Cavano alle sue spalle. Alla costitui:io• ne, perché proclamata il giorno di San Giuseppe, i realisti diedero per !--:-hcrnoil nome di « la Pepa>, e il grido di « Viva IJ. Pepa! >I fu il loro ;ronico segnale. La Pepa non potè avere vita lunga: appena Ferdinando VII, cacciati i francesi, tornò sul tro• no, innumerevoli petizioni reclamarono la soppressione di tutta l'opera delle Cortes. Bisogna anche pensare che le Cortes non avevano mai raggiunto il numero legale nel corso di tutta la loro C'iistcnza : «Non è un errore storico, ma proprio una verità, che le idee liberali furono imposte alla Spagna contro la volontà di quasi tutti gli spagnoli da una minoranza esigua, e grazie alla pressione e al tumulto>. Tornò così il grande inquisitore, tornarono i gesuiti, si riaprirono i conventi alle loro popo· !azioni salmodianti e questuanti. Il re fondò il museo del Prado e la scuola di tauromachia, e a questi segni il po· polo lo riconobbe veramente spagnolo. Ma la tranquillità era un bene ormai perduto. Un istinto di rissa svegliato dalla lunga guerra fermentava nei pae. se, e non trovava nessuno sfogo cster• no1 giacché di politica estera la Spa• gna non ne faceva. E così tutto il re• ~no di Ferdinando non fu che una lunga crisi. Fucilazioni e concessioni ~i alu rnavano nella politica del re e della ,ua camarilla. La rn.assa del po-- polo, i voloritarios realistas rimaneva• no sempre fedeli al re e .-11latradizione nazionale : ma ora, attraverso la carboneria, lo spirito liberale passava nell'esercito. Si diffondeva in Europa il contagio delle cospirazioni militari, dai quattro sergenti della Rochelle a ~orclli e Silvati. La Spagna ebbe don Ra fari del Riego: questi fece marciare su Madrid i battaglioni che avrebbero dovuto andare in America a reprimere l'i11:>urrezionedelle colonic1 e il sccon• do periodo costituzionale coinci)e co,ì con la perdita dell'impero d'oltre oceano, b<·I titolo alla riconoscCn7.a degli spagnoli. Con la costituzione, « cominciarono gli as:s.a.-..~idniì preti e di frati >, dcci- ~ ~.amentc cJa..,sicinci mo,imenti politici della penisola. I france'ìi, quc~ta volta accolti con amicizia, mandati dalla Santa Alleanza1 ristabilirono < el Rey neto >. M"a il re invecchiava. lntorno al mo declino serpeggiava una rivalità di famiglia. Per molti anni don Carlo'ì, !l-UOfratello, era stato l'erede presunti• vo, giacché dì tre mogli che il re aveva avuto, ne~suna gli aveva dato ur'J figlio. 1,(a la quarta, Maria Cristina di Napoli, aveva finalmente messo al mondo una figlia, l'infanta Isabella. A chi toccava la corona? La ,·ccchia legge « de partidas > avt·va preferito sempre la figlia del re al coltllcrale, ma con l'avvento dei Borboni era sta• t.i introdotta anche in Spagna la legge 'ialica. Ora la regina, che aveva una grande influenza sull'animo del re (era una bella donna: « mujer de her• moso contir1erite >) voleva abolire la lc~gc ,;;alica, tanto più che le si pro- ,pcttava una lunga reggenza. Don Carlos manteneva fermamente il suo diritto: « Se cedessi la corona a chi non ha diritto di portarla >, ri\pondc• ,.i 11 conte dc Alcudia inviato della regin.1. < Dio mc ne terrebbe conto nell'altro mondo, e il mio confc,..,orc· non mc lo perdonerebbe in quc,;;to>. Gli infanti erano divisi, soprattutto erano divi!