..,. - -~ .:.--,..._,. ~--;:;---==:;= <'-_ '- ~~~- o•NIBUS . /' --- c:_.1~..:::,. . ,.. " '7d: -·· , ..... ; - ~~~ ~~~- ~~ • ~--------'~-- • ~ DI '1ISTA. e; OGGETTO: il pianista, piullmto ~ scadente, .;irde· al pianoforte e '-trimpclla ball,lbili p<'r gli o~piti dcll'alhcrgo. I VILLECGIANTI. Sempre le ,;tesse cose. Che noia! Sembra un organetto. Un ~rammofono sarcbb(' mille volte pili divertente. PC'rché mai l'albergatore non -.crittura un pianii.ta UJ1po' pili umano? Eppur<' la retta ddla pcmionc è tutt'altro che modesta ! L'ALllt:RGATORE. Bisogna che lo licenzi. Speriamo di farcela. Però un piani11ta di CO'-Ì mo• deste c-;igcnze, dove lo trovo? Senza contare che <:arcbhc una vera infamia ~cttarc 11ul la11triro quel povero vecchio. Tutto sommato. non va fuori di t<'mpo, e qucstq è l'cs~nzialc. Eppoi, dove sta scritto ch'io debba offrire ai miei ospiti anche la rnu,:;ica? Il prO'-· simo anno \'Oglio introdurre un ,;,npplcmcnto per la musica. UNA COPPIA 01 KALLERINI. « Non è davvero un.1 fcc:ta, ballare CO'\ te». « E perché balli, allora? >. « Per non \·edcrti ,:;badigliare con aria ,rnnoiata ». « E <:e è così, perché mi obblighi sera per sera a venire qui? ». « Benissimo! Rinfacciami, ades<:0, i sacrifici che fai per mc». « Vai. vai ». « Eppoi non dare rnai niente al piani~ta... ». « Per quello strimpellamento? >. « Fa lo ste,;so, il poveraccio è lì che si logora l'c,i.stenza per il tuo piacere cd ogni nom· deve attendere le due prima di poter raggiungere la mo- .~lic >. « Deve attendere k due prima di rag~iungerc· la mogliC'? M,l allora è lui che dovrebbe pagare mc, non io lui>. JL CAMERIERE. Ah, :,\e potessi cambiarmi con lui! Che c,i,;tcnza ideale! Il seggiolino del pianoforte è così basso che ~li consente di ,;birci.1re ,;otto !e gonnelle delle ~i- ~nort', eh, <:;Ì. almeno fino là dove terminano I<·calze! Di giorno S(' la dorme e di ,;era lì comodamente seduto! Che cuccagna ! LA \10GLJE DEL PIANISTA. :\1adonna mia! Io non vivo più. Il medico ~li ha ordinato di corica111idi buon'or~ e di evitar<- la vita sedentaria. E, conw se non ba'ìta~,c, l'impie~o è tutt'altro che ~icuro. L'autunno è alle porte c l'albergatore è c.apaci,:;,:;imodi liccm;iarlo da un momento .dl'altro. F.d ,dlora? Dove battere la testa? Dove trnvcn-bbc un'altra occupa7ionc, vecchio r m.1landato com'è? Suonare il pianoforte è l'unica co~a (hc ~.l fare. Il mc'ìticrc ,;uo però lo sa, e come! f:. un arti,ta completo! UN ARTISTA Che ~rte triste la no,;tra ! Og~i ancora cinto d'alloro, dom:mi in fondo al haratro. Se si chiedesse a quel \'CCc-hio