Omnibus - anno II - n.47 - 19 novembre 1938

I NNA d'Austria che era figlia ~ ©' del re di Spag;,a e mo~lic del §} re Luigi XI Il di Francia, aveva avuto un'adolesccnn prolungata dall'ignoranza delle sue educatrici, dalla indifferenza di suo marito, e da un suo proprio romanticismo, quasi di collegiale, che le f,-.ccpiù volte sfiorare la vita delle persone grandi, senza mai viverla : a vent'anni, solitaria nel suo tetro palazzo del Louvrc, b. regina sognava un amore romantico, e le parve di trovarlo i11 lord Buckingham. favorito del re d'Inghilterra, come ben ,;;anno tut~i ~oloro che han letto I tre moschttturr: ma fu un amore sfocato, in un certo senso, e mal riuscito, perché gli amorosi slanci del lord trovavano in Anna una rcsilitcnza fredda, scandalizzata. che poi si ammolliva, ma troppo tardi: il lord già era lontano. E1 al mo,!lento della resa inevitabile e finale, 11 lo,d era morto. Il cardinale Richclicu, primo ministro avrebbe voluto che la regina desse un 'crede al trono di Francia, e si of• friva, mefistofelico e vestito di scar• latto, a sostituire il re ruvido e disamorato: ma Anna ne aveva paura, e l'erede non veniva. Passavano gli anni, e la regina, grassa, morbida, golosa correva i santuari per aver la grazi; della maternità, che venne, quando nessuno pil1 se l'aspettava, cd Anna aveva 9uasi quarant'anni: fu un piccolo principe robustissimo, Luigi-Deodato, il futuro Re Sole. Ma venne anche un secondo figlio, Monsieur: dopodiché, il re morì, sempre noioso ed imbronciato. Anche Richclieu era morto, cd Anna era reggente di Francia con l'aiuto di un nuovo cardinale, un romano bello, elegante e garbato, che si chiamava Giulio Mazzarino. Era naturale che questo Mazzarino facrssc la conquista di Anna, florida quarantenne troppo ben nutrita e troppo poco amata: avvezza alla compagnia delle sue dame, la brutalità di Buckingham l'aveva spaventata, ma la grazia prelatizia di Giulio la incantava 1 il fruscio delle sue sottane, la dolcezza della sua voc~. Fu la sua amante prima, la sua moglie morganatica poi, poiché il cardinale non aveva mai pronunciato voti di castità, e lo circondò, fino alla morte, di un affetto forse noioso, ma devoto. Mazzarino, padrone di Francia, co~ una, regina innamorata cd un re d1 cinque anni, volle porre più ~al~e basi alla sua potenza : volle legarsi a1 grandi nomi di Francia, diventar parente dei VendOme e dei Condé, e, poiché non aveva figli, decise di servirsi, per questi matrimoni strategici, àei nipoti, che vivevano, piuttosto oscuramente, a Roma. La fortuna dei Mazzarino infatti era recente. Cinquanta o sessant'anni prima, un certo Pietro Mazzarino, povero nobile siciliano. era arrivato a Roma, dove i Padri Gesuiti, educatolo modestamente, lo avevano collocato come intendente presso il principe Colonna. Raggiunse una certa agiatezza 1 s~ò, ebbe cinque figli, e l'unico maschio, Giulio fece una rapida carriera ccclesiastic~1 provvedendo via via a collocare le quattro sorelle· Tina entrò in convento diventò badessa. ; Margherita sposÒ un conte Martinoz.zi; Gir~- lama un signor Mancini, astrologo dilettante ; la quarta era una persona così tranquilla che di lei e del marito si ~ perfino perduto il nome. Ma l'abilità matrimoniale di Mazzarino non si arrestò qui, e, poiché il padre. era ri: masto vedovo, gli cercò una zitella d1 gran famiglia, PorLia Orsini, che desse lustro alla nuova dinastia : e regalò alla coppia un palazzo edificato per loro, sulla collina del Quirinale. I Mancini invece abitavano sul Corso ed era una casa allegra la loro, tr::quentata dagli amici dell'ast~olo~o, che ìn gioventù aveva fondato 11Circolo degli Umori.5ti. Ora ~i dedicava a scrutare il