>C le loro comorti. drmna Carlotta favorevole alla regina, donna OOYA1 EPISODIO DEL 2 M.AOOIO 1808 (Fot .. h.dtrton) Francel!oca ostile. Qualche volta, nel• All'assedio di Bilbao, mentre O<;S.C'rva• l'atmosfera satura, improvvise scariche va le lince nemiche dal balcone di elettriche illuminavano, sotto la super• una villa, una fucilata lo colse alla ficie di convcnzionalbmo e di ccrimo- gamba e un chirurgo disattento fece nia, la violenza contenuta dei senti• il resto. Da quel giorno, le sorti c,civo. menti e delle impazienze: nell'antica• larono sempre più rapidamente verso mera del re mòribondo 1 l'infanta Car• la vittoria dei liberali. lotta schiaffeggiava il ministro Calo• Al convegno di Vergara il generale marde, sospettandolo di intrigare per carlista Maroto si mise d'n.ccordo, al• don Carlos. « Manos blancas, rio o/en• l'insaputa di don Carlol!o,col generale den >, rispose il ministro inchinandosi. «Cristino» Espartcro: purché fossero Ma l'eco di quello schiaffo si riper- garantiti agli ufficiali carlisti i gradi, le cosse dagli appartamenti reali fin nel• decorazioni e gli stipendi, acconsèntiva la storia, giacché l'intervento di donna a disarmare le sue truppe. « Per l'oro Carlotta, quando già la stessa regina straniero, per qualche grado, sono stati sembrava rasscgnarl!oia lasciar la sue- venduti Dio, il re1 il paese e i /ueros >, cessione a don Carlo!l-,cambiò brusca- protestò don Carlos lasciando Durango mente la situazione. Maria Cri:-.tina ri- ultima sosta della sua corte homade. Ii prese animo1 la legge salica venne aOO- carlismo ora non era più una vera forlita, i ministri cambiati, gli amici di za storica, rimaneva tuttavia una grandon Carlos destituiti dai loro impieghi. dc forza romantica e sentimentale caLa questione era assai più grave di pace di mettere in convulsione il paese. quanto potesse sembrarlo una contesa Il centro del conflitto politico era ormai dina'itica nell'Europa del secolo XIX. la corte di Madrid 1 dove alla reggenza Vi si intrecciavano i motivi del con• di Maria Cristina succedeva il regno tra~to che divideva gli spagnoli dal• effettivo di Isabella H. lntorno a que• l'inizio del secolo, giacché con don sta, con il passar degli anni 1 gli as.solu• Carlos stavano gli assoluthti, detti tisti ~ivcnta".'ano scmplicen:ie1~tcco!1sc~• apostolicos in attesa di chiamarsi più vaton, ma 111 _co1:1pcnso1_hber_alt_di: semplicemente carlisti, tutti coloro che ventavano radicali,_ e m~lt1 r~d1~alt s1 continuavano a rifiutare ostinatamen- , trasfo:ma~ano a vista. d occhio m re• te uno spirito moderno che veniva ~~bbhca~u. Il rcg_no d~_Isal>~llaè_ l'ct_à da fuori, e volevano mantenere intatto , oro dei gencra_h poht1can!1:. 11~api• il patrimonio tradizionale spagnolo, t~no generale ~ 1 una prov1~c1a. e_ u~ riassunto in due parole: chiesa e /ue• g 3:nde feudatario, temut<;>d~1 m_m1stn, ros, cioè le libertà locali ancor floride, lusmgato dalle logge e d,a1tnbun1. Narcreditate dal libero particolarismo del vaez. conservatore e_ O Donnell proM"edio Evo 1 in contrasto con l'acccn- ,grc~i st a spadronc_g1pano a turno nell~ tramento reclamato dai liberali. Maria capitale. li p~e~t•,t 1? ~ella .~o_rona s1 Cristina, in mancanza di meglio, fa- ~nsuma ~egli mt~1gh1_poht1c1 e nei cna finta di stare coi liberali, e grazie I . ttcgolezz~ ~ulla v1t.i:privata della re• al suo favore questi rientravano nella gma, finche _ 11mareM:1allo_Serrano batte corte e nei posti di comando. ad Alcol_ea 11.~archese ?