co,'i-, ri-.pondcrebbc in buona frdr t' q•n7,l c~itare: mu,icista. Ila ragione. Ha pur diritto, ogni creatura, qualunquc possa essere il i.uo a,pctto l''>tCriorc, di prodamarc;i figlio di Dio. Senz'altro la più indovinata fra le bla;,fr. mie. Di questo ne sono convinto. Io. Compi:mgo quell'uomo, desidero < lw rimanga, m:i ~iccome ,;uona troppo mak cd attenta all'equilibrio del ti'ìtcma nervoso, vorrei che ~e ne andas,;e; mi \·er· gogno per lui di bsciarc qualche monetina c;ul piattino c-d'alt1ondc mi ver-· gogno per mc di non la,;ciargliene arfo.tto, sono furente che suoni co-..ìmale e <1,areifelice di saper suonare come lui, vorrei <,a.perecosa lo ha indotto a ,cc-glicre quel mc,ticre (a dir il \'tro potrei trovare bcni,,imo anche da ~lo una risposta pili o meno immagino,a che appagas~ la mia curio~ità). Considcr,ltO da dec:tra: mi è indifferente, una nullità; da c:inistra: un rimorso, un problema a,;.sillantc, un'opprcs,;ione, una riett:i « tua res », un oscuro in~irmc di incognite; i miei rapporti vcr~ di lui sono in un ~n~o nulli. nell'altro ambivalenti, multivalcnti. onnivalenti, imomm.1 né più né meno come ver,;o la maggior parte dei fenomeni di 'lucsto ,bandati,~imo pianeta, dal ritmo cornple,;so quanto la quadratura del circolo, che nei pro· blemi gra\ i o insignificanti rappresenta tale una ,;cric ininterrotta cli enigmi insolubili al nostro mort::i.lc cervello. che, grati, '-Cntiamo l'irrefrenabile 11ccc,;!,ità d'innalzare un inno di gloria n Colui che ne tiene in mano le fila. I I. PIANOFORTE. Chi ci \"3 di mezzo sono io. Siamo ~inceri: non è mio buon diritto e,;sere ,;tonato anche ~enza tutta la cenere cd i mozzkoni di ~igarctta ch'egli lascia ~ivolare nel mio ,;cno delicato? Quali sublimi dolci~~imi concenti sento languire in mc ... e ne~suno mi comprende ! Esi,:;tcde,:;tino più crudele di quello di ,;cntir,i tradito nei propri idf'ali i più puri e i più ,;acri? UN :-;Q\'ELLIERE. Lenti forti.,,imc, capelli arruffati, una ~compc-,:;tazt,ncra d'artista, come suol dir,i, dita appiattite, che strisciano ~ulla ta'-ticra come le zampe d'un ragno gigante. Indovinata questa ,;imilitudinc, b. voglio tener prc,entc. Quelle mani hanno, for,;c, suon:ito B:ich, in un ~iorno ormai lontano. Oggi, s'aecontrntano di sti·imprllarc malamente dei mi~ri ballabili. Sguardo vuoto. fi-.,;o.Quali c,entimrnti agitano l'animo di quel vecchio? Odio. Rimj:,ianto pC'r i ~uoi sogni infranti. ~lagnifico come c:i ac-cani~c contro la t:1'-ticr:'ldw, gli enormi denti tutti scoperti, srmbr;i pronta ad ing()iarlo. IL PIASISTA. Il fegato era