Saint-Denis, ottobre. UBITO dopo le alture di Montmartre, varcato il ponte sovra il cimitero, si arresta di colpo la vita febbrile dei grands boulevards e Parigi si di.sperde : officine e case gctt.·Hc qua e là nei campi, come da un impetuoso vento, sembrano senza vita; anche la campagna fra verde e nera <;idirebbe che sia tutta da rifare, è come un vasto ba~ar di ferraglie e d'oggctti abbandonati: lo slancio vitale è rimasto alle porte della metropoli, ora si va verso una esistenz.'\ segreta e piena di ombre, verso paesi e città resi anemici dall'acido carbonico che monta dalla Senna, quasi che l'ossigeno fosse aspirato dalle bocche dei métros; si marcia fra le rovine, in un silenzio deprimente; rovine sono anche le fortificazioni del '70 a metà sepolte e ridicole al confronto del gigantesco ponte di acciaio che proietta su di loro la sua ombra; e anche il ponte di acciaio diresti che è stato abbandonato appena costruito; a che serve se rimane deserto? Ma dal ponte <;i domina la città di San Dionigi, ed è allora che ci si accorge di aver mal compre~ queste z.onC"della ba,ilieue parigina che a prima vista ~mbrano senza vita : ceco infatti '§Orgcre il mostruoso centro industrb.le e operaio di Saint•Denis, che il leader comunista Thorcz e il suo più feroce nemico, l'ex-comunista Doriot, si contendono da parecchi anni in un corpo a corpo speo;o;osanguinoso. La ~tazione è per Saint-Dcnis quel che il porto è per Mar,.iglia; tutta ia vita della città si svolge mi non pochi chilometri di strada ferrata fiancheggiati da cantieri e depositi, ingombri di mercanzie, e gru gigantc!sche si elevano numerose. La stazione è molto più grande, è molto più animata della città: Saint-Denis ha un po' della città morta; forse per la sua immensa superficiale pace ; non meno di diecimila arabi, mercanti di tappeti, di pantofole, o rivenditori di cacahuttes (noccioline americane abbrustolite) hanno il loro quartiere generale nel paesino di Argenteuil, a pochi chilometri da Saint-Denis. Qui è sbocciato il destino di Giacomo Doriot, plassiccio uomo del popolo, sorto penosamente dalle più dure fatiche, venuto a Parigi e a Palazzo Borbone dopo aver fatto il forzato nelle officine e sui binari di Saint-Denioe; anzitutto agitatore rosso, giunge alla teo;ta dei suoi compagni di pena, quin• di diventa sindaco della città. « E,i avanl Sainl-Denis! » sta scritto sulla ,;ua bandirra. En avant, veNo dove? ="'clsen'IOoppo<ito a quello che conduce a Mosca che è il cammino del suo cxcompagno di lotta. il muscoloso e san• c:uigno minatore Thorcz. I due pesi massimi -.i affrontano con la pe,;antezz..1e. la violenza brutale dci loro cento chili. Maurizio Thorez, imediatosi nel cuore di Parigi, conquio;tato il segretariato generale del partito comunista, impugna )'arma del quotidiano Huma• niti, ritenta gfi assalti alla roccaforte di Saint-Deni,; in cui Doriot si è trincerato con in mano un temperino che è il suo settimanale: l'Emancipation Nationale i Doriot fonda il Parti Populaire Françai.r; poco tempo dopo acquista il quotidiano la Libuté, otjene l'adc,;ionc del notissim,:, scrittore filocomunbta Ramon Fcrnandez e raccoglie al ,;uo tavok> di reda.zionc, da Drieu la Rochelle a Bertrand de Jouvcnel, gli intclettuali giovani e giovanio;simi che si trovav,1no a di,;a~io in riviste e giornali dal programma non ben definito. Nel quartiere dcll'Opéra il leader dd P. P. F. apre una libreria politica che ha al primo piano la sede centrale del Partito, nel mezzo della sua vetrina un immenso ritratto di Doriot dal viso energico che fa qua~i paura. I tafferugli di Saint-Dcnis 'iOno dei pit1 bestiali perché hanno luogo fra camerati cd cx-camerati. comunisti e di-.