(C0NTINUAZ. DAI NUM.ERI PRECEDENTI) ~» OCO dopo il mio ritorno , _ • ..:_a Londra, incontrai a un ;, 1 ,=.,;7 tè molto elegante, da una ~ arnica intima di lady Victoria Manncrs, mia cugina, uno straordinario ometto, al quale la padrona di casa mi presentò sperando che potesse essermi utile nel mondo teatrale. L'ometto mi disse di non conoscere ne-.sun impresario o direttore di teatro; le sue relazioni erano esclusivamente nel mondo della City, grandi uomini di affad banchieri, lord Rothschild e così ~ia; se avesse potuto csscnni utile in qualche modo in questo cam:,o finanziario, sarebbe stato lietissimo di mettersi a mia disposizione. Pochi giorni dopo mi telefonò e mi disse di volermi \uggcrire un ccccllcntc investimento per i miei capitali, un investimento che mi avrebbe reso il dodici per cento. Siccome le mie rendite erano notevolmente dimi• nuite accettai con entusiasmo, e gli dissi di venire subito da me. Era uno strano omino, piuttosto voi• garuccio, calvo, sempre ben rJ.sato, con occhi eccezionalmente verdi. Arri• vando a ra,;.a mi mostrò unte fotogra• fic di una immcma fabbrica di non so cosa nel Nord dell'lnghiltcrra, le cui azioni avrebbero dato qucll'importan• te dividendo. Mi fece vedere anche tanti documenti concernenti l'impresa e una lettera dell'amica nella cui casa l'avevo incontrato che mi provava che essa aveva investito nell'affare '20.000 sterline. Stupidamente, sen1.. 1. consulta• re il mio avvocato, vendetti alcuni ti• toli sicuri, diedi un migliaio di ,tcrline a riudl'uomo. Nell'andarsene questi mi disse che avrc..-bbcpreso un ufficio al• lo Strand e che avrebbe gradito una mia visit~1.Vi andai un giorno con una amica. Fummo colpite d.llla ricchezza dell'atmosfera, dal lusso, dal fasto da milionario americano: potevo dunque es.sere tranquilla, il mio denaro era si• curamente investito. Sotto i nostri pie• di soffici e numerosi tappeti, intorno a noi prestanti uscieri e imervienti in elegantissime uniformi, negli uffici una folla febbrile di dattilografe e ,;;cgreta• ri. Un giorno fui chiamata da lui per una comunicazione molto importante riguardante il mio investimento ; mi fecero entrare nel suo ufficio privato .~•ao\'C sedeva quasi interamente nascosto da una immcma scrivania. Dietro di lui, appeso al muro, notai con stu• porc un grande quadro moderno di• pinto a olio che rappresentava un Ge• sù bambino. L'om;no, che chiamerò « signor A. >, colse il mio sguardo sorpreso posato sul quadro e così mi in• tcrpcllò : « Per questo vi ho mandata a chiamare, Maria 11addalen~, per ri• velarvi la vostra vera identità, e far• mi riconoscere da voi. L'immagine che guardate è il mio ritratto da bambino. Il mio socio in questa ditta è San Pie• tro >. Rima.si e~tcrrefatta, confu-s.a da questa uscita, e anche alquanto prc• o{:cupata della sorte del mio denaro! Aggiunse che se un giorno fossi .im• malata, non dovevo tra,;;curarc di far. glielo sapere, perché San Luca faceva parte pure lui della compagnia sotto le spoglie di un vero medico. Conti• nuò dicendomi che fr;::,,poco ,;;arei sta• ta innalzata su tutte le donne. Sarei stata ~eduta in mezzo ai vescovi, una grande sti,;.cia luminosa mi avrebbe jJ. luminata, (' popolo e vescovi mi avrcb• bcro reso omaggio. Alla prospettiva della mia futura gloria l'anima mia esultò! Debbo constatare che tutto ciò non mi stupi troppo, pur non conquistando naturalmente la mia credulità, per quanto grande es,;.a,fos,;;c.Ripcn-.andoci sono sicura che quell'uomo possedeva il dono dell'ipnotismo 1 arma di grande potenza su di me. Prima di congedarmi, dopo questo discorso, e mr. A. >1 accompagnandomi per il corridoio, mi fece entrare in una ~tanza dovf' sedevano i satelliti minonori, San Pietro e San Luca. Sembrò alla mia mrnte poco spirituale che San Luca fosse legg-cnnente brillo. Confesso che una \'Olta fuori mi sor• sero dei dubbi sul conto del « -.ignor A. ,. 