Omnibus - anno II - n.44 - 29 ottobre 1938

{COKTINUAZ, DAL NUHERO PRECEDENTE) ◄)~f L RAGAZZO ,.j ~ntiva J){'rdu- ~ to. Mai e poi mai, gli pareva, ..arcbbc riu~cito a confo,~rc il sacrilegio. Dure punizioni ne ~arebbero ,.cguitc; don Paolo certo non rivelava ad altri ciò che gli si confcs~va, ma in un caso co1-ìgrave avrrbbc sentito il dovere di avvertire suo padre. Così imn~aginava il ragazzo. 11dhprczzo di tutti '!arebbc caduto su di lui. Fra l'altro, ,;arcbbc stato mandato in un collrgio. E non pcn-.arci nemmeno alla mcraviglio~a nave a motore che il papà gli aveva promesso se avesse pas- \ato be-ne l'anno scola~tico. Ma che gli importava pili dcl1a meraviglio!'ia nave in quella notte di tormento? e Bi~a che riesca a confessarmi prima di for la Comunione, se 110 il peccato ,;i raddoppia >, pemò il fanciullo, ma era un progetto teorico, senza profonda convinzione. Capiva benis,;imo, Domenico, che <;arebbc occoNO confes~are tutto anche ai ,;uoi e ne ,;arcbbc nato grande ,;candalo. Solo nel mondo, il bambino ,rnaniava nel letto; ne\suno, a,;,;olut.amente nessuno, all'infuori di Dio, ~apcva del ,uo delitto. Il giorno dopo tutti gli a,•rebbero parlato con il '.'iOlitoaffetto, il papà gli avrebbe comegnato il fa. mo~ orologio d'oro a polso, molti altri regali sarebbero giunti dai parenti. Tutto inutile, tutto 1m,4tile; per lui la vita non poteva offrire più nulla di buono. Fino a chr giunse il pieto..a sonno e, vinto dalla 5tanchezza, il raga:1..zogiacque. immobile ,ul lc-tto, dimenticando ogni co,;a, Oh non fo,;<;e mai andato a sorvegliarlo il ~rvitore Pasquale, il mattino dopo. Vecchio di ca,;a, Pa,;qwrle adoravJ. Domenico e quel giorno ci tenne a portargli il primo ,;aiuto. e S\•clto weho, ~ignorino >, gridò gioiosamente aprendo lr im{)O\te, « è già tardi, ha appena il tempo di ve..,tir-;i.La signora Rop è già pronta >. Dom"nico balzò a "-t'dl•re ,sul letto, sentiva eh<" una co~a importantio;.~ima era cambiata per lui in male. Per qual• che istante non riuscì a rintracciarla. p,,j l,l coo;.cit·n:,..dael sacrilegio gli affiorò nell'animo con potcn:ta maligna, se pur alquanto spo~liata degli orrori notturni. Si ..,edette <;ulletto, vide, pie- .::;:atocon cura ~ullo s.chienale di una "t·dia, il suo vc-stito nuovo, con attaccata alla manica !iini\tra una fasC'ia candida di seta e la fr,rn'{i.i d'oro, 'iimbolo della sua prc.,unta pure-zn. Ri,.pe-ttoalla sera p1·ima, la fre-~che:t1..-'\ drl mattino ~li aveva dato nuove forze contro la sciagura. E con gioiosa sorpr<.'sa rgli s.i trovò fermamente dcci~ a chicdrrc una confcssiont suppl"mentare. Dul' o tr(' minuti ,arebbcro ba- !itati, prima della cerimonia collc-ttiva. Sarebbe andato lui direttamente da don Paolo, senza neppure avvertire la governante. Sì, ,wrchbc affrontato l'eroico rimedio1 cmtassc quel che co5U\'i~; adcs~o, ripensandoci, capiva che don P,t0lo probabilmente non avrrblx: rivelato il segr"to a neo;suno; forse non avrebbe prc~o la co..a nrppurc troppo sul !ierio. Perché allora Domenico, in quell'improvvi<-oslancio di coraggio, volle oonfidar,i a Pasquale? Quale insidioo;ode- ~idnio lo fcC'c parlare? e Pa,;qualc >, di,.