Omnibus - anno II - n.43 - 22 ottobre 1938

~ ETERS era un ragazzo di , carattere ch1uso, duro, e 1 ;, =.J"-· quasi sembrava un bovc. ~~ Era di fowa, cd emigrato a Chicago si mise a cercare impiego, che trovò infine in un distributore della Nation Oil Company. Fu preso i~ maggio, troppo tardi per frequentare 1I corso di avviamento della Comp::tgnia che aveva luogo nei mesi invernali. Ricevette dunque un'istruzione sommaria. La ricevette da Prcvost, ch'era il direttore generale del )Crvizio distributori e da altri addC.tti alla direzione. Per 1 più di mezz'ora sedette stralunato ad apprendere quale grande, quale umanitaria corporazione industriale fosse la Nation Oil Company: Quindi apprese come la Compagnia trattasse bene tutti quelli che laY?ravano per lei, e che lei e il pubblico servivano a perfezione. Apprese inoltre come un buon impiegato dovesse JX)S· sedere intelligcn'Za, fantasia e ambizione. Spesso le frasi che gli si gettavano sulla faccia erano troppo grandi e insolite per la sua capacità di capire. ?via restava seduto e ascoltava, scuotendo il capo, chinandolo in segno di asscmo, esprimendo la propria acquiescenza con una o due parole monnoratc sottovoce. Ebbe illustrati le gioie e i pregi della onestà, nonché il valore umano e commerciale della cortesia. Infine ebbe succintamente spiegato come aprire e chiudere il distributore, fare il resoconto, preparare il sacco del denaro per l'auto che pa~va ogni giorno a ritirarlo e via di seguito. Gli fu detto: ' « E se vi dicono : "Alto le mani", non resistete. Obbedite subito, e alla lettera. Vi dicono di consegnare tutto il denaro che avete, e voi lo consegnate. Vi dicono di aprire la cassaforte, e voi l'aprite. Obbedite alla lettera. La Compagnia non vuole che corriate ri• sc.hi personali. Siamo assicurati.. Non perdiamo nulla quando un distributore viene aggredito >. Peters fu mandato a prender pratica in un grosso distril;>utore del Marquet• te Boulevard. Doveva presentarsi alle 5ette del mattino e arrivò sul posto alle sette meno venti. Il distributore era ancora chiuso, e prima che il personale di servizio arrivasse e aprisse Petcn si trovò coi piedi e le mani gelati. Quella mattina era di turno il gerente del distributore, Kagan, che disse a Peters di farsi passare il freddo lucidando le pompe. Peters non sapeva in che modo, e Kagan gli disse di pigliar strofinacci, benzina e usare i gomiti. Peters usò i gomiti per tre ore, e le pompe diventarono lucide come non erano mai state. Gli fu allora detto di pulire il pavimento del distributore, col petrolio. Obiettò che gli si era raccomandato di non adoperar mai petrolio o benzina nell'interno del di- ~tributore, mai. « Ne. assumo io la responsabilità >, disse il gerente. « Bcne1 signore, ma io non posso farlo>, rispose Peters. e Me l'hanno proibito>. e Non vi hanno mandato 'da mc a prender pratica? > disse il gerente. e Sì1 signore>. e E allora, all'opera >. e Bene, signore, ma mi hanno proibito di adoperare petrolio o benzina nell'interno del distributore>. « E: affare mio se succede qualcosa. Dunque, all'opera. Questo pavimento dev'esscr pulito>. Peters obbedì di malumore, e fin dopo il _tocco fu chino sul pavimento a lucidare. Nelle pause del loro lavoro, Kagan e l'altro di turno, Morriscy, lo guardavano e si strinavano l'occhio. « Stupido ma sgobbone >, diceva Kagan. « Più stupido, più sgobbone >, diceva Morriscy. Peters inghiottì il suo desinare in dieci minuti. Poi, mentre Morrhcy badava fuori alle automobili, Kagan, che mangi.ava a tavola con