Gi\'l t'\t.ltC' a,·C'vamo l'ahiJ 'Ì~.\';jiJ tu~im' <li an<l,~rC'!n ln- ._,~ == ~h1lterra. li v1~m;1Oera ~ • -= complicato: mio padre· ,-ia~giava col \UO camcricH', mia 111:idr<' .·on l;i ,ua cam<.•rirra. io con la mia g-m•C'rnantc, e non ci <..:!• ~ui,·ano meno di dodici bauli. P<'rcht' io. che t·ro ,en,pre molto delicata. non mi -.tancas,;i, ci fcnnavamo a tulll' le .:ta:tioni impor tanti dd percor,o. Una ,na ci frrmammo al Cr:md ll61el di ~tibno. Avevo appena finito di nw.ngiarc che mio padre entrò in rnmn,, l' mi di,,c-: « Stella, ora ,-edrai uno dq{li uomini pili grandi del mondo. ~on puoi ancora capire: bcnr chi i:, ma più tardi ti ricordrrai con fier(·z;,a di qm•..,to giorno>. ~li J)rc,t· per nuno e mi condu"e ver'° la porla di un appartamento. Entrammo, <' li vt·nn<' incoht10 un uomo chr mi parve alti ..,imo, con i capelli hianc.hì t· una belli,,irna barba bi,u1\a. « B;,hho ~,1tnlc· ! gridai. \'crdi. poirhé ~r:i lui, -.i mi,t· ,1 ridere, C' siccome gli ero ror"a \'icino pC'r vcdt·rlo mc~lio. mi prr,c in braccio t· mi t<.·nnc \OIIC'· \;\l~l davanti a ,é. « E co~:\ vuolr I:\ piccola Stdla da BahOO X.:1tak? » mi chiese. lo guardaH-1le ~r,mdi '-Opraccigliacnn· didc ,ugli ordli l!;rigi e pjcni di bont:,. « L'na bambola nct;ra », rispo,i. JI ~io1:10 dopo. torn:rndo dall.1 1x1,~c~g-iaÌ.1, il portiert· mi comegnò lma gro!,-.a ,catob t· ckntro c'era Sambo, tutta rwra ,u un letto di carta ,·clina. In lnghiit("J'ra and:1v,1mo a visitar(' i ,qi,·i parenti ndk loro tenute di camp,1~na. ~1io nonno, Ak<..,andro Cochr,rnc-Ballit•, .tn·,a .,posato Annabclb Drummond. dC'lla famig-lia dei grandi b;rnchicri ,cou1.·,i. E,,'ia era celebre per la ,ua bcllcn;i. Quando, nl'i 1850, aveva fotto un ,,i,1g~io nrgli Stati Uniti, con sua soIT'lla, t-rano ,t.tll.' entrambe tanto ammiratl·, chC' lo Stato di \'crmont aveva cme,\O una banconota da due dollari con i loro profili. Sua ~orella ha poi spo..,ato il conte di Scarborou(t'h. I miei nonni erJno amici intimi di Beniamino Disral'li, e da lui mio nonno fu cr{',1to barone Lamington. Noi anda\·amo a L..1.mingtonhoust più "-PC'""O che altrove, cd io giocavo 'loia sola nel giardino. L'na volta, mentre annaffia\'O un'aiuola, mi accor!>iche il glorioso primo barone Lamington si era addormentato -.ulla su,ì ,;edia a sdraio sotto un albero. La sua testa completamente pelata <;pJendeva sotto il sole e mi ispirò. una bella idea. Cautamente mi arrampicai sopra unn :ieggiola vicino a lui, e cominciai ad irrorargli la testa con l'annaffiatoio. li risultato mi sbalordì : mio nonno balzò in piedi v0<·iando e invocando la mia governante perché mi portasse via immediatamente e mi chiudesse in camera. lo piangevo e tiravo calci m<'ntre b go\'l'rn:uuc si affrettava a eseguire gli or<lini concitati ciel v<'cchio e autori- <0.11 •> baron<'. « Volevo 'loltanto fargli crt'"Ccre i capelli come i fiori! > ~trilla\'O pcrdt1tamcntc. L'invl'rno lo pa~savamo sempre a Roma, a PaJaz70 ;\la~imo. Questo era ~tato .