ANNO Il· N. ◄ O - ROMA I OTTOBRE 1918-XVI EUROPA ilY ON si indulge al n~tro amor pro- !! prio di italiani e di fascisti, ma si fa una semplice constatazione di fatto, quando si dice che fino all'ultimo momento, anche quando la guerra parve inevitabile, la speranza nella pace non ci abbandonò perché non si era ancora avuto un intervento diretto di Mussolini. ~ei giorni drammatici della crisi Egli aveva indicato le vie della giustizia e dell'onore come le sole capaci di portare allA salvezza e nel discor"'° di Verona, di fronte alla rigidità delle p<)sizioni contrapposte, aveva interpretato come nessuno la coscicm.a mondiale, proclamando che l'umanità non avverti\'a, allo stato delle cose, la ragione, l'ineluttabilità di una nuova guerra. e L'Europa si trova di fronte a molti bisogni, ma certamente il meno urgente di tutti è quello di aumen28 SETTEMBRE ANNO :IVI tare il numero degli ossari che sorgono oosl frequenti sulle frontiere degli Stati>. Una nuova guerra avrebbe significato la distruzione della civiltà, il tramonto stesso della vita intellettuale e morale. La stessa potenza. dei mezzi di distruzione avrebbe significato la cessazione immediata di tutti i valori dello spirito, la paralisi dell'anima. All'ultimo momento, nelle ore estreme, la saggezza ha prevalso e il mondo apprese con un senso di indicibile soddisfazione l'annuncio del convegno a quattro a Monaco di Baviera. Mussolini aveva aderito all'invito pressante dcli' Inghilterra e dcli' America e si era messo, come sempre, a disposizione della causa della pace. Contemporaneamente, Hitler, con un gesto indimenticabile di deferenza, di amièizia, di lealtà, nei riguardi di Mussolini, sospendeva, due ore prima del momento stabilito, l'esecuzione delle misure di 't'uerra nei confronti della Cecoslovacchia. Il problema delle minoranze oppres- ~ diventaya, co1;ì, un problema curopco in tutta l'estensione del termine e si inquadrava fatalmente, come aveva dichiarato il Duce a Verona, in quel programma di ordine più generale e di più vaste proporzioni, dal quale dovrà scaturire la nuova Europa, PEuropa di domani. « t. inutile che i diplomatki si affatichino ancora per salvare Versaglia. L'Europa che fu costruita a Versaglia, spesso con una piramidale ignoran1.a della geografia e della storia, questa Versaglia agonizza. La sua sorte si decide in questa settimana. È- in questa settimana che può sorgere la nuova Europa: l'Europa della giustizia per tutti e della riconciliazione fra i popoli :.. Parole profetiche, che trovavano una profondissima risonanza nella coscierw.a universale. Ancora una volta la suprema parola della giustizia e della verità rischiar.-va le tenebre e vinceva ogni cattiva volontà. Quella parola l'aveva pronuniiata Mussolini nel momento giusto e ad esc:a si richiamarono, ncJl'ora estrema, quegli stessi uomini di stato, che per un momento, nelb drammatica vigilia del il . . 11 < -.1.7 settembre, parvero smarrirsi sopraffatti da un senso oscuro di dispcra7.ione. La verità è che Egli ha sempre creduto nella giustizia e nella verità, nelle inesauribili forze dello spirito e della volontà, di quella volontà che soggioga le materie e le anime, domina i cuori e gli eventi. Come tutti i grandi costruttori, come tutti i geni dell'azione, Egli è un grande poeta che si affida alle forze onnipotenti dell'anima. Non è vero che la vita non possa prescindere dal male, non è vero che bene e male si confondano fatalmente fino a diventare irriconoscibili nella storia. L'antica intuizione dell'umanità, che separa il bene e il male, che non ammette transazioni fra la verità e l'errore, è l'intuizione immediata della COljcienzamorale, è l'imperativo indeclinabile dei veri, degli autentici condottieri di popoli. Questi sanno che il male si vince, a condizione di volere fortemente. Ma per volere bisogna credere. Mussolini crede. Come credeva Giulio Cesare. *** SPEDIZIONE IN ABB. POSTALE ~;)/ GUAI della Cccoslova<:cchiapor: Q tano un nome solo: Benes, e gh - errori di questi si riassumono tutti nell'orientamento moscovita. Finché visse Masa.ryk, il vero fondatore dello stato cecoslovacco, Edoardo Bencs non potè mai esercitare una influenza decisiva, non riuscì mai a far deviare la politica estera del suo paese da quelle lince che Masaryk le aveva immutabilmente fissate. Il vecchio Masaryk aveva avuto il gran merito (aiutato, in questo, dalla sua concezione filosofica e democratica), di rompere decisamente con quella tradizione romantica, che non sapeva concepire un qualsiasi avvenire del popolo cèco all'infuori dell'inAucnza russa. Questa tradizione, di origine reazionaria, trovava in Carlo Kramàr l'esponente e il fautore più autorevole. Si deve al Kramàr la concezione di quell' « impero slavo:., che avrebbe dovuto comprendere, in un'unica federazione, controllata dalla Russia, la Boemia, l'Ucraina, la Polonia, la Bulgaria e la Jugoslavia. Pel tramite del giornalista russo Svatkovsky, il Kramàr riuscì a far pervenire il suo « pi.-.no • fino ai centri direttivi del governo russo, che non si mostrarono affatto entusiasti di un programma, che comportava, fra l'altro, la liberazione dei polacchi e degli ucraini e un'intesa boemo-polacca a tutto vantaggio della Polonia. Queste idee sopravvissero fino alla vigilia della guerra mondiale. Con MasaÌ-yk la propaganda per la liberazione della Boemia assunse tutt'altro tono. Più ancora che ai contadini, essa si rivolse agli operai cd ai bor~hesi della città, ai professionisti, agli intellettuali, agli studenti. « Sono fermamente convinto che una delle mie intuizioni più felici sia stata quella di rinunziare alla carta russa>. A questa persuasione il Masaryk era pcrvcmito, non sc,lo attrav('rso l'odio contro lo z.arismo, caposaldo di qualsiasi programma democratico, ma per diretta esperienza in occasione di un suo viaggio in Russia. Dur;rnte questo viaggio, egli si convinse di due cose: che la Russia non avrebbe mai Potuto vincere una guerra, data la .sua disorganizzazione e la corruzione della sua amministrazione e che, in ogni caso, i cèchi non avrebbero mai potuto sperare da Pietroburgo quanto già avevano ottenuto da Vienna. In quell'occasione il Masaryk ebbe anche una lunga conversazione con Tolstoi sull'argomento dello slavismo, che lo confermò sempre pill. nelle sue primitive avversioni. In questa ostilità verso il panslavismo qualcuno ha voluto scorgere un'influenza femminile. li Masaryk aveva, infatti, sposato un'americana di origine francesc, Carlotta Garrigne, discendente di un'antica famiidia ugonotta, che avrebbe contribuito non poco ad orientare il marito in scmo occidentale e democratico, mentre il Kramàr aveva sposato la fii;dia di una grande famiglia russa, di tradizioni aric;tocratichc e feudali, Nadcsda Abrikosovà.. che indubbiamente lo portò verso le conce• zioni paradossali di uno slavismo, che doveva finire per irritare lo stesso zar. Allo scoppio della guerra mondiale la propaganda cè:ca si wof1;e tanto in occidente quanto in ori<"nte. J n occidente trovò le simpatie e le adesioni politiche; in oriente il campo di azione. Fu, infatti, in Russia che -;i formarono quelle legioni cecoslovacche, che alla fine del 1918 erano il rolo co:crcito di cui poteSse ancora dic;porre l'Intesa nella terra degli zar. Alb fine di agosto la bandi<'ra cecoslovacca sventolava a Vladivostock. Ancora una volta Masaryk, nonostant<' l'avvento del bolscevismo, si guardò bene dal giuocare la.