#.,) OL declinare della tr.uta, ol,m- ..J~ dcsi, danc,;;i, svedesi e portoghC$i avevano gradualmente abbandonato o ceduto all'Inghilterra gli « stabilimenti > che possedevano lungo b. Costa d'Oro. Il trapasso dei vari « 'itabìlimenti > e con esso l'estcnde~i della occupazione inglese, avvenuto tra il 184-z e il 1872, non fu del tullo pacifico, poiché le popolazioni della zona elevata del paese, riunite sotto lo c;ccttro degli ashanti fino dal XVI 1 '-Ccolo. né intendevano di farsi escludere dal mare, né amavano che il dominio dcll'Jnghiltcrra si estendesse lungo il littoralc. I rapporti tra gli europei stabiliti nei rari porti sulle rive nùcidiali <lell'Aùantico e il popolo delle terre alte non erano mai ~tati del resto amichevoli, e lo scambio di oro, di schiavi e di spezie tr:'l i bianchi della CO'ita e i negri dell'interno, s'era sempre svolto mediante relazioni indirette, col tramite aci negri del ba.-.1:;opianoe dei trafficanti arabi. Gli ostacoli d'un clima perfido, di popola7ioni bcllicme e montanare forse influirono non poco a far prendere quella deci-;.ione agli olandesi, ai danesi, ai portoghesi e agli svedesi. L'Inghilterra, che era la più forte, seppe resistere, srbbenc in pa-..-.atoave!ise subito varie disfatte. Già nel 1824, gli inglc"i erano stati !-anguinosamente sconfitti dagli ashanti. Né miglior fortuna ebbero gli altri tentativi di pcnctraz.ionc oltre il bassopiano, finché nel 1873, il generale \.Vol<;cJeygiun~ ad espugnare e ad occupare K umasi. la misteriosa capitale dei re a~hanti, in cui prima di allora ben pochi europei erano riusciti a metter piede, e intorno alla quale correvano tante leggende. Il re chiese la pace inviando un dono di mille once d'oro, e firmò in seguito un trattato in base al quale dovette pagare una rilevante indennità e rinunciare a.d ogni pretc~a sulla zona costiera, impegnandosi a non dhturbare i commerci. L'Inghilterra però non si sentiva ancora in grado di mantenere l'occupazione del regno, ma nel 1895 essa ritenne che fosse giunto il momento buòno, e col pretesto che il nuovo re Prempeh aveva violato alcune clausole del trattato stipulato dal suo predecessore, intraprese le operazioni con lo scopo di imporre il suo protettorato sul regno degli ashanti. Il corpo di spedizione occupò Kumasi, erigendovi un forte, e Prempch, che aveva fatto atto di ,;ottomi~sione, venne invece arrestato e deportato alle isole Seychelles, nell1Oceano Indiano. Tuttavia, neppure con questo ,;istcma l'Inghìlterra aveva domato gli a~hanti. Il loro re era st.lto detronizzato e deportato, ma lo ~gabello d'oro 1 simbolo della sovranità della dinastia, e .I quale si attribuiva una origine celeste, era 'itato me,.so al sicuro, né tutte le ricerche compiute dagli inglesi erano riu,;:cite a scoprirlo. Ciò voleva dire che gli a..<:hantinon si ritenevano per nulla sottomessi, e infatti, nel 1900, quando gli inglesi si trovarono seriamente impegnati nella guerra boe· ra, tre delle sei tribù a,;hanti insor;cro, mettendo in anni circa quarantamila uomini. 11 governatore Hoggison, che in quel momento ,;tava visitando Kuma<:i, vi rima<;e bloccato per due mesi, fin<"hé riuscì con la sua scorta a compi<'re un'uscita e a raggiungere il mare. Con l'aiuto dei rinfoni affluiti dalla Nigeria, dalla Si<'rra Leone e dal- !'Africa Centrale Inglese, egli potè in ~eguito domare la insurrezione ed occupare effettivamente tutto il pae,;e. L'occupazione militare del territorio aveva ,;tabilito una pace relativa nella colonia, < 1 1c fu da allora mantenuta ~razie all'accorgimento di la¾:iar vivere gli ashanti (;ccondo le loro i,;tituzioni, a'i,.ai diver'it' da