futuro, a tirare gli oroscopi dei suoi figlioli: Vittoria, la maggiore, doveva sposare u!1 principe, ma morir giovane; Olimpia avrebbe sedotto un re, ma non l'avrebbe sposato; Paolo sarebbe morto in ba~taglia; Maria era nata per sconvolgere il mondo Ortensia per esser bellissima, Maria 1 nna per esser felice. Ed il piccolo Filippo? Ancora non si capiva bene chi sarebbe stato: e del resto non lo si capì tnai. Era molto piacevole a~oltarc un padre fantasio,;o e lusinghiero coo;ì, ma nessuno gli credeva troppo, fino a quando, dopo aver predetto I~ sua propria morte per l'anno 1650, 11 signor Mancini ~i _spen~ con f:>Un~ualità: allora tutti s1 sentirono sicuri, e la vedova che avrebbe dovuto morire SC"i anni dopo. regolò l'cduca1:iont'.' dei figli secondo le profezie p~tcrnc .. Po~ :-,i poteva fare per Vit~ona, Ohm~1a, Ortensia e 1'.farianna, 11 loro destino era inevitabile: ma Maria, la bambina bruna e selvatica, non doveva sconvolgere il mondo, e si decise di chiuderla in convento. Nessuno l'amava, del resto, era la più brutta, _crespa, ruvida, i suoi cap1icci cran? rncomprcn- 'iibili e le sue collere; arrivava perfino a ba\terc le principessine Colonna, le METSOHERt DONNA )URIA AUNOJNI OOLONNA • GALLERIA OOL01iNA (l'ot. AndtnoD) altre piccole patrizie roman_c che rifiutavano di giocare con le,~ ~I. convento, rinfacciandole le ong101 del nonno. Perché l'alta società romana seguitava a sprcz.z3:req~c~ti nu_ovi ricchi, e appena lo zio G1~h.o chiese eh.e gli sì mandassero a Pangt quattro n~- poti, Olimpia 1 Vittoria .e Paolo partirono felici con la maggiore delle Martinozzi, Laura. Era una piccola tribù timida eccitata. e goffa, quella che arrivò 'a Parigi, ma Sua ~mi.ne":za incaricò duche<ssc e marescialli d1 educare i nipoti., poi li affidò al!à tenerezza della regma, che amava in loro un riAesso del suo caro marito segreto, e ne faceva paggi, damigelle, vcg:liava alla loro fortuna. Così, a scaglioni, tutti lasciarono Roma per la Francia: e con l'ultima serie se ne andarono anche la contessa \Martinozzi, la signora Mancini, portando i figli minori: Maria doveva restare in convento, per risparmiare al mondo le catastrofi, ma non fu possibile, tante e tali eran le sue convulsioni, le sue crisi di pianto: e del resto, chi si poteva preoccupare di lei, con i suoi tredici anni magri e sgraziati? A Civitavecchia un vascello dorato della repubblica gcnovrse aspetta':'a. le viaggi.1trici, per portarle a Marngh~, e di lì raggiunsero Aix, dove ab!· tava il governatore della Provenza, 11 principe Mcrcocur, che da qualch_e mese era il marito di Vittoria Mancini. I bei matrimoni cominciavano, e tra pochi mesi anche Laura Martinozzi ~arcbbe diventata principessa; si preparavano grandi feste per queste nozze che dovevano anche servire di presentazione alle nipoti nuove. Segregate ad Aix, le provinciali impiegarono il tempo dell'attesa ad imparare il francese cd il ballo1 a provare nuove vesti e nuove parrucche. Olimpia, l'altra fi: gliola, non venne loro mcontro : la s1 diceva occupatissima a Parigi, dove il giovane re, appena uscito di minorità, si stava innamorando di lei. Venne finalmente il gran giorno, e ~1ari;1, irrigidita dalla soggezione, dal busto di ferro, dalle vesti di gala, fu posta in faccia all'uomo che doveva amare per tutta la vita, al re. 1 sal?ni del Louvre scintillavano, la regma Anna era ancora ingra~!'lata, e prodigava vezii a tutta la famiglia del su~ amato Mazzarino. Laura ~1artmo1.11 era triste, lo sposo, principe di Co~dé, rra gobbo, ~I anarino f accv.1 frusciarc le sue vesti di seta, un gran tumult~ di musiche, di fasto, di riverc::nze ~l svolgeva dunque intorno alla ragazzina, che aveva solo occhi