• Novaliche'ì e Così alla morte di Ferdinando la manda lll C~th? I? regma, alla quale Spagna 'ii divise in due, Certo intorno dov~va gra~•• tll?li e fortuna. a don Carlos stava un maggior numero . Pnm_a di. arrivare alla_ ,repubbli~a, di entusiasti, ma per Maria Cristina t~l~to il ~c~io del paese_v1 e con~rano, c'era la fori.a di incr.tia della gr.rnde si mdugrn m una soluzione media, un mas,;a di coloro che sono abituati a re scelt? dalle Corl~s nella _persona del con)!,iderare legittimo qualunque gover• d~ca d Aosta. Ma _11tcn~at1vo fallisce : no che abiti nella capitale e nei pa• gli erano. contrari_ tutt!, come tutti lazzi ufficiali dei ministeri. Poi c'erano erano stati contran a Giuseppe Bona• anche gli ufficiali i-;critti alle logge parte: ~e si _nasce 1 non si diventa. La ma™'niche, e molti conservatori mode. rcpub~lica d1 don Emilio Castelar ebbe rati che ,;apevano che in cuor suo la una vita ancora più corta, ma quel regina era reazionaria quanto don poco tempo ba.:,tò perché nel disordine Carlos. Le guerre carlistc avvamparo-- generale, con una nuova imurrrzionc no sotto gli occhi di un'Europa divisa carli~ta in Navarra e in Catalogna, sorcomc quella di oggi: Maria Cri,;;tina gcssc una nuova tendenza politica nella e- i liberali si rifornivano di Mmi in quale affluirono tutti i vecchi istinti se• Francia e in Inghilterra, i carlisti in paratisti che ormai si trovavano a diPortogall_o, in Piem:;ntc, in ~uttc I~ sagio nel. quadro della antica disciplina monarchie as30lute, mentre m ogni monarchica del carli'imo: il federali• paese comitati _clandestini lavorava~o s-?10,con il cantonalismo come aspiram senso co,~tran? ~ ~u~llo del (?rQpno z1one estrema. Lo inventò Pi y Margall; governo, e.~ lc~1tt1m1~llfran~es1 ?nan: la Spagna doveva diluirl)i in una via ~!~~noi ";i~~~:~zi~~a~i 1 l~~l~~i r:;~~~~ ;~~~: i:mi;;1~~it~P/-c~no;~:~t~~i ~~~~~~ glicvano fondi per spedire fucili ai li~ alla riscossa con un altro generale e il bcrali. \'olontari accorrevano da ogni maresciallo di campo ~f.irtinez.èamp.trte d'Europa nell'uno e nell'altro pos, a Sagunto, proclamò Alfonso XII campo. Enrico Cialdini conquistò il figlio di Isabella. ~rado di maggiore sotto le insegne di Ma1ia Cristina, e molti dei nobili fran• cc'ìi che poi si ritr?vcranno con lui a Cao;telfidardo già gli stavano di fronte in Navarra e in Biscaglia. D.1 prima la fortuna \Cmbrava favorire don Carlo,;. Finché vi,se il gran• dc Zumabd.rreguy, le boynas l'O"-SC dominarono su tutti i fronti. ZumalacJ.rrcguy fu molto più di uno dei soliti gucrrilleros indolenti e di,tratti che \i -;ucccsscr<:tal comando dell'uno e ddl'altro dei due eserciti nemici : in al• tri tempi, certo avrebbe condotto onorc,olme-nte una campagna in Fiandra o ne-I ~iilancsc, oppure <:arcbbe stato fond,nore di vicereami nel Parifìrn. Ora si apriva anche per la Spagna quell'epoca di approssimativa tranquillità che la stanchcaa di tanto cammino percorso, di tanti mtacoli girati o supcr~tì, sug~erì all'Europa fra la battaglia d1 Scdan e la guerra mondiale. Chi era al potere, bene o male ci rimaneva, lo zar autocrate come il re di Italia co• stituzionalis<:imo. Alfonso X li fece abbastanza lodevolmente il suo mestiere di monarca da tempi intermedi. Paci. ficamcnte il ministero dcli' lntemo faceva le elezioni alle Cortcs, avvicendando al potere liberali e conservatori: Maura, C.inovas del Castillo, Sagasta OHAMBERLAIN E I SUOI ORITIOI ~n ruµJIO'fdn1{kwO..tUJDia, 1u.ivn Elg,f,,,7, 6futio,va xOf.!Wv, 6i<niou,ir.1. -;dµwv, 61$at ()IXJUJ.v T;,,, ,jµt:tl!,w, (0 augusta ri-gina dea, Pace venerata, w- \ rana dei cori, JOvtana dcli e none, acc.t-Ha il nostro sacrificio). Cost Trigf'o in.Aristofane intona la preghiera alla pace ritrovata E~li non si è riiparmiato fatiche, né pericoli