Omnibus - anno II - n.39 - 24 settembre 1938

TRASCORSO più di un secolo da quando Mar.lini ~barcò r4:r la prima volta m Jnghilterra, ed oggi, , tra gli italiani del pas~ato, e uno di quelli che più vi sono conosciuti. L'inglese di media cultura se vuol dì.scorrere dcll' Italia e far 'mostra. di intendersene, non parla, a proposito della no~tra f ormazionc unitaria di Carlo Alberto, Cavour, \littori~ Emanuele, Gioberti, Garibaldi 1 rna cita M>loMazzini, o Mazzini innanzi tutto, quasi questo nome racchiuda tutti gli altri, sia l'espressione completa di un fatto storico. di un popolo, di una epoca. Presso l'opinione pubblica del Regno Unito, Mazzini è il simbolo della tradizionale amicizia italo-britannica, in atto fin dall'età del Rb.orgimcnto. L'ammirazione per l'apostolo è as- ,ai diffui.a in lnghiltcrra, ma non è ,cc"Ta di compiacenza : il ricordo di ~azzini richiama quello della benevola indulgenza - quando non della solidarietà. vera e propria - del governo vittoriano e dell'appog~io dato dalla borghes • e dalla finanza inglese al no- ,rro Ri:-.orgimento. Quando si parla di qu("ste co;e, mai infatti si dimentica di ~ttolinf'are l'ospitalità liberale e disinteressata accordata dal!' Inghilterra al leader del movimento italiano. Non ,;j può dire in quattro e quattr'otto se realmente l'fnghiltcrra :'tbbia o,empre visto con simp.ltia il sorgere delb nazione italiana cd in che mi- ..,,urnl'atteggiamento del governo e dell'opinione pubblica sia valso ad affretta.n1e l'unificazione. Si può invece dire come .uiano le rose a proposito della o~pitalità conrc:M\ da.Il' Inghilterra a :vlazzini. li problem,1 rientra nella biogr.1fia deH'co;ule èd f' ~lato studiato da una giovane ~crittricc. Emilia Morelli, che ha pubblicato sull'interessante arg:omcnto un libro veramente prezio'°; Mauini ~ l'Inghilterra (Firenze, Lemonnier, 1938). Su circa quarant'anni di attività rivolm•ionaria, l'agitatore genovese ne visse quasi trenta in Inghilterra. Colà .SYolscgrnn parte della sua attività letteraria, colà ebbe molti amici e collaboratori. L'arp;omcnto, per la bio~rafia del Mazzini, è assai importante, ma non certo facile : oltre le difficoltà che presenta sempre una ricerca cosl comples~. la Morelli o,i è trovata di frorne a problemi di natura più psicologica che strettamente storica, i quali riguardano la forma m~ntis comples"Sivadi un popolo, le possibilità di assimilazione ideologico-politica di esso, la creazione dei suoi miti, le sue simpatie cd antipatie, tendenze, pregiudizi. Mazzini, arrivato a Londra nel 1837, vi rimase la prima volta dicci anni, nei quali fonnò il suo ambiente, richiamò l'attenzione su di e~so e vi conquistò la sua notorietà. personale; sono perciò gli anni più interessanti per lo Studio dei suoi rapporti con gli inglesi. E: da escludere che questa prima sua permanenza in Inghilterra abbia potuto influire profondamente sulla formazione del suo pensiero perché in quel tempo la sua maturazione politica era sostanzialmente compiuta. La genninazione iniziale del pcmiero mazziniano è nota: fin dalla prima giovinezza egli eblJf' la felice intuizione della nuova irrpostarionc del problema italiano, e dopo questo periodo potè variamente provare e collaudare la sua dottrina con tentativi rivoluzionari, martellarla e ribadirla, accrescerla cd arricchirla di nuove espcricn1.c e conferme, ma non certo mutarla sostanzialmente. Nel 1837 il Mazzini aveva già lungamente ~oggiornato in Francia cd in !svizzera, e la vita dell'esule, con le sue sof• frrcnze e miserie, non gli era nuova. Sappiamo però che la prima impressione del p.