~EL 1871 l'lnghiltC'rra ,;i impos- ~~j sessò del Griqualand West, la ..._ • più ricca regione diamantifera del Sud-Africa. Posto il la\'oro sotto la protezione di un gO\t~rno, tutelati i diritti dalle autorità, l'emigrazione verso qurlla nuova terra promcs,;a aumentò considerevolmente. I nuovi venuti ,;j diressero in gran parte a Outoitsp:rn, solo nome che aveva raggiunto, oltre i confini, una ccrt.1 notorietà, ma, all'interno, Kimberlcy, soru da poco sopra una collinetta. acquistava di più in più l'import.mz:.1 di un centro. Diecimila bianchi già vi -.i trovavano e i prodotti dei ~iaciml'nti aumentavano ogni mese. Numerosi agenti compravano ,;ul po- ,;to, a contanti, i diam.rnti che immediatamente venivano spediti in Europa e in America. Fu dunque una ben pcno~a ~rprcsa, per quc-i pionieri, allorché, nell'autunno del 18731 i mercanti, ad ~n tratto, ce~~arono di fare ogni .1cqu1sto. Alle ansio<;e domande dei diggers, i commercianti locali rispondevano chc lc grandi ditte di Amsterdam di Londm, di New York rifiutavano' le pietre :i.nc~e a metà prezzo. Il paese parcv:i. colpito da un malefizio. I diggers conobbero la cau<.a della loro disgrazia P?Ch~ mesi più tardi, quando un tale, d1 ntomo _da Londra, raccontò dei crac/es fonmdabili verificati~i alle Borse di Londra, di Parigi, di Berlino, di ~ew York. I cercatori si persero di cora'{gio. :\1olti gettarono le vanghe e .1~bando!1arono i giacimenti; gli operai negri tornarono in massa ,ti loro \·1llaggi. La mi,;cria, lo squallore, l'abbandono (!ravavano ,;ui giacimenti del Sud-Afri. ca quando vi arrivò Barney Barnato. . Barnato _proveniva da \\'hitechapcl. 11 ghetto d1 Londra. Attirato in un primo tempo dal tcatto, aveva fatto la comparsa per finire, assieme al fratello Ha.rry1 clown in un tcatruccio di varietà. L'ex-clou:n arrivò dunque a Dutoit- ,;pan, dove il fratello lo aveva preceduto, quando la tremenda crisi infieriva nella regione. Ma quello stato di co~ non scoraggiò affatto Barnato che si era giurato di non far ritorno a Londra se non dopo aver fatto fortu· na. A Kimberley si fa 5critturare da un circo equestre e torna a fare il clou.n. Per pochi giorni, ché gli spettatori vengono presto a mancare e il circo equestre è costretto a chiudere. Con le poche cterlinc guadagnate, Barnato compra da un merciaio ambul.,n• te una ca,;setta di spee<:hictti, lacci da scarpe, taccuini, !api,;, temperini. Corre ia un giacimento all'altro, ma anche questo piccolo commercio è difficile fra quegli uomini ridotti alla mi- ~cria più nera. Barnato ha un'idea: ,i reca da quei cercatori che indolenti-mente continuavano a dar qu.ilchc l·olpo di zappa nei loro c/aims e propone di offrir loro un temperino, qualrhc lapi,;1 se gli la~ceranno stacciare la trrra che essi pac;sano al vaglio una ~ola volta. ::\-(olti accl'ttano il patto a condizione che egli non tocchi la loro provvista d'acqua per lavare i residui della terra stacciata. Bamato si mette al lavoro e riesce a risolvere anche il problema dell'acqua promettendo in regalo un lapi,; e un taccuino a un ne- ~ro se gliene porterà qualche \ecchio. 