-;idcnti che fino ad alcuni giorni or o;ono erano uniti per la vita e per la morte. Per i ('Omuni,;ti ortod~'l'ii Doriot è il rinnegato. il Giuda. il venduto al• le duecento famigli~, il traditore drlla ma~~'\ laborio-.a r pacifista che al grido di « Pane Pace Libertà » ha trionfato alle el<"zioni generali del maggio '36. I dorioti'!iti rimandano in faccia agli av\·C'r'iari gli stC~'ìi imulti. Il france'iC medio, quando ha ix-ne ascoltat0 qut"- sti di ..c.or-;i incendiari, si rifugia nei tiepidi e f<-lpati ,alotti del radicali- ..m. o e non adcri(.Ce né all'uno né al• l'altro dri due partiti, perché ci trova i gl'rmi della dittatura roc;,;ae bianca; ma un giorno che non !'>Cmbralontano n.on gli toccherà <iC<"glierfera Thorez e Doriot, « fra i due mali il minore»? Per ora si rifiuta di credere all'arrivo di « un così catastrofico giorno», fatto comC"è per odiar" le dittature: e per rimandarlo, qu"I ~forno della dc• ci..i.onc, accetta tutti i ..,acrifici. C'è infatti in Francia, fra il partito comunista <' il partito dorioti'ita, in meno ai due- f>strcmismi, la piccola borghesia tcnaci..,..,ima r combattiva per la con- ,;ervazionc dello Jtatus quo, cd è lei eh<' fa tutte IC' <;pe,;eper mantrnere un equilibrio libf'rale cthto,i..,sim~, come una febbriciattola a 37 grad,. per cui l'individuo non può dif"ii né ,ano né malato; cd è quc-.ta picrola hore;hr,ia chf" è riu,;cita fin0ra a non far progrl'dirc- i due partiti detti dei cas1rcou, dei rompicolli. Nelle elr;ioni partiali, frequentissime, eh<" \0110 in Francia un tt"nnomctro della pubblica opinione, gli C"itrcmi'-ìti perdono e vincono; ovvero,;,;ia non guadagnano terrcnQ; a \·ohe '.ii danno favorevoli circostanw pl'r cui ,;j direbbe che Thorcz ,.ja lì per impo'.isessarsi del potere, altrettanto avviene per Doriot, ma poche settimane dopo 'ii sc:rive che « il pericolo è stato scon• giurato», Thorez e Doriot sono caduti in disgrazia, e poi di nuovo allarme, e poi di nuovo il silenzio, e gli anni pas..ano, e la risoluzJone del problema del regime, che forse in Francia non esiste, si rinvia alle elezioni generali : dato che l'fleure H non arriva mai per. gli aspiranti dittatori. Quando Doriot fu scalzato dal palazzo di città di Saint.Denis, e al suo feudo fu imposto un ~indaco comunista thoreziano, il leader del P. P. F., senza perdere un minuto di tempo, ricominciò la lotta elettorale per riconquistare la città perduta, come se le elezioni dovesc;ero aver luogo il giorno ~eguente alla sua sconfitta, cd era così ,;icuro di pigliar la rivincita che non voleva l~iar nemmeno la sua poi• trona di sindaro: fu neces~aria la forza per farlo andar via, e nemmeno da Saint-Denis, ma dal palazzo di città; pochi minuti dopo, l'ex-sindaco aveva fis,;ato il mo quartier generale nella sala da bigliardo del caffè di fronte al municipio. Il suo scacco non era stato previsto nemmeno lontanamente, lui e i 'iuoi partigiani erano cieca• mente com:inti di avere la vittoria in ta~ca; a Saint-Denis erano come in ca,;a loro, e furono, nel vero o;en.;.odella parola, cacciati via fra lo o;tupore generale. Che diavolo era mai avvenuto nel frd<'li,sirno feudo? E quali lo,;,cheorigini aveva avuto un co~ì grotte~o tradimento? E dovi.",;i erano nasco'iti que- ~li elettori che avevano abbandonato all'ultimo i'ìtante Ja causa dorioti<;ta? Crrto è