Omnibus - anno II - n.40 - 1 ottobre 1938

~lavia, fermistiima a non voler ricono- ~ere .i So,·icti, e d('lla Rumcnia, scmprr d1ffidt.·ntc per la llt·,.,arabia, Bcncs "' dirdc a preparare i p;1\\i suCC"t.'\,ivi. Eliminati dai posti di ("Ornando tutti gli uomini politici, tutti (:li ahi funzionari ostili al ri("onoscimcnto della Rus- \ia, il 9 giu~no del 19'.H il governo di Praga ini1.iava relazioni ufficiali con QU<'llodi Mo~a. Il « c;\\O > volli• l"h<' lkncs pre,i('dt'llii.-.C,J>OCOdopo, quella 'l""-'-ÌOnedel Com,i'?lio dt·lla Società dC"!- lc Na7ioni, che doveva dclibf'rarc: in merito all'nc.:ccttazione della Ru,,i;i nf'lla Lega ginevrina. Poi fu la ,,01t.1 dei patti di mutu., assistenza franco-rullii.SO e rus~ccco"lovacco. 11 sistema era compiuto. Nel ~iugno dc-I 1911 Benes 11;i r<"c;iva a ~to...ca, accoho con una cordialità Vl'rarr.ente ecn-zional<' : in ogni ca~. piì1 caloro,a di quella ri\Crvat1. ai fran- <:t.'«.Ì.Si parlò, in quell'occasione, di e comunanza del destino ru«.so-cecoslovacco >, di e frat('mità ,I.wa >, nonostante che ~li ospiti mo"coviti avc\M.'ro prl'ferito rifcriNì in qu.\lche modo ad una pos ... ibilc fraternità di idee. Ucnes non si sentì di concedere tanto, almeno in pubblico. In pubblico ,i limitò ;i. cekhrarc i e fondamenti storici > dcll'amiciZia dt.·i due popoli e i ricordi dell'ante~uerra. Litvinoff, invece, fu più audace e ri«tluto, J)("rfino più brillante, se o;i vuole, 1x-rthé non 5j ,;;gomentò ai ricordi del 1917-1919, agli ,\Vvenimenti rl.-Jla Silx·ria. che cblX' il cor:U?~io di r: vocar<"per definirli ,emplici e malinte\i ». Gli replicò lknej per ,aiuta.re e la nascita della sicurezza dei due popoli>, dando cmì, da Mosca, il là alla st.\mpa di Pra~a. unanime nel cckbrarc e un grado di o;icurezz.l, che la Cecoslovacchia non aveva m,1i raggiunta dal 1918 in avanti>. L'igflucnza russa nel dominio culturale ritornò m au~e e in seria concorrenza con quella france~. Ai nomi di Tol,toi e di Dostoiewski si a~Riumcro quelli di Lenin e di Stalin. Le corueitucnze di questo nuovo orientamento non tardarono a faNi o;cntire in Cecoslovacchia. Si propagò il comuni5mo, specie fra le nazionalità S()j(gettc e, per ciò stesso, inclini al malcontento. Nel 19~6 cinquecento maestri elementari intrapresero un e vi,1~J:iodi 5tudio > nella terra dei Sovieti, donde dovevano ritornare e addirittura incantati >. Una prop~gand.-i abili°""imaguadagnò gli ambienti artistici e letterari, fino a gimtific.lre l'apertura, a Pra~a, di due tt'atrì, il teatro D 37 e il teatro Voskovec e Wcrick, completamente dedicati a un repertorio di idee, di tendfnze, di simpatie bolsceviche. Gli arti1ti. bolscevichi o bolscevizzanti sono alla testa del movimento e surreali.sta>, che dispone di riviste, di giornali, giudiziosamente sovvenzionati, e nei quali trovano da vivere non pochi dei fuoru~iti tede5Chi. Il conflitto di Spagna doveva procurare qualche noia a Bcncs. Ed ceco comf. Fino a quel giorno, l'opinione pubblica della Cecoslovacchia aveva ritenuto che la 1>0liticadi Mosca fo1.,esinceramente devota alla pace e all'ordine costituito. Forse che a Ginevra Litvinoff non si era sempre mostrato un deciso fautore dei trattati, dello status quo sorto da Versaill('s? L'averC' pre- ,cntato la Russia come una potenza conservatrice nel settore della politica internazionale era stata la grande trovata di Bcncs, che non poteva, ·dopo tutto, prendere di fronte i conservatori, i proprietari, i benestanti