Omnibus - anno II - n.38 - 17 settembre 1938

trl EBIL\RD VON BLUCHER 1rascorsc l!1f la prima gio\cntù nel possedimento pa. terno nc-1Mcclcmburgo, dove ebbe le• ,ioni di equitazione, ma poche di ortografia e (C"ramm,uica, cornc fra l'altro dimostrano lr suc kttcrc che seguono, indirinatc alla \CConda tno(flie _Amalia. N°C"I 1 ?57 il ra~azzo quindicenne, fuggito urantc un vi:u~·gioche avrebbe dovuto condurlo da uno z.io, entrò irl un reggimento di us\ari svedesi. co:·~~zi:~t ~nop~;,;~:;:so p:,:~:~:, u::n~i~ fono prigioniero da ufficiali prussiani, e da questi c,ortato a far parte dell'esercito di F(dcrico 11. Blilcher accettò volentieri. Nel 1 773, l'ormai capitano Bliichcr dovc,•a es• scre promosso maggiore, se non cl fossero ,iati nf'i suoi riguardi rapporti che lo denunciano dedito all'ubriachezza, giocator<"accanito, attaccabrighe pericoloso cd infin(' amico dei polacchi. Bastò perché Bli.iC'her non foue promouo. Né egli ottenne alcuna ri$posta ad una lettera inrolente indirizzata a Federico Il: invece di una rì- ,posta, ebbe nove mesi di arresti e, in se- ~uito :i.d altri incidenti, ìl congedo. Morto Federico II e successogli Federico Gu~lirlmo 11, nel 1788 BHicher entrò di m10v.o nell"escrcito prussiano. La Pruuia di allora stava continuamente in guerra tanto chr, colonnello degli «Ussari rossi>, Bli.ichcr ebbe mohe oc&asioni per dimostrare lr sue capacità militari: Per tutta la vita, fu nt'mico inesorabile di Napoleone: finalmt'nh' nel 1813, alle:uesi ).J, Cermania ~ la RusJia, ottenne il comando supremo dei due e~erci1i e, di vittoria in vittoria, fini l>er travolgere in fuga la grande armata napoleonka. Ques1e letter(' descrivono il maresciallo BHich""rin uno dei momenti più importanti dt'lla sua carriera. Vi si legge, infatti, in hrevi cenni, la storia di quei giorni che do- \·c-,·ano restare d'eccezion-e per la Germania r la Francia: Borna, 4 mtltlir> 1813, mattina. « Cara bambina! e Qualunque notizia tu poua ricevere, stai tranquilla: .sebbene io sia stato colpilo tre volte e mi abbiano ucciso un caval:o ~otto le (!:ambe, non c'è gran pericolo e rirn,mgo in piena attività. Soddisfazioni molte; ho attaccato il .signor Napoleone due vohc, ad ognuna delle quali ha dovuto in• di1·1rcgg1are. La battaglia è stata tanto ac-, c:rnita che ora tutte e due le parti sono t'(austc cd a corto di munizioni. Il nemico ha subito perdite più di noi. :\fa qualche f,·dclc compagno d'armi ha pure dovuto la• ~dare quc~to mondo. « Fr-anz è del tutto guarito. Oggi non pouo scriverti di più ; dobbiamo marciare. Baciami f"ritz ed i bambini. Pro.ssimamentc u dirò di più Che Dio ti protegga! BL1.Jc11F.R. « P. S. - Vedi dal documento anncuo 1'.11!0 elogio del Re. Ho una ferita nrlla (d1icna che mi duole moho. Ti portrrò la pallo1fola >. IYt"issenue, 25 oltob,t 1813. • Cara moglie! < Q11esta volta non ho da dirti niente di qr~ordinario, soltanto che procediamo vit• 1orio$amen1e e .spero che, al massimo fra dodici '!'iorni, la Grande Armata avr.à ragf!;iunto Francoforte sul :\leno .... .. Ora, d:1 mo(!:lic di un feldmare- ~ci;d)o, dc,•i condurre una vua comoda - non essere a, ara adruo cht- ho uno .stiprndio di\crcto. « Tuttavia noi tulli da dut- mcJi non abbiamo ricevuto pa~n alcuna, poiché i rorrirri da Berlino non potc,·ano ra~giun• (terri. Seri, imi presto. Ho quattro stupendi cavalli bianchi per te t'd anche due muli. Potcni faneli avere-! Il mio seguito \l,t bcnr e- ti oucquia Sempre- il tuo miG;liorc amico BLl:cuu. '.