-esc che doveva ospitarlo fu a<,ai dolorosa, tale da fargli subito rimpi;mgerc i nevai della Svizzera cd i picchi roccio~i staglianti.si contro l'aria azzurra e tersa. La sua sofferenza era di natura più fisica che spirituale: il ciclo violetto delle serate londinesi, quel pulviscolo che copriva ogni cosa e mozzava il respiro, il freddo, !'umi• do, la fanghiglia gelata, gli mettevano indO)SOun gran desiderio di sole. Anche l'impressione che ebbe del carattere degli abitanti non fu la pili favo• ,-c,olc: l'utilitarismo prosastico degli inglesi lo sdegnava. il loro manierismo t:' l.t loro incapacità all'cntu..,,iasmo lo irritavano: e: la forme marche ici bien souve11t sans l'idée », scriverà più tardi, « l'idée sans la forme, jamais ». Le nuove ricerche della ~orclli dan• no molto rilievo alle difficoltà incontrate dal Mazzini durante il suo ,;og- ~'iorno in Inghilterra. Egli cercò di tro• var lavoro letterario, ma la più parte degli articoli gli fu rifiutata perché gli .,rgomenti che egli trattava non intcrc,"avano il pubblico inglese. F.. questo uno degli aspetti più intcrc~,1;antidella vita britannica agli inizi dell'età vittorianà: il disinterc\~ quasi totale pc-r i problemi politici extr;1in~ulari1 la nes- \Una solidarietà pcr1 le dhgrazic degli altri popoli, trannr for~ il polacco, perché già assai sviluppata era la propaganda fatta per esso. Se Matzini vuole scrivere e guadagnare, trovi dunque degli argomenti allegri. John Stuart Mili, una delle per')()nC che egli conosce per prime, gli propone di ~rivere qualco'ki mllc· ma)(;here italian<> o ,u argomento del genere e gli as,icura. l'imerzionc dell'articolo )Ulla London and J1Vesun111ster Review, da lui diretta. Ma1..zini se ne sdegna: e Io po'-so, per vivere, lavorare anche in- ~rat.unentc, da mane a sera: po~so ta- ·ere sopra e~ che qui non hanno .. corso, pos.so scrivere articoli storici e letterari mentre desidererei far altro ... ma non posso rifondermi 1 non posso buffoneggiare quando sono triste, non posso e non voglio prostituire il mio paeo,c alla noia di questi isolani ». Con un temperamento così refrattario alle transazioni, Mazzini dovè vivere lunghi anni logorando le proprie forze a scrivere articoli che non gli dovevano essere pubblicati, vivendo sotto l'assillo dei bisogni più elementari, lottando contro lo strozzinaggio veramente esoso che si praticava nonnalmente a Londra : e Mi trascinai, mallevadori taluni tra' miei compatrioti, d'una in altra di quelle società. d'imprestiti che rubano al bisognoso l'ultima goccia di c;anguc - e talora l'ultimo pudore dell'anima - sotLracndogli il trenta o <1uaranta per centO su poche lire da rc,tituirsi di settimana in settimana, a ore determinate, in uffici tenuti, fra malviventi e briachi, nei publi,.houus ... >. Que1-ta squallida vita dell'esule è un po' addokita dalle prime conoscenze, d.tlla ospitalità offertagli qualche volt;\ da Tommaso Carlyle. Più che con il futuro autore dc Cli eroi, soprattutto con la moglie di lui1 Janc, il Mazzini si lega di profondo affetto. Fra il Carlyle e ìJ Mazzini vi fu invece dimesti• chezza, ma non vera e salda amicizi.1. e f.. un ottimo uomo e un potente ingegno, ma i due terti delle nostre opinioni differiscono senza che vi sia la speranza che io converta lui o che egli converta me». La frase è del Mazzini, ma potrebbe indifferentemente essere dell'altro. I due invero non era• no fatti per