di casa sua. ~fa il giorno in cui l'intervento di Mosca nelle cose di Spagna parve fuori dubbio, una ragguardevole parte dell'opinione pubblica non nascqse le proprie preoccupazioni. e Chi ci ao;.sicura>, si domandarono i conservatori, e che la Russia non tenti, un giorno o l'altro, di diffondere il comunismo anche presso di noi? >. Questo dubbio mandò all'aria il divisato fronte popolare vaghe~giato da Bcnes. Contemporaneamente il partito agrario, col suo giornale il I' n1Aou1 i gruppi capeg'?iati dal senatore Vrany e dal deputato Riha, si affrettavano a domandare un rallentamento dell'intesa con la Russia e ad invocare una politica e centro-europea > di amicii.:ia coi \'icini. una politica capace di eliminare in m1 loro nascere i ~ravi dissidi danubiani che si annunziavano. Al partito agrario, che è un partito di dcmocra1ia, <i univano le destre, e su questa piattaforma si trovavano d'accordo tutte le minoranze nazionali. Contro la 1>0litica di Benes 5j ricordavano i sc- \'eri aforismi di Masaryk contro la Rus- ,ia. il severo monito del fondatore dello !<.lato,che non aveva mai c~sato di r.,ccomandare una politica di intesa con la Germania, in ogni caso di diffidenza nei confronti della Rm«.ia. Si videro presto le conse"-'cnze del trauato con la Ru~ia : di.sarticola1ione ddla Piccola Intesa, dhcredito all'estero tensione con la Polonia, dissidio con la' Germania, lotte interne con le minoranze nazionali, \'Òltc alle patrie di hrigine in assolutp contrasto con _~{o- ~a. Di fronte a questa solleva11one, Bencs cercò di rettificare le posizioni, riportando il patto sovietico ai suoi termini originari, all'infuori, cioè, di qua_l11;iasiadesione ideologica. Per mectlio convalidare questa rettifica, Bcncs cercò di dare un contenuto più sostanziale all'accordo col \'aticano, stipulato nei ~,orni stc<si dell'accordo con 1fosca. fl ·•,-("chi,) mas,('lrv- • r:t~segnava per- • ..,,1\i, , ,1no tardi. /te 1 (, r I00 7,()RZI o•iv1eus ... ~ " ' . ..; I •-<.~,I :!!Ì.}'I _,,, ~ ,;: ._, .•,>--- 1 ~--"". -~.... ,_ . ' ..,Jr.-#l\~ 0 VOLONTARI 80DETIOI APPOSTATI .&L CONFINE TEDESCO DONNA. BUDETIOA OHE 81 Rll'UOIA IN OEBIUNIA P&AOA. . TROPPE O:f:OBE .&DIBITE J.LLA DIFESA OHJMJOA otom E GERMANI N BOEMIA ® l \LI popoli abitarono in oricine i pae1i che n~I 1919 furono .iuribuiti alla rf'"pubbhca Cf'"COJlovacca, Quando vi penetrarono e vi si stabilirono gli davi? E quando e- come vi 1i intih~aro_no. po.PQla• I1oni u·dr,<'hC', e J)"rché 11 d1,tnbu1rono lun~o lf'" fronticrr n•tun,Ji dcli~ Boemia, frammi,chiando,i con popolazioni sla\"e, m modo da rt•ndtrc cod difficile il problema d1 una scparaLiOn<"? Dobbiamo prendere le mo»c da un pana.lo moho ttmoto J)"r tentare di ri1pondt'rc, ,ia pure in modo e,trcmamcntt \Ommario, a qu<'sti int<'rrogativ1 Pare chr in epoca lontanis,ima la 8.Mmia fow: occupata dai Cr-hi Boi ; donde il suo nome-. Sopr,u\"cnncro popolazìoni ~t'rmani• chr, cht' diw:cndnano dal :-.'rrkar c dal Reno, ('act'iarono i C.:clti, e so~i;iornarono nel pae"· qu•ttro l<'COli La Boemia sareb. be, forv, rimasta drtiniti,-amcnte un paese ~ermamco r all'Europa s.arcb~ro nati rispanniau molti dummi e molti dolori, ,e le- popol:oioni germaniche, nel quinto s.e• ~;! 