m ~ L 6 SETTEMBRE 1898, una f~nciull~ bionda di diciott'anni, vestita d'un lungo abito di ':....--~ seta bianca e di un manto di velluto rosso e di ermellino ricamato con leoni d'oro, si alzò tra le acclamazioni del suo popolo, per giurare fedeltà alla costituzione del regno dei Paesi Bassi. Suo padre era morto, e. Guglielmina diventava legittima regina. • I tempi cambiano. Non un solo sovrano è rimasto della schiera fitta di re e di granduchi, di principi e principotti, che esercitavano un governo dispotico in tutta l'Europ'a, quando Guglielmina salì al trono. Due rivoluzioni hanno cacciato lontano dai loro paesi i re di Portogallo e di Spagna. L'imperatore di Gcnn.,nia. esiliato in Olanda, vi ha trascorso una metà del regno di Guglielrnin:-. L'impero di Francesco Giuseppe non esiste più ; lo zar di Russia e la sua famiglia sono stati assassinati. La Turchia ha. licen• ziato il suo sultano, e « L'ombra di Dio su11aTerra > è stata sostituita da un generale col cappello duro. La Ser. bia ha inn::i..lzatoal trono una nuova dinastia. Soltanto il re d'ltalia (i Sa. voia sono l'unica famiglia regnante di Europa che può competere per antichi• tà con gli Orangc•Ì\assau) siede sicu• ro sul trono. Tutti gli altri sovrani 1 colleghi di Guglielmina quarant'anni fa1 sono morti. La carta d'Europa mostra mutamenti ancora più gravi dcli' Almanacco di Gotha. La Norvegia si è divisa dalla Svezia ; la Gran Bretagna ha accordato la libertà all'Irlanda e ai suoi al• tri Dominions i la Polonia è ri,;orta, la Finlandia ha conquistato l'indipendenza e tre nuovi Stati, Estonia, Letto• nia e Lituania sono sorti dalla rovina del vecchio impero russo. Eredi degli Absburgo sono la Cecoslovacchia, la Iugoslavia, l'Ungheria e la Romania. Un altro piccolo Stato nuovo dei Balcani è l'Albania. « Sicura in mczro alle onde>, è! il motto della Casa di Guglielmina. Le origini degli Orange-Nassau ri~a!gono al settimo secolo. Nel 1400, i Nassau si stabilirono in Olanda, e un secolo più tardi un matrimonio fece entrare nella famiglia gli Orange. Il primo principe di Orangc-Nassau, il giovane Guglielmo, rimase nei Paesi Bassi per de. siderio dell'imperatore Carlo V da cui era protetto, e diventò, col nc..11:ignolo di Guglielmo il Silenzioso, il p ·.mo sovrano dell'Olanda indipendente. Da lui discende Guglielmina, undicesima nella successione di sette stadholderr e di tre re. Quattro secoli di devozione di una famiglia al suo paese sono impersor.ati in lei. Suo padre vide morire la propria moglie, tre figli e l'unico fratello, nel corso di pochi anni. Riammogliatosi 1 fu di nuovo padre a sessantatrè anni 1 e la piccola Guglielmina diventò l'ultima tenue speranza di una dinastia antichis..,ima. La giovinetta salì al trono in circosta01..c non proprio fauste. Suo padre av,.va regnato durante quarantun ann,; aveva molte virtù, ma un pessimo carattere. Ineguale e dispotico (sua madre era figlia di uno zar di Russia) urtò, com'era inevitabile, contro le rigide convenzioni della Corte olandc.~, e ancora più contro il liberalismo dei freddi e sciocchi politicanti del paese. Sempre più amareggiato e diffidente, a misura che passavano gli anni si ritrasse, verso la fine della vita, quasi a vita 50litaria. ] ministri lo ve· devano solo quando· il cerimoniale imponeva che si presentassero a rendergli omaggio, e anche allora egli li riceveva quasi sempre seduto con la sua bambina sul pavimento dello studio completamente coperto di giocattoli. Alla sua morte, il rispetto e l'amore del popolo per la Corona erano molto diminuiti. Con grande abilità, la regina madre mise innanzi in ogni oc~ casione GuglielminaJ l' « orfanella di Stato>, e la bimba regina cominciò a guadagnarsi un affetto che, formandosi il suo carattere, si sviluppò in amore devoto. A dieci anni, Guglielmina apparve per la prima volta sul balcone del palazzo reale di Amsterdam, davanti alla folla plaudente dei suoi sudditi. « Mamma >, chiese guardando quella moltitudine, « tutta questa gente è mia?