\"on \O più come fare con tutte queste drc·ora7.ioni ; <ono adorn:ato comf' un Vt'e• OMNIBUS ·o "' # '> ~,i- ', i( .. ··- chio cavallo da circo equesire. :\ia il pen• siero cht- sono stato io ad umilinre quel tiranno imbaldanzito vale più di tutto 8 :t Bnenn•, 2 gennaio 1814 e Cua moglie! e Il grande colpo è fatto; ieri mi sono scontrato con l' Imperatore ì"\apoleone. L'Imperatore di Ruuia cd il nostro Re vennero all'inizio della battaglia e, conse• gnato tutto a me, rimasero spettatori della lotta. Alle ore- una dopo mez-z.ogiornoattaccai il nemico. La battaglia durò fino a notte-, e soltanto alle ore 10 di sera ave• vo cacciato Napoleone da tutte le posizioni. La tua disfatta è stata completa. « Sono caduti più di 3.000 prigionieri e 6o cannoni nelle mie mani. « Il numero dei rnorti è grandissimo, odio cd amarena avevano rag~iunto il massimo grado. Potrai facilmente immaginare quanti ringraziamenti raccolsi dai due Monarchi. Lo Zar Alessandro mi strinse la mano, di• cendo: "B!Ucher, oggi avete coronato tutte le vostre vittorie Cli uomini vi benrdiranno ". « Ero stanco morto cd ho per la prima volta, dall'inizio dcli:,. 1011a, dormito cinque 01c senza svegliarmi. Staman.c dovetti attaccare il nemico di nuovo per cacciarlo del tutto. Ora si ritira veno Parigi, mentre noi lo inseguiamo alle calcagna. e: Bisognerà vedere se, dopo tutto ciò, t-gli rimarrà ancora Imperatore di Francia. Se egli rimane la corona s.arà un dono dei nostri :\1:onarchi. « li mio seguito ti ossequia; sono tu Ili rimasti miracolo.samente incolumi. e: Ora puoi spnare con ccrtcua in una prossima pace. Lascia che tutti i conoscenti sappiano la grande notizia. Tremo tanto, che non posro continuare a scrivere, ma sto bene e sono ?(:r tutta la \'Ìta il tuo fedele, amandoti molto, Bi..Vcmu •- _., DAN2E RJT ... ICRE JN MON''PAGNA, Cavalese, settembre. l.f-...:..A voce, abbastanza diffusa nel ;\1czM zogiorno, vuole che gh uomini. m questo paese del Trentino, abbiano molta fortòna, per il loro numero, straordinariamente inferiore a quello delle donne. I siciliani si ripagano a Cavalese dell'inverno passato in vie, caffè e teatri esclusivamente pieni di uomini. La loro gioia, più che nel • momento del successo•, si manifesta m quello che immediatamente lo precede, allorché, pigliando posto davanti a un tavolino, contano le donne presenti. Ho trovato un segno commovente di queste gioie infantili sul marmo di un ta\•olo di caffè. ove a penna stava scritto: « Donne So, uomini 10 •· Ho saputo poi che rr.ohe cartoline sono partite alla volta della mia isola con quelle semplici parole e le firme. Sui costumi di Cavalese non so dire nulla di preciso. I pochi siciliani che ho incontrato mi hanno detto, stringendomi il braccio con dita di ferro, che sono « divinamente facili!