per ,1.ndarla a cercare. Nonostante la sua età inoltrata, ha pi-nino affrontato un via~gio aereo, giac. ché, a quanto pare, anche a quei tempi, non si riusciva a ritrO\ar la pace R: non si andava a ct-rcarla per i cieli. A cavallo d1 uno scarafaggio alato è salito alla di• more degli dèi e là è riuscito a sapere dove fo:»e sepoha la pace. Ora l'ha diueppcl• lita e l'ha ricondotta agli Elleni E il coro esulta con lui e fe1teggia il ritorno della dea amatissima. Il Hcchio Trigeo è felice ed è fiero della sua opera: e lo ho inforcato per cavalcatura uno sca• raraggio e ho ulvato gli Elleni, cosl che r-ui pouono, ora, abitare- le campagne in sicurezza, fare l'amore e dormire >. E il coro lo loda e lo esalta e gli esprime la riconoscrnza di tutto il popolo: «Ah! un uomo come te è un cittadino prezioso p('r tutti. Per lutli gli uomini, tu sei st.a10 un salvatore ... E, a parte gli dèi, noi ti considc1eremo sempre come il primo fra noi>. e e che io ho bene meritato da \Oi, io, Trig.:i.ios Athmoneus: io ho liberato da pene crudeli la povera gente e gli agricohori >. E anche Chambcrlain, redivivo Trigeo, ha sah ato il suo popolo (anzi, parecchi popoli) dalla guerra, e anche a lui il po. polo ha espresso la sua riconoscenza e il suo affnto con un calore e un entusiasmo , commoq•n1i « e/ politico >. La libertà entrava nelle leggi, ma la corruzione entrava nei costumi. Un infinito 'ìCCtticismoannegava gli animi dei dirigenti dello Stato. An· che la Spagna ha avuto i suoi Oepretis. E la sua Adua : Cuba perduta, la flotta di Ccrvera distrutta, le Filippine cc<lu• te. « Chiudiamo finalmente con tre giri di chiavF il l!oepolcrodel Cid >. Ma don Chisciotte continuava a protestare, la• tente fanta~ma del vero genio nazionale. contro tutti i disastri e le delusioni : « hay encaritos que ualxan contra la uerdadera ualcntia? >. In verità non nominarlo in questo articolo sarebbe stato come visitare una casa e non sa• lutare il padrone del luogo. Il re giovane don Alfonso X I] I avrebbe potuto fo~e assolvere il grande compito di ringiovanire insieme e mo• narchia e Spagna. Era molto intelligente, e il suo stile lo aveva reso popolare nel popolo minuto, Una bomba scoppiata fra le pariglie della i,.ua ber• lina di gala nel giorno delle 11ozzee il suo baldanzòso coraggio in quell'occa• sionc gli diedero un alone romantico e cavalleresco. Certo, il riwcglio di energie che si manifestava nel paese, il ri• torno alla fede in se stessi, alla missione della Spagna, non ben conoscibile an• cara, ma istintivn.mcnte avvertita, quel scnti~i centro di un mondo iberico di• steso fin sulle Ande, avrebbero potuto e dovuto _trovare nel re nato sovrano, non mai costretto alle lunghe, invee• chianti attese degli credi, un capo e un interprete. E indubbiamente oggi un re del carattere di don Alfonso tcntc• rebbe utilmente l'cl!opcrimento che per esempio il re Caro) svolge in Romania. i\(a cosa patcva essere un re del carattere di don Alfonso venti o trent'anni fa, quando il parlamentarismo aveva ancora tutta la sua imponente facciata? « li re è troppo intelligente >, diceva il conte di Romanoncs 1 « per c~erc un buon re costituzionale-: qu:mdo si posscgg?no ~ualità polit_iche e ingegno, come s1 puo ra~scgnars1 a non servir• sene?