Omnibus - anno II - n.39 - 24 settembre 1938

!CON'TlNV.U. DAI H'VIIERI PRJ!OEDtNTJJ I EL rrattcmpo, :-i faccvar.o e di- ; 'ìfaccvano migliaia di progetti. J ! Si calcolava che, dopo quattro l mesi di lavoro, la torre avrebbe guadagnato una tal :iomma da µt'1 mettere, a Francesco Buscaino e ai tre ~,miei, di laM:iarc Natàca. Giovanni sarebbe andato per mare; Lf'o11ardo e Rodolfo per via di terra. LC'ona.rdo avrebbe trascorso un mese a Napoli e !>Cttcgiorni a Roma. Di Roma aveva paura come di una città che, non appena lo ricevesM! fra le ~uc nturJ, lo rimanderebbe a Natàca mezzo ~quintcrnato. Rodolfo sarebbe andato ... non sapeva bene dove, ma voleva passare intere ~ttimane in treno, voleva ripo.s.ar~i, su quei divani ,u~mltanti, delle tante noni di quieto e i111p,1'-sibille tto. Giovanni, invece, desiderava M:Orrazzarc per il ~{cditt~rranco, a bordo di un piccolo vapore mercantile, sdraiato ,opra un mucchio di corde, il petto al sole e al vento: «Siamo giovani, no?:t. e: Giovani! > disse Rodolfo. e Pensa che abbiamo quarant'anni! >. Giovanni si rannuvolò tutto: e Quarant'anni! ». Si toccò il mc::nto e la fronte: :-ernpre gli ste»i; dentro, nulla di nuovo. Perché aveva quarant'.tnni, dunque? Che sciocchcrta 1 questa di avere già quarant'anni! Un mese ancora; un mc-M!per aggiungere- gli ultimi gradini ,dia scala, un piccolo mc!IC! l primi giorni di quel mese forono occupati a predisporre un pranzo di molti coperti, che si sarebbe svolto di ~era, nclfa grande sala al st'condo piano della torre. Saranno invitati tutti ~li amici e gli azionisti i ~ranno invi. tatt' molte ragazze (ragaz1.c? donne ch'erano r:\gaz.-..equando si cominciò a pensare alla torre). Rodolfo Dc Mci, che non aveva più nulla da disegnare, ora che tutti i suoi colpi di lapi:-, buttati su quei fogli che durante la notte scivolavano ai piedi del letto, erano fuggiti fuori dello ~tudio, e lo guarda. vano qua!li con superbia, dall'alto di quel loro e~r pietra, ferro battuto e C<'mento armato; Rodolfo scriveva, cancellava e tornava a scrivere la nota del pranzo. S'era d'accordo sugli os.:,i di morto, graziosi bi.scotti che, a M!ra, frrm;-ivano i pa,~anti, dalle vetrine illuminate elci « Caffè del Principe>: e\~i arri\'eranno in tavola entro va'-SOÌ i;randi come ruote di carro. S'era d'ac• cordo sul capretto che, 11on~tante le accu-.c di .\,fowlino Rica\Oli, rimaneva un caro animale: indigesto talvol~ ta; 111.t il scntiriòi nello stomaco quegli occhi cObÌdoki e buoni, o per lo meno la carne cli cui simili occhi facevan p;.1rtc, consolava mi11tcrios.amcnte, e 1ipagava 1 con una letizia tutta del cuore-, di ogni pena, fosse pure aspra, del chilo. S'era anche d'accordo che .ilL.tct;na ~artbbc ,ubito seguito un ballo : m,tndcranno il capretto dallo stomaco ai c::,lcagni, <.:011 tre buoni salti! S1 riderà, -.j riderà molto! « Ecco quello ch'è necessario», ai~ ccva Bu!.caino, e ora chi: abbiamo vinto: ridt·rc, ridere, ridere! ». « E partire! > di~,c Rodolfo. e: Partire dopo, con calma! Voi siete troppo agitati, cari mie~! ». . . ~{a non erano -.olrnnto I tr,· am1c1 .,d agita~i. Tutta Natàca era in org;1- ~mo. Era la prima voltJ che un 1,ogno di questo tipo1 così intimo, così di Natà<·a e, dunque, co~ì caro, diventava r,·Jltà. Gli sguardi che, la nottr, par11·11dold\ialle finc:strf' dei tCrLi e quarti p1,ll)i erravano p<T il ci<-lo, quando pni ~rtavano nell'alto ~telo della tor11·, tornavano ., precipizio d.t! loro p.,. drone, come quei bambi~1i che, avventurati,i per le .,unze d1 un appari,,. 