Omnibus - anno II - n.39 - 24 settembre 1938

IL SOFM DELLE MUSE \t '\R'FE oratoria non ,i può din .•. t.:lula in qur,ti ultimi tempi .lbhi,1 ..wu• to fortun,1 lctter,uÌ.lj di\'nlt;.it..i vi, tÌI ,pl'Ci;ìlmcntc politica 1 quasi ha t,1gli,1to i JXmti e-on l',1rtc dello ~tri• ,r-r(·. T.into che un pro,,norc di giorn.-,Ji può r,-,(·n.· imr~wi,to ,1ppt·na in ,niui dc-.tinati dd t·,..,l·rc lètti d.w.uni .1 un puhhlico, in çonfrrem:e. cioè. ,-<Hlll)thtc PL"f rommi,..,ìonc. Cht: l'ar• te cld ~iornali,t,l e qucll,1 ck•ll'o1.ltOrt' ..1 tutti paiono lont;.111c fr,1 loro. L'artirolo ,,·mpr<· pn',unw nel lt·tton.: , it;1 ,e non quirta, aµpart.1.t,1: prontt·1.1,1 nl'I co)!'.litn.· b ,oui~lieu.1 dl'II., p.trol., più dw dl'll.1 fr.1,c.:: mentre l'or.1✓iom: i: f.tlt,l pt·t ;1,colt.1l01i illlt'I\ C'I\Uti a llll,l t:t·lt-h1,,1io1w a una fr,1a, non :.olt.into ., h'11ckH· l'onTrhio m.1 .1 p.irtccip.1re n,n l'.11111110. E (hi p.1rla ,.1 ,L·mpn: in- < ontro a chi ;.1,roh..1: a 1>re,L·ni1Li' ,uoi 1.w11,ic11, t ~uo1 g-iudi.1i, i ,uoi (.·ntu- ,i..t,1ni: inco,•tn) imprO\"\i,o. fo1,(.·. do- \T k pJrok più ,tltt· ,(.'l'\'01\0 ad unr comunl· ..u. _{!g,._·..,1io1E1rtr•o. fXTthi· l'.1rtl' ddl'o1.,to1t..· kttn;.u10 Lhc cornm(·mc1r;.1 i ~,.mdi rt•..,t.t K,1t1.1le t.: un poco. nd ,t.·n,o mi_g-liorc, 1... tnoni1..·,t. Cgo 0Jctti tutt,H·i,1 non l:: oraton..' di prolb,1ont.·. Pubblicando in P,ù t'll"l dei liti i ,uni <li,1..·01,i,~uit11 per rom111..i.i.o1w uflìt1,1h: .1 to1nmt·rncn,1re Giotto l' ~1.litani. FcNolo e C.nduc1.·i. h.1ttori l' Di Gi.1con10. c poi t.,nti alti i pìllori 1.· ~culto, i, Ojetti dù modo al (1011i,1a kttc1Mio di p11.nd1.:re ,1kuni .tppunt1 ,u un.i pio,,t µubbii<i,ticil fr.1 le pili fortunate di qm·,t'ultimo mt·z;,o "-nolo. L')'.!;oOjetti è dc..·Itutto ~criuore 1x:r g:iorn;di; un giorn.di:-.tj che tr.1c la :-.u.t i,pirJzionc .t , olt•t ,1 ,·olta ~condo L:li umori ciel giorno. Tutt.1 una borglw,ia. cduc,1t.1si fra C.1rducc..:ie D' Annum:io. ha ca·duto 1rova1t.' nei suoi ,crini il dignito~ \Olto di :,é. lJictro Owui. rcrt,uuentc. come .iccade .~ -.rrittNi dei quali b pro:o-,l n,hCl' da :-.tudio e non d;.1 t·,tro nativo, 5tanno ,x,i .1hn \Crittori. I µiù grandi fr;.1 quelli del pa ....1. to, i più eletti fr-..1q.uelli mcor.1 a noi pro,,imi. Guicciardini e D.n.anuti re:-.tano. ,ccondo certt: confr.,..ioni h,ciatc c,\dcre da Ojetti qua 1· 1,\. fr,1 gli autori più ambiti; poi ecco l'in,t.'g-namento e, idcntc di amabili pro- <1to1·i come Baretti e i Gozzi; e fo,almc-ntl' Carducci. qu.l\Ì p('r le n('C("•'-ità d'una cduC'•1zionc :wuta,i agli inizi drll.1 tcr.ta ftalia; poi, per .tflìnit.ì di ~u- ...10. D'Annunzio e Ba1rè:,. ~la altri ,nitori colpirono il g:u,to di Ugo 01etti con le immagini. con l'umore. e molta dl'lla ,ua amabilità di noni,ta tiene di qudtt L-1tuità eh<.· ha a\'vinto una ~c1wr.vionc ad Anatolio France. E ~ono nomi. Qu(•lli che abbì .n. no L.ttt<l. buoni ad indicare i te, mini d'una i,pir.1.1io1w l' d'un glMO. La pro,a di L"~o O1rtt1, dw è d'un ~iornali~ta cduc."\hhi co11 lungo tr.1va~lio, per annl e per .umi, ~ulle terze pagine elci 2"ioin.1li. ri, ..~mdc poi ad altri car.1ttcri. Ci -,i ,, ntc un autore che pre$Ulll(.' d'c;;'-(•rc ll'tto da gente ,t.