-.uddiviso in tre grnndi appartamenti. 11 piano nobile era occupato dal cardinale Macchi, la mia famiglia era al ,econdo piano, e al terzo piano abitava il duca Ma,;,imo, proprietario dt.·I pal.tzzo. Non pa-.,ò molto tempo che io foci l'int1•rc<;-.antcscoperta che il cardinale Ma- chi a,eva un ~uoco ,;enza pari, e mi n1isi a pensare come a\'rci potuto far conO'>CC'nzacon i m:.'lgnifici dolci che gli v<:d<'vopreparare per Sua Emi1wnzo.1.Mi acconi che calando un palllCH' dalla finestra del corridoio po· t,·,·o farlo arrivare proprio davanti alle firu:,;;trcdelle cucine del cardinale. Nel p.rnicre mcttt'vO un biglietto con scritto: « per piacere, 111:.'lndatcqualche co,;a a una povera bambina che ha fame» e il cuoco, che doveva avere il cuo;c tenero vcn,o l'infanzia, non maricava mai di riempire il paniere con doki, pa')tC e pasticci a sp<'sc ~rl porporato. Qul'sti del. rc.-.t_oprobabilm~n!c non ha ignor·.ito il piccolo ladrocinio commes.-.o ai ~uoi danni, ma da buon prelato dd!.1 vc..·cchiaRoma ~apeva cs- ,;;cn· indul~cnte e benigno ~ii peccatori. E o_c;nivolta che incontrandolo per le ,;;cale mi in~inocchiavo a riccvrrc la \ua benedizione, mi p~lrcva di "corgcrc- ,ul ,;uo vi,;o urt lieve sorriso divertito e com,apcvolc. A quei tempi, terno proprio che le h<'ncdizioni e le funzioni rcligime non .wc,;;cro per mc il '-Ì~nificato che avrcb♦ hcro dovuto .'\vere. Accompagnata dalla mia ~O\"crnantc, andavo ogni dome: nic1 :1 me\;;a alla chic~a dell'Ara-Cedi. Allora la mod.t ;lvcva cominci;tto n im. porre all'infanzia l'abito e il bcrrcW> ,llla marinara. For,e per l'influenza del vestito, o perché 1~cl mio intimo ho scmprr rimpianto d, non essere t_Jnma: ,;chio l'idea di e!,..Créun bambino m, ,i pr~<,cntava prc-potenttnwnte •l_~pc..·na ,·ro in <"hie\a. .'.':cl momento p1u solenne della funzione, mi le\'avo i.I ber♦ retto e chiamavo ,ouovocc la mt,l ~ovrrnantC': «Guard.,. \ono un ragazzo>. «~o. 'ì<'iuna h;unbìna >, rispondc,•a 'ìOt• LA MAROBESA STELLA VITELLESOHI tovocc la governante rimettendomi co~ fori.a il berretto sui capelli scomposti. lo insistevo: « No, sono un ra~azzo ! ». « No non lo sei!>. « Lo sono!>. E conti'nuavamo il dialogo concitato finché la governante, tra gli zittii orripil~ti dei fedeli, era costretta a portarmi via. !\lalgrado questo io era piena di fede. Pregavo con ardore1 cd ~r~ convinta fcnnamcnte che qualsiasi preghiera recitata oon vero fervore doveva essere es...