ANNO Il N. 49 ROMA 3 DICEMBRE1938-XV/I I ....,. ___ I f t; DRAMMATICHE giornate dello scorJfa so settembre hanno trovato nel mirabile discorso del conte Ciano alla CamNa un'csposi2ionc c::he t una vera e propria pagina di storia. Attraverso la parola calma, precisa, ma animata da una grandissima fede, del nostro ministro degli Esteri, il popolo italiano e l'opinione pubblica mondiale hanno avu10 l'esatta sens:,.. tionc dei pericoli che l'Europa cors.e in quei giorni, delle difficohà, quui sovrumane, che si opponevano al mantenimento della pace, ddla potenza del genio del Duce, fatto di intuizione e di volontà, di fiducia e di pazienza, di tempestività nell'uionc e di calcolo nel pensiero. In quei giorni solo il Duce non perdette mai la noziont' della realtà, solo il Duce seppe opportunamentc commisurare i mcui ai fini. Come nessuno, attraverso i discorsi chc segnavano i momenti salicn1ì del dramma che si svolgeva sollo gli occhi attonili del mondo, il Duce definl la portata degli avvenimenti e ne indicò le soluzioni adeguate nell'atto stesso in cui ne an1icipava le logiche, inevitabili conclusioni. Il discorso del conte Ciano, cosl preciso nella documentazione, così alto nell'espressione, co.sl nobile nel tono, così potente nella diakttica, ha avuto, oltre tutto, il pregio inestimabile di offrire al mondo una stupenda dimostrazione di quello che ~ il metodo dell'azione mussoliniana al contatto vivo della rt"alta', dt'lla sua capacità di imprimere alla cronaca il segno incancellabile della storia. L'opt'ra spit"gala in quei giorni dal Duce è la S,OJenne dimostrai.ione di un teorema che elJli enunciò nt"I giugno dd 1923 dopo ~i m, ii di governo. e La politica estera ita• liana, mentre intende salvaguardare gli intc:r~ssi nazionali, vuole anche costituire nello stesro tempo un elemento di equilibrio t' di pace in Europa>. Da que$ta direttiva il Duce non si allontanò mai e fu da essa che egli trasse la neceuaria fiducia e le illuminazioni che segnarono la via nello smarrimento universale. Egli dovette lottare contro situazioni C'onsolidate dagli iniqui erauati di pace e, contemporaneamente, tener trsta alle manovre criminoS(' di quanti si studiavano di scatenare la guerra nel folle sogno di re~taurare ideologie superale e pericolanti forl\lne. Con un ~nso infallibile della realtà il Duce lavorò per la pace, ma sem.:a perdrre di vista l'eventualitl. della guerra Fu per ques10 che silenzioiamente, ma virilmente, "gli apprestò tutti i mezzi idonei alle più 1i;ravi e..,·entualìtà. Non si leggono ~en1a essere presi da un profondo senso di orgoglio, eguagliato solo dall'ammirazione, le notizie fornite in proposito dal conte Ciano. L' Itali;i non solo era armata, armatissima, ma la sua mobilitazione, personalmente diretta dal Duce, si era effettuata in pochi giorni nell'esercito. nella marina, nell'aviazione, con una pr,, i,ione, una puntualità, un riserbo, che dànno la misura del nostro apparecchio militare. Es.sa sfuggì, nei minuti particolari, perfino agli o.uervatori più esperti e più attenti. E così doveva eSJere, perché la mediazi<1ne svolta dal Duce nell'interesse della polce si avvantaggiava singolarmente di questo segreto. Ciò non impedl, naturalmente, a quanti avevano meditato la guerra, a quanti videro crollare i loro diMgni scellerati, di parlare di una nostra impreparazione ... peggio ancora, di dl\sensi nella compagine spirituale del popolo italiano. Con p.irole roventi, che in1erpretavano l'anima nazionale, il conte Ciano ha fatto giustizia sommaria di queste insinuazioni, indegne delle grandi ore che si sono vis. sule. Mai come in quei giorni il popolo italiano fu unanime e compano intorno al supremo condottiero, mai come in quei giorni indimenticabili fu pronto a tutte le prove e a tutte le dedizioni. Solo il Duce poteva salvare la pace, solo il Duce poteva trovare ascolto presso il Fiihrer che, aderendo alla proposta conrc. rcnza di Monaco, pose una sola condizione: la presenta di colui che credeva nella pace, che la voleva sinceramente, e che era in grado, pci servigi inestimabili ahre volte resi alrEuropa, di assidcrsi arbitro fra le opposte tendenze, fra gli irriducibili con• tendenti. E dopo Monaco fu Vienna. L'Italia faKista mostrò quanto vivo e profondo fosse il Mnso di giustizia che l'animava. Spettava al conte Ciano, al rappresentante più illustre di quella diplomazia nuova, cui Mussolini ha dato un pensiero e una frde, di decidere, insieme col suo collega del Rrich, una gravissima vertenza fra due popoli, che dovranno vh·ere nella reciproca comorensione, premessa di ulteriori solidarietà - e di 111ili collaborazioni. Lavorare per la giustizia è, per l'Italia, un modo di provvedere al proprio prestigio e alla sua stessa grandr:ua. Questo ha sentito il popolo italiano attraverw le parole del conte Ciano, nel quale si riassumono nel più alto grado le virtù ddla generazione educata alla severa scuola mussoliniana. Onde si comprende che abbiano trovato un'eco così profonda le sue dichiarazioni fi. n,ali, che definivano la posit:one dell'Italia nella ripristinata amicizia con l'I nghiherra e annunciavano l'inAessibile fermezza del Fascismo nella tuttla degli interessi e delle naturali asplrazioni del popolo italiano. Si è dt"gni di Mussolini solo quando si parla cosl. * .➔.'· * □ El • J 1 • :1 : ''r-'-' . . . . , l . . PAB.101. OFFICINE RENAULT1 LO 80IOPERO OOkE UNA DELLE BELLE ARTI ~ERClff. l'Jnghilterr,1 non riesce a Jr costruire gli aeroplani di cui ha bisogno? Tutto quello che occorre per costruirli, l'Inghilterra lo ha e in grande abbondanza. Ha le materie prime, ha un'attrezzatura tecnica formidabile, ha grandi tradizioni industriali, ha una mano d'opera qualificata eccellente, ha tecnici di prim'ordine; ha (e questo è il punto più importante) denaro da spendere più di qualunque altro paese d'Europa. Mettete insieme tutto questo, e il risultato è tutt'altro che soddisfacente. L'aviazione inglese non è mai pronta: Si fanno molti discorsi, in Inghilterra, sull'aviazione. L'opposizione dà grandi battaglie al governo, sostenendo che si costn1iscono pochi aeroplani, che in caso di guerra l'aviazione germanica ridurrebbe in cenere mczz..1. Inghilterra, e così di seguito. E invariabilmente i ministri dell'Aria rispondono che tutto va per il meglio, che la produzione aumenta a vista d'occhio, che l'aviazione di Sua Maestà brirnnnica è potentissima, ccc. Questa commedia si è ripetuta innumerevoli volte, negli ultimi anni e, nel frattempo, si !.Onospe.~i·alcuni miliardi di sterline. Poi viene la $\retta, e si scopre che l'aviazione britannic~t è come l'antico re Etelredo, che fu detto the U 11read y appunto perché non era mai pronto. Cerchiamo di chiarire questo mistero. E cominciamo col fare una di~tinzione fondamentale. Il problema della forza aerea di un paese ha tre a.spetti : qualità tccnid, numero, capacità produttiva. Per quanto riguarda la qualità degli apparecchi, l'aviazionr inglese è una delle prime del mondo. II tipo Hawkcr-Jlurricane, per esempio, è considrrato come il migliore atroplano da combattimcnto che.