11 nC'gro, naturalmente, non c;a 'iCrivcrc, ma è tutto felice di potere imitare i bianchi che fanno quegli strani :icgni sulla carta, e porta l'acqua. Barnato staccia, Ja..,-ai residui e, la ~era, li porta a un mercante il quale, dopo un'occhi,ua, gli dice che ormai 1;li intNC"'iano poco ani hc i diamanti, fi~urar'ìi i ,;assi... Cn altro gli chiede quanto \-uole del suo te'ioro. Barnato ,i crede già al trionfo e rischia: « Tren. ta 'itCrliue >. ~(a non ha finito di pronunciar la richic,;ta che si trova in mezzo alla strada, proiettato fuori dalla haracca da un poder~ calcio del mrrcantr. t;n terzo scruta attentamente le pietruz1e con la lente, vi 'icorge qualche diamantino e offre una sterlina. Barnato dissimula a 5tento la sua gioia <' pronuncia un indifferente e Ali right > da uomo d'affari che onnai vuole concludere un mercato. L'indomani ricomincia l'c,pr-rimento e offre ric;olutamente a un d1gger cinque <;Celliniper poter far(" quella strana spigola tura. Il padrone del c/arm {un canadese che qualche tempo prima guadagnava le 'iue cento ~tcrline la 'ìCttimana) accetta la mocte-,ta remunerazione, for<;e più divertito che intcrcs~ato dalla strana propmta. I ri,;ultati sono dei più magri, tutt~1via in poche 'iCttimanc Barnato rie<.ee a metter da parte qualche ,tcrlina. .:\fa la crisi continua e Barnato non riesce a vendere i pochi piccoli diamanti che di quando in quando trova vagliando i residui della prima stacciatura. Per procurani un tozzo di pane-, adc<i'iO,deve accettare ogni lavoro: porta i ,archi al mercato, fa il semale, compra e rivende tutto quel che càpita, dalle patate ai cappelli di paglia. Pas~ato il primo e più violento attacco della crisi e placatosi un po' il pànico dei compratori, Barnato si dedica di nuovo inticramcnte ai diamanti e si ac;socia a un tale incontrato per çaso in una taverna. Imponendosi duri sacrifici i due soci riescono ad affittare ~1a baracca tanto per dare una sede alla ditta. Magnificando le doti della costruzione, il proprietario consiglia i nuovi inquilini di non appoggiarsi troppo alle pareti, perchl,, non garanti,;ce la resistenza dell'edificio a tale prova. ~1a nonostante la costituzione della s'immischiava nella discussione. S'era fatto un'opinione empirica: i diama,,- ti vengono dal basso, dalle profondità del terreno; bi<:ognava perciò scavare, ,;cavare il suolo a due, trecento metri. Allora soltanto si sarebbero trov.1ti i grandi diamanti 1 i pili preziosi. ~1a come fare questi profondi scavi coi rudimentali arnesi e le attrezzature di fortuna a disposizione dei cercatori? I diggers lavoravano già sotto la continua minaccia delle frane e il suolo che incontravano, man mano che scavavano, era sempre più duro. I picconi si spuntavano contro quel tere commercio > assai in uso a quell'epoca a Kimbcrlcy: e illicit diamond buying >, « compra illecita di diamanti • o, per dirla con parole più franche, compra di diamanti rubati. Per lottare contro i furti e il contrabbando dei diamanti, era stato istituito un tribunale speciale che colpiva gli autori del reato con pene severissime. Ma i diggers ricorrevano di rado al tribunale e facevano giustizia linciando il colpevole. Nessuno osava denunciare apertamente Barnato, ma non mancavano le continue allusioni e neppure le minacce anonime. Barnato si sentì fcco delle due Americhe, della Cina, del Giappone, dell'Arcipelago Malese e, come se non bastasse, .dell'intiera Africa. Nonostante la sua vita spensicrat...'