>. Si aggirava in mezzo a formule in• vecchi_ate. Era regalmente autoritario, e appariva solt,uno incostituzionale. E furono le vecchie formule che se1virono a incantare la Corona e a farla svànire in poche ore, come per sortilegio. Nel I<)'.l ', i borghes.i di sinistra, che erano rima-.ti a Leone Gambetta 1 fecero la repubblica imitando la Francia di ses- <,ant'anni prima. Yia l'attualità si vcn• dica: invece delle leggi Combcs contro il clero, la repubblica laica spagnola ebbe i massacri. e Signore, voi potete uccidermi, non potete far nulla di più :., aveva risposto Calvo Sotelo alla minaccia rossa. La Chic-.a di Spagna 1 senza neppure una d~M!rzione,ha opposto le stesse parole ai plotoni di e-.ecuzione, alle masse aiz• zate. Poi, ancora una volta è entrato in campo l'esercito. Secanti~ il vecchio sistema? Piuttosto secondo un'oscura volontà di riscatto e di espiazione delle antiche colpe. Dalle montagne di Na• varra riap1>arvero i carlisti: avevano vigilato, dimenticati e fuori moda negli anni commerciali. Il pretendente era morto, ma il vero pretendente era or• mai la tradizione nazionale. .E domani? Ogni pae!-C,la sua voca• z1one. La Falange per l'autorità in sc!1~0 na7:ionale1 per l'ordine e b. giu• suz,a sociale. Ma la mistica laggiù non può 'ìOrgere che dal sangue della •Pas• 5ione. La Chiesa ha forse ancora biso• gno del Cid Campeador 1 sia pure vestito da generale del Tercio e circondato di marocchini. MANLIO LUPINACCI e Io dico>, ha proclamato con le!it1imo orgoglio lo s1atista inglese, « che con la nùa azione ho e\ italo la guerra e sono si• curo che, fact'ndo così, ho fatto bene>. Egli non ha detto ai suoi connazionali, comi." il Vt"cchio pro1agonista della commedia auica, che ora pote\·ano andare in camp.i.gna tranquillament<', che potc\·ano far l'amort- e andare a dormire , non ha dello precisan101te questo; ma qualcosa di simile. E il popolo inglese lo ha accolto come un sahatore, lo ha coperto di fiori, lo ha ponato in trionfo. e Nessun conquistatore >, ha detto il Times, e di ritorno dalla vittoria sul-ca.mpo di battaglia, è giunto a caia adorno di lauri più nobili di quelli di Mr Cham. bcrlain >. E il Da1l1 T tfe1raph: e La pace, anche se per essa si paghi un prezzo, è una cosl inestimabile benedizione che la prima e pre-domina111e rcaiionc alla libcruione dalle torturanti ango~e degli ultimi pochi giorni è necessariamente di profonda grati• tudinc. Prima di fare l'inHnlario di tutto quello che è accaduto, riconosciamo il nostro enorme debito verso un uomo, la cui az..ione è stata sup('rba e infaticabile >. e A pa1tc gli dèi >, canta\·a il coro ateniese, e noi ti considereremo $C'mpre come il primo di noi tutti >. Sempre! La parola è troppo grave perché la si poua usare a proposito di s.cntimenti popolari. La grati• tudinc del popolo inglese per il vecchio Chambcrlain era immensa ed entusiastica ai primi di onobrc, nel corso \ii queste ul• time settimane si è alquanto intiepidita cd è dubbio ..e giungerà fino ai primi dell'anno nuo\·o. Le critiche alropera di Chambcrlain sono cominciale di buon'ora e sono nate di due specie: quella di tipo libcrale-laburist.l. e quella di tipo tory. La prima è consistita neffaccusare il Primo ~finistro di avere sacrificato scahra• mente - o codardamente - una nazione piccola e democratica alla potente e anti• democratica Germania. Questa accusa, ri1pondeva il TìmLJ, ha l'appreuabile pro• prietà di sollevare emozioni e Ji non far riflettere. E.ua è facile e falsa, come il melodramma rispetto alla tragedia vera li pri• mo S1ato c,.roslo"acco è perito col collasso della polith . .t. che lo a\C\a fatto nascert'. Era sorto in nome del principio della auto• decisione dei popoli " subito lo aveva rin. negato, incorporandosi larghe minoranze sulla base