•mprc pronta •1 c:ol!iicre la nobiltà d'un co,t1 utto, la con- <"innità d'una fra~·. l'c~.Hten.t d'un.i pJrola. Talvolt.t. si direbbe- che Oktti ~iochi JX'r il dikttanti~mo umani,tico dei suoi lettori; qu,1t.i clw pc, lui il giunJ.::C'fe a pagine linde e pian·vol• ml'ntc rompo,te -,i,1 Li prova d'una .,bilità cui soprattutto 5i tiene. Il j,ammtnto cht presentiamo è tolto da un libro di mtmo,ie, intitolato alla Sterne \'ì.\ggio sentimentale, e so1tto da uno dei più ciHÌOJi ed intue11anti urittori dtUa Ruma d"oggi: l'iklo, SlclonA1. Lo Skloi;- J,h. che fu commiJlario politico al fronte ouidenlale duMnte il govuno di KutnJJ.i, agente roJJo in Per1ia dopo il colpo di Jt,210 bolurvico, utile 1n Germania, pe,ché JV• 1pettato di tra..imt:nto dai comunisti, e che, ritoHiato In patria, doveva divenire una delle mn,ti dirigenti del ,inema 1ovittico, per poi cadtrt: di nuovo ai noJt,i giorni in li1g,a:.ia del rrgime, raaonta in quote pa• ,,ne la i;1ta dt:i letterati della capitale durar.ti' gli anni drlla guerra civile. Ml e Ca1a drllr ..t.,ti >, come fu ba:teuato un vecchio palauo adibito a tale ~copo, dit..·rnne il loro ,irovero. I coTJi dt:ll'/Jtituto di Storia dttl'ArU f,"ono un altro dei meu.• con cui, JOtto il patronato dr Corki, Ji cercò di JOccorrue .cl'111telltlluah e gli artiJti. e nei dt.a rd,- /rti funt.ionò u(la 1pecie d'accader,ua, doi;e )AfouAi irueznava eJtetica e tt:oria letteraria, Cum1liov leouca poetica, e ,(amiatin 1tiliJti(a ddla prosa. Fu intorno a qut:lla caurdra che SJ..lo1,.·1keilabor~ la dottrina del jo,malirmo runo ,, metodo critico d1 cui egli fu il capouuola, e rhe traJ/ormatJtl In 1tud10 delle opue letterarie i11 una Jorta -f, filologia estetica. ~ t·r comincia il r.1nonto d'una ~\' l'"i~tt·nza ..c111,1 cvtnti. dt·lla _. pro'-a quotidiana <l<'ll.l vita ..o. , ietica. :\f'imtalbi nella «Ca~,l ddlc..• Art, ,, t· raccolta tutta l,1 mia roha L1 mi.-.i in una carroaina da bambini, e J,1 i,,pin,i fino ali.l e C..t<ia delle .\11i >. Fra le mie prov\'i-,tc e i 1nic1 hagagli. le co~ più preziose erano un r "A ri1cblo di punrt per cam,o lntndit.ort, il •ostro roman,o, 1ig11ori111m, ! l piacioto molt111imo" Ugo Ojetti vnamentc è ,t.tto lo -"PCC· ehio iutcllcttu.dr. e morale d'un.i RCllC· r.1zionl' che. pur fra guerre e rivolginwnti. ~i è comcrvata intatta e ~ercna fino •1i no~tri giorni: la generazione. cioè, de.:i carducciani che impararono ,td amare moderatamente D'Annunzio \Cdendovi il cultore di co:,e alte e belle. Oi e~sa il Conte Ottal.'Ìo e Tantalo hanno ,,vuto la ~orte d'c<;.~re i croniqi: ,;,crivcndo ora d'J.rtc ora di lcucr.ttura; qu.1lchc volta. con amabile sccttici,mo, di moralità. Al punto di svcgli;.uc le più JCCC'-e polemiche. La ,;:toria dei rapporti di lJg-o Ojetti coi _g-iovani è fra le più pittore ..c.hc. E ~i dice gio\"ani. ragionando pur di :.CritJori, di artisti incanutiti in battaglia contro di lui. Ogni mo:-.tr.1 d'arte ha <,u,;:citatonei pittori e n<"gli scrittori odi ~ontro il croni,ta del Corriere della St'ra co<oÌavaro di coraggio, e talvolta, a dire il vcro1 pronto a scoperte non <.empn.- c:ap..iti di giustific,1rc l'inattesa ~cnero:o-ità. J letterati poi -.ono rimasti c;ul chi vive. Pe1,aso e Po,1 furono riviste che dettero lavoro a tanti: anche a qudli più discosti dalle idee letterarie presumibili solo ;1lla µrima lettura d'una e Co'-a vist,t :.. ~b. i più finirono col trovar,i bene in un !