0 •m:~~:t:cs:~oli ~r:,~~o v:::r~I a,~ m;ii il.ni ,i stendeuno tino all'Elba c alla Gallia, a,·c\ ano colonie nel bacino del ).1.cno, occupavano la ~mia, la Siria, la Carin• zia, do\"C t"rano souomrui a(l"li Ostrogoti c a~li t\\";&ri 11a un Fr.:t.nco, di nomt" Samo, li liberà d,u~:li A, ari, fu eletto rc e battlDagobcr10. Qucui, per frontc1u::iarc la mi• nacda sia\ a, organizzò, cornt' Marca di avanguardia, il duC'ato di Turin~ia E qu<-• no fu il princip!o drlla lun~a. lotta fra Ctrmani r Sla\·i nf'll' t:uropa ccntrale Dopo la morte di Samo, lo ,,aio che eri;li a,·c\l\ fondato si didocò. Il tentativo di costituzione di una grandc ~1orada, nd Sf"colo X, fu spuz.ato dall'in\"a~ione r.1agia• n 1b, in quello ucuo se-colo, la dinastia cèca dri Prem,.-ilidi cominciò la •ua opera di costruzione di uno uato sla\·O nt"I cuore dcll'Europa. A poco a poco, lot1ando duumcnte contro la presJione g('rmanica, qucsti principi riuscirono a libcrarf'" la Boemia, la 11oravia e la Slciia e a farne un regno: qurllo che, più tardi, fu dcno della Corona di San Venceslao. QuNIO regno ri:iunse all'apogeo ddl:r. sua potenza sotto il e re d'oro> Otokar lii, nel •t-colo XIU, quando si cs1c.sc tino all"Adria1ico. \la Rodolfo d' Absburgo battè Otokar a 1larchfcld ncl 1278 e ura.pph alla Bocmia le provincie austriache. Nel 1306 morl l'ultimo dei Premyslidi e gli St.ati Gcncrali cèchi chiamarono a cingere b. corona di San Venceslao la cas.a di Lusscmburfl:O. 11 secondo 10,·rano di quella dinastia, Carlo IV, diventò imperatore. Sotto di lui c sollo i suoi disc('ndcnti della JCconda mt"tà dc\ suolo XIV I.a Boemia conobbe una ~era età dell'oro dal punto di ,·ista politico, N:Onomico e culturale. Segui, ncl primo teno del secolo XV, il periodo sanguinoso dc:I movimento hussita Fu, sccondo i cèc.hi, il periodo più glorioso della loro uoria. HulS si prcoccupa, a asiai lllcno di questioni dogmatiCh(', che della ncccsJità di una rinno\ a1ione morale d('lla Chiesa. 11 Concilio di Costanza lo condan• nò a morte. Nella dura lotta la nazione cèca use! ,iuorio.u, ma spo~,ata dallo 1for. 20 smuurato. Nel 1.526 i turchi, in seguito alla vittoria di ~1ohac,, a,·e ...ano in\·aso n.:nsheri2. Sotto una coil terribile-: minaccia. boe-mi e un• gheresi offrirono riipcltÌ\amcntc- la corona dì San \'enccilao e quella di Santo Stefano a Ferdinando I d'Absburgo. Così questi, che era già arciduca d'Austria, gcttò le ba.si della futura monarchia austro-ungarica. fcrdinando e i suoi 1uccc»ori ~iunwano di rispettare l'ind1pcnden2.a dell:l Bocmia. Ma la lotta fra il cattoliccsimo di Casa d'Auuri2 e l'huuìtismo c, nt>llo stesso tempo, fra gtrmanuimo c n2zionalismo cèco comincic) bcn prt:sto, c fu dapprima sorda, poi scmpr(' più aipr-a. Alla tint" il nazionalismo c~co esplo1e in aperta ri\·oha con la cdc!cnc:stra:rionc di Praga> (1618); ma due anni dopo, alla ~lontagna Bianca i cèchi subirono la più terribile di.sfatta della loro noria. La nazione cèca fu complc1amente schiacciata ('1 per un lt'colo t': mcz• -zo, scomp dalla scena d'Europa. Sostiamo, 2 questo punto, e consideriamo 12 lunga via che abbiamo rapidamente pcrcors:r, c quella che ci resta a pcrcorrer('. E ci domandiamo stupiti quale sia il senso di questo terribile dr.amma dclla storia cèca, che da un millennio insanguina il centro dell'Europa, e quali siano le risorse morali da cui e qu('sta nni0nt' di crc:tici e di ribt'lli >, ha potuto attin~crt": tanta forza di rcsistcnu e tanta , i1alitl da 10pra\'\ i"ert: ad aHenimenti tanto terribili. Du(' interpretaz.ioni della storia cèca sono statt": propostt":: lotta di religione o lotta di nazionali1à. Essa fu l'una cos:ti e l'altra. Huu fu il precursore della Riforma e il suo spirilo