11w1110, h:urno scop<'rto d'un tratto qu,1ko,.1 che h., frttt~ loro p.nua pt•~ il modo con cui corn,ponde ~t taluni dC'~ide,i e ;1,pirazloni del loro t\:icre più profonJd. La J'U,1ttina, invccc1 la torre tra mct.11 non di ..guardi, ma di pt·i-.onc imerc che ,i ponevano in cirrolo ad ;-immirarc la ba'l{· ch'er.1 molto pili gro~:,,, dcli.i parte mcdi.:,, e la partl' media ch'era molto pili _g-1~o~a <lr-lb cim.1. e Quc<:ta torri .•. somigli,, a tre ,catole che c~cano l'una dalraltr-1», o<::-r-rvavaquakhcduno. e: L'unico 3uO torto1 :,ecoudo mc 1-1 o,,cn·ava qu.1lchc ,,hro 1 e è di a\"ere la scab troppo •Metta e appe!<i,\all't·· ,terno». « Credo »1 diceva un tl'l'Z0, « che ,.,n:bhc 'ìtato prcfo,ibilr co!.truirc b "ala di ricevimento al primo piano piuttmto che rii ,rcondo >. « E la guglìa? > diceva un qu;trto. « Perché 1J guglia sull.1 terrazza? Non f J. che 1101\conclercil ciclo». ~1.1 la pili parie .urnnirava: lx•lla w,-rc, wlid.1 torre, buon.i torre, nccC\- ,,iria torn.-, :,impatic.1 torre, dcg,inte tnrrc ! Lc-onardo, Ciov.1n11i e Rodolfo velli\',1110complimentati a og-ni pa,..o. Il t!·kfono ddle loro ca,e trill:H·a di con11 , .. ftrmo ~ M>l♦ • l•rrtr♦ n.1 Jioraali ..." tinuò, portando 1wlle stanzette semibuie grosse parole di elogio, talune pronunz.iMc così forte che bisognava spo!ltarc il ricc.'vitorc dall'orecchio, e poi buttarlo sopra una poltrona, dove esso continuava a sobbé1lzarc, in pn·da alle parole ionanti. Lisa. Careni, che adesso aveva trcnt,tduc anni 1 fece anche lei p~rvcnire la 11u.1voce in cas.a di Leonardo. La vecchia domanda: e: Quand'è che ~i parte per Roma? >, m<'v~aa dormin: p('r alcuni anni, tornò di nuovo a bu, ...ire alle orecchie d('i tre amici. I quali adesw rispondevano, con la ktizia degli ammal:-iti in via di ~uarini del tutto: « Prc~to ! Prr!ltO! Quc~ta \oha. davvero!>. Buscaino, al solito, portava in code- :)t,\ a~itazioue il ~·mo della rc.1lt.\ e uno scopo pratico. e: Biwgna far presto! » diceva. e Oramai siamo alla fine del Jumit-1 ! Fra poco, u,ciremo a ri\'edl•r le 'ìtellc ! Non ho pili pazicn• w, miei cari! Di<:'cianni M>ndicci anni! Bi•mgna che i lavori non ~ubisc-ano più rit<trdi ! ». CAPITOLO X Buscaino e Bellini e La mia <:orte 'Omiglia a quella di Vin<""enzoBellini! » 1:>ensavaIluscaino, poggiato al davan;,..,.lc della propria fi: ,w,.ua, che orm,1i era di quelle che s1 librano al di-.opra delle luci destinate alle str.1dc, nel cupo del ciclo. e: Anch'io amato da Natàca, ma anch'io in modo malinconirn. Anch'io ho buttato ;-illc spalle di qu~t~ poveri <""it.tadin! qu.dco,a che ',Qm1glia alla mu,1ca d1 Lui : qualco~., di giocondo, di cccitantl' una letizia in cui \i nasconde uno \,;ronc, un'idea motrice. Ma la mia poHr.1 idea, al pari di un cavallo legato a un carro troppo pe<:ante, s'è tutt.t tesa nello sforto, ha mo~trato le O"-,'l, h.1 Mrappato faville al 11uol~,e per fare un pa~ ne ha dovuto pnma trnt,1re mille. Così, per co~truire questa tor re, ci ,;on voluti dicci anni! >. Bu,.caino piegò la fronte sulla man~ apcrt:-i, e, comigliato d.1 taluni ,uo111 di pianoforte, che ..a.liv:rno da un 1.etto 1 placidi e diritti come il fumo d1 . u~ c,rn1ino continuò a pcn~arc: e: Du.:n .rnni ! J)opo un la~.,o_di ten~po coi.