Omnibus - anno II - n.43 - 22 ottobre 1938

(COMTllWAZ. DA.I lfOM.ERI PR.EC2DEHTI) ~ :- _ 'ATTESA del vestito per il - mio primo ballo mi mette- :. 1 va la febbre addo'-SO. Mi.t m,1dre mc lo aveva ordinato a Parigi: la mia cameriera ed io a.spettavamo il ~uo arrivo in un'ansia impo._c,ibile a de.,crivt:·rsi, ma credo che la c,uncricra fo,~ ancora più emozionata di mr . .\1.ii fino a qu<"i ~iorni avevamo atteso con tanta agital:ionc il )>O'ìtino.Finalmente il pacco tanto sospirato arrivò! Lo aprimmo nel ,alotto, alla prc-.enza di tutta la S<'.r..itù, e qu.mdo la mia cameriera lo trav,e fuori. ~N dal gruppo un lungo mormorio di ammirazione. Era tutto in mu;;solina di seta bianca, guarnito di piccole ruclus di salm bianco, e con la casta scollatura circondata di piccole rosellinc. Era allora rigidamente rispettata la tradizione che voleva che una fanciulla al suo primo ballo fo~ vestita di bianco. La memorabile serata finalmente arrivò. Il mio primo ballo era all'Ambasciata americana, che allora era a palavo Brancaccio. Dai saloni si poteva •,assare direttamente nei ma$nifici g trdini, ornati di piante rarissime e di fiori preziosi provenienti da tutti i pa,.si del mondo. JI ballo era dato per l'entrata in società di una delle due figlie dell'ambasciatore e dell'ambasciatrice che erano Mr. e ~1:r~.Mcyer. Appena entrata nella sala da ballo coi miei genitori, mi sentii un po' timida e nervosa. Dopo aver salutato gli ospitii mio padre e mia madre si allontanarono nei salotti alla ricerca dei loro innumerevoli amici. lo \aiutai le due 'iignorine Mcyer. Poi, sentendomi alquanto sopraffatta dalla folla dei ballerini, mi rifugiai verso l,t parete, e rimasi a guardare le coppie he volteggiavano davanti a mc. A un tratto, e prima che potessi rendcnni conto di quello che stava succedendo, sentii un soffio di vento ai miei piedi e la sottan.t mi si ,;ollevò al di~pra della testa. Uno dei miei più cari amici, il duca Mondo ~ondragone, accor~ in mio aiuto: « Se vuoi startene in un angolo, al• meno non metterti sopra 'il ventilatore :,, mi 'Cli\SC ridendo e invitandomi a b:tllarc il valzer che l'orchestra att:tccava in quel momento. Il centro di una serata romana a quel tempo era il cotillon. E'l'"-0comistcva in un certo numero di balli figurati, quadriglia, Lancieri, SU Roger, ccc., cd era disciplinato da un maitre de cotillon, sulle cui spalle gravava la responsabilità maggiore del successo del bJllo. Le coppie per il collllon erano combinate spes.\C'volte fin da settimane prima. Le padr0ne di ca'-a offrivano per le diverM! figure dei piccoli doni, che per la figur.t principale del cotillon divent:wano pc-rò talvolta oggetti di grande valore, per esempio porta1:.igarettc d'oro e fermagli con pietre preziose. J regali minori potevano essere dati a chiunque secondo la propria fantasia del momento, ma il regalo più import,rnte doveva essere rigorosamente dato al cavaliere uffitialmentc scelto per il cotillori. Mio padre è stato per molti anni il maitre de cotillon favorito della regina Margherita. l balli duravano quasi sempre fino alle sci o alle sette del mattino, cd era legge non scritta che « la mattina dopo• uscendo dal ballo !,i andasse alla caccia alla volpe. Se però il ballo aveva luogo la sera di sabato, allora le LA OOHTEBBA NORA LtiTZOW siq:nore portavano con sé un lun~o velo nero, e dopo il ballo il mtet era di un genere molto diverso: con le acconciature copene dal velo, le signo• re, la\ciando il ballo coi loro cavalieri, !