non mori mai nel cuore della nazione cka. • E suoi eredi diretti furono quegli spiriti puri e fana1ici che, sotto il re Giorgio Podèbr::ty, sì misc:ro a predi• care l'idralc dcl cristianesimo evangelico e della po, ertà e fondarono l'uni1à dei fratelli. In questo secondo tempo, gr:1.n parte della Cennania era convertita alla Riforma, e I(' relazioni fra cèchi c luterani furono ccccllenti. La noria di queslo periodo, quindi, sembra proti I arsi esclusi\ amen te come una lotta fra lo spirito dello huuitismo, da una parte, gli Absburgo, la Chiesa, i gcsuiti, in una parola tutte )(' forze della Controriforma, dall'altra. L'altra interpretazione (u sostcnuta da Pa. 1.:r.cky,il maggiore storico cèco. Per lui e la storia della sua nuione è un conflitto millenario fra cèchi e germani, una lolla eterna fra lo spirito slavo e lo spirito germanico, uno sfon:o stmprc rinnovantesi dei cèchi per resistere all'ìnfihraz.ione dell'elemento g('nnanico e del pensiero gcrmanìco o pcr auimilaneli >, La Botmia è un quadrato, circondato da montagne da tre lati e confinante, •ul quar. to lato, con la Moravia, specie di istmo che la congiunge con la Slovacchia Ma tin dal secolo Xl I clementi tedeschi si infiltrarono di qua della cortina mon1uo1a. Li chiama• vano· gli stessi re cèchi, i Premyslidi, per accClerarc lo sviluppo economico del paese. Erano cont.1dini, artigiani, commercianti, e si stabili\ ano in masse compatte ai contini M"tlCntrion.:r.lidcll.:r. Boemia e in Str,ia, ricmph ano lc C'1ttà, al punto t"hc in un vcolo t.. borght>,ia urbana na in_tcramcnte _gnma.- ninata.. \nchr- in ~1ora\"1.1.,and1c in Slovacchi.& ,, forma\ano iwle nume-rose cd cstrsc di popolationt' tedesca ~ Oltre la ci\"ihà cconomica >, cosi uno scrittorr- tu~· t".1hro chr 1impatizunti- per il gt>nnancs. mo, e c.,•i porta,ano I~ cultura dcli~ l>pl· rito, i monaci tedcsch,. popol.t11an_o I con• Hn;i e vi fact"vano tionr(' l'crud11,one e le lr-tterc.; i ca\"alic-ri r i M1n_nt'~iin1u m_trodu. cc-vano alla corte di ~ima I couum1 della ta\,dleria. ~rrmanica e la poc,1a U\alle• roc.1 dclla Cennania ()('cidr-nta.lc:_, • cons1J!:lieri del re, i prelati, i c~i<'_n~• C' lt> re• ginc stcw• erano sp('UO d or1g1~r gr-rma~ nica QuJ.ndo salì 1ul trono la dma.ua dea Lu,scmburf{o, la correntr s.i inte1h1ficò ~ uniHrsità d1 Pra(_;a, fondata nel 13,.8, aturb soprattutlo \ludenti tedc:schi. . . . In conclusionc, a chi cons1d<'n 1I !eno• meno dNla immisrnion<" trdcsca in Boemia in qur-sto primo periodo (e cioè p_nm_a~cl periodo hunita.. due constata:r,om _11 im• pongono: la prima che I tcdrs.c.h1 furono, in print'ipio, chiamati in Bor-nua da SO: vrani n.azionali cèchi ; la seconda che ~u• ,·("nncro a e«-rc11an.·i e, difatti, \"1 rscrc1tarono una fun:t.ionc ci,·ilinatricc. Cli immigrali, dunque, o perché più industrio,i cd atti,·i dei cèchi, o perché favoriti c:!ai soHani, che li chìama,ano, oc~uparono ben preuo una s1tu21:1one pn,·1legi2ta. Quindi, riscntimt'nto e makon1en10 dell.:r. popolazione cèca Un docum<"llt0 carattrrist:co ~ il testo del pro\'\C"dimento con cui, nel 1 ,.09, si procedette alla Ct>chiua• :rione dctruni\·c:rsità di Praga. !\'rlla mou- \ Mione \i lc•fie: e e,st"ndo ingiusto <' c1ttt• mamcnt<." 1c-OnHniente che stranieri e immj. gra1i ponan~ godere _copiosamente dei beni dcninau a~h ab1ta.