~e improvvi..amentc 11,,.il rho la china 1\ ••ol" rapidam.uiui... " il rag.1zzo, tentando un tono qua1,i '>Clll'rtow. e tu vai mai a confc,.,.trti? >. e O~ni <:.ettimana, ,;_ignorino 't. e F. dimmi una CO'-a. Hai mai taciuto un prccato per vergogna? > .« Oh, non saprei, ,;ignorino, spero d1 no>. e Ma, dico, allora>, fece Domenico con un ritorno di apprcn<-ionc, « è molto gra\'e tacere un peccato per vergogna? >. e Ceno, 1,ignonno, è peccato mortale!>. e Pa,;quale >, esclamò il bimbo mortagli la mamma nei primi giorni di vita, il ~crvitorc era l'unica pcr,;_ona al mondo con cui egli ave.,_severa confidenza). « Ieri io ho taciuto un peccato per verg~na •· e Oh, ,;,ignorino, non ,i;arà stato un gran peccato ». e Sì, ma dopo sono tornato da don Paolo e l'ho confe, ..a.to >. ot Ma allora non c'è niente di malr. Allor.i tutto è a posto>. e Gli ho detto il pecc.a.to>, specificò il ragazzo, « ma non gli ho detto che prima l'aH•vo taciuto per vergogna>. e Quante complicazioni>, rispose Pasquale ridendo, poiché cominci.1va a non capirci più niC'nte. e Quante complicazioni inutili. Se l'ha oonfes,ato, non ci pcn'-i più, ,ignorino. Cosa va a mettef'i in mente? Su su, prr..,to, a lavarsi ». « ~(a dici sul scrio che non può es- ~cre un peccato mortale?>. e Macché peccato mortale ! > fece Pa• squale, incon,;_apevole di cosa potesse es-.cre un'anima umana. e Non ci pt~n,;,i nemmeno. Guai a sofaticare in quec;tc CO'-e. È. allora che si finhce per far peccato!>. Oh quanto volentieri Domenico ..i la-.ciò persuadere da così ~emplice ottimismo. Certo Pa~quale non immaginava neppure che il suo padroncino pot('~se macchiaNi di una colpa 1,trave ; a quell'età, pensava, tutti i bambini sono di per se rn:·<,;iinnocenti; qual~iasi co,;a facciano, in fondo la colpa non è loro, Dio non può che perdonarli. Così il proponimento di confe,;,;arsi prima d('lla Comunione svanì in pochi i..t.anti dalla mente di Domenico. n ragazzo benedì in cuor suo Pasquale che aveva risolto con tanta bontà e ,;ag:gr-u.a.il problema. Si vestì con esagerata a1\imazionc. Corse a ~aiutare la signora Rop, la baciò sulle guance come eia p.uecchie cettimane non faceva. e Ci voleva la prima Comunionr pC'rché tu ritorna,;,,;i gentile >, le disse la go.,,crnante, severa ma compiaciuta. Il rito in cllie~a si svolse rapidamente fra raggi compatti di sole che penetravano dalle vetrate, fumate di inccmo, ~olcnni boati d'organo. Domenico '-<'guì la mc~,a col rna,sirno scrupolo. osò rin~ra.ziare il Signore che lo aveva libf.rato dall'.lffanno della cr,cr,1 prima, si avvicinò con la m~mima compum-ionc all'altare per ricevere il Sacr.unento, fu un ragazzo modello. Ma. \Cbbcne cerca,;s<"di agire in modo da guadagnar<,i il favore di Dio e degli uomini, egli ~\UCndcva invano la sperata letizia. Guardando i compagni. non riusciva più a considerarli uguali a ,;é; capì finalmente che li invidiava, invidiava la loro spensieratezza, il loro sorri<so sincero, i loro r('gali, la loro giornata di fr~ta. I doni, il rinfresco o•NIBUS ,i;tn:1,tn·quw p<:r la gr.ind1• caQ a qurlrma d1Yrt.a. L,, cov• più care, gli og- .,, .g, %'·"' w, ' 'I< :r. ""tti più d<·~idnati, i prog1·tti più audac di viaggi e di succc.J..."~1li nano di- \C'ntati odiosi. Marnato dal rirnorMl. 