VITTORIA E ALBERTO ~ I 'JO a due anni fa chiw1que si fosJr ,e a.7.zardato a portare sulle scene 0 sullo schenno il personaggio aut•> e borghese della regina Vittoria s3:1t:bbc incorso in sanzioni pecuniarie ~:huna gravità incredibile. Una legge inglese stabilisce che un monarca non possa essere reincarnato sulla scena o sull<? sche~o prima di trentacinque anni - m1 pare - da.lla sua morte. Sicché, quando nel '36 il divieto fu tolto, le biografie di Vittoria piovvero da tutte le parti. Esse, evidentemente erano già P.rontc nei cassetti. Qu~t'invcrno noi vedremo una vita filmata della celeberrima matrona, diretta da Herbcrt Wilcox e impersonata da Anna Neaglc. (Anna Ncagle aveva già una certa confidenza con la regalità. Fu e~ che portò sullo schermo con spirito e i_mmaginazione, il tcm~stoso personaggio della ballerina Ed Gwyn• ne, favorita dello Stuart Carlo II e una delle figure più ra.pprcscntat 1 ive della Restaurazione). Ma nel film che vedremo l'accento è p_iù_sulla vita pubblica che su quel• la 1n_tuna de.Ila regina Vittoria. wn. cox, mcoragg1ato dal successo ha gira• to subito dopo il capitolo privato del• ~a biogi:afia e una decina di giorni fa ti film e !tato proiettato, alla presenza della regina mlldre in uno dei più grandi cinematografi di Londra ; e per Ja seconda vol_ui.la critica inglese ha 0~"\.nnato a ~1kox e alla regina Vit• ton~. Nel pr~m? e nel secondo capit~ lo 1I filo. principale della trama è il grande, ottocentesco, vittoriano amore di Vittoria e Alberto, il principe con• sorte. Ma, ripeto, il tono di « Vittoria la grande> (è il titolo del primo capit0l0), è giubilare e celebrativo il tono di « Sessant'anni gloriosi> (il ti• tolo del secondo capitolo) è invece privato e sentimentale. Gli inglesi ama• no i loro grandi, ma li amano soprat• tutto in ~rivato. Essi s'inorgoglivano, per esempio, al pensiero che il scttan• tenne Neville Chamberlain volava su ~ giù d~ ~ndra a Bcrchtcsgadcn, ma I orgoglio diventava commozione quaJ1• do _leggevano ~he egli volava portan• dosi appresso 11 parapioggia. Perciò, i « Sessant'anni gloriosi> è piaciuto ancor più di « Vittoria la grande». Niente corone, niente scettri, niente ermellini. ~li interni sono stati copiati indu~tnosamente dalle camere private dct p~lazzi rea~i d~ Buck ingham, di San Giacomo, dt Wmdsor e di Balmoral, e final!11entc gli inglesi hanno avu• to modo d1 constatare ciò che in fondo essi sa,:x:vano ma che amano sentirsi confermare e cioè che i re non vivono in saloni di marm9 e non tagliano il rost•beef con coltelli d'oro, una constatazione indispensabile alla tran. quillità dcJla coscienza dcmoaristocra• ticA dcll'Jnghiltcrra. 11 titolo del film è leg~ermente ine• satto. Sono sessantuno gli anni di re.. gno racchiusi nei novanta minuti della p_roiezionc: es.sa s'inizia nel 1840 con 1I fermo annunzio dato daJla g'io· vinetta Vittoria, al parlamento della ma intenzione di sposare il ~ugino principe Alberto di Coburgo, e si chiu• dc nel I go 1, con la ripreo:a della ca• mera ardente della regina. (Per i fune• r..1.lidi Vittoria rimandiamo il lettore a quelli bcJlissimi, anche se invisibili. di Cavalcata). Pochi inglesi sape• vano che la lctrgendaria sovrana ave• va quel che in linguaggio cinemato• grafico si chiamerebbe una controfi- ~ura, per prova.r!li i ve~titi; che essa voleva che gli scuri delle finestre, nella \tanza dove amava intrattenersi coi suoi intimi, fossero socchiusi sempre allo stes~ punto, non un centimetro di più, non uno di meno; che sia lei che il principe consorte mettevano due ;, 1 !~~: ~~a~nc~h::;rcn;I J!1; fif~ ~:~~ vano gli occhi rOSSi. 1 Nel primo capitolo \o\'ilcox aveva af• frontato le grandi assise e i grandi cv~nti del r~gno. Questa volta, nelle quiete e ordmate stan7.C private della regRia arriva soltanto l'eco di quei fat• ti. Fuori, ne-I mondo1 si combatte in Crimea, si combatte a Khartum. Si mette il primo cavo telegrafico in fon. do all'Atlantico. Peci e Palme~\on e Ru<'iell, Glad<;tonc-e Disraeli e il gio• vane Joc Chambcrlain, tutti i santoni ~el secolo d'o~o del parlamentarismo, ,;1 battono_, e .s1 apostrofano. e si insul• tano dai banchi augusti dell'augusta Carnera dei Comuni. Il dottor Listcr ~oprr gli anti-ettid. Dickens perora la CaU'ia dei ~nza tetto. 