comodo, gli disse dj lucidare tutto quello che c'era di metallico nel distributore. Questo lavoro tenne Peters occupato sino all'ultimo momento delle sue otto ore, ossia sino alle tre. Le canne da incendio, le maniglie delle porte, e anche i robinetti dei serbatoi d'olio, fu. rono allora splendenti come luce di wle. Pcters si era già avviato quando la nuova squadra arrivò per dare il cambio a Kagan e Morriscy. « Chi è stato a fare tutto questo lustro? , chiese Kanaly, uno dei nuovi. e Eccolo laggiù >, rispose Ka.gan. « Bontà di Dio ! Che fortuna sia ve~ nuto a prender pratica proprio da noi t > dis~e Kanaly. e t un cavallo,, fece Kagan. e La nostra baracca sembrerà presto un palazzo, con lui. Vedrete! >. Dietro la piattaforma di sosta, c'era un largo quadrato d'erba, e Pctcrs, la seconda m<Lttina, fu messo a lavorare là con una falciatri\C da prato: Kagan e ~orri~cy si divertirono un mondo a vederlo andare su e giù con quell'arnese rurale. Gli ordinarono poi di strappare tutte le erb.,ccc, e dopo que-; sto di spazzare la piattaforma, e dopo que5to di lucidare le condutture, infine di lavare tutto quello che nel distributore e attorno era di legno. La terza mattina, a completare l'opera, gli fu detto di Javare i vetri. E lavati i vetri egli pulì il soffitto e pulito il soffitto pulì il cesso. Il quarto giorno sperava che gli avrebbero forse insegnato a maneggiare le pompe, eccetera. Voleva imparare anche a riempire il modulo del re~- conto. Non vedeva l'ora di essere come Kagan e gli altri, con la cintura cambiamoncta intorno alla vita, il berretto d'uniforme piantato in testa sulle vcntitrè e via di seguito. Ma non gli in• segnarono nulla ; gli dis$CrOdi svitare e lavare tutti i globi dei fanali sparsi davanti e dirtro il distributore; poi lo mi~ro a strofinare con la spa720I::,.i marciapiedi della piattaforma. Quando, terminato il suo turno, stava per andarsene, ci fu una telefonata, e 1<.agan lo avvertì che l'indomani, alle tre del pomeriggio, doveva presentarsi al distributore del viale Lcngley. A quel distributore erano addetti due agenti soltanto. Egli sarebbe stato solo in servizio, e sarebbe stato un capo, da solo, come il signor Kagan. Se ne andò sorridendo, soddisfatto. Appena andato via lui arrivò l'ispettore. Osservò ogni cosa e disse che non esisteva in tutta la zona un distributore pulito come quello. Elogiò il personale e promise che avrebbe infonnato Prevost di tanta diligenza. Peters dovette imparare da solo. Cercava di fare come Kagan1 ma, lentissimo, non sapeva calcolare il costo della benzina per i dicci, i quindici, i venti litri che i clienti chiedevano. Non sapeva distinguere una qualità di olio da un'altra. E nel vero:.arel'olio lo spandeva sul motore; a \·ohe -anche per terra. Lo stesso gli capitava con la benzina, quando ritirava il tubo della pompa. E quando versava l'acqua nel radiatore bagnava tutto il cofano. Poi si dimenticava di a-.ciugare, e i clienti, ignari 1 partivano. Ma uno ritornò furente l'indomani perché il metallo del radiatore ,;i era arrugginito, e voleva risarcito il danno. Altri tre tornarono a lamentare la perdita dei tappi dei serbatoi che, venduta loro la benzina, si fa dimenticato di riavvitare. , 1la a furia di sbagliare, perdere tempo e fare andare in bestia i clienti, Petcrs imparò. Tutti i suoi sbagli furono considerat; sbagli di principiante, e su tutti la direzione passò sopra. BABJ.TO XE88IOA.li0 Petcrs era onesto, tenace, laborioso. Teneva il distributore pulito come uno specchio. Era della specie di uomini che occorreva alla Compagnia : gregario perfetto, credeva e obbediva. Eseguiva gli ordini alla lettera. Si comportava coi clienti e~attamente come gli si era raccomandato di compor~ tarsi. « Buon giorno>, diceva, balzando incontro all'automobile che si fermava tra le pompe. e Volete che faccia il pieno? ,. Ma faceva quello che il cliente gli diceva di fare. « Volete che guardi come va l'olio?