>alotto h·ttcr.1rio dove era almeno una volta obblig.1torio il reciproco rbpctto per il variare dei gmti e del giudi,io. Ojetti s,tpeva dirigerle. le sue rivi~te, con un di'>t;icco che non im1x-diva d'altra parte una vie;ilan;,,;alontana. E non è mancata fino ad oggi quakht· curiosità ver- '-0 di lui come scrittore e pubhlirista. f più giovanì forse furono i più stuµiti cli trovare una pro!>.l lind.t e. talvolt,t. <.('non scarna. clc~antcmcntc sohri.1, in un autore n.1to ",OtlO -.cgni molto lont,llli. E c:e ne stupivano, e 1>0i fini\'ano (.01 lc_g-e;ercquasi inc<"rti nei riguardi delle proprie imprcsc:ioni. Eppure, come sempre, certe titubanze po' di farina e di cereali, cd una bot• tiglia d'olio di c:cmi. Entrai nella e Cas.1. delle Arti > senza il permesso del· 1·~1mmini,tr.1zionc, Abitavo in fondo :i.d un andito lun- ~hi$,imo, dc-uo il e Vicolo di Piast >, perché metteva capo alla carnera dove ~tava il poct,1 Pia.st. Piast indossava un paio· di pantaloni a scacchi, a scaccht'tti bi:mchi e m·rì, e :,i torceva 1c m;.tni recitando vcr ..i. Talor,t parlav.1 lwni,simo. ma a metà del disco(',() s'interrompeva e re,;tava ammutolito per mcuo minuto. Durante que ..ti istanti di JMU'-a non "<"mbrava più presente. L'n'altra dt'nominazionr dell'andito ,•ra quella di e G<.1bbiadelle scimmie». E difatti ne a,·c\·a l'aspetto. con le sue porle oscure. la sca.letta di ferro, i tubi d,t stufa che s'incrociavano sopra le nostre tciae. Poi c'(.'la anche' La cucina. tutta a mattonelle azzurre e bianche. coi fornelli nel centro. La cucin.1 era pulita, ma inv;ha da s<"arafag~i. l.:n porcellino di l::itte trottcrellav.1 ,ull'impiantito. ~rugnendo fievolmente. Si cibava wltanto di c;carafa~~i e non riusciva a ingrat. ..a.rc, così che si dovette vende.:rlo. J\cc.:anto a mc, nella e G,1hbi,l dC"llc ,cimmic ». abitava :\lichclc S101,imski. ,\ quell'epoca non <'ra ancora narrator<'. Preparava i suoi Salotti letterari, cd av<·va appena finito la biografia di Gorki. Quando riusciva ad avere del pane, lo divorava :i.vidamente. Pili oltre vivrva Alessandro Grin, tetro e taavevano fo~c un'intima ragione. Stupiva for,e nella pro.\a di Ugo Ojctti Lrnd,Hncnto semplice, non vii.toso. vi- <·ino. in apparenza, al g-mto formatosi in Italia con l'ambizione del racconto e della novella; mentre <oconcNt,wa poi la si_g-norilità troppo facile, tro1>po ,icura di sé. Per la proc.a di Ugo Ojctti forse accade, ad c,scrc sinceri, quello <he accade per molti dei suoi g-iudi.ti -.u pitture e sculture. Quando il giudi.t10 è _generico, non fermo su d('terminati pittori e :,cultori, e tocca ::ugomenti attuali come i grandi qu.ldri. gli affreschi, la moderna .uchitcttura n<'S· suno può non consentire; e ,olcnticri tutti si consente. Resta tuttavia come una riscr\'a mentale. Spesso abbiamo udito esclamare a proposito: e t giusto quello che Ojetti dice, n1..1 non per le ra~ioni che spin~crcbbero mc d dire lo stesso>. Che è ragion;1mcnto errato poichf un g-iurfo:io non può ,nere v;.tri moti,i, e -.e li ha. solo uno di essi è il vero. ~ta quell'imprc.s- -.ionc di concord.1re a condizione resta : dovu1,1 a un variare delle ideC". ScrittorC' e-hl•, purr ,lltraH·r<io il mutare del gu\tO, h.1 saputo dare alla :,u,l pro'ia di pubblicist,l un acn·nto non 1r,.111sitorio.né le~ato a una stagion<'. Oicui non può tutt.tvia specchiare nelle sue parole che il volto d'una genera,,iorw. Chi è venuto dopo. può crcd(·re di tro, ,lfl' qualco~a di ~é nc.