11 principe AHx:rto progetta il CO'-Ì orribile e co• ,;ì caro agli inglesi Palai-l'o di Cri'ital• lo, Di,.racli compera le a1.ioni del Ca• nale di Suez. Ma tutte queste camc famoce o dimf'nticatc ~i sdrammatizzano quando giungono al mo cospetto e ~u di esse si esercita uno dei più m<'diocri. O\tinati, infallibili giudizi <'he mai abhiano abitato la mente di un monarca. Anni corte~i. manierati e ,;e-reni. Anni vittoriani. E~,.j iwno veramente pa.)• ~ati prr ~cmprc. Mentre la regina muo. rr, nel /1mrozr della C,uncra dei Co. munì Joc Chambcrl::i.in, Balfour e Asquith aspettano compunti la triste nuo\·a. e ,;ir Robc-rt Van,;ittart. attuale comiglierc djplomatico del Gabinetto di Chamberlain, e autore dei dialoghi del film, fa dir loro : Chamberlain: Non durerà molto. Eppure quanto a lungo è durata la sua magnifi. ccnta ! Un grande e chiaro corso di tempo :: 0 c:;g~:~o:.n la mia esistenza; e io ne Balfour: Sl, era talvolta ristretta di mente, ma molto grande di spirito. Asquith: Lo spirito delle imprese e delle trasfonnationi. Balfour: E quali trasformazioni! Chambulaìn: E quali imprese!... lnge• gneri ed esploratori ... Asquilh: E i nuovi apostoli, scienziati e chirurghi ... Balfour: Soldati e inventori ... Chambulain: E anche qualcuno del nostro mestiere, Arturo. Balfour: Che corteo, qucst'èra di grande poesia e prosa e pensiero che potrebbero averci dato un nuovo patsaggio intcllct• tualc... P!ù che una grande regina, sta passando 1n qur:sto momento; sta passando un'èra. Amen! PIGMALIONE « Voi credevate che io protestassi e insultassi gli autori del film rica.vato dalla mia grande commedia Pigma· !ione ». Così diceva, ridendo del suo riso secco e sconcertante, G. 8. Shaw ai giornalisti accorsi alla r- ·ezione per la stampa del film. « Questo voi. credevate. E invece no. fa sono sod• disfatto dell'adattamento; ne sono lie• to. E sapete perché? Perché io stesso ho :scritto la riduzione>. Anche a Venezia il film piacque mol• to e a Londra poi il successo di Vene• zia piacque moltissimo. ALBO)( DI FUIIOLU.1 NOBXA NOVA ((ot, OmnlbH) Pigmalione è il mito greco rimodcr• nato da uno dei cervelli più moderni, verdi e vegeti che esistano. Non più uno scultore ma un profe~orc di fo~ netica (Shaw ha un immenso rispetto per i professori di fonetica: « Il riformatore di cui ha bi~o l'Inghil• terra è un g:cnio drlla fonetica >), non più una statua da risveg-liare alla vita, ma l'accento barbaro di una ra• ga.7.zaccia di Londra da trasforma.re nel più illibato, chiaro e melodioso accento di società. La tra.,formayione ha luO{{o,ma la raga;,,;zaprende gusto alla sua funzione di porcrllino d'Jn. dia per le esperienze del profes.'\Ore. Es<.a preferisce spo~re il più asino e imbcC'ille fra gli amici del professore, piuttosto che tornare a vendere fiori ~tto la pioggia o la neve. Questa ri• b<"ilionc del porcellino d'India suo;cita nel profcsrorc un interc,,;e che non è ,;;oltanto professionale. L'entusiasmo sollevato da questo primo incontro di due nemici acerrimi, Shaw e il cinematografo, promettr altri frutti. La Metro, c-hr di'itribuirà il film in America, si è impegnata a prc• stare a Pascal, l'astuto e intelligente produttore di Pigmalione, Clark Ga• ble, per fa riduzione dello shawiano dramma della guerra civile americana Il discepolo del diavolo, e lo stesso Pacca! annuncia di aver già pronto il progetto per la riduzione di Cesare e Clfopat,a: « Recente.mente ho già preso ~li c~temi che mi abbisognavano in Italia. Cleopatra? Una sconosciuta diciannovenne ragana francesc, Nfarie Dcc, porterà sullo schermo il favoloso personaggio >. OONTRATTI Le «stelle» sono state definite J1Chia• ve a migliaia di dollari alla settimana ~a gli 'iChiavi cercano come posson~ dt rompere le catene e spesso ci rie• c;cono, ottencnd., clausole speciali nei contratti che li lego.no alle ditte. La rl.