11 suo animo chi,·deva "oltanto un po' cliri~. & o~anizzato in \UO onore, il pomeriggio di giochi con i compagni, tutto era ormai per lui av\·elenato. ~{entrc u,;,civa dalla chie,;.1dando la mano alla signora Rop, cominciava a dubitare che Pao;quale aves..e a,·uto ra- ~ion<'. Ch(' ne pokva ,ap(·re lui, co"ì ignorante? E_poi la questione non gli era ,;tata \piegata con e~.1.ttezza. Era probabile che il servitore non aveo;.,;,e capito. Sì, sì, era certo Pa~quale a\'eva parlato lr~gcm1eme, tanto per fargli un piacere, <' lui ci a\'tva creduto troppo volentieri. :\1dlc parole di Pa,;qualc aveva creduto di trovare un,t ,cusa (hc in \'Crità non valeva niente. Ciun">Ca ca,;a che il mondo .a.uomo gli appariva immcr'iO in una strana nrbbi,1. L'orrendo segreto! A\'eva fatto la Comunione con un peccato gravi,;- ,;imo ~ulla co«ienza; il ~acrilegio 'ii fra moltiplicato. Ri,;po-:e meccanicamente ai complimenti dei familiari, meccanicamente sorri\<', mcccanicamcntc trangu~iò le paste e i gelati, che gli parvero nau,;,eabondi. Ricordò un libro, una s.toria polizÌ('<;('a,in cui l'a~sa(,ino recitava fino in fondo la parte del poliziotto. Gli pare\'a di ~- <-ere come lui, anzi peggio. Ri~pondcndo ai ,;,aiuti. man~-iando le pac;te, ricev('ndo i regali, non face"·a che ingai:n~re il padre, ).1 ,;;ignora Rop, gli am1n. che lo crcdcvano un ottimo fi- ~liolo. Oh, ,;e ave.,'\Cro ~aputo ! \'i,.(c quella. giornata come in un torbido <;ogno. Arri\·Ò alla <;;('raestenuato dalla p<'na e dalla continua fin1ionC'. e ~on ~ta bcnt', qul·.,to ragazzo>. di .. ..,t· la ,;ignora Rop all'ingc~nc-r ~(olo, mentre il bimbo andava a dormire, « dne a\"ef{"mangiato troppo>. P:lS.-...,_ndio giorni, altemando,i le lc-zioni a scuola e i giochi con i compagni nelle ore di libertà, il tormrnto non accennò a calmaf'\i. Domenico non aveva neppure il coraggio di interpellare il libro da me,.<a,Ct'rt0 avrebbe trovato nuove parole che lo condanna\'an~ alla pena eterna. Gli e,pcrimcnti 111 cla11~ci. giocattoli, i libri d'avvrnture, gli incontri con gli amici al parco, i ~iri in auto con suo padre, non avev,tno oram~\Ì per lui il minimo mtcrC''-SC.Domenico ,;,j la~iava trascinare dal ritmo giornaliero della vita, unicamente preoccupato di non tradir.i. E infatti n<"<i<;unsoembrò accorger.i drlla ,;ua angoscia '-cgreta. Un giorno, cnt1ato per cao.o nella camera della signora Rop, '-Cor~ ,;ul suo tJ.\'Olino da notte un libro. IJr,ve trattato di religione era il titolo. li primo impul"'° fu di avver~ione come se fra quei fogli lo attendt•sse un agguato. Nello ste<i,;,otempo il libro lo attraeva potentemente. Senza rendersene conto, egli l'a\'eva già preso in mano, già lo sfogliava, già cercava lo spa\'entoso argom('nto. ~[i.,tcrioso influ$'i0 guidò i ,uoi occhi, li arrestò sulla pagina 190, li oondu~sc al punto fatale. e Chi ,;a di es- ,;c•rc in peccato mon.tlc >, era \t.·ntto, « deve fare una buona confc,..,ionc prima di comunicaNi. E ~e si acco,;,ta"'i.Ca ric<'verc la S. Comunione ~aprndo di non c~,;ere in gr.11.iadi Dio, rin·vcn·hlxGcsù Cri,;to, ma non la ,ua gra7ia, e commelttrtbbt un orribilt> sacrilegio rcndr,1dosi così meritevole di danria- ~w,ie >. Scosso da un tremito mai prima cono,.ciuto, Dome-nico lasciò cadl're a terra il libro, md d.