•11,l ,u;.t pro,a. m.1 non è ch(· una illmio• ne•. Di qui Jc, irruenti rc-a.tioni che hanno f.itto del c-ronist;t del Corrieu· dd, la sera qua,i un nc·inico dt'I StTolo; nwntre era tanto più giusto bad.m: '◊ltanto alle qualit,1 d'un pro,atorc app,1rtenentc a un,l tradi,donr di pubblici,ti e di lettori eccezionalmente col1(·- .,,11i d.1 affetti e da idee: un.1 tradi- .tionc che forse ormai va l.rng-uendo. ARRIGO BENEDETTI citurno. come un forz,tto che ha da ,cont;1r(' ancora metà della condanna. Gri11 stava 1'Crivendo la ~u.3. nonll,, I veli crèmisi, bella e frc!C3. Il mio letto era troppo stretto. Stavo già soffrendo la fame. Da mangiare non c'era che una mim·.-.tr,1 di ~1.mturco. Ogni giorno lo stesso. Spc"'° ero as,.1lito dal vomito. Non c'era un tavolino da scriv<•rc, mobile prr mc indi,p1..•n,.1bilc. :,,,;e chic~i e ne ottenni uno. all'ame1ic.1na: tcrroriu.tndo J.1ca- ,a. ~I.l prc·,to fui tr.cl<;frrito al primo pi:i.no, in una ,tan.1a a due fim·,tre che da\ano sul canale dC'lla ~foika. Più in là la cupola della cattedrale di Ka<.an e i culmini \'Crcli dei uioppi. Qui tutti i m<'bili erano enormi. A fi.rnco c'er.1 un J,1\'andino. D'allora in poi vi"i un po' meglio. I).i.I mio vi,1g-gio in l,'uaina m'era rc~tato un po' di 1ucchero. Lo mang-ia,o come pane. Se non a,Nc vi,~uto in Rut.sia dal 1 17 al '21 non ,·i potete• fi~rurar(· a che punto il roq>0 (' il ct•rvdlo ;tbbi.m bi<,0gno di zucchc-ro. Il corpo ne h.1 bisor:no. l' per ottc·nnlo. giuoca d'astu1ia. Com'è difficiJ(' po1t.1- 'rc a c;:,~a dcllt• zollette di .tucchero! E quando in ra-.a d'a1nin ~, ..c.or~c un.i zuccheriera l.,,ciata -,u un t.t\'Olo, è difficile rinunci.ire a ml·tt<•1l,(·nc in bocci\ qualche penctti1lf. Lo ~ucch<'ro e il burro! Il parw 'li fa de~idc1.1n· di meno, benché io <1bbia vi"uto deg-li .umi col pemi<TO dd pane fht.o in mrnte. Si dice• che lo .1.ucc-heroe i gra,si siano indi,pcnsabili al fun1ion.11ncnto del Primo di,wriario b1bl1ografico dei giovani 1cri1tori italiani (Prosatori e poeti) (Editrice Successo, Milano, 1938. L. 8). Sono cinquecento voci scelte su settemila, secondo i compilatori di questo volumetto, ch'è il dizionario delle uhirne leve a pagamento. Vi si leggono propositi e cenni all'opera svolta. A~lli Pasquale prepara un \"Olumc di no\·clle, Albanese Spartaco, studente liceale, e ha molte molte novelle, e molte ne sta pn:par.mdo >; e molli gli altri che no11potendo pubbr.care una loro nutrita bibliografia annunciano di a\"ere sotto i torchi volumi di veni e di prosa. Along Park Mario, autore della raccolta, scrive di sé a pagina 21: e Nato su questo mondo molti e molti anni fa. Ha pubblicato numerose opere che lo stesso autore definisce: "puzzonate'' e si ripromct1e dì scrivere un !il,ro di 'icuro succe>S<.>u:n nuo\"Oorario ferroviario :t. Nella prda1.ione poi di Mario Fanfani (nato a ~filano il 6-2-1913, col-'\ labora1ore di rhistc e giornali): e Già in altra occasione d'altronde era da luì (Mario Along Park) scaturita l'idea nuova: " Basta con le prc-fazioni dì firme cele• bri " ... >, e 1 gio\·ani scrittori sono puri.,.