-1.udita. A quell'epoca uno dei sintom\ dcli~ malattia di mia madre erano det gravi sbocchi di sangue. che la sl?ossavano terribilmente e atterrivano in10 padre. Un giorno andai in chiesa, e feci una speciale preghiera davanti alla ~tatua di s.,nt'Antonio, che era tutta circondata di cx-voto d'argento e d'oro, e anche di gioielli e bracciali : se il santo avesse fatto la ~razia di guarire mia madre, gli avrC"idato in compenso un cuore d'argento con un nastro ro..s.o, che avrei comprato con le venti lire mcmiii che mi sen·ivano per i guanti e le ,carpe. Gli davo cinque scuimane di 1cmpo. Pa~,;arono le settimane: i medici, _che er:-tno il profCssor ~-.uchiafa"a e il profc~or ;\1ontechiari, constata.vano sorpre~i che gli shocchi di sangue erano improv\'isamentc cessati. Alle domande di mio padre perché gli ~piega"-SCrola rngione di questo mira~olo, li sentivo ri,ponclere vagamente d, fcnorr.eni nervosi. lo sola ero calma e niente affatto sorpresa, e mentalmente ringraziavo ~ant"Antonio. Quando di !lettim.1ne ne furono pa,;~ate cinque, andai a comprare il cuore d'argento col nastro ros~o, e acc..-ompagnata dalla g-overnante lo portai alla chiesa della Ara-Cccli. Un piccolo monaco rotondo e ,orridcnte andò a prendere una scala in ~ngrestia, vi montò sopra e sistemò il cuore fra i tanti altri che riempivano la parete alle spalle del santo, mentre io lo contemplavo in c,ta'ìi, Un'ora dopo il mio ritorno a casa, mentre giocavo con le mie bambolc 1 la ca<a si riempì di movimento e d1 chi.1matc afTanno~c. Mia madre subiva uno dei più gra\'Ì attacchi del suo male, con ~bocchi di sangue quali non aveva mai ~1vuti. f\on posso descrivere l'orrore che mi invase. Senza perdere un scio momento ~cappai fuori, cor1;i fino alla chiesa, e letteralmente ,;a\tai dentro b '-:.'\{{restiaT. rovai il monaco di prin\a, ~li afferro.li la manica, e mangiandomi le parole e mena piang:cntc gli raccontai In mia storia e reclamai la re~tituzione dd mio cuore d"argcnto. Stordito e pcrplrso;o il povero monaco mi seguì portando la scala e diventando ~cmpre pili rO"-'ìOalle mie inn~tti, e oontro ,;,111'At ntonio. In quel momento, proprio mentre mi rcstituivn il cuore, arrivava la governante se11z.1pili fiato per la co~a fatta apprc,.,o a rnc. Io acciuffai il cuore a due mani, e piangendo convul\amente mc n<' tornai a ca..,a con lei. La governante cercò invano di calmarmi e di convincnmi che in fin dei conti il vero miracolo era che mia madre, dopo un simile auacco, fo.-.-.cancor.t in vita. Debbo soggiungere, per le"altà ver-.o ~ant'Antonio, che. dopo uno o due altri attacchi, mia madre, mal~rado il mio g-esto vendicativo. continuò a migliorare e non ebbe più 'lbocchi di ~angue per tutto il rimanente della sua vit:1. Uno spettacolo familiare allora nelle vie di Roma era quello delle capre della campagna romana che, guidate dai loro caprai, pa,;savano attraverso la città verso le sette del mattino. Il suono dei loro campanacci e le grida caratteristiche dei capr;1.i annunciavano il loro arrivo, e quelli che dc.,idc• ravano latte di capra, cd cr:1no molto numcro<;i perché si diceva che il latte di capia fosse più nutriente di quello di