quelle delle altre popolazioni dell'Africa Occidentale. Donde questo popolo fieri"-"imo <;ia ~iunto ne"""'.no sa. Gli a<11hantpi retendono di d~c.cenderc direttamente dal cielo, ma è più probabile invece che C\\i "iano di origine sahariana, quando il Sahara non era un dc<;erto. La tribù comparve sulle montagne della Costa d'Oro veno il J 6oo, e dopo aspre lotte a<:<tog'tettòaltre cinque tribù della 7.0rta, pure bellicose, costituendo con es(e un re~no feudale. La costituzione del regno a(hanti era ari~tocratic-a. Il monarca non poteva legiferare dispoticamente, ma con la approvazione del consiglio reale, composto di nobili e di <;accrdoti. J..,e cariche e i titoli erano ereditari. L'organizzazione civile e militare del pae"c aveva ra~giunto un grado di sviluppo ignorato ne~li altri Stati africani, e le i"tituzioni a~hanti erano <:.aldc. Le notizie intorno agli ashanti, divulgate dagli a"":e~turirri por!oghe'.'ii che riuscirono a v1s1tare Kumas1 vef<;0 il 1700, diventarono presto una leggenda. ma c1uando gli inglesi fecero la loro prima visita ufficiale al re. nella sua capitale sulle montai:;ne e,;s1 dovettero con'>tatare con stupore che la lrgf;'enda corrispond_eva a verità. Abituati ai grotteschi reucci afrirani, con in capo un cilindro <;pelacchiato e una wcglia al collo, gli uffidali della mis- "\ione rima5ero abbagliati dinanzi aJ OMNIBUS DEIDI OHEVA II, BE DELL'UOAlìDA, E LA REGINA fasto e allo splendore della corte a(;hanti. Trentamila soldati negri presenziavano al ricevimento, e le magnifiche ~etc dei baldacchini che ombreggiavano il so,•rano e i dignitari, i tappeti 1icchi~imi, le musiche, le scariche di moschetteria e la quantità qoasi o~<tessionante dell'oro più puro che risplendeva all'intorno con una profwione mai vista1 sco~sero anche la imperturbabilità britannica dei visitatori. I dignitari e gli ufficiali ashanti erano addirittura ricoperti di monili, di collane, di braccialetti d'oro. Le loro armi erano in oro1 e in oro i ricami delle loro vesti suntuo~. Ma quello che forse maggiormente colpì la missione inglese fu l'a~petto veramente nobile, aristocratico di quella gente. Il sangue degli ashanti era ben scle7.ionato cd affinato traverso le vicende forse millenarie della loro storia. Il potere reale, sostenuto da una corte feudale, non era per gli ashanu una concezione astratta di governo assorbita casualmente, ma una forza divenuta collettiva, riconosciuta da tutti, che non si poteva toccare senza ferire l'animo dell'intero popolo. Il fatto fu manifesto agli inglesi, allorché nel 1896 detrohizzarono ed e<:iJiarono re Prempeh. Fu subito pale~ che con quest'atto non era stato risolto nulla, ed es,;i si acconciarono allora a lasciar vivere gli ashanti in una ,;emiindipendenza appena temperata dalla presenza di un alto commi,;sario a Kumasi. La ragione di questo accomodamento e di tante conce~(;ioni umilianti, qua~ le quella, ad e1-empio, dei tribunali misti1 con prevalenza di membri ashanti n<'llc giurie, dinanzi ai quali sono giudicate anche le colpe comml!sse dagli europei, ha i suoi ben risonanti motivi non '-Olo nell'oro e nel manganese che per circa 700.000 sterline all'anno rc·ndono l<>miniere ashanti, ma prcvalent~mente nella particolare feracità del t('rreno, che si è dimostrato il più idom•o alla coltiva:zione del cacao. Infatti dur- buoni terzi della produzione mondiale del cacao escono dalla Co,;.ta d'Oro tanto che a Lohdra gli affari di cacao' <tÌtrattano sulla ba<;C dell'accra, che non è altro che il nome del porto principale della Costa d'Oro, dal quale partono an:rnalmcnte oltre duecentomila tonnellate di cacao, per un valore di circa dieci milioni di sterline. Questa è una cifra che può indurre a pa,;<;arsopra a tante cose, e fu forse per ciò che nel non lontano 1924 gli inglesi .,_j decisero a cedere alle continue imhtenze degli a,;hanti, facendo ritornare in patria il re e!iiliato e rimettrndolo sul suo trono. A dir la verità, qu<:sta era una vecchia promcs!