(PAGINE INEDITE DI SOREL) II. .J{..>) UANDO Giuseppe Reinach parla ~ con mal celato orgoglio degli es~- af reuoe~~tias:?srt~!~ ~~=•~f::a g~~~i:~~ cµlla », non fa che riassumere in una fornlula alquanto semplicista le tesi che ha tiov)lto diluite in Bernard Lazare: • In Germania, come in Inghilterra, la Rifor- i a segnb uno di quei momenti in cui il ristianesimo si ritempra alle pure fonti udaiche. Da un certo punto di vista, la iforma fu un ritorno al vecchio ebionismo dell'età evangelica. Una pane noteVOie delle sètte protestanti fu mezzo c~raica. Dottrine antitrinitaric furono, ~ù tardi, divulgate dai protc.stanti, fra gli 8ltri da Michele Serveto e dai due Socini. Jj Vangeli furono messi da parte per far ppsto alla Bibbia e all'Apocalisse. Si sa Q),J&leinfluenza questi libri esercitarono sti seguaci di Lutero e, in particolare, ab.i rivoluzionari inglesi •... '!:; questo un modo curioso di deformare là verità. La formazione di Lutero non h:a nulla di comune con l'umanesimo e dm la critica giudaizzante di Reuclin. Nel suo chiostro Lutero era stato severamente iniziato a qucllé preoccupazioni mistiche, che fanno prendere molto sul scrio le formule che compaiono nelle preghiere. Egli inclinb sempre a conservare Je interpretazioni realistiche, che la teologia tradizionale assegnava alle parole misteriose della Scrittura. È nota l'intransigente perseveranza con la quale lottò per difendere l'idea che il corpo di Cristo è realmente presente nel!' Eucaristia. Furono le correnti più disordinate e più avventate degli umanisti a proporre sensi simbolici, cari ai negatori della Trinità.. Questo simbolismo doveva piacere non poco ai sottili ingegni degli italiani che negavano la Trinità, ansiosi com 'erano di allontanarsi dalle opinioni correnti. Non è poi da escludere che subissero in qualche modo l'influenza degli ebrei, se è vero, come dichiara Bernard Lazare, che a quel tempo, in Italia, • gli umanisti e i poeti amavano frequentare i dotti, i filoaofi e i medici ebrei •. Non si crederebbe alla durezza con la quale furono trattati gli antitrinitari, se essa non ci fosse attestata da innumerevoli testimonianze, che ci mostrano lo spavento che invase ogni sorta di classi davanti ai disordini spirituali del Cinquecento. I buoni costumi e le stesse istituzioni giuridiche, che sono il fondamento della società - mi riferisco in particolare agli anabattisti - parvero, per un momento, destinati a soccombere nella catastrofe delle tradizioni cristiane. Lo stesso Lutero non ha mai fatto mistero del profondo disgusto che gli ispirava il disordine intellettuale e morale dei suoi contemporanei, e a tal segno che più di una volta parve tremare pensando alla tremenda responsabilità che si era assunto con la sua veemente predicazione. Assistendo al montare impetuoso e irrefrenabile di tanta iniquità, egli finì per ritenere prossima la fine del mondo. Fu allora che l'Occidente levò un supremo appello al Cristianesimo e fu allora che gli antitrinitari furono considerati corne istigatori di tutti i mali di cui soffriva la . .,._ ?;$.' ~~ .. ~ .. ~ ;.· . VARSAVIA· .IIEROATO EBRAICO società... Se gli ebrei parteciparono in qualche misura agli sconvolgimenti di quell'età, non si può dire davvero che si fossero schierati dalla parte buona. Tutto fu, allora, rinnovato. 