« carta ru11,c>;a. Ritenne saggio affidarn ad una a,;soluta n(•utralità n('i c-onfronti dei Sovieti, che si diffondevano in tutta la Ru-;o:ia,e in tale scn-.o inviò di\posizionì .l.llc k·gioni. Non fu a~olt.l.to; non fu obbedito, perché I<' le~ioni, ndl'attravc:nare b Siberia, non fecero che b.l.tt:-igliarecontro le improvvic;:Hc. armate rosse abbandonandO'-i, non d1 rado, a crudeltà senza nome. Di qu: l'odio irriducibil<' della nuova Rmsia vcro:o la C<'coslovacchia errata dalla Conferenza dcli.i pace. Si aggiunga che il Kramàr, primo president<' drl Consiglio crco,;lovacco av('va prestato. dal 1920 al 1923, socc-orsi di o~ni f?,<'- nerc ai russi bianchi. ;1,gli<'migrati di tutti i g<"neri, nella sua immutabile fedeltà allo slavismo, ma allo slavio:mo rappresentato dallo zarism<. Fu Benes l'uomo che si accinse a « dissipare i malintesi> fr;_\ i due paesi. I.a ra~~'ionc?Una ~la: prevedendo C'hc, presto, o tardi, la Rus•:da sarebbe ritorn.\ta n<'I ('ircolo europeo, voleva garantirsene, se non l'amicizia vera e propria, per lo meno la neutralità, conoscendo fin troppo bene la fragilità della comPosizione dello stato cecoslovacco. Nessuno meglio indicato di lui a tale ufficio. Nel 1919 l'Intesa avreb• be voluto che le legioni cecoslovacche di Vladivostok si fossero recate in soccorso dei generali bianchi che si battevano in Siberia contro i rossi. Ma Benes lo impedì, perché aveva concluso un trattato di neutralità coi comunisti. Nel dicembre del 1919 egli richiamava in Europa quelle legioni, che, nonostante i patti di neutralità, avevano dato non poco filo da torcere ai bolscevichi. Era un primo passo. Un secondo passo Benes doveva compierlo alla fine del gennaio del I q20 mediante una netta presa di posizione contro « la politica del panslavismo romantico>, che sognava un intervento in Russia con l'aiuto degli emigrati. Ciò nonostante, nella primavera dello stesso anno, Cicerin accennava, in un discorso, al « sentimento ostile dei cèchi > nei confronti della Russia. Fra lo :,tuporc dei partiti di destra, Bcnes protestava uffi• cialmcnte contro una simile definizione. Un anno dopo, nella Revue de Geriève, sronfessava apertamente gli in• terventi miìitari in Russia, « il più grande errore della storia moderna >, e nell'aprile del 1922 era il primo a rallegrarsi della Conferenza di Genova, nonostante che le conversazioni tedescorusse avessero portato al trattato di Rapallo. A tutto cp;li trovava un compenso nel fatto stesso che la Russia era « ritornata sulla scena internaziona)e come un elemento attivo>. Nonostante il trattato tedesco-russo, Bcncs si studiò in o~ni modo di non urtare la Russia, suscitando l'opposizione dei conservatori, degli antichi filo. russi del tempo degli zar, de11a borg~ sia intellettuale. Per Otto anni, aspettà pazientemente un'ora migliore. E. questa parve suonare alla fine del 1930, quan• do incominciò a delinearsi un certo raf. freddamcnto nelle relazioni fra la Ger· mania e la Russia, la tensione fra la Polonia e la Cecoslovacchia, l'imbor- ~hesimento della diplomazia sovietica a Ginevra e, soprattutto, l'adesione senu riserve della Russia all'opera di Versailles, presupposto dell'accordo francC'I· russo. Fu allora che Benes non trovò orecchi e cuori insensibili quando rievocò i ricordi dell'antica comunanza russo-boema, delle affinità, di certe identità rimaste inalterate attraverso le vicende dei secoli. Nel 19;p l'astuto ministro poteva dare senza scandalo libera espressione al suo intimo pensie• ro : « Per assicurarci il nostro posto in Europa, noi abbiamo assolutamente bisogno della Russia :.. ' Fino allora: Benes aveva ritenuto abbastanza _garantita la posizione della Cecoslovacchia dall'esistenza della Piccola Intesa presieduta dalla Francia; ma non appena ebbe sentore di un mutamento dell'equilibrio europeo (riarmo dr-Ila Germania, distacco dell'Italia dalle potenze occidentali. rifiuto della Polonia ad entrare in una alleanza con c;li slavi dell'ovest e del sud) Bcnes avvertì i pericoli cui andava incontro una Cecoslovacchia circondata da tedeschi, pobcchi, un~hcrcsi animati, nei suoi confronti. da intenzioni tutt'altro che amichevoli. Fu allora che ritornò di moda l'antico voto del popolo cèco: « Che la nostra nazione indipendente po~1;a ric;plendcre nella luce bcnl'fica dc-I popolo ru~so >. Lo svol~er~i de_gli avvenimenti parve fav<,rire i disc~ni di Bcncs. Con l'avv('nto di Hitler. la Germania si allontanav.1 decisamente dalla Russia, che, alla politica dinamica del nazionalsociali,mo, contrapponeva la conservazione dei trattati. Chi prese l'iniziativa del s.i$tema di alleanza franco-russo-cecos.lovacco? Oifficilc stabilirlo. Certo è che lknes. aveva presentito ass.ai, ma. ao:s.aiprima dc~li uomini di Stato fran• ccs.i la funzion<' della Russia nella dirc~a del più iniquo dei trattati internazionali : qU1•llodi Versailles. Nc,;sun dubbio che l'artdkc del s.ic;tcmafu Benes anche se, nella sua pratica attua-. ,ione, lasciò alla Franci'l. il privilegio dell'iniii:uiva. L'orditura fu degna della sua fama. MC'ntrc il riavvicinamento franco-russo ,i faceva in piena luce attraverso il viag-~io di J krriot in Russia, quello rusw-cecoslovacco si preparava in s.iknzio e nell'ombra. La prima mossa la free Titulesco stipulando con la Rms.ia, a nome drtla Piccola Intesa, un accordo p('r la definizione dell'ag~res• sore in occasione della Conferenza econoi:nica di Londra : 1 luglio 1 933. Mcs• ws1 a posto nei confronu della Juc;o-