ìusola che proibi~ce agli btranci di visitare gli studi dove lavora la Garbo è universalmente nota. Kay Francis ha ottenuto di non concedere interviste negli stabilimenti e di non fani fotografar~ in costume da bagno. Bing Crosby, giocatore sfrenato, ha il di• ritto di non lavorare durante la stagione delle corse, cd Eduardo Cianelli (il tubercolotico malvivente di Sotto i ponti di New Tork), che è uno dei mascalzoni tipici dello schermo, ha, nel contratto, una clausola che proibi~c alla sua ditta. di attribuire in un film il nome di Cianelli a un pcrsonag~io reo. I! francese Fernand Gravet, che ora è m America, ha un contratto spe• eia le : può fumarc nel teatro, può non ~aiutare persone di riguardo, cd è libero di non sottoscrivere raccolte di fondi a favore di istituzioni militari. Da quando, essendo andato in Gcr- ~ania a girare un film, gli fu proibito d1 fumare nello stabilimento e fu minacciato di rimpatrio per non aver c;a• lutato Hitler e Gocbbcls e ocr non aver partecipato a una sottoscrizione per le truppe d'as..c;alto, Gravet, da quc-1 francese pcm,aloso cd esclusivi• sta che è, ha giurato di garentirsi, nei contratti, contro esi.~enze del genere. A. D. (Nl101'1 FIL61 ) IUll490 SEB&A ~2U:;iCD'U'~ ~ 1'TfO il ~ne che c'era da dire su l questo film è stato detto con tanto calore e persuasione dai critici e dai cronisti, che venir noi qua.si uhimi ad ag• giungere una voce cosi poco autorevole alle molte, ci mette un po' in imbarazzo. Film come Luciano Serro pilota, per la serietà dell'impegno e la volontà d'euu nuovi e importanti, a diffcrenta degli altri che lo hanno preceduto ìn qu~ta grigia stagione, meritano l'interesse che rie1eono a suscitan e l'attenzione d'un pubblico numeroso. Le lodi anzi che quel pubblico, insieme alla critica, ha rivolto e rivolge tuttavia agli autori, non rimarrà senza risonanza, circa le opere che verranno. Ma oggi, siccomr: il rumore si va acquietando, e ogni di1eorso tardivo non ha più il suono polemico dei giudii.i immediati, mette il conto d'c.sami• nare tranquillamente quest'opera fortunata, non tanto per trarne apprez.zamenti lusin• ghieri complcuivi, ché ognuno da sé ha avuto modo di farne, quanto per prendere l'avvio a qualche considcraiione non inutile. Eravamo ragani quando, nei primi anni del dopoguerra, ci capitò di vedere su una spiaggia. dell'Adriatico un aeroplano simile a quello che Luciano Serra adopera, al principio del film, nellr: sue gite per turisti ardimentosi. Sarà forse perché il ricordo di quel tempo c'è rimuto vivo nella memoria, il fatto si è che, al confronto di quelle vecchie immagini, le prime scene del film ci sono sembrate un po' fredde e convcn• zionali. Che cosa mancava a renderle più persuasive? Forse proprio quell'aria di dopoguerra, cosi frenetica e inquieta, con le sue feste faticose e i suoi personaggi mcsehini, e forsr:, nel caso particolare, la dr:• solata ~alinconia di quei piloti temerari, che arrivavano nei loro idroplani dipinti di giallo e di verde e s'accostavano alla riva con gran rumore d'clichc, sollevando una scia bianca e oleosa, mentre da tulle le parti nei e moKoni > e sandolini s'avvicinav:mo i, ragazzi con gli occhi fuori della testa. Quei piloti coi caschi di cuoio sporco, con gli spolverini macchiati di morchia che caricavano i serbatoi di benzina com~rata dai bagnini, e che, quakhc volta, scende• vano a tcrra 1 tra la folla attonita, come abitanti di un altro pianeta, erano forse più Sf"mplici, più disperati, meno e sportivi > del giovane Luciano Serra, che si presenta, nelle prime scene, vestito come un villeggiante, le scarpine di camoscio e la giac• chetta con la martingala. 