· ~ia in sc1uadriglia: e già si apnunzia un tipo Supcrmarinc Spitfirc, che Chamberlain ha definito il più rapido del mondo e che raggiungerà, a qua... to pare, le 350 miglia all'ora (566 km.) e forse le sorpasserà. Anche i bombardieri sono ottimi: ra- ' p!di,_bene annati, con un buon raggio d az1onr. ~a, nonostante l'allarme del pubblico, nonostante gli sforzi disperati dei ministri, e nonostante le enormi spese1 l'Inghilterra non riusciva a produrre i suoi eccellenti aeroplani che a diccine, quando la Germania produceva i suoi a centinaia; e ora ne produce a centinaia, mentre la. Gennania va avanti a migliaia. La prima ragione di questo fallimento è costituita dalle restrizioni che le T rade U nio11s impongono al lavoro. Quello che sto per dire riempirà di stupore il lettore italiano 0 1 meglio, il lettore di qualunque paese che non sia l'Inghilterra. li riarmo aereo impone un aumento cnom1e della mano d'opera occupata ncll'indmtria delle costruzioni aeronautiche. Ma questo è impossibile perché la mano d'opera disoccupata, re è bassa manovalanza, è inuti)iz,.,.1bilc nell'industria aeronautica, e se è qualificata, anche se disoccupata, non può essere trasferita da un'industria a un'altra perché le Trade Unions non lo permettono. Quindi, la sola Amalgamated Engineering U,iion ha, nei suoi registri, diecimila operai qualificati,, disoccupati, che sarebbero una provvidenza per l'industria aeronautica. Ma le Trade Unions non permettono che l'industria aeronautica li utilini e i diecimila devono rimanere disoccupati, Alla fine della guerra, in Inghilterra, erano occupati nelle costruzioni aeronautiche circa trecentocinquantamila lavoratori. Ora ce ne <;Onomeno di centomila e ci sarebbe biwgno almeno del doppio. 11:a l'industria non rie'lice a trovarli. Tutto SPEDIZIONE IN ABB. POSTALE qOesto in un paese in cui circ.::1un milione e trecentomila lavoratori sono cronicamente disoccupati. La seconda ragione del fallimento è la libertà dell'industria. Nei paesi totalitari tutto è subordinato ai bisogni della difesa dello Stato. Gli industriali sono sottoposti a di- 'liciplina, non meno dei lavoratori. Lo Stato ordina a una data ditta di darsi alla tale produzione e la ditta obbedisce. Non ci sono scioperi, non ci sono conflitti di lavoro, non ci sono rigidi regolamenti di Trade Unio11s. Invece, in I nghiltcrra, il principio fondamentale è che il riaJTTlOnon debba intralciare il corso normale degli affari. Del famoso dilemma di Gocb• bcls: e O i cannoni o il burro,, l'Inghilterra vuole entrambi i comi, e a condizione di non rinunciare neanche a un'oncia di burro per tutti i cannoni di questo mondo. 11 governo non può ordinare a una ditta di produrre motori per aeroplani, anziché per automobili; può soltanto persuaderla. E, per persuaderla, non ha altro modo che di offrire alti guadagni. Ora, fino a ieri, né il governo insisteva molto per persuadere gli industriali, né ~li industriali si lasciavano persuadere facilmente. Il governo non insisteva molto, appunto per non sottrarre grandi forze all'economia attiva del paese: per non rinunziare al burro. E, dall'altra parte, gli industriali non si lasciavano persuadere facilmente sia perché lr trasformazioni o gli ampliamenti degli impianti richiedevano ingenti spese, e sia perché .si pensava che la gara degli armamenti sarebbe presto finita. Perché spendere centinlia di milioni per costruire aeroplani, se, entro un anno o duc1 le commissioni di aeroplani si sarebbero arrestate? Furono queste, in fondo, le ra~ioni del fallimento di lord Swinton, uomo, del resto, mediocre, anzi una delle piaghe del Gabinetto Chambcrlain, ma che questi ebbe il torto di difendere ostinatamente fino all'ultimo. Quan• do, alla fine, bisognò c;barcarlo, Chambcrlain mise le mani sul primo uomo che gli capitò: sir Kingsley Wood, detto, per l'espreso;ione mite e soave del volto, il. «serafino>. e Un tappo tondo in un buco quadro>, disse Churchill. Quest'uomo mite, questo e serafino, ha, in meno di sei mesi, notevolmente cambiato la situazione e non è improbabile che entro un anno possa veramente mettere l'aviazione inglese ìn grado di tener testa a quella tedesca. Il discorso che egli pronunziò ai Comuni, il 10 novembre, e in cui illustrò l'intensità dello sfor1:o di produzione e di riorganizzazione che si è compiuto sotto la 'liua direzione, deve essere attentamente meditato da quanti, in Inghilterra e fuori, si occupano di problemi militari. Cominciò dal personale : dal marzo ad oggi la for-La dell'aviazione britannica è aumentata da se~antacinque mila uomini a ottantacinque mila; nel prossimo giugno raggiungerà i cento rr,ila; ma occorre ancora aumentarla. T Domini cooperano, in questo campo, con la Metropoli, e hanno mandato centinaia di giovani in Inghilterra perché vengano i•nruiti come piloti. Quindi sir Kingsley e.spose come procede la riorganizzazione della produzione. Le fabbriche lavorano tutte al massimo della loro capacità produttiva, alcune col ,;ccondo turno di opcrai. La mano d'opera, in due anni è stata più che raddoppiata; negli ultimi due mesi è awnentata del 15 per cento; e aumenterà ancora. B stata intensificata l'utilizzazione delle piccole ditte; le ba$i della produzione sono state allargate facendo lavorare alcune delle più importanti industrie meccaniche in cooperazione con le fabbriche di aeroplani. Un ulteriore aumento di produzione si otterrà dalle fabbrichefantasmi (shadow factories), e sarà dimostrato, così, quanto fossr giustificata la creazione di e~c;e.A questo punto, il ministro fu più volte interrotto: e gli fu chiesto perché alcune delle
nuove fabbriche siano state create in zone. co~ì vulnerabili, come Coventry e Bmmngham ; sir Kingsley rispose che, contro gli svantaggi 1 ci sooo dei vant.'lggi, fra i quali quello di una più rapida produzione. Inoltre, quando disse che le basi della produzione sono state allargate con la utiJiz7azione anche di otto fabbriche di aeroplani di legno e materiale misto, Rii fu domandato se fossero state risolte le obiezioni che gli ufficiali dell'aviazione avevano fatte all'impiego di detti apparecchi. Seguirono ì dati relativi alla produzione. 