11:a ~iccome il 12C'é an ivava re• golarmente e le apparenze della. società erano solide, altri amici cd io, tutti fi. nanziatori, concludemmo che anche un ottimo affare può a,·ere un ramo di pazzia. In fin dei conti, e,;;~ non ci colpiva materialmente. Per più di due anni tutto andò OCne. Poi, all'improvvi,;;o, la mia rendita non \'Cnne. Attesi una settimana, poi telefo• nai: invano, ne..-.uno ri\pondev.1. Pre"i un autobu._ n. I 3 {il 11 porta fortuna!) e mi precipitai allo Strand. Il « trm· pio :t (così l'omino chiamava il "uo ._tu. dio) era deserto; le porte çhime, gli impiegati partiti, la comitiva di tanti scompa"i. Mi precipitai di co,-..a dal mio legale, ma ahimè! nulla si poteva fare. Si cercò di rintracciare il e <ii• gnor A. >, ma questi non a\·c,·a la.- sciato traccia di sé. Scoprimmo che le fabbriche· esistevano. sì, ma non cm.no sue. Eravamo parecchie vittime: l'uni• ca che non seppe mai la sua sfortuna, perché era morta nel frattempo, fu l'amica nella cui ca,;.aa\'Cvo incontrato quello strano per,;;onaggio. OMNIBUS ' . " • 'f' 1~l fii ' ►• ._) LADY BENNETT (Fot. L1.(a7ett., l)Qbllno} Fra un soggiorno a Pari~i cd uno a Londra mi decisi ad accettare l'in• vito della mia vecchia e cara amica Lucia Slade, sposata a sir Charlcs Marning, ministro d'Inghilterra al• l'Aia, che da molto tempo imisteva perché mi recassi a pa.,.;.a; rc qualche giorno con lei nella placida e non trop• po divertente capitale dei Paesi Bas• si. La legazione inglese occupava una vecchia e pittoresca casa in uno dei quartieri eleganti dcli' Aia, che certo avrebbe fatto la gioia di un pittore di scuola fiamminga, ma che aveva anche il grave difetto di non ooo;,c...'Cfr. re che un numero molto limitato di bagni. Per le camere degli ospiti al primo piano c'era una sola stama da bagno, e la mattina capitava molto spesso di incontrarci nel corridoio ar. mate dei nostri ,;;p.w..7.olindia denti e dei nostri asciugamani. Una mattina, mi ricordo, incontrai nel corridoio la ~randuchessa ~(aria di Ru..sia, -.orci· la del granduca Dimitri, anch'c,;;saospi• te dei :.\laming. Per quanto fo~,;.imo buone amiche e Sua Altcna fo~scmol• to alla mano, pure una certa etichet• ta circondava ,;.cmprc la ,;;ua persona e in quella cir("o<.tanza reclamava i suoi diritti: perciò. cedendolr il pa~- so ,;;ullaso~lia del bagno, feci un pro• fondo inchino: purtroppo l'accappa• toio che portavo sul braccio mi s'im• pigliò fra le ginocchia, e una grande scivolata mi proiettò addo,so a Sua Allena Imperiale e ci fece cadere cn• tr:imbe ,;;ul pavimento. La granduche~sa 1laria era piutto-- sto ligia alle apparenze. Fra le ospiti della legazione c'era una giovane ,;.i. gnora che quasi tutte le ~re usciva e non rientrava che n,,;.taitardi nella not• te. Sua Altezza ,;.icredette in dovere di avvertirla che quel suo contegno si prestava alla maldicenza, e faceva supporre alla gente che essa avesse u_na relazione con qualcuno: « Oh >, rispose serenamente l'altra, « lasciate pu.r dire quello che vogliono, un a• mante la notte è come il sole di gior• no: tiene lontano il medico>. Il centro della vita mondana all'Aia era costituito dal Restaurant Ro• yal, dove suonava un'orchestra zi~a• na superiore a tutte le migliori orchestre del genere che ho sentito a Londra e a Parigi. I giovani addett.i di legazioni e i membri della superstite aristocrazia olandese passavano intere nottate in questo locale ballando il fox e l'one•step con un fervore e una ,crietJ. quale !>Olta.ntonei paesi nordici si vede l'uguale. Gli abitanti del Set• tentrionc sono dei grandi fanciulli in certi momenti della loro giornata, e certi divertimenti che riempiono di le· tizia innocente i loro cuori non sarcb• bcro nemmeno concepiti in quello che comunemente viene chiamato lo spen• sierato e gaio :.