11 personaggio non è ancoÌ'a ben chiaro, e la sua condotta con la moglie e col suocero, la lua scappata in smoking all'albergo d, Stresa, tra giovani che chiedono whisky e cognac col tono dei film di Palt-rmi, è ancora incerta. Manca forse il colore dr:ll'ambieote, e quell'ironia che l'avrf'bbc rf'SO più vivo, Soltanto più tardi, quando Luciano giunge in America, e scritturato in un circo da fiera compie esibi1ioni di volo tra lo .strepito delle bande e il clamore della folla c:uriosa, la sua figura acquista n:nuralt:Z7a, Gli episodi che precedono il volo transoceanico hanno un'andatura agitata e dramma. tica che dà rilie\·o e carattere al protagonista. E la descrizione dell'ambiente, seppure qua f' là un po' sfocata, non ha quel che d'incolore delle primt scene sul lago. Come la letteratura narrath a, anche il cinema ha bisogno, per definire personaggi r: situazioni, ..ii quei lievi r:, agli occhi dei piò., inavvertiti au1ili che offrono un'appropriata messinscena e una cura singolare dc. gli elementi descrittivi e, per cosi dire, evo. cativi. Qui, nei tratti appunto che narrano le avventure americane di Serra, la parti• colare atmosfera d'un ambiente esotico ci sembra bene raggiunta. t da allora in poi che tutto il film prende un andamento più serrato, fino alle scene di guerra. che si svolgono intense, progrcuivc, angosciose. Là dove non è più un solo attore, ma nume-- rosi, e tutti spinti da un impul10 drammatico, ogni avvenimento ha quell'aspr:tto di cosa vera e naturale, quel che di crudo e di documentario che s'apprezza delle .scene dove la folla è protagonista. Sempre i se• gni del nostro migliorr: cinema ci sembra. siano stati manifesti dove non sono soltanto gli attori a recitare, ma le moltitudini gui• date accortamente e disposte incornr-. ai pro. tagonisti, come in grandi affreschi murali. Su que1to sfondo movimentato, le avvcntu• re di personaggi ,i nacca.no con grande cvi dcnza; mr:ntre fra le pareti chiuse d'un:\ stanza, in un ambicntr: ristretto, tra paralumi e seggioline in stile, le parole hanno spc.sso quel suono soffocato che ricorda. i piccoli contrasti del teatro, conservando an• cora del teatro molti nostri attori certe convr:nzioni e falsità. Si veda. ad esempio, negli episodi finali, quando il trenino carico s'allontana tra i saluti dei restanti, e subito dopo nelle scene della batta.glia; tra gli al• bcri, in quel terreno accidentato e bianco, i soldati corrono, si nasconciono, combat• tono come in una ,cena vera, e l'obiettivo ritrae i loro gesti naturali e tremendi sullo sfondo accecantr: del terreno, mentre dia. voli neri si agitano, fuggono, ritornano co• mc ombre di un sogno spaventoso. Si veda ancora, nella prima parte, la curiosità della folla americana, intorno all'aeroplano di Serra, quando il lr:one Simba è tratto fuori dalla grandr: gabbia di ferro. Tra il chiauo della gente il pilota ha quei movimenti spontanei d'una persona viva, e t'at• torc Nuzari forse piò. ancora che nelle sccnc patetiche dell'inizb, ha la cordiale di- .sinvoltura e insieme quell'impaccio sincero di chi non recita, ma si trova a partecipare ad un'impresa curiosa. Pol.rr:mmo ricordare altre Kcnr:, come quella della partita di pugilato, df'll'aeroporto di Campoformido, e cosl via, che ci sembrano tra le piò. libere e fresche di tutto il fihn. Ma sarebbe un elenco troppo arido per chi le ha già. ap. prezzate da sé. Quel che c'importa invece d'oiservare è che in queste scene l'intcres• se del pubblico dimentica per un momento la narraz:ionr: d'un ca.so circo,critto, e si allarga sopra un piano piò. ricco, trovando motivi di nuove conoscenze che documentano sul costume e lr: abitudini di personaggi avventurosi. E in questo senso, un film come Luciano Se,ra può insegnare molte cose, essendo un'opera ch'è riuscita non solo a scordare le vecchie strade piene di poh r:rc seguite dai più, ma a segnarne di nuove, che si confanno all'indole del nostro pubblico, annoiato di tante nostre commedie sentimentali e insensate, di tanti capricci in dialetto • di tante avventure modeste di tranquilli eroi. E gli applausi con cui è stato accolto il film s\anno a testimoniar~ come non sia difficilr: dare un indirìuo diverso al nostro cin<'ma, quando autori e pubblico si trovino d'accordo nel prediligere opere che rispec. <'.hino i cos_tumi della nostra società, e che riesc:ino a inventare personaggi e av\·enture insolite, sullo sfondo di paesaggi affollati t' sorprf'ndcnti. MARIO PANNUNZIO
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