11 programma, che fu a suo tempo annunziato, di 1750 aeroplani di prima linea sarà completamente reali~7..at<in? mar..:o, Il pr~ramma di maggio d1 'l.370 aeroplani, con 500 per i ~ervizi di oltremare, sarà pure realizzato nel tenninc stabilito. La produzione è molto aumentata in confronto a quello che c:arebbc stato pos!i-ibilc JX)Chi mesi fa (da maggio ad ogg, del 50 per cento), e continuerà ancora ad aumentare : dal prossimo maggio in poi del r 50 per cento: Il ministro si rifiutò di fare confronti fra la forza di prima linea britannica e quella di altre nazioni, perché i metodi di classifica differiscono e la entità delle ri~n·" non deve esser resa pubblica." « Il nostro scopo >, egli di:<isC,« deve essere quello di avere una forza di prima linea adeguata alle nostrr nece!:.'iità 'itrategiche, sostenuta dalle riserve necessarie in apparecchi, attrezzamento e uomini, composta di apparecchi modernissimi e alimentata da una grande capacità di ~roduzione >. La portata delle misure presq dal governo per ottenere l'aumento della for.t.:aaerea è chiarita dai dati relativi alla spesa che, da I '20 milioni di sterline per quest'anno 1 au• menterà nel prossimo a·· '200 milioni ; t"d è da prevedere che nell'anno suc• cessivo aumenterà ancora. L'accelerazione della produzione e l'espansione dell'industria creeranno una capacità di produzione varie volte maggiore di quella che si sia mai ottenuta. Sono ~tate introdotte macchine di nuovo tipo e che ora cominciano a lavorare, cosicché ulteriori aumenti sono da prevedere. Ci sai à un continuo e progrcsc:ivo aumento fino al 1941, nel quale anno le comcgne della macchine saranno ultimate. Con questo aumento della forza ae rea e della capacità produttiva dcll'indmtria, e con l'organizzazione della difesa antiaerea, la Gran Bretagna, as- ~icurò il ministro, sarà in izrado di fronteggiare qualsi;i,i attacco, per quanto formidabik, e di reagire con controffensive tali, che ::i. qualsiasi avversario passerà la voglia di attaccarla. Questo, in riassunto, il discorso di :,ir Kingsley Wood. I Comuni lo ascoltarono con profonda attenzione e fecero ad esso buona accoglien7,.,'\ 1 come da vari anni non l'avevano fatta ai di!-corsi dei ministri dell'Aria. In particolare la Camera fu rassicurata dai dati relativi all'aumento della prochzione, e fu favorevolmente impressionata dal tono con cui il ministro li espose; da uomo di affari, senza aku~ na ricerca di effetti oratori e senza entrare in p0lemiche. La prima conseguenza, che si deduce dal discorso di sir Kingsley Wood e dai dati da lui esposti, è che le critiche rivolte, a suo tempo, all'amministrazione del suo predecessore, lord Swinton, erano perfettamente fondate. E ne è prova il fatto che il nuovo ministro ha preso una gran parte delle misure che furono allora proposte dagli oppositori. La constatazione fu fatta il giorno stesso del discorso dal Daily Telegraph; cd è innegabilmente esatta. Così, per esempio, il ministro di o~gi si fa a.ssistcrc, per quanto riguarda la produzione 1 da esperti provenienti dall'industria; vengono fatte, ~'{i, commissioni in grande; il numero dei tipi è stato ridotto; la produzione de~li aeroplani cli un dato tipo non è affidata e..clusivamcntc alla ditta che abbia ideato quel tipo; il -.istc-- ma dei « subcontratti » (noi diremmo subappalti) è stato e~tc~o, cosicché ora non meno di ~500 ditte lavorano per l'aviazione e vengono utilidate le ri- ~r~" industriali nnchc fuori della cerchia dell'industria delle costru7ioni ae• ronautiche. Il sistema delle· correzioni dei tipi nel corc;o della produzione-, di CONCORSO PERMANENTE DI "OMNIBUS" perla n1.rraz:tone dt un fatt.o qualsla11, realmente accadut.o a chi acrtve, La. na.rraztone non deve auperare le tre colonne del giornale, e deve estere 1nvlat.a acrtt.t.a a macchina, da una sol& parte del ro,110. Ogni narn.ztone pubblicata, secondo l'ordine dl arrivo e d'accettazione, verrà compenuta con Lire 600 {cln• quecent.o), - I da.tt.Uoscrtttl non accet-- t&tl non al reatlt.utacono. - Per la valldtù. della 1pedtztone, servirai del t.agllando 11.ampat.oqul sot.t.o,lncollat.o sulla bu11.a.. CONCORSO Pf.RMANf.NTIE Alla Direzione di OMNIBUS PIAZZA DELLA PILOTTA N. 3 ROMA cui tanto si dolevano i produttori è stato modificato, Speciale impul~ è stato dato alle ricerche e agli studi. Tutte cose che invano erano state proposte e raccomandate a lord Swinton. La parte del dhcorso, che diede luogo a più larghe discussioni, fu quella in cui il minìstro annunziò il mutamento della politica delle costruzioni. Sinora, in Gran Bretagna, come in tutti i grandi Stati del continente, i programmi di armamento aereo gravitavano sempte c;ul bombardiere. Questa predominanza può essere espressa, in rapporto all'aviazkme da caccia, con la proporzione 2 a 1. Invece sir King- \ley \Vood annunziò che l'avi:izione da combattimento sarà portata a cinque o sci mila apparecchi (il che significa che si quintuplica o sestuplica questo c,,pitolo della for,a aerea)1 senza accennare a un corrispondente :iumento del numero dei bombardieri di prima linea. t:: bc:n vero che il ministro aggiunse che una fon.a aerea da bombardamento per la controffen~iva sarà sempre parte essenziale del sistema di difc.<m.Ma, in sostanza, la stampa ebbe l'impressione che, da ora innanzi, l'aviazione inglese ripieghi su una funzione prevalentemente difensiva. Il capitano di Gruppo L. G. S. Payne, in un lucido articolo di commento, esaminò il problema generale : quale c;ia la specie di arma aerea di cui la Gran Breta~na abbia biso~no. Il principale compito della forza aerea britannica, egli disse, deve essere quello di difendere la Metropoli e l'impero da attacchi aerei. Ma questo scopo, specialmente per quel che ri'- guarda la Metropoli, può essere conseguito solo per mezzo di una organizzazione difeMiva di bombardieri, di caccia, di arti~licria antiaerea e di ser. vizi complementari. Se :'Jnghilterra avesse una gran quantità di aeroplani da combattimento a corto raggio di azione r di artiglierie antiaeree, ma non avesse bombardieri. l'eventuale nemico sul continente sarebbe al sicuro da attacchi britannici. Esso potrebbe amma,~re in segreto una gran forza di bombardieri e lanciare improvvi!:.i formidabili attacchi, scegliendo il momento opportuno. Cosi avrebbe l'iniziativa e la possibilità di operare di sorpresa: due fattori che, in guerra, hanno una importanza enorme. Seblx-ne l'efficacia dell'arti~lieria antiaere:1, in questi ultimi tempi, sia molto aumentata 1 pure vi sono alcune cot1dizioni meteorolo'{iche (nubi bas- ~e discontinue) che rendono difficilis~imo per le artiglierie il fuoco contro i bombardieri. mentre non impediscono ai piloti di questi di scorgere i loro obiettivi. Date le grandi velocità che si sono raggiunte e la pratica del volo cieco1 un bombardiere moderno ha notevoli probabilità di sfuggire al fu.xo. Inoltre molte delle grandi città inizlesi sono sulla costa o a poca distanza dal mare. Il punto più vicino del territorio tedesco è a '250 miglia da Londra, mentre Berlino è ad una distanza doppia dalle coste inglesi. Ciò si- ,gnifica che la Germania, con una data forza aerea, potrebbe operare un numero di attacchi molto maggiore, che l'I nt?"hilterra con una forza aerea eguale. Quindi, secondo il Payne, all'Inghilterra non può bastare la parità, ma occorre la superiorità, In conclusione, sembra che il pensiero dell'autore si possa riassumere