-i fennavano in qualcuna delle chiese del Corso ad ascoltare le prime mec.:~ della domenica mattìna, quelle frequcnt~ttc di solito dalla p0vera gente e dai veri credenti. ~lolta animazione veniva alla capitale anche dalle Ambasciate e Legazioni presso la Santa Sede : fra queste la più elcg.mtc era l'Amba~iata d'Austria. a palaao \'cnczia, antico possesso di casa d'Absburgo, dove l'ambasciatore e la comessa Revertcra, davano balli e ricevimenti in cui sfilava tutta la Roma elegante e chiu,a del patriziato. Prima del ballo c'era .sempre un ricevimento al quale intervenivano i cardinali in porpora. r domestici dell'ambasciatore, in li\·rca medievale, erano ~hicrati lungo gli scaloni con le torce accese in mano ad aspettare che l'ultima eminenza fosse arrivata. Tutti gli invitati si inginocchiavano davanti ai cardinali e bacia• vano l'anello che essi portano sopra il guanto stemmato. Finché erano presenti i principi della Chiesa, le signore coprivano le loro scollature con una piccola mantiglia. La regola era che 1 cardinali non rimanessero oltre la mezzanotte: l'orchestra suonava muc;ichc gravi, tutto il tono del ricevimento era rigido, protocollare, cerimonioso. Ma appena i cardinali erano andati via. la c;cena cambiava a vi!lta: le mantiglie sparivano, le ~palle nude biancheggiavano, i cavalieri cingevano alla vita le d.:ime mentre le note dei \·alzer di Strauss di\perdevano in ~~ eb~r:~ic~~t~~~im1 atomi di ~lenniL'ambasciatore d'Austria prc!-.so il Quirinale era il conte Ltitzow, cortesissimo e affabilis!i.imo nel suo appartamento principesco a palazzo Chigi. r suoi balli erano fra i più brillanti della capitale, e ciò er.\ in gran parte dovuto anche alla sua orchestra di ..:ingari, in unifonnc candida dagli alamari d'oro, fatta venire appost.1 da Budapest. Verso le tre veniva servita una cena raffinat.1 con certi vini di Ungheria dei quali ancora mi è caro il ricordo. I reg.tli del cotillon valevano un piccolo capit.ile. La contcs,a Nora Liitzow, bionda di chiome, virginale di viso, era fra le più attraenti signore della società romana. Allora il ballo modernissimo era il boston, ma i balli dei Liìtzow erano invariabilrncntc aperti dall';unbasciatorc e da Nora Liitzow con l'autC'ntico valzer viennese. I segretari dcll'Amba,ciata, i giovani addetti e le loro belle spose ballavano questo valzer alla perfezione, e noi non austriaci non potevamo emularli. Del resto coloro che og.gi credono di b.dlare nuovarnC'ntc il vecchio valzer, non sanno neppure lontanamente tutte le difficoltà che esso nascondeva, e che lungo allenamento ci voleva per padroncl!