\lla \tanz.1, girò \fa com,.' All.1 :<,-0)iad,.a di conf,-. - uc l'orrrndo pc·ccato, l'animo di Domt-nico si ribellava. A <'O!otodi affront,1re duri canighi egli avrebbe evitato, on qu.d~-1..i. prctc!ito, alla prmsima c·,l<lrn1 .. a m('n.,ile, di andare a confr - m,i. E il mt..,<·dopo lo 1tesM>,mai più 1vrcbbe potuto farlo. Cominciò allora a pc-n-..i.rc e Rim.an- <lrrò di mc...e in meY·, di 11.agione in ,tagion,·, nnn andrò più in ch1l'.sa 'com(' dd rcHo fa anchf" mio p;1drcJ, pa.-.- er.rnno int'-'ri anni, pure verrà bene un gi'lmO in cui mi dovrò corif~)are ,. Altnmt·ntì l'inferno, la dann...tt.ionC"Cl('rna. Pt·n~ a una caldaia di pcc<: bolknte, lui, Domenico, compl•·tamc-ntc imnH:rY>,un dolorC"1,pavc-nto~ da fare i~p.1z2.1re, eppur<" non "'-Cnire mai, giorno e notte quell'atroce i,;upplizio, e domani ancora, e ancora il giorno dopo, M-mpre avanti c0<.ì, mai, neppure p<·r un i.,tante, una diminuzion<" di 50ff~n·~:ta1 qurito per interi anni, J>("c·renuna1a di anni, pr-r mili<Jni, inutilmente .,..,~·ttarc- la morte. ~mpre co,ì, stmpre co.,1, pc-r l'eternità dei M"coli.Cocce di sud<:re s,u-ndt·\·ano dalla fronte del ra- ~.u:,..(.•ttog, li offhi ,;,j erano acce..,i di frbbn·. e Ecco, quando '-arò in punto di morte->, conclu'K", e allor4l finalmente .wrò il cor.t~io di confr.-...,are>, E fece una spt:dc di giuramr-nto con ~ \(('~- w, un impegno ~),·nn<" l'unica ..,upcr• ,t1tc via di .,,1Jv('na. Que..to progetto, mt"ditato con frrn·a dNennin.izione, ~·rvì un poco a tranqu_illiuarlo. Con l'andar dtl _t('1:npo ,m1i d1v(•nne la id,-a fi.,s.,, l'appiglio 4• cui D<JJnt·nico -.j agl{rappava nci momenti. di m:-t~giort-rxna, il motivo più profondo e vivo ndl'anima sua. La moru·, ~-n,it·ro tc~i inad.1tto ai bambini, ~i tra,fonn.wa c~ì in una .,pccic di rimc·dio• pur non a<-,umcndo nessuna particolare con,i,tenu. Dom('"nico, comt• tutti alla ,ua età. la con,;,idrrava com~ un f.1tto ,;,trano e lontani,.<-imo. che JX'r d<·cinf"d'anni non lo avrt"bbe potuto ri~uardare personalmcnt.f". Si era co,ì procurato un,t lunga tregua, chr almeno gli pt·nm:tteva di vivere. ;'\eppure quando ,i ammalò, circa un rncst• dopo la prima Comunione, Dom<·nico pn1.,ò <-criamentc alla morte. Si mi-.e in lt"tto con forti dohri di ,rntrc l' alla frbbrl'; il mt·dico diC"hiarò che era una \l'mplicc colica, con<-igliò un pur~antc e il riposo. 11 giorno dopo perù la fcbbr(' ,;;aJìancora fin dal m;1ttino. I dolori rrano Cl'"'-ati, ma uno •arano \finimento si diffondeva in tutte le membra. e Signora Ro? », chie~e a un tratto il bimbo alla i:tovemante che (,(•deva ai piedi del ll'lto. n<-lla caml·ra in pcnombr.i, con le mani incrociate ~ul grembo, immobile e silenzio~. e signora Rop. crede che io po.,,a morire? >. « .Morire? > fece la ,;,ignora Rop. e Sono dic;cor.i da fare alla tua età? E poi, dimmi, avrc'-li paura di morire? >. e i\o, paura>, osò dire il bambino. e ~fa \'Orrci allor,t confes,;_anni ». E aggiun'-e con qualche ipocri(ia: e ~ti hanno detto alla dottrina che ~, va in paradiso \Olo <-e ~i muore in grazia di Dio>. « Basta adec;.'-ccOon que~ti ~iocchi di- \Cor..i >, fece la ,i~nora Rop; e ctrca piuttosto di dormin· > Nel pomt!riggio l.1 febbre continuò a .,_alire.Domenico <;(•nti\"anella te!lta un fondo ronzio, gli ogg<·tti attorno tremolavano, come d'e,tatc le case ~tto il ,olc. Udi !\C'nzainvidia, attra\'erso la porta della stanza, il rumore di !