> chiedeva quindi. La Compagnia era interessata soprattutto allo .:;mercio dell'olio. E se il cliente diceva di sì, lui guardava, e alle volte \'Cndeva due o tre chili di olio. Era scrupoloso, però. Quando trovava che l'autOJ110bilenon aveva bisogno di olio, non insisteva per \'enderne. « Volete acqua? Volete aria? » chiedeva infine, e poiché questo era scr• vizio gratuito tutti gli la.sciavano riem~ pire pneumatici e radiatore. Così divenne in breve il beniamino degli ispettori e dei capi personale, abituati ad aver da fare con impiegati poltroni, che non credevano in quanto si diceva loro, e che non si curavano di vendere le specialità della Compagnia. Egli non era intelligente e di risposta pronta come tutti gli altri che avevano frequentato le scuole superiori e magari l'università. Ma spesso, troppo spesso, i diplomati e laureati commettevano atti di indisciplina i troppo spesso bisognava licrnziarli. O, anche, si licenziavano da sé. Erano irrequieti e ambizio,;i. Peters invece mirava a superare i tre mesi del periodo di prova e a guadagnarsi i centoqua• ranta dollari della paga regolare. Questo era il suo sogno: avere una buona paga e poter mettere soldi da parte. Era soddisfatto. Contento del suo im• piego, tpcnsava che non lo avrebbe mai cambiato per un altro. Sarebbe rimasto nella Compagnia per tutta la vita. Una sera, dopo cinque mesi ch'era in servizio, due giovanotti in un'automobile di lusso ,;i fermarono davanti al distributore e ordinarono quaranta litri di benzina. Mentre Peters si pre• parava a servirli, sce.scro. Peters disse : « Signore, scusate, è contro le regole servire la benzina col motore acceso >. e Storie ! > disse uno dei due. e No, signore>, disse Peters. « Non posso venir meno alle regole>. e Ma via, abbiamo fretta ! >. « Mi dispiace, signore, non posso venir meno alle regole>. Il secondo dei giovanotti spense il motore. Petcrs servì la benzina. « Due chili d'olio medio>. Petcrs sollevò il cofano. Guardò dentro. « Non mi sembra che abbia.te biso• gno di olio>, disse. « Pensate ai fatti vostri e dateci l'olio. Lo paghiamo o no? E l'automobile è nostra>. Peters andò per prender l'oli'.>, seguito dai due. Arrivato sulla soglia, si sentì toccar«- la schiena con una rivoltella. e Va dentro, tieni la bocca chiusa, e fa quello che ti diciamo>, gli fu ordinato. Egli entrò. Gli fu ordinato di consegnare il denaro. E consegnò la cintu• ra cambiamoneta, poi il piccolo rotolo di biglietti che teneva in una tasca della tuta pure per il cambio. Il secondo dei due intascò moneta e biglietti. # Quello con la rivoltella ordinò: « Apri la cassaforte e dacci il resto>. Calmo, Pcters si chinò ad aprire la ca5saforte. « Ora tirati da parte e alto le mani, bastardo! > disse quello con la rivoltella. Pcters obbedì, e, mentre l'altro dei due vuotava la cassaforte, osservò la faccia di quello che lo teneva a bada. Vide ch'era un ragazzo. Non poteva avere più di diciannove anni. E scm• brava nervoso. La mano gli tremava un poco. « Sbrigati! > disse questi al compagno che perdeva troppo tempo. E a Petcrs: « Bada tu che c'è ferro caldo in quest'arnese. Se