~iarnc tutti i segreti di agilità e di armonia. Nei grandi balli di Roma etichetta e cerimonie occupavano poco po,to: non c'era nemmeno l'abitudine di impegnare le proprie dame prima del ballo, meno che per le figure- del cotillon. Né d'altra parte si era ancora diffusa l'abitudine moderna di intervenire a un ballo con un proprio piccolo gruppo di intimi, e di appartarsi fra questi durante tutta la serata. OMNIBUS />,Av/NA 8 J rt~ali dr! coullo,i di Corte porta• vano di wlito k ini1iali d<.>'iK>Hani cd er.mo ~~etti di .~rande valort", qua.!oi )Cmprc d'oro o d'argento, con le iniziali in diamanti, rubini e .,mcraldi. l reg.ali per gli uomini avcv.1no talvolta un carattere più utilitario; portalapis o cc.'nt"rierc. La .,tagionc mondana si .1priva di regola il 26 dicembre, come ~gi, e ~i chiudeva con il martedì gr.bso. Natur.dmcnte erJ. impoc.:sibile far ce\S.lrC un ballo appena suonava l.1 mezzanotte dell'ultimo giorno di carnevale: si continua\,a a ballare fino all'alba, e i.olo quando i camerieri entravano nell., ,ala da ballo ad aprire i cortina~gi delle finl'\trc, il ballo 1:.mettcva con la prima luce mattutina del giorno delle Ceneri. Allora prendevamo i nostri veli e prima di rinca,are ci fermavamo ad ascoltare la mt:')Sd: così tornavamo a cala in abito da ballo e con un vago principio di penitenza nel cuore. Fra i gruppi più br:illanti c'era quello che faceva capo alle c;ignorine llurl• bert, due sorelle americane che vivevano in un appart..1.mcnto nel bel palauo dc-I principe Sciarra sul Corso, e c'juc-llodove domin.tvJ. la bella Mrs. Lce, che abitava una splendida villa in piazza dell'fndiJ){'ndenza. Esse erano 'ltabilitc a Roma da anni, e col tempo erano di\"cntat<' più romane di molte romane autentiche. La loro ~entilezza e la loro o,pitalità er.:mo note in tuttJ. la <,QCietàco.,rnopolita e diplom.1tica della capitale nella cui csi-'>tcnza gaia e brilbntc i loro ricevimenti e i loro pranzi rappre.,rntavano dei riti mondani ai quali ne~c.:unovoleva mancar<· Un gran numrro di matrimoni nella ,ocictà elegante di Roma .:1. quell'epoca er,tno matrimoni anglo-italiani o ital0-:unericani. Mio padre era grande amico di Emanudc Ru;poli, principe di Po~(tio Suac.:a,che per molti anni fu sindaco di Roma. e la cui moglie, ancora vivente, era una 'iignora americana di grande bellezza, ~tiss Curti'-. Sua nipote, Manuela Darnpicrrc, ha ,;posato due .,nni or sono il figlio drll'ex-rc di Spagna. Ci fu un anno ìn cui mondanità e politica ..i me'iCOl.uono brillant:81ente e fu quello dei viaggi in Italia dcll'imprrntorC' Guglielmo e del re Edo,1rdo VI I. Il K,,isrr era accompagnato dai suoi due figli, il Kronprinz e il principe Eitcl Fritz, quc\t'ultimo belli.,simo, ammiratissimo, <' riccrcatis,;;imo c-ome impeccabile damatorc di valzrr. I lo a,si\tito J.ll'arrivo degli ospiti au~lMi dai ~ùrdini di palazzo Colonna. invitata dalla principec;sa di Avella, cognata del principe Colonna, c-hc viveva nel palano col m.uito e tutta la .,u.:i f.rn1iglia, 'ìCCondo quC'llo che era un tempo