\a che gli inglc!i.i avevano fatto, con la speran7..a che gli ac;hanti se ne dimentica~c;ero, ma gli a<;hanti hanno una tenace mc-moria e s'erano sempre ricordati del loro re. Del resto Prcmpeh era ormai vecchio e cucinato a punto, come si dice, dal punto di vista inglese, dopo ventotto anni di soggiorno nel clima molle e voluttuoso delle Scy• chcllcs : Londra pemava che fo,_se infrollito ahbastanza per diventare un giocattolo nelle mani dell'alto commis<;ario,che (e ne c;arebbe servito per dominare sempre meglio il pae,.c. La gioia per il ritorno del re fu somma fra tutti gli ashanti, ma di breve durata. Gli abrempori, vale a dire i nobili e gli stregoni chr costituivano il con<;iglio ddlo sgabello d'o10, miracolosamente ric;altato fuori col ritorno drl re, benché enormemente arricchih col cacao, non avevano pertanto dimrnticato il glorioso pa<;<;atodel loro regno, né forse ritenevano che Kuma!ii fo,;c;c diventata più bella e ma~nifica di un temoo, anche c;cora le capanne di paglia s'erano trasformate in grattacieli di cemento e ...e per le sue vie a\faltatc e illuminate e~si potevano ,;oorrazzare a bordo di enormi Packard e Rolls Royce. Per gli abrempon il ritorno del re significava poter opporre agli inglesi una forr.a maggiore di quella drl nascosto ,;gabello d'oro, rinvigorire con la sua pn•1:;r01.afì,ica l'autorità della corona, ondt C<;'li rima~cro avviliti quando ~i trovarono dinanzi al vecchio Premp<'h, che si era convertito al protestantc·simo, che vestiva abiti londinesi, e che inclinava ad appoggiare le prrtr,;e dell'alto commissario, il quale voleva imporre altre ta~<;e,ed in~erirsi negli affari della corona, che fino ad allora soltanto gli abrempori avevano !>brigato. Prcmpeh era sempre stato un po' debole. ).[olti re lo sono stati, con esito quasi ~cmpre infausto. né sorte diveoa toccò a lui, sebbene altri esempi storici di famiglia e una certa disposizione alla divinatoria lo avessero prcmonito. ~ fa egli, che era debole in tutto, non reagì, se non facendo cambiare il proprio cuoco, e ordinando al nuovo di assaggiare tutte le vivande prima di farle recare a mensa. Il provvC'dimcnto er.t. ,aggio ~enz.a dubbio, ma non per niente i veleni ~- no chiamati subdoli. Tre anni dopo di avei continuamente dimostrato all'alto commis,ario inglese che il .-.oggiomo alle Seychelles gli aveva ispirato molta ~impatia per Edoardo VII, e al suo popolo di non ~ntire più il celc-;te influe;~ dello sgabello d'oro, come un vero re a'ìhanti, Prcmpch e 11suo cuoco, lo stesso giorno, vennero colti da atroci dolori. Prcmpeh morì per ultimo, forse perché essendo di stirpe reale aveva un'anima più forte, o foNc ,emplicemente per la ragione che il cuoco aveva avuto più appetito di lui. Sull'istante, appena sparsa'ìi la notizia luttuosa, tutti gli abrempon, i membri della famiglia, coloro che lo avevano combattuto e avvelenato, si riunirono in grande assemblea. Prempeh vivo era stato una CO"ia, ma Prempch era un re morto, e perciò sacro. Occorreva dunque tributargli gli onori funebri secondo il pi1'1~tretto rituale. Gli stregor,i, i grandi sacerdoti e i di. gnitari, dopo lunghe consultazioni si trovarono d'accordo che non si poteva procedere alle c~quie reali, se la salma del sovrano non fos,_estata seguita nel 'iC'polcro da una schiera