per il re. Luigi XIV era grande, snello, fo~e, ed i suoi quindici anni gli dav_ano già l'aria di un uomo ; già arroSSJva, quando Olimpia Yiancini, nera, ma scintillante, lo sfiorava troppo da vicino: . Inosservata, conscia della sua mfcnorità :Maria si rassegnava ad aspettare, e t~cntre le feste nuziali si svolgevano, r:icntre Luigi appariva vestito d'oro o di. raso lei si rannicchiava in un angolo, I~ guardava avidamente, faceva provvi5ta di lui. Pochi giorni dopo, la si chiuse ancora in convento: ma stavolta non ne soffrì, era contenta di prepararsi, di lasciarsi maturare, sperando che il tempo le portasse qualche grazia nuova, imparando a dissimulare ed a recitare Corneille. Nel convento delle Visitandine, in ruc Saint-Jacques, Maria vis.5edue ann.i. Le avevano dato a compagna Ortc1tsia, che di giomo in giorno. diventava più bella, allegra, sicura ~1 sé : I~ madre, Gerolama, non compariva ma_i, e neppure lo zio Giulio. Avevano deciso che Maria era troppo brutta perché ci si occupasse di lei : un giorno le trovarono un marito, stupido e fracassone, ma abbastanza ri~co, che si chiamava Armando de Ma1lleraye, e la fe. cero uscire dal convento, ordinando alla sua governante di portarla, con Ortensia, alla Fortczz."\di La Fèrc, dove in quel momento ri~icdcva la Corte, che seguiva, alla lontana, la guerra contro la Spagna. Là dovl!va avve1~ire l'incontro con Armando, e Mana, decis..."al serbarsi per il re, già si disperava: ma lo stupido, vi~ta che ebbe Ortensia, dichiarò di voler quella, ancora bambina, e nessun'altra. ~1az7,arino, che già ave,·a sposato la seconda Martinozzi al principe regnante di Modena, d('cisc di cercare un buon partito anch~ a. Maria! dccisam.cnte imbellita : Ohmp1a seguitava a civettare con il re, cd il cardinale avrebbe forse aiutato l'idillio che gli permetteva di imparentarsi ancor più direttamente con il ~vrano. se non si ro~~e ricordato la prcdi1:ione di ~fancini, cd Olimpia, che non era destinata dagli ao;tri ad un matrimonio regale, fu of · fcrta ad un principe savoiardo, Eugenio di Carignano, conte di Soissom1 che divenne il più innamorato cd il più tradito dei mariti. Del resto le profezie ses:uitavano ad avverarsi: nel 1656 la signora Mancini si era lasciata morire per convinzione, e pochi giorni dopo si era spenta, giovanissima, Vitt~ria. Toccava or~ a Maria sconvolgere il mondo : per 11 momento, sconvolgeva la curiosità del re, che, dedicando ad Olimpia i suoi sentimenti meno puri, restava purissimo nei confronti di Maria, l'accompagnava durante le cavalcate, l'ascoltava leggere i poeti. Lei stessa, adorandolo, lo incitava alla gloria, ai più alti destini, e, per prima cosa, alla ribellione : le pareva impossibile che il suo amore fosse sottomesso alla volontà dello zio Giulio, amabile despota, ma rigido1 cd il cardinale, che intuiva le troppo nobili passioni della nipote, già se ne allarmava. Durante le cacce di Fontaineblcau Maria portava feltri piumati, cd era la migliore delle amazzoni. In primavera, a La Fèrc, accompagnò il re fino alle file nemiche. L'anno dopo lo seguì in Fiandra, e, quando il lezzo dei cadaveri fece ammalare il re di una febbre che parve mortalc 1 Maria pianse cd ululò come una selvaggia: tutta la Corte, abbandonando il moiibondo, lusingava /irfonsieur~ il successore, e Luigi, quando un medico di provincia lo ebbe salvato, seppe della disperazione di Maria, l'amò con riconosccnz."l. Anna stessa a"eva in simpatia la Mancini, sarebbe bastata la volontà del cardinale perché il matrimonio si faccs!