~lavia, fermistiima a non voler ricono- ~ere .i So,·icti, e d('lla Rumcnia, scmprr d1ffidt.·ntc per la llt·,.,arabia, Bcncs "' dirdc a preparare i p;1\\i suCC"t.'\,ivi. Eliminati dai posti di ("Ornando tutti gli uomini politici, tutti (:li ahi funzionari ostili al ri("onoscimcnto della Rus- \ia, il 9 giu~no del 19'.H il governo di Praga ini1.iava relazioni ufficiali con QU<'llodi Mo~a. Il « c;\\O > volli• l"h<' lkncs pre,i('dt'llii.-.C,J>OCOdopo, quella 'l""-'-ÌOnedel Com,i'?lio dt·lla Società dC"!- lc Na7ioni, che doveva dclibf'rarc: in merito all'nc.:ccttazione della Ru,,i;i nf'lla Lega ginevrina. Poi fu la ,,01t.1 dei patti di mutu., assistenza franco-rullii.SO e rus~ccco"lovacco. 11 sistema era compiuto. Nel ~iugno dc-I 1911 Benes 11;i r<"c;iva a ~to...ca, accoho con una cordialità Vl'rarr.ente ecn-zional<' : in ogni ca~. piì1 caloro,a di quella ri\Crvat1. ai fran- <:t.'«.Ì.Si parlò, in quell'occasione, di e comunanza del destino ru«.so-cecoslovacco >, di e frat('mità ,I.wa >, nonostante che ~li ospiti mo"coviti avc\M.'ro prl'ferito rifcriNì in qu.\lche modo ad una pos ... ibilc fraternità di idee. Ucnes non si sentì di concedere tanto, almeno in pubblico. In pubblico ,i limitò ;i. cekhrarc i e fondamenti storici > dcll'amiciZia dt.·i due popoli e i ricordi dell'ante~uerra. Litvinoff, invece, fu più audace e ri«tluto, J)("rfino più brillante, se o;i vuole, 1x-rthé non 5j ,;;gomentò ai ricordi del 1917-1919, agli ,\Vvenimenti rl.-Jla Silx·ria. che cblX' il cor:U?~io di r: vocar<"per definirli ,emplici e malinte\i ». Gli replicò lknej per ,aiuta.re e la nascita della sicurezza dei due popoli>, dando cmì, da Mosca, il là alla st.\mpa di Pra~a. unanime nel cckbrarc e un grado di o;icurezz.l, che la Cecoslovacchia non aveva m,1i raggiunta dal 1918 in avanti>. L'igflucnza russa nel dominio culturale ritornò m au~e e in seria concorrenza con quella france~. Ai nomi di Tol,toi e di Dostoiewski si a~Riumcro quelli di Lenin e di Stalin. Le corueitucnze di questo nuovo orientamento non tardarono a faNi o;cntire in Cecoslovacchia. Si propagò il comuni5mo, specie fra le nazionalità S()j(gettc e, per ciò stesso, inclini al malcontento. Nel 19~6 cinquecento maestri elementari intrapresero un e vi,1~J:iodi 5tudio > nella terra dei Sovieti, donde dovevano ritornare e addirittura incantati >. Una prop~gand.-i abili°""imaguadagnò gli ambienti artistici e letterari, fino a gimtific.lre l'apertura, a Pra~a, di due tt'atrì, il teatro D 37 e il teatro Voskovec e Wcrick, completamente dedicati a un repertorio di idee, di tendfnze, di simpatie bolsceviche. Gli arti1ti. bolscevichi o bolscevizzanti sono alla testa del movimento e surreali.sta>, che dispone di riviste, di giornali, giudiziosamente sovvenzionati, e nei quali trovano da vivere non pochi dei fuoru~iti tede5Chi. Il conflitto di Spagna doveva procurare qualche noia a Bcncs. Ed ceco comf. Fino a quel giorno, l'opinione pubblica della Cecoslovacchia aveva ritenuto che la 1>0liticadi Mosca fo1.,esinceramente devota alla pace e all'ordine costituito. Forse che a Ginevra Litvinoff non si era sempre mostrato un deciso fautore dei trattati, dello status quo sorto da Versaill('s? L'averC' pre- ,cntato la Russia come una potenza conservatrice nel settore della politica internazionale era stata la grande trovata di Bcncs, che non poteva, ·dopo tutto, prendere di fronte i conservatori, i proprietari, i benestanti di casa sua. ~fa il giorno in cui l'intervento di Mosca nelle cose di Spagna parve fuori dubbio, una ragguardevole parte dell'opinione pubblica non nascqse le proprie preoccupazioni. e Chi ci ao;.sicura>, si domandarono i conservatori, e che la Russia non tenti, un giorno o l'altro, di diffondere il comunismo anche presso di noi? >. Questo dubbio mandò all'aria il divisato fronte popolare vaghe~giato da Bcnes. Contemporaneamente il partito agrario, col suo giornale il I' n1Aou1 i gruppi capeg'?iati dal senatore Vrany e dal deputato Riha, si affrettavano a domandare un rallentamento dell'intesa con la Russia e ad invocare una politica e centro-europea > di amicii.:ia coi \'icini. una politica capace di eliminare in m1 loro nascere i ~ravi dissidi danubiani che si annunziavano. Al partito agrario, che è un partito di dcmocra1ia, <i univano le destre, e su questa piattaforma si trovavano d'accordo tutte le minoranze nazionali. Contro la 1>0litica di Benes 5j ricordavano i sc- \'eri aforismi di Masaryk contro la Rus- ,ia. il severo monito del fondatore dello !<.lato,che non aveva mai c~sato di r.,ccomandare una politica di intesa con la Germania, in ogni caso di diffidenza nei confronti della Rm«.ia. Si videro presto le conse"-'cnze del trauato con la Ru~ia : di.sarticola1ione ddla Piccola Intesa, dhcredito all'estero tensione con la Polonia, dissidio con la' Germania, lotte interne con le minoranze nazionali, \'Òltc alle patrie di hrigine in assolutp contrasto con _~{o- ~a. Di fronte a questa solleva11one, Bencs cercò di rettificare le posizioni, riportando il patto sovietico ai suoi termini originari, all'infuori, cioè, di qua_l11;iasiadesione ideologica. Per mectlio convalidare questa rettifica, Bcncs cercò di dare un contenuto più sostanziale all'accordo col \'aticano, stipulato nei ~,orni stc<si dell'accordo con 1fosca. fl ·•,-("chi,) mas,('lrv- • r:t~segnava per- • ..,,1\i, , ,1no tardi. /te 1 (, r I00 7,()RZI o•iv1eus ... ~ " ' . ..; I •-<.~,I :!!Ì.}'I _,,, ~ ,;: ._, .•,>--- 1 ~--"". -~.... ,_ . ' ..,Jr.-#l\~ 0 VOLONTARI 80DETIOI APPOSTATI .&L CONFINE TEDESCO DONNA. BUDETIOA OHE 81 Rll'UOIA IN OEBIUNIA P&AOA. . TROPPE O:f:OBE .&DIBITE J.LLA DIFESA OHJMJOA otom E GERMANI N BOEMIA ® l \LI popoli abitarono in oricine i pae1i che n~I 1919 furono .iuribuiti alla rf'"pubbhca Cf'"COJlovacca, Quando vi penetrarono e vi si stabilirono gli davi? E quando e- come vi 1i intih~aro_no. po.PQla• I1oni u·dr,<'hC', e J)"rché 11 d1,tnbu1rono lun~o lf'" fronticrr n•tun,Ji dcli~ Boemia, frammi,chiando,i con popolazioni sla\"e, m modo da rt•ndtrc cod difficile il problema d1 una scparaLiOn<"? Dobbiamo prendere le mo»c da un pana.lo moho ttmoto J)"r tentare di ri1pondt'rc, ,ia pure in modo e,trcmamcntt \Ommario, a qu<'sti int<'rrogativ1 Pare chr in epoca lontanis,ima la 8.Mmia fow: occupata dai Cr-hi Boi ; donde il suo nome-. Sopr,u\"cnncro popolazìoni ~t'rmani• chr, cht' diw:cndnano dal :-.'rrkar c dal Reno, ('act'iarono i C.:clti, e so~i;iornarono nel pae"· qu•ttro l<'COli La Boemia sareb. be, forv, rimasta drtiniti,-amcnte un paese ~ermamco r all'Europa s.arcb~ro nati rispanniau molti dummi e molti dolori, ,e le- popol:oioni germaniche, nel quinto s.e• ~;! 