in due proposizioni. La 'prima : che. per l'Inghilterra, sarebbe un errore trascurare la costruzione di bombardieri, perché la mi~diore difesa c:i attua con l'offc~a, e principalmente distruggendo le fabbriche di aeroplani del nemico. Secondo lui, la Gran Bretagna, se vuole non vivere più SQtto l'incubo di formidabili attacchi aerei nemici, deve avt'rc una aviazione capace di operare in propor.t.:ionimolto maggiori di quanto possa l'aviazione nemica. Sotto que• sto punto di vista, la qualità degli apparecchi è più importante del numero: migliaia di bombardieri, che non potes.,cro raggiungere i C'entri vitali del nemico, o che non fossero in grado di sfu~gire al fuoco delle artiglierie antiarrct". sarebbero altrettanto inutili, quanto migliaia di aeroplani da caccia che non avec;scrouna ~ufficiente ra• pidità di ascepc;ionc per tae"liar~ la via ai bombardieri nemiC'i. Seconda propo,izione: Jlindustria deve raggiungere una tale capacità produttiva da potere regolarmente colmare i vuoti che la guerra produrrebbe i e il Paync ritiene probabile una u'iura, rn ~uerra. del 70 ocr cento al mese. L'articolo, come il lettore inH·ndc. era una critica implicita al di-;coNOe ali<' idtc del minìc:tro. In complc~o, si ha l'impressione che nella ~rande ,l.?'aradegli annamcnti aerei b Germania e l'ln~hiltcrra <:iano çomc due marchirw d(·llc quali l'una liia lanciata già da più anni alla velocità masc:ima e l'altra solo ora c:ia riu- -.c-itaa mcttrrc;i in moto. La Germania ha, in questo momento, il vanta_ggio di una grande superiorità numerica. ~la, d:lto il rapido su'-!:.Cgui,..d,iei pcrfczionaint·nti tecnici, il vantag.~o di avere molti aeroplani costruiti alcuni anni fa diminui,cc rapidamente d'importan7 .a. . Quel che importa è di costruirne molti nell'ultimo periodo prima della ~ucrra. e, '1,uindi, di entrare in guerra con molti aeroplani moderni, e di poterne coc;truire molti durante la guerra. Sotto quc.,to punto di vista, la posizione dc-11'n1ghilterra. che apprna ora ha cominciato la sua rnobilita.zionc indmtrial<:, clovrf'bbr migliorare: se gliene lac:ciano ìl tc-mpo. • A.G. OAIFA • EBREI I1i' J..TTE~A T)EJ.i PERMESSO DI OIROOLAZIOKE • -~-::,,~ . -- . ~ - -- ...e .. . :. AUGUSTA(U. S, A,)· DOPOOJNQUt OREDI ASSEDIO U'N BANDITOSI ARRENDEALLAPOLIZIA QUELLOOHERESTADELLA OEOOSLOAVOOHIA f.\ ~CORA oggi non è pouibilc: fare che lf..l un calcolo apprcmimativo delle pcrditt' definitivt' di ~erritori e di popolazioni che \a Cecoslovacchia ha subi10, e dei gua• da~ni che la Germania, la Polonia e l'Un- ~heria hanno fatto. ,\ll'ing,o»o, la Cecoslo"acchia ha perduto i due settimi del suo territorio e un terzo della sua popolazione. li suo territorio era di 140.394 km.Z cd è ora ridotto a 10~.530. La sua popola1ionc era di circa 15 milioni di abitanti e ora è ridotta a circa 10 milioni. Può riuscire intereuante esaminare come le perdite ~iano state distribuite fra le varil." parti della rc:pubbt:ca o comt' gli acquisti siano stati dis1ribuiti (ra i tre beneficiari La Ct'coslovacchia si divideva in cinque regioni: Boemia (in cttO: Ccchy), !\fora via (Morava), Slt'sia (Slezsko), Slo,•acc.hia (Slo- \·tnko), e RuMia ~ubcarpatìca o Ru1enia t opportuno considerare le prime tre insieme: la Boemia, la Moravia e la Sles:a c.omples,h ameni\" hanno perduto territori p('r 'l5.162 km . .:! e una popol,uione di 3 milioni 94-3 mila abitan1i, di cui 3 milioni 693 mila sono stai: ceduti alla Germania e 250 mila 3lla Polon:a. La Slovacchia ha c<'duto 10.590 km l di territorio, di cui 10.. p3 all'Ungheria t' 167 alla Polonia, e un3 popolazione di 868 mila anime, di cui 86o mila circa all'Unghcr:a ,. 8 mila circa alla Polonia. La Rutcnia ha ceduto 1 .586 km.l di tt'rritorio e una popolazione di 181.6oo anime aHlJnghn a Con~c~ut'ntt'mentc, l3 rispettiva superficie 1rrr·•o1 aie ~ ridona come s('guc: Sr,.ptr/itrt Tv,i1on Sr,.~/1t1, ttFntM1al,oJ adr,.t1 trrr.to,,al, I~ utt. 19J8 ultr,."/, Boemia, ;,.10. cavia e Sie11a Km.t78.So2 Km.'25.162 K.rn. 2 5J.6♦0 Slo,•.tcchia ,. 48.936 ,. 10 • .590 ., 38.346 Rulcma •• 111.6.56 ,. 1. .586 ., I 1.070 Tocalc~ ~~ Questi dati non concordano con i dati complcui\i che abbiamo enunciati in principio; ma non abbiamo dt'm<'nli per giudicare quali siano es.atti. In fatto di popolazione, le varie rrgioni della Cc:c.oslovacch:a hanno subito le:1tgt1cnti perdite· Bottn11, \loravia e Sl"i• Slo\"acch11 C,n•i"'-ntlo 19]() l().6'70.000 1-ni.000 Rutcnia 715.000 Totale ~ Popo/azio,a Popola:ntr tttf"tt llt O/tr,.a/1 3•94),000 6.727.000 868.ooo :z.-t6J.ooo 181.000 ~ 4.991.000 9.734.000 Tutti quc\ti dati sono di fonte cecoslovacca, ma non siamo in grado di dire se siano definitivi. Pt'r rst>mpio, in essi si fa mcnUone di ceuioni da parte della Slovacchia all'Ungheria e ali.., Polonia, e non ,rnche alla Germania. Ciò fa supporre che essi tiano anteriori aUe più recenti modificnioni. t noto, infatti, che nelle: ultime settimane il go\'erno del Reich ha chiesto al governo c1..coslovacco due rettifiche di frontiera: 1) la prima presso Pibcn per evitare c.hc I., grande autostrada dalla Ba\'iera ai territori rcunt<'mentt' onenuti dal Reich passi attraverso tcrritor:o c.ecosloYacco; 2) la seconda, intorno a Bratisla\•:a (o Ponony, o Presburgo). Come è noto, Bratislavia, capoluogo e porto della Slovacchia sul Danubio, fu oggetto di lunga contesa fra ungheresi e slovacchi, e alla fine ru assegnata a questi ultimi. l,a Germania ha domandalo la detta rettifica perché ha biS<'gno di un porto sul Danubio. Il parlamento cccoslovacc.o, ridotto da 300 membri a 227, riunitosi per la prima \'Olta dopo Monaco, ebbe, per prima cosa, ad occuparsi di queste richieste tedesche; e ~i affrettò ad accoglierle:. Conseguentemente, Bratislavia è ora serrala da prcs~. da tre Iriti, d.-. rntori tedeschi. A Londra, quakhe membro della Camera dei Lords domandò al ministro degli Esteri come si conc.iliasJtro questi spostamenti dcllJ rrontiera c.ccodovacca c,m l'obbligo contratto dal govt>rno bri1annico di garantirla. Rispose, per il mininro, lord Plymouth e chiarì, con molta serietà, c.hc la nuova fronliera fra la Cecoslovacc.hia e b. Germani::r. non è staia 3ncora dc-finiti\'amcntc fissala dalla Commissione ctco•tedcsca; ma, dopo che sarà stata fissata, e il governo britannico consulterà i Domini sulla forma che la proposta garanzia dovrà prcnd<'rc •· ~a noi abbiamo il dubbio che la Ceco- ~10\'acc.hia speri assai più nella di~crczionl' del governo tcdc~co, c.he nella gar.inzia anglo-fr3n('l('se. Che' la Germania pocrebbe prendersi anche Praga, e i gove1ni di Londra e Parigi starebbero ancora a studiare e 13 forma da dare alla proposta garanzia >. LA ELEGANTISSIM.AGOVERNATRIOE 'n') t.: .\ TTRO anni fa, Sua :..-farst.