~t1 del paese c. che conoro siano opprcu1 da una noc1,·a indigeni.a ... >. Quoto documt'nto, antico di cinque secoli, esprime nel modo . più netto un'idc2 che ancora oggi è radicata nella mente della m2ggioranza dei cè<:hi !"idea che i 1cduchi nei pae1i d:chi siano degli stranieri e dr~li in1ruii. E:. l'idca che ha coJt2ntcmcn1e imelcnito i rapporti fra le due razzc ll mo,·imento huui1a r-bbc carattere religioso e 10e:iatc: ma cb~ anche_ un for~o nuional('. I 1edcschi runascro in m~~g10• ran:ta. ca.uolici; e perciò molti di ('~,i fu. 1ono manacrati o fuggirono; molti, tr-rroriuati, si la\Ciarono auimilare. Le città di- \C-ntarono complet.amcntc cèche e la prepondcra.nu. tcdesca ceuh. ~fa l"immiçrazio• ne ricomincil> ben pttuo. Prima \'C:11ncro tcdcschi lutcrani dal nord ; cd erano ben \Ìsti pcr J'affiJ1tà •delle fedi rcligio1e. Poi, quando la naz:ione ctca fu auena12 alla ~fontagna Bianca, \"t'nnero tcdeschi c..r.tolici, che gli Absburgo trapiaruava.no dai pac-ii austriaci. Cominciò da allor:i l'opcr:r. degli Absburio, che do\C"a dcfiniti,amentc muta~ la f\kJ. nomia ctnica della Boemia La rcprebionc, dopo la ,·iuoria, fu spietata. Le. oecu.-..ic.ni capitali, le confische, le cspulsioni non si cont:r.rono. Pochi anni dopO, nel 1627, un editto ordinò ai non cauolici di con,·crtmi o di emigrare. Trentamila famiglie cmi• gnrono • un quarto d('lla popoluionr- di Bormia e di ~1ora\ia, scnza contare i servi. La pane migliore della nazione cèca si dispc-nc in Slovacchia, in Polonia, in Germania, in lnghiltcrra. La nobiltà cèca fu completament<" uadicata e le sue tcrrc furono contisca1e c donate dagli Absburgo a un'altra nobiltà, chc, in parlr, era d'origine tede• sca. in p.:r.rte si andò germaninando. Le città si spopolarono. Vcnnt'ro in musa a ripopolarle commercianti e artigiani tedeschi. Di cèchi non rimaK"ro che i contadini. E anche i vuoti nt"llc campagne la politica df'gli Absbur(l"o colmò con contadini tcdr\Chi cattolici Da allor.:r., le rcg;oni di frontiera furono dctinìti\·amcnte germanizzate. 1...a. lingua ctta decadde al rango di dialetto dei scrvi e dctla campagna; ncll'amministra1ione, nei tribunali, ndl(' scuole non si usò più che il tcdesco. La lotta continuò sotto ~faria Teresa e -otto Giu,f'ppc li La nnionc cadde in un profondo le-targo pcr circa un secolo e mez• 20: fino alla ,igilia della ri\"oluzionc franCCK'. Poi cominciò a risvegliarsi. Quando, nel 1918, si fu risv('gliat2 dcl tutto, di\"orò troppo. Racconteremo in altra occa.sione le \ ic('ndc di questa ttsurrerione. Cli av, cnimc-nti, eh(' abbiamo narrato, sono come il fondo storico del problema d'ori:gi. La rh2litl. d<'i C'èchi e dei tedeschi. cntro i contini della Boemia, non è sona ieri, ma dura, wtto forme ,arie, da sette secoli. E in questo combattimento fr2 slavismo e gcrmancsimo è l'csscnza stcua della storia cèca In qucsti ultimi giorni il dramma procede H"tso 12 su:r. ri:ius1a conclusione. RICCIARDETTO 11 1 Ano rr . N. <O· I On,,,. 1938-m OMNIBur· SETTIMANALEDI ATTUALITA POLITIOA E LETTERARIA ESCE lL SABATOIN 12-16 PA0I.NE ABBONAMENTI Italia• Impero:auo L, 42, umenrt L. 22 IÀl.e?OI anno L, 70, .. mNT.l"t L. 36 OOXI XUMl:RO VXl I.I&& lla.nucrhtl., df11g11l• fotop6.11 anch• H 110np11bbllo1t! 1 no11 •i rnthal1oono, Dt.r11Jo111: Roma • Piaua dilla Pilo\\&,3 T1l1fonoN, 68,470 Amml■l1trulon1: Mllaao• Piw:1 0arlo Erba1 6 T11tfODON, 24,808 h\bUdti: Per millimetrodi alte.na,bue nna 00l01111&1 L, 3, Rholgenl all'Agn1!a 0, BtHcht M:1111110 Via 8111T111t,0 Telefono20.90? Pari(!, 66, 81;1ed11F111MugBalal,-Hoaori

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