<.toviglie dei ~uoi che mangia\'ano. Si lat.ciò pas,.i\·.Jrncnte c<-,tminare dal dottore. H'nuto a '-Cra inoltrata, ,;,j acco~ che ~uo padre, invecr di mci re, come face\.'a di '-Olito dopo pranzo, si era ~eduto in un ~m~olo dt'lla ,t.1nz.1, come a:spctt,mclo qualcuno. Si accon.e pure che i medici erano due, ,;entì che parlavano, udì ad un cl"'rto punto una ,trana parola ; peritonite. « Papà>, chiese allora con un grandi..s.imo ..fol7o, perché la bocca gli ..,i "ra tutta impastata, e papà, credi che po",\ morir<·~ •· e :Macché morire >, anche lui rispo- ~, « che cosa ti salta in mente? Domani starai m('glio >. LI"' ultime parole il bimbo non le udì neppure, perché era entrato in delirio. Vcr,o le .undici - i due medici ,;,ta- \ ano di,;cutendo con un terzo in un <;,\lottino, a ba,;sa voce - ve~o le undici l'ingrgn('r Molo, ('hc fino allora ..1 era mo,;,trato ottimi.,ta, di"'iC: e Signora Rop1 non !>ente un rumore'.:, . t: Che rumore? Che rumore? ,. e t,;n rumore come di un uccello che <-batte le ali >. La ~ignora Rop credette ch'egli faceo;,eallu,;;ione alla morte. « ;\o, ,;ignor in~:wgnere>, rispose urtata, e non <;t>11tporoprio niente. Tutta lt·tt('ra_tura ! > mormorò pai fra sé. « Po,.,1bilc chr con il figlio in quelle conditioni lui abbia ancora voglia di ccrtr cmt'? >. « Come ha detto, signora? > chiese l'in~egnn ~lolo, « Niente, non dicevo niente>, mentì la go"crnante. Allora l'i11g-<.•~n~f'lrolo di,,;,t• 3J servitore, pure in attl•,;a m un angolo dc>Jl.1 ~ta11:1a: e P.1..quale, mentre i dottori decidono ,.,. portarlo in clinica o no, va un mom('nto a vedrrc 11ulbalcone. Continuo a ,entire quel rumore, ('i de\'e es,;cre qu,tkhr lx-stia. Qu.,khc rondom·, può d.1rsi, m.1 dà fastidio>. 2 - (contilua) DINO BUZZATI SANREMO CASINO MUNICIPALE Dal29 Ottobreal 13NovembrXe VII TORNEO NAZIONALE DI SCOPONE Presieduto d• 8. E. PIETRO KASOAGNI 100.000 LIRE DI PREMI GABESPEOIALIPER SINGOLI,OOPPIE,GRUPPI 0P0BC0LO PB.00BAKlU-BE00LA.KENT0 81 INVIA A BEIIIPLI0E RICHIESTA 50 °/o RIBASSI FERROVIARI 50 °/. Storia del Teatro Drammatico di SILVIO D'AMICO f: l'opera che de~crive la na:;cita e lo sviluppo di tulle le forme del Teatro drammatico • opere sceniche e spettacoli, poe~ia tragica e comica e sua rap• pre..e. ntazione, atti\"ità di autori e di interpreti, •toria del Dramma e della sua regia - in tutti i paesi del mondo ci'"ile, secondo il piano seguente : Parte I Parte II Parte Ili GRECIA E RO"IA MEDIOEVO L'EUROPA DAL RI- :uscrnE:"iTO AL ROMAl'iTICISMO Parte IV· OTTOCENTO EUROPEO Parte Y - IL TEATRO CONTEMPORA 'EO IN EUROPA E JN AMERICA Appendice . TEATRI ORIENTALI Cna ricchissima bibliografia conclude ciascuna delle parti 4 grandi volumi di 1800 pagine complessive, con oltre 1000 illustrazioni in nero e 16 tavole a colori fuori testo formano l'intera opera, con prefazione di RENATO Sl\lONl Uscirà a dispense settimanali di 16 pagine l'una in carta di lusso e ogni di, spensa verrà mes~a in vendita in tutte le edicole d'Italia al prezzo di lire DUE • Abbonamento alle 30 dispense circa di ogni volume , . L. 50 L'importo potrà andit tfJert ~t:tntualmente dituo in d~ rott di Lir~ 25 cùucuna • Imminente l'inizio della pubblicazione RIZZOLI & C. EDITORI MILANO· PIAZZA CARLO ERBA N. 6

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