\ Cio1- \!j gio V cbbr una ~trana idt"a: di offrire all'Australia, come go\·crnatore grnerale, un membro della famiglia n·alt, nella pn~ona dl'l suo 1cr10 rampollo, il duca di Clourcstt'r. !',1a l'Australia declinò b grazio,a offerta, con molti ringraziamenti. Lo scorso mc~e di ottobre, Sua Mac~tà Gion;io VI si è compiaciuto di nominare '1:0vcrnatore g<'nerale del suddetto Dominion suo fratello il duc:a di Kcnt; e l'Australia ha accolto la nomina con vera t'sulrnn1a. In fotto di govcrna1orc, gli austral:ani non sono mai stati di facile cont<'ntatura, e più \•Ohe:, in passato, hanno mos,o obie- ~ 1ioni alla scelta fatta da Londra. ,\lcuni anni fa, an7.i, ~i misero in mente di aver(' per ~o, crna1ore un loro comp3esano e non rurono soddisfatti finché non fu nominato J'aus1raliano sir lsaac lsaac.s, S('llua~c:nario. Ma, per la nomina dei Kent, anche i più accesi socialisti o i più arrabbiati campanilisti non hanno a\·uto che parole di sodd,~f,uìone. Il capo dell'opposizione. labur·- sta n<·l parlamento rcderalc ha dclto: c. Sonc sicuro che il generoso popolo a'.Jslraliano darà il più cordialr bc:nvt'nuto alle Loro Altea.e Reali. Personalmente, io spero c.he il loro governatorato sarà felice e pit"no di successi•· Qualche giornale australiano ha rilevato, con parole di calda simpatia, che il duca ha l'abitudine molto dcmocratica di viagg·are auraverso Londra (beninteso in inco• gmto) m autobus o in tranvai. Qualche al. 1ro ha ricordato che, per un certo tempo, prestò 5ervizio, come luogotenente della Regia ~farina, nel Pacifico, a bordo del• l'incrociatore lfawkins; il che non è c.hi non veda quali definitivi legami valesse a stabilire fra la sua persona e il continente che ora è chiamato a governare: si d;rebbe una predestinazione. Chi ha detto con particolare calore le ragioni della soddisfaz:one dt>gli australiani, è stato mister GMrgc Garcia, l'aulorevolc prcs:dt'ntc della Società Aspro, che ,·cnde in tutto il mondo milioni di 1abloidi contro il mal di capo. e lo sono entusiasta>, egli ha esclamato, in istato di ,·<'rO rapimento. e L'Australia ha sempre amato la famiglia reale. Noi abbiamo bi• sogno di un governatore generale di fuori del Domin:on, che possa prendere deci!l'.ioni in piena indipt'ndenza. E, poi, tutti gli australiani amano la duchessa, J>('rché è bella, perché è elegante e perché è una madre>. Su quest'ultimo punto (l'ammirazione: per la duchessa), non è, in l•Jtt0 il Dominion, e forse in tutto l'impero i,,gl('w:, chi non condivida i sentimenti dell·t'minentc fabbricantt' di tabloidi contro 11 mal di e.ape. Ed è degno di nota che se tutti, in Australia, sono littiuimi dt>lla nomina, le donne ne sono addirittura entu5iastc; l'aspetto cntus:asman. te della novità, per esse, è costituito appunto dalla prospeuiva di avere per alcuni anni sotto gli occhi un modello di suprema eleganza, qualr è la duchessa di Kent A ciò s; aggiunga che, secondo quanto ha riff'rito il S11nday Exp1ns 1 qualcuna delle case di moda, fornitrici della duchessa, ba già concepito il piano di aprire una succursale in Australia; e ciò, come è facile prevedere, sarà motivo di nuova soddisfazione per le signore australiane, le o .-li ancol' oggi, se vogliono , e)lir bene, sono costrette a fare lunghi e dispendiosi "ia~gi ir-, Europa. Ma se l'Au~tral:a è csultan1e, ~fayfair è triste di dover perdere per due o tre _.nni la duchessa: una tristcna che qua.si si potrebbe dire un lutto. Un disegnatore: di mode ha detto la parola g;usla: tragedia. e t. un3 vera tragedia •, egli ha detto, e una \era tragedia . .t impossibile dt"scriverc con parole quale impeto essa imprimesse al disegno di mode ... La moda ha la memoria corta; t' io sono atterrito al pcn,are che noi 1ornnemo ad essere quello eh, eravamo; g.,ffi e senza ispirazione >. ~·fa St' è evidente per tutti la buona impressione che ha prodotto la nomina, non sono sembrate chiare a qualc.he giornale americano le ragioni della nomina stessa Sempre alla caccia di notizie senla.zionah, cui si sono sbi~rriti in congetture ; e The New York llerald Tribune si ~ spinto fino a fare la seguente impudente insinuazione: e I circoli di Corte si rifiutano dì spiegare le ragioni della nomina, ma fin da.I principio dell'autunno i giornali facevano capire che re Giorgio disapprova.va la pubblicità che si faceva intorno alla famiglia di un suo fratello ... Il duca di Kcnt è uno dei pochi mt'mbrl della famiglia reale cui la posizione ufficiale non impedisca di divcrtini. Lui e 13 duchessa sono intervenuti spesso a balli e a pranzi >. Da questo a dire che i duchi vengono mandati in Aus1ralia perché la regina Eli.saèetla non sopporta la "icìnanza della bella cd clegan1c cognata corrt' poco. Ma questi non sono che pettegolezzi. E non ci sembra ci sia bisogno di ricorrere a petlcgolezzi quando la nomina si spiega con una cosl gr3vc e impcllentr ragione, quale è la necessità di rinsaldare i lq1;ami fra le disperse membra dell'impero inglese. E l'Australia e la Nuova Zelanda, cspo,tc, come sono, alla terribile minaccia dell'espansione giapponc..,e, sentono in modo panicolarmcnt~ intenso questa necc\~:tà. L' no starìs1a inglt.·~ una volta a"'~migliò il diritto di un Dominion di staccarsi dalrimp.~·10 al diritto eh<' ha. ogni uomo di ~cTo;ani I.il j\Ola. E analogamente si potrebbe paragonare l'auaccamcn10 dei Dominions alla ~1ctropoli, il loro affetto per la fami- ~\ia reale, cc.e., alla rilut1:i.nza che ha O':ni uomo raQ;ione,·ole a farsi segare la gola. RICCIARDETTO Anno 11. N. 49 • 3 Dicembre1938-nn OMNIBUS i I SETTIMANALEDI A1'TUALITA I POLITICA E LETTERARIA ESCE IL SABATO IN 12-16 PAGINE ABBONAMENTI Italia e Impero:aunoL. 42, cemHt.reL. 22 Estero: anno L. 701 umestre L. 36 OGNI NUMERO UNA LllU .ld.ano11crinld, i~egni e fotogrAtiatn, che H unn pnbbUcatl, non al rt1liiu\1couo, Dlrnloue: Roma- Plaua della Pilota, 3 TelefonoN. 66,470 A.m.m.!Jtlstru:tone: Milano- Pluu Culo Erba, 6 TelefonoN, 24.808 Pabbllcltà: Per mil~imetrodi a\tena, bue un colonua: ~·il~n~ 1~i~gS~i!i!l!'tt. 0T~\:,~;o B; ~:~~ Pat1g1,66, Rue du rao~our,t:S1i11t-Houore Il'