fiati, se muovi un dito, te lo prendi diritto nello stomaco. E te ne vai a far l'amore con le lumache>. Poi, girandosi verso il compagno, di nuovo disse: «Sbrigati! >. Peters allora gli saltò addosso, lo colpì con un potente sinistro alla ma- ~cella. I I ragazw si lasciò sfuggire di mano l'anna, cadde. Peters non diede tempo all'altro bandito di rimettersi dallo stupore e colpì, stese a terra anche lui. Sbarrò la strada al primo che cercava di strisciare verso la rivoltella e, come quello si alzò in piedi, lo mandò, con un pugno nello stomaco, a battere ìl capo contro un serbatoio d'olio. Quando arrivò la polizia Peters raccontava i particolari dell'incidente a un gruppo di curiosi. I due banditi, l'uno svenuto, l'altro piangente, vennero portati 1 dato il caso flagrante, dritto dal giudice e condannati a dieci anni di penitenziario. L'indomani i giornali pubblicarono la fotografia di Peters. Vedendola, egli si sentì famoso, pressappoco una specie di presidente Coolidge. E ritagliò l'articolo che lo riguardava, lo mandò a persone del suo paese. Fu chiamato in direzione. Prevost gli espresse il proprio compiacimento, gli disse ch'era un eroe, eccetera, ma gli ricordò come la Compagnia non voleva che i suoi impiegati resistessero alle aggrcs~ioni. La Compagnia era assicurata contro i furti. Ad ogni modo Peters ricevette una ricompensa di rinquecento dol!ari. Inoltre, risultò che l'automobile dei due banditi era un'automobile rubata, e il proprietario gli diede una mancia di cinquanta dollari. Per quanto compreso della sua parte di eroe, ~gli continuò a lavorare con lo zelo, la calma e lo scrupolo di sempre. Fu addetto a un distributore più grande. Passarono alcuni mesi, ed ecco, una sera1 appena Petcrs aveva chiuso il distributore e attraversava la strada, cinque o sci uomini gli si precipitarono sopra. Erano, evidentemente, amici dei due banditi ch'egli aveva fatto finire in prigione. Lo picchiarono a sangue e lo lasciarono svenuto nel tombino di una fogna. La direzione trasferì Pcters a un altro distributore. Paisarono altri tre mesi, e di nuovo, una sera, la stessa banda lo assalì, lo picchiò a sangue, lo lasciò svenuto nel tombino di una fogna. Fu trasferito in un distributore dei quartieri nord. Una notte, mentre era di servizio da solo, e mezzo addonnentato dinanzi al tavolo, un bandito entrò nel distributore, rivoltella in pugno. Peters lo colpì alla testa col ferro della stufa, e l'indomani la sua fotografia apparve nella sezione in rotop calco dei giornali. Ricevette una seconda ricompensa di cinquecento doll.1ri. Di nuovo Prevost gli espresse il suo compiacimento, ma di nuovo lo avvertì, e con più fermezza stavolta, di non resistere alle aggressioni. Perché attirarsi così l'odio delle bande? Non c'era ragione. La Compagnia non perdeva nulla. Era assicurata contro ogni specie di furto. e Bene, signore >, Peters rispose. « Non ho pensato. L'uomo era lì con la rivoltella, e io ero seduto col ferro della stufa acc.1nto. Lo guardai negli occhi. Pareva che avesse paura. E non ho pensato. Ho afferrato il ferro e glielo ho dato sul capo. Non ho fatto in tempo a ricordanni quello che mi ::ivete raccomandato la volta scorsa >. Tutti i compagni di lavoro gli dissero ch'era stato uno sciocco. Diventava impopolare tra loro. Teneva il distributore troppo in ordine, troppo pulito. Vendeva troppo olio. Era troppo coscienzioso. Rendeva il mestiere troppo noioso e impegnativo. Anche il terzo bandito fu condannato a dieci anni di penitenziario. Peters fu addetto a un