\ 1 Barnato appariva, in affari, più solido di Rhodes e, quando si delineò la lotta tra i due uomini, tutti opinarono che la vittoria avrebbe arriso all'ex-down. Si ricordava la tenacia di Oarnato rimasto a lottare per anni sullo stesso terreno, mentre Rhodes ,wcva cambiato pili volte di claim. Ma Rhodes aveva sul rivale l'enorme vantaggio di una concezione più moderna della potenza del capitale e sin dall'esordio negli afPER INOANNAB.E OLI AEREI GIAPPONESI I CINESI COSTRUISCONO FALSE STAZIONI FEB.ROVIAB.IE, LONTANE DAI CENTRI ABITATI, CON LOCOMOTIVE DI LEONO società e l'attività dei due c;oci, gli affari continuano a languire. Un giorno Barnato, entrato di corsa nella sede della ditta, grida che è indispensabile l'acc1uisto di un cavallo) e :,piega di aver conosciuto un mercante di diamanti che ~i avventurava fino ai giacimenti più lontani e più nascosti sfruttati dai boeri, dove, a detta di tutti, faceva acquisti particolannente vantaggiosi. Il giro del mercante durava abitualmente tre giorni ; .seguirlo a piedi era dunque impossibile; ma Barnato aveva notato che il cavallo del mercante si avviava regolarmente 'iClll· pre sugli stessi sentieri senza: e~5ere guidato dal cavaliere. Era evidente che la bestia cono~ceva pcrfcttam('nte la pista da seguire. Convinto il c;ocio, Barnato riuscì a comprare il ronzino investendo metà del capitale della ditta, ossia ventotto sterline. Le previsioni dell'accorto Barnato erano giuste: la brava bestia lo portò infatti, senza che egli toccas$e le redini, ai lontani giacimenti dove i cercatori boeri cedevano i loro diamanti a prezzi irri'ìOri. Bastarono poche spedizioni per reintegrare il capitale investito nel ronzino. A quel tempo l'ignoranza dei di2e,ers e dei commercianti del Sud-Africa nel saper valutare i diamanti, era assai grande; B:i.rnato si distingueva dai suoi concorrenti nel saper di.seerncrc ,a colpo d'occhio le qualità richieste ai diamanti: la regolarità della forma, la purezza dei riAc~5ie la mancanza di ogni ve11atura. Sc-paratmi dal socio, Barnato si unì al fratello e alla nuov:i. ditta fu dato, come ragione sociale, il nome dei due clou·ns al loro esordio sulle <;ecne: e Barnoto Brothtrs •, « Fratelli Barnato >. l minc-ralogisti giunti da ogni parte del mondo nel Sud-Africa continuavano a smtenere, sen7..a volerc;i inchinare alJ'evidenza, che i di,1manti potevano trovarsi soltanto nei terreni alluvionali, che era stata una mera combina7ione trovarli altrove e che .-.arebbcro scompar.-.i c1uando f~ero stati scavati i primi strati del terreno, e terra gialla>, come la chiamano i cercatori. Barnato ascoltava tutto quello che sull'ocig.ine delle pietre prczio~e dicrvano gli scic-nziati e i profani; ma non reno duro come la roccia, la « terra blu> come onnai la chiamavano i cercatori. Molti, scoraggiati, abbandona• rono di nuovo i c/aims. Ora Barnato non .si decideva c;oltanto all'acquisto dei diamant.i; trascorreva intiere giornate nei c/aims, osserv.tva la terra, s'in. formava delle difficoltà del lavoro. La sun deci-,ìone era presa: bisognava comprare dei giacimenti, diventar produttori e strappare alla terra i tesori che na,;condeva. Suo fr:uello esitava ,'ld investire in quella incognita le economie di tanti penosi anni, ma Barncy lo convinse e nel '76 la « Bart1ato Brothus > comprò per tremila sterline quattro cloims situati nel centro dei giacimenti di Kimbcrlcy. Se lo sfruttalnC!)lO di quel terreno non dava immediatamente i risultati sperati, era la rovina dei due fratelli. Barnato non abbandonava per un minuto i ,;uoi claims, dove i negri ,;cavavano 'iCnza po,;a in profondità, vi\endo le amie dell'inventore che nel laOOratorio aspc.tta i risultati di un esperimento. Stacciava lui 'itcsso la terra, lavava i re,;idui, esaminava ogni pietra. Finalmente, un giorno, ecco che da un cumulo di pietra appaiono alcuni diamanti dai dieci ai dodici carati e, poco do1>0,un diamante che d:i. solo rappresentava una fortuna. La lotta contro la « terra blu> era vinta. Harry Barnato ,:1Vrcb?Cvoluto contentMSi dc-I rapido ,;ucce~so e vendere i