•. Ma una simile testimonianza mi è molto sospetta. Le confusioni che succedono, nella testa dei miei conterranei, fra la realtà e i sogni, sono note a chiunque. La società d1 Cavalese non può dirsi mondana: un che di collegiale, casalingo, semplice e calmo avvolge, come nella luce di una tendina di mussola, episodi probabilmente degni dei nostri tempi. Un discreto rumore di sbadiglio e di :zoccoli avverte il passante distratto di avere 00PPIA AUSTRALIANA _\ \ alle spalle una ragazza. Se il passante si volta, la ragazza cambia lo sbadiglio in un riso molto familiare. Una signora veneziana raccontava che la prima notte di Cavalese si passa ad oc.chi aperti, ascoltando le manovre che fa il trenino nel cuore del paese. La forma del luogo - che riceve, come un'onda mona, il risultato di tutte le somme e sottrazioni che i \'enti delle Alpi fanno di se stessi, incontrandosi, sui passi e gli altipiani, ora nella medesima ora nell'opposta direzione, - l'altezza e il rumore c!ell'acqua dànno a chi viene dal basso, e specialmente dalla laguna, un'insonnia singolare. L'indomani, invece di essere stanchi, si è ammau da una forza estranea, ma irresistibile. Come in tutte le agitazioni straordinarie, si ha bisogno. per calmarsi, di una divisa. Xon si può fare a meno d'indossare pantaloni alla zuava, giacche a vento, cappelli tirolesi e scarpe chiodate. L'agitazione diminuisce in modo considerevole, quando i primi sassi rotolano sono i piedi, colpendo il compagno che sale dietro di noi, e dalla bocca sfugge il motivo della canzonetta: • Osteria della montagna ... •- A questo punto, i villeggianti di Cavalese si dividono in due categorie: quelli che perdurano in tale agitazione e, di conseguenza, salgono su tutti i monti circostanti, e quelli che vengono presi da un torpore molto piacevole. I primi di\'en• tano asciutti e neri di sole; i secondi in• grassano, mantenendo quel colore roseo che i pittori antichi solevano chiamare • umano•; i primi dormono cinque ore al giorno, i secondi dieci. Questi ultimi, dopo aver tentato una prima ascensione, cadono in un sonno durissimo, dal quale, l'indomani, si svegliano solo a metà. Comincia allora una vita di caffè, di giuochi a dama, di pu~zlt, di lettura nel parco, d1 balli pesanti e strascicati, e infine, perché non dulo?, di colloqui amorosi•, che sono, fra tutti i colloqui, i più facili, istintivi, assonnati, poveri di parole e monotoni nei gesti. Ho visto, alla finestra di qualche albergo, ragazze in pigiama scrivere diari e appunti, cercando ispirazione nei passanti. I lo letto, per caso, una pagina di questi diari. Era un monumento al signor Carlo•. Il destino aveva dato tutte le qualità a quest'uomo singolare. Senza di lui, dice,·a 1I diario, che faremmo dal lunedl al sabato? Fortunatamente, il sabato arri\·ava • il mamo della :\1erit I, Le qualità di costui non erano numerate né descritte, ma si capi,·a che superavano quelle del signor Carlo. La pagina terminava con un elogio di Abbaz.ia, dove l'anno scorso è stato così incame'"o1c! •· I balli si svolgono nel teatro, la sera del mercoledì, del sabato e della domenica. lo ho avuto la fortuna di assistere a un ballo eccezionale, dato m onore degli ufficiali della divisione motorizzata Trento. La di'"isione, nelle sue manovre parziali, era discesa dalle alture e, una sera, ave\'a finito col conquistare Ca\·alese. I carri armati si collocarono nella via alberata che conduce al parco, e la banda militare diede. sopra un palco rizzato per l'occas1one, un concerto di ringraziamento al paese ospitale. La sera, intorno al teatro, i soldati semplici si ai:u:pra'"ano come ombre; ~li ufficiali entravano. per le porte 1lluminate, a !{ruppi o ciascuno in compagnia dt una donna. Vidi I ma!