di prigio• nicri, il numero dei quali doveva essere calcolato in base a certe particolari nonne variabili da monarca a monarca. li numero dei prigionieri che ri- \ultò bastante per Prempch fu di cinquantacinque, mentre per il suo predecessore, Kwcka Dua I, morto nel 1867, cc n'erano voluti trecento. ?vfa dove trovare i prigionieri da immolart'. se gli a~hanti da molto tempo onnai non facevano più la guerra? La difficoltà venne sonnontata, stabilendo che i cinquantacinque prigionieri si dovessero prelevare fra gli uomini delle tribù una volta nemiche degli ashan• ti, ora soggette agli inglesi. Non appena tali decisioni furono note, Kumasi venne invasa dal panico. La popolazione immigrata, che non era di sangue ashanti, si dette alla fuga, non fidando nella protezione degli inglesi ; i negozi ~i chiu~ro, tutti i depo~iti di bcn.1.ina furono esauriti in po• che ore dagli innumerevoli proprietari di automobili. Tuttavia, il giorno ~- gucntc, la polizia rinvenne nei sobborghi tre cadaveri decapitati di ritardatari, oppure di gente che aveva avuto troppa fiducia nell'autorità dei bianchi. Colom che non a\'evano avuto modo di fuggire, ,;i rintanarono nelle ca<;c, u:sccndo solo in comitiva ed armati, ma neanche queste precauzioni ba~ta,ano. Ogni mattina appariva sul tavolo del capo della polizia il rapporto di qua.lchc pattuglia che segnalava il ritro,·amento di un cadavere decapitato. Ci volle un mese perché le cinquantacinque teste che dovevano scortare in altrettante piccole casse la bara di Prcmpeh fo,;<;eroraccolte. Intanto il corpo di Prcmpch era stato imbaJ<;amato. e poiché non s'era potuto fi.,,_are la data delle esequie, il consiglio della corona aveva deeic;o che il 1e fo1:;seritenuto ufficialmente come ancora vivo. Al mattino il cadavere imb,1lsamato del re veniva tolto dal letto, e colloqto ,;ullo sgabello d'oro, ove ascoltava i mini~tri e i dignitari, poi veniva portato nella stanza da pranzo a mema con gli invitati e i familiari, indi di nuovo nelle sale delle udicnzc, ove coloro che vi erano ammc,;.i,;dj eponevano ai suoi piedi le suppliche e le petizioni, come di costume, mentre gli efebi intorno a lui agiC.i.vanoi lunghi ,·cntag:li di palma per tener lontane le mo<:che. In questo modo re Prempeh si sopravvit\C per quarantacinque giorni, seminando in tutto il paese il terrore. Kumasi pareva una città abbandonanata, invano i cablogrammi da Londra \egnalavano i cof'li del cacao e le richie~tc, perché il mercato del cacao era completamente paraliz.zato. Fra gli europei residenti in città, agenti di commercio inglesi e francesi, funzionari del commi1;.sariato e del governo, era divrnuto di prammatica chicder;i al circolo o negli uffici, dopo i <:aiuti: e Quante te-..te mancano ancora? >. E. fu con immenso sollievo che si apprr-,;e finalmente un giorno che non ne mancava più alcuna. La città si ripopolò di tutti i i.;uoi trentamila abita.nei, meno cinquantacinque, le teste dei quali, chiuse in preziose cassette di tbano, erano state schierate sulla veranda del palazro reale da una parte e dall'altra del feretro di re Prcmpclt, onnai ufficialmente defunto, e in tutte le Ca'-e neg-re di Kumasi si implorò affinché il nuovo re che sarebbe stato eletto fosse molto giovane e che gli abrcmpo,: non fo,_sero obbligati in avvenire di sostituirsi alla Parca prima ciel tempo fi<;c;atodal destino. La data dei funcrnli venne stabilita dal con\iglio della corona, il quale dc- <"i'-e, pCT ricambiare la compiacenza inglese, che non ,;i era opposta alla raccolta delle te'ite, che e1;.si.-.; svolgc<:.seroanche 'ìCcondo il rito protestante, oltre a quello a!