di semplici ragioni militari. Esso fu il guardiano armato dello slatu.J quo, su cui era fondata la sua esinen-za. Si oppoJC ad ogni redsione dei trattati, per• ché ogni re\ isione sarebbe stata il principio della sua fine. La sua esistenza era, perciò, esclusi\ amente un problema di for-za II giorno in cui le sue• enormi minoranze a\·euero tro- \ato sufficiente appoggio al di fuori, la sua fine sarebbe giunta. Si può, a questo mondo, aHr ragione cd cucre deboli ; si può aq:r torto cd essere forti ; ma essere deboli e avere tono è noppo. C'è una ragione in più dd necessario per soccombere. Lo Staio cecoslo,acco aveva dalla sua parte l'ingiu• stizia e la deboleua insieme. Tutta l'Europa awebbc dovuto far la guerra per per• mettere a sette milioni di cèchi di dominare sette milioni di tedeschi, di slovacchi, di magiari, di polacchi, ccc .. E per intendere tutto l'assurdo di una simile situ:nione, basta pensare che inferno sarebbe la vi1a in Italia 51."entro i confini politici del nostro Stato convivessero, insieme con i quaran• tatrè milioni di italiani, altrettanti milioni di sla,-i o di tedeschi. Del resto, per dimostrare quanto futili e immorali siano queste critiche di liberali o l3burini a Chambcrlain, basterà ricordare, col Times, che dal 1919 al 1933 non ci fu, in Inghilterra, liberale o laburista che si rispctiassc, il quale non condannasse come futile e immorale la politica sulla quale la composita Cecoslov.:i.cchia era fondata. Tutt'ahrc lince segue la critica che abbiamo detta di parte tory. Essa, in fondo, non si commuove troppo per la sorte della Cecoslovacchia, ma fa il conto di quel che la Germania ha guadagnato e di quello che l'Inghilterra ha perduto. E prima di tutto fa questo conio sul tt"r. reno. Lunedì 10, le truppe tedesche, in con. formità all'accordo di ~fonaco, hanno com• plctato l'occupaLione dqlle < zone prevalentt-mcntc gtrmaniche >, quali erano state ac. ccrtate dalla Commissione internazionale Il 1 3 ottobre quasi tutti i giornali inglesi pubblicavano una cartina, nella quale la nuo,·a fron1iera provvisoria era messa a confronto con quella proposta da Hitler a Codesberg. e t.:no sguardo a questa carta>, commcn1 ..va il Daily Tele1raph, e rivc:la alcuni fatti notevoli e caratteristici. In un punto, nella Boemia sud•occidcntale, è stata fatta una piccola concessione ai cèchi, in confronto con la linea di Codcsbtrg. 1h in ;,1ltri punii, specialmente nella ~1ora\ia nord e nord-eu, la nuo,·a linea SO)tan-zialmcnte è più favort-:,ole ai tede5,C.hidi quel che non fosse la linea di Codesbag Qut"5to è non poco sorprendente>, insinuava il giornale, e se ~i ricorda che già Ja linea di Codesbcrg include,a alcunt' zone "prevalentemente cèche" Ciò significa che Hitler ha olle• nuto, attranrso i negoziati di ~-tonaco, una fetta dcli" Cecoslovacchia .tncora più grossa di quella che aveva domaridata a Godesbcrg p<'r vi;,1di uh1matum >. h""otiamo, per incidtns, che, secondo l'exministro Duff-Cooper, fra Godesbcrg e ~tonaco, Hitler aveva b,ututo in ritirata di fron1e alla mobilita.tione della flotta inglese. Come $Ì vede, la ritirata sarebbe e.on. sistita in un·a,•anz.ata. ~.fa, a parte ogni altra considerazione, una c.ritica siffaua potrà essere perfettamente t·satta e potrà anche essere abile, in quanto idonea a crc.1re imbau-zzi al Primo 1fini5UO, ma non colpisce aff.1tto il centro del problema , è, anz..i, estranea al problema. Ii problema vero è questo· quale sia l'estensione, quale sia la portata della vittoria che Hitler ha