comprendersi: l'italiano si stupiva che lo storico della Rivolu• zione francese, il futuro 1eori1.zatore dell'ideale eroico, non comprendesse il significato dcll'aiio11e, il valore che il pensiero può avere soltanto se quotidianamente calato nella prassi della vita; l'altro trovava piuttosto vuoti il giacobini~mo e il george~.indi..,,modell'italiano, e e: in<:icmc comic~1mcnte r tragicamente impraticabili » le sue idee politiche. Se divergenze ~iffatte potevano sussistere fra due uomini che pure per l'altezza del loro ingegno avrebbero dovuto subito intendersi, ben più profondo doveva essere il contrasto con le persone di livello normale. Si sa bene che J'inglc,e di solito si attc.-ggia sempre a «-primo della classe > : que~to scmo di sufficienza, che è così diffu~ nel po· polo britannico, faceva ,ì che il Mazzini disp1en.a,;.se profondamente la maggior parte delle persone che incon• trava: e Qui è invalsa l'idea », scriveva alla madre, « che non vi si.i più arte· né pittura in Italia; mentre, ad L'lllOHILTERllJ. t Ulf.A POTENZA l!i80LA.1lE onta di tutto, ne abbiamo tanta da sotterrarveli sotto, codesti barbari >. In effetti Mazzini e la mentalità britannica sono res insoc,abilt:s: utilitaritmo contro disinteresse, placidità. contro fervore, formalismo comro sostanzialità, ideale bcnthamita contro regole idealistiche di vita, ecco le ragioni del di~sidio. Questo di~tacco si fondava su cause del tutto C!iteriori, su motivi ridicoli, su mere appariscenze. Un esempio? Gli ostacoli incontrati dal Maz. zini, nei primi anni del suo soggiorno londinese furono dovuti in gran parte alla barb.1 cd ai baffi. Non era di bon ton questa efflorescenza di peli !oUIvolto, e chi non si piegava al principio era considerato un anarcoide o uno stravagante. Nel paese che ha insegnato a tutto il mondo :s non toccare il pco,ce col coltdlo ciò era ben logico. .~la il Mallini si ribella: non t.iglierà « un sol pelo dcll,.1sua barba per piacere agli uomini. Se giudicano della capacità intellettuale drdlc b<,rbc, peggio per loro». Quc!>tOi...olamcnto si sarebbe protratto all'infinito se l'attenzione del pubblico non fosse o,tata richi.1mata sul Yiazzini da un incidente che non fece molto onore al governo di S. M. britannica. 11 14 giugno 18441 G. Mazzini, \V. J. Linton e il polacco Worcell presentarono una petizione alla Camera dei Comuni nella quale dichiaravano che le loro lettere venivano co~tantc:mcnte aperte all'ufficio centrale delle poste di Londra. Si pensi alla mentalità del pubblico ingle,1;Ce ~i immagini quale ~calpore dovette ,;uscit.ire una simile ri\'elazione che significava essere costantemente violato il segreto epistolare, calpestato il diritto di ao,ilo, manome1-sa ogni sacrornnta prerogativa del cittadino libero. Lo scandalo, assai grave i11sé, avvohc tutto il governo e divenne pc1 circa un anno la quiuione politica di primo piano. P.1rc che fin dal Natale 1843 il )..(azzini ro~se stato à\ vertito da un modesto impiegato po,ule: co,tui er;:1 di..p. o1>toanche .:, testimoniarlo pubblicame11tc, ma a condizione che gli vènÌ<.'iC a.s:.icurnto un altro impiego, ma ciò fu impoM,ibile. Alla manc.1n1.a di queHa prova dovette supplire l'astu1i,,. E~aminando con attenzione ogni lettera fu possibile rilevare che il suggello era sempre staccatoJ poi ricalcato sul marchio pi:cedente con un sottilis~imo strato di cera. Poiché que- 'ila opc.