Omnibus - anno II - n.37 - 10 settembre 1938

1917 . Ili'00HTB0 A BREST-LIT0VBX: DEI DELEGATI TEDESCHI E B0LB0EVI0HI PER LA PA.0E SEPARATA tOOJITllfU,U. DA.I Kl111ERI PR.EOEDBNTI] \ ~J IL PROCLAMA seguitava: < Il governo provvisorio si opJ I/• pone all'organizzazione del- '--,;;,J l'esercito su principi di auto-- nomia e lo lascia ancora nelle mani degli antichi comandanti. Noi rivoluzionari dobbiamo scacciare questi vecchi superiori e organizzare tutta l'annata su principi democratici. t vero che il governo provvisorio ha deposto i governatori, ma al loro posto ha messo i condottieri dell'aristocrazia campagnola. Ha lasciato le classi povere sotto H potere dei proprietari e non ha permesso loro di organizzarsi. < La parola d'ordine della rivoluzione deve essere : "Sopprimere l'antica autorità". Al suo posto deve prendere in mano il potere la classe organizzata dei contadini. La polizia e tutti gli organi dell'antico regime devono essere arrestati e disarmati. I contadini locali devono formare i loro Comitati rivolu:zionari di contadini e dare il po• tere a questi comitati. < Anche nelle città l'antico regime deve éssere sostituito dal nuovo, che sorge dal grembo della democrazia cittadina. Cosi tutte le antiche autorità che erano state nominate dalle classi alte, saranno sostituite in tutti i campi da autorità nominate dal basso, dalla democra:zia rivoluzionaria cittadina, dall'esercito rivoluzionario, dalla classe dei contadini rivoluzionari, dai Consigli dei soldati rivoluzionari, dai Comitati dei contadini, dai Comuni ! La rivolu:zione democratica deve essere fatta a fondo! >. Nello stesso tempo le organizzazioni del partito social-democratico di Mosca spedivano al < camerata > Lenin, che era all'estero, il seguente telegramma: e: Inviamo i nostri più caldi saluti al nostro caro e venerato compagno Vladimir Ilic, instancabile combat• tcnte e precursore e vero condot• tiero ideale del proletariato russo durante gli oscuri anni della rcazìonc e dello sfacelo ideale ormai trascorsi. Lei, camerata Lenin, stava sempre instancabilmente a guardia degli interessi della classe operaia e teneva alto lo stendardo della rivoluzione e del socialismo internazionale. Con impazienza aspettiamo il suo ritorno nelle nostre file. Inviamo a tutti i nostri camerati all'estero i nostri saluti. Comitato Cen-~ trale del Partito dei Lavoratori, Mosca>. Per poter mettere in pratica i suddetti principi, i Sovieti emisero il fa. migerato proclama dell'esercito n. I, che distruggeva ogni disciplina nell'esercito russo, aboliva il saluto dei soldati, accordava loro ogni libertà e ordinava la nomina immediata di Con- ~igli di soldati, che dovevano decidere se questi dovessero ubbidire o no agli ordini dei superiori, ccc. Quest'ordine fu acclamato con entusiasmo dai soldati. Dopo lunghissime discussioni il governo provvisorio si vide costretto a fare nuove concessioni (come al solito), quantunque vedesse chiaramente a quale abisso quel cammino lo avrebbe portato. Il ministro della Guerra, Gutschkov, rivolse per parte sua un proclama all'esercito, in cui consenti• va alJe elezioni del Consiglio dei soldati, ma proibiva che spettasse ad essi la no,mina degli ufficiali. Malgrado ciò lo sfaccio dell'esercito russo avanzava a passi di gigante. Dalla descrizione fatta da un soldato e pubblicata sulla Pravda vediamo come avveniva l'elezione di un comandante di reggimento: < In una sera buia presso la casenna del primo reggimento M. • G. avvenivano due fatti apparentemente insignificanti. Da una parte le trombe suonavano l'appello. Questa tenue musica zarista pareva che non avesse nulla di terribile in sé, ma in realtà per i soldati essa era un terribile incubo. Questa musica dei Romanov chiamava i soldati sotto lo scettro sanguinoso1 per divenire carne da cannone nelle mani sanguinose dello zar. Dall'altra parte si sentivano alcuni colpi di fu. cilc. Erano