acido e troppo condito. lknc mi ~ta, perché non vado a mangiare da I lcindl? D.1 Lampcl, inutile sgolar,;i, non si riesce ad avere la cipolla dorata a modo. Di martcdi c'è il sanguin:1.ccio. Che giorno è oggi? Ieri era gio\'Cdì, oggi quindi è venerdì. (Sul ritmo di un fox-trot che sta suonando) Ta ta ta, T,ltarata Tata TaTa Tata Tata Tat:i, Ta T;l T;1, il fr- ~ato pun.wa. cd era cruda la cipolla, non vado più da Lampd. ALFREDO POLGAR AGITAZIONE 14ILITARE NEL LOSSEMBOR.00 1<il~lS]lD~ D.M CAPEUkl V:EO!LA .Q.."-DOR :t\l'\,l hnilO di lx:rC"b ,ua ]t!. hina. Seduto, con le mani in ta- ~ca e le gambe allung.ttc ,otto il t,t\'Olo, osserva\ a con insolenza una ,i~nara non giovine, che sorhiva un gcbto al tavolo \'icino. L., ,;ignora teneva trn le labbra il cucchiaino quadrangol.trc come per ingoiar meglio. JI suo \'Olto gra$soccio, di profilo, ra<:- ,;omigliava al mulO delle lepri o dei conigli. L'abito bianco, troppo corto, lasciava vedere, sotto il tavolino. palli• <le come stracci, due gambe nude, di pelle ruvida, gro,:;c;oJ:ma.I capelli della ~ignora, coperti appena da un bcr1ettino giallo, erano d'un colore amaranto con riflessi violetti. U:i si accorsc del giovine e, leggendogli nello ,;guardo un rimprovero per le ginocchia scoperte, tirò gii1 b gonn:t. Andor sorri~c, ma scnz:l cordialità. Il <;uo<;guardo cor1lt' con ma~giore di- ,prcgio ai capelli e v'imistette. Egli ,wcv:l gli occhi neri, piccoli, acuti. La si~nora indicando con un gc,to i propri capelli, di~sc umilmente: « È un colore di moda ». Andor si sorprese per la giustific.\- zione non chiesta, rn:t pure, ')('llZa tog]i('rC le mani di ta,ca, né ritirare le lunghe gambe abbandonate, ri,;po<;e: « Sarà, ma è un color<' detestabile>. La signora sorrise debolmente : e Fate dello <;pirito per di<ipiacermi, ma dovete essere un buon ragazzo». « Prego >, dic:,e Andor fis,:;andola ri- ,entito. e Non vi ho chie~to un apprczz:unento su di mc». e Capi,;co, ma mi sembrate un bravo giovine lo 'itCsso; era que~to che volevo dire >. c. Davvero? E voi ras,;omigliatc a un coniglio che, da r,1g:izzi, te'ncvarno in ca,:;a. Ricordo che gli legavamo alla coda una '-Catola di lucido da scarpe. Voi sapete comr corrono i conigli? Quando trottava i._ul tcrr..izzo pa;t'va un:i mitragliatrice». « Era uno sch<:f7ocrudC'lc. Ora pcrè, che avete pa~sato l'età dell'infanzia, chC' fate? >. Il giovine riflcttè alcuni istanti, poi, ,enza guardarla in volto, ri,;posc: « Scrivo sui giornali ». Se fos'iC'ìtato ,incero avrchbc dovuto dir(•: « Vorrei scl'iv<'re i.ui giom;di •· e Bene:! :> applaudì la ,;ignora, battendo le mani. « Dovete c~,;cre un ,eportn ,traordinario. a giudicarr dalla \"0~tra insolen1,,1». Il ~io\Ìne sorri,:;r. Lei ne approfiw) prr proporgli· , Po,so aiutarvi, cono- ~c-olx·nc la citt.