claims, ma Barncy raddoppiò invece lr ,;quadre- di operai. La ricchezza si moltiplicava ogni giorno; vi furono delle settimane in cui i quattro claims, che coprivano una ,;upcrficie di 400 metri quadrati app<·na, fruttarono tremila \terline. Cli anni che seguirono la scoprrta della « terra blu >, furono i più felici che Kimbcrley abbia conosciuto i ogni claim d~l\'a ai cercatori la ricompensa da t:i.nto a,;pettata. Barnato si vantava di ricavare dai 'iuoi quattro piccoli giacimenti una media di duemila sterline alla ~ttimana"."Si cominciò, naturalmente, a mormorare: estrarre da quattro claims tutta quc!lla ricchezza? lmpossib1lc. Apertamente i Barnato non comprano più dai diggus, ma chi dice che non ricorrano :i. delle fonti segrete? Forse l' I.D.8. Con queste tre ltttere ,;i abbreviava la d<>nominazione di una fonna di rito da que,;te accuse e decise di abbandonare il Sud-Africa. Nel 188o tornò a Londra e fondò nella City la ditta per il commercio dei diamanti « Bar• nato /Jrotlurs >. Ma dopo 'ìCtte anni di vita nel Sud-Africa non seppe più adattarsi all'e,;i<;tCnza europea. « Mi par d'àvC're la camicia di forza >, badava a dire ai 'iuoi che lo supplicavano di rest,tre. E ripartì per l'Africa promettendo di mandare a Londra il fratello per a,;surnere la direzione dell'azienda. Al suo ritorno a Kimbcrley gli amici dettero a Barnato un:\ notizia sen(,azionale: Cccii Rhode,; aveva formato una forte ~cic- \ che ~tava per impossef;sar,;idi un grandt: numero di claims di Kimbcrlcy. Barnato dovette concentrar,i per ritrovare il ricordo di costui. Infatti Barnato e Rhodcs avevano vis- 'iUto per anni, si può dire, a gomito a gomito sen1.a a\'cr contatti o rapporti di affari. C<'cil John Rhodes 1 che aveva pre~,;•a poco l'età di Barnato, si era recato nel Sud-Africa all'età di sedici anni, non come tanti altri per far fortuna, ma per cercare sollievo alla malferma salute nel caldo clima del Nata!. Suo p:i.- dre, vicario anglicano di Bishop Stortford, lo aveva mandato presso un fratello nel lont:i.no pac~e, seguendo il con<:iglio dei mc-dici che, a,;coltando i polmoni del giovinetto, scrollavano la testa e diagno'iticavano che, al mac;simo, ne aveva per <;eimesi. Barnato e Rhodes diffcriv,mo in tutto e per tutto. Barnato, ba~so e rotondetto e tuttavia agile e dedito allo sport, era uno di quei tipi che paiono destinati a rc,;tar eternamente giovani. Rhodcs, lungo, magro, lc-ggermc-ntc curvo, le gu~mcc affos<iate, pareva già un ,·ccchìo. Barnato, dal temperamento esuberante, amava le gaie compagnie, le taverne, i luoghi animati; Rhodes rifuggiva la gente. Barnato 1 positivo, reali~ta, ricercava la vita; Rhodes, <;,pecubtore immaginoso e utopistico, 'ie ne creava una. In Afr-ica cercava i diamanti fra una lettura e l'altra di Vir- ,~ilio e di Omero; a Oxford, la vecchia dttà universitaria, dove di anno in anno tornava per prepararsi agli esami, pc-n~:i.va:1lle più audaci ,;pccula7ioni sui terreni diamantiferi. All'età di ventiquattro anni scriveva un e te- ~tamento politico > in cui prtconinava l'a,;'ìùggettamento allo scettro britannifari dei diamanti, le sue operazioni ~i basarono sul credito, mentre Barnato non faceva nessuna transazione che non rientrasse nel limite del suo orizzonte. Il capitale era per lui qualcosa di palpabile: i diamanti che raccoglieva o le sterline che intascava. Ver- ..o. l' 'Bo li,lrnato era un grande capitalista, ma se gli avessero domandato come ,;i fa una emissione di azioni, non avrebbe saputo CO'iarispondere. :\1cntre venivano create a Kimbcrlcy le prime