{giori e I colonnelli prendere posto, molto seriamente, in un palco d1 proscenio e scintillare alla luce dei palloncini venez1an1. I 'tenenti e i sottotenenti si sparsero per la sala; i capitani partecipa, ano ora con molta senetà alla seria co1wcrsazionc dei magi;.riori nel palco di proscenio, ora con molta gaiezza alla gaia com·ersaz1onc dei tenenti 11\ platea. Dice Gogol che i tenenti, coi loro discorsi. riescono sempre a for ridere le signorine. Non SI sa come acc:lda, ma è certo che questi tenenti fanno torcere le signorirf" sulle sedie. I capitani no, dice Gogol... Devo dichiarare che la legge di Gogol non è pili esatta per I nostri tempi. Anche i capitani chbero un gran o;uccesso, nel ballo d1 Cavnlese. V. B. I UN CO:\t:\iERCJA:-;TE, trovatosi durante una cerimonia a dover inaspettata• mente recitare una preghiera, dine: e Egngio Signore, Ti ringraziamo per i favori recentemente rice\'u1i e speriamo di meri• tare la Tua bontà anche in seguito•· QUA~DO l'ex-re Edoardo era giovane, fu visto pasS4!'gG;iarncel quartiere del porto di Londra e Cosa fate qui? > gli chiese l'ufficiale della ronda. e: Chi siete' >. « Sono il principe di Calici >, rispose questi. « Allora io sono il re! • diHe l'ufficiale. Alcuni giorni dopo, Edoardo incontrò lo s1eu.o ufficiale, che si spa,..cntò nel riconoKerc il principe. Questi lo salutò a gran voce: e: Ciao, papà!•- LA Dt;CHESSA di Borgogna dine un giorno a madame dc Maintenon • e Sapete perché le regine d'Inghilterra governano meglio dei re? Perché i re governano sotto il controllo delle dame, mentre le regine go\'ernano sotto l'inAucnza degli uomini :t. e CHE COSA PENSATE della civiltà) > fu chiesto un giorno al principe di Galles. e: t ceno un'idea ottima i qualcheduno do. webbe cominciare a lanciarla 1 :t rispose il principe. SULLA costa della Florida. U" giovane sta per tuffarsi, quando un altro bagnante, pratico del luogo, lo avverte: « Xon ,•i spingere1e mica al largo, non è vero? ... Queste acque sono infestate da pcscicani >. < Non fa nulla>, replic:t il giovane, « tanto, io sono tatuato •- e: Tatuato? ... E che c'entra il tatuaggio coi ?(:scicani? •- e: Mi son fatto tatuare su!. toract: che " Han ard è la migliore uni,,ersitl del mondo'\ e questa non l'inghiotte neanche un peKecane ! >. QUANDO D'Annunrio andò per la prima volta a Parigi, fu invitato a un punto da pa •r dei più grandi letterati francesi Al pn.icipio del pranzo ~l me .\ubcrnon, \"Olendo far brillare il gio,·ane scrittore, ~li fece una doman<la: c:M. D'Annun,:io, qut" p,nu(-IJOus dt t'a,-.,ourl • :\fa D"Annuniin, che t.i rrnde,-a conto che se a,csse rispo:ìlo seriamente sarc-bbc par~o ridicolo a qucll'a\scmblea di impertinenti francesi, rispose· « ,Hadome, lìu( mo livrt'J t' pometttt• moi d, dijwrur >. t;:-,. 1 ALCHI:\USTA, che si \"antava di aver iro,·ato il segreto di fare l'oro, domandò una ricompensa a papa Leone X, protettore delle ani e delle scienze. ).fa Leone gli fece pcr\'cnirc una gran borsa ,·uota con il seguente biglietto: « Poiché s::i.pete far l'oro, non avete bisogno che di una borsa per contenerlo >. SI RACCONTO' ad un re di Persia !"amore di :\fcugnon e L('ì\é, perfetti amanti. Curioso di , edere un uomo che arna\"a cosi perdut:i.mente una donna, lo fece chiamare per chiedergli .se cm \'ero ch'egli la amas,e 1an10. Costui rispose: « Bisogna vederla, per comprendere fino a qual punto io rami >. Il re la fece ,cnirc, e si ,·idc dinanzi una donna ma1;,ra e brutta. e: Come•• disse il re, e: questo sarebbe l"og. getto di tanto ardore 1 L'ultima ~chia,•a del mio serraglio è più bella di questa donna >. e Ebbene>, di,se :\lcugnon, e giudicate allora quan10 io l'ami veramt:ntc, se essa appare così bella ai miei occhi come st:mbra brutta ai vostri! :t. U:-. 