 ucciderò , disse. Stai zitta•, fece Princey; « altro che pianJJ:t'.re,non c'è tempo per queste sciocchezze. Voglio farla finita•. Chiamò suo fi~lio che stava guardando fuori della finestra. Ceorge, vieni qua. I-lai studiato o no un po' d1 medicina prima che ti scaccias• ,ero dall'Università? Lo sai meglio di me•• rispose Ccorge. ).la insomma ne sai abbastanza per mdn\"inare che ferita è quella?,. Certamente un trauma•. Forse una tegola caduta dal tetto? ... O un pezzo d1 cornicione?,. Insomma, papà, è quello che è•. ~on potrebbe essere una caduta?•· ~o, pap!'t: lei lo ha colpito pan:cchie \"Olte•. La signora Princey ascoltava in silenzio, ma a quelle parole gridò: '"°on posso sopportarlo, non posso soppcytarlo ... •· Lo de\"i sopportare•, gridò allora Prin• cey: smettila d, fare l'isterica. Qualcuno potrebbe sentire. 1-\\ant1, continuiamo ad esaminare la cosa ... E se fosse caduto nel pozzo, battendo la testa parecchie voi• te?• aggrnnse nvolto al figlio. Veramente non lo so, papà A vrebbc dovuto urtare contro la parete del pozzo parecchie \·ohe e in di- \"t:rs1 punu. ).:o, temo d1 no. Dobbiamo ricominciare da capo, \l1llicent •. '\o! ).:o!•. >l1lheent, dobbiamQ uscirne. Forse ti ,iei d1menucata qualche co~a. l.Jn parucolare da nulla potrebbe salvarci o rov1narc1. Pensa a te in pamcolare, :\-lilliccnt. Tu non vuoi essere messa in pri- -'("ionc, vero? O essere 1mp1ccata? Perché potrebbero 1mpiccart1 1 :.\lilhcent. Smet• ula di tremare•· • 1\;on posso. 'lo... Io ... •· «Calmati, bambina, calmati•· E il padre co~i dicendo avvicinò il suo lungo e freddo viso a quello della figlia, pro,·ando una forte npuJt:nanza. • L'n momento, ancora•, chiese. Chi sapeva che cri innamorata d1 quel miserabile curato?•. '"°essuno. Non ho 1na1 detto una pa• rola ~on badarle•, disse George, • tutto questo m:tledettc v11laggio lo sa. All'osteria, parlano e ndono di questa faccenda da tre anni•· • Può darsi•, disse Princey: e fece un gesto di disprezzo. • Continuiamo, ora. En nella stalla?• aggiunse dopo un momento di silenzio. «Sì•. rispose la figlia. Stavi riponendo il croq11~t nelle scatole?•· •Si,. • Hai senttto qualcuno attraversare 11 cortile?•. tSì•. • Era \\'ithers? •· Sì,. E allora lo hai chiamato?•· •Sì•· • Forte? L'hai chiamato forte? Qualcuno avrebbe potuto sentire>•· :--.:o,papà, sono sicura d1 no. :--.:onl'ho chiamato. Lui mi ha \"ÌSto quando andavo verso la porta. ;\li ha salutata con un cenno della mano e si è avvicinato•· ;\la insomma si può sapere se c'era <1ualcun altro? Se lui era stato visto?•· Sono sicura d1 no, papà. Sono sicuris• sima•. Così, siete entrati tutti e due nella stalla?,. Si. Pioveva forte Cosa disse lui?•· Disse: "Buona sera, ).lilly", e mi chiese d1 scusarlo se si face\"a vedere soltanto al ritorno, ma era do\.'Uto andare d1 fretta a Lyston •. • Sì,. E disse che attra\'crsando 11parco ave• va visto la casa, e 11nprovvi<,amente aveva pensato a mc, e a\"eva deciso di farmi una visitina per dirmi qualche cosa. Disse che era così felice, e che dovevo esserne messa a parte anch'io. Era $tato dal \.'e• scovo e aveva avuto la promessa d'una parrocchia. E non era tutto. Ciò voleva dire che poteva sposarsi. Incominciò a balbettare. Ed 10 pensai che egli mtendeue me•. • :,{on dirmi quello che hat pen<,ato tu. Voglio sapere soltanto ciò che d1ue loj. ;,,.;icnt'altro •. Bene ... Oh cielo!•· Non piangere. t un lusso che non puoi prenderti. Parla•· « Lui disse di no, che era di<1piaccntc, ma non si trattava d1 mc. Era Ella Drangwyn-Dav1es. Poi s'incamminò per andarsene•. • E poi?