\1ezzogiorno. All'Aia, come del resto a Londra, ho vi.sto per• -.onc serie, funzionari importanti di Stato e di banca, fare matte ri,;.atc lanciandosi st<'ile filanti e coprcndo~i la testa calva <"Onbuffi e ridicolì cap• pelli di carta colorata. Come tutti ricorderanno, subito dopo la guerra ci fu, specialmente in Inghilterra, una riprc~a del movimen• to ~piritistico. Troppe persone aveva• no perduto esseri cari per non sentire il bisogno di ricercarne la pre:-;cnza. Le cose occulte mi aveva sempre af• fa-,cinata e divenni naturalmente una fervente frequentatrice degli ambienti spiritistici ingle,;.i. Fu tuttavia con un semo di diffidenza che andai alla pri• ma ,;;cduta. La medium era una cc)e. brità, cd aveva una infinità di fedeli che comideravano quasi sacrilego qua• lunquc dubbio sui woi poteri. Dopo un quarto d'ora di e: cilena» cs,;.a en• trò in lranu e, con mio grande stu• porc, rivolgendo,r,i a me mi chiamò col nome di Piero, e continuò, parla.n• do un italiano rapido e facile che mi ~tupiva, perché ,;;apcvo che essa non conosceva affatto la mia lingua: « Sic• te Piero, Piero dc' .Medici. Il vostro ritratto è a Firenze, nella Galleria dc• gli Uffizi, dipinto da Botticelli. Anne• ga"tc all'età di trentadue anni. Cerca• te ora di cambiare carattere, non ripe• tetr gli errori del pa,;.~ato>. ~{e ne an• dai molto sconcertata e senza riu,;.circ a ricordanni il quadro del quale la medium aveva parlato. Alcune settimane più tardi andai a pranzo con un amico, il qua.le mi pre<iCntòun suo conoscente, un artista o un critico di arte, non ricordo bene, in ogni modo un uomo assai colto. Dopo qualche battuta di conversazione, quest~ mi disse: e Scuc:atemi se continuo a fis• s.1.rvi, ma sembrate il ritratto ambu• lante di Piero dc' Medici. Credete per caso alla reincarnazione? lo ci credo>. Raccontai allora il caso avvc• nutomi dalla medium, e quel ,;.jgnore mi consigliò di procurarmi una ripro• duzione del quadro degli Uffizi. Il giorno dopo andai alla Galleria Mc• dici in Crafton Street, e domandai una copia economica del ritratto di Piero de' Medici. La vecchia signora che serviva i clienti andò a prenderla, e tornando con il quadro esclamò guardandomi: « Ma è il vostro ritrat• to, madam ! f: meraviglioso! >. La SC· ra stessa lc~si la vita di Piero de' Me• dici. Quanti aspetti del 5UO carattere ritrovavo in me! Era un'indole buo• na e gcnero"-a, ma influcmabile da chiunque lo avvicina.\lli.CI.l suo ,;.opran• nome era Piero lo Sfortunato. Scrivo quest'ultimo capitolo nel tre• no che da Londra mi trasporta a La• mington, in Sco11ia, dove pas~rò il mio weeJ.·end con mio zio, il vecchio e autorevole lord Lamington. I ricordi del passato sa.ranno più vividi che mai1 ora che ho trascorso tanto tempo a riesumarli per scrivere queste mie memorie. Il dc"tino ha voluto che al rnomen• to in cui devo finire le memorie del• la mia vita, dovessi tornare a breve intervallo nei due luoghi che raccol• gono i ricordi più cari df'lla mia infanzia, Roma e Lamington, la Scozia e l'Italia. Sangue italiano e sangue scozzese scorrono nelle mie vene. Ana• lizzando me stessa, trovo in mc le profonde cd cso;cnz.iali caratteri~tichc d: entrambi quei popoli del Sud e del Nord che, per quanto po,;;~ sembrare bizzarro, hanno, a dispetto della di• stanza che li divide in geografia. tante qualità comuni e tanti punti di rassomiglianza. Tanto l'italiano che lo scozze!)Csono inclinati ai sogni e al mi~ticismo, seppure con attC'!