- AI COME in circostanze simili a questa abbiamo rimpianto di non posse- ---=_ _ dcrc la penna dei narratori di drammi a forti ti.nte e a intrecci serrati. Facciamo dell'interpretazione o della cronaca piatta, e non sono in verità i mezzi migliori per risuscitare la fosca vicenda che occupò largamente, appassionatamente, le gazzette e gli animi fra il 1907 e il 1910, estinguendosene l'eco, tran_ne per poche rie~cazioni, alla soglia della guerra mondiale. Per tracciare soprattutto la figura principale del dramma, quella di Maria Nicolajcvna Tamowska, l'ultima delle donne che al principio del secolo si ritennero cariche di fatalità, di fascino slavo, e che servirono non poco a certa letteratura. Maria O'Rurk incominciò la sua carriera di donna fatale sposando a diciassette anni il conte Tarnowski di cui si era follemente innamorata. Il bel Vassili doveva presto deluderla, frivolo e vanesio, preoccupato soltanto di sé e della sua voce di tenore, sufficientemente ricco per correre da una città all'altra, specialmente in Italia, con la fissazione di studiare il canto. Nello stesso tempo correva le avventure amorose con una volubilità e un virtuosismo degni di studio, fra le granduchesse e le cameriere, senza un gusto determinato. Durante i primi tempi della loro vita coniugale, Maria si accinse a redigere una lista degli amori di suo marito : potè riunire una quarantina di nomi che erano soltanto quelli a sua conoscenza. Vassili la lasciava in albergo a rodersi il cuore, per recarsi alle orge, ai caffè-concerto e ai convegni d'amore, ma una sera ella fu stanca di tutto questo, indossò una tiara di rubini, un vestito di fiamma e lo ra'{giunse in un banchetto. Dapprima sorpreso, quando la vide giungere inaspettata, egli si compiacque ad un tratto, e orgoglioso della donna nuova che egli vedeva per la prima volta, presala per mano con gesto teatrale, la condusse fra gli amici: e Vieni, o incendiatrice ! >. Doveva essere bellissima, coi suoi occhi celesti, lo sguardo un po' vuoto delle miopi, i capelli di un biondo acceso e il colorito pallido. Quando il processo portò a galla le vicende più intime della sua vita, tutti furono incuriositi della donna che aveva provocata una tale ecato;nbe di maschi: era bella? Era interessante? O tali pregi si trovavano riuniti jnsieme in questo rarissimo esemplare? La guardarono ben da vicino, attraverso le sbarre ;/!.e Assi.si,a Venezia, la guar- :t-.:tarono attraverso i veli che l'avvolgevano gelosamente, e videro composta e impenetrabile una donna sulla trentina, magrissima, dal volto arsiccio, da11e narici aperte, dalla forte mascella, con un grosso neo sporgente sul labbro, e tutti furono d'accordo nel giudicarla indegna dell'amore degli uomini. Eppure ... Una celebre scrittrice italiana la ricreò in un libro a successo, e se la vide « sorgere, novella Venere, trasognata e stupefacente, da un mare di morfina, di sangue e di champagne>, definendola ancora: « Maria Tarnowskaia, la devastatrice, la Furia, la Erinni >. Dopo la nascita di Tioka, il suo primo bambino, poi di Tania, dopo che l'ebbe trascinata compagna di folli imprese, nel suo ambiente che era quello di tutti i più famosi détraqués del mondo russo, Vassili si innamorò di lei e, come tutti i grandi infedeli, divenne terribilmente geloso. Fu proprio allora che comparve Sergio Bozev~ky, l'affascinante conte polacco, ufficiale degli ulani, biondo e ricciuto come un cherubino. L'l. vit:i. dei coniugi Tamowski, a Kiev, procedeva in un ritmo indiavolato: uodca a fiumi, corse in troica, gioielli costosi, amori, teatri, partite di tiro al bersaglio fra gente ubriaca e irresponsabile, per colpire bottiglie di champagne o candele accese nel buio delle sale. Una mattina, in campagna, Maria ~cnde in giardino e s'incontra con Sergio, loro invitato, che torna da una cavalcata nei boschi: egli le mette in mano la carabina perché dia prova della sua abilità