•. • O1venta1 pazza. Quando voltò la schiena. io avevo m mano un bastone del C,()(JU~t.,. •• I Ia1 strillato, o gridato? \'ogho dire,, quando l'hai colpito>•· :-:o, sono certa d1 no•· E lui? Av'ant1. Dimmi . • No, papà 1,. • E poi?•. Lo buttai a terra e poi tornai subito a casa. È tutto. Vorrei essere morta•· 1 E non hai incontrato nessun Jome• suco? Nessuno deve entrare nella stalla. Pensaci tu, Gcorgc. Lui può aver detto a qualcuno che andava a Lyston, ma Ctr• tamente nessuno sa che !'.arcbbc venuto IL CORTILE DEL ldAlUOOKIO proprio qui. Potrebbe essere stato assa• lito nel hO't<'ODohbiamo considerare f'>Jl;nt dettaglio ... Un curato, con la testa spaccata ... •. « No, papà•, gridò :\lilliccnt. • Vuoi essere impiccata? Un curato con la testa spaccata, trovato nel bosco. Chi avrebbe voluto uccidere \\'1thers? •· Qualcuno bussò alla porta e poi entrò. Era il piccolo capitano Smollett, che fa. ceva sempre poche Ct'rimonie. Chi avrebbe \·oluto uccidere \\'ithers? • disse. lo l'avrei fatto con piacere. Come state, Princey? •· Ti ha sentito, papà•, gemette ).Jillicent. • ;'\lia cara, tutti possono fare un piccolo scherzo•, disse suo p11dre. • ~on scandalizzatevi. Smollett. l'assassinio di un curato in teoria. In questi giorni, 001 non parliamo che d1 romanzi g1all1•· • Curaucidio •, disse il capitano Smollett, «curaticid10 giustificabile. A\ete sentito di Ella Brang\.\.'}'O-Oavies? i\li canzoneranno•· • Perché dovrebbero canzonani? • disse Princey. • Perché sta\.·o per cascarci anch'io con lei •, disse Smollett con grande sangue freddo: :--;on ne avevate sentito parlare? L'ha raccontato quasi a tutti. Come se fosse stata lei a rifiutarmi per un sorcio bianco m un collare da cane Poveretto•• disse Prmcey. Fortuna d1 guerra•• dir;se il piccolo capitano. Sedetevi•, disse Pnncey; • ).lamma, :\lillicent, tenete compagnia al capirnno: non lo fate annoiare. :--=01torneremo fra un minuto o due, Smollett. Vieni, George•. Passarono esattamente cinque minuti pnma che Princcy e suo fo;ho ritornassero. Smollett ,, disse Pnncey, \"Olete venire un momento dietro la i;,talla?I lo qualche cosa da forvi \"Cdcrc•· Andarono nel cortile della stalla. Questa, come le altre costruzioni in giro, non serviva ormai che per ripostiglio. Non \"Ì si vedeva un'anima. Il capitano $mollett entrò, Georgc lo seguì, e per ult1ino ven• ne Princey. Allorché chiuse la porta, afferrò un fucile che era appoggiato Il accanto. Smollctt •• disse, --siamo \'enuti qui per ammazzare un topo che Gcorge a,·eva sentito strillare dietro que'ito ma4 stello. Ora voi do\'cte a~coltarmi molto attentamente altrimenti vcrrete·ucciso per sbaglio. ).h capite•· Smollett lo guardò. llenissimo •, disse, •avanti•· Questo pomeriggio è successo un tragico incidente•, disse Princey. Sarà anche più tragico se non riusciamo a nasconderlo•· • Oh!• disse Smollett. :\li ante sentito domandare•• aggiun,e Prmcey, chi avrebbe \"oluto uccidere \\"ithers . .\\"etc yenmo \lillicent fare un com.mento, un commento imprudente•. Bene! disse Smollett. Che cosa significa? llen poco•, d1s~e Princey. finché \'OI non \·errl'tc a t,apcre che \\'tthcn è i;.tato ucc1\o questo pomeriggio•. • Lo a\"Cte uccu,o? • gridò ~mollett , È stata r\lillicent •, disse Princcy. E io cosa c'entro!• esclamò Smollcu. «C'entrate•, disse Pnncey, • vi sa• reste ricordato d1 quel che ha detto poco fa :.\lillicent, e avreste indovinato•· «Forse•• rispost: Smollett, • sì. Certo di sì•. e Perciò•• agi;,::iunse Princey, , voi costituite un pericolo•· - Perché lo ha ucciso?