>. La madre rispose : « No1 bambina ; -sci tu che appartii:ni a tutta questa gente >. Que~to fu il principio che informò l'educazione della futura regina. La sua gioventù Guglielmina la passò non ali' Aia, ma nel palazro di I-Jet Loo, una ba,~a e- grande villa a due piani, a poca distan1.a dalla città di Apeldoorn. Le N0trc, l'architetto di Venaillcs, ne ha disegnato i giardini. Residenza appartata e pacifica, solo Napoleone la trovò troppo tranquilla. Nel bmco adiacente, il padre di Gu• glielmina aveva fatto co~truire uno chalet minUscolo per la sua piccola fi. glia. Qui la futura regina si dedicò alla sua distrazione preferita, la cucina. Come doveva dimostrare in seguito, Guglielmina amava fare le cose a fondo: davanti allo chalet di Het Loo, ci fu dunoue un piccolo orto in cui la bambina coltivava con le proprie mani i legumi e gli ortaggi necessari ai suoi manicaretti. Intanto, profe~sori famo'li le imegnavano le lingue, la storia, la legge costituzionale ; ammiragli e generali brizzolati i primi ele• menti delle scienze navali e militari. Spesso i figli di genitori anziani hanno un'intelligenza straordinaria. Questo fu certo il caso di Guglielmina, se potè svolgere il progranuna dei suoi studi, incredibilmente carico. La sua governante inglese, mi,ss Saxton. \Vinter, si adoperò, con l'approvazione della regin::i.madre, perché la infanzia della principessa ereditaria non fosse troppo solitaria. Guglielmina aveva una gran passione per gli animali: capre, colombi, polli e conigli erano i suoi preferiti. Due tombe, nel parco reale, una di « Baby >1 il primo pony della principessa, l'altra del suo primo cavalto, « Hindin >, testimoniano questa sua simpatia. L'inverno, come tutti i bambini olandesi, i pattini e la slitta erano i suoi sport preferiti. Temperamento molto sensibile, Gu• glielmina adorava le sue bambole. Rifiutandosi con ostinazione di farle dormire in « letti estranei >, viaggiavano con i propri letti, completi di biancheria e di ogni oggetto di uso personale. Il baule delle bambole era affidato alle cure spet.iali della cameriera della principessa, che lo sorvegliava come se contenesse tesori inestimabili. Per desiderio della madre, la giovinezza di Guglielmina fu sottratta ad ogni sorta di pubblicità. Ma alcuni aneddoti ba.stano a farci intravedere il suo carattere. Pioveva a catinelle (un vero tempo da ammiragli) il giorno in cui la regina giovanetta inaugurò la statua di De Ruyter a Flushing. « Sono bagnata fino all'o'i.so>, fu il commento di Guglielmina, « ma non imJ)<?rta,mi sono divertita un mondo a vedere infradiciarsi il borgomastro durante il suo interminabile discorso>. E un'altra volta (questo episodio lo racconta la \Vintcr)1 incaricata per punizione di copiare una carta dell'Europa, Guglielmina, alunna ribelleJ disegnò un'Olanda di proporzioni gigantesche, troneggiante minacciosa su una minuscola Inghilterra. Dopo il suo diciottesimo compleanno, mag~ior!'nne $Ocondo la costituzione, Guglielmina fu ufficialmente nominata regina. Il giorno dell'incorona1ione superò a piedi la breve distanza fra il suo palazzo di Amsterdam e la Nuova Chiesa, già avvolta nel mantello di ermellino e vcllutoJ preceduta dalla Spada dello Stato e dallo Stendardo del Regno. Nella chiesa, la Corona1 lo Scettro e il Globo furono depos_ti ai suoi piedi e intorno a lei si strinsero i suoi fedeli Staaten Generaal: Senato e Camera dei Comuni, i rappresentanti eletti dal suo popolo che, a turno, le giurarono fedeltà. Il matrimonio di Guglielmina era una chiara necessità di Stato. La scelta rra ristretta a un principe protestante, ma chiunque avesse anche la più reLA REGINA OUOLIELMINA D'OLANDA LA REGINA OUOLIELlUNA E LA l'IOLIA :PRINOIPE88A GIULIANA mota probabilità di ereditare un trono straniero era escluso dalla costituzione, per evitare legami internazionali personali. EnricoJ duca di MecklenburgSchwerin, fu prescelto all'unanimità. I due giovani si conobbero a Cannes e si spo\arono un anno dopo, prima che la regina compisse i ventun anni. Il duca diventò cittadino olandese col titolo di principe dei Paesi Bassi. Un aneddoto ci rivela come la sua posizione di principe consorte non fos• se proprio invidiabile. La mattina stessa in cui, otto allni dopo le nozze, gli nacque una figlia, il principe s'imbattè in uno dei ministri del Gabinetto che si congratulò caldamente con lui. « Peccato>, osservò il principe, « che sia una femmina>. « Ma, Altezza>, ribattè il ministro1 « posso assicurarvi che dopo i regni