-e,ma Mazzarino sapt'.',·a troppo bene che l'eroismo esaltato di Maria non lo avrebbe servito mai. Decise dunque di mostrarsi a sua volta eroico, e di oppor<.i all'elevazione della sua propria famiglia: mai, dichiarò, mai l'umile sangue dei Mancini si unirà a quello dei re di Francia. E mantenne la sua parola. Cercò per il re una p1 ncipessa ~avoiarda, che venne in , j,;ita rnlcnnc, ma, per fortuna di Maria, era brutta, fu facile prendersi gioco di lei, farla rifiutare dal re. Conservando l'atmosfera pura ed esaltata Che tanto piaceva al suo giovane innamorato, Maria ora lottava con tuttr le sue forze: si prometteva, si rifìut:i.va, alternava il tono delle eroine di tragedia a quello delle ragazze d'ogni giorno, descriveva con malignità spiritosio;sima tutte le principesse che le varie Corti di Europa proponevano a Manarino. Anna d' Au- ~tria \tessa durevolmente convinta della sua s~periorità di ~pagnola, e,igeva per il fii:;-lioloun'infanta: cc n'era una sola disponibile, in quel momento, :Maria Tcrc'-a, figliola del rt:. ma nana brutta ed a,;surdamcntc go)oo;;;a. Era quindi facile a Maria far circolare intorno a re Luigi le buffe (toric dell'avidità infantile, delle goffe maniere di ~1aria Tt.·re\..1 1 e, nello c;tc,;;"° tempo, era facilio;~imo giocare· c~m ~~ vanità di lui. dirlo il più bello, 1I p1~ elegante, il più amato dri (.()Vran1: Certo, se ~1aria fo,,c stata capace d1 un'uguale astuzia nei riguard~ dello zio, avrebbe ancora potuto r..1gg1un'{ere il '-UO c;copo: ma no. continuamente ,1 ribellava, non accettava comi~li, e meritò così un c,;;ilio che doveva eso;er breve, addolcito dalla compagnia d! Ortensia e ~farianna, dal permesso d1 corrio;ponderc frequentemente C?n il re. ~faria giunse 3:lla Rochell~, si ammalò, pianse1 scnsc;e, commise dc."lle imprudenze, poiché, ogni 1.·olta che le pareva di scorgere, nelle lettere del re, o nei disconi delle sue camcri,;;te, qualcosa di allannante, la ripresa delle trattative matrimoniali con la Spa~na, la comparsa di una nuo'"a bellezza alla Corte immediatamente immap;mava di ve~dicarsi, e scriveva allo 1:io Giulio di trovarle un marito, presto, presli5simo, in modo da precedere Lui~i, da darRli atroci rimpia.nti: e ~fauarino puntualmente mostrava queste lettere al re, e, scuotendo bcnrvolmente la testa, <.idoleva che la povera Maria fosse tanto matta. Luigi, malgrado l'ac;senz.a 1 l'amava ancora, ma ragionevolmente: il carattere del Re Sole, era, in fondo, perfcttamentc pratico, solidissimo. Se anche la tirannia wrniona del cardinale gli pc.sa,·a, egli riconosceva trop.po bene di ignorare tutta la scienza d1 governo, tutta l'abilità diplomatica che 11azarino possedeva profondamente, e che a lui, giovane ed inesperto, mancava : mai, quindi, neppure per amore di ~aria, avrebbe rinunciato a servirsi di un ministro prezioso. Inoltre, le lusinghe di cui Maria lo aveva amorosamente circondato, gli avevano dato un vasto orgoglio che si volgeva ora contro di lei: convinto della sua doppia superiorità regale e virile, mai ìl re di Francia si sarebbe abbassato a sposa.re una i\1ancini. Così i malintesi, i bi,ticci che Mazzarino faceva sorgere fra i due innamorati, davano in fondo a Luigi la gioia di poter rompere senza sentirsi colpevole: il matrimonio spagnolo fu deciso, l'amba.sciatore di Francia comparve per le vie di Madrid con un corteo di moretti vestiti di seta rossa e ottenne ufficialmente la mano dell'infanta. 1{aria Teresa st<"ssa, costellata di diamanti, dodici tacchini arrostiti nel fondo della sua berlina, si mise in viaggio, ed a lentissime tappe si avvicinò alla Francia. ~faria intanto, ro,;a di gelosia, si ammalava, guariva, faceva pazzi proponimenti, lo zio Giulio le offriva, per consola.ria, dei marìti, il principe di Lorena, un ragazzo, che le avrebbe permesso di abitar Parigi, di vivere ,-icino al re: oppure un romano. il principe T orenz.o Colonna, fratello delle princ1~ssine sprezzanti, che l'avrebbe allontanata per sempre da Parigi. Maria poteva scegliere: e intanto doveva tornare a Corte, ~1azzarino si era costruito un palazzo nuovo, dietro i giardini del Palais-Royal 1 e voleva offrire alla nuova regina di Francia dei ricevimenti che }.