il t:O~tumc tradizionale delle grandi famiglie romane: i loro pal.vzi ~ono ta !mente 1,trandi e co5Ì ben suddivi'ii, che le famiglie dei cadetti possono alloggiarvi comodamente s<•nza dar-.i noia reciproca. La piazz...tdel Quirinale era piena di gcntr, e- gr.lppoli di curiosi p<'ndevano intorno .1i famo'li cavalli della fontana monumentale. La zona di sabbia gialla era fiancheggiata da ambo i lati dn.i più eleganti r<'ggimcnti di cavallcz-ia. Noi :l!i.pctt:wamo chiacchierando nei viali, finché il rapido inall,lr'Ji delle acclamazioni ci avvi~ò che il corteo stava per avvicinarsi : fu uno spettacolo indìmcnticabilc di magni• fiche uniformi e di cimi splendenti nel sole. Poi il Kaiser apparve al balcone cli-I Quirinalt• con i M>vr..i.ni, f' allor..t tli applau,i s.tlircmo JI fielo. C.:hi mai a\n·hh,· potuto prcw·d<·rc il 1914' Famo,1"imo rirna-.c' il 1ballo off('rto lal p1inc·iJ>(A' lfomo Doria, la < ui 111.:1r". una Talbot, na figli.1 drl Cf>nte di Shn·\\ ,.burv. JJ ballo d,bt· lu,,s,11-, ni-11.1fam~.1 gallnia del palau.o Doria al Cor\O. I dom,·.stic:i indo'l.,avano la pittor,·~a, antica liHf'.t di ca<JaDo1i,1. e da fandt•)abri 'l.'Cn<·1ianidi in- , .tlcol.1hil<·valon· la luci· facna brillare h· bottcmit·rt· ddlc uniforrni, i diademi dellr- ,1gnor<"'. k tunifht· militari di ogni colore. Guglidmo l I rima...e talrw·nu· colpito d.1. tale magnificcnz.1, c-hr al momento di congedani dj.,. se ai ~uoi mpiti '. .- Xr,u mi '-i.trà mai po"ihil1• di d.1rvi. a Berlino o a Pot~ dam uua fr,ta com(' quc,ta >. Pn·,,;'a pcxo ll(•llo -.tl",--o t(·mpo vrn- ,w a Roma re Edoardo, ma non ricord-> \1· prima o dopo il K<li\,(_>r, Ci furono due.· c.erate di gala, un.1 in onnn· dPI re·, r.:iltra dcll'imp<·ratore, col Rigo/~tto e l'01dlo, t· Tamagrio e ~Luc.:oni nelle parti princip~tli. L'Argentina prr..,.·nt.t\ 1a uno \p<·tt,tcolo che si 1:.an·hhc detto e.orti') J)('r inc.tntr-,1mo. La prmCÌP<·\,a Colonna Portava 1 ,uoi famo,i ,mnaldi d1 Maria ~tanrini. eh,· il cardinale ~i.tu.arino .t\'<'• \·,1 n-~.tlato a ,ua nipott" quando na Jndata ,µm.t al principe Colonn,t ne-I 1661. ~la 1n fondo qur·\tt .,erau.· di g.1la t"ran-, c.imili a <1u1·lleC"hc-ndlc ~t'""""' occasioni ,;;j d~mno in tutte le capitali d"I mondo. Secondo mc, quc-1lo ch1 • invece è proorio inimitabilmtnte rom:ino, è- un riceVJmenn di g.;tla al .C,unpidoglio, ndle f.1mo-.c gallcri<.> dt.'1 mu'-t·1: andw il più di.,inc.tntato dei nababbi str.tnieri deve per fon.a nmarn.·.re e!\tat1co davanti allo .,,x·ttacolo dw allora ili .,i ~hiude da\·,u1ti agli occhi. Quc~tc- ~randi e solenni n•rimonìc erano ri-.Cr\'atc n,Hur.:1lmc11tc."·01,, J una p.1rtc elett.t dl·lla città e d"i \uoi o,piti 'itranicri. PC'r la ma.,.,a popolare c'era im<·n· il famo-.o C.irnt:\alc romano. Ora cert.,m<·ntc b'-0 non è p1u che un ricordo ogni giorno più \·.ti:;o e leii;;:endario di c1ucllo dw io ~u·c.~a ho \·i-;to da. bambirM. Allora vivevo in grand(• an,ia finché non ci era giunto l'in, 1to di andare ad a.,c,j\tcrc al p.1..,agg10 dt·I cort(.V) carnev.:ilt:\Co dalle finc.