->hanti. Il pastore Arm,trong e l'alto commi,.,ario non trovarono argomenti plausibili per scan<:.tre la cerimonia, dal momento che re Prempch -;Ì era convertito, e il mattino del giorno fi,;.-.atouna cnonne foll.t <;jracc-obe dinan,i al trmpio protc.,tantc di Kuma<:i, 'ìui gradini del quale si <·rano schierate a..~. iC'me alle nobiltà a..hanti tutte lr gerarchit' del commÌ..._\..,.riateo del gon•rno della Costa d'Oro, in alta uniforme, in attesa del cort(·o funebre. L'atte-;a fu lunga e non piacevole '-Otto il <;Q}e a picco. p,..,.,ò una mezz'ora, poi un'ora, quando finalm<'nte comparve il primo mini-;tro. Con un inchino, e con l'aria più desolata dc-I mondo, il primo minic;tro informò l'alto commissario che il re Prempeh si scu<:ava, ma pl"r quel giorno non avrebbe potuto venire ai funerali: così lo spirito del re a\'eva comunicato con un mcs,;.aggio al grande stregone ... Quattro ~iorni dopo lo '-pirito di Prempeh infine si ri~l~e, e la folla di popolo e di autorità si riunì nuovamente dinanzi al tempio. TI feretro del re giun,;c portato a <;palle da otto gigante--chi nubiani, ~guito dai cinquantacinque piccoli feretri, dai familiari e dalla corte al completo. Padre Armstrong rifiutò però di lasciar penetrare nel tempio anche le cinquantacinque cas'ìcttc di ebano, col valido prcte<;to chr es,;e non contenevano ,;paglie mcwtali di prote,:;,tanti, e mentre egli recitava l'ufficio dei morti per il re, al di fuori la banda del Club di K11ma1iisuonava il God save the King, cd inni religiosi ingle-.i, ai quali ri,.ponde\"ano le musiche ashanti che ricordavano ostinatamrnte l'epoca in cui ~li uomini bianchi non a'isistevano ai funerali di un re. Le wlennità indi~rnc durarono molto di più della cerimonia protestante. Re Prcmpch venne inumato a Bantama, nei mausolei reali, la \Ve,tminster drgli a~hanti, assieme ai crani dei cinquantacinque di\graziati suoi accompagnatori nel gran viaggio, mentre a Kumasi l'csistrnn ripr('ndcva il suo ritmo normale. contemporaneamente alle .quotazioni del ca<"ao sulla piazza di Londra, che per quasi due me~i avevano reso agitati,;.simi i wnni di tutti i cioccolatai drl mondo. TITO A. SPAGNOL IL TERMOM I A BAMBINA, a quarantadue giorni, 1(:0 aveva i capelli scuri e lisci. Quando Fred, il padre, venne a dirmi che lo specialista voleva incontrarsi con il pediatra, e avrebbero avuto un consulto alle cinque, a causa d'una febbre che da due settimane non lasciava la creatura, volli essere anch'io testimone del consulto. Salimmo in tram: subito mancò la corrente. e Questi tram!• cominciò a inveire Fred. • Ha ragione il signore•, protestò un altro, e noi scendemmo per prendere un tassi: • Sai•, mi disse Fred, e ho voluto scendere dal tram, non tanto per la corrente che mancava, ma perché c'era una gobba•· Il tassl procedeva a stento; il giovane biondo che lo conduceva, e che ci aveva dato il biglietto con le indicazioni per i reclami, si scusava; Fred, che aveva buon , carattere e non poteva sopportare che si i rimproverasse • un dipendente•, sorrideva e gli consigliava di pulire le candele, a tempo debito. Arrivammo a stento, il giovane ci sorrise, e noi sorridemmo a lui, compatendoci a vicenda. Attraverso un inverosimile tunnel grondante acqua e che faceva perdere l'equilibrio, e un ascensore senza soccorso, giungemmo alta casa di Fred. La bambina, con i capelli scapigliati, appariva soltanto poco colorita, sembrava assorta e seria come un pensatore, mentre i grandi avevano l'aria sciocca, spaesata e incerta. Lo specialista, un giovane con la barba chiara, attendeva, paziente, il pediatra. La madre della bambina aveva un braccio fasciato: era stata punta