vacca, accorrevano S\liportoni e con- ;:;cgnavano al capraio il rccipientt· dove quello mungeva il bttc in meno a una piccola folla di comari. t.: na volta mio pndre vokva dipingere una di <1ue,te ,cenette tipiche, e ~i install() allr ~cttc della mattina davanti al suo cavalletto vicino a un portone dove o~ni mattina un capraio ~i fcrm:\va a mungere per un vecchio forestiero. Mia p;1drc :l\'Cva 3.ppena cominciato il suo l.tvoro, chi.' il capraio gli si avvicinò e gli chic')C' un compcn'-0 « per il ln.voro d<·i modelli». ~fio p.1dre gli ri,pose che ~iccome I<' capre stavano là non !)er far piacere a lui, ma per il lavoro quotidiano, non vedeva la ncce'i~it:I.dì pagare. « Ah sì >, gli ri,po~c il capraio. « allora. ~tai frc~co: niente pagar<-, niente pittare ». E., <:,cm.1altre ,picgazioni rmi~e un lungo fi-.chio e tutte le c;prc galopparono ,·ia, la,~ia!1do mio padre ,;cduto $.UI ~uo sc~g1olino. in m<.•no a un grnppo o,tilc di cuoçhc e di popolane coi "C<'Chivuoti in mano. Nelle prime ore della m;Htina le vi<' di Roma ri,uonavano anche di un altro richiamo cla-.3ico. qut~llo del venditore ambulante di acqua accto.,a. Di ,olito <]uelitirra proprietario di un carretto e di un piccolo cavallo, <' gira\ a di-.tribucndo la celebre acqua per pochi "oldi. Allora !"acqua ,i m<'W'va dentro fiaschi oomuni. e quando ~i andava in carrozn all'Acqua Aceto..._,, ciò che \i chiamava « far<' un:i ~it.1». si vedevano i contadini riempir(' i fiaschi ,\Ila fonte •ema ne--~una ddle prrcau2ioni igieniche adotiatC' ora chr la 'itC'-'ì:tacqua arriva nella capitale in :rntomobilr e si trova in vendita an<he nelle farmacie. Era quello il tempo dellt.' ciociare di piazza di Spagna, cclc-bri per la loro bcllcna, chr "ullc gr.1dinatc ddla Trinità dei ;\fonti aspettn\'ano che un pittore le <;ceglicsscper modelle. Era uno ~pettacolo pieno di grazia, quello che C'-"-Cdavano ball.rndo talvolta il !ialtarcllo ,;ul marciapiede ai piedi della scalinata ,;ulla quale C"rano(edutC"altre rag.1artt~ in CO'ltumee.on i loro mani di fiori fra le braccia. ~[i ricordo che per il mio compleanno :·compivo dodici armi) mio padre mi frn:- a'-"<u::giarcper la prima volta lo champagt1e. QuakhC' m<.'\C dopo. ,nentn· ,alut~1,o mio padrC' chr stava pl'r andan· a un 11ra111.a.ol Quirinale, 111iHnne in nwntc di domandarg:li : AHl'te dl'llo chamf}agrie a tavo~a, dal 11·? ». « Credo dì sì », ri,po.,<· imo palrr t· (alì in carrona. lo mc n(' tornai 111 ;amera r mi v<'nne una voglia paz- ,.,1 di '" trr ;rnclll· io drllo champagne. ',i era ,tabilito in rn,;a, una \'Olta per ,cmprc•, che io pote"i in qualunque mon1c•nto m<.•1termi in comunica.tione con mio padrr: non prr nulla ero l'idolo dd \UO cuor<:. Decisi perciò di rn,1ndargli un mr,'-.:lg~io. Pre-.i un bicchi<.·rc·da cucina, ci mi,i dentro un bn·v1.: biglit'tto, avvol,i il bicchi<.