società per azioni, Barnato ,;i trovava in Inghilterra é al suo ritorno il più era fatto. Fra gli altri, Rhodes aveva riunito in società i proprietari dei cloims del giacimento dei Dc Bccrs e fondava, il primo aprile 1880, la « De Burs Diamond Mini,1g Ca. >. \'crso la fine dello stesso anno, Bamato si vide circuito da molte società dai capitali fortis-,imi e si deci'ìC, forse più per prestigio che per calcolo - non voleva essere considerato un tipo d'uomo sorpa~,ato - a trnsformare la sua ditta in società per azioni : la « Barnata Diamand Atfi11i11g Co.> dal capitale di centocinquantamila sterline. Egli aveva già ricavato dai suoi clazms diamanti per duecentomila st('rline; quanto potevano valere ancora quei due piccoli appezzamenti di terreno? Barnato credeva di annunciare una cifra enorme fissando il capitale della nuova socic-tà, ma non appena messe in vendita le a7ioni il capitale fu coperto e le :i.zioni raggiunsero in pochi giorni cifre incredibili. Barnato creò nuovt società, ne accaparrò in pochi mesi una mcz;,a dozzina, comprò nuovi c/ainu. Nel 1881 la catastrofe inevitabile si abbattè su Kimbc1 ley: la fittizia -,uprrvalutazionc delle azioni e dei terreni fu ~c-guitada un tremendo crack. Ma quc- \ta volta la crisi non proveniva dall'C'~terno come quella del '73; la gente di Kirnberley l'aveva provocata da se He,;,;a. La ruota della ,;peculazione si era consumata a forza di girare vertiginosamente e non funzionava più. Barnato, uno dei pochi che la cri,;i non :wcva sommersi, si recò a Londra per prender conoscenza del e mondo finaniiario > e visto c,he l'orizzonte economico mondiale, anche ,;e non brillante, non giustifiçava le tenebre abbattutesi ,;u Kimbcrlry, deci~e, al ,;uo ritorno, di .~iuocare di audacia. Acquistò nuovi daimr pc-r cc-ntottantamila sterline pa. gandoli in contanti. L'effetto del suo gesto fu immediato e immenso. Barn~: to compra di nuovo? Ma allora la cns1 è finit.1. E ovunque il lavoro rip1ese, la fiducia e l'emulazione rinacquero, le società rifiorirono. Cccii Rhode5 che, misantropo e puritano, forse non regalò mai un diamante ad una donna, aveva fatto uno strano calcolo: nel mondo civile si celebrano in media quattro milioni di matrimoni all'anno; ciò vuol dire che, annualmente, almeno tre milioni di giovanotti comprano degli anelli con un diamante. Per ogni anello si può calcolarr, in media, un diamante di un carato; ogni carato è venduto dalle società diamantifere a una sterlina. Dunque, finché vi sarà l'uc;anza di offrire un anello di fidanzamento, tre milioni di sterline affluiranno ai giacimenti del Sud-Africa. Se il prezzo dei diamanti aumenta, diminuirà il numero dei fidan7,ati che comprano l'anello col diamante e viceversa. Siccome i bilanci stabiliti per la compera degli anelli da offrire alle fidanzate restano pre~s.appoco costanti, era compito d~i produttori - secondo Rhodes - di organizzare il mercato in modo da ricavare il maggior beneficio possibile dai tre milioni di sterline destmati, nel mondo intiero, all'acquisto degli anelli di fidan1amcnto. . . Questa strana opinione, che il commercio dei diamanti si fondasse, per ccsì dire, sull'istituzione del matrimonio, poteva sembrare ai più l'assutdo di un filosofo, ma l'idea generale aveva qualcosa in sé che fon:ava l'attenzione. In sostanza Rhodes sosteneva che la superproduzione o il ribasso dei prezzi avrebbero significato la condanna del commercio dei diamanti il cui valore è in funzione della loro rarità. Tutti furono costretti a riconoscere la logica di questo discorso, compreso