11 cattolicesimo si allontanò dai letterati mondani, che durante il periodo brillante del Rinascimento avevano occupato un posto così eminente nella gerarchia sociale con grave scandalo della gente pia. Jn virtù dell'azione concorde di papi austeri, di grandi vescovi e di nuovi ordini religiosi, operò una profonda riforma interna, che gli consenti di dirigere la stessa aristocrazia intellettuale. Presso le stesse nazioni protestanti i pastori evangelici, che poco prima non avevano disdegnato di atteggiarsi a eredi dei profeti di Israele, si mostra• rono cosl severi nella censura sulle opinioni, sui costumi, sull'insegnamento, che furono persino accusati di voler trasformare certe città, come Ginevra, in veri e propri conventi. Il pensiero assunse una andatura rigorosamente giuridica, il che favori in modo notevolissimo l'inizio di una vera e propria conoscenza scientifica della natura. Questo atteggiamento filosofico, che esercitò un'influenza cosl evidente sull'arte, non fu meno importante nell'ordine strettamente religioso. I teologi trattarono i testi sacri con un rispetto della filologia del tutto sconosciuto ai loro predecessori. Senonché Giuseppe Reinach non fa nessuna sostanziale differenza, dal punto di vista della dignità storica, fra le Chiese protestanti e le logge massoniche, dal momento che annovera fra « gli artefici nascosti delle grandi trasformazioni» cosi gli esegeti ebrei, che avrebbero tenuto a battesimo la Riforma, come i Kabbalisti, che avrebbero visto nascere la massoneria. Ma anche ponendosi dall'angolo visuale del Reinach, cosa ci può essere di comune fra gli ebrei del i'vlcdio Evo, che avrebbero insegnato ai primi teologi della Riforma la critica della Scrittura, e gli ebrei che nel declinare dell'Antico Regime avrebbero insegnato a dei commedianti l'arte di fare seriamente delle smorfie, che solo gli sciocchi possono scambiare per simboli profondi? Nessuna persona di buon senso potrà decidersi ad ammettere che per avere concorso alla messa in scena dei balletti massonici, gli ebrei del secolo decimottavo possano meritare la definizione di • artefici nascosti dellr: grandi trasformazioni». La verità è che, abusando della licenza che la retorica concede nell'uso dei vocaboli, il Rcinach ha voluto dire solamente che nel secolo decimottavo gli ebrei furono i cooperatori più tfficaci dei nemici a oltranza del cattolicesimo ... Bernard Lazare, che non aveva nessuna delle ragjoni di Giuseppe Reinach per non urtare la suscettibilità dei cattolici mondani, non ha sentito alcun bisogno di ricorrere a formule mascherate per indicare l'ap• porto degli ebrei alla letteratura dcli' Antico Regime. • Non solamente gli ebrei pubblicarono trattati dogmatici e critici, ma tradussero libelli blasfemi e divulgarono vite irriverenti di Gesù, come il Toledot Jeschu. Cosi il secolo decimottavo ha ripetuto su Gesù e sulla Vergine le favole e le leggende invereconde dei fa. risci del secondo secolo. Le ritroviamo in Voltaire e in Parny •· Bernard Lazare è fiero di codesti servizi offerti dai suoi con~azionali agli insultatori del Cristianesimo ... Non pochi ebrei oggi si dànno le arie di letterati, di finanzieri, di ep1cure1 indifferenti a qualsiasi controversia confessionale. Amano proclamare che, unicamente preoccupati dei beni di questa terra, si guardano bene dal disturbare in qualsiasi modo gli ingenui che si impongono le più dure consegne nella speranza chimerica di meritarsi il paradiso alla fine dei loro giorni. Nella loro placida posa di uomini superiori non disdegnano, perfino, di testimoniare, qualche volta, una certa simpatia per le pie istituzioni amministrate dai cattolici. Appareni.e. Che qualche avvenimento imprevisto e di una certa gravità venga a scompaginare questo sistema alquanto teatrale, e subito si vedrà che questi pretesi indifferenti sono capaci di mostrare contro la Chiesa il medesimo accanimento che i loro antenati mostrarono contro Gesù, quando riempirono dei loro clamori sanguinari il pretorio di Pilato. Sono varie le ragioni che concorrono a creare un fenomeno così singolare. Prima di tutto, si deve tener presente il fatto che la demagogia sovrabbonda d1 ebrei, attiatti dalla facilità con la quale possono conseguirvi una posizione in vista, sen'za gran bisogno di intelligenza. Poiché le plebi europee sono istintivamente portate