ì lun: go io ho il diritto 10 ho 11dovere d1 pr~~cnt,uc il Buscaino di oggi a_ll'intrcpido nu~caino che scese un giorno a Natàca. e di dire all'uno e all':iltro: "Be' vi ricono~ccte ?" >. ~vi; la musica di Bellini non voleva eh<' -.i prcndc~e la vita pc·r questo ver- 'IO; e d'altronde Bus~aino cr;l di quegli 1omini che hanno unpugnato "emprc la vita 1)('r l'cha. . . « Comunc1uc, la torre e CO!lt.ru1ta,la torre è in piedi! Quei.to bellis~_imofiore, clw m'è 3punt.,to, pmso dire, non dJI Ctr\'Cllo, ma dal cuore, mentre dormivo all'aperto in una notte di mcua estate; questo mirabile fiore è adesso lì, forte, duraturo, più alto dei rnmpanili, vicino alle nuvole! ». Questo diceva a Busc,1ino la musica. ".\fa poco dopo egli si drizzò sospctto- <:a: sì, a Natàca, <""'erada guardarsi da tutti e da. tutto, anche da quest;1 musica, che, al primo sentirla, era parsa un'alleata, e poi anch'b!la port.1va un ritardo e un intoppo. A causa infatti del centenario di Brllini. gli azionisti della Torre Panora~ mica Company, che avevalJ dovuto \OHo<:criver,i per forti ,;omrnc affinchf il mur;icist.1vcni<:scdegnamente onorato, chiesero a Bmcaino una dilaz~one per l'ultimo ve~amento. Sopraggnm- ~e un altro guaio: mentre l'incaricato JX'r la r.,ccolta delle somme· \Otto~critte r(:qa\.1 per ore frrmo al ..aie a l<'g~crc '-UÌ giornali 1,?liarticoli dedicati a Bl·llmi, un falso incaricato. questo qui molto ~veglio, pulito. gra:rio-.o e ~rvizit·volc, ,i ptr!.cntav.1 nelle ca\C di Natàca. l', in un solo gforno, rJcc:oglicva puntu:ilmcntc tutte le somme de,tinate ai fc'itCg~i;-imenti in onore- di Bellini. Le qunli \Ornmc non ,i ,cp1>c bene a quali altri fc.,tcggiamcnti veni'ìSCrodc- :-tinate. Taluni p.trlavJnO di donne. altri di viaggi; nu 11c;1ncht·fra quc-'iti ultimi rcgn..1.a, l'accordo, perché c'c-r,\ c-hi 1>arla\'a di treno, chi di pir<h<afo e chi di trimotore. Quello the cli t:erto nC'S('guì fu un,\ nuova 1 ..1.ccoltadi M>mme, la qual<.•, com'è 11a1ur,1le. cacciò ancor..t pili in fondo ncll'avv<'nire l'ultimo vcr,amento a favore della Torre P,rnoramica Company. qu,llchc centinaio, oh sì, <1u.ilchc piccolo centinaio di piccole migliaia di lire. CAPITOLO XI La torre La gm;lia ,·crdl', di stile mon:,co, era 'iO!ltcnuta da 1101,-colonnette. Sotto la tcrr.izza, l'architr.we er,1 dipinto in oro, e il fregio. ricam;1to di ,fo1c ohlun• p-he, b1illa\'a ~i verde m;)rc. Il balc_onc dd secondo piano era di forma triangolare, preci~.Ha in un perfetto triangolo diii contorno, il cui vertice era ~ormontato d,, un ro,.onc; lo 1occolo era tondo, e pc-r mensola a\'cva un gr:,,n fiocc..:odi pietra che terminava in una m,1ppa. Il primo piano e il teno cran trapas3.1.tidal ciclo d'oriente e d,l quello d'occidente-, per via di due fine- \trclll· .a mezzaluna che, aperte nelk due opposte pareti <' la\ciate prive d'impmtr e di vetri, comb;\Ciav::mo comc1 nella mente, le immagini dei due occhi. La ~cal.1a, volgeva la torre, con giri larghi C' dra~!><'ggùt~ dal .muro. Salc11do, ~i aveva I 1mpre,~1onc d1 m(•ttcrr il piede ,opra un cielo che !lte,se prr 11peZ7 .. aNi. come il ghiaccio eh<' C'rocchia. Chi ~aliva quella '-<'ra, non \i formava 01ù, come le sere precedl•nti, né al priino piano né al !