che quella sinio;tra domenica del partiale suffragio Doriot si trovò improvvi<;..1.mrntcsotto i piedi del cavallo di Troia, vinto, nel cuore della sua roccaforte, senza aver capitolato 1 e con i suoi guerrieri che tcnC"vanobra· vamcntc i torrioni, con ancora il fucile spianato e i calde~oni di olio bollente fra le mani. Il vincitore non è Thorcz, stamparono i vinti, ma l'oro di :\riosca, il diabolico ambasciatore dt>i Sòvit•ti, i quali, attravcr..;o la corru;ione, vogliono arrivare all..i rivolu1ione mondiale ! Con questo o con altri mezzi i comuni'iti, sia pure per pochi~simi vo~ ti, avevano conquistato Saint-Denic;, dopo anni di epica. lotta; ci avevano mr",;o tutto il loro impegno, avevano saputo ~fruttare la più abile, la più perfida, la più raffinata propaganda per abbattere il loro cx-compagno; appunto perché si trattava di un excomunista pa..,;~to di colpo con armi e bagagli all'altro campo, il loro acca8AIBT-DENI81 DORIOT PARLA AGLI OPERAI EI-OOKUNISTI nimcnto fu mostruoso; sarebbero stati meno feroci perfino con un avversario fasci.sta. Doriot si rese conto di tutto il loro livore e del loro ostinato spirito di vendetta? Non credo. Coalizzatosi con i borghesi, con gli industria• li, con i funzionari e i lavoratori di Saint-Dcnis, considerava la sua città inespugnabile, aveva una cicca fiducia nel buon senso dei ~uoi elettori e non vedeva chiaramente che entro le mura di Saint-Dcnis i due mortali nemici Stalin e Trotski, uno da Mosca e l'altro dal Messico, per la terza e per la quarta internazionale e per un interesse tutto personale se vogliamo, si davano cruenta battaglia: Stalin con il suo paladino Thorcz, e Trotski con il suo Doriot; per altri leaders non c'era e non c'è posto a San Dionigi ove ,;i è per o oontro Mo<lica,per Thorcz o per Doriot, per il comunismo o contro il comuni,;mo; i rappre-.entanti degli altri partiti non o..ano mettere il naso nelle faccende «private» di San Dionigi; è vietato l'ingresso a tutti gli altri; i manifc<litipolitici, le iscrizioni al ges'O non si occupano che di Thorez e di Doriot: « Thorc;:. au pottau! Doriot au pouvoir ! P. P. F. vainera! Th.cre;:.fille publique! Sainl•Dt11is écrase le dragon rouge! Doriot sale fasciste». Per averlo acmato 11;pictatamente di fa~cista, per averlo denunciato come un agrntc del capitalhmo bianco, il comuni<;mo è riuscito a scacciare Doriot dalla sua cittadclla 1 e il risultato di questa os<;es~ionante campagna è stato quello di aver gettato Doriot e i suoi partigiani nel fasci'm1o, quando ai primi tempi del suo divortio con i rossi Doriot non lo prevedeva ncm• meno. Conscguenz..\ logica, che si con• elude con il recente viaggio di Doriot nella Spagna di Franco. Ormai egli pa.s!'l:aper reazionario, invano afferma che rimane più rivoluzionario dei comunisti; tanto è vero, dicono i suoi avversari, che la <;Cdedel suo partito non è nei quartieri popolari. ma all'Opéra borghcsi~ima. nella strada dei mercanti di perle. a pochi pa11;~dialle ]eu,iesses Patriour eh Taittinger, che è tutto dire, all'Qmbra del Rìtz, fra le ca-.c-di alta moda e di chirurgia estetica. Il movimento doriotista. non ~ di data recente, md la fondazione del P.P.F. è appena drll'anno scorw; il suo svi• luppo, prrò, ;, stato rapido, portato in avanti, come da un torrente, dai fatti interni cd esterni sensazionali e veloci. Oltre alle numrrosc- ,;e,doni create in Francia, nell'impero e all'C"!literoo, ltre al settiman3le l'Emanc,palion Nat,onale e il quotidiano la Libntl, il P. P..F. ha al suo