-razionc poliziescJ. richiedeva del tempo, coloro che er:rno adoperati a tale lavoro prendevano la prccau· zionc dì confondere l'ora dell'impO'>ta1.io11c on un altro stampiglio, in modo che il primo bollo fosse illeggibile. Dopo aver indovinato il sistema, Mazzini, per raccogliere le prove, dovette ricorrere agli stratagemmi: ora spedisce insieme due lettere ~ilio stesso indirizzo, una col suo nome ed una con nome fittizio, e quella a lui diretta arriva con due ore di ritardo sull'altr,1; ora mette qualche capello sotto il sigillo, o della sabbia dentro la lettera, e quel>te cose non si trovano più. Naturalmente Mazzini non trascurò di far constatare questi fatti a testimoni. Quando denunciò la manomissione delle lettere alla Cam('ra egli era ben ~icuro di sé. Con l'aiuto di un dcput.ito, il Duncombc, il quale mosse al governo violenti interpellanze, e con l'appoggio della stampa democratica, si dctc·rminò fin dall'inizio una forte tendenza a lui favorc"ole, tanto nel parlnmcnto che presso l'opinione pubblira. Dopo la Camera dei Comuni, anche qurlla dei Lords si pronunziò deplorando l'in_idente. La testa di turco fu il ministro dell'interno, sir Jarne~ Graham, ma la riprovazione - specie qu.mdo fu lanciata l'accusa che il governo avesse carpito in quel modo le notizie per rivelarle a.Ile Amba~ciate dei vari paesi interessati - coprì tutto il gabinetto di lord Aberdeen. Da parte dei mazziniani e dei democr..itici inglesi fu vivamente sostenuto che il disa,;tro dei fratelli Bandiera fos'iC dovuto principalmente a queste indiscrezioni ... Quando, con quel curioso contagio così tipico del mondo anglosassone, l'l'ccit,tta curiosità pubblica fu tutta rivolta a lui, Mazzini se ne servì per ,attirarla a ma volta sull'halia. Aveva intanto o;trctte notevoli relazioni e potè incremcnt<1rc una scuola serale italiana fond,1ta da un gruppo di esuli, dar vita cd attività ad una società da lui hpirata, The Pcople's lnte111ati()nal League, che era in effetti una cman,tzione della Giova,ie Europa. Tra i colbhorat0ri più attivi vi erano le quattro sorelle Ashurs cd il loro fratello William, che fu µoi il banchiere di Garibaldi. Circondato di premure, amato fino all'adorazione da questi intimi, ~..izzini potè risollevare il suo spirito depresso, ma non migliorare le condi.tir:mi pratiche della sua vita, se alla vigilia del 1848, qu,tndo egli la• sciò Londra, era ancora costretto a scrivere disperatamente: « Ciò che dà l'ultimo crollo è la mia posizione fi. nanziaria che domina la mia vita e mi priva dell'e<,ercizio delle mie for.te... llo pagato debiti .intichi con debiti nuovi ... ho fin e;onetto pt~r quattro lire dodici immensi quaderni di manoscritto altrui ... sono diventato assoldato, manifatturiere di articoli inglesi, traduttore, correttore, dacché sono in Inghilterra :t. Dopo due anni turbinosi, Mazzini tornò in Inghilterra il 27 maggio 1850 e da allora - tranne alcune assenze pili o meno lunghe - ebbe domicilio fis~ a Londra fino al I o febbraio 1871. Dopo la rivoluzione italiana, la sua notorietà era immem.L Il ricordo del Triumvirato romano e della gloriosa fine della repubblica, il mistero del quale era circondata la '-Ua attività rivoluzionaria, accrc"Sccvano quel mitico alone che ormai lo cingeva. Accolto con molta gioia dagli Ashurst e dagli altri amici, Mazzini riprende il ritmo normale ddla sua vita, rimalda i rapporti di amicizia con molti uomini della cultura e della politica, ritorna a collaborare a µ:iorn.ili e riviste; o,u giornali e riviste !iidiscute di lui e della sua opera. Le notizie 'iulla sua attività in lnghillerr,l, che il libro della Morelli ci offre, sono numC'roo;ccd assai intercs.