di tiratrice, ma prima che lei si decida po.sa la mano aperta sulla bocca dell'am1a. « Prima dimmi: ti amo». E insiste e b esaspera, finché il colpo parte e gli trapassa la mano. Puro incidente? Durante il processo di venti anni dopo, si disse che la vista del sangue aveva strani poteri nella vita amorosa di Ma• ria. Fatto si è che da quel momento ella si innamorò perdutamente di Sergio, come un tempo di Vac;.sili. Ma quest'ultimo, divenuto sospettoso, sorveglia la moglie, fa di tutto perché non possa rivedere l'amante, rug~e di gelo.sia, aumenta il numero delle scene drammatiche, finché decide di riprendere con lei la vita sui ~randi espressi internazionali e negli alberghi di lusso1 pur di saperla lontana da ogni tentazione. Ma prima si riuniranno in una cena di amici, per una tacita riconciliazione fra lui e Bozevsky; tuttavia il biondo am.?.nte, sentendo sui .suoi capelli pa.s~·uc la fredda ala cd.ellamorte, si fa inwlente, provocan1e, deciso a tutto rischiare. La riunione arriva alla fine senza incidenti, ma al momento del commiato, mentre il conte polacco si china a b:i.ciarc la mano di Maria, bellissima e ingioiellata, già avvolta fra le pellicce nella tToica che deve ricondurla a casa, e le mormora una frase d'amore, un colpo di rivoltella lo coglie a tradimento alla nuca, gli trapassa il collo e il proiettile esce di sotto il mento: Vas• sili, ubriaco, non ha saputo resistere al sordo impulso, ed ha sparato sul rivale. Il conte Tarnowski .si costituì alla giustizi:i., fu rilasciato in libertà provvisoria e assolto al processo che ne seguì, ma sua moglie non doveva più tornare con lui. Fin dalla sera drammatica seguì Bozevskv in tutta l'Europ:t, nei sanatori e negli alberghi pii, costosi, alla ricerca di un medico capace di salvarlo~ ma invano. Dopo lunghi mc,.i di una vita due volte impo~sibilc, il bellissimo ulano della G1.:ardia Imperiale moriva a Yalta, in Crimea, ultima tappa del suo calvario, in seguito a una crisi di disperazione durante la quale si era strappate selvaggia.mente le bende che gli avvolgevano il collo. Allora, rima.sta sola, Maria Tarnow- .ska si ricordò dei suoi figli e volle cercare un rifugio nella casa paterna : ma erano slanci di breve durata. Col suo b:i.mbino, che temeva il padre VO• lesse portarle via come aveva fatto per Tania, e una governante, eccola di nuovo :i. viaggiare· pc) mondo. Nuove avventure, nuovi amori, fra altri quello di Vladimiro Stahl. il medico amico di Bozcvsky, sorta di pazzo allucinato e morfinomane che morì anche lui tragicamente a causa, si disse, della donna maliarda, finché entrò in scena l'avvocato Donato PrilukoIT, colui che doveva prendere fra le mani il peso straordinario di questo destino di doJn:i. e divenirne, non si seppe m:i.i bene se l'i~tigatore, il complice o I:\ vittima. Dapprima incaricato di occuparsi degli interessi della contessa Tamowska e portarle a termine le pratiche del divorzio, questo stimato e noto avvocato di }.{ooca, marito fedele, padre affettuoso, questo lavoratOre indefesso che dalle otto del mattino alle due di notte non dava requie alla sua attività professionale, che non aveva mai avuto .storie con donne, è rapidamente preso d'amore per la sua cliente. La trova sola, sperduta e debole cosi come ella vuole apparirgli 1 e l'aiuta, la prote~~e, si occupa di lei ad ogni ora. Maria è a corto di denaro, se ne accorge un LA OONTEBSA TARNOWBXA E IL KA&ITO (A DESTRA) DORANTE UNA CAVALCATA giorno in cui le mancano i doòici rubli per una boccetta di profumo, ed ecco intervenire l'avvocato Prilukoff, con larghezza : quanto? Quattro, cinquemila rubli al mese, più ancora se è nece~ario. ~aria non sa che sia limitare le spese, il lusso, è fatta cosi e bisogna accettarla come è, le piace la vita brillante, abitare in apoartamenti lussuosi con molta servitù, vestire da Schanz, e nei ristoranti pasteggiare a champagne, con ostriche, naturalmente, e