Omnibus - anno II - n.36 - 3 settembre 1938

(COlff[l(O'AZ. DAl NtJJIIIERl PRECBDEKTI) , r J O ORA torniamo ancora a ~ Mohilev. Il 4 marzo lo zar deposto, e abbandonato da ~ tutti, ricevette la visita dell'imperatrice vedova. Fu l'ulumo. doloroso incontro fra madre e figlio. Naturalmente i giornali del e: libero popolo > così lo descrissero : e Que,to incontro fu estremamente triste. L'imperatrice-madre non sparse una lagrima. Da lungo tempo essa sapeva che causa prima della catastrofe era la zarina Alessandra Feodorovna, la quale, insieme con Anja Virubova, Rasputin e consorti, aveva portato all'abdicazione Nicola II, debole di spirito e di carattere. A Maria Feoclorovna aveva sempre ripugnato dover assistere a questo stato di cose. Negli ul- ..;:-ni anni non aveva veduto sua nuora più di due volte l'anno, e soltanto in occasioni ufficiali. I consigli, le preghiere della vecchia madre non avevano fatto la minima impressione su Nicola H. Questo ii1sopportabilc stato di cose aveva indotto l'imperatrice madre a trasferirsi a Kiev. Nella sua ultima lettera a Nicola II, in data 10 gennaio, ella rifiutava di tornare alla capitale. A Kiev si dedicava esclusivamente a opere di beneficenza. Ora la vecchia madre era venuta da Kiev µer rivedere suo figlio, per l'ultima volta, forse. Aveva fonnato il progetto di tornare in Danimarca, sua patria. e La scelta di un luogo di soggiorno per Nicola I I non è ancosa decisa, ma si crrde che egli si trasferirà in Svizzera o in Francia. In Crimea, anche se potesse recarvisi, non resterebbe che pochissimo tempo. I progetti degli altri granduchi e granduchesse non sono ancora precisi. Alcuni di loro, come i Vladimiroviski ed i Michailoviski, vogliono restare in Russia ad ogni costo, cd escludono l'idea di recarsi all'estero>. L'imperatrice madre si recò con sua figlia e altri familiari in Crimea, dove fu sakata, dalle mani dei ros$i, dalle truppe tedesche. Morì nella sua patria danese, in età avanzata, e fino all'ultimo rifiutò di credere alla tragica fine dello zar. e Finché lo zar risiedette al Gran Quartiere Generale si recò ogni giorno a pranzo da sua madre, rimanendo poi con lei alcune ore in conversazione intima. Dal 4 marzo in poi cessò ogni rapporto tra lo zar e lo Stato :Maggiore del Comando Supremo, ma il generale Alcxcjev aveva due volte al giorno brevi conversazioni con lo zar. Egli gli disse, fra altro, che, dato il contegno ostile degli ufficiali e dei soldati della guarnigione verso il conte Fredcricks e il generale Vojcikov, era prudente che questi signori lasciassero Mohilev. Il con,;iglio del generale Alcxcjcv fu seguito; due giorni dopo es(.i lasciarono Mohilev e furono arr"- stati in viaggio». • li Denj del 10 marzo così descrive l'arresto dello zar a Mohilcv : e Il 7 marzo, alle 1, di sera, quattro deputati della Duma partirono da Pietrogrado per Mohilcv, per incarico del LA FUllOLIA IIIPEBIALE BOSSA governo provvisorio, allo scopo di arrestare Nicola li e condurlo a Zarskojc Scio. Viaggiarono con un treno spec~'lle composto di una locomotiva e di un vagone. Arrivarono a Mohilev 1'8 marzo, alle nove del mattino. e L'aiutante generale Alexejcv cm. ~ià avvertito di questa misura prc~ dal ~averno provvisorio e la comunicò all'imperatore. Questi si dichiarò pronto a sottomettersi alla decisione del governo provvisorio; chiese soltanto di poter viaggiare con alcune persone del suo seguito in uno scompartimento a parte, e che non ~li venisse usata nessuna violenza, dal momento che si recava volontariamente là dove il governo provvisorio lo mandava. e L'S marzo, verso il tocco, Nicola I I si recò al treno di sua madre, Maria Feodorovna, che sostava ancora a Mohilev