~anti: ma qucst..t vita dell'uomo M,\zzini, che ~clia r si diverte, che fuma la pip,l e gioca agli scacchi 1 che ciba gli uccelli11ie ascolta la huona musir-a, che am.1 e..,,s,·reador-.tto e coccolato dalle llUC amiche inglesi, questa vita è, dko, soltanto la vita esteriore e srcondari,i.. Altra è I.i vera vita del Mazzini, altrove è rivolto il suo p<-n::.icroe la )Ua attività. Il lavoro di .\·fazzini ora non è co~tituito tanto da. gli articoli che continua :l o,crivere per il pubbli<:o inglc~e. m,l dalla gran co• pia di lettere che egli verga quotidianamente ed invia in Italia per inci. tare gli inerti, rincor.ire i pavidi, dirigere i volcntrro~i. L'attività instancabile di MarLini è tutta rivolta alla preparazione: dei tcntativi rivoluzionari nella pt:ni,ola, dall,-1rivolta rnilanesc del 6 febbraio 1853 all'infelice tcnutivo di Sapri nell'e~tate 1857. Per quc~tc ragioni egli la1>Ciòper qualche tempo l'Inghiltc1r~,, !ii recò in Jtalia e in lwizzcra, sfidò le polizie coaliaate. A Londra i numerosi suoi .ammir,1tori avevano fondato una '°- lirt?, i Prie11dsof ltaly, e qut"Sta orgamz!ava rnutings, concerti, trattenimenti a beneficio della cau,;a itali,ma. Ma era un rivoluzionarismo all'acqua ?t r?se. A proposito di tutto questo, 11 Pisacane una volta ebbe a dire che le amiche inglesi di Mazzini amavano l.t c~H11i-ta liana perché amavano Mazzini, ma non qut•sti per quella. Credo che ave~ torto : specie alle quattro sorelle Ashurst, collaboratrici ferventi c-d imtancab1li dell'apostolo, deve an• dare Ja gratitudine degli italiani. Certo gh amici ing-lesi davano alla c;1u"Sa italiana quello che potevano. Ma non bisogna troppo esagerare sulla misura di questo contributo: il volume della Morelli dimostra oggi che, m~lgra~o la vivissima propaganda e la sunpat1a per l'Italia assai diffusa in quel tcm· po, le sottoM:ri~oni ?i den~ro dc~~cr«;> ~ernpre risultati assai scarsi. E c10 e signific:ltivo. Accanto a Mazzini visse in quello litesso tempo a Londra Luigi Kossuth, l'eroe dell'indipendenza magiara. Kossuth era uomo, per livello culturale e mentale, di gran lunga inferiore a Mazzini; eppure fu sempre festeggiato e acclamato più di lui. Quali le ragioni? Invero, ciò che rileva .subito chi srudia l'opinione pubblica mglc,c nei ~uoi rapporti con i popoli irredenti è questo: l'entusiasmo del popolo inglese coincideva sempre con gli interessi del popolo inglese. Non si può disconmccrc che l'Inghilterra abbia appoggiato in que9li anni le aspirazioili ungheresi, itahane, polacche : ma non mirava l'lnghìlterra alla egemonia completa ciel Mediterraneo? Non \'Oleva e,1-;.iesasperare il problema ungherese cd italiano per minare la forz..1 dell'Austria e rendersi padrona "..,,_ soluta del Mediterraneo? La auestione polacc.1 non rappresentava poi un'altra pedina dello stesso giuoco, contro 1\lltra rivale, la Russia, minacciante lo !ibocco orientale? La conferma di ciò è data dal fatto che il M:'tzzini, all'inizio della crisi di Crimea, quando vi fu la possibilità di una intesa au!ltro-inglcse, fu costrNtO a c;ospcnderc ogni propa~anda in Inghilterra. Così. ogni attività del Comitato democratico europeo fu compie• tamcntc parali1.zata nei rispetti della politica francese ogni volta che tra Napoleone JI I cd il governo inglese i legami diventavano intimi. In queste occa~ioni il Mazzini, il Ledru-Rollin cd il Kossuth, alle prcl><!con l'.Alien Bill, vissero sempre .sotto la spada di Damocle