attivo una vasta opera di propaganda che si riassume in opuscoli, manifesti e libri ben fatti. Drieu la Rochelle ha pubblicato Avec Doriol, e Doriot, ou la vit d'un ouvrier français; Paul Marion, che è il braccio dc• stro di Doriot, ha formulato il Programme du P.P.F.; Robcrt Loustaud è l'autore del pamphlet: Uri ordre socia/ françaù; Bertrand dc Jouvenel, figlio del 'lienatore Henri de Jouvenel che fu un grande amico di Mussolini, ha dato alle stampe le Rlveil de l'Ellrop'e; Paul Guitard ha scritto: La France réJrouvéc, e: S.O.S. Afrique du .VfJrd; La• tour ha pubblicato il saggio polemico : Petit manutl du socialismt triomphant (les témoignages sur l'U.R.S.S.); Giacomo Doriot ha lavorato più di tutti, a lui si debbono i seguenti libri: La France ne sera pas un pays d'escla• ves; La Fra ce avu nour; Rt/aire la France, e qua'.ii tutti i giorni scrive l'articolo di fondo per la Liberlé da lui diretta. Doriot ha quarant'anni : è un pugili'ita che, per aver mes'-;Oda parte troppo presto i guantoni, ha superato il quintale, ha spalle possenti e largo ventre; i suoi capelli castani farebbero un'ottima spazzola; i suoi occhi neri e pungenti 'IOno quelli di un uomo che dorme male e studia molto i sono gli occhi di un professore universitario. Lo diresti un bravo omac('ione di campa~na stimato e conosciuto al mercato dei buoi, ma se lo rivedi al co• mizio mC'ntre urla, agita le braccia e suda come in un bagno turco, non lo riconosci più. Ha buon sangue italia• no nelle vene da parte di ,;ua madre, il padre suo era nn fabbro-frrraio in un paesino del Morvan, affiliato ai « Diritti dell'Uomo». Dai diC"ciai tredici anni, Doriot è fattorino di latteria, e il suo Kropotkin e il ,;uo Stirner ~anno di mucca; quando ha fatto troppe sbornie di libri anarchici e di pane e lattC', ~i trao;forma in meccanico e '.iÌgetta nelle officine e nelle oo;terie; da allora guai a parlargli di latte e di anarchia. I sociali'iti lo iniziano alla religione delle rinomate cantine di Francia; mangia, beve e parla imitando Jaurès che ha conosciuto a Crcil e oe;incrosta a Saint-Dcnis, prima timido e modesto, poi minacci-oso, fra le giovinezze socialiste in rivolta contro il socialismo ufficiale. Md la guerra infuria e la sua claso;c è chiamata, nel 1917. Per Doriot non si tratta altro che di continuare a pigliar botte, ieri dai poli1iotti fr,1ncesi nei comizi e in prigione, ora dai tedr~chi sui campi della Lorena o allo Chcmin de,, Damcs dove il suo reggimento è stato annientato. Sempre soldato, la rivoluzione lo sorprende in Ungheria: i rossi lo disarmano e lo legnano. Sempre soldato, si ritrova a Fiume; gli arditi di D'Annunzio lo arrestano e lo picchiano. Prima di farsi rimandare a casa, nel 1920, fa un mese di fortezza, quindi ritorna a Saint.Denis 1 al suo lavoro di forzato, ai comizi serali che gli fruttano altre botte; in una riunione dell'immediato dopoguerra ~ lui che le piglia al posto di Thorcz e di V.tillant-Couturier che si sono eclissati in tempo. r comunisti hanno finalmente trovato· il loro uomo. Siamo nella primavera del 192 t. I comunisti in tutta l'Europa sono perseguitati e in U.R.S.S. la situazione è torbida. Doriot affronta tutti i pericoli. Lenin lo riceve, ma per trattarlo male. « Voi ~ietc un ingenuo», gli dice : « la vostra foga non fa che guastare i nostri piani. Tatto e prndenza: ecco la paola d'ordine». E il giovane Doriot vien mcs..'IOalla porta, ma entra nella « Commi~sione dC"iPaesi Latini », presieduta da Trot<;ki, L'amicizia fra Doriot e