>, e Il grido più ,·ohe udito, giunto da tutti i bti e col tono di tutt~ le voci: "Largo ai giovani! ", è rimasto una puu e semplice csprE>ssioncgrafica L.i colpa è un po' di lutti e le ('él.U5" sono molte e di- \·crM.",Ora io \'Oglio. nl'I nome di tutti i gio,·:ini scrittori d'Italia, t•saminarlc obict• tÌ\amcntc >. Mar:o FAnfani peri cosi ragiona dd Premio S.-in Rrmo < Pur do,·endo rinunci.are a formular giudizi, e solo perché altri lo ha già fa.110, ci si può limita1c ;,,Ile constatazioni.\Ùgni anno, ormai, dopo l'assegnazione di ques10 o quel premio, una \ occ indign,H,t si lc\a E, qu,ui a condudi·rc, Mario Fiinlani In fotto di giornali e di pubblicazioni lcueraric in gentrc assistiamo al fenomeno di Hre piccole coalizioni.. >. Al grido: e Di qui non si passa!>. SISTO <l'rvdlo. E ,ut pc~n· .iffumirato prima o poi .-.i,cri,·cranno po{'mÌ: era il e cibo ,arro > degli 1lf.1111.1ti. In autunno fui nomin;ito profe!-Wrr all'htìtuto di Stori.t dell'.-\r\c. La co- ,J. mi fece piact:re; ama,·o l'btituto. Tutt<.1 In. vit.1 ho b,·or.1to a ~balzi. A quindici anni non couo~ce,·o l'orologio, anche ora ricordo ,l mala 1x-na l'ordine dei mc,i: non \CmO mai riusciti ad entrarmi bene- in mente. Eppure ,1 modo mio ho lavor~1to molto. e ho lctto molti roman.1i. AH·ndo t1ovato il modo con cui ancl;l\",t letto Stc1 ne, l'ho ri-,u<;.citatoin Ru ..... i,1, 1· ho mo,trato la parcntda di Stcrnc (on Byron. In fondo, il mio e mrtodo formale » è <,l'fnplicc: 1111 ritorno alb m<\C\tri;_1. Qut·llo che \''è di meglio, è che c,so non nega l.1 pn:,f'111.1 dcllr idee ncll' artc·. ma consid(·ra il co ..i.dcktto con• tu1uto come \lllO del,{li a5pctti della forma. Cn pcn,iero ,i contr,tpponc a un altro pen\i<"ro, come una parola a un'altra parob. u11'i111maj!in(•a un'<.\1tra irpmae;-inc. Xcll.1 ,u,t c,st•n;,,;a l'..irtc è un <:lcmcnto ironico e di~truttivo. E,,a ra\'viva il mondo. Il ,uo compito ì: di creare delle di<iuguaglianze, e vi giun~c mcdiantl' ,imilitudini. E~ta su- "< ita nuo\'i generi e nuoH' forme ca• noni.1.1..indo le fornw infr,im i e immature. Così Pmhkin pro"icnc dalla poc- ,ia d'album. Nck1a'.'lov dal uaudtville, Blok cl,illa romanu zing,tre,ca, ~Iaja1-.ov,ki dalla ,)()(',ia umori,tica. Tutto. l'q>oca e la vicl'nda dc~li eroi non <·,du,c. tutto na,ce allo ,copo di moti, are la fornia.,. C na que..,tionc dcll'.1rtc senza o~g<'tto non c,i'.')te; l'arte ,1 :wiluppa con l'iutclfo?;t'nza della sua tC<"nica. La tecnira elci romanzo ha u c•HO il pt,,onaggio. quella della scena il caratt<"rc: andw Amitto è creato dal\,1 tccnic,t della ,cena. lo odio i critici mi,tici alla lvanòv ©~a~w~~J@ ~} 1;<;-~~t~ucc;,~!