, f A STORIA dirà un giorno quanta. parte dell'implacabilità di 1 ., Versailles appartiene alla viccnr--..:...J da secolare del duello fra.,nco-tcdcsco sul Reno, e quanta parte inv~ce spcui all'odio ideologico degli arnvati del suffragio univeNale per la Germania degli Hohenwllem, rispetosa dei valori tradizionali, anzi di 1uelli vkc1.1ti! e. onorevolmente compo- ,ta nella d1,;c1plma delle gerarchie avite. Chi erano i protagonisti di quelle a55isc? Un antico giacobino che si era fatta una fama di uomo di spirito alle :>pa~ledc-i generali del suo paese; un radicale gallese corroditorc, nei diritti antichi dei lords, di ogni distinzione che non sapesse di voto e di demos; un :i.mcri<'ano. Per quei due tribuni e per quel predicatore, attraverso le tante idee agit:1tc dalle loro versioni ufficiali, dalle loro confidenze e dai loro !.foghi, più o meno coscientemente nasceva dallo spettacolo dell'esercito tedesco vinto e dell'imperatore in fuga la gioia di una vittoria di classe: la catastrofe dello junker rappresentava il rigetto in ultimo appello della causa dello hobereau e dello squir1?. Bi,;ognava dunque rendere estrema quella catastrofe, a maggior gloria della dc• mocrazia: l'c!.ercito tedesco doveva es• sere -.mantellato, come è smantellato un castello feudale da una jacquerie trionfante. Tanto più che qucJl'e5ercito vinto aveva dato ai suoi comandanti una suprema vittoria i la !!Ua ritirata al di là del Reno si era compiuta con una pcrfo·.tione cronometrica. Quando i delegati del Con~iglio degli operai e soldati si sono presentati al Gran Quartiere Generale il colonnello von Faupcl li ha condotti davanti alla grande carta murale dove un grovi~lio di linee colorate fiancheggiate da cifre e da lettere ~egnava le posizioni dei corpi e le vie- di comunicazione, e ha chie- :,to loro se davvero volevano a~sumersi la respon~bilità di ricondurre in patria milioni di uomini e tonnellate di materiale con tutto l'ordine nece,;;,;;ario per evitare una Bere~ina autunnale. Gli uomini dal bracciale ro,w 5j sono immeè.iatamente arrec;i e la rivoluzione si è inchinata alla tecnica. Le divisioni si sono dunque mes~ in marcia sotto la guida dei loro antichi comandanti. Sono due milioni di 50ldati che ,;;filano sui ponti del Reno, sen7.a un wlo epi(()dio di confusione, senza un contrattempo, c;enza un ritardo. Gli ufficiali sono al loro posto, impac;!'iibili. a..~. rbcndo,;i nel compito attuale, fi°",ando gli occhi ,;ul loro plotone. sulla loro compagnia per non guardare ancora v,.. ~ il domani. Se potesst'ro arrestar- ,.1 un momento a comiderare qual è il mondo nuovo al quale vanno incontro, la loro anima crollerebbe : ma per fortuna debbono occupal'i del rancio, del foraggio, di come <.•c;..,erpeuntuali alla tappa. Un vento avvC'lenato soffiava sul pae- ""· I marinai di Kiel sono accasermati nel palazzo impt·riale. Bande di plebe irosa ac;,aJgono gli ufficiali isolati, strappano loro le spalline, le croci di ferro ricevute d.11l'imperatore. I cortei pa,- \:1no, t<'tri. monotoni. con le bandiert· ro:t-.e e i ritratti di Lenin. 1\ll'.mgolo d<"llt•vie appaiono i primi ,mobilitati e ogni giorno si fanno più num«-ro-,i: ~uonano l'o(l?aneuo, vrndono fiammifrri, tt.·ndono la mano ai pa'-,;;anti e il loro volto ~ ancor,1 il volto ~avato, tt:"rrt'o, df'il.t trincea. La fame li d«-cima come un attacco di gas. Sulla suJ)f·rfic-iedell'unità bi,marckiana c;i diY-gnano lun~hr incrinature: nel Baden i giornali proclamano: e B.1.,tacon Ikrlino! ». In Hannover I<.v· ecchie- no- ,talgie JrU('lfr ~i risvegliano. A ~[onaro Kurt Eic;ner dichiara che la Bavirra n(JO riconosce il governo degli Efx-rt, degli Er-Lberger, dei Solf, < -.o- ..tegni occulti della reazione >, ed è pronta a trattare per conto ~uo con ·•intesa, mentre all'c~trcmo oppc.xto il principe Rupprecht e gli ari,tocratici ultrJmonwni P'~n,;;ano a una monarchia au,tro•bavare.-.e cattolira e consrrvatric(·. C'na ~chiuma di µ"f'Vl"rtiti rmrrge dai ba.,~ifondi rimr,tati, cnla dalle falle aperte nelle barriere delle cla ...i. ari.,toc.-ratiche, il principe Gioacchino di Pru,.,ia c;j ~uicida in un acn•.;~ di nevra~tenia, ne-i locali affollati d1 st:-anirri infL.t✓.ioni'iti uomini equivoci ballano fra loro al ,uono di e Bummel Petrus >. Il primo .'.\'atale di pace è un tra~ico domani d, battaglia, la folla allineata in .,ilcnzio 5ui marciapit·di guarda i marinai e le guardie ros,;f' portar via dalla piaua dt>Icastello imprriale i CJ.davrri dei 'iOldati di von J.,1•quist. ::'\rJl'anno che na~e non c'è più e"!lcrcito im1x·rialr. Per due m1•.;i, ,tretto ìdt"almrntc intorno al mare# 'IC'i,tlloIlind«-nbur'{, c,c;o ha sopravvis~ suto all'impC"ratorc: ora le -.ue belle unità, ornamt·nto dr-Ila tradizionf' militare d,·11'0,:cidrntr, svani"'(.:ono, vn- ' ,I -< I I I I I J t !'-anonelle strade torme di pezzenti che non 5anno ancora ,;;e debbono odiare il pasisato o l'avvenire, e che non chiedono che di c;aperlo, se con questo potranno risolvere anche il problema del cibo. ~folti vanno alla rivoluzione: e wno cx-combattenti passati a Sparlakus che a Drr,da precipitano nell'Elba il mini~tro Xeurin'!;. ~la altri, pi\1 numero,i, ri111pondonoancora all'appello dei loro ufficiali. alla suggestione dcli' a.ntic-a di~iplina, e si arruolano nei « corpi franchi >. Il generale von ~(acrckcr ha .J.vuto per primo l'id("a di qur~tc formazioni di volontari per con'-C'rvarc alJJ. Germania e- all'ordine una forza annata, ma l'idea rra nell'aria e ha trovato immedi.ttamente imitatori. La Germania ,;;icopre di bizzarri manife~ti, cvocaijone dri tempi dei lanzi, quando i colonnelli erano proprietari del rq:~gimC'nto, e le armi non c-rano un ohblii;;:o.ma un'elezione. e LJo;c;f"raiv, anti1 Ri~orgono ~li us~ri di Ca,;wl#A,.,.iaHomburg! L"niformi com<.•in pas!>ato, con in più ramoscelli di abete ricamati ,u fondo verde, colletto Attila e tl"- ,chio sul berrf'tto. Arruolatevi!>. e Uomini fedeli alla patria tede~a! Gli u-.- 'iCri bruni richiedono volontari per di. frndere la Sle~ia minacciata dallo 'itranirro. Chiunque ami i cavalli e prefrri"<'a la ~iu(,tizia all'anarchia, si rivol- ~a al maggiore von Aulock, dd IV R~gimrnto ». Que,ti volontari ricominciano il 1813, ma un 1813 carattc-rin..tto da un'a~pra a~rn;,a di romantici,mo. Combatteranno contro i ru'-si, i lettoni, i polac• chi di Korfanty, e -.oprattutto contro ~li '-partaki\ti. Il govcmo incorag-~ia i generali. Accanto a Ebert ora c'è :Xo,;;ke, l'uomo di Kicl, e la volontà f'ncrgica drl!'antico spaccalegna, minì- )tro dr-Ila Gurrra, ,;;i \QHappone Jllt' e"itazioni e agli 5,erupoli dell'antico Y-1laio. « Togliete a i\'"o-skc gli occhiali d,·l parlamentare e ritrovcr<:-te f.1cilmente il volto dell'uomo di preda. d«-1 gurrriero, del granatiere di Pomerania >. Que.,to popolano ~ abba,Lmza gran ~i~non• in ,pirito prr permrtteni il lu~o;odi non aver grJo.,ia drlle vrcchie clalllisi: « I genrrali? Lo so che llliOnomonarchici i ma quando ~i vuol«- rico!ltruirf'. prdc-riico un buon ufficiale con~rvaton· a un cattivo urfici...1lr~ialisL'\ •· F. ~nza un minuto BERLINO, ELKI AL SOLE di ~itazione .,j allea col generale von LULwitz, monarchico e hohenwllerniano wnza c;fumature, autentico e consapevole rappresentante della vecchia casta militare. Ebert esita .a c;cguirlo, ma il vecchio brandeburghc,e tiene duro : e quando von Lutwitz conduce entrambi al campo di Zoc;scn dove «>no '-Chierati i « corpi franchi > di von Maercker, trionfa c:obriamcnte dei dubbi e delle incertc.zzc del capo del governo provvi<;,Qrio.I batLli?lioni di von ~la('rcker ,;filano impC'ccabili, al suono df"lle vecchie fanfare, e ,aiutano correttamc-nte il capo dello Stato. Al momento di rillli;,_diirne automobile' per tornare laggiù, NO\kc gli stringe il braccio e quasi affettu~amente gli dice-: e Sta tranquillo 1 Ora vedrai che la ruota ricomincia a girare>. Con la \ua coraggio,a fiducia m·i generali, ~05ke cambiò il corso d«-lla ~toria europea. !!. fatale C'he~li uomini d'azione llliiano. a un certo momento almeno dt·lla loro C'!i\lenza, degli uomini di destra. I e corpi franchi > riconquistarono Berlino, e le con<;.