• chiese Smollett. ~ f:; una cosa disgustosa•, disse Princey: Pietosa, anche. E stata delusa nel suo amore per lui•· • Oh! capisco•, disse Smollctt. • Lui le parlò di Ella Brangwyn-Oavies •· • Vedo•, fece Smollett. • Non \·oglio •, disse Princcy, • che lei venga giudicata pazza, o assassina. Io non potrei certamente piU continuare a v1- \·ere QUI". Credo di no•, disse Smollett. D'altra parte•, fece Princey, • ora YOi lo sapete,. SI•, disse Smollett; « sto pensando Se' potrò tener chiusa la bocca. Se ve lo promettessi ... ,. Sto pensando se io potessi credervi•, mormorò Prmcey. Se lo prometto•• disse Smollt.:tt. Se le cose :rnaassero bene ·, fece Princey, ma non se vi foMe qualche sospetto o qualche Jomanda. Voi aHeste paura di venire coinvolto•. Xon lo so•• rispose Smollett. Lo so 10•, disse Pnncey, • Che cosa facciamo?•. ì\'on ne ho la più lontana idea•• disse Smollett. :\"on sarete tanto pazzo da uccidermi. N"on potreste liberarvi troppo facilmente d1 due corpi•. Da parte mia•• fece Princey, • vedo meno rischioso uccidervi che credere alle ,.·o:.trc parole. Potrebbe essere successo un incidente. Oppure \Vithers e voi potreste sparire. ).:on è poi una cosa troppo difficile•. Sentite•• disse Smolle1t, voi non potete ... •· Senrne •, fece Princcy. • Può esserci una via d'uscita. C'è una via d'uscita, Smollett. Voi stesso mc ne a,·ete dato l'idea•. Io? disse Smollett. E cosa?•. A\·cte detto che voi avreste voluto uccidere \\'1thers •, fece Princey. • Voi ne avete Il motivo». Stavo scherzando it, rispose Smollett. Voi state sempre scherzando. La gente pensa che dietro c1 dev'essere qualcosa. lo non vi posso credere, ma voi dovete credere a me. Altrimenti vi ucciderò fra un minuto. ).l1 capite. Voi potete :,ceglicre tra morire o vivere». A\·ant1 •, disse Smollett. C'è una fogna, qui•, mormorò Princey parlando 1n fretta e con forza. • Ed e il posto dove metterò \\'uhers. Nessun altro sa che questo pomeriggio lui è stato qui. :-.:essuno guarderà mai qui, se voi non lo direte. Dovete darmi la prova che voi avete ucciso Withers . •Perché?• chiese Smollett. «Cosi che io possa essere più che SI· curo che voi non aprirete mai la bocca sulla faccenda•· Che prova?•· .. ' ,,_, ... . ~>·· ,.,, .__, \ .. '\,' ; \ ,# ,,,, ) , • George •• fece Princey, • dagli un colpo in faccia, ma forte•. • Buon Dio!• gridò Smollett. •Ancora•, fece Princey, • ma non ferirti le mani•. •Oh!• gridò Smollett. • :Vii dispiace•• fece Princey, «ma de• vono esserci tracce di lotta tra voi e \Vithers. Così potrete presentarvi alla poliz.ia •. ' • Perché non credete alla mia parola?\ disse Smollett. Lo crederò quando avremo finito•• disse Princey. • George, prendi questo bastone del croquet. Prendilo col fazzoletto. Come ti ho detto. Voi, Smollett, afferratelo da quest'altra parte. Vi sparerò se non lo fate•. Oh! per la miseria!• fece Smollett. • Va b1.;ne•. r Strappagli due capelli, George •, fece Princey, • e ricorda dove ti ho detto di metterli. Ora, Smollett, prendete questo bastone e sollc\"ate questo pietrone con l'anello. \\"h1tcrs è là dietro. Trascmatelo qui e buttatelo dentro•· ~on \.·oglio toccarlo•• fece Smollett. Scansati, George •, disse Princey puntando il fucile. Un momento!• gridò Smollett •. ti Un momento•. E fece quello cht: gli era stato detto. Princey si asciugò la fronte. • Ecco•• disse egli. Ora tutto è salvo. Ricordate, nessuno sa che \\'ithers oggi è venuto qui. Tutti credono che sia andato a Lyston. Vi sono cinque miglia di campagna da perlustrare. Non penseranno mai di venire a vedere nella nostra fogna. Vedete che ora tutto è salvo?