una novità e coprivano la musica zarista degli schiavi. Quei colpi chiamavano gli schiavi alla sommossa (una ben nota frase di Kerenski dic<'va: "Voi non siete liberi cittadini, ma schiavi rivolto(i !"), a un avvenire radioso, alla grande libertà. Questi colpi si ripcrcotcvano nel cuore dei soldati. Trattenendo il respiro essi irruppero nell'arsenale, presero fucili e cartucce, andarono per le strade e per le piazze, animati unicamente dal pensiero della libertà, e gridarono : "Nessuno deve più bere il nostro sangue!". E questo grido veniva sommcr~ da un rumore simile al mare in tempesta, proveniente dalJa fa]. la di soldati rivoluzionari 1 sempre in aumento, che si erano sollevati per aiutare i lavoratori nella causa comune della libertà. Essi hanno ottenuto questa s..1.ntalibertà, e il soldato della )1. G., cosciente della sua dignità di cittadino, è divenuto arbitro del proprio destino. « Netta sala del teatro dell'opera della Casa del Popolo in cui un giorno Scialiapin (il famoso basso russo) cantava romanze davanti alla borghesia e piegava il ginocchio davanti allo zar, i soldati della M. G. tengono oggi le loro adunanze e dal grande palcoscenico risuonano le parole di libertà. « La sala dell'opera è piena di soldati: i palchi e le poltrone sono occupati da soldati impassibili della ?vf. G. Sulla scena un soldato della M. G. fa un discorso : < "Chi vogliamo come comandante del reggimento? « "li comandante deve avere nel cuore ramore per la libertà e lottare per raggiungerla. Egli deve saper esprimere i nostri desideri, i nostri sforzi. Deve essere rivoluzionario non soltanto a parole, ma a fatti. e "Il nostro antico comandante di reggimento è forse un buon amministratore, ma è un cattivo rivoluzionario. E. un uomo di vecchio stampo, un uomo che era felice sotto la mostruosa dominazione passata. Noi dobbiamo eleggere un nuovo comandante, che corrisponda ai nostri desideri e che sia dcdlto alla causa della rivoluzione, anima e corpo,,_ < E quando fu proposto il nuovo comandante alzarono tutti la mano, come un sol uomo. Il <:omandante clet· to era proprio quel che doveva essere il comandante d'un reggimento rivoluzionario. e li soldato della M. G. è diventato l'artefice della propria felicità. In questa adunanza, egli dichiarò che non avrebbe deposto le armi della rivoluzione finché non avesse ottenuto libertà e terre per il popolo. Il soldato della M. G. starà a fianco della sua mitragliatrice per far scudo col proprio corpo alla causa dei Sovieti. Organizzerà il prop1io reggimento in modo da diventare arbitro del proprio destino>. Per completare questo quadro OC· corre rammentare che il soldato russo in genere era sempre molto ignorante. I manifestanti russi che chiedevano la < Costituzione > -credevano si trattasse della _moglie del granduca Costantino; e altn che marciavano sotto la bandiera dcli' < Interna:zionale > credevano che questa parola significasse e: Interesse della Nazione ». li primo reggimento della ~f. G. ar• dvò finalmente a tal punto che dovette essere sciolto per ammutinamen• ti )anguinosi. Da parte tedesca, naturalmente, si seppe sfruttare questa situa:zione in Russia, e specialmente lo sfaccio dell'esercito russo. A Pietrogrado comin• ciarono a pullulare prigionieri civili e militari tedeschi che tornavano dalla Siberia. In alcuni ambienti si arrivava a sperare che i tedeschi occupassero la città e che ristabilissero l'ordine. Il ri:inistro della Guerra Gutschkov, ass,llato da tante preoccupaziom il 10 mano emise il seguente procla~a : < Cittadini e combattenti! < Il nemico minaccia la nostra capi• tale. Ogni giorno le sue posi:tioni al f~o!'te_del nord ri~e~ono rin~orzi1 munmoni e approvv1g1onament1. e Pietrogrado e i suoi dintorni sono inondati di spie tedesche. Dobbiamo lottare contro di esse. Ma è difficile riconoscerle. Si nascondono sotto qualsiasi uniforn\e : ~i celano tra 1:1 folla : eccitano e co:ifondono i paurosi e i deboli. e Dobbiamo prendere provvedimenti contro i.I servizio segreto di spionaggio del nemico. « Cittadini e combattenti, agite con accortezza e buon senso. Il pericolo è grande. Non scambiate le nostre genti fedeli con gli agenti del vecchio regime. Il nuovo dominio non ha bisogno di provocatori. Esso governa d'accordo con la volontà del popolo. E non permetterà che le oscure forL.e di Guglielmo esplichino fra noi la loro attività. Ognuno fi sorvegli. Nessuno tradisca i segreti della nostra difesa. Sentinelle, ai vo~tri posti, a occhi aperti e attente! Il ministro della Guerra e della Mt1rina: A Gutschkov >. " Ad onta di tutti gli sforli del governo provvisorio si fo1marono a Kronstadt e a Schusselburg delle e repubbliche indipendenti >, che non volevano ~aperne di Pietro&rrado. ?via soltanto un anno dopo1 nel febbraio 1918, i t<.dc~chiarrivarono a Narva e ,:i ferma. rono volontariamente sulla linea della Narova senza occupare Pietrogrado. E soltanto molto più tardi, nell'ottobre del 1919, le truppe volontarie russe, estoni, finlandesi e tedesco-baltiche, che combattevano insieme con l'armata russa del nord.ovest, attaccarono le porte di Pietrogrado. Il reggimento baltico, composto di estoni di origine tedesca1 combattendo agli avamposti contro il bolscevismo, si era battuto con estremo valore contro masse ?re• ponderanti, nei boschi e nelle paludi russe. La situa:zione era così critica che l'energico Trotzki pr""Y ne-Ile sue mani la difesa della ~apitale, e con l'aiuto delle migliori truppe rosse stroncò l'assalto. M..1.intanto la Russia, a mano a mano, stava diventando preda di un altro nemico1 e cioè gli ebrei, i quali, come riferiscono testimoni ocolari, fin dai primi giorni dei Sovieti con la loro accortezza avevano saputo impadronirsi del potere, per vendicarsi delle oppressioni subite sotto gli Zar. Si misero a disposizione dell'estrema sinistra del bohcevismo, incitarono le masse a cessar la lotta contro il nemico esterno, a dividere le proprietà e le tern: 1 a liquidare col ferro e col fuoco le classi che fi.no·a avevano governato, a distruggere la famiglia, ad annientar la religione e la moralità: in breve, gli avvenimenti presero il corso che sappiamo ... Sulla parte presa dal giudaismo nella rivoluzione russa fin dai primi giorni abbiamo notizie interessanti nel libro testé pubblicato dal generale Polovzov, ,ucce~sore del generale Komi1ov a capo del distretto militare di Pietrogrado: Gloria e du"aden{a: memorie di un ufficiale di Stato A1aggiore ,u,so (Londra, G. Beli & Sons, 1935). Quantunqul! i bolsccv!chi s~ siano sforzati con successo di distruggere nei russi ogni ricordo della grandezza passata, pure in questi ultimi tempi vi sono stati dei sintomi che hanno dimostrato in quel popolo infelice una aspirazione al passato. A ciò si deve, fra altro, una leggenda che corre fra le popolazioni della Siberia : e Nelle oscure notti di autunno e di inverno sulla interminabile linea transiberiana passa silenziosamente un treno spettrale. Invece di vagoni è formato di una lunga fila di bare. Sono i sarcofaghi della famiglia imperiale assassinata in Siberia ... >. (fine) ADELAIDE DEHI0 I~ Suicid•. Romilly Feddcn narra la sto• ria 01toccntesca di un amante francese tradito dalla sua amata. Co,tui prima di ucciders.i chiamò dinanzi a sé i suoi ,ervì e ordinò che, dopo morto, dc:! suo grasso si dovesse fare una candela per portarla, acc~a, alla sua amante. Accompagnò anzi l'ordine con una nota scritta, in cui diceva che, come a.veva arso per lei in vita, cod voleva ardere in morte, e che ella avrebbe avuta una prova della sua panione leggen• do la •sua lettera alla fiamma nutrita dal suo miserabile corpo. SE re Giorgio VI lo volesse: Potrebbe vendere la flotta, perché appartiene a lui. Potrebbe vendere il ducato di Cornovaglia, che è sua proprietà personale. Potrebbe aprire