•~tredi palazzo Dori., o d1 pal,1no Odt·.,r.:ilchi Il cortl'0 era formato d..t una lunga fila di carri splendidamente adornati, ognuno dt"1 quali di .,olito ave\.l un .,ignificato Jl!egorico. Intorno ai carri si affol!J.vano le m,t...,thc.·rc,<' d,u loro gruppi ,ariopinti cmergc,ano dritti in M:lla i fi. gur.tnt1 delh• ~cort<' che scgui\'ano i carri cavalcando animali di grande \'alorc e coperti di bardature di ra~. All'ultimo, in una berlina scoperta, a\·anza\'..tno re Came\·alc e la sua consorte, con le loro ~uardie del corpo. Martedì gra-;,;o correvano i famo• ~i barberi: i piccoli e !,Ch:aggi animali della campagna romana prendevano « la mos..'-'• a piaZZ;.\Venezia e fuggivano all'impazzata \·crso piazza del Popolo. Dopo un tragico incidente che costò la vita a parecchie persone, le cor,;c dei barberi furono definitivamente proibite. A propo~ito di cavalli e di campagna, mi viene in mente che una delle abitudini del patriziato romano ai miei tempi era, nelle notti calde di giugno, di andarsene a fare una galopp,Ha nella campagna rom.:ma. Subito dopo il pranzo i più giovani fra i m"mbri della società c. gli addetti delle Amb.1sciate si incontravano coi loro ca\·all1 al luogo stabilito e 'poi si allontan.1vano in gruppo .1ttra\'crso le \ilenziosc praterie immerse nel chiarore lunare. D.1 allora le Ìn\'enzioni moderne ha.nno introdotto innumerC\'oli modifica7ioni e tra,;fo1mazioni nei co~tumi. All'epoca della mi.1 infan'lia non e!-i- !\teva telefono, ma .,iccomc in generale tutti i no!)tri amici abitavano vicino, le comunica7ioni erano in fondo estremamente facili. Quasi tutti coloro che a1>partencvano all'aristocrazia o all'.1lta borghesia vive\'ano in una ristretta zona cittadina compresa fra piaiza \'t'nezia e piazza del Popolo, 'iullc dUl' rive, per così dire, del Cor- 'iO. Ogni famiglia aveva per J., meno due camerieri, uno dei quali era perennemente occupato a portare lettere e biglietti. Se la contec.:saX desiderav~1 faic una visita alla marchesa Y, le mandava il domestico con una lettera. 11 domC'itico aspettava la risposta e la porta\·a alla signora. Non fu che col ,ecolo nuovo che i telefoni cominciarono a ""'ere generalmente U'\i1t1 .1 Roma. Anche i C'ampanelli elettrici apparvero tardi : invece del loro piccolo bottone, nelle stanze pendevano i lunghi cordoni terminanti in una spcxie di coda di pc~cc ornata con lo stemma di famiglia. Nei s.'\lotti damascati :-,plendevano ancora i lumi a petrolio: nei grandi appartamenti cc ne volevano trenta o quManta per dare un.1 illuminazione sufficiente, e in ogni ca~a c:'era una camera appo• sit.1mente destinata .1lla pulizia di queste dclirati-.,;imc lampade e al riempimento dei loro serbatoi. Nelle grandi occasioni, tornavano in onore i grandi candelabri di famiglia, che erano sempre oggetti di grande valore e talvolta sorreggevano due o trecento candele. Appena una candela stav:1 per es.sere intcramt.nte consumata, un cameriere entrava nel salotto con uno spegnitoio, la spegneva e la sostituiva con una candela nuova. 