distributore del centro, ma aveva contro l'odio di due bande, ora. Spesso, mentre rincasav~, veniva assalito e picchiato. Quando poi si presentava al lavoro con un ocp chio nero e la faccia disseminata di cerotti diceva di aver avuto una storia per una ragazza. I suoi compagni sorridevano. E dicevano che se lo meritava, il signor paladino della proprietà privata! Passarono sette, otto mesi. Una sera, mentre il compagno di turno era an• dato a cenare in una trattoria vicina, Peters venne assalito da una banda nel distributore, e lasciato privo di sensi sul pavimento. Subito dopo quest'aggressione, la Compagnia decise di riorganiu.are il servizio distributori. Tutti i distributori vennero divisi in gruppi di dieci, e ad ogni gruppo venne assegnato un ispettore. Peters fu nominato ispetto• re. Ebbe un'auto della Compagnia a sua disposi.r:ione,e un salario di centosessanta dollari al mese. Malgrado la sua mania di resistere alle aggressioni era benvoluto dai superiori. Ma. non risultò idoneo alla qualità di ispettore. Era in giro per la sua zona dalla mattina alla sera. sorvegliava i dipendenti con un rigore che H demoraliuava. Lo stesso Prcvost trovò che portava la sorveglianza all'estremo. Ogni giorno c'erano licenziamenti e questo tornava tutt'altro che utile alla Compagnia. Gli uomini mormoravano. Cominciarono a infrangere la disciplina per dispetto. Qualcuno dei migliori e più vecchi minacciò di rassegnare le dimissioni se lo avessero tenup to c:t 0 ;:t;;:t~up:~i~ato a lavor:re nei magazzini. Ma era lavoro, in gran parte, da scritturale, inadatto per lui. In capo a due mesi cc-:nbinò tanti dj quei pasticci che si rese necessario l'intervento di due impiegati per rimettere le cose a posto. Prevost lo rimandò a gestire un distributore. Passarono sei mesi, e una mattina fu trovato svenuto sul pavi~ mento, nuovamente vittima di un'agp gressione. « Er:_ano quattro >, egli raccontò. « Avevo appena aperto quando mi sai• tarono addosso. Mi presero alle spalle. Ne buttai a terra uno, e allora qualcosa mi colpì alla nuca>. L'indomani fu chiamato in direzione. « Peters >, gli disse Prevost 1 « voi siete un lavoratore esemplare. Siete • onesto, efficiente, di fiducia... Non avete nessuna qualità negativa, Gli u.omini come voi sono preziosi alla nazione>. Petcrs gongolava di gioia a sentirsi lodare. « Bene, signore, ho cercato di far sempre del mio meglio:., disse. Allora Prevo!::t ~i oscurò in faccia. Disse che, malgrado tutto, la Compa• gnia non poteva tenerlo. Gli dispiaceva, disse, ma doveva licenziarlo. « Vi abbiamo avvertito di no.n resistere alle aggressioni. Ve lo abbiamo formalmente ordinato. E voi duro. Ora non possiamo più esporre la vostra vita e il nostro denaro. i:. troppo rischioso. La società di assicurazione co• mincia anche a lamentarsi >. Disse che mai aveva licenziato un uomo con tanto rincrescimento. Gli strinse la mano. « Sono sicuro che non incontrerete nessuna difficoltà a trovare un altro impiego», concluse. e E se avete bi- <:;0gno di rac<"omandazioni non fate complimenti >. Peters .:;ene :-u1dòintontito. Pensò di tornarsene al suo paese. Ma aveva dei ri,parmi. Rimase a Chicago. E presto la ~ua for~a di carattere fu premiata. Un'agenzia che forniva crumiri agli industri,.tli per le giornate di sciopero, seppe delle sue prodezze e lo assoldò. La pag.1, per questo servizio, era di cento e ottanta dollari al mese. Peters non ~tava nei panni dalla gioia. JAMES T, FARRELL (t1ad. di Elio Vittorina)

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