riportata sulle dcmocra:r.ic occidentali, Ora la grandeua di Questa "ittoria non si misura affatto sulla grandezza della. e fetta > di Cecoslo\·acchia che il Rcich si annette. Hitler potrebbe accontcntarsi di molto meno di quel che h11avuto, potrebbe rinunziart- a buona parte dt'I territorio excèco che ha 01tenuto, e ciò non attenue• rcbbc in alcun modo quella che è la con• 5tgucnza principale della e.risi di settembre: e cioè che l't-quilibrio delle forze, in Europa, è stato completamente modificato. Su questo aspetto, diciamo cosi, g<'neralc dcli.a crisi, non ha mancato di insistere la critica di parte tory; e, con particolare vigore, \i ha insistito Churchill, nel suo di• scorso del 5 ottobre ai Comuni. Egli ha sostenuto che l'Inghilterra ha su• bito e una d1sfatta totale, non attenuata da niente>; che l'Inghilterra è di fronte e a un disastro di prima grandezza i. ; che la stessa sicurcna e indipendenza del popolo britannico è minacciata. e Noi siamo di fronte a un disastro di prima grandezza che ha colpito la Gran Bretagna e la Francia Non chiudiamo gli occhi ai fatti. Xoi ci dobbiamo ora aspet. tare chc tuui i pae,i dell'Europa centrale e oricntale manterranno i migliori rapporti con la potenza trionfante del Nazismo. La \'Ìa che conduce giù per la valle del Da. nubio al Mar Nero, al carbone, al petrolio, la via che conduce fino alla Turchia è ora aperta, e lutti i paesi dell'Europa centrale, l'uno dopo l'altro, saranno trascinati a far parte di un sistema politico - non solo militare, ma economico - che avrà per centro Berlino e che sarà attuato tranquillamente, St"nza un colpo di fucile >. Secondo Churchill, la Jugcslavia, la Polonia, la Bui. garia già si erano del tutto sottratte a qual• §i:ui influenza britannica. L'uercito germa• nico, non avendo più da combattere la Cecoslo\acchia, disporrà di altre ,t.'2 divisioni, che potrà scagliare sul fronte occidentale. La stessa indipendenza inglese sarebbe in pericolo: e Quello che credo intollerabile è il 5Cnso della condizione in cui il nostro paese è caduto, sotto il potere, ncll'orbi1a, sotto l'influt-nza della Germania nazista ; il sentire che la nos1ra esistenza dipenda dalla sua buona \Olon1à. e dal suo beneplacito .. f\oi stiamo per diventare un satcllìtc del si~tcma germanico di domina-zione nazista forse, fra pochi anni o fra pochi mesi1 ci troHremo di fronte a richicste odiose, e sa. remo senza dubbio in\itati a .soddisfarle. Ques1e richieste potranno riguardare ces. sioni di territori o limitazioni della nostra libertà >. 11 fatto più notc'"olc è chr queste critiche, le quali agita\"ano i grandi problemi dell'a\\·enire dell'impero e dell'Europa, non hanno trovato grande eco nell'animo del pubblico ingkse. Il popolo inglese era lieto di non dover fare la guerra e ha continuato ad applaudire Chambcrlain .. \Imeno per ora RICCIAROETTO AIIDoIl • N. 43 • 22 Ottobrt 1938-u: MNIBUS SETTIMANALDEI ATTUALITÀ 111 POLITIOA E LETTERARIA ESCE IL SABATOIN U•l6 PAGINE I ABBONAMENTI Italia 6 Impero:annoL. 42, temtatrl L. 22 Eatol'OI anno L. 701 ae.me&\NLt. 36 OGNI NOMCltO ON.l Lllt.l Man01orit.tl, diugni o fotogn6,, anche se non pubbllcui, non •i Nt~ù\ui1cono. Dlrnlou: Roma • Piaua della Pi\oua, 3 T1l1fonoN. 66,(70 .lmmin.lstrallon•: Milano• Plana Carlo Erba, 6 T,Mono N, 24,808 PubbUdtl: Ptr m!lUmemdi altena, buo o.oacolonnat L, 3, Riulgenl all'Agnda O. Bresehl. Milano,Via Sal-,inl, 10, Teltfono 20-907 Parlgl, 66, Ruodn FaubourgSaint--Bonon
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