~r~:~"~'r ~i',~~1:: 1 ;~~~ ~ Poeta, scnti,·a qu:mta poc~aa ,·'era, anche se mtcrnuttente e come 11nped1tada nodi moltcplic1, net vcr:i-1e nella prosa di :\"iccolò. S11hsta. apprezza, ,1 quel laborio- ~o e spc:i.so geniale sfacccttamcnto ddla parola e dcll:t frase. E più d'una ,olta, nt:M"hanni matun e nei ~enih, motn i e 11nmag1ni d\ quella poesia nsahrono dal profondo n rmfrescargh l'isp1raz1~ne. l'n c:i.cmpio. :'\cll'clct,:i.t .lii, Valrhirie per i /murali d1 Efisabetla ù11ptrntriu r~- gUla d Carducci immagina clu- in una notte ~erena le Vakhme traggano all'Ach1lleo d1 C'orfu l'anima della SO\ rana ass,1ssmarn e che in quel rifugio prediletto ella tro, 1 finalmente l'oblio della ,•1ta e la p,1ce. Ebbene: l'isola ionia lorichiama al Tommaseo, il qu:1lc an una pagina memor.inda del S11pp/i;;;io di tm lta- /ia,io a C'urj,i a,·eva C\'0cato lo spettacolo offenogh Jalla sua tcrr.t d'esilio 111 una delle ultime notti ch'egli ,·i ,n·c,a trascorso. Senonché di quella descrizione - bdla, ma troppo minuziosa ed elaborata con tecnica di musa1c1sta il Carducci scelse con mano maestra qualche par11colarc e lo rese p_ill efficace 1solandolo. Niccolò ayeva scritto: L..i ~,i-11.., \ cm•1f' t1a ll!t uodì {·d otcideme più alto rispkndt' in ~0Ji1udim.:~C'IC• n.i; di C'Onlro,più bas.so di lei, sorge dai monti <l"Epirola Luna, t' C01)gi11nglc'lpiro .1 Corfù con una tr..icC"i.di i hicc. E G1osuc: Sorge l..l bianca luna d.1· monti d'Epi10 cd allung.1 sino a Lcuc.i l.l face m:mol.l1Ht· su 'I mare-. Forse non con egual<' conslpc,olczz;l, ma certo con eguale dlì.cacia, il Carducci riprese e foce suo quel senso d'estasi che spira nella prosa tommascìana al ricordo della bt:ata dolcezza di quella notte. e .un pt'IISÌCtO di\'ino », a\·cva scrillo Siccolò, e era infuso in qudlo ~pett.1co\o>. E G1osue, da poeta, ispir-ando~i a quella prosa come d1rctta1m:ntc alla natura: Ticn 1.-iJpirtale :i,a un',\ha St'rt·na quiete come d'cliJio sotto la grai.io~a luna Un altro esempio. C'è una poesia del Tommaseo che incomincia: Lieve qual sogno, e lìmpid.i Come un albor del vero, Una leggiadra immagine Spunta nel mio pensiero; E a quel pudico e timido Raggio, le idee si pingono In placido candor: E 2. lt:i, come ad anuc.i. Del suo segreto ;i.mica, Arride il mio dolor. È l'ode che nella raccolta del 1ij72 s'intatola A Jmteiulla riaa e che fu ispirata .1 Niccolò trentenne dal suo affetto e quasi amore per la figliola minore di Gino Cappont, Ortensia. andata poi sposa al marchese Attilio fncontri. All'Ortensia ancora fanciulla egli diresse (almeno in i:i.pirito) anche una ballata, A gim:auetta, e all'Ortensia maritata l'ode, più che austera, A w,a marcheJa purtorie11te. li _.,enso e 11colore di quell'incontro fra la giovinetta patrizia e lo scontroso poeta orgoglioso della sua origine popolana ci è dato, oltre che dai versi, da una lunga e bcllis~ sima lettera d1 Niccolò al marchcs.e Gino. A mc ora importa soltanto lo spunto offerto al Carducci: quell'1mmaginc femminile che rasserena col suo candore l'anima addolorata del poeta. Essa riappare ncll'asclcpiadca carducciana intitolata Sole d'im;c.r,,o: ICi:rnmnik. e l'assa'>:.ino dt•lla kth:r;ttU· ra russa. il fallito Bit·lin,ki ... P(.·n,;1tc eh<.· il giu, i..t.1 Koni affcrnM che il :,j. gnificato di Puc:hkin st.i m:11.t $U,l <lift':,.\ dt•ll.\ g1u1i,1 popolare! ... Ounqut·, il burro è jndi,pen~,tbihs ,ll1'1101110. La mia 11ipQtlll,lM,1rina. qu.md'na mal.11,1, chiedeva <i<:mprcciel burro. andw 'iOio sulla punt<.\ ddla linc:ua.. \nch'io ,olt·,·o ~l'llll)rC' burro (.' ,unhno. S1· fo,-,i ..iato un pc)(:ta, a, rei :,critto un J>OCma sul burro. Cmì continuavo i miei ror,i all'J-.ti• tuto d1 Storia ddl'.