5-(conti,ma) STELLA VITELLESCHI )- ' .,,-ç: ~ PAUL DE KRUIF UOMINI CONTRLOAMORTE A cura dd prof. Gennaro Teodoro J/ol,mu t!"l/11 (Àl/"{Ùuu "C,dturJJ J'o.t:.ei", J; p11.ti"r -1-18,<on ,1.1 il 11Jlr11{io11/ fuori In/o, ril,e11ta, Lr, ,1,.1. L'imp!'c-~ "Uom:ni contro J.., morte" potl'c-bbcapp.ar_il'e?egli stemmi di questo gruppo di scic-nzi..,tcihe il Dc Kruif ci f.., ri- \ iwrc in serie con quelli. non certo dimentic.:.t.i, del suo CACCIATORI DI :v!ICROBI, c,oc;,.; ddl, Sc;,nu, eh, n ogn; angolo della Tcrr ... contusuno ..n. imosi l'incedere incso,..,bik della dc... \clat...d'ombr.. Il ~~nto ddl'intcresSCa"pp.usion..,locon rui si legge il nuovo libro dd Dc Kruif è tutto chiuso in queste p.arolc-. Gli uomini del Dc Kruif non ..,,cetuno. non ..,mmettonol'incsoobiliti dd m..l.c. U monc puo cs~rc comb....ttu..t..Il declino dell'org..,- nismoum..anopuò essere !'llll"nUto.Si può, C' più si potd, prolunY"' I. ,;u. L';n,mss, ,h, ;n CACCIATORI DI MICROBI h.rnnosusciuto lemcr..,\;gJ:os.c .li\ \enturc scientifichedi Sp.allanuni, di Putcur, di Koch, di Gr ..u. i si fa ancof.., più ..,\'Vincente,in 9ucs10UOMl:-.'ICO~TRO LAMORTE. Lbro p;ù umano, poiché noi \ cdi...mo qui dei pi0nicri croic...menu inf..,tioti, non più .1llariccrc...di un microscopiconemico in,·isibile, nu in lotu .ac<:.1niu contro la feroci..,di un morbo, per contendergli la , it.1d1i un..,. di cento cruturc um..,ne. Figurine costumni ella corrispondenzadi un medicodel Settecento Collr{Ì01tl' us.-11ur11/or,/', P",fÌIII' ~56, 17 ill111tr11{io11fiuori toto, ljrr , 6 Antonio V..,\lisnierifu medico di gr.mdissinu f..,nu nell.11prinu mctl del secolo X\' 111; im•it.111d0.11G1 o\"crno dcli.., Scrcnissiru..,. insegnò per trcnt'.anni nello studio di P..d. ov..,. tu consuluto d...so- ,·trni e principi, J.., p..t.ri~i e d..,umili sofferenti, conS<"r,•Òupporti d'intima amiciz.i.1c1ol Morg ..g. ni, col r-.1..,ffeci,on lo Z<no, tenne corri.spondenu con scien,iati stnnieri. Il volume è dcriv.111d0alle 5400 lettere.inedite, diic:ttc ..,J Vallisnicri, oggi di proprietl del Brunclli. Nt'I upitolo introdutti\'o è tncci ..t.o ùn prohlo bioguhco dello seienzi.11toN.ei sucecssÌ\"Ìsono invece ddine.11ti.11lcunciorrispondenti del V.11llisnierit;ipi singol...ridi sc:cnzi...tei di ci...rla.t.n. i, di d...me virtuose e brillanti. tutte curiosedi s.1pcre,di p<)t"tei di letteuti, di segretari di gundi _uominie di p.atrizi.Figurine più che gundi pcrson..,litl. nu cht" forse meglio di queste risixcchi.11no l.t vit.1t' il pcnsit'rodel ttmpo. Nell..,second.1p.:arttd"el volume, sempre scgucndo il c.:artcggiodel V..l.lisn'.eri,sono ric\'oc,ui curiosi costumi del tempo; sp..s. si e fatt.:acci,m.:atrimonicl..,ndcstinit' tormt'nti di gut'rn, segrt'ti di farmaciae c.ui singol...riche c.11pit:.v.1no ..,j dottori, spessorichiestidi .1ggiustuc non solt.1nto i mal...nni lisici, m.1.1 1nche i gu~i f~mili...ri. La vita priv.1t.1del Settt'cento, insomm... intorno .ad uno degli spiriti più elev..,tie nobili del secolo. A. MONDADORI

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