·re in un fJ(·;,zo di carta da panettiere, e chi.1mato un cameriere gli dis~i che quel pacch('tto doveva e,;<,c..•rfcatto recapitare a mio padre nel pili hre,•c tempo po...,ihil<· e ,l qualunque CO\tO. Il carne, irrc pre'-C una carrozzella, e '>Cne· .rndò .11Quirinale. Qui giunto, l'innocente uomo-~piegò che il ~uo mes- ,;agg:io per il marchese \"itdleschi era urgcnti,.,imo e pregò perché il pacchetto gli fo,;;.-.ec0nsegnato ,;ubito. Dopo una lun'{a di,;cu,,ionc con gli agenti l' poi con l'ufficiale di pic~hctto, un ufficiale dei coraz1ieri prese 11 pacdwtto e lo portò con '>é. I Reali er.1no ancorn a t.wol.1 quando il maggiordomc- cntrb n<'lla \al.1 da pranzo ri'>plcnd(•nt<' di ,1>Crchi e di lampad:l.ri venezi.-ini. Intorno alla t;1vola dei Sow,rni "i rr::ino numt·ro,i in\'itati. Il maggiordomo ,i ~1vanzò cautam('nt<'. hi,bi~liò ;,lcun(' paro)(.- ,lll'oH'cchio del <"Crimonin(' di ,rrvi2io. che. a '>ua \'Olt,t. <.·on un \'i,o prroccupato, nt' mormorò al: tre alla dar"Pn.di Coll(', dw .,j alzò. .,1 av,·i1:inò all,l 11:g-ina,fece il ,uo inchino e 1<· di,(r a ba,.,.i vore chr "i ,·n una comunicazione urgC"ntc1>eril marchc-.,,· \'itt>l!<.·,chi d,1 pane di ,ua fi. g-lia, e dl(' il dome,tico di ca,a \·itclJe,chi a\prtta\'a l.1 ri,po.-.ia. L~ regi: na diede immediatamente 0rd11w di con~t·gn;irc a mio padre il mio me.,,,1ggio. e dopo alcuni minuti il '-Udicio pacdwuo di \;-lrta ~i,dla fe('(." il ,uo ing-rc•,,;ondla s,,la <,u un piatto d'oro, e ,i po,ò davanti al marchc,;e che lo aprì in grande ,1n,ia. Appan·<.· cmì, con ~ua grand.c co-.tcrn:Hionc, il bicchiere di cucma, ~on d<·ntro il mio bicdil·tto. La regina ~la1ghcrita. divt•1tita dalla confu<..ionc di mio 1>adrc, volle c,.,c·re informat;i. Il mio biglietto, ,critto con b mia gro'i"-a calligrafia infantile, fu portato a Su.1 ~Ll<''ità, eh(', con orrore di mio padre, lo l<''-'ii(a'd ~11ta\'OCC.Il biglic·t• 10 diceva: « Caro papà. domanda per piMerc ;illa mia madrina Ll rrgina di mandc\rmi un po' di champa,s:nr in qu<',to bicchi<•rr. Salutala. Stella>: Tutti ,.j mi,;c-1-0 ~ ridere. e la rr~rna ordinò che mi .,j manda,'ìCro due bottiiz-lic di chnmpagne, « per C(\Cre brvute da St<.'lla,ccondo il g:iudi2io della ,;ua go\'crnantc ». Sua ).facstà ,;tc!)~a ne ve1">Ònd mio bicchi,·rc: e CO'-Ì, un poco più tardi, una carroz.za di Corte trottava verso palazzo ~fa,simo, con dentro un cameriere che ccntellin:wa gaiamente un bicchiere di chamfJaguc. I.a regina M.\rghcrita conosceva la parte importanti,;-.ima rappr~"l'nt~ta dalla mia governante nella mia vita. Lo ,tato di salute di mia madre, che non le consentiva di dcdicar,i interamente a mr, aveva pennt'<;\O ~ mi,\ Sinckll di farmi da mamm~\. R1Cordo un commovente episodio di qu:1.ndo avevo 1,ette anni. La regina c,;pn·"c il desiderio di cono,ccrl.i, ccl cs~a venne con mio padre e mc al palazzo. La Ja,;ciammo in una ckllc ~aie <'d entrnmmo nel ,,lotto di udienza drlla r<•f6na. « StC'lb. dov'è la tua governante? > mi chiese Sua :Ma<'~tà. ~lio padre ricpo,;<'che era rima,;ta ncll.t S:l.la_g-ialla. « Allorn venite con 111(•. andiamo ;1 tro\"arla ». di"-"<.l'a regina prendendomi per m;-ino e stuidancloci attravN,o I(' ~aie d1.