[aria avrebbe prec:;ieduto in qualità di padrona di casa. Bisognò dunque assistere alle feste,, veder Luigi in abito da sposo {broccato d'oro, interamente ricoperto di pizzi neri\ veder Maria TC'resa, gras..;a e sbilenca, ed intorno Anna d'Austria sorrideva soddisfatta, Olimpia rideva maligna, sicura di riprcnder~i il re appena. le fc,tc fossero finite, Ortensia civettava, la Corte spiava gli uni e gli altri, cd il cardinal(' 1'lazz.arino paternamente benediceva tutti. Maria, con le sue vesti di gala, serbava un fermo sorriso: poi correva a na(condcrsi nelle sue stanze, ~coppiava in ~cene di dispcra1ionc : il re lo "<'P· pc, ne fu commosso, e, poiché la sua nana gli ispirava solo rabbia e di~gu- '>to. tornò a 11aria, la mpplic:ò d'amarlo ancora, di cercarsi un marito a Parigi, di esser la sua favorita a vita: era, in fondo, quel che egli aveva sempre desiderato, senza confcs~arlo neppure, nei primi tempi dell'amore, ma gli piaceva avere una moglie illmtre, una discendenza impeccabile, delle basi tradizionali. a cui aggiungere, lusso, capriccio, la vivacità zingaresca di 1faria ~ancini 1 amante in titolo: le regalò una collana di perle, che valeva un milione, cd un canino prezioso. Maria accettò le perle, le portò sempre al collo, e Mignard la dipime ornata così, ma non volle cs(crc b favorita. Era troppo romanzesca per accettar soluiioni comode, troppo orgo. gliosa per a11uncttcre di c,;,serc la seconda. Respinse il principe di Lore• na, chiese, impoo;c, Lorenzo Colonna, che le veniva descritto brutale, primitivo e superbo. Pcn">ava con dclizia alle tragedie che avevan circondato la sua infanzia, alle storie d! patrizi.e. romane relegate nei castelli malanc1, o strozzate, nel proprio letto, per _o~in~ del marito. Sperava che la not121a ~1 una .sua orribile morte ,arebbe. ~rnvata, un giorrlo o l'altro, a Lu1g1, e ne gustava il rimpianto. J I matrimonio per procura avvenne a Parigi, e fu Luigi che, condus~c la :.posa all'altare. Vc~tita d argento, ornata di perle, Maria guardava duramente tutti coloro che le parcvan n:emici, la rrgina Anna, la nan.a, lo 7.10, le sorelle: detestava anche il re, for'!>c, non gli accordò n~ un bacio, né uno '-guardo, e la mattma. seguente, .quando Luigi l'accompagno alla .berlrn.a da \'iag~io, prese con~cdo da !~1 qua(1 con indifferenza. Le pareva che 11suo cuore fo,~c- morto, e andava ver~o. 1:,<>renzo Colonna come ver~ un SU1C1d1q0ualunque: Luigi piano;;;ei,nvece, gu_ardandola partire con la <iUa:corta ~1 cento gu.irdic, tre prelati ,. <.r1 camC'n!,tt', t~ cui una mora. La ~orena, corteo dt principe(sa straniera. già lontana. Ed i due grandi innamorati non dovevan "·cdersi mai più. Lorenzo venne incontro alla ~posa nelle pianure lombardr. Era quasi ~1Ìo, molto forte, molto in_gcnuo. c;.1cc1atore. attaccabrighe, mano f?C_f t: d~nne, ficris(imo della sua quahta d! principe romano. Aveva accettato 11 matrimonio co:n ~faria perché ~uo fratello, il cardm<dc. \'olc,·a co,1. la dote rra ('norme, la pr'>trzione di ~[a7.:t.arino ,;icura. ma già l'odiava. convinto com'era di dover coprire con il ,;uo nome una ral{a1.zadisonorata dal re. Quando vide 11aria, quando scoprì il candor~, quasi puerile, drlla fanciulla nera, _s1lcnziosamcnte di ·rata. LorC/lZOs'mn,unorò, e come un pazzo, di lei: ~e parlò come di una sa.