dell'cspulsionr. Anche in questo secondo periodo, la vita del Mazzini in fnghilterra fu tutt'altro che facile: egli si trovava di fronte alla propaganda dell'Ambasciata di Sardegna, fatta con mezzi assai più larghi dei suoi, e la dichiarata ostilità del Times. Negli anni immediatamente precedenti alla proclamazione del regno d'Italia, Mazzini fu un « tollerato> dal governo inglese: questo ospite rappresentava il pu,ictum do• lem dei rapporti con Parigi e Torino. L'attentato di Orl>ini, preparato su suolo britannico, dette poi il tracollo a questa situazione penosa. Denigrato calunniato vituperato, Mazzini fu accusato di essere non soltanto il teorico del regicidio ma l'organizzatore di tutti i complotti e il mandante di tutti gli attentati che venivano comme)SÌ in Europa. Senza preoccuparsi troppo se ciò fosse vero o falso, molti benpensanti inglesi, che prima ave• vano avuto qualche simpatia per l'esule, si allontanarono da lui. Mazzini sarebbe stato espulso dall'Jnghilterra e CO)tretto a rifugiarsi in America se ciò fosse stato utile alla politica del governo : ma, disse il Palmerstoh, e si sarebbe- avuto come risultato che ogni piane di complotto non sarebbe stato ritardato che dei giorni necessari ad attraversare l'Atlantico». Non valeva la pena, per cosi poco, dare all'oppo- ,izione parlamentare il pretesto per un'offensiva. Nd 186o, come è noto, vi fu molto entusiasmo in Inghilterra per la spedizione garibaldina. Un Garibaldi /ta.- li?u UnitJ Committee raccoglieva fondi per la causa: bastò che il Times pubblica)sc la notizia che buona parte ~ci fondi andavano a Mazzini perché 1 don;uori facessero immediatamente rn:lcchina indietro. Anche più tardi, r dopo Aspromonte, quando Mazzini lottava contro la politica del govemo italiano e tentò per Roma e Venezia la e: ~otto..crizionc dello scellino » ebbe risulcati ass...-1pioco con~lanti. Ormai l'ascendente esercitato dal Mazzini su alcuni strati sociali dc-l popolo inglc:-.c si andava gradualmente spegnendo. Dopo qualche effimero mo• mento di fortuna l'apo!otolo era ritornato n vivere nell'ombra e nella mi- $.eri:.1.Perfino i suoi amici ora dichiaravano che erano di,posti ad aiutarlo pcrsoualmcnte, ma non a ml'ttc1--..ia capo di comitati e società P"rché sarebbe stato voler fabbricare sulla rena. L'ospitalità concc~sa dall'Inghilterra a Mauini fu no,o,aui tile all;.1causa it.t• liana perché dette all'esulr un rifugio i_n ceno modo ~icuro, ma fu anche latta pagare con lo scotto di molte umi!iazioni cd amarezze. Un episodio .,...,a, carattC'ri~tico ci è dato dall'incidente che toccò al marito dì Carolina Ashurst, Jar:ncs Stansfield1 POC;O dopo b sua nomina a !"!Ottosegrctano ddla :Viarina nel gabinetto PalmeNton. Per un complotto contro Napoleone:, nel 1864, l'arresto in Francia di Pasquale Greco av~v~ condotto alla scoperta che :vlazz1~1usava come recapito della sua corrispondenza l'indirizzo di c.isa Stansfield~A~hurst. Per il solo fatto ?i e~cre amico del MazLini, alcune mtcrpellanzc alla Camera dei Comuni J!r?d~ssc.ro una valanga di accu,c e d1 .mg1unc contro il sottosegretario. Prr 11 solo fatto di e'ì-scrc amico del ~1azzini, lo Stansficld fu costretto a dimettersi. Questo incidente servì a ~irn?str;irc chiaramente che la ~impaua m,gl~'Seper_ la causa it~1liana e per ~1a1.1111n1?n ~•_fon~~va in verità troppo su rag101111dcah ma poteva M1,sistcrc M>loquando cs,a coincidev,l con gli intere~i della politica britannica. ALDO ROMANO

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