caviale... Prilukoff le diede tutto questo, e vide sopraggiungere la rovina senza potersi salvare. Quando non ebbe più denaro, si servì di quello dei suoi clienti ... Poi venne il conte Paolo Kamarowski, nuova fonte di ricchezze, e da quel momento il destino parve raccogliere le reti per stringere il dramma. Come ebbe lei stessa a raccontare, sempre per bocca della celebre scrittrice italiana, in questo momento Maria Tarnowska ebbe sentore della degradazione in cui precipitava. « Intorno a mc ale~~iava l'aura spcci,\le che circonda come di un invi~ibile nimbo l'avventùriera, impercettibile emanazione che ,dlontana istintivamente le persone rispettabili, e attira nella sua orbita gli spostati, gli ambigui e gli abbietti ». Solo in questo momento, inverosimile lucidità 1 la contessa Tamowska, la donna dai capelli rossi, pallida di molti m:i.li, ~i rendeva conto di essere un'avventuriera. Paolo Kamarowski l'aveva conosciuta al funerale di sua moglie, morta a Dresda, la rivide a Mosca o :i. Ki('v che fosse, e dopo aver deposto ai suoi piedi il fresco dolore vedovile, fasci di fiori, denaro e amore, la chiese in sposa. Prilukoff si aggirava onnai nell'ombra, rovinato, ricercato dalla famiglia e dai clienti defraudati, non perdendo d'occhio la donna che lo aveva trascin:\to a tal punto, sorgendo all'improvviso per minacciarla. Dopo la sua passione per Bozevsky, ella non aveva più conosciuto l'amore, quello fatto pili che altro di sentimento, e ormai degli uomini che l'avevano aiutata a degradarsi si serviva solo per il capriccio e il denaro, almeno così si dice generalmente per spiegare certi atteggia.menti femminili, il che dimostra qu::mto breve sia il passo fra la leueratura popolare e il grande romanw. Ora di BozevsKy il ricordo dolcissimo si era tra.sformato in una forma di angoscia o, per meglio dire, di ossc~ione, di cui si doveva tener gran conto per discriminarla, al momento del processo. Si trattava dell'osussione delle porte chiuse: davanti a una porta chiusa, Maria Tarnowska rimaneva tremante e gelata, incapace a muoversi e ancor meno ad aprirla, sicura che dietro avrebbe visto in piedi il c..'l..daveredi Bozevsky col collo martoriato e senza bende, che l'avrebbe ingiuriata e le avrebbe crudamente rinfacciato la degradazione attuale... Generalmente sveniva, davanti a una porta chiusa, piuttosto che decidersi ad aprirla. Un altro che l'aveva amata, il dottore Vladimiro Stahl, aveva detto a qualcuno che se avesse posseduto cinquecentomila rubli la sua passione sarebbe stata meno disperata, avrebbe anche potuto sposare Maria. E R"iiamici soggiunsero che avrebbe anche potuto seguitare a vivere. Ora però essa, nonostante l'os,c~ione delle porte chiuse, i~carnava perfettamente il personaggio che doveva essersi imposto - certe cose non si improvvisano - per piacere sempre più e sempre più perdutamente agli uomini : insensibile, perversa, folle, costosa. Affittava una sera un cinematografo per assistere da ~la allo spettacolo nella sa.la vuota, mdoss:i.va sontuose vestaglie di stile impero, com'erano di moda in quella epoca Liberty, tatuava le proprie iniziali sul braccio degli amanti fumava sig:i.rette profumate che usav; spegnere sulla loro mano. Il vedovo Kamarowski fu una facilissima preda: egli era stato capitano dei cosacchi, colonnello della guardia nazionale, e aveva partecipato alla guerra russo.giapponese. Alto, distjnto, sportivo, vincitore di vari tornei di schcm1a, in questo duello a base di amore e di rubli, rima.se vittima a tradimento. Erano 01mai fidanzati, presto si sarebbero sposati, Qu:tndo Maria, dietro suggerimento di Prilukoff, lo indusse a nominarla erede universale e a firmare in suo favore una poliz1.a di assicurazione di mezzo milione di rubli sulla vita. Era contemplato in essa il caso di morte per assassinio. Poi partirono per la Ri\·iera, rimasero qualche giorno a Hyères, indi furono a Vienna, a Kiev e finalmente a Orci dove Kamarow.ski. stes.so presentò a Maria il suo giovane amico Nicola Naumoff 1 tenero, biondo come B07,.evSkye propenso pure,..lui ad ubriacarsi di vodca. Nel frattempo altri uomini si erano dibattuti nella scia della terribile donna: P:\olo Tolstoi, un Le,...