ì; \'OÌ non siete di qui, non vi ho mai vis-to». Andor la guardò con commis<-ra7ionc: e :'\on ho bisogno d'aiuti ». e Peccato, vedrei volentieri un giornalhta al l.woro. Che bclb vita fate, ,·oi:iltri ! Tutto ciò che vedete, tutto ciò che ~ntitc può servire ai \'O~tri articoli». Al giovine dette noia quella voce che cercava di blandirlo: e 1'.fa state un po' zitta!» le disse ,:;garbat:imcntc. In un caffè della propria città non ,wrebbe mai attaccato discorso con una donna di quel genere. Ma la s-ignora, pur abbassando la \'OCe, non smi,;c di parlargli: « Di che cosa vi occupate con prcrcrcnza? >. e Dc~li animali :>. ri,po~c Andor, con occhi truci. « Di che ~enerc? ». t D'ogni genere >. « Se pcrnwttctc, v'accompagno al gi;1rdino 1.:ooloe;ico. Non è di<;tantc. Se vi ,ceca c:1.mminarc prendiamo il tram>. « Sto lx·nis..-..imoqui ». « Allorn, come fate a scrivere degli animali?». e :\r{c li immagino; non è ncces.,ario vederli, per d<',;cri\'crli. Ognuno di noi conosce bcni,simo ogni belva, ogni animale selvatico e domc.,tico fin dall'infanzia. ;\fon .-..j tratta che di farli rivivere nella memoria :.. « E ,;cri\·ete S<'rnpre di anim,1li? ». « :\ifa fatemi il piacere! Scrivo tutto quello che mi pare». « Allor.1 potrei farvi visitare l'o,;pizio dei vecchi; ci sono tanti tipi originali lì dentro, che raccontano delle storie molto interr,,;anti. Ho u.1a 7ia nell'ospizio e posso entrarvi ,;('nza difficoltà >. e Anche vo~tra zia ,omiglia a un coniglio?>. « Vedo ch1,; \iC'tc di Càttivo umore. Come fate a ,:;crivnc ~li articoli ,;e siete irritato? >. « :\ifi ba~ta non vedervi e l'irrit:izionc pass.1.>. La si~oora ,;orri,:;c: « Siete un bambino. Pcn~ che dopo tutte queste in- ,olcnze vi me1terete a piangere, raccontandorni chi sa quale dispiacere ~. « O:ivvero? > chic,e Andor, ironico. « A\'ctc proprio quc-.ta irnprc,sione? El>bcac, andiamo pure al giardino zoologico>. e Bravo, co,;ì mi piace! , approvò nuovamente la ,ignora. Do\'c-v:i C'-'iC'n.~ conosciuta nel c:iffè perché lhCCndo salutò familjanrn.:ntc molti ,:;ignoriche -sedevano ai tavoli <lei marciapiede. • R:iggiun,cro il giardino zoologico col tram. Andor era di malumore perché la f!Cnte li guardava. La sig1,ora lo interrogava 'ili ogni coc:a. senza offendersi delle ric;po,te sgarbate. Disse che al ritorno potevano pn:-ndl·re un .1ltro tram, gir.ando la città dalla parte op• posta. Andor non le rispo'-Cma pensò: e Se credi di ritornare con mc ti ,;bagli>. Al giardino s'int(·re..,,:i.ronoparticolarm<·nte a un pi,colo CJ.