0 •m:~~:t:cs:~oli ~r:,~~o v:::r~I a,~ m;ii il.ni ,i stendeuno tino all'Elba c alla Gallia, a,·c\ ano colonie nel bacino del ).1.cno, occupavano la ~mia, la Siria, la Carin• zia, do\"C t"rano souomrui a(l"li Ostrogoti c a~li t\\";&ri 11a un Fr.:t.nco, di nomt" Samo, li liberà d,u~:li A, ari, fu eletto rc e battlDagobcr10. Qucui, per frontc1u::iarc la mi• nacda sia\ a, organizzò, cornt' Marca di avanguardia, il duC'ato di Turin~ia E qu<-• no fu il princip!o drlla lun~a. lotta fra Ctrmani r Sla\·i nf'll' t:uropa ccntrale Dopo la morte di Samo, lo ,,aio che eri;li a,·c\l\ fondato si didocò. Il tentativo di costituzione di una grandc ~1orada, nd Sf"colo X, fu spuz.ato dall'in\"a~ione r.1agia• n 1b, in quello ucuo se-colo, la dinastia cèca dri Prem,.-ilidi cominciò la •ua opera di costruzione di uno uato sla\·O nt"I cuore dcll'Europa. A poco a poco, lot1ando duumcnte contro la presJione g('rmanica, qucsti principi riuscirono a libcrarf'" la Boemia, la 11oravia e la Slciia e a farne un regno: qurllo che, più tardi, fu dcno della Corona di San Venceslao. QuNIO regno ri:iunse all'apogeo ddl:r. sua potenza sotto il e re d'oro> Otokar lii, nel •t-colo XIU, quando si cs1c.sc tino all"Adria1ico. \la Rodolfo d' Absburgo battè Otokar a 1larchfcld ncl 1278 e ura.pph alla Bocmia le provincie austriache. Nel 1306 morl l'ultimo dei Premyslidi e gli St.ati Gcncrali cèchi chiamarono a cingere b. corona di San Venceslao la cas.a di Lusscmburfl:O. 11 secondo 10,·rano di quella dinastia, Carlo IV, diventò imperatore. Sotto di lui c sollo i suoi disc('ndcnti della JCconda mt"tà dc\ suolo XIV I.a Boemia conobbe una ~era età dell'oro dal punto di ,·ista politico, N:Onomico e culturale. Segui, ncl primo teno del secolo XV, il periodo sanguinoso dc:I movimento hussita Fu, sccondo i cèc.hi, il periodo più glorioso della loro uoria. HulS si prcoccupa, a asiai lllcno di questioni dogmatiCh(', che della ncccsJità di una rinno\ a1ione morale d('lla Chiesa. 11 Concilio di Costanza lo condan• nò a morte. Nella dura lotta la nazione cèca use! ,iuorio.u, ma spo~,ata dallo 1for. 20 smuurato. Nel 1.526 i turchi, in seguito alla vittoria di ~1ohac,, a,·e ...ano in\·aso n.:nsheri2. Sotto una coil terribile-: minaccia. boe-mi e un• gheresi offrirono riipcltÌ\amcntc- la corona dì San \'enccilao e quella di Santo Stefano a Ferdinando I d'Absburgo. Così questi, che era già arciduca d'Austria, gcttò le ba.si della futura monarchia austro-ungarica. fcrdinando e i suoi 1uccc»ori ~iunwano di rispettare l'ind1pcnden2.a dell:l Bocmia. Ma la lotta fra il cattoliccsimo di Casa d'Auuri2 e l'huuìtismo c, nt>llo stesso tempo, fra gtrmanuimo c n2zionalismo cèco comincic) bcn prt:sto, c fu dapprima sorda, poi scmpr(' più aipr-a. Alla tint" il nazionalismo c~co esplo1e in aperta ri\·oha con la cdc!cnc:stra:rionc di Praga> (1618); ma due anni dopo, alla ~lontagna Bianca i cèchi subirono la più terribile di.sfatta della loro noria. La nazione cèca fu complc1amente schiacciata ('1 per un lt'colo t': mcz• -zo, scomp dalla scena d'Europa. Sostiamo, 2 questo punto, e consideriamo 12 lunga via che abbiamo rapidamente pcrcors:r, c quella che ci resta a pcrcorrer('. E ci domandiamo stupiti quale sia il senso di questo terribile dr.amma dclla storia cèca, che da un millennio insanguina il centro dell'Europa, e quali siano le risorse morali da cui e qu('sta nni0nt' di crc:tici e di ribt'lli >, ha potuto attin~crt": tanta forza di rcsistcnu e tanta , i1alitl da 10pra\'\ i"ert: ad aHenimenti tanto terribili. Du(' interpretaz.ioni della storia cèca sono statt": propostt":: lotta di religione o lotta di nazionali1à. Essa fu l'una cos:ti e l'altra. Huu fu il precursore della Riforma e il suo spirilo non mori mai nel cuore della nazione cka. • E suoi eredi diretti furono quegli spiriti puri e fana1ici che, sotto il re Giorgio Podèbr::ty, sì misc:ro a predi• care l'idralc dcl cristianesimo evangelico e della po, ertà e fondarono l'uni1à dei fratelli. In questo secondo tempo, gr:1.n parte della Cennania era convertita alla Riforma, e I(' relazioni fra cèchi c luterani furono ccccllenti. La noria di queslo periodo, quindi, sembra proti I arsi esclusi\ amen te come una lotta fra lo spirito dello huuitismo, da una parte, gli Absburgo, la Chiesa, i gcsuiti, in una parola tutte )(' forze della Controriforma, dall'altra. L'altra interpretazione (u sostcnuta da Pa. 1.:r.cky,il maggiore storico cèco. Per lui e la storia della sua nuione è un conflitto millenario fra cèchi e germani, una lolla eterna fra lo spirito slavo e lo spirito germanico, uno sfon:o stmprc rinnovantesi dei cèchi per resistere all'ìnfihraz.ione dell'elemento g('nnanico e del pensiero gcrmanìco o pcr auimilaneli >, La Botmia è un quadrato, circondato da montagne da tre lati e confinante, •ul quar. to lato, con la Moravia, specie di istmo che la congiunge con la Slovacchia Ma tin dal secolo Xl I clementi tedeschi si infiltrarono di qua della cortina mon1uo1a. Li chiama• vano· gli stessi re cèchi, i Premyslidi, per accClerarc lo sviluppo economico del paese. Erano cont.1dini, artigiani, commercianti, e si stabili\ ano in masse compatte ai contini M"tlCntrion.:r.lidcll.:r. Boemia e in Str,ia, ricmph ano lc C'1ttà, al punto t"hc in un vcolo t.. borght>,ia urbana na in_tcramcnte _gnma.- ninata.. \nchr- in ~1ora\"1.1.,and1c in Slovacchi.& ,, forma\ano iwle nume-rose cd cstrsc di popolationt' tedesca ~ Oltre la ci\"ihà cconomica >, cosi uno scrittorr- tu~· t".1hro chr 1impatizunti- per il gt>nnancs. mo, e c.,•i porta,ano I~ cultura dcli~ l>pl· rito, i monaci tedcsch,. popol.t11an_o I con• Hn;i e vi fact"vano tionr(' l'crud11,one e le lr-tterc.; i ca\"alic-ri r i M1n_nt'~iin1u m_trodu. cc-vano alla corte di ~ima I couum1 della ta\,dleria. ~rrmanica e la poc,1a U\alle• roc.1 dclla Cennania ()('cidr-nta.lc:_, • cons1J!:lieri del re, i prelati, i c~i<'_n~• C' lt> re• ginc stcw• erano sp('UO d or1g1~r gr-rma~ nica QuJ.ndo salì 1ul trono la dma.ua dea Lu,scmburf{o, la correntr s.i inte1h1ficò ~ uniHrsità d1 Pra(_;a, fondata nel 13,.8, aturb soprattutlo \ludenti tedc:schi. . . . In conclusionc, a chi cons1d<'n 1I !eno• meno dNla immisrnion<" trdcsca in Boemia in qur-sto primo periodo (e cioè p_nm_a~cl periodo hunita.. due constata:r,om _11 im• pongono: la prima che I tcdrs.c.h1 furono, in print'ipio, chiamati in Bor-nua da SO: vrani n.azionali cèchi ; la seconda che ~u• ,·("nncro a e«-rc11an.·i e, difatti, \"1 rscrc1tarono una fun:t.ionc ci,·ilinatricc. Cli immigrali, dunque, o perché più industrio,i cd atti,·i dei cèchi, o perché favoriti c:!ai soHani, che li chìama,ano, oc~uparono ben preuo una s1tu21:1one pn,·1legi2ta. Quindi, riscntimt'nto e makon1en10 dell.:r. popolazione cèca Un docum<"llt0 carattrrist:co ~ il testo del pro\'\C"dimento con cui, nel 1 ,.09, si procedette alla Ct>chiua• :rione dctruni\·c:rsità di Praga. !