\1tc. Gli ,.tllirvi b- ,ora,.1110 beni\-.imo. l'htituto ,wcv., k~na, ma non c'era il denaro per farla ~<gare. Si gda,·a. Gd.tvano le µarC"ti e k coi tint· del sontuo~o <·dific-io. In ~r- [!r('IL'1i.1 I<· d,ntilogr.1fc ,i gonfi,wano di farne e di freddo. C"n nugolo di va• por<· ,i librav.1 sulle no,trc tc~te. Fa- (T\';tmo l'anafoi di qualche rom.1n;,,;o, <;.opr.ittutto ingk~c: Dc Foc, Sterne. Dickc·n,. lo pa1 lo attcntarncmC'. e attenta.m('ntr m'a..coltano. E m'at.coltano anche il gelo e il Circolo Pobrc Artico. f:'. l.t civiltà rm.sa che sta morendo. m.1 che 11On ,i .1rrcndc. Dirimpl'ttO ,t mc st,l\·a ,cduto uno ,tudc-ntt'. opnaio litografo. Di lc..::ione in k.1ione illividivà \Cmpre di più. Qu.,klw giorno prim,t aw"a ktto un.1 c,er<'Ìl,l.tionc su Fieldinc;. Avev.1 le orecchie diafant:, che tralucevano non d'un colore ro,so ma bianchiccio. l.!n giorno, u,c('ndo cl.li corso, cadde per i,tr,\da. I.o r.1ccol"(.·ro e lo condu, ..ero all'os1>cd.1k. I <.uoi <"Ompa~ni andavano a fargli vi.,ita e gli porta\"ano del pane. Si rimi~c un poco, U">CÌ, ,•c-ndcttc i $UOi libri. p.1gò i suoi debiti. e 1iprrsc i coni interrotti. Giorno per giorno, prima di Hnire al!' Istituto, spinge-va vagoncini di carbone. ri,cuotcndo in compenso per quc•<;tolavoro due libbre di pane e Nd ~oli1.1rioHrno de l'anima spu111.1la dokc imagine, e t6<"chc fr.rn,1to1Hito~to le UU\oh· dt" la llÌ>lcua e sfumano T11 • su I.\ 0 nubila cima de rc~~crc, tu ,ali, o doke iinagin<"; e ~!IO il candido ra11~iodt·,ohnc miri il fiume de l'anima. Qu<·~to candido raggio• è quello e:: ht: <lall'unmagine d'O1tcnsia Capponi su·se a rischiarare la tonncntatJ coscienza del Tommaseo. :\la il Carducci l'ha fat10 suo, creando a sua \"olta, e ora e~so appartiene alla poesia, CIOC al patrimomo di tuui, come cosa nuo,·a, inedita; t! un rai:;:i:10 d'amore d,e suscita ndl'amma del poeta pros..,imo ormai al suo tramonto uno spct.- tacolo d'mcantata serenità. L'no stato d'animo simile 1I C.1rducci l'a\'e\'a i.,:iàespresso, in età più giovanile e con più fresco slancio, nel sonetto Solt t amore. :\la mentre in qud sonetto era stato 1I paesaggio esterno (il. Uuorno_ d1 ).lilano irraggiato dal sole) a 1sp1r_arg)i:a vi:i.ionc del paesaggio mt1rno (l'amma intenerita e rasserenata dall'amore), ora~ lo stato d'animo che prende l'aspetto di paesaJ(gio: un paesaggio alpestre che si scopre na ,·ia all'occhio m.aravigliato. !::. una dt quelle poesie che confermano la tesi cara al Dc Lol11s (e accettab11L• entro c:.ati limui) di un Carducci parnassiano a un Ct:rtO punto del suo sviluppo an1Stico. Il Petrini andò troppo in là, e fu <tUdaccmente totalitario, quando parlò di gusto decadente a proposito del Carducci maturo e ne fo<.e, da que:i.to punto di \is1a, un precursore del D'Annunzio e del Pascoli. :\la 'quel tanto di , ero che c'è nella tesi del Pctrini m1 sembra che ncc,·a conferma dalla lettura di Sole d'int•er,to. Parnasso e simbolismo qui si danno la mano, come in parecchi poeti francesi. S1 direbbe che 111 quest'ode ìl Carducci abbia ,·oluto applicare la teoria baudclainana delle corrispondenze II o della• analogia umversale », secondo cui suoni, colori, prof:Jmi e sentimenti s1 corrispo:1dono nel vivo tempio della natura: teoria, direi, primordiale, messa m pratica dai poeti, inconsape\olmente, da