ali' anticlericalismo, questi avventurieri ebrei, la cui audacia è senza limiti, fanno a gara per superare in furore I nemici più accaniti del Cristianesimo, nell'intento di soggiogare col minimo sforzo le folle senza orientamento e senz'altra guida. La plutocrazia ebraica incoraggia questi agitatori, sicura che nell'ora delle difficoltà. quelli della loro razza, che la marca anticlericale avrà sollevato ai posti di comando nella democrazia, porteranno le plebi miserabili al servizio del capitalismo ebraico. In questi tempi pericolosi, tutto Israele trova politicamente opportuno mostrarsi solidale coi suoi spadaccini urlando insieme con essi contro la Chiesa. Da mezzo secolo a questa parte la fortuna ha talmente favorito le imprese ebraiche, che molti dei nuovi ricchi hanno perduto la testa. Divorati dalla brama di ostentare, davanti alla mediocrità borghese, i privilegi fastosi della ricchezza, hanno finito col considerare la morale cristiana come un attentato al diritto alla lubricìtà loro conferito dal danaro. Se anche sono rari gli impudenti che non si fanno scrupolo di scoprire cinicamente davanti al gran pubblico i loro sentimenti più profondi, quasi tutti, peraltro, incoraggiano la letteratura sacrilega e oscena. Quando le torbide passioni anticlericali si sono scatenate nel nostro paese, questi parven11s si sono affrettati a domandare la soppressione dei conventi, che avendo portato al massimo grado la gloria della castità, parevano rappresentare una permanente protesta contro il loro modo di vivere ... Durante il secolo decimonono il cattolicismo ha singolarmente rafforzato la propria posizione seguendo una via del tutto diversa da quella che gli suggeriva la gente• abile•· Sdegnando compromessi e accomodamenti, esso ha perfezionato la sua teologia, ha moltiplicato gli istituti monastici, ha attribuito al miracolo una importanza, quale, dalla fine del :\led10 Evo, non gli era stata più riconosciuta. In conseguenza di ciò la sua autonomia si è notevolmente avvantaggiata in mezzo ad un mondo profano, che andava orgoglioso di scoperte scientifiche veramente prodigiose. Renan era persuaso che 11 cattolic,smo sarebbe andato verso la propria ro,,ina se avesse continuato a persistere con una specie di •rabbia disperata• nella sua fede nel miracolo; ma la scienza contemporanea non si mostra per nulla paralizzata davanti alle obiezioni di un tempo, che sembravano escludere ciò che Renan chiama il• soprannaturale quotidiano•. L'esperienza dimostra che la scienza e il cattolicismo possono benissimo coesistere in un medesimo spirito, à co,rdi:ione che la scienza e il cattolicismo siano spinti alle estreme conuguenu, secondo la natura stessa dei loro principi informatori. Solo così essi riescono a definirsi secondo limiti invalicabih. Disgraziatamente il prestigio detl'università è ancora cosl grande, presso di noi, che molti cattolici, anche eminenti, faticano non poco a persuadersi che la teologia possa fare a meno dei collaudi della Sorbona ... Ma Giuseppe Reinach non trascura mai di confortare le sue proposte e le sue rivendicazioni con una filosofia delta storia a larghe lince. Fra l'altro, egli paragona l'azione spiegata in Francia dalla legge sulla libertà dell'insegnamento, a quella che esercitarono i Gesuiti nei cinquant'anni che seguirono all'approvazione delle loro costituzioni (1540-1585). Educarono, allora, la generazione della Lega; crearono, dal 1850 al 1894, quella dell'affare Oreyfus. Dopo di che il Reinach ci illumina sull'azione dei Gesuiti nel mondo ecclesiastico. ti' Sotto questa pressione, il clero, cosi liberale alla vigilia della Rivoluzione e così poco credulo, ha subito una radicale deformazione. Ai Vicari savoiardi, infarinati di filosofia, inclini al semplice deismo, sono succeduti preti in maggioranza ignoranti, che hanno