$t0ro che nuotav:i ne/1':'lcqua frt>l:,l con 1110\'CllZC' d'anguilla. La ,:;ignora diceva ddlc c-ose che avrt'hlx-ro fatto ridcn· il ~io\'inottc, se non lo .lVc•,;,,;tcormcnt.ito qud suo aspttto di c.tricatur.l. Gli p.ucv;\ c:hr tutti i pa<:..,anclio guar<la-.~erocon com• patimento: un co,;i bel giovine in~ic• mc con un ,imilc- cammC'llo ! Anche i bamhini ridcv:ino M·corg('ndo,;i dri eapclh violt:tti. P,w,.1. ndo dman,i ;1l1,l g.,bbia dc-i riqni ,i "t;tn('Ò definitivamcn1c di lri e con la ~cma di anelare ,,d acqui,;1.:ix<d·tl p,111cper buttarlo ai palmipedi la la'-tiò lì ad attenderla. :\-1:adue giorni dopo, stanco di girare solo, ritornò al c;.1fTè, in cerca della ,;i~norn: vole-va comportarsi meno inwlcntrmrntc: in fondo, rapprc- "entava un p.:1ssatnnpo. Nel caffè affoll.1.to, lei non c'e..t. Fuori piovig~inav.1. SccJ..e un tavolino in disparte e atte,c :'l lungo. Finalmente la vide arrivare accompagnata da un gfovane con l'impem1eabile. Si a'7ò dal tavolo e le rivohc un saluto d'intc'-a, ma la signora non rispose. Le cor.c dietro, e già all'an~olo della via stava per .'\fferrarlc tm braccio, quando lei impron~isamcnte scomp:irvc. La cercò .1 lune;o. inulilmcnte. Solo più tardi s':tccor""· ch'era la Fortuna. ENRICO MOROVICII IL FIGLIO Il L fotografo :imbulantc ~i av\·icinò ll al tavolo del caffè dove 'iCdcvano i signori Ricc.abona con il loro bambino1 e si o!Trì di fare un:i fotografia. Il cavaliere disse subito di no, la signora in\'CCe ne 3\'CV3 \'Oglia: sentiva che il vestito nuovo, bianco a ricami orientali, molto scoll:ito e ,;cnza m:lnichc, le stava bene, e k piaceva potc-r mo~trare alle amiche che si era proprio divertita, a Riccionl'. una vita <;pcnsie:r.ita,facile, con lunghe soste al caffè cd abiti moderni. Fece perciò ct'nno al fotografo che and:iva bene, provvcde,-.c lui alla po- ,;a, e cominciò ~uhito a <;f)ITidereperché s,1pc:va che il ,;orriso \'icn ')Cr'nprc meglio, in fotogr.,fia, che non la focria dura. Anche il cavaliere, pur mostrandosi ,;;eccato, e guardando dall'altr:i parte, non era malcontento, in fondo; ,;j compiaceva di aver messo i sandali bi.rnchi che :wrcbbcro figurato bcni,,:;imo, e si tolse, con gesto deci:-.o, gli occhiali. Solo il bambino non si mo,~e nep· pure; lanciò appena un'occhiatina sorrnona. da gatto, sulla mamm.,'\ e ,:;ul papà. Gli dava fa~tidio vcdrrli :lttc~- giaT->icosì, in modo falso, inconsuc• to, cd ·...,rrovvisamcntc gli d:ivan fastidio anche le gros~e braccia nere della mamma, i radì capelli riuniti a ,ommo del capo. le labbra tinte: anche la pancia che il papà tentava di diminuire trattenendo il fiato gli pare• va una cosa brutta, qua\i indecente . Si vergognava molto, immaginava che il fotografo, ,;otto il drappo nt.'ro. ridt•,<.