•. • Credo di si•, fece Smollett. Dopo, rientrarono 10 casa. La cameriera portava il tè nel salotto. Vedi, mia Cara•, disse Princey a sua moglie. Siamo andati odia stalla per uccidere un topo e abbiamo incontrato il capitano Smollett. Non offendctt:\.·i, vecchio amico!,. Dovete e11,serevenuto dal vialone di dietro•, disse la signora Princey. Si, sì. t:: cosl ~. disse Smollett un po' confuso. • Vi siete spaccato un labbro•• disse GeOrJ<callungandogli una tazza di tè. • lo? ... oh! ... Sono caduto•· De\."Odire a Bridget di portare un po' d, iodio?• chiese la <,ignora Princcy. La cameriera guardò aspettando. • :-.:on disturbatevi, grazie•• disse Smollett. • ).:on è nulla•. • Benissimo, Bridget •, disse la signora Pnncey. • Puoi andare•. • Smollett è molto gentile•, fece Pnn• cey. • Egli è al corrente della nostra pena. Possiamo fid:uc1 di lui. Abbiamo la sua parola•. Oh! davvero, capitano Smollett? • gridò la signora Pnncey. • Siete molto buono!•. :--Jon preoccupatevi, vecchio amico•, fece Princey. Xon scopriranno nulla,. Poco dopo Smollett si congedò. La signora Prmcey gli strinse la mano molto forte. Gh occhi le si riempirono di lacnme. Tutt1 e tre runasero a guardarlo, mentre egli si allontanava nel vialone. Poi Princcy dopo aver parlato molto seriamente a sua moglie per alcuni m1nuu, salì con lei nella sua camera per poter parlare ancora più seriamente a ).lilhcent. Poco dopo, essendo cessata la pioggia, Prmcey fect' una passeggiata intorno al cortile della stalla. Rientrò, e andò al telefono. • Datemi il posto d1 pohzrn d1 Lyston , disse. Pronto? ... Sono Princcy, dt Abbott's Laxton. Temo che qui sia successo qualche cosa dt terribile. Potete mandare subilo qualcuno?•· JOHN COLLIER (Tradt1z. di Nn-a Corrodi). ~ ON APPENA il ricco Giacomo la !PJ chiese in moglie, Clementina abbandonò Guerrino il guardiacaccia. Guerp rmo, disperato, girò pel bosco tutta la notte, tormentato da tristi pensieri. Aveva paura dell'avvenire e, conoscendo Clementina, temeva soprattutto che sarebbe venuta a passeggiare pel bosco col nuovo fidanzato. Guerrino si \·edeva già in galera, costretto a scontare una pena eterna per non aver saputo resistere al desiderio di sparare sugli amanti. Verso l'alba però mutò proposito. Senza nemmeno andare a riposare partì per la città portando seco il ritratto ov'era fotografato assieme alla fidanzata. A un fotografo ordinò cento ingrandimenti e da un fabbricante di cornici prese cento cornici con vetro. Acquistò pure un cartoccio di chiodi e un martello. Qualche giorno più tardi non aveva più un soldo, ma tornava al bosco munito di cento ritratti pronti per l'affissione. Un conta• dino gli prestò una scala a pioli e tutto il sabato girò pel bosco appendendo ai tronchi il ritratto di lui e Clementina abbracciati. Li appendeva in modo che si potevano vedere, ma da non poterli togliere senza una scala. Di domenica vennero i cacciatori e rimasero sbalorditi nel vedere i ritratti appesi agli alberi. Pensarono subito ad uno scherzo del guardiacaccia e lo cercarono per saperne il motivo. ma lui non si fece vedere. Ognuno fo tentato di far cadere qualche ritratto: spezzare il vetro era facile, ma per far cadere l'ingrandimento ci voleva molta abilità. Guerrino aveva largheggiato di chiodi. Fecero delle scommesse e qualcuno tirò pìù ai ritratti che alla selvaggina. Scendendo al villaggio e fermandosi all'osteria, i signori· non mancarono d1 parlare all'oste della strana scoperta. E siccome avevano qualche ritratto nel carniere, l'oste se ne fece regalare uno. Quando i cacciatori furono partiti, corse a mostrarlo alla ragazza