da uno scorpione, trovato poi ai piedi della cu11a. « Cose che succedono a me•, diceva Fred senza calore. • Lo scorpione a due bocche, la bambina ammalata, la ..:ameriera con la febbre a trentanove che ~ dovuta scappare al paese •. Entrò il pediatra, e subito l'altro medico cominciò il suo • racconto : erano state praticate anche le iniezioni di siero per vincere la febbre, sebbene si sapesse che a quella età non ci poteva essere reazione e quindi azione efficace. La causa della febbre poteva risiedere nell'apparato respiratorio o in quello digerente; forse in tutti e due; ma è certo che nella bambina si notava un peggioramento, dai pnnu sintomi di raffreddore, e la febbre non scemava. Sedevo sul letto accanto alla madre spaurita, e, pensando allo scorpione velenoso e al peggiorare della bambina, insistetti, quasi stupidamente, perché Beatrice mettesse il termometro. Aveva trentotto! I medici, che seguitavano ad istruira . tra loro, non prestarono alcuna attenzion< alla scoperta di questo nuovo caso ft..b- :!~;e ~:~:ao;::c~~ i :;:;a::!e~it:va;~ dubbio attraversò le nostre menti profane; ci ricordammo che la cameriera, che a,•cva soltanto male ad un dito, aveva a suo tempo esclamato:• Se mi sento bene, come posso avere trentanove!•· Pregam• mo i medici di affidarci per poco il loro termometrn, misurammo la febbre alla madre e illa bambina: avevano tutte e due poco più di trentasei. Ci fu un morr.ento di panico, superato dai m1..Ji • con assoluta padronanza. Senza parlare più di temperatura, e intimorendo 1 familiari con il loro atteggiamento sicuro, procedettero alla visita scrupolosa sul corpo della bambina, sul quale non riscontrarono altro che un lieve catarro nasale e un poco di aria nell'addome. Ciò nonpertanto, rimettendosi a sedere, ripresero la loro conferenza e trovarono opportuno di proporre al padre, che avvilito sedette anche lui sulla sponda del letto, di prestare un poco del suo sangue, per cinque volte di seguito, perché fosse iniettato alla bambina, • affinché lo stato di squilibrio•, che la neonata attraversava, • fosse rapidamente risolto•; intanto, era bene mettere sulla lingua della bambina, ad intervalli, cinque gocce di adrenalina, poiché si mostrava troppo tranquilla per il suo stato; e « poiché in queste forme settiche fcb. brìli l'organismo ha assai bìsogno di acqua•, bisognava farla bere. L'incanto era tale che nessuno osava esporre i propri dubbi sorti con prepotenza dopo la scoperta del termometro guasto. Uscii dalla stanza nauseata, ma mi raggiunsero immediatamente Fred ed il pediatra che si mise a scrivere: chiamai Fred e gli dissi concitata che andavo via, ma che non facesse nulla dì quanto avevano detto quei signori se prima non si fosse misurata ancora In febbre con un altro termome.tro. Salutai frettolosamente i vaci parenti, ripetendo a tutti la stessa cosa; essi, che, come me, eraho rimasti stupefatti, cominciarono ad esporre iì loro timido pensiero; domandarono di poter soprassedere prima di iniziare la cura prescritta, alla qual cosa il pediatra, benevolo e bonario, si mise ad esclamare: e Vedo che i familiari non sono troppo propensi al voler dare inizio alle nostre prescrizioni; chiedono dì soprassedere; ebbene, si può soprassedere per un giorno o due•· Essi andarono via, imperturbati. Fu comperato un termometro • tedesco• che non segnò mai febbre; tutta la famiglia si misurò la temperatura con il vecchio termometro e tutti avevano la febbre; la bambiPa stette bene comf>sempre era stata. La madre intanto stava male, con la puntura al braccio. ANNA ROSSI FILANGIERI
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