(' forte- di loro tre, sopr.tttullo di lui, che avev.t due genitori c-O~1 Si acror,e, per la prima volta, di poter guar dare la mamm:i c<l il p.,p.ì cbl di fuori, t.·omc ,i .~uarda l.1 ~C"ntc: non ~li p1.lccvano, e si r.:umnarica\'a che non ~li pi,lcc~,cro. Poi capì che doveva f.ir quako,;a :rnrhc lui, per non e,;~c-rc-un figlio troppo c,1ttivo, e, poiché il fotografo diceva pronti, pronti~ inghiottì la <:aliv.,. aprì bene gli occhi, <-sorri..,c, conw .-..cfo"r proprio c<'ntrnto. !RENE DRIN DIECI LIBRI, NUOVE PUBBLIOAZlONI ~ ONO piuttosto pc<;anti e sono sur- ~ ficienti per a,,;icurare la piega a due paia di calzoni. 1fcs,;i l'uno sull'altro formano uno sgabello, grazie al quale 1>ossoosservare senza fatica ciò che ,:;j trova sull'a11nadio. Un \'Olumc è sufficientemente ,;ottile JX'r servire da ,;,ostcgno alla gamba del tavolo traballante. Con i dicci nuovi libri potrò finalmente colmare lo c,pazio della tCr-La vansia d<'lla biblioteca; ciò servirà a raddriz7,.1t;C un:\ buona volta quella letteratura. A. P. '~ - ',. IClassRiciizzal - . ' Diretti_ da 'O'go OJoJti . . . - . . " • /11que!la m·agnifica raccolta !0ll0 già ,uciti: 1. TORQUATO TASSO: POESIE A 1·,1ra J, tll.\'\(tSCO ti.OR.A (1006 1111• f'IIW. HJII 10 ,llu,u .. ,,mul 2. TORQUATO TASSO: PROSE A OH<I th 1-R.\'\('t-..co il Oll:\ {10.!0 pll· 11:1n(',<·an 6 11Jn~1n111on1). 4. CRONISTI DEL TRECENTO A t'ura d1 rtOHtlll(' l'\l\f\llOCCIII p,,...; Jldjl;llH' t'oll & 1llu·l•"~"l1U). Il ln- <"l"UICI ç 11 ~c·toh, 1ht I''"' I 11.,1,a 11r1·11o1ro 4•d dlll>tir\\, t•holt .. d"''"'°' tl1t',1lnt"nl~. ,I 1r.ap<1~-., 11• uua 1p1r1lu11III, 1· da 1111 t·t",.. nmni.1 mtd1l.>>al1,1ich,- ali, uu,,.r rur1nc Jd 11,na••Ulllt"nlu. Qutl tra• ,,1 ... tru•a IR fl!lt• ,t, 1 ,ulnm1· lr 1,-..111101,,.1 ,, 11n1nt'<l1alC I' dntr~t. 4. MISTICI DELDUECENTOE DEL TRECENTO A ru,a th \_ I~\, I IO.!Hpar,:''""· run J! 1Uu~l,.t110111/. I, I ,f r•·icolt'. H·•l.un•·n• ,,. -.·,mo111, mnl,111 ,u•u ••11-,drra1101u. k1krf", pf(•,::h1C"n·, j>f ••' r d,,.. f_anno r,..alltHl" le- pn11n1~ul1 , .. ,au.-, ,di, ;I oi:;n, aulurr " :t~t::n~~-,::•;~.j, ,,. ~ \~::;;;',~•::;• 11~~.~"J~~ •d·oh. 5. LE PREDICHE VOLGARI DI SAN BERNARDINO DA SIENA .\ t"llla ,I, 1•n () tJ UH,1.1 / l'\I {Il:'', p.i• 11'."