·lQuirin:ile. Trov,unmo mi~<; Sinddl in piedi nel vano di una fine- "tra, rigida rigida. con le rn~mi .ig-$.!".inci:uc l'una all'.1ltra, e un trenwndo n<·rvoso addo~,o. La reizina le <..i.w- ,·icinò, le 1x>--<· le mani sulle lipalle l' la baciò ,ull(' dm· g-uancc: « ~{i~~ Sindcll ». le cli,-.c ~cmpliccmcnte. « non po1rò mai ringra2i:1rvi :lbba,tanz.1 di quanto avete fatto per la mia pir<"ola Stella ». Era quc,;ta l'epoca prima dell'avvento delle automobili. in cui era mo delIn ~oci<.·tà rom.ma di pa~cg):!iare in carrona dalle tre alle cinque dai giardini del Pincio ;1 pi.1 ✓.za \·enl'IÌa lungo il Cor~o. Quc<..10rito della « pa,;-.cg-giata al Cor,o » avc\'a un.i t;1le importanza per I' .tri~toçr;wi,1 romana. che era ri- ,aputo cl1l' molte famiglie lr cui rendite erarvJ in fort<.·dìminuzione, prcfcri, ano ridurr(' tutte le altre 5P(''>Cd' i ca--a prim,ì di rinunciare alla c.1rrozza e ai cn·.tlli. Xoi limit,1vamo le no\lrr appari,ioni :i due o trC' ali., ,cttimana, ma il re L"mbcrto e la re~ina Marg-hcrita rar.uncnte vi mancavano. L.1 earrona u,;ata per lo pili dalla rC'g;inaera un fJhneton tirato da quattro c,l\'alli. montati dai po.-.tigJi,,.,nin liHca ro•"a con cal10ni di d,lino bi:lnchi <' lwrrctto di vrlluto 1wro. Dut' ,t,tfficri, in li"rea pure ros,a e capelli incipriati. ,;;tavano dritti in piedi su una pìccola piattafonna posteriore. Al pa,.,ag-gio della c.1rron,l realr, ~ 'iig!1o• ri drlk carronc che \'Cni"ano m cl11·r1ionc oppo\ta .,j alzavano dai ,;cdiii ~alut,rndo con un inchino. Era una 'iCC· na hrillante di bei Ca\'alli. ma~nifich(' vetture. dame ·eleg,1nti,simc e gentiluomini inappuntabili nel prr..ci,;o:-.tiledd tt•mpo. una 1.Cena che oggi non è po'-,ibilc vrde,t- in ne,;sun pac,;c del mondo. 2-{contimm) STELLA V11'ELLESCl11 e !:Al.A /)"/TAL/A.-, fo oelc-,·u11n cfolle 1mbblic11LwtH nerorwulidte. ,uttu /Jt'r vo/0,1/,Ì di \Jw~.,o/,Ui 11el l<JJQ. . ')i è lrru/or11111/uddl 1° .,cllemhre dli mt:u.,i/e in <111imli<·it1nle. l,n p,uerrn uu-ell, }!li (•pic·i duelli <l<'/1.li uoiatori let!i01111ri itt S1111p,w. _ lo .'>vi/111,po .,e 111i11·ec,·(',;cc•ule delr. fr111u d, I ,-ù•lo <' dt'llc1 fec111c,1 11oiuloriu frno.1110 in <Jll<!.'ilil p11bl,linuirmC', 11 u,i collubnnwo µ,li uomini più ett1i11eufi del tfio1·1wli.'>1110c. lellii 1mlili<·u e defili fH·nic-a. rn1i-l,1 illu.,/r:.,zi<me. l 11 1111m<?1·0 /,. 150 ;_1f,bo11;trm>11fo m111110 ,1 2.J. rwmeri di 6() 1111Pitte ('{>ft e·opcrli,w li ('(,lori e lac,oh roloc ... du> fuori /e.,;/u. I .. 40. - 1'11bblic-.1~io11i tu;,;oc·iule: e I.e 1·;e ,/c•Jr.lria : e /'Aquilone• : Hwi,fo di /J,rilln .