Trotski dat..1da allora; ami~izia pericolosissima, < he costa a Doriot molto cara e sarà 1><:r il leader del P. P. F. o la sua complt"t.1 rovina o il -.uo trionfo. Ma a qut•l ti•mpo si uh• bidiva '-Oltanto a Lenin, •· l'esecuzione in ma<t'ia dC'i bravi marinai di Cronstadt, che furono tra i rni~liori soldati della rivoluzione, fo ,lpprovata dallo stc,;so Doriot che tr111win tutta la U.R.S.S. oltre scttecc-nto conferenze. Ritornato in Francia, wstenuto da Mosca, diviene '-C'gretariogenerale delle ]eu,iesses Commu11isles (1923), !' ,;ferra i famosi attacchi contro la po· lit_icadi Poincaré e l.:l pace di Versagha. Sono gli ordini èi Mosca; i rn'i,;i hanno voluto il trattato di Rapallo. e Doriot in,i,tt• per la cvaeua1io11e delb Ruhr, Que~t., campagl1a gli frutta un anno e mC"zzodi prigione. Sotto il falso nome di Cuyot, !:ii era nasc0sto n!'lla rete metallica di un letto pieno di cimici, al numero 120 di rue Lafayctte; lì i poliziotti lo scovarono, tutto sudi. cio e con una barba di trenta giorni. E<iCcdalla Santé per entrare a Palazzo Borbone: nellr C"lczionigenerali del 1924, viene eletto a fianco di Vaillant-Couturicr. Sia pure a malincuore continua a farsi il portavoce del Cremlino; nel 1925, denuncia, infatti, lo Stato :vta~giorc f rnncr,;e, che, secondo lui, aveva armato gli indigeni del Rif contro J;1 Spagna. « Doriot "apeva anche», scrive Dricu la Rochelle, « che il sotto\uolo del Rif era stato promC"sso come concessione, in virtù di un accordo con Abd-cl-Krim a un gruppo finanziario francese dirf'tto da Letellier ». Mentre i francesi si preparava• no a intervenire al Marocoo spagnolo, « anche Doriot intervenne con un documento preciso: una lettera di VatinPérignon, segretario generale della Residenza a Rabat, lettera caduta nelle mani di Doriot e che svelava la nostra pericolosa politica». Drieu afferma chr Doriot non andò mai a trovare Abd.c\-Krim, ma si limitò a spedirgli un trlcgr.1mma che apparve d'altronde sulle colonne del quotidiano comunista Hu,nariilé. In quell'occasione Doriot parlò ;tlla Camera in circostanze davvero dr.1mrnatiche. Briand disse, dopo averlo ascoltato, a un amico: e Un joz.r Doriot comprcndra, el lorsqu'il comprendra, at homme gouvernera la Frarice ». « Jlo compreso», ri!:iposc Doriot più tardi, .sulla tomba rfi Briand a Cochcrd; avt:va allora rotti i suoi rapporti (.:OnMosca che erano durati oltr!' dicci ;.111ni. l ra stato espulso dal partit<) comu11i~t.i e aveva fontato il P. P. F. La sua fedeltà ai holsc('\.ichi ~tava per costargli la vita. Il 1 :2 ottohrC"del 19251 in un tentativo di S4..ioµcn, g<'• nerale, voluto da Mo).C".1., lrovanclo<1 in ruc de la Crange-aux-Ilcll,·s <' volendo rompere il cordonC' della J:x>lizia, Doriot tenne tC!:ita a duet:ento agenti armati; la batta~lia di uno contro duecento durò più di un'ora; Doriot scagliò in aria i poli;,;iotti, li mise in gr.1n parte fuori comh.1tti111rnto,ser~ vendosi dei tavoli, dei hilchieri, delle bottiglie del vicino caffè; infine, dissanguato, svenuto, stramazzò a terra; gli occhiali gli si erano frantumati negli occhi : non pcrcl<'tte la \ i,ta ed è ~no e salvo per mir.1colo, m'\ fu costretto a rimanerscnr- più di ttn mese in un letto d'ospedale. E da quando si è schierato apertamente contro i ,uoi cx-compagni, Doriot clt·ve battei ;i non ~lo contro 1' poliziotti <.J,..J goverllo del Fronte Popobre, ma contro gli uomini di choc del partito comunista , df'i partiti affini, e-il re,;to dC'i.,uoi avv1.n,ari, compreso un di~crcto numero di amici che lo hanno tradit,) all'ultimo momento. Stalin non perdonrrà. m.ii a qursto rnfant tcrrible che ~li ha ,1licnato le simp~tic di moltiv,imi fram "~i e h:i. portato il pomo df'lla di~cor.tia ndl<• file del comunismo 1.