-itcondo: ma arriv;.t\·a sino 111 terrau.a, perche la 'i(·ala era tutt.i rifinita i la torre non attend<•v,\ più niente dalle rn.artclline drgli opc,ai. i Uu'i<",tinoavrebbe avuto una gran voglia di piangere. Ma quella gioia, ~lw gli t1acv.t le lacrime dal cuore, ghelc frnnava poi al limite degli o_cchi! con1c se proprio questo fo!.M! 11 pianto degno di un uomo che ha M>ffcrto ~ vinto: un pi.mto che \·a dal cuor<: agh occhi, un pianto tutto del petto,. intimo, invi,ibilc, niente affatto un piani? che vada da~li occhi alle guance. S1, c:gli ave-va r,offc-rto! A Rodolfo, che- ,tava seduto sopra un gradino più ba~.¼>e lo guardava arrovesci,mdo il capo' rivelò CO',(' che wltanto la vittori., p 1 uò Mrappare .::il ,·iscrbo .di un uorn<? dignitoso. Si può vivere c111<1uoc.-'iC'1 giorni, '-C-nzatoccare cibo; ,·eramtnt(' il Padre celeste dà in quc,ti c.... ,i al fumo delle rosticccri<' e all'odore di bi- \H·cca ch'<''-al.l dall'alito di un amico, un po'tere nutriente. Ai debiti ,i rimedia senza molti ,;forzi : il '-<!greto con~ siste nel tener lontane le facce dei creditori ; ma, Dio santo, que~ta gente d'affari, que)ta gente positiva, come può prendere tanto gusto nel farsi fot0grafare? Le vetrine dei fotografi ~i affollano lcnt;11ncmc di volti di creditori; ce n'era una, sospesa wl tavol? ~i vimini, l'unico che mettl')SC foon 1I e C:1!Tèd,·1 Principe », la qu,llf' faceva piovere wl latte o 3uJ gelato un tale !!guardo di credit. ;1 che parecchie ,oltc il povero B1111caindoovette rinunziare al contenuto della tJzza o del tondo che gli st:iva davanti! E i capelli? Sembri\ facilt' trovare le due lire che li tol~.rno dal capo! Eppure, non è co,;ì ! Quelle du<' lire ,i fJnno dr,iderarc più che, in un campo inCa'i,ato fra i colli, il vento che strappi dagli allx·ri le fo~lie \'C<'chie. Ed ecco la testa amt'ricana di Rusc,1ino, ormai qu.l~i irwi,ibilc in meno a tant,l lan,1 nera di riccioli: e \'i giuro che non )Cnto più dov'è il mio cervello! ». Rodolfo rise, commosso. « Sì, rid<·re, rider<'! > free Ilmcaino. ~ Di qua,,l,. si ha il diritto di ride-re! Di qua,.,ll <:ih., il dovere di c,~re ottimi\ti ! E di perdonare! ». 11 nuovo inverno eia secco e brillante .. Ma i giovanotti più in vi,t.1 avevano JCqui'-tJto. t ui quanti. 11opr,,biti di pt~loda eschimc!-.i 1 e così gonfi e protetti passeggiavano sotto un \Ole qua~i primaverile. A cagione anC'hc di un:1 et"rta moda venuta dal Nord, coloro rh{· non s'avvolgevano in soprabiti di pelliccia co1.ì volumino,;i indo!>i.avano soprabiti dalle spalle rigide e prolun• gatc; per cui un'aria di robustezza cir• <""Obva nella gioventù di Natàca. Un'aria che non di,;piacque per null.i a Bu...caino. La gioi.i è come una ,;emen1:a c:hc l><'nsi.E che- penserebbe la semenza, un'ora dopo, !tOloun'ora dopo aver toccato la terra? Che le piante già alt(' I\Ono uscite d., lei. Cosi la gioia di Bmcaino pcn,'i,·a .che,. pe~ aver dato a Natàca una v1ttona d, quel genere. N,nàca era di già più florida, più ,icura di sé, e i <.uoi giovani vcnivan 1,u pili rohu,ti. e: Sono ,mch'io invitata, per dom<:'nica? » domandò Li~, Careni a Bu- ,caino. e: Signorina, sono io che vi chiedo se sono invitato io! » ri,po!le Bu1,caino. « Che gentile, che g1.:ntile, che grn• tilc ! \'i perdono quasi di avermi ro• vina.io Leonardo! •· « RovinJtO L1..