felici delle regine Emma e Guglielmina, in Olanda nessuno si lamenterà certo di avere una principessa al posto di un principe:,. « Questo non lo mettevo in dubbio>, rispose Enrico. « Pensavo solo al povero diavolo che sarà un giorno il principe consorte :,. Un anno dofX>il suo matrimonio, la regina si ammalò di tifo e per qualche settimana l'ombra della morte fu sopra Hct Loo. Guglielmina guarì, ma una sua sperata maternità venne a mancare. Seguirono sette anni di ansietà: la regina, ultima della dinastia 1 non aveva credi. Un'altra volta la morte la sfiorò da vicino, quando le ruote della carrozza reale rimasero incastrate nelle rotaie del tram. Solo la presenza di spirito del conducente, che frenò fulmineamente, e del principe, chç impedì ai cavalli del landò di im- ~ 411 ~ ◄ ◄ ~ • A ~ ~◄ 4 ti ~ • - -• pennarsi, evitarono una catastrofe. Morta la regina1 il trono s.·uebbe passato a qualche piccolo cd oscuro principe tedesco, estraneo e sconosciuto agli olandesi, ma di un ramo dei Nas• sau. Era naturale che il paese si preoccupasse. Fortunatamente una sera, sul finire dell'aprile 1909, i corrispondenti dei giornali nazionali e stranieri furono pregati di passar la notte nel palazw reale. Alle tre dopo mezzanotte una cena calda fu servita e, all'alba, apparve improvvisamente un dignitario di Corte. Aveva appena cominciato a leggere l'antica formula tradizionale che s'interruppe felice: « Signori, è una principessa! :,. Gli anni della grande guerra furono un incubo anche per l'Olanda. Mancava il cibo1 mancavano i combustibili, ia vita economica del paese era para• lizzata. VOianda non aveva più niente da trasportare oltremare. Alle sue frontiere era di guardia mezzo milione di uomini, l'intero esercito, che rimase mobilitato per quattro lunghi anni, a tener lontani i possibili invasori. E per peggiorare la situazione quattro provincie, quasi un terzo del territorio nazionale, furono inondate nel 1 g t 6, quando una delle grandi dighe cedè sotto l'impeto di una tempesta straordinaria. Il sollievo dell'armistizio esaltò molte persone. Nella vicina Germania, mentre le monarchie erano in pericolo, demagoghi socialisti avevano acquistato il potere. Sembrò per un istante che anche l'Olanda dovesse perdere il suo tradizionale equilibrio. Il C..'lposocialista Troclstra annunziò la rivolunc, ma1 con molta onestà, l'annunziò con una settimana di anticipo. I lealisti ebbero il tempo di sollevarsiJ guidati dalle provincie profondamente cattoliche del Sud. J1 giomo fissato per la inaugurazione della repubblica si ebbe la più grande dimostrazione di lealtà che la monarchia avesse mai avuta. Centinaia di migliaia di persone arrivarono all'Aia con bandiere e stendardi dagli angoli più remoti della na• zione. Staccati i cavalli dalla carro1..za reale, le truppe la trascinarono per tutta la gran piazza delle parate. La regina, abbracciata a Giuliana, era commossa fino alle lacrime. Con voce tremante pregò i soldati che tiravano il !andò di andar piano. « Vorrei ve• dere chi mi fa questa manifestazione>, disse. « Tutta l'Olanda, Maestà >1 rispose una voce, di fra gli alberi spogli. E un'ovazione eno1me le fece eco. La folla tumultuava intorno alla carrozza della Landsmoeder~ la « madre del pac~e :,, come è stata chiamata da allora Guglielmina. Quando fu giunta in trionfo a casa, in quel modesto palazzo che sorge al centro di una strada frequentati,;sima dcli' Aia1 la regina ap• parve al balcone fra i suoi ministri. Quella sera stessa fece pubblicare un proclama in cui annunziava che « le riforme sociali saranno applicate con una rapidità intonata al ritmo del nostro tempo >. Il principe consorte mori nel 19341 così all'improvviso che, ingannati dalla lievità del suo male, i medici giudicarono inutile avvisare la principessa Giuliana che si trovava in Inghilterra, ospite degli Athlones al palazzo di Kensington. Una mattina di luglio, prima dell'alba, una signora sola passeggiava sul molo dell'Uncino d'Olanda, e quando il postale di Harwich attraccò, madre e figlia s'incontrarono sulla passerella e s'abbracciarono in silenzio. La regina parlò di nuovo al suo popolo : « Siamo commosse e grate >, cominciò commemorando la morte del suo sposo, « che la sua bontà e la sua