~;,:t· t ~ 1: J: :l,'."h','.' d;~:~·· 1 , t.••g;~~ rif"I ( •1111•> ,·111 J "nno ll.r.' '\1,n I ç ~,111,,,. .. , ,u 11 CJ ,,.u,m·<·ntn ('<)<IÌ c-o,n pi,-,~ ,,ol• uJ, lo• 1anlr 6. LIRICI DEL SEICENTO E DELL'ARCADIA \ ,, •• 11, \1(10( \l(\1~1111\ 19',op.t 1 , ,n I•. 1lh1~1ru11on11. Seme, ,.-uuquat• i,,, 1•••·1, rl•I \tarmo al <·h,abrt"ra. dal ( ,m,• "" :,. .il Hr,h. dal \ln11,n1 •I fto1!1. \I- i.,,,.,."' nl I rup:-oru, m.. , fino 1ul ora ,11, n• r '"""' nu,.,h, 1n ,1n ••:, ,olut, 7. CASTIGLIONEE DELLA CASA \ .,.n, th (,_ l'IH //01 I\ I (9---0 l),urint. <VII IS 1Uu,tr•11on1I. lro\f•tl'II' 1R flU/",lù ,oluuu k du•· op,·rr •11ll1· tjUJh ~, vu, rnu• 1tdJ.,1t k ,u1•t•11ro111, dt 1u11u l-11rop11 • Il ( orfr;:1o111<1• t ,I< (,Jli,h•" 1>1 quo;-,,le> p,, la promu ,uh., ~1 ,I u.1 t ·,tu ,n,1t1ut trl• 11<1> t mlii •1rnri:alò GALILEO GALILEI: OPERE 8. VOLUME PRIMO \ «11• ,h :-.tH 11\ll'\'\\RO (10._,. I'"" ~m,-. ,,,n !11 1llu•H.t11uu11 -, llll.11'1 U)I D1<1lo,.:,, ti,, inu-,mu ~,-i. m1 . , lu- ,. 1.. I"" n I, hr,· 1ktlt opo'r.· XJl1IN11llf'. :-i,·gouno lu ''-'""" "'"" , llilan, rl111 • e il < D·,1ot-.> ,,,. l(alk;,:~1111111 , : 11 n,.,. or-.o ,lt•Ur Co· u1t·H• ,. eh,· ,1 pno 1·u11,,d,·,,.," ,umi· ,I "' IIIH' ,1.-1 • :"!,t(j:•a10r1• le \Il"('""" b,• •. :;::i:i/·,:~·. 1 :'1',~.~"~.. .i.:.J:~·.~ 1 :1 \~~~:: ~.;:·1~:: r: ~ 1),uh 7. , lw t" I uniu•f' ,Id fafrolo <ldk 11wbc1lnl11à 9. VOLUME SECONDO (90o !l"P'"'• 1011 I.! 1ll11,1ra7wntl. Qut•III •olumt' ,.,,.,,..,. ... uhr,•" unii \1ta Il, (,.a ~•,:~e 1 ~~•· u'.'.'1~ 11 .:,~{~••,;,';.~~~:,~a n:/1!'":: ~= ,. nl'l 111 :run,1 th un,J 1lr1 mn,,imi m;:ri:n, dt'1 1t mp1 moderni. il 'iatt10/or, I' 1 /ha l01,l,1 1/, Il, 111ioo, 10('111r. Il -~111.1,,alo" t ,I l'dl>f>l•HJIU 1.ol,•1,1110 d1 G11l1h-o. I 1)111 lo1.l•i d, Il, ,uum, ., 1,•111, ,on,, ,I pr111,u h• hro ,I, rn,.,., .. n1t11 ria""'" ,. uno d,-, p1t1 1mr11Htant1 hhn ,,·1rn11rit·1 t!,e l'~l~tano. OPERE DI GIACOMLOEOPARDI IO. VOLUME PRIMO 1l'W j)u,10,·. con lii 1llu,tr<111t,n111 Crrnt1t·nr· , ( """· lt-0,,,.,,.11., mornli. un .l1•/>f'tui11., nffr ()p..r, 1ft. ,I U•r11rw lii'' .)anli 1'111ln 1 I ol,«•rru1tmnlli, i /1aral11"""'"' <l'-'I/" Il•• frac tm1wm#1 lu11, ,. ,·wt> lullu d I N>11•rd1 ~ran,h·. dtt·,m111a~nato ,la und Prr(uiot.>nt' d, prv1,or1111n1 •il•lt. d, 1,.•.., no 1••i:11w. ,lu,t 11 , ..n,o d<·llu \llu <· 1ldlll IIOl·••n J1 I t...,pi,r<il ,, dato ,. •\u1lia1U 1n mut formu 1,,1.-.,111'-' onkn,.i 11. VOLUME SECONDO (10.~ p,.-on,·. 