~iamenti esteriormente diver,;.i. È forse per quc• sto che l'italiana che ~no grazie a mio padre ha potuto convivere paCÌ· ficamente e senza. contra~to con la scoz1ese che debbo a mia madre di essere. Sono stata a Roma proprio un me• se fa. I miei vecchi a.miei d'infanzia sono cambiati, hanno ades,;o mogli, fì. gli, posizioni j molti, i meno anziani, hanno fatto la guerra in Etiopia l'anno lli.COl"'0~,lanolo Borromeo, il figlio della mia cara amica Orietta Doria Borromeo, mi scriveva lunghe e intc• reo;~antissimc lettere quando "i tro\'a• va -col Corpo di spedizione del mare• sciallo Badoglio, e in.i raccontava di un piccolo cammello senza madre che avevano raccolto nell'accampamento e che gli di,;piacquc tanto tanto di ab• ba.ndon:uc in Africa. Quello che col• piva tOprattutto i miei amici inglc,;.i quando io ripetevo loro le notizie di :vf::molo,era il fatt-o che la campagna fos,;.c stata org.rniuata a perfezione dal punto di vi\ta delle vctto,~~lir e del com/ori delle truppe. Naturalmente ho trovato a Roma tra,fonnazioni profonde: molta gente che al tempo della mia giovinena ro• mana aveva l'abitudine di chiuder ca• sa per tre o quattro mesi d'estate CO· prendo i mobili di fodere a fiorami, e mandando l'a.rgenteri;.i nelle ca.s. ~ettc di sicurezza della banca, per prcn• dcrc una vacanza brillante e costosa in giro per i grandi alberghi europei, oggi non è più in grado di sostenere questo lusso. Ma non è accaduto lo ste"SOnell'opulenta Inghilterra? Quan~ te ,;.ono le residenze di stìle georgiano o elisabettiano che giornalmente b. lncome.ta"C co,;tringc le antichr forni• glie del pccrage a mc1trre in vendita? La Roma di o~~i però è una vera mc• tropoli, irricono,;cibile se la si para• gon;.l alla mia piccola, vecchia Roma per tanti aspetti ancora provinciale. Sì, cstcrionncntc la Roma del 1937 è in• finitamente differente dalla Roma di quando mio padre mi portava tenen· domi per la mano a vedere la mole di Castel Sant' Angelo, dove i no,tri antenati avevano .,foggiato il loro fa. sto e la loro potenza. Ma come una hclla donna il cui modo di vc~tire sì trasfonna e cambia secondo la moda ogni anno, senza che "i perda per quc• sto nulla della sua grazia e del suo fa~ino, Roma è in se stessa immuta• bile. Il suo cuore, la sua anima, le sue speranze, il suo sorri'-0 hanno ~e mai ancora più di prima forza e potere di :;uggc.,tione. Nuovo sangue giovane scorre nelle \l1e vene. il battito del suo cuore ha ,;.cmpre lo stesso ritmo potente. Roma è davvero la sola Ci1,tà Eterna nel mondo. 7 - (fi,i,) STELLA VITELLESCHI BANCO DI NAPOLI ISTITUTO DI CREDITO DI DIRITTO PUBBLICO PATRIMONIO E RISER\'E L. I.S00.000.000 QUATTRO SECOLI DI VITA 400 FILIALI IN ITALIA, NELL'AFRICA ITALIANA ED ALL'ESTERO Tutte le operazioni e servizi di Banca l/NA BELLA BOCCA È ILPIÙBEL ORNAMENTO OEL VI/O ....... . V/ATE IL DENTIFRICIO DEITO STORIADELTEATRO DRAMMATICO ~~LV/O D'AMICO CON PREFAZIONE DI RENATO SIMONI f: l'opera che descrive la nac:cita e lo sviluppo di tutte le forme del Teatro Drammatico• opere sceniche e spettacoli, poesia tragica e comica e sua rappresentazione. attività di autori e di interpreti, storia <lei Dramma e della sua regìa • in tutti i paesi del mondo civile. QUATTRO GRANDI VOLUMI di 1800 pagine comple~ive, con oltTe 1000 illustrazioni in nero e ~ ') tavole a colore fuori testo formeranno l'intera opera. Uscirà a dispense i::ettimanali di 16 pngine l'una in carta di lusso: ogni dispensa \'errà me!sa in vendita in tune le edicole a L. 2 Abbonamento alla 30 dispense circa di ogni ,,olume ... L. 50 (L'importo polrà ancht u&tr~ tt;tntualmMtt dìt:i&o in. dlll rott di L. 25 cia&cunoJ IM~IINENTEL·INIZJO DELLAPUBBLICAZIOi\E Rizzo/i & C. Editori - Piazza Carlo Erba 6 . Mila110 EDIZIONRIOMA • PalazzoRospigliosl -ROMA In occasione della MOSTRA DEL MINERALE che si inaugura a Roma. il 18 novembre "EDIZIONI ROMA" inizia una. collezione di PANORAMAIUTARCHICI con un volume di oltre 300 pagine ampiamente illustrato tutto dedicato a L'ITALMIAINERARIA frutto di diligenti sopra.luoghi compiuti da. CIRO POGGIALI in ogni parte d'Itali• Sarà un libro interessante come "IL BEL PAESE" dl Stoppani e dilettevole più di un romanzo d'avventore CHIEDETELlNOTUTTELEBUONELlBRERlEC: OSTAL. 15
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