le porte di tutte le prigioni e liberare qualsiasi prigioniero. Potrebbe congedare tutti i soldati di terra e di mare e mandarli a casa. Potrebbe sciogliere il parlamento e impedirgli cii riunirsi fincht gli aggrada. Potrebbe dichiarare b. guerra alla Francia1 ma solo per riprl!'ndere la Bretagna. Potrebbe officiare una volta all'anno nella cattedrale di San Davide, della quale è canonico, e dalla quale riceve uno uipendio annuo di 120 sterline. Ma d'altro canto: Non ha il diritto di fumare in pubblico, nemmeno una sigaretta. E vi sono i seguenti privilegi che egli deve rispettare: Il duca di Atho\l ha un reggimento di sua proprietà. E se il duca di Atholl fosse condannato a morte, il re dovrebbe provvedergli un patibolo alto trenta piedi C'è inoltre una persona che può tenere 1n capo il cappello in presenza del re: il ba• rone di Kin1ale. Un giorno il barone di Kinsale non si tolse il cappello in presenza del re Giorgio 111 quando la regina Carlotta entrb nella stanza. Il re gli dine: < Voi avete il diritto, barone, di tener in lesta il cappello alla presenza del re ma non dimenticate ehc qui è pre,cn1e ~nche una signora >. UN GIORNALISTA, intervistando Hindenburg, sperava di 1apere il segreto della imperturbabihtà del presidente del Reich. < Eccellenu, cosa fate quando siete nervoso?>. e t semplice: fischio>. e Ma se nessuno vi ha mai sentito fi. schiare ! >. e Infatu, non fochio mai! >. ANNI (a Aman-Ullah, l'ex-re dell'Afghanistan, inscnvendo il proprio nome nel registro di un albergo parigino, lo fece se• guire dalla professione: e re >. E: t<lid a.'~ ePu. d~aat, • t,A..AA.;\A.AJ • Quale buona ispirazione ebbe il 0ott. Dafoe nel prescrivere ~r il bagno delle S Oionnc,prima solo olio d'oliva e poi solo Sapone Palmolivc! Se poteste vedere la loro fresca car~ nagione e sentire la. vellutata morbidena dcll'ep1clermide, ne sareste: entu~iasu I l'olio d'oll\-a, impiegato nella fabbricauont del P.ilmoliH, è indubb1amc11tcil rneuo naturale più efficace e benefico per b C'aroagic.ne. " Vot .000 • 10 Sop.le che delle gengive deboli tono oUo C.091vhe ed ollo Piorr olio perdlto del denti f Oueito pouo e •lato 1p.ciolmenl• studiolo per prevenire quo,, tutte la oHn.ioai dello boceo groue ol SodJoriclaol•oto che con• tiene 11.iinolo lo re1utecuo dei tuiuti e monhene I• 9en91v• tode e forti. la PASTA DINTIPAICIA GJIIS • S. R. ~ ho 1opor• gTod•Yollnlm.o, e ibiooco 1plendidomente I denti. Hn• t.o lederne lo ,molto. PASTA DENTIFRICIA GIBBS o bOH dJ IODIORICfNOLEAT~~-- "' '' . UN REFERENDUM FEMMINILE Abbi.im<_> chiesto alle nostr_e più affezionate clienti pcrch~ preferiscono j mobili Vacchcl11, cd. ecco alcune m:postc: - L1 tt;ti~t~ 1or~'g_i111n1oI~o ~ ,,,ul(~ cl,r :1011i'!'itn 11nsu1to, IH" ,/,r ,rusm,o pmi imit11u, L or1t1n11l1t11 tle, ,·osln mo/,,!, 11e e lu11unoS1,1o,,frrm 11. ~ Perrl,; nei ,·o~tri 11~oti,i ,,rtiJti,i ,') il srnso Jr/ 1ttistrro, 111 porsi 11 J,l f,mtlls/uo d,r t,mfo 111/,ranor ,/o,m,. Non si s11~l0Ki11rr cid ~/,I' si 1111111, pn •I,; 110n si 1tHIII dli' in ril,:n{io. M,, il mio ttJtt'JU p,r In 1'ftlt f'J1J1,1on , mohili Pt,uhr!li no11posso / 11 urlo. - ,Prrd,; so:o ,,,,,hi{ios11, I' so ,/,e s~ l'infrr~o ,,jfn 11,, 0 mm si lq:gr t1r!ln /roNlt' Jell 11on,o,irl/ 11rrrJ11mnd() Jrl/11 ,11u s, lr,t:..(" ,I se11tùnr 11Jo, /' 111,' 1 1111 ,li ,/,i f'11l,it1t. - C~i mi ro~11/t/ùj /i llt'fllÙl11r~ f mo/,ili P11ulul/i ,,,; urisu ,l,t' "per 1 11 loro per;/r{tOnt mt'l'll~n~ i, ns~rr /JfU/1 111primo pù1110". lo 11/,ito 11/ frr{O pi,1110 , r pur 1111 trovo ,01de11t1ss1mt1ir1i/ 11c'111i1tu. In ultimo una "non cliente" così risponde :a una nostr.1 sollecitazione: -. G~''.{it ~~!/.,. ·oslr11offert11, 1111111011 mJ intuessll, Ho t'rrd,t11Jo I mobili P11 rrhel!i t/111ltlll'I fft'llllor,, t! 11ll('Of'IIIOlf lrmtno /11110 """ ,fYitt{d, S. A. MOBILI VACCJ-IELLI 5'.l, d, CAllllAllA

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