1011 I.! ,Uu,1r,vwo1J. Qut,to t· 111 -e·,....,. d1t' ,oru111 dal I~\~ 111 l.;\b. dalla ;;~:J:::':u',:'t'J;:i~ 1:d1fiJ 1 d '(1',',~'..,:':li·~::,:, l'1<1• .,1 I •ll1HUt1"('0. e· IIIHI ,·,·11.. q1111nto 11181 1an,1 t fhT<' •,trtd. <l1lk /1•1frrt Ordinali ,·ro11oln)f11,m11·11tt, 'l,t1dh. ,,..n,.1 ahuna 1h• "ttn,urn•; ,li '"l'P:• x,n,nr11h ,, ,,·ri11, rd,ti u 11ppr.·'1,,11 ,h,I\' \ulut<' prr I.i •larn11.:11 t· d, ~,·r,tu onnht, , lt, 1u,u1a 11pp:\n1·10 nrl .,,. 1,.,.,,, tldk C"rtt 11<11u1I'","' p11·,,·nta110 •lttt•ln d, •11i::,1. utt tun\lttuo ,olltr11ar•1 d1 ~,riu, 1H1hhl1cn11 u prtparai1 r•tr ,I 11111:-- M,n,. la p,fl p1<th· 1·rnclit,. ,- lutto ,,11111n11lnrn1t• 111,u,1111. t d1 fr.mm1t'11ti dii.' ,I I tu .,,.,,h t(-1111(' p,-. ,i-. nlll d1t· ,·.:h "'"' 'llll,HII 1t1t·no. du· ,.,,,110 un~1 111h·~1,n,11111cin1a ptù :,:.t/: ~ ,i',~' '1 il~~~-•~~~~:·~:~, .:,i~'<'.d ;i~l~l1~1· rtnn 111. 12. VOLU ~IE TERZO (l(.>0 IJ!IFIII<'. ton .!I 1ltu•tra1ioni). Con1l•ttndt un41 uuh,"'"'" ,tt·ltu ddl11 lll>t.ol• tlun, ,. un lmlu,· 11, !1t·n l'-0 !l<IJ:1111.'1.11,h1(• ,nlN1n,·. 111 lufllH h. un rntlu·(> 1lrllr f"OII• 1or,ld111r 1· drl IH_•n•i1r,, kn1,111,l,ano. I ull1 i I• mi ,, ""''' 1u,<'1<h. ti, luni , tt·rm f rana l.1 ~1,uia. I rn11pnrl1 lr.l k upt'rr ,:r1tndi r le 01h•r,• 111,11,•n àrul• ,11, con u11nutt"i1n11 ,111.,l"I 0,.:uun" ,j l•"I· • ,·rr 11<1.' 11t~, ,,In d1 , "'"'' : • ('h1 :nnc; nlo II I •nt, d.11,111. t,., ,. , ,..,, ..,,,." •,, .1,· .. lf'<• t ,n htt,i •·"w" t· rn ;,•,'.:,•;.,/:".','ì'~ '~~\},'.,~; ~· \ •~~:;111·~~"':.tod::.~;~ 11111 ckllt p,u ,crumli d11• •• l'l•llo~t•nu I ·rn1hl'f' ht1 il pr,·<1•u rnuan,lo 11ll11p. a;;1111t , 11 u !nm· ,I, "'"tr., tdi,1on, ,. •t'rH· ~olo n,1 ~·~ 1 OPERE DI GIUSEPPEMAZZINI A 00RA DI L0I0l SALVAT0RELl,I 13. VOLUME PRIMO: LETTERE lh11prr'f•nl;01Wue """(' dt un i:r.andf' j>("· ru><ln ,,.,rtro. nfk~m11,11rnc'. d1 •alorr IK't• :;::~:;•~tr,1,:1t,1;l'r,. t'.~ltr~l1~. ~'!rl\~ll~~"t'~1,:•,1ad~I \l-1111111,k un<' I' ,:Il ahn d, r11r111tnr af. f111e 'i, i· n,r..rn 1l11• r"P"'tvlan11 dd \11117. 11111 fo.-(' r111•1.r,-~,·111.clontllu ,1111 •·11r1Ni1 d, arFomf'1>tl. ,li 10111. 111 t"orr,,11ondrnli. 1 111r filrt11do l11ra::c1111r1<n•lk lrttcrt hun,. rnn. ,ptnttlmrntt n qut"llt" 111111 nu,drr. \H'rrht ,nno IC" 111ì1 IO("llr I.' 11"' 111ndn11mt-ntr ;:!i;::r.; 11 i~:'~;,t:o 11 </;~c-::'/i',',';;;;t t/ i11~ 11 ~:~:t 1np:1•p:n1. dt1 1111"1lnr11 ,1011r1 rl,r 1'111h11 «'fili •l~.C•- I ·01tt'ra ~ttr:l 1h ,luf ,01111111 ~~::;::t;:::;::~~~l1r;o;1:of l~. -~~ ( I: l.. JO lii ~i710nc> r11ra (111 (H.•riameria con 1111110durato e caria filigr1mal11) . . L. 6()
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