cancellato, come nel Medio Evo, qualsiasi relazione diretta fra il fedele e il suo Creatore. Non solamente la Vergine Immacolata, i santi intercessori, l'imbecille Sant' Antonio di Padova, h:mno detronizzato Dio Padre e perfino il suo Figlio, di cui non si adora più che un organo sanguigno; ma il prete e il monaco si sono interposti come mediatori obbligatori fra le loro pecore e questa repellente folla di simulacri. Questi nuovi dogmi, questa Mariolatria, che fa rincretinire, e che un San Bernardo, un San Bonaventura, un San Tomaso, avevano sapientemente combattuto, sono divenuti, press'a poco, tutta la religione. li puro cnstiancsimo del Vangelo è caduto nel feticismo più grossolano•. Cosi l'ebreo Reinach. Giudicando tutto il mondo cattolico su alcuni esemplari indubbiamente poco eroici, incontrati negli ambulacri del parlamento, il Rcinach perde completamente di vista la moltitudine fedele, che ha conservato intatta la tradizione dei nostri padri. Egli è persuaso che i credenti sarebbero felici di ricevere dalla sua mano imparziale una legge che segnasse, secondo le esigenze dell'alta ragione giudaica, i limiti nei quali la Chiesa può muoversi senza sollevare le proteste della coscienza laica. Certo non pretende che il clero ritorni all'incredulità, che, a suo giudizio sarebbe esistita alla fine dell'Ant:co Regime; ma ritiene che il prete non abbia nessun bisogno di oltrepassare la fede del Vicario savoiardo. I:: solo a dei discepoli di Jean Jacques, che la Repubblica moderata potrà concedere la pace. GIORGIO SOREL (Trad11::ionedi Mario Missiroli) "Voci del Tempo Nuovo'': Il naufragio dell'"Europa IV" (lii H, L. 10) L'Edeo d; Ginevra (W ed, L. 7) Tit 1 !no --oggi7 liberato UD a (11 Hl. L, 8} di .__n_o_v_i_t_àe~ccezionale! STACCHINII (L. 1O • Et.I. Sonc:ogno) "FILIPPICHE" ~ ASPETIATE 'ULTIMA ORA! Con une Cesse BRINDATEGANCIA,in centine, serete in grado in qualsiasi momento di alzare il calice per un brindisi di gioia. LeCesseBRINDATEGANCIA.contenente sei bottiglie delle squisito ilelienissimo SPUMANTEGANCI A RISERVAREALE vi costo come sei bottiglie isolate, mentre vi dà 25 probabilità su cento di vincere, un buono di Lire 10.000 per l'acquisto di uno o più regali o vostre scelta; oppure un regelo del velore dl lire 150 de scegliere fre i dieci megnifici doni; oppure, infine, uno cassetto di prodotti assortiti Goncia e Mirofiore. Il bollettino delle estrazioni trovasi presso i Rivenditori. ~ oh, t, c... MIRAFIOR( •I oR" qu.sl' onno le cana premio per fo,-,1 91,1stereIl suo orrlmo Borolo Mite(lor,r e gli ehri suol eccellenll 1>rodo111. FRANCESCOMARIATALIANI VITDAECLARDINALE G SPARR SEGRETARIO DI STATO E POVERO PRETE Col/r{ionr "lr Scie", "o/11mr rilt'flllO in Jr/11 con imprrs,ioni in oro, 11ni1 t•"o/n fuori Inta, L. 2 o Oiplom~tico e scrittore di prim'ordine (chi non ricorcb il suo volume Pirtro~r11Jo191 7 ?) il Taliani ci dà un ritratto stupendo del 0 Cardin~le della Concilinionc", al quale {è tornJ.ti a pensJ.fc nelle ore più torbide delk politic~ europea e in quelle più difficili della politic~ v~tic~na. U Cillnu lum:- nos.i, la gioi~ nel kvoro, il Stoso romano e perfetto dc1la misur~ facevano del c.udinalc G~sp.uri uno dcgli it~liani più grandi c pÌ\Ì veri. Uomo di Chicu e italiano che s.ipeva csa.tumcntc sempre il valore delle cose umane e che, pur divenuto strumento~hissimo dcli~Provvidenu, rimase fedele ~Ile origini e ~Ila sua terra povera e ai suoi poveri nella vit~ e nclk morte. Si penu ~ lui con rimpianto, come ~ un csempio. È in questo rimpi~nto, sentito con commozione, che l'Autore ha voluto svilupp.uc lepagine di diario scritte ~ll'indomani della morte, io una breve vit~ del irandc Scomp.uso: per onor.une I~ memoria, per fissarne,~ insegnamento dei vivi,i tr~tti cscmpl~ri A. MONDADORI
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