-on.1rdo? Signorina, codl'sta è nuova, codesta è nuo\'a da\"- vcro ! E pe1ché vi J.vrei rovinato Lcor1.1rdo?>. e Quel pover'uomo avn:·bbc trO\ ,Ilo che la ,u.1 vita non era ragiont'vol<' e ,C'ria. e vi .1vrchlx· di "icuro posto rimedio, se voi, carn profc"'orl-, non gli 3\'(''llC' dJto l'illu,io11e che la ~ua \'Ìta, con qut·ll'nffare della torre, aveva tro- ' ,Ho uno ,copo ». « Affare cklla ton e! A,_ctc detto ben<': aff,ut-, quc~to ddla torre! E clw Jffarc ! 1(i~li.aia cli lin·, migliai:l di lire! E poi, non ho for...c me,;;so à tacer~~ la ,·mtra domanda pili a~sillantt: co,a faremo q.1'ì{'r,1? Via, via, via, <"".lra J.11i,a ! F:1tevì h<'lla ! Anc·mo molta luce, enti o la torre; l' in voi, domcnic.i ~tra, 11011 c;j dm rà t·~scr filo di c.1pcllo che 11011 ,;ia divin,un<:'ntc bello! Promc\Y>? Jo. e: Proml·,,o ! > foc(' Lui,a e, ~tr<'ttagli I.i mano, si allontanò come una rag.izzina, la quale a, eva capito c;onrmamente, dalle p,11ole a'iCOltatc, quello che, molto tempo innanzi, -.ua madr<', in vrstc C"OI ta <' mutandine di spum~1 anche lei, dovt'ttl' confo,amentl' capire da un c-olloquio del genere: che da giovane- donà d.irsi molto cb fare perché po"a trov,1re a Natàc.a qualcm.1 da fare, "JJ<.'cialmrnte la !>Cra. Buscaino, comunque, '>i frt'gava I<' m,,ni ! In ogni 1wgo1io la,c.;iav., big-lietti eia vi,it.11 ('On ordini diven--i e ~I medr,imo indirizzo: molte co~ gentili, fr.1 cui fiori e candele. muowranno domrnica mattina vc.-r'ìOla torre. C'<'ra <olt.u1to la luce che iitardava. proprio come quella di Leonardo; i fili dcll'ene1gi.i elettrica 11011 avev;mo ancora \'Oluto onorare del loro ing1c,!IO la torre f>.1no1amica. Buscaino tclcfon;-iva oi;ni mc-n'ora, appr<·ndendo ogni volta che, cinque minuti avanti, un ope• raio (' una scala a pioli cran p.irtiti vcn,o la torre. E c'era anche il pcrmrs,;o dc-Ile autorità, perché la torre po1e,,c venire_ aperta al pubblico, che non era 'ilato ancora a<""cord,1.toM. :t lo s:irà prt•sto... 6-(contimw) VlTALJANO BRANCATI È l'olio di oliua impi•ga10 in ubbon• danta quantitd, che dona al Palmolive il ,uu colare ali1Ja. Una carnagione fresca! Quale responsabilità femminile!Non cosl per le donne che curano la loro bellezza con l'olio di oliva.Perchè la natura nulla ha creato di meglio dcli'olio di oliva per abbellire la pelle. Mattino e sera, massaggiatevi con l'olio d'oliva del Sapone Palmolive! In breve tempo ne ammirerete il risuluto ! I CLASSICI RIZZOLI DIHETTI DA UGO OJETTI Il 4 ottobre verrà messa in vendita in tutte le edicole lu prima dispensa di 64 pagine delle OPERE DI NICCOLÒMACHIAVELLI A CURA DI ANTONIO PAN ELLA SCRITTI STORICI E LETTERARI LETTERE FA.MILIARI· VOLUME PII.IMO USCIRÀ A DISPENSE SETTIMANALI DI 64 PAGINE L"UNA OGNI DISPENSA LIRE DUE Abbonamento alle 16 dispense circa del primo ,·olume . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Lire 28 Abbonamento ai due volumi dell'opera completa (circa 32 dispense) . . . . . . . . . . . . . . Lire 50 RIZZOLIE C. EDITORI . MILANO IN PR_EPAR_AZIONE STORIA DEL TEATRO DRAMMATICO A CUR.A DI SILVIO D'AMICO CON Pf/EFAZIONE DI RENATO SIMONI USCIRÀ A DISPENSE SETTIMANALI DI 16 PAGINE L'UNA IN CARTA DI LUSSO LA PI\IMA DISPENSA VEI\I\À ME5SA IN VENDITA IN TUTTE LE EDICOLE D"ITALIA VEI\SO LA METÀ DI OTTOBRE R_IZZOLIE C. EDITOR_! - MILANO

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