Barnato, ma quando Rhodcs sostenne che non <;0ltanto i pos.sessori dei giacimenti dovevano lavorare seguendo gli stC''-Spi rincipi, ma dovevano anche unir- ,;j in una unica grande impresa, Barnato rispose che non avrebbe mai permesso nessuna ingerenza nei suoi giacimenti, Ma Rhodes si era prefisso di diventare il capo dell'industria diamantif cra, il signore di Kirnberley, non per avidità della ricchezza in se stessa, ma perché questa era il sicuro mezzo per giungere al potere e mettere così in pratica il vasto piano, da lui sostenuto per anni senza successo al Parlamento del Capo, di unificare l'Africa del Sud s0tto la dominazione della Corona britannica. Per dirigere tutta l'industria diamantifera del Sud-Africa non era indispcnc;abile possedere tutti i giacimenti; bastava diminuire l'importanza della pili forte impresa, quella di Barnato. Questo non fu facile. L'attacco di frontr che Rhodes mosse nel!' '87 tentando di acquistare tutti i claims in pros~imità dei giacimenti di Barnato, fallì per i'intcrvcnto di un ter.-;o, sir Donald Currie. Il secondo attacco sferrato da Rhodcs mirava a impossessani dei giacimenti di proprietà di una società franrec;c, ma Barnato riuscì a mandare a monte l'affare proprio mentre stava per es.sere conclusb. Rhodes cambiò tattica e, favorendo la fu~ione del1,1 ~ietà francese con quella di Barnato, riu-,cì ad impossc!\sarsi di qualche azione del nuovo gruppo. Ora Rhodes era sulla soglia della roccaforte; se <'<ipugnarla era impossibile, bisognava farla capitolare con l'astuzia, le blandizie e le lusinghe. Rhodcs aveva capito che il punto debole di Barnato era una certa vanità, l'ambizione di non essere più <:omiderato un digger arricchito e· di far dimenticare le sue umili ori~ini. Dopo averlo fatto ammettere al Kimberley Club, i cui soci non avevano mai voluto saperne d'aver fra loro Barnato, gli fece balenare la ,;pcranza che la fusione dei loro due gruppi lo avrebbe portato alla nomina di < Governatore a vita • del più grande consorzio diamantifero dr! mondo e che, infinei al Parlamc-nto del Capo ci ,;arcbbc ~lato un (e~gio per lui. Que- ~to miraggio ebbe il suo effetto e, in linea di massima, l'accordo per la fusione delle due sncictà fu raggiunto. Bisogna\·•• ora abbo1dare il punto che pi1'1stava a cuote a Cccii Rhode~, ossia l'espansione del grande sodalizio, non solo nell'Africa australe, ma sino ai grandi laghi dell'Africa centrale con la libertà di assoldare, se necessario, un esercite; fare, insomma, del sodalizio uno strumento per i fini cui Rhode'i aveva sempre mirato: la creazione di una grandi: potenza africana. La divergc1w,a fra i due uomini, circa gli scopi del consor.t10, cia enorn1e, ma Rhodes era riwluto a non cedere di un pollice su questo punto. L'incontro definitivo fra Barnato e Rhodes avvenne, alla prrscnza di quattro amici, in una deserta casa di campagna, Rhodes posò immediatamente la questione essenziale. Stese sul tavolo una carta geografica, prospettò le sue idee, sostenne il suo ambizioso piano con una dialettica che Barnato neppur so~pettava in quel misantropo di poche parole. Ma Barnato ,;crollava la tc,;ta: utopie. Erano diciotto ore che quegli uomini si erar.o riuniti e Rhodes parlava ancora trovando argomenti su argomenti. L'alba del nuovo giorno spuntava, quando Barnato cedette e firmò l'atto di fusione delle due ~ocictà. Era la resa a di,;crezione a una potenza che, da allora, poteva decidere della sua vita t dc-Ila sua morte. PIERLUIGI MELAN'l
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