cordialità, la semplicità della sua natura gli abbiano conquistato tanti amici. Ringrazio Iddio >, fini, « per l'amore del mio popolo:,. La regina è di natura molto riservata. La sua indole seria tiene la gente a distanza, ma più per timidezza che per una consapevole freddezza. La !tua risolutezza quasi maschile è diventata d'altra parte proverbiale. Una volta, alle manovre militari francesi, desiderando osservare più d'a vicino un can• none avanzò senza esitare nel fango. « Faccio così anche a casa>, disse. Durante le inondazioni dell'inverno 1926, arrivata col treno fino al limite estremo delle acque, si fece trasportare assai più in là, sulle spalle di robusti marinai . 11 suo carattere corrisponde idealmente al carattere del popolo olandese. La sua semplicità, il suo odio per tutto ciò che è pompa e fasto, sono noti. Le visite di sovrani stranieri SO· no state scarse, durante il suo regno, e i suoi viaggi la regina li compie di solito in incognito, con il titolo preferito di contessa van Buren. Solo una volta all'anno 1 il 3 settcmbrt, il giorno in cui le spetta di inaugurare il parlamento, si veste con splendore regale, e, adagiata nella sua carrozza d'oro, si fa portare alla Corte dei Cavalieri. Sotto l'alto tetto di legno, mentre il sole di autunno accende le decorazioni dei gentiluomini e i gioielli delle signore, la regina in mezro a1 suoi fedeli Stoaten Ge,ieraal, legge il suo discorso del trono, il programma di un altr'anno di legislazione parlamentare. La regina Guglielmina odia ogni specie di finzione, e rifiuta di far qualunque cosa solo perché la si giudica conveniente. Le visite dei sovrani stra• nieri non sono incoraggiate, a meno che interessi comuni e vincoli di parei,tela nor, le rendano desiderabili. Quando il re dell'Afganistan fece il giro delle Corti europee, Guglielmina non era in casa. Ma quando giunse in Europa Hirohito, allora principe ereditario del Giappone, la regina si prodigò per offrire al « nostro augusto vicino d'Oriente > non solo la più ceri• moniosa, ma la più affettuosa accoglienza. Molti suoi sudditi avrebbero gradito in lei m.'lggiorc amore delle forme. Ma Guglielmina non ha ceduto. Rifiutò un nuovo palazzo per cui un ricco patr:ìotta aveva offerto un terreno nel sito più bello dcli' Aia. Il palazzo vecchio, sebbene sia la residenza reale più dimessa di Europa, ha accolto i suoi predecessori e dunque può aocoglicre anche lei. La regina, quando ha voglìa di star sola, si reca ad abitare ìn una casetta .incor più modesta in un angolo dimenticato delle Dune, che ha battezzata « Ruigenhoel > (Angolo selvaggio). C'è poi sempre il suo amato Het Loo. Una volta, durante una crisi del ministero, fu necessario convocare il capo socialista per una consultazione. Era la prima volta che regina e uomo di Stato s'incontravano. Quando, dopo un faticoso viaggio, il leader ar• rivò al palazzo, fu ricevuto in una stanza dove l'attendeva una colazione e la teiera si scaldava dolcemente sul suo tripode. Sebbene prossima ai sessant'anni, la regina non manca mai di fare ogni giorno una passeggiata in bicicletta. Si reca a visitare vecchi e malati, che le stanno particolarmente a cuore, e legge loro qualche libro, lasciando la bici• eletta familiarmente appoggiata all'ingresso. , Il suo odio per il cerimoniale l'ha trattenuta dal visitare il grande impero coloniale. Laggiù ella è la « Grande e Potente Sovrana >, e la sua semplicità sarebbe turbata. Questa è stata forse l'unica mancanza di Guglielmina nella sua condotta degli affari, cd css.a cerca di rimediarvi studiando con cura speciale tutto ciò che si riferisce alle colonie. Una volta, dopo una calamità nazio• nalc1 i rappresentanti di tutti i partiti essendosi riuniti per discutere il mi• glior modo di soccorrere i danne~giati, la regina si recò alla riunione sola e a piedi, dal suo palazzo, con un soprabito di taglio maschile e una borsa sotto il braccio, come una qualunque borghese rispettabile potrebbe recarsi a un comitato di beneficenza. Si sedè a capotavola, alla destra del presidente e la discus,;ione continuò. Per tutto questo gli olandesi amano la loro regina: è così che la conoscono, e non in tiara ed ermellìno. KESS VAN HOEK
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