-okosky,un Zolotarieff, il giovane istitutore di Tiok:i., il principe Troubetzkoy che prima :i.ncora di Vassili avrebbe voluto sposarla, ma Naumoff sotto molti riguardi dove"a rimanere come il design:i.to. Un genere di psicosi abbastanza comune è quello per cui alcune donne gustano un piacere supremo a mettere l'uno contro l'altro uomini del resto dotati dei sentimenti pìù pacifici, e trac::formarli a un tratto in galli da comb;atimento. Esse creano anta~onismi, gelosie, rivalità; abilissime regi• ste, arianizzano e scatenano il dramma, indi, .soddisfatte nella loro femminilità, imprecano al destino che le volle a ogni costo donne fatali. Nel genere, Maria Tarnowska fu un'artista, e le sue tendenze particolari erano in più corroborate da motivi di interesse r11u positivo. Nella storia che fu narrata in seguito si dissero molte cose, ma era anche facile, diciamo la verità, lasciar correre la fantasia su questa donna malata e imaziabile, sull'atmosfera che ella respirava nella decadente baldoria della società russa, fra personaggi davanti ai quali i protagonisti di Gogol, Dostoievski e Tolstoi sono pallide evocazioni; ma la vicenda finale si riduce a pochissime righe, almeno per noi che, come dicemmo, difettiamo delb penna :i.datta. Stendendo il proprio testamento, hlma.ndo la polizza assicurativa, Kamarowski aveva anche steso il suo decreto dì morte. Il 10 agosto 1907 si trovavano riuniti a Vienna Maria Tarnowc::kae Paolo Kamarowski, fidanzati ufficialmente, Donato Prilukoff, nasco• sto in un altro albergo col nome di Selkraff - ricerc:i.to d.tlla polizia per il furto in danno dei propri clienti, egli si faceva passare per Sclkraff, Zcifer, Dc Russie, o Nerson - e infine Nicola Naumoff, anche lui chiuso in un altro albergo, dove Maria, che gli proibiva di mettere il naso fuori dell'useio, andava di tanto in tanto a trovarlo per tener viva la fiamma. Poi, il 26 dello stesso mese, le pedine incominciano a muoversi : è primo Karnarowski che parte per Venezia, dove Maria promette di raggiungerlo al più presto, e prende alloggio in un appartamentino del \'ecchio palazzo Maurogonato1 in campo Santa Maria del Giglio. Ign:iro di quanto si sta tramando sulla sua testa dai capelli tagliati a spanola, egli si dispone ad attendere p:i.zicntemente nella città degli amanti la sua sposa promessa, ma lo stesso giorno Maria Tarnowska e Tj. cola Naumoff, l'allucinato, prendono im·ece il treno diretti a Kie\", mentre PrilukofT se ne rimane a Vienna. La sera dopo, in albergo, ?vfaria riceve un telegramma così redatto: e So tutto. Quel vostro Naumoff è un cialtrone. ~li rincresce dei miei sentimenti verso di voi, perché siete una niente di buono». Anzi, per essere più esatti, diceva une rien du tbut. Era firmato Paolo KamarowsKi, questo telegramma, ma ad inviarlo era stato Prilukoff, allo scopo di mettere decisamente Naumoff contro il rivale. Difatti, quando Maria sdegnata e in lacrime gli mostrò il me.~~aggio, il giovane parlò subito di andare a schiaffeggia.re Kamarowski, di provocare un duello. e No>, insisteva lei, « il duello potrebbe esserti fatale, cd io ti amo troppo per rischiare di perderti: egli merita ben altra punizione per questo insulto, egli deve morire ». Naumoff pcmava che questo fosse per lo meno esagerato, ma lei lo trascinò sulla tomba di Stahl, l'uomo che era morto per lei : e Ecco uno che avrebbe ~aputo vendicarmi, ed anche Bozcvsky, e anche Troubetzkoy, soltanto che lo chiamas- (.i a me ... ». E.saltato, debole. innamorato e ingenuo come era, Naumoff si la~cia suggestionare, convincere, e quando è montato a puntino dalla sapiente opera di pc~uasione