·lc>ro1w11 tico Uioi.,(11 di \Jeleorolo!liu ,foro111111licd Uioi.;;/;r Acroum1liu1 : Uivi.,fll di l/edic·im, .-lc'l'cJUllr1til·11 : Alfi di G11ido11111 . - J:dìtrìce, J•:OITOHIAU:· A l·.RO.\ AUT/CA. l'i"le J,ilno <! \lo;;c/,e/to 6. Nm111.1. Conio corru11<~ po.,;/ole 11. 1-.U. I~. LAGATTAJN AMORE - C,,,,.,,., ,,,,-,,K,,JJ /,, 1•1111 {''" 11/ 11t•lh•• /,/,,,,,-,, r prof•.,AIA, '""",,._,,,,li ..,,,,,,,,,,.,,.,,.,•,. ,,. ,,,.l,,lr r w/,r, t,-i,tr r ,,1,1,,..,,1,,,,.,,,.. L,. 1·ilA u,r;_',.,,u,rr .,,,,, I,,. uop,t, ,,;P'"' 1,,,,,,.,. Ji ln,r/<J ;,, l,111/0 "" top.•. H<J,for,r, ,ll'HIO unt.,ji,f,,.,(,.fi ,,,,. /11/li ,/,,~ Hlf JN' ,,,'/,,r'1,ro/r,i./i/,r; ,..,;, 11;,-,.,.,.,.,,,, i .,,,,,.,. ;,,,,,,,,,,,,..,,. ,r /i/,-,,,-/,- .,,.,.11,lfi>rr f,. rilA. C,.,-to, .,,, ui'uto 11,·rtr, r, ,r /,i ,lilf, "\oi J,,,,,.,.; J11r 1t1Kfio/r .-rro1lilr. • Sr1rrlo ,,,,,,,.,. ,,•r, ,,,,,,,.,.,."''"• ,isJx,u J• .t•lli11• prof""'"'" ,,,,, ,•; il ,S,,~11r ,,/ I.tir F .. nnri•• d,r .-; /11rtf i11 ""'"''" /or/,.,,.,,,.. O,,,, ,-/,.K• 11tr ,r•n•, .,,f p,ir Ji ,,,,., ,,,,,, .,,. ,1,,. p,(>./otti Ji., //JSE1"• MO~ALE Comt lt kllt Jonnc: .mchc: lt g.111t uuno .wlo Jcl •S.apont .al I.ano V I SET Prouimamente il aettima.mtle LA DONNA t in vendilo ovunque il FASCICOLO SPECIALE dedic.,,o olio modo [emminilectle prev.,rrA nello nuovo ~togione * OLTRE 100 MODELLI IN NERO E A COLORI * Un fascicolo che pone ques/o slupendo rivisl&mensile oll".,llez. zo delle più outorevoli d'Europa. COSTA CINQUE LIRE IN TUTTE LE EDICOLE D'ITALIA inizierà la. pubblioasione a. lunghe puntate del romanzo Un milionario si ribella Quest'avvincente romanzoè gtato !oritto espressamente per i lettori di 11tt1tto" da RAFFAELE CARRIERI 6 la. più fresca, va.ria e originale delle riviste settiD1anali, il più divertente commento alla vita, il pii~ gustoso riflesso degli a.vvenimenti di tutto il mondo. In venditaa 60 centesimiin tutte le edicoled'Italia. 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M,, il mio nn,orr per /" mi,, r-1111ro111 i 1110/,;/iPnrch('l/i 1101p1ouo t,,calo. - Puri,; 10110,,,,,l,izio111, e ,o rl,,. u l'ù,trr110 11/f,1111110011 ,; leJ!Ke ttt·I!,, .fronte tlell'uomo, 1ulf',,rrr1INmr11/o ,/,•Ila ('JISII ,i lrt.ee il u11tin1l'ltl<>r !'11,,im,1ii d1i l'nhìt". - C/,i mi (0111~t:,fiòJi t1(IJ11i1t11rt• i n,ol,i/i ~,cc/,el/i mi urisu cl,e u per 111 loro prr/r{ionr 111erilt111J0i r11ne pt>sti in primo pi1111o'', lo ,1/,ito ,,/ terzo pi"',o, e pur ,,,; lroro contenti11i1111ttlrl/',1eq11i1to. [n ultimo una "non cliente:"così ,ispondc: ;1 una nostr.1sollc:cit.azionc: - Gr11-{_ir ti,·//,, m1tr,1 offi·rt,1, m111101n1/ inf,:rn111. Ho ere,lit11/o i mohi/i V.1Crlul/i tl11i mi,:,' J{l'ttilori, t' ,i,t(Qrll 11011 """"0 /1111011111ir1inz,,. S. A. MOBILI VACCHELLl S.J, J; CAR.R.Al\A
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