('~uenzr della loro vittoria si ripcrco-.,ero dalla capitale su tutta. la Gennania: quando n<'lla -.ala del teatro di \\..'cimar Ebcrt inau~r.:t l'a,c;emblea nazionale, gli spartaki(,ti, padroni fino al giorno prima d«-1paese, non sono pili che una esigua minorama. Lo Stato repubblicano di \\'rimar d1c non o,.a ncppu«' assumf"re il nome di Republik e rimane ambiguamente Ràcli, comincia co,;ì a delinearsi dal caos della c.1ta~trofc del '181 a muovere i suoi primi, impacciati pa'i'-i dtmocratici. Quale llliarà la po..i.z1onc del!~ fonr armate nel nuovo Stato? Di marina e di avi~12ionenon è neppure il caso di parlare. P<'r dar 5fogo agli Ì'ltinu profondi di '\C.'.,\ilntamilioni di gunrieri nati, gli Alleati non p<>rm<.-ttonochr una piccola guamigione di centomila c;oJ<latidi me"ltiere; e ancora esigono una ferma abha~tanza lunga per garantire eh,-, prr ogni generazione, vada a istrui~i !i<>ttole armi il minor numero p<11~bileldi trdr\éhi. ~fa i generali c-hr ora ritrovano prestigio e infiurnza, !)C prolC)tano che la cifra di n·ntomib. uomini è un'irri,ionr prr < prnt.cggen: lr. frontirre, C.'\t·guirr gli ordini dd gov,..rno r.• mantenere la tr anquillità nel Reich >, non accolgono con l'amarezza calcolata a Vef!.ailles la !.oppressione del «'JVizio obbligatorio. Foch ha visto più chiaro di Clcmenceau e di Lloyd Gcorge: soltanto lasciando alla Germania l'esercito di leva, l'atmo~rcra dcmocralica avn·bbe potuto introdursi ncll'e<.ercito; l'esercito cli mestiere rimarrà invece il ,;;antuario dell'antico militari,.mo. C quello che più tardi il generale \'On Cramon dirà apertamente al generale :\'ollet del Controllo· interalleato: e Sbaraznndoci di tutti gli clementi che dem0<rati1- ?a\'ano l'escrrito, ufficiali di complemento e rrclu " di leva, ci a\'cte ricondotto ai t~mpi di Federico II. Avete creduto di darci un e'>Crcito di m<·- stirrc' Ci avete dato un esercito di \'OCazionc>. J rltomo a questo r~rcito di vocazione '-Ì cri'>tallizzano tutte le forte di re- ..,i~tcnza politica e <;OCiale.Accurat.amrnte ìl gcner,tle von Scekt, \UO comandjntc in capo, ~ttolinra la conti• nuità di questo nuovo e.,ercito da quello imperiale. Per von Seckt, prr~c:rvare il pas.....itoera il modo migliore di ri• 11:crv.arcl'avvenire. Come il grande ~foltkc, von Scekt è di origine dane.,e, ma il lungo <,<'rviziond reggimento AJc.,sandro drlla Guardia lo ha imbevuto di tradizione pru11:siana,'C'nza tuttavia ottundere il suo accorto c;cnsopolitico. Al momento del putsch di Kapp la correttcua dc-I •mo atteg~iamento gli permette di salvi're il delicato organ;,;;mo appena nato dalle consq~uenze dcll'insucce,"'' degli C(,trctni'iti di dc- <,tra: Ebc-rt deve ..a.crificare ~oske al rancore dei partiti operai, m<t rie~c a comervarc von Seckt, r von Sc·ekt rie~e a fronteggiare tutti i t<.•ntativi d<'I Rc:-ich-.tagdi porre la Rcich'iw<•hr <,otto il controllo dell'autorità civile e f.trn«- un (',;;ercito democratico. La riorganizzazione comincia. Per uno '>trano e .._,1poritogiuoco della 'ltOri.,, è- proprio il trattato di Versaillccs rhf' fa compiere alla Gnmania un primo pa'-~ vcr-o l'unità accentrata. Una \'Olt.A, al trmpo del Kai\er, l'e,.crcito tcde\Co avC\'a ancora una ,;piccata fi- -.ionomia ff'dcrale: a Monaco un mini- ~tro bavarc·-.c della Guerra vi~ilava gelm;1mc-ntt· \ullc- tradizioni dtll't<;f'rcito dri Witt<'hbach; pre..,s'a poco la ste.;c;a autonomia la godrvano i piccoli c-~1•rciti dd re di Sawmia e dc-I re del \\ urtlt..:111bergL. 'C'~tcro vedeva ufficiali tedeschi: in realtà esistevano ufficiali pru~iani, ufficiali bavaresi, wi.irttembcrghesi e sassoni, con differenze di stile e di maniere e su,;cettibilità di corpo non sempre facili a comporsi .. Or;i, col trattato di Vc~aillcc; alla mano, il go• verno di Berlino può opporsi alla velleità degli antichi Stati di riavere le loro autonomi<' militari: « Il trattato di Versaillç~ », .,ottolinca uno scrittore france'!e, « diuc,me cosi il bastione del- /"umtà militare ge,manica >. Al rip:1.ro di quel bastione, von Seekt si mise all'opera. Jn '!O!<>tanzvai era tutto da rifare. I e corpi franchi > avevano compiuto onorevolmente la loro missione: a Berlino, a Brema, in Sassonia, l'antico e regno rO'-!'iO:,dei Wettin, sulle frontiere 01 icntali nella breve e medievale campagna di von dcr Goltz, avevano senza dubbio mo~trato J.l mondo che nulla aveva diminuito le qualità guerriere della stìrpe: e Una molecola dello spirito che regna fr.1 noi basterebbe per rifare della Germania un grande impero», aveva detto il capitano di va- ~lello Sievert prima di cadere sul campo; ma non c'era .,oJamente fede in ·quei cuori: e Una bandiera di forno segnalava il no,tro cammino; avevamo acceso un rogo sul quale non bruciav._;,nosoltanto oggetti inanimati, ma anche le nostre speranze, le nostre apprcmioni, le leggi delb borghesia, i \almi d<'l mondo rivile, gli ultimi avanzi delle idee e delle cose di que- !ot'c.poca, tutte le cianfruo;aglie polvetO"e che in~ombravano le noc;trc menti ~; così ci racconta un volontario della famo~a brigata Ro.,sbach, qu<'lla dalla bandirra nera con l.1grande X d'arg<'nto. Rivolu1ionari ? For,.e soltanto epigoni di Nictz.,che. ~la per von Scekt, le e legr:;:idella borghesia » non vanno bruciate con tanta di~involtura, giacché in fin dei conti sono t.•ssenzial• mente leggi della borghe\ia la puntualità, il senso dell'ordine, e perfino il ii~pctto delle onorificenze e dei gradi gerarchici, che hanno dato alla Germania d'un tempo la solidità della sua ossatura statale. E poiché bisogna sce• glicre fra 350.000 uomini dei « corpi franchi > i centomila della Reichswrhr, von Scrkt '-"f'glie "CllZ.J e~ita7ionc- gli clementi moderati, quelli che non sognano colpi di mano e colpi di Stato, ma accettano il lavoro quotidiano e paziente al servizio della tecnica e dello studio, per preparare e un esercito di capi >, i quadri del grande esercito nazionale del futuro. Von Seekt ha S("mpre Pocchio fisw a quella meta : il giorno in cui un governo sarà abbastanza forte da poter dqabilire anche in Germania il c;ervizio univer<-ale obbligatorio. 100 crede che dalle discuc;!iionidi Ginevra mcirà mai il di<-anno mondiale del quale qudlo tede-.co avrebbe dovuto essere il prologo. Pen~a che, caso mai, la riduzione generale degli annamcnti a un linllo virino a quello germanico potrà <·,,;;C'rCil· ri\ultato di una rivoluzione nell'arte militare, della quale e~li formula la teoria : i mcu:i meccanici e la complcc;,;;ità !1-cmprecrescente delle armi daranno origine a piccoli, aggucrriti~c.imi « e,;crciti d'urto•· che piomb<•r;1nno in porhe ore !.u) lento ammas\amento dei richiamati. Ricorda, d,, ufficiale io;truito della Kricgsal,adcmir, le vittorie dei piccoli e<.;erciti gn:·ci sulle- sterminate annate per-.iane, e c;enza dubbio il suo sentimento accarcna con compiacimento questo ritorno alla cr.mcczione selettiva del gunrino. La teoria è dic;cussa all'estero, la « Frana milttaire > !'