avvertendola della singolare esposizione. Clementina si spaventò per via di Giacomo e passò anch'essa una notte insonne. Temeva che quella storia mandasse all'aria il matrimonio e, subito alla mattina, corse nel bosco in cerca di Guerrino. Già prima di arrivare alla sua capanna vide sugli alberi quattro o cinque ritratti. Nella capanna, Guerrino non c'era; tornando sui propri passi, Clementina si guardava i ritratti; pareva che Guerrino li avesse disseminati in modo da non lasciarne privo un solo angolo di bosco. A furia di guardare in alto e di odiare Guerrino con tutto il cuore, cominciò a sperare di scoprir lui impiccato a qualche albero. l\la invece non vide che fotografie, ciò che la ridusse alla disperazione. Si buttò sopra un mucchio di foglie e pianse a lungo persuasa che Giacomo, vencnJv a sapere tutto, l'avrebbe abbandonata. Quando ebbe finito di piangere, si alzò piena di rabbia e andò al villaggio a prendere uno di quei pali che sen,ono per scuotere le noci; poi risalì al bosco decisa di lavorare tutta la settimana; e guai se Guerrino si fosse presentato: dal furore, si sentiva di ammazzarlo. Intanto, nel villaggio si sparse la voce dei ritratti sugli alberi, e si formarono due partiti; il primo era di quelli che parteggiavano per la ragazza, e il secondo di quelli che parteggiavano per Guerrino. Clementina nel bosco faticava a buttar gii1 i ritratti, ma i chiodi tenevano bene; quando riusciva a farne cadere qualcuno lo toglieva dalla cornice e lo strappava in minutissimi pezzi. Intanto dentro di sé fremeva che Guerrino non si fosse ancora presentato per nnpedirlc la distruzione e odiava·anche Giacomo che non la veniva ad aiutare. ln realtà, il guardiacaccia s'era accorto del suo arrivo fin dal primo mattino, l'a\"C\'a veduta entrare nella capanna, uscirne e buttarsi a piangere, l'aveva vista andar via e ritornare col bastone per le noci e, sempre di nascosto, l'aveva seguita; ma non ardiva mostrarsi. Anche Giacomo nel frattempo era venuto a conoscenza di ciò che stava succedendo nel bosco: aHebbe voluto correre in aiuto dell'amata, ma teme\"a il ridicolo e per tutto il giorno non uscì di casa; anzi fece dire in giro che stava male e aveva la febbre. Quando fu verso sera, i contadini salirono nel bosco, parte per godersi lo spettacolo della fanciulla che abbatteva i ritratti, parte per farle coraggio e per darle una mano. Vedendo arrivare tutta quella gente Clementma fu presa dall'ira e minaccib di colpire col bastone il prirno che ardisse, avvicinarsi; e siccome tutti invece di spaventarsi si misero a ridere, la ragazza scoppiò a piangere e si buttò a terra. 11 primo a correrle in aiuto fu Guerrino che sbucò da un cespuglio come un fantasma, inginocchiandosi accanto a lei. Con somma sorpresa di tutti, la ragazza, preso un ruratto, si mise ad osservarlo. • Ero molto bella•, disse, • e anche Guerrino era bello allora•. La gente cominciò a ridere. Non c'è nulla da ridere•, gridò Guerrino, carezzando la testa di Clemcn- \. tma: "Avrei forse esposto il suo ritratto se non fosse stata una bella ragazza?•· Clementina pianse più forte. I presenti cominciarono ad annoiarsi e con gt:su di disprezzo s1 allontanarono. • Non ti sposerà più, Giacomo•• gridò qualcuno alla ragazza avvicinandolesi. • È vero», fece Guerrino mestamente: • ti ho rovinata•· Erano rimasti solì. faceva freddo e cosi si alzarono in p1cd1 e raggiunsero la ca4 panna. Gucrnno, scelto un ritratto fra i pochi non d1strutt1, lo appese con soddisfazione alla parete. ENRICO MOROVICH

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