\'rlla mou- \ Mione \i lc•fie: e e,st"ndo ingiusto <' c1ttt• mamcnt<." 1c-OnHniente che stranieri e immj. gra1i ponan~ godere _copiosamente dei beni dcninau a~h ab1ta.~t1 del paese c. che conoro siano opprcu1 da una noc1,·a indigeni.a ... >. Quoto documt'nto, antico di cinque secoli, esprime nel modo . più netto un'idc2 che ancora oggi è radicata nella mente della m2ggioranza dei cè<:hi !"idea che i 1cduchi nei pae1i d:chi siano degli stranieri e dr~li in1ruii. E:. l'idca che ha coJt2ntcmcn1e imelcnito i rapporti fra le due razzc ll mo,·imento huui1a r-bbc carattere religioso e 10e:iatc: ma cb~ anche_ un for~o nuional('. I 1edcschi runascro in m~~g10• ran:ta. ca.uolici; e perciò molti di ('~,i fu. 1ono manacrati o fuggirono; molti, tr-rroriuati, si la\Ciarono auimilare. Le città di- \C-ntarono complet.amcntc cèche e la prepondcra.nu. tcdesca ceuh. ~fa l"immiçrazio• ne ricomincil> ben pttuo. Prima \'C:11ncro tcdcschi lutcrani dal nord ; cd erano ben \Ìsti pcr J'affiJ1tà •delle fedi rcligio1e. Poi, quando la naz:ione ctca fu auena12 alla ~fontagna Bianca, \"t'nnero tcdeschi c..r.tolici, che gli Absburgo trapiaruava.no dai pac-ii austriaci. Cominciò da allor:i l'opcr:r. degli Absburio, che do\C"a dcfiniti,amentc muta~ la f\kJ. nomia ctnica della Boemia La rcprebionc, dopo la ,·iuoria, fu spietata. Le. oecu.-..ic.ni capitali, le confische, le cspulsioni non si cont:r.rono. Pochi anni dopO, nel 1627, un editto ordinò ai non cauolici di con,·crtmi o di emigrare. Trentamila famiglie cmi• gnrono • un quarto d('lla popoluionr- di Bormia e di ~1ora\ia, scnza contare i servi. La pane migliore della nazione cèca si dispc-nc in Slovacchia, in Polonia, in Germania, in lnghiltcrra. La nobiltà cèca fu completament<" uadicata e le sue tcrrc furono contisca1e c donate dagli Absburgo a un'altra nobiltà, chc, in parlr, era d'origine tede• sca. in p.:r.rte si andò germaninando. Le città si spopolarono. Vcnnt'ro in musa a ripopolarle commercianti e artigiani tedeschi. Di cèchi non rimaK"ro che i contadini. E anche i vuoti nt"llc campagne la politica df'gli Absbur(l"o colmò con contadini tcdr\Chi cattolici Da allor.:r., le rcg;oni di frontiera furono dctinìti\·amcnte germanizzate. 1...a. lingua ctta decadde al rango di dialetto dei scrvi e dctla campagna; ncll'amministra1ione, nei tribunali, ndl(' scuole non si usò più che il tcdesco. La lotta continuò sotto ~faria Teresa e -otto Giu,f'ppc li La nnionc cadde in un profondo le-targo pcr circa un secolo e mez• 20: fino alla ,igilia della ri\"oluzionc franCCK'. Poi cominciò a risvegliarsi. Quando, nel 1918, si fu risv('gliat2 dcl tutto, di\"orò troppo. Racconteremo in altra occa.sione le \ ic('ndc di questa ttsurrerione. Cli av, cnimc-nti, eh(' abbiamo narrato, sono come il fondo storico del problema d'ori:gi. La rh2litl. d<'i C'èchi e dei tedeschi. cntro i contini della Boemia, non è sona ieri, ma dura, wtto forme ,arie, da sette secoli. E in questo combattimento fr2 slavismo e gcrmancsimo è l'csscnza stcua della storia cèca In qucsti ultimi giorni il dramma procede H"tso 12 su:r. ri:ius1a conclusione. RICCIARDETTO 11 1 Ano rr . N. <O· I On,,,. 1938-m OMNIBur· SETTIMANALEDI ATTUALITA POLITIOA E LETTERARIA ESCE lL SABATOIN 12-16 PA0I.NE ABBONAMENTI Italia• Impero:auo L, 42, umenrt L. 22 IÀl.e?OI anno L, 70, .. mNT.l"t L. 36 OOXI XUMl:RO VXl I.I&& lla.nucrhtl., df11g11l• fotop6.11 anch• H 110np11bbllo1t! 1 no11 •i rnthal1oono, Dt.r11Jo111: Roma • Piaua dilla Pilo\\&,3 T1l1fonoN, 68,470 Amml■l1trulon1: Mllaao• Piw:1 0arlo Erba1 6 T11tfODON, 24,808 h\bUdti: Per millimetrodi alte.na,bue nna 00l01111&1 L, 3, Rholgenl all'Agn1!a 0, BtHcht M:1111110 Via 8111T111t,0 Telefono20.90? Pari(!, 66, 81;1ed11F111MugBalal,-Hoaori
'5 "i,1i :\ ro-.tru;,ionc di Ta.mm,my I lall ~ fu ini;,i,lt,t nel 1 788, un anno dopo la c,tpitol.vione dcg-li ing:lt·,i a Sarato~a e tn· <;Ntimanc prima rlH' \ l'tli"-'iC'p1orlnmata b Co'itituzione dl'gli Stnti Uniti d' AmC'rira. N(•w York l'r:'.'l. una città di J)()('"hl' dc•cinc di migliaia di p<'r'iont, "-Offl'rentl·dl·i guai dl'll.1 ~Ul'fl'a. :"l'cll<'viun.c pro\vi,orie C' fon~mc ,tarn<.1n.1\'a110frotte di oche t·d i hran< hi cli m.ai;tli ..,j ,;co\t;\\ .lnq di nrnb \'O)'.{lia Ù;ilk· altt' niotC' di.:i <:al(•,..,i. Al nuovo <'dihl'io che ,,11d;l\·a c;or• gc..·ndo sull'i-.ol.t di ~fanhatt.w n·nm· d,tto il no111c-li T,11nrn,w; in onore._d·d f<\J>O incli.ino dte il 27 onoh,c 1681 o,pitù Cu~li1·lmo Pcnn, il primo hian• co ,b.HC<tlo ,ul \11010 nordanu·ricano. L1 leggt:ncfa cd il tempo colorirono la fìg11r;1cli quc,to indiano <i dw 90 ;\nni dopo, ,111\•ixx-adelb gm·rra tcm la lll<.\clrq>.Hri,1l,a popolMità <'d il prc- ,tigio cli T,11nmany ('rano cn·-.ciuti fra i coloni in fni\ur.1 tak da fo1lo appa1irt' <·01111· un (-ro<·na1ionalt', un ,,tnto pn•rur ... orr. Cl·rto Gu.~lirlmo ~1ooncy, lipo~1.1fo l' ~io1naJi..,t,\ irl;tnd,·,(•, d,hc l'id('a di conccn1rare in un club, la ,oc·il'lÙdi S;111 Tammany. il "'<'ntirm·nto p.ttriouico dc._·i nuovay,n·k('\i ttnuto alto dagli ,torici av\T11i11wntiin ror-..o. T.ìlt.· l'origine d(·ll'a,•,ocia:rionc cl('<,ti• nata ,1 domin,m· :-le\, York p('r 150 anni, ,1 rontrollarne le elnioni minori I' m.u~i:;:ioria, d (',;t•rcitnrt' b. c-orruzionC', il ric:Hto, b frnd<" 1· l'omicidio su va• ,ti, ..i.nw ba,i rommC'niali. Qu,rndo ~fo011t·y fondò la Tarnma• ny, L, c·ittà non ,nna cirfoli sociali o politici dove la borghc--.ia potc-..,se riunir,i ,('condo le ;1bitudi11i in~lcsi. L'i11i;,i,1tiv.1p, erciò, conobbe ,ubito un l.1rgo Lwon· C' dopo akuni anni di t·..,i,t<:n;.,,r1omc centro ,ocialc di Man• hattan di\ rnnl' il principale luogo di rom <'!{llOd<.'~\iuomini politici di tutta '.':t.·\, York. \'eN) il 1 790 Mooney moriva e nel titolo di grand sachem g-Ii ,uc-cedcva l'amico pili intimo, lo ..,conco;c Aaron Burr. dw tnl\f>Oltò nel rampo pratico l.1 tr(•,n·ntc influenza politica di Tam• ni.tny: nc•llc- elezioni del 1800 Burr ri,ultù \·ic<•-prr,idc-ntc degli Stati Uniti C' fu ,;;olo pc-r pochi voti che non ,i ,h,irurù b rc,idcnza nella Ca,a Bianca. St'conòo le leggi ('kttcirali dd tem• po ,olo ("hi po'<~cdeva una detcnni11.1t;1prnprictrl a\ eva diritto al voto: b Tanuuany prO\ \-idt' a compr,1re in :'-i(·w York fiui;,ie proprietà pc..