della donna che gli promette, per dopo, una vita di amore a loro due soli, parte per Venezia, risoluto a vendicare l'onore della sua Maria. A Vienna, nello .stci-so treno, sale Prilukoff che lo segue, lo sorveglia da vicino, pronto a intervenire se il giovane darà segno nel frattempo di ravvedersi. Per farla breve, il 4 settembre, alle otto di mattina, Naumoff si reca nella casa del conte Paolo Kamarowski e gli spara contro a bruciapelo cinque colpi di rivoltella, poi si precipita alla stazione, sale sul primo treno in partenza per la frontiera, ma alla stazione di Verona è fermato, arrestato, e ai primi interrogatori confessa di avèr ucciso per motivi politici. Poi addurrà motivi di gelosia, e .soltanto alla fine la verità si farà luce. Tre giorni dopo, a Vienna, veniva arrestato Pri lukoff, appena tornato dall'Italia, mentre Maria Tarnowska, chiamata per testimoniare da Kiev a Vienna, rimaneva come si dice a disposizione delle autorità. L'8 Kamarowski moriva a Venezia, dopo aver mandato telegrammi su telegrammi alla donna perché lo raggiungesse : era convinto che Naumoff avesse voluto ucciderlo per gelosia. Prima di lasciar.i cloroformizzare per l'operazione in cui si tentava di salvarlo, operazione difficilissima che doveva durare due ore, egli aveva chiesto di fumare una sigaretta, forse come un ·condannato a morte. Il processo ebbe luogo a Venczi:i., a partire dal marzo 1910 1 e il fatto occupò i giornali per ben tre me.~ifino al giorno della sentenza. Avvenivano in Italia e per il mondo molte cose importanti, in quel tempo, fra il 1907 e il 1910, per esempio la compana della cometa di Halley che doveva portare la fine del mondo, e la morte del re Edoardo VII d'Inghilterra. Arnaldo Fraccaroli intervistava Lyda Borel• li tomata da una tournée nell'America del Sud, e un'altra fatalissima donna, fuori dello schem10 e del palcoscenico, dava materia ai potins del mondo elegante : « L'ex-regina di Sassonia sposerebbe il maestro Enrico Toselli? >. E mentre in una tumultuo'-a ,eduta ~11la Camera l'onorevole Chiesa denunciava i segreti rapporti del generale Saletta con la vedova Siemens, altri processi come quello Nasi o Cuo• colo, che pure erano dei bei procc-c;.c;.j 1 degni di :utcnzionc, si proponevano con titoli invitanti, ma invano, ché l'intere~se generale conveN?"cvasui fatti di Venezia e sul complicati~simo « processo dei russi >. Vi furono sedute a porte chiuse, drammatici conf~onti fra gli imputati, complicazio• ni dovute agli interpreti necessari e alle traduzioni. Vi furono memorabili arringhe, dell'avvoc:i.to Carnclutti parte civile, che nella foga della su; orazione :i.1rivò a far cadere dal suo seggio l'avvocato Diena, su~citando la più grande ilarità nel pubblico numerosic.simo, fr~ cui spiccavano molte personalità, come l'attrice Gabriclle Réj:'lne, b quale prendeva su un taccuino delle note per un giornale mondano di Parigi. Vi fu l'arringa di Arturo Vccchini, difensore di ~1:lfi:1 TarnO\\'Ska, arringa che poi, ~ .i,Jicata come un roman7.o, rese ancora pili celebre il celebre p<'nali'-ta. Poi il 20 maggio fu letta la sentenza e i _tre imputati furono condannati, Mana T:i.rnowska a 8 anni, a 3 Naumoff, a .,o Pri~u~koff;non troppo dur:i.- mente, m venta, grazie ai loro bravi difcmori, e tutto sommato perché chi aveva ucciso aveva obbedito a una specie di suggestione, e chi a.veva tramato il delitto non lo aveva materialmente eseguito. Nel carcere di Trani, dove Maria Tamowska scontav:i. la sua pena, avvenne poco dopo l'incontro fra questa e la celebre scrittrice itali:i.na Annie Vivanti, la quale portava, piuttosto arbitraria.mente, alla donna fatale il '-aiuto di tutte le donne del mondo. In cambio pare ne ricevcc::se un manoscr~tto di memorie, sulla cui falsariga scrisse un romanzo che tutti lessero chiamando Circe la terribile russa. ' L'ADDETTO ALLE SCHEDE
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