1 AMBASCIATORE spagnolo vanta\"a a Enrito IV la potenza del suo imperatore. li re, per abbassare il fa\to .spagnolo, gli rispO$Ccon ,,ivacità che se t,,:lifosse venuto il capriccio di montare a ca,•allo, sarebbe andato a far co\u.ione a :\filano, sentir la messa a Roma, e pranzMc a Napoli. e Sire>, rispose l'amba~c-iatore, e: se Voura :\facnà può andare così svello, pot\~~pr~n~~\ic7l~~lo. stesso giorno, sentire ARNALDOPRACCAROLI SETTÈ DONNE INTORNOALMONDO P.agine248, Lire IO Sette donne, oltremodo differenti di tipo. di rnu, di costumi, si .av- ,icend.ano nel mute-,olc sccn.ario di p.a.csiinc.antnoli, in color.ali p.a.n0umi di esotismo. Avventure d'amore, di p.a.uioni, di .allegri.a, di commozione, di nost.algi.a, le tuscinano nel vortice ddla. viu e ne mettono in rilic\'O la. singolare v.arietl dei orattcri: d.all.a ingenua cre.atur.a di terre sclv.agge .allacomplicata mali.ard.a delle crociere Oceaniche, d.all.a istintiv.a ardente anutrice delle i,olc equatoriali alb piccola zingara della p.a.mp.a\.·el.ita di nulinconi;a,ch)L. adescatrice impetuosa ;a)L,pura innamouu, alL. mite eroina del sacri~cio silentioso. ~cli.a n.arrazione ,'lbrano e contrastano sentimenti, tremano lagrimc, ridono nutt.ane, afhouno delicate sfum-,turc di poesia E trionfa I.i donna, in ciò che t la sua seduzione più profonda, il suo .iff-,_ scinante mistero. GUIDO MILA?;ESI fnARSANGUIGNO ~.iru ediiione - P.igine J16, Lire 12 }if11r s1111~"~(no è un'opera profonda e poderosa. :Non t un rcmanzo, né una serie di r.icconti e non·l\c: il duplice genere in cui eccelle questo italianissimo gr:mdc scrittore: ma t più che un rom.anzo, le cui scene h-,nno la smisurata \'Uliti dei mari, e i cui personaggi sono la stcrmin;ata moltitudine di coloro che ,·i \'i\"ono. Da ogni p.a.- gin.1 sgorga una potcn:z.1dramm.atic.ache \'i prende, ,,j scuo~e. ,·i trascin.a, vi lascia scn:z.1respiro. Gabriele D'Annunzio scultoreamente chi.amòquesto libro•• celebrazione·•: ''cclebr.azionc del Mar Sanguigno'' GEOROES SIMENON LE SIGNORINE DICONCARNEAU P.il'"ine162. Lire 8 Dicono che Gcor(rs Simcnon non possa più tornAf; a ConcArnuu pcrchè gli abit.anti hanno giur,Ho di fargli I.apelle. Infatti tutti i pcrson.1.(!(Ì, simp,ltici o meno, di questo fom.imo hanno un ''ori~inale" che si t ricono~ciuto - cd~ stato ficonosciuto dzii compusani - nelle pagine dc\ librosottodi,·crsonome. \/i,·ono. dunque. nell.a \'it.:a r ncl1'.afte,come sempre, le crc.ature simenonianc c, pcf qursto, indimenticabili. Secondo il suo metodo ptc• fcfito - t il metodo preferito dal Destino - Simenon p.utc da un fatto, d.1.un episodio impfe,·isto e impfon·iso, per dennrne un.i serie di conseguenze logiche. impl.ac.ibili, f.1tali. che a poco" poco altcr.ino una,due.dicci\'Ìte. un intero ambientechescmbra,·a ~olidissimo. inattaccabile. MONDADO•RMI ILANO

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==