>rdl·i pre<,,tanome cd a pcr\uadere e scortare" alle urnC' gli ckmcnti da· avrcb• iwrn potu10 .a,,umcre altcg~iarnrnti indip<·ndt·nti o ostili. t ,wominciava a dclincar--i b politica du- l'org,rnizzazionc a\ rcbbt· p(·r,tguito fini) ;1Ì giorni nostri: manipolare lr eh•;.,: nì, tutte le elezioni, e di\ idcre le ~poglie dellt- vittorie fra quanti \'i ave- \ ano contribuito. I po~ti di giudice e di a-...,c,;;<;0rd('i, ~pazzino e cli <,ccriffo. di rn,t<''<trocomunale- e di 1>0,tino. tutti f1,1no ac<"aparrati dal \ icc•pre,idt•n1e Burr e di'1rihuiti fra gli .tdrn·nti :tlb T,rnuu,tll\ Il prr'-idcntc· .\. llamilton ..,; ,c·anclalin,1\';\ e tuonava da \\' ,hhing-- ton, 111;1 le ,ur prott',te cadrvano nd ,ilcrwio o nd ridicolo. Que<;tO periodo fu dcci,;iyo per la Tan1111an\, ,i,t perché d,1 a~,ocia1:i'lnt' prrttéln1t•11tcnuovayorkc·'><'.1,;,un,t" una fì,ionnmia na,:ion,,le. ,;j,\ 1x·rché inco• minciù a ,,·i\'olarc ,otto l'infiut•ma del• l'<'lrm(·nio irl.rnd<'<;edi recente imrni• gr,uiont'. Ed t·cco come a\'\'Cnnc: l.1 T,1mm;m\, p<·r ,·iver<'. a\(·v.i bi,oc::no di \'Oti e per procurar-..cli clo\"C'Vaeliminare· il (ontrollo politico dr-Ile cla,..,i , iffhl'. <1ppoggi,rnclo,ial nuinrro e ,pc- < ialr11l'nt1· alle mi~lì,1ia di immigrati irl.1ndni .1i <1ua!i prometh'\ a la citta• dini11va amrrie,rna in ramhio del \·oto. J)i con•wgu<'nza. la T.unrnany ,;i di• e liiMil pt·r il ~uffragio univer--.ile <' nel 1H21, dopo akuni anni di \'iolenta propag.111d.1. nttt·nn<' il -.un(•,-.o: nello ~t;1to cli ~("\\ York qual\ia,i bianco d,lw dintto al \"Oto. Fu quc,;to c·nwncl.mwnt-. alla Conven;.,ion(' Co,tituzio• 11al1• chr 1hc .1d11lt.1 r.1mrnan\' Jlall. .,..,.icur,1ndo potc·rc· e j.1tt;m;.,,1ai v.iri vu 1,, m dir ,;i altrrnarono nel coman. do dcli.i a,,,K ia;.,ionc-. 11 hibnrio pre,rr'ltato nc·lla riunionr 0111u.1h· dd 18:38 fa(e\'a ammontMc a •1 u·,·n10111il.1dollari il g-uacl.,.~no rica• \,1to dalla p1ot(·1ionc ,1<cordat.t ,1!1e i·,,"' da giuoco, a quelle di pro\litu• 1:ioru· (•d ;1gli 'JMni clandc·,tini di al• < 1,o!in: cl,ll ric:1tti a d.rnno di coloro , h<' ,1 t1m ;_\\ .1110 rwll1· pri~ioni ddl<' I0111hc·in ,1W"'-J di c;iucli7io O\'\.-CTO di ( oloro ( hc trnwvano di pott·rci andan•; dalla nndita cli <,cnt<·nn· t· d,1i ti iliuti ,·t•r,;,111d.ill:t poli;,ia l" d,t~li t'nti JJIUlli<·ip:1li. Qu<'~to hil.1nrio, tutuvia. non com• pr-·ndna du· i pmfitti ordinari; c-o,ì, p1•r e·" rnpio, non era fattn ,cm10 ,wp• pun· fMr/i.d,· dd milione <' durcc-11to• n-11ticinqtwmila do!Ltri che· SarnudC' S\\arthout. un p<·uo g-ro"o ddl'a ..,o. i,vicm1• e tr\ori1·n· di Stato. ,l\"l'\'.l pino m /Jrr1t1to dJlle c.,"<' _c;ov<'rna· ti\/ ,1fTìdatc· .illa "li,\ ~OIYl'~liann. Il hil,uH·i,, non rnc-n;.,ion.ivaneppure i ,rt• 1.u1til<hwmib dri/1.m che il ,ig-nor \\'. ~(. PricC'. procuratore della rC'pubhlica e mtmbro influente della T.1mm;rny, aveva prcc;o ai fondi statali pc-r fa,- ,cne un regalo in vista di eminenti ..,<'rviziresi alla collettività.. Tutta\'ia. il ,;;i)tema non era ancora maturo: per raggiungere ri~ultati Ye• r:uncntc grandioi,i bisognava attcndrre che sachcm diventa,sc il ma.(nifico Gu. ~lidmo ~farcy Twccd. « t-. coc;tui >, si dice in un;l cronaca del tempo, « alto e corpult'ntis!'>imo, di c'lprC)5ione be· ..,,i.Ile e di manine 'ipicce cd a~grcs• "'i\·e. Ila un ..,cnso del comico che offende ,ubito, il portamento pieno di ,pavalda pro,;;opopea e parla !'>empre in dialetto•· Incominciò h carri1..•ra politica nrl 1857, a trc-nt.tqu.ittro anni, e-,;i mi'iC 'ìt1bi10in vista negli ambi<·nti rnmmani,ti per una ..,ua or.1toria po· polarc,ca e pc..·rccrtr trnvate di effetto immcdi.1to e clamoroso. Eletto Super• ,·i,on~ dei Conti, ,i circondò di un.1 handa di centin,1ia di p<'r,;onr che <'ra• no ,1i <,uoi ordini in qualc;ia,i ora del giorno <' della notte. Di,po,c del denaro dello Stato cornc s<"fo,.sc suo e comprò tutto e tutti. Intere- 'itradc, p.trchi, officine, teatri r raffè erano di ,;ua <',rlu-.iva proprietà. Nella città cli .Xcw \"ork non c'c-ra carica politica, a.mmini'-trativa o ~iucfoiari.1 che non venis,e da lui compr.tta cd at-.<'~nata a persona di fiducia. Se alcunt> c;Hichc erano a vi1a <' ~li incaricati ,i ltlO\trav:rno ,c-ompian•nti con la Tammany o col rt'vi<-0rc dei Conti, venivano tolti di mcu.o hrul;_llmcntc. A parte il denaro, il nugnifico T\\·red dovc-tti' il ~uCC('\'lO;1lla ~pr<•g-iudicatez;,...1. cd abilità con le <1uali rimciva a ma• nipolarc le d1·1:ioni: se il posto cr., importantC". T,\ced non esitava a confc. rin· la cittaclin<ul/a americana a dicdrw di mi~liai;i di immìt~-rati per aver• nr il voto. lnoltrC', fu il primo ad isti• tuirc il l'0I0 plurimo: uno stcsc;o indi- \ ìduo '<t r<'cava qu..ittro, cinque, sci volte .::ti!<u' mc per deporre altrettanti YOti. Jn "'~uito il ,i,t<'ma vC'nnc J)f'r• f,,,,ionato e gli elettori tammaniHi ricrn·ttno l'ordine di mette-re diver\e ,e h<'de conu•mpor;.rncamcnte in una ,tc·"a urna. Si gu.1dagna\·a tempo e ~i ottUW\ .1no ric;ultati più plebi~eitari. J'\\{·t.·d ..,j rO\ inò prr l'enc,,i\".1 fidu. ria in ,c..·,tr,,;o e nei c;uoi amici; ac• cadde che con un brn congegnato colpo di mano co,toro riu'icirono a portarlo in ~iudi;,io cd .1 farlo cond,tnna• ,r a dodici .::tnnidi pri~ionc c- ad una lllult,l di 12.;oo doll,ui. Somma mode• ,ta \I' ,i p<·n..,ache ~olo dal 186:; al 1871 Twerd a\·tva ,tornato dall<' ca,c;c ,t<1tali oltre 200 milioni di dollari e rht' ..,j era impo'<..,<'WltOd<·I 6_)<"( di tulU· 11·..o. ,n:11c pag-atr p<'r appalti con• ({''-'i nrllo 'iuto di X<·w York. Il \U0 dominio era durato diciotto anni prt·t.·ì..i.. Il ,;uo arn·,to v<·nn<':1ccolto dalla ~rande mag~ioran7.\ •d('i tammani,ti con doloro~ ,tupore: ,tupore IL FONDATORE DI UNA OEOOR.à.PIA OHE 800ICPARE per la caduta di un uomo co,ç;Ì potente, dolore perché tutti avevano bcnefi• ciato, in maniera più o meno rilevante, del danaro sottratto da T\\'eed allo c;tato cd al municìpio di New York. Dopo un anno di carcere, l'ex-re\'iSOrc dei Conti riuscì ad evadere cd a ripa• rare nella Spagna ; arrestato ed estradato a New York, vi morì due anni dopo. Aveva cinquantacinqu" anni e la sua morte non commosse nessuno. Pochi ricordavano il magnifico Twecd e lo sfarm delle sue feste, dei <,uoi banchetti, delle <,ue donne. La Tam• many. ridotta ormai alle propor-1:ioni modc.,ti,.,ime di società di mutuo t0ecor,;o, viveva <;tentatamcnte e di giorno in ~iomo diminuiva il numero di coloro che si recav,mo a pa..,..,are quakhc ora nei vecchi stanzoni del palauo co.struito qua'<i un ,;('colo in• n,inzi sull'i..,ola di ~trnhattan. Per venti anni circa Tammany 1L\11 dovette accontrntar"-i di vi\'crc sul ri• cordo del pa ..,.;ato. ricattando bottegai equivoci e pro..,titute, millantando un crrdito che più non aveva presso in• ~cnui imrni~rnti, appoggiando,;i a pa• \·idi