·mopeo. ~i rico,- da l'ultimo drammati<·o colloquio del dittatore rosso con il r,iovanc Ooriot, avvcnut0 alla fine del J 1)'!5: fu 1cmpe• sto,;iç,.imo. Doriot di.._.,.a.,perta1w11tc a Stalin che tutte le sur ,impatie ,. tutto il ~uo appoggio aud.1\·,1110all',•,;ule Trotski, uomo di feci(' r ,"tutent,rn rivoluzionario. « Finin·tl· çome lui •. r<"- plicò Stalin, « solo e in •·~ilio! >. « La fine che mi profetiuatt· •• rispo'i<'Doriot, e mi fa onor<'. ,;,arò.dmcno rimasto coerrnte ai mi<'i priwipi ». St.11in, fuori di sé, congcdù hnt,1 .im~nte Doriot, invitandolo a la',(·i,ue, immediatamente il territorio ddrt J R.S.S.. Doriot si mise in vi;1c:~io. 10.1. invece di tornare in Europa. ,i H'c11 in Cina, da Ciang Kai ,SCck, (• riportò una prima clamorosa vittoria ~u Stalin: il dit~ tatorc cinese, dopo il c,,Hoquio r:on Ooriot rompeva tutli i rapporti con il Cominttrn. La testa di Dorioi fruucr,·bbe molti rubli a chi riml i,<i4·., riportarla al Cremlino. « C'est , e qui lui mb1U le beau titre de rinl~,,t •· s1 rive Drieu, « venant des agrnt; de l'l...".R. S. S. ». La ('onclmionc è h ,q~u('nte : che nella pellr di un Doriot non c'è da poter dormirC' nemmeno nm un solo occhio, non c'è c,;istenz.ameno sicura e più in pericolo di quclb di Doriot, che è poi l'esistenza di tuto il popolo francese. f: ancora Drieu b Roch<"llcche scrive : « C' nt une txpbiniu Urriblt et magnifique qui rlsumr toute la dtstù1ée du pcu/1/c de France depuis la guerre; Doriot soit . tout et qu'il a perdu et to11.tce qu'il peut rcgagner, il sail les couJcs de son mal tt lt rtmèdt pour guhir so11mal: staccar la Francia d;dl'U.R.S.S., stracci.ire il trattato di Vcrsaglia, venire incontro alla Germania !' all'k1lia, ritornare imomma all'Occidente, ovvC'ro,;ia a c;e ,;tessi». Quando nello soo~ ~ttcmbrc la gunra fu lì p<'r scoppiarf', Doriot e i i ,uoi collaboratori, tutti giovani, ave- \ ;1110 in mano il foglio di via; Paul i\farion ave\'a già raggiunto la lint'a ~faginot per far « la guerra as- 'iurda, la guen·a per Stalin ,. O,,riot "n'i,;sc il suo ultimo editoriale sulla L,berté e sull'Emancipalion Nationa1,; poche ore dopo avr(•bbc tuonato il c-,rnnonc e la ctn'iura incwrabile lo :wrd>bc privato dei o;uoifogli e non gli ,;~reb~ rimasto eh!' da chiudere a doppia ch1ave la ~cde del P.P.F. e partire pt·r il fronte; fece in tC'mpo a riprodurre sulle colonm· dC"lla Libe,té il ct)- i_norosomanifesto Flandin; il giornalt" 111 s.cque,trato sulla <..trada e il manife- !-to del leadh dcli' Allenza drmocrntica fu lacerato sui muri di Pari~i da.Ila foJ. I.~fanatica. Poi fu di colpo la sorprc-sa d1 ~'lonaco, il ritorno ai focolari alla , 1ta qua,;i norn1:il~ e alla lotta ; D~riot, che non aveva la<;ciato un <;O]ominuto b sua « trincea della pace », riportava una grande vittoria •ml punto ~te,;sodi perdere tutto. Ma la sua vita è ),tata. sempre fatta di episodi del grnerc. Non c'è via di mezzo per questo lottatore: o si perderà o andrà al potere. E eh.i lo dirC'bbc a vederlo, questo "-Cm• plicc omone, fra la sua vecchia madre, l:l sua brava mog-lic e le sue du<' figliolette, nel suo modesto orto di San Dionigi, in maniche di camicia e la vanga in mano? ' Un orto che ieri era il suo feudo· e domani che ~arà? ' ANTONIO ANIANTE
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