-e ne preoccupa. ~fa è '-ÌC'uro che il comandante !.uprc-mo della Rcicl1\wrhr ci creda? For.e ha voluto '-Cmpliccment~, fra le mrmoric del pa~-;ato e le ,peran;,c dell'avvenire, cr(•are anche un pre-.ente ai ,;;uoiufficiali per ,;;orrcg-gerlinelle ore di ~fiducia. Giacché quc,;;te non mancano. Se gli ufficiali ~i guardano intorno quando e.ano in cac;crma, il loro cuore può allargar.i. Le « compagnie di tradiziont.·>, una creazionl' di von ScC'kt, montano la guardia alle bandiere dei corpi disciolti, e ne p<'rpctuano idC'almente l'esi'.-tt·n2a; vivono ancora le mille forme e magari fonnalità nelle quali io spirito di un e~crcito a(,sume un corpo e una vi~ibilità. Ci si potrebbe credere tornati ai lindi, c~atti giorni di Guglielmo, e non è ,;:icuro che- qualche ritratto del Kaiser non orni ancora le 11:alcdi convegno. Ma oltre il cannllo della ca(,erma, oltre il ,;.aiuto a orologtria della sentinella che st.lziona a ~ambe allargat<.' come il colo... ~ di Rodi, si stende la Germania di Weimar, dalle rnill<· -.volte pericolo\e. :Molti (,0no ancor .l coloro che nel Rcichstag e \ulla 'itampa denunciano lo Stato MaggiorC', covo della reazione.•, e ripetono la fra\C di Sch(•ideman: e Bi..ogna che i militari imparino a venire a mangiare nc-lla mano drll'autorità civile->. E:. vero che alla morte del mite, del saggio Ebrrt, quattordici milionì di elettori hanno portato alla presidenza il marc'iCiallo Ilindenburg, monumento vivente della patria militare; ma ci sono stati anche tredici milioni per il candidato Marx del Centro e dei socialisti, e due milioni per il comunista Thaelman. E la situazione è ancora talmente lontana dall'essere quale la vorrebbero i generali, che quando von Seck t ammette il principe Guglielmo di fJohcnzollern nella Reichswehr, la insurrezione parlamentare ha ancora tanta forta da costringere il vecchio maresciallo a congedare lo stesso von Seekt. Il !.acrificio è grave, ma il maresciallo non va pili oltre di un sacrificio di penona. Alla Bendlerstrasse il sistema di Seckt non muta: e Voi avete rimesso la Germania in sella, a me tocca soltanto mantenercela », dice al comandante supremo che parte il comandante che lo sostituisce. E quando si svolgono le prime grandi manovre, gli addetti mjlitari esteri debbono constatare che la Germania ha un esercito, e non solamente una grande gendarmeria. B vero che i carri armati sono di legno, perché Versailles non li permette di acciaio, ma basta questo per es~ere tranquilli? « Un terremoto può cambiare la forma di un vulcano, ma non potrebbe mutare la natura del fuoco che lo abita >, ha detto ancora von Seekt. Questa forza vivente della vecchia Germania darà il segnale della rigenera~ione, ringiovanendo in Spcngler i postulati dei tempi di Federico? Con Hindenburg al potere i segni propizi aumentano: la repubblica comincia le sue ore di agonia col ge.,to che di so# lito le conclude, e ammaina la bandiera nero-rosso-oro davanti a quella antica degli Jlohenzollern. l principi spossessati delle corone, ma garantiti nei patrimoni, riappaiono in pubblico alle cerimonie ufficiali e, nella hall dcli' Albergo Adlon, sul bmto del Kaiser in marmi colorati si posano gli s~uardi speranzosi dei gentiluomini che furono ciambellani o membri del• la Camera del Signori. Senza dubbio il Kronprinz ha rinunciato alla corona, ma è naturalmente « sempre a disposiz.ione del popolo tede~o >. Il marcsçiallo va ogni giorno più a dc• stra: d'accordo apertamente coi capi della Rcich5,.,,cbr licenzia il ministero Rruning, e sceglie a sua fantasia i nuovi ministri e fra i membri dcli' H errcnclub >, dicono i giornali di sinistra furiosi. t dunque la fine della repubblica tedesca? In Francia i giomali.sti dic;cutono in base a precedenti storici: sarà il maresciallo H indenburg più fortunato del maresciallo Mac Mahon e riU'icirà a ristabilire il trono e col trono la società che predilige? O dovrà anche lui '!Ottomettersi e dimctteni di frontc ai « nuovi tempi >? J e nuovi t<:mpi > sono naturalmente la democrazia. Pochi,;simi wno coloro che si accorgono che ormai tutte le regole e le j>O'itCdel gioco sono trasformate. Sotto la crosta del conflitto della destra e della sinistra si va formando una forza nuova, terribilmente semplice: e Hitler, l'l,omme qui viu1t... >. La Reichswehr ha assistito allo sviluppo del nazismo con simpatia i e" a è naturalmente incline a ~impatizzare con tutti coloro che non amano \Veimarj ma i generali non hanno soltanto nel cuore l'.ivversione per Weimar. hanno anche un affetto, la monarchi;1 tradizionale. Sono proprio sicuri che (' vcr,;;o quell'ordine antico che si dirigono le masse imponenti e allineate, marcianti con un ritmo chr rallegra il loro c-t1oredi <;o]dati? 1\-1.daove andrebbern •'trimcnti? E..,sinon ~anno concepire-, ,ugl{e!itionati da abitudini :,(':Colari, altra altnnativ,\ al disordine e alla debolc:z.z•l, che la monarchia, e sono pieni di fiducia che dalla sconfitta della d, mocrazia la monarchia ritornerà per un ln~ico equilibrio della '!toria. E anche quando falli(,C'C l'csperimerto reazionario di von Paprn, e Hitler diventa c.aucclliere, C\'!Ì non dubitano. Nella cappella dPlla guarnh?ione di Pot,;:- d.1m, d.wanti alla tomba di Ft'.d(·rico il Gr~rndl', il mJr<.·~iallo <· Hitler ~i \tringono la mano, fr:i rC'parti della Rcich ..,., ehr e del!<.·Camicie brune, e i generali pensano che lo <;pirito di Potsdam rin.t<K:Cin' tutti e riuni ..c.e tutti. Lo '!pirito: ma le forme? Quando il vecchio maresciallo muore. in una fumo.;a apoteosi wagneriana, essi si trov;ino improvvic;amcntc di fronte ,t una forma nuova, erorbitantc dai limiti d<.-llcloro concezioni : lo Stato totalitario. Se- purC' hanno un rimpianto oscuro, nei loro cuori pla~mati da !<>ecoldi i l<·altà feudale, il loro patriottismo fa pre,;.to a <,uperarlo. Prima di sp.irir<.·, que,ti vecchi capitani d'arme, prtma di lasciare d<'finitivamcnte il posto a, ~iovani ufficiali che non sanno nulla di imperatore, di re, di granduchi, avranno ,·c-duto la loro Reichswehr di centomila uomini dilatarsi nel grande cwrcito na1ionale, e que5to e,ercito coc;truire con la sola forza suggestiva del suo schieramento, sulk rovine della fortezza nemica, una Germania più pot<"ntc di qu<"lla degli Hohenzollern. E for~e poswno scriversi, sulla loro onorata carriera concima, le parole che po<iC,u di \é un uomo ben diverso da loro: e Cur'iOrc leale, ho trasmcs~o con tutti i miei (,egni la fa.cc ali' u0mo novo>. In fin dei conti, il Vate e i feudali appartengono ugualmente a un'epoca defunta. MANLIO LUPINACCI
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