ladruncoli per ricattarne la re• furtiva. J\·la, col nuo\'o ..,ccolo.una :,uova era di prosperità ..,j apre per Tamman) Hall: Carlo ~(urphy è 'ltato \Celto a capo della .1,;,;;ociazione co..,tui, !le non è un ma.t111fico del tipo T,,ced, ha intc-lligenza e furberia da vendere e cono,cc la kg-gc. Si av\'icina all,1. cinqu~intina, ma è ancora pieno di vigore cd ha molte idee da concrct:irc. li nuovo wclum incomincia con lo "'PC-ZZ,treotrni vincolo sia col pa,;11._,10 remoto e glorio"'o ma non più reali,:. ;,,1bilc. sia col pre,c-nte mode~to e umi.i liante. Drcid<', perciò, una nuova or- ~anizza,:ionc cd indica nuove finalità: non hi'iC>~na..,fruttare lo ,;;tato cd il municipio, ma i cittadini. Lo stato cd il municipio devono intervenire per lcg.1liaarc· tale c;fruttamento. L., rnoralc- puritana importata dagli esuli in~lesi duecentocinquanta ;Hrni prima è troppo stretta per ~li amrrkani di oggi. :,fow York non è più una mi~ra cittadina di pochr ca,e ha\~e; il ,;uo porto è uno dei primi del mondo; per popolazionr è la ~e· conda cittù che e,i,ta sulla terra; il danaro ,i Cr<'~te c;j moltiplica in mi• ,;ura facile cd enorme og-ni giorno ,;;ì che- lo Ytngono a cercare da tutti i ronti:1cnti; la donna è cn11·1ta negli uffici e chiede una lih<'rtà uguale a qut'lla degli uominf per quanto conCC'n1e il l.wom cd I divertirnrnti. f:. que,ta la ~<'" York che :\lurphy prende in comidrrazionc una volta che lo fanno saclum di Tamrnany Hall; è-- quc..,ta la .:-.:cwYork che porterà ~u ~!urphy (' che ~(urphy farli divc-rtire. f ncomincia col noleggiare akuni a..,ma• tiri ,..,pori che non salperanno per lont,rni lidi, ma usciranno ogni sera da New York, faranno un giro nei din. torni e ritorneranno all'alba. In que• Hi vapori org.tniz.za balli, giochi di so· cictà a base di vini e liquori e ,oprattulto sale da giuoco. Alle roulette, è difficile vincere perché, come ~harphy e pochi suoi compari ~anno, i numeri sono calamitati, ma, in compen,;o, ci sono brillanti tavoli di baccarà e faraone dove è po..,(;ibilerifa~i. Se qualcuno prcfc-ri)CCaltri divt•rtim<'nti, ecco le ~aie d~"tballo e di izinna,;;tica ,cralc per ambo i sessi, ecco i ..,aJottini ri,er• vati ovvero i concerti di mu,ica da camera, ecco lc cuccette per fumatori di oppio. Re~ola comune a tutte le \aie è la ~enero,it,\ con la qual<.· lo ,·hampagne cd il u·hi.sJi.)' ~ono fatti circobrc-. L'ini;.,iati\·:\ conobbe mbit0 un ..u. rcc,,o enorm<'. cl,unoro,o. Ri,o~n;1\·a prenotare i po,;ti con di\'tr..,i ~iorni di anticipo oppure pagarli fino a di<'ci \Olte di più. Quando arriva\·a l'autunn(). i piro• ,cafi erano mc..,,i ,l riposo. m,1 ~Iurph, continuav;l con egu,ilc ;1lacrità la ,u<1 opera cli organinatore di diwrtimenti colletti,·i. Si tr.1,;frri,-.1in un luogo anlt.'• no e di..n. tto nei prc.·..,..d,i ~ew York c- , imetteva in funzion(' un \·a,u"imo clwlrl nrl quale le att1<1ttivC'(' lt· CO· modit;Ì. clt.•ipiro,cafi erano pnf1•;,ionatce mohipliratc-. All'ora cli C('na il nunwro dei COJ)('rti '<ali\·;1 fino a '<'ll<.'· mila. Solo di montone- in una s<'r:1 ,cne con,umav,1110 anche di<'ci tonrwllatC". t, diflìcilc far,i un'idea C'he co~a div<·nta..,<,('roil rit<'gno dc-Ila folla e l.1 dcccm . .a del lul"t_~o<"Oltra,corren.· ddlr or('. Furono qur..,te le b:1..i. dC'J:. nu(w<' fortune d<'lla Tamm:rny e fu da ,ti• !ora che· ~<'w York acqui,tò qud· l'a,p<'tto di corru;,ione che lc- è rima• ,to raratH ri,tiro. Con la prot<-,,i0nr della poli;,ia. ormai afqui,ita al d.1• naro cli ~furphy, la metropoli \·c·nm· ,\\ \·olta da una fitta rete per lo ~fruttamt'nto dr! vizio ..,ia tra i ricchi chr tra i poveri. Per r,;<"mpio. il numrro ddlc pro•ilitutc che al tr,,monto ..,j ri• \(•r~a\·.rno ~ui marditpiecli, ,;otto i pcmti e nei parchi di 7':C'w York era ,;ulle trcnt;1cinquemila, ~en;,.1contare qudlr chr facevano il m<',ticrc nri locali not• turni o .1hro\·r. t:ffidalmcnte poco o nulla "i free per arrr,tare quc,t'ond,tt;l di corruzione.'. Dl·I 1(',to la polizia, :'\'ick Cartrr. X.,t Pinkcrton r l'attc-n• zione pubblic,1 rrano a\~ai più propcn..,i ad interc·..,,ar<.idi qurlla forma colori"-tita <' romantica dei dditto C'hc fu l.1 ~Lrno )fora. X(•I fr,1ttcmpo e par.11ldamrntr allo <,viluppo finanziario (TC'!iC'<'vla'influrnza politica di Tamm.mv J (ali, ~ìcfhl" J\huphv. pur continu;rndo ,1 contro!• Lare i ,u0i piro~c;1fi. il ,uo chalrt e- ~li .tltri minuti ,\fTa1i, incominciò ad a"i• cur,H ,i b çon(t'"ionr di vari ~1·n·i;,i pubJ:,lid. Nel ~iro di qualche anno sotto la gestione di Tammany Hall erano i servizi dell'acqua, del gas. del• l'elettricità e delle ferrovie sotterranee. « Si può ricavare più danaro lavo• rando dietro contratti legali che con affari loschi -., questo fu il m:.ggiore contributo del sachem Murphy all,1 filo,;;ofiadella Tammany. L'a\<;OCiazione. in qursto secondo periodo dcll'c.'\'O· lu,:ionc- ~turphy. perdette il carattere primitivo di spavalda a~,:~n~,~ionealla legge, '<i inquadrò nell'attività cco110mic,t dl'llo ,;;tato, <'bhc una facciata decente dietro la quale molte CO<;(p'o• levano na,;conder-i. , Allo ..,çoppio della guerra mondiale :\lurph;• ..,i trovava onnai ad ('\,;e1C' hèn preminente ndla vita americana, ..,ebht·m·di tanto in tanto qualche 'iC<lll· dalo fo\'-C \·rnuto ad appann~irc la n·• CC'nlc reput.1;.,i0nc di Tamm.i,w H.1II. Er.1 naturale quindi <ht l'Jn~hiltNr.1 ..,j ri\'olgh,c a lui per ottc-nc'l'r la for. nitur:\ dd gluco,io da p.11te drgli Stati l"niti. ~lurphy accettò di intcre ..~. ar..,i alla f.,n('nd,1. ma a. due condizioni: che- }'ln~hiltt·• ra !';1i9t.1..,..,ea prC'ndcr<.' il <'ontrollo effettivo, unico. drll'intao ~tato di ::--lewYork <· che ,i impc• gna,.,c- a vcr,argli pc-1 tutt,1 la du1au cldl.1 f0rnitura .pr<ltic.imentc• pc.·r 111110 11tt'mpo d<•lla guerra, cin<]ucmila doli.1ri al giorno. L':lffar<' venne condu,o e- ~furphy ottenne ciò cht nc~,un farlum ,'l\'C'\'a m,\i r:tg-giunto prima di lui. il rontrollo non <;0lo dc-I municipio di X(•w "fork, ma cli tutto lo ,t,no di .Xi'\\ York ,attravcr,o il nro-go\'t·rfMt◊rr. Al Sm1th. ~fo\·irn<'nt.Hi cd ambi;,io..,i furono ~li ultimi anni di Ylurphv: entrato in lott,1 col_ puritano \\'il,on, ~li oppone ,tlh- e-lenoni pre,id('n1iali J.1mr<, Cox. B.1t1uto. d;,i rrpi1bhlic-ani. punta ,ul fido Al Smith per le prm,ime t.·le✓irrni. m,1.ne-I pil'nO cldb lotta muorr all'impron i'-0 il 2:, .tpri)(' 1924. D.tlla mo1tc di :\lurphy. i ,.1ri sa- <l1rm che gli succc-dt.