~Ha, l'adoro, la curò durante le malattie, la volle con sé durante le partite di .caccia, n?n la lasciò mai: ~a.ria stcs(a, attonita davanti a quc~to amore brusco e vivo, si abbandonò, si lao;ciò amare, fiorì : in pochi mesi di,·cntò bella, a(sunse l'opulenza grassa e bianca di una dama romana, si fece languida, monda: ni<.(ima. I\"el bel palazzo Colonna si diedero feste alla francese, che scandalizzarono le altre patririe, a,·,·czze ad un'esistenza più sc,-era. Tutti gli stranieri di passaggio chiedevano, ed ottenevano, di esser ricevuti dalla celebre ~i.aria Mancini, e Lorenzo Colonna <iicompiaceva del riAC!iiSdOi tanta celebrità. Il cardinale stesso lodava la. cognata, l'ammirava incondizionatamente, ed il papa, Ale(sa.ndro VII, che era un Chigi, la riccvev~ con ben~v?- lcnza. Il cardinale Chig1 era addmttura innamorato di lei, e la sua ~la nemica era la moglie di Agostino Chigi. che era nata Borghese e? era 5tata, un tempo, innamorata d! Lorenzo : ma era inimicizia che per 11momento non dava ombra. Tuttavia Maria non era felice: dal ghetto, dai qua,rtieri popolari dc.Ila città faceva venire al suo palazzo 1ndovi~i maghi, stregoni, installava nelle soffi.tt; altre specole, studiava il ci~lo ed i filtri. Si ricordava della profezia, sapeva di non aver sconvolto il mondo, aspettava una stella nuova: il cava: liere di Lorena, esiliato dalla Corte ~1 Francia per volere di Madamt, Enrichetta. divenne l'amico ed il confidente di 11:aria. Forse fu proprio uno stregone romano a vendergli quel veleno, che vertato nella tazza di chicorie, fec~ morire, qualche mese più tardi, Enrichetta: A1adamt se mturt, Madame tst morte ... ' . Lorenzo, perché Maria non rimpian• ~es.se Parigi, dava delle feste a Roma: un giorno fece colmar d'acqua Piazz.."\ Navona, organizzò un'illunùnazione complicata, dove figurava perfino la luna, in cartone, e portò la sposa in gondola. Tutti gli invitati si divertirono molto, perfino la principessa Chigi applaudi. ~faria aspettò un bambino, sperò che la maternità colma,sc il vuoto della sua vita, le permettesse di non rammentar più Luigi. ~a Filippo, ìl suo ambiguo ed elegante fratello, arrivò da Parigi, port:1ndole, con ~li abiti ed i cappelli all'ultima moda, le notizie del re, che, dopo aver amato Enrichetta, amava ora una ragazz.."\non bella, modesta, vestita di grigio, e zoppa per di più : madcmoisclle Loui~ de La Vallìèrc: ma certo pen(,ava ancora a Maria, certo, se r--1:ariavoleva tornare a Parigi, l'avrebbe accolta con gioia. Maria disse di no, Filippo partì, il bimbo nacque, e si chiamò Filippo, anzi Pippo. E poi nacque :Marcantonio. E poi nacque Carlo. E poi Lorcnro cominciò ad am.."lrmeno sua moglie, a trascurarla per amore della principessa Chigi; oppure di Cristina di ì\'orthumberland. un'incantevole donna di quindici anni, figliola di un inglcsc e di una france,;c1 ~po~ata ad un nobile di Bologna, il Paleotti, e dolcemente avventurosa; oppure anche delle cameriste francesi. 1laria non se ne preoccupava troppo. Pa.pa Chigi, sì, ìm·c:ce, e per tutelare l'onore della nipote, visto che Agostino non ci pensava da solo, allontanò i Colonna da Roma: Venezia li accol,c: per il carnevale, ~1ilano per !'inverni le ville lombarde per la staizione delle cacce. A Venezia, Maria s'innamorò, leggermente, di Erm.·sto Augusto, principe vcsco,·o di Osnabriick : ma restò un amore vago1 impreciso. A .\,filano rivide il fratello Filippo, che viaggiava ~cmi-re, annoiato, indeciso, seppe che l..u,t-:,i, stanco di Luisa de La Vallièrc, si cra incapricciato di Atcnaide dc Mortemart, l'aveva fatta marchesa di :\,fontcspan, aveva riconosciuto i suoi figli. (continua) MARIA DEL CORSO

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