che mondo è mondo, ma da cui i simbolisti cbbern il torto d1 ricavare una retorica pedantesca come tutte le retoriche. Vogliamo negare che un poco d1 quella retorica sia anche nel Carducci? Non è retorica la cerulea gioia• di Sole d'i11vemQ, anzi è un raggio di poesia; ma uno d1 quei raggi, come se ne trovano nel Paradiso, che per goderli bisogna essere culturalmente i~iziati. Direi imece che sfiora la retorica l'ombr&. del tedio• a cui la • ct:rulca wo1a• si contrappone con troppa s1mmc• tria. E aggiungerci che secondo una logica più retorica che poetica si corrispondono e si concatenano le metafore in Sole d'intJerno. Son poesia, senza dubbio, i rinati affetti che sccndon con rivoli freschi dt lacrime•. :\la questa immagine del gelo che si scioglie ne suscita altre in cui è troppo visibile la simmetria s1mbolisttca tra 11 paesaggio e lo stato d'animo: !::i<.cndocnon murnrnri che a gli ant1i echi d'amor superstiti [chiamano l' con letizia d"acquc che a' margini ,onni di fio1·isvt-gliano. Una serie di variazioni simbolistiche sur un tema unico, una trama troppo evidente. :'+.lail tema è così fresco nel suo pnmo sboccio, alcune di quelle variazioni son cosi belle che alla retorica sì perdona volentieri. La poesia corre leggera sulla trama, e 11 Carducci resta il Carducci anche qui. PIETRO PAOLO TROMPEO ( i11qrn·di ca1bone µt•r volt.i. I ,uoi o(- l'hi ,t"mbra,·an tinti, ('ome quelli di tutti, drl re~to. lo ri,calclavo l.1 mi.1 ,to.n.ta a foru di c;ut,l. lmmaj!inatr,·i un.1 città \trana. Xon c'è di,tribu;,innc..- di lt•(!;na. O m(.·glio. in qualche luogo la danno. m.1 c·'è una coda di mille per,01w in attesa. L"n'.1ttc•,,1 int<·{1ninabik. I.a kntcaa ddl.\ pr,1tica è volutil . .ilio ,copo di far \Ì che la gente r,au,ta rinunzi <tlla legna. e ,e ne ,·ada. E. non ne danno chl' un.i ~ola fa,cin,1 ,1 tt:,ta. Tavole. .-.(·dic. affi,,i. tutto è stato bruci.ilo. Il mio colle~a lklri-, Eichl'nbaum si ri- ~calda,·a con la ~ua bibliotcc.:1. Er,l un l.iH,ro tt:nibilc: bi,ogn;.iva ,trapparc pagina per pa~ina e Ltrne una pallottola. f. qm·,t'invl'rno c:arl'hbc morto di fn·ddo ,(.· il medico ,·cnuto a vi,itarlo, con l'intna famigli,t amrn.d.1ta. non ,I\C"C ordinato a tutti di rincbiudcrsl in un'unica stani.,. Si ri,c.lidavano a ,·i<·rnd.1 col r<',piro. e si $alv,1rono co~ì. In quella ~t.111.taBori, ~cri,\c il ~uo volunll'. i:,pir;1to <l.,l e formali,mo ». su La _{!ioi.:eutùd, T olstoi. lo ~.111<-gc:i~wo,u <1ucl mare di gdo <"omc•un !-ah.1gentr. Ern f.1cilitato d,11la mia mancanza d'.1hitudinc alla \ita civil<': ;i mc non pc,.1,·a di far(' l't',chìnH·.,c. \rir,1-.•o fra i compagni l' fan·,·o loro dPllc inic;,,;ioni di corac:c:io. Non <:,i.,tc contingenza capace d'impedirmi di J)t'll'-.lfC. Ed ora torniamo alll' '1U·' fc: il no,tro loc:tlc C'ra stato prima la '-l'dc dc-Ila 8,\nca Centrale. Qu,1khe \Oh.i me nl' procur:avo la chi,l\"C, entravo, e la t1•<,tami cominc-ia, .1 .1 girar(•. Una fuga di ~tanzc in hb, ,cnza fin<'. Ca~,cfotti aperte. fogli d'ogni genere ,ul pavimento, libretti di riccvutt:. C'Jrtelk ... Per quasi un anno intero mi '-Oll ri'-caldato con quelle cartacce. (ro11ti1111a) VIKTOR SKLOVSKI (Vcrsio,ie d,·l russo di R. P.)

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==