·ttcro ncll'.1mrnini,tra;,ione di Tammany J-Ldl ,;j inge• ~narono di non prrdf'rr trrr<·no. Akuni .umi fa \i tc-ntò di liquidare la l"Cnten.tria ;h~<x-i;.viont'cd il giudice Hof. ~ud:r J)()1tò a termine una pa,.,,ialc m(h1e,t.1 d.dla quale ri..u. ltava un intrrminahik elenco cli ladr0< ini furti rrodi. fal--i. ric.1tti, ccc, comme~~i dall~ ~-uecentornila pl'f'onc impiegate dalla I arnm;111y ne-i \';1ri ~n"iii municip.1li di ~'t•w York. L'inchie,t.1. rhhc.· come unico ri,;ul• tato ,il ritiro prudeniiale in Europa del "-llldMo di ;-.:e,\ York. il car. 1ttc• ri~tifo t· ~iovi.tl<' Jirnmy \\"alkC'r. Al ,uo po,w \'t'111w c-ktto un ,wiatorc- di g-u<•rr,1 italo-.imericano, Fiorçllo L.1 GuJrdia, dw eia cinque anni 1.wora pc_•rclimi11MC.'l'inOucnza politica :ic• c-c•rn1.1t.1nc-1 \'(Tchio rdificio dcll'i..,ola di ~Lrnh,.ntan e [)<'r d,\re a ~ew York un \·olto più decente. L:1 ,;tt-llJ di Tammany Hall si è di nt1ovo offu\tata da akunc ..,C'1tiin,11w, cb <1ua11do,cioè, l'attuale sac-hl'm, l'ir• l.tndt·,t.• Jamr, I l1uc-"',è st.,to ,ottopo- ,to ,lei i..,truttoria pc·nak td accusato di co111plil'itùton un noto e1rn_fst1•r, il ckfunto S< hult:t l'Ola11desr, nonché di 1'\t.'1Ti1iocli ca..,c cl,1giunco t' di prn,ti• luzio1w, di ricatti, di connmicmi. <li c·oJTu7ionC'di pubhlici uffici.tli e \O· pr.1ttutto di organin.wion<" di lotterie dand<·,tim·, IC' famo,e wrl.rtf. Quc•,;tC' ultinH', a dt·tt.1 del magi-.tr.1to inqui• rentc, rC'ndt'vano ;\lb Tamm.i.ny circa <"ento milioni di dollari all'.1nno. Un altro gc·ttito rikvanti..,,irno ('r:l d.1to dalla t.t<;,;;,1dc-I di<'ci e quindici per C<'nto impo<;ta ,;ui gC'rwri alimt'ntari import;1ti nt'i mC'rc:Hi rion:.li. f~ cliffifilc ca!rolarc <·011 1•,,1t11·u,t quanto ,i,t <"o,t.tta all.1 città di :'\ew York I.i g-c-,1ionc·di T,1mmany I I.di. Cn'idt'a appr<h,imati,·;\ può es,c-re data cbl fotto dw cl.li tempo in cui fu elc-tto ,ind,tto Jimm> \\°alkt•r il bilancio mu• nicipal<· di New Yo, k è div<'ntato duC' volte ,upe1ior<· a q1wllo di Londra, pur l's~cndo le due mct1opoli pre'<soa poco ,•g-u,di 1x·r popola;.,ionc e t<'1Titorio.Al. <·uni. romunquc. <,,j fr1m.1110 .-i "><'\<;,tnta milioni dt cloll.1ri annui. altri ..,uperano i (·cnto milioni. Cli ultimi partigiani di Jimmy \\'alkt-r dicono che da quan. do b Tammanv ha ceduto il controllo municipale le 'PC''-<' nor. V>no diminuite ,cn,ibilnlC'ntc. ~1a i laguardì~ti' ri..,pondono chc la loro gestione si è trovata cli frontc al gravo,i,,imo pro. blcma dell'a.,..,i,tcnza d<'i di...occupati, problema eh<' al tempo di Jimmy Walhr in parte non csi!lteva, in parte non v(•ni\'a ri<;,olto. Tutte quc-stc accuse, però, non avreb• bno potuto incrinare la facci3.t,, di Jc. galità dit'tro la qunlC' lavorava la Tammany, se nrllc- clezÌ'lni dt'I novembre <,cor,;o non fo,'ìc <;t3.tOeletto di.strict atro,ne;· (proc111-,1tort'ddla repubblica) l'.w\·ocato Thomac; Dcwey, un uomo sulla quarantina. piccolo, bruno, ncrvo~o, ambi1io.._i..,simoc. andidato alle elezioni di go\'Crnatorc per lo Stato di New York. ;\emico dichiarato ddl'a~~ié\7ione dì ~1a11h.1ttan, si dette ,;ubno da fare per racC'oglic:rt"materiale d'accu'<a contro il sachem Hincs cd i suoi ,1ccoliti r>il1 vicini. Quindi fCC'l'in modo di coitlicrc ,;;ul fatto alcuni i111imidi Jlinc,; cd infine ottenne l'aix·rtur_a del pl"occsc;ocontro co~tui, pur l..t,t.·1andoloa piC'de lihcro. Durante le udienze. qua,:i tutti i luo• gotencnti di Hinc.:, nella <,pcranza di cavar,cla con poco danno, hanno fatto a gara nc-11 1.l.C<"u,arcil loro capo: Hines, pallido • tri'ìtt·, '<i comprimr il cuore con gc..,t1patetici e non ri\ponde. Qualche volta, quando è più incal;,,.1.todalla v.1lang,1 di accuse, ..,orride con melanconica amarnza. guarda i giurati cd il pubblico t' <:crolla ra..,,cgnato le !ipal• le. com<' a dirr: « Che ci po,;"-0fare? lo vedr1c tutti che- son,:, vittima delle politica ... -.. Quando alla litania delle accu\C .:i aggiunge qualche fatto pie• c.tntc. qualche ,candalo di donne, qualche due-Ilo orator·io. il pubblico mani• fc,t,1 con ingordi gridi di gioia cd il prr<:identc. Fr·ancc<,co Pecora, suona il campanello cd impone ,ilrmio. Verso le dodici \i interrompe !"udienza e l'aula ,i mut.1 in un rdcttorio. Il mite albino I linr, e-.:cc·accomp.1~11.no da~li avvocati (i migliori di Xrw York) e dopo una mezz'ora ritorn., al ~uo poi,tO con aria \fìduciata e dc-prc-"a. I ~iornali. cl,\l (";_lfltOloro. rccit.rno la curio,it.ì. popolare c0n titoli pepati ,u tutta l.1 pagina. con '-lrJnt' fotografie e 1>iù,tr.mi di~c~ni, con rc,onmti dettttgli.1ti cd abboncl.\nti di ,tCcrnni cd allmioni a per~o11alili'1molto in vi'<ta. Sai-.ì tond,rnnato I lint'..,? C<'rto, i delitti ~rio tanti r co,ì ,·viclf'nti dw in qual,i:i,i altro· 1rih11na\e la ri,po..,ta \a• rcbhc· ovvi:.. :\-I.i.per b k-ggl' g-iud1ziari.1 ddlo ,tato di Nnv York \'i può c,,t·rr condanna ..,olo in '('quito a v,•r• detto un.tnime dc-i dodici giurati e si ,.1 d1t· 11011 i: impo"1bilc compr-vnc o corl\"inc1•re almc·rv, uno. A 1>:-irtt'cib. ,$!li a\ \·ocati di Hinc,; ,ono ro1ti a tutt<' le .1,tlui<· ciel nic..t.i<"- rr. come hanno dimo,tr.ito nell'udienza clt·l 13 u. ,. appiglianclo,i .td un lit·\ r difrtto di forma dc-ll'impctu<hO di.strict auo,-,u·J <'d otH•1wudo l'.umullamt'nto dc-I proCl'"•O. Perrhé- gur~to vcn~a ri~tpt.'ltO, oaorr<· rinnovan· la ric.hic-,ta di ~iudi;,io d;1\'anti ad un ..Jtro ma~i\trato ,·d alti i giurati. P('r ora llin(', ,;i è assicurato la li• brrtà per parrcchi mc·,i. In '-t'~uito i '-UOi ;w,·ocati tro\·eranno di c-<•rt0qualc!1<' co,a d'altro per olle• lll'r<' 1~u0\.·iannulbnwnti e cli quc,to p;1"0 11 ,mclaco Fiorello La C11.1rdia, il proc-u1atorl· D(·\\"C'\- ('ci il giudice Pc-• l·ma potrl'bht-ro tr;1rnontarc- (0 d un .11tm ma.~11i(ico potn·hhc· \Tnirc- ;1 puntdbr(' il t<·1Hnm.1ntc <·dificio di ~lanhattan e a farlo hrilla1c- delle antirhe luc_i. In_ e!"fctti, la Tammany fll)ll è un ,,,,cx1.v1on(' qualunquc- 1 un ,;otto. proclon,, natur;1Jr dcll.1 ,·ita municiJ~al.<n' u?\;~vorkt•"-'· f:'. pre..,,oché- irnpo,- ,;1hil<·d1111mar<'l'una l.1,c·i.rndo immutata l'.dtra. Ta111rn;1ny I fall. coetanea dc·ll,1 Co. '1Ìtmimw .tlll('ri<"an:i. C' frutto ckll'f:ntmia,mo patri0ttiro ..,u,<"it.ttocl.dla \·ittoria ,u\ rwmico, è for"'l' clr,tin.tta a vomparire c-ontt'mpora1wam<'ntc ;11la Co,titu;,ion<' cd in ,c·guito ;,d una dt•- prc\,ionc del \entimento na:rionalc-. Co~ì ragionano i nuo\·ayorke,i. mc-n1r<' appl,wdono J.tm(', I linc•<;,clifl'11,01Cd"ella Tammanv. ,u\lc• c;pi,\~gc-,alle for,c e nri ritrovi notturni. L'ultimo rnchnn di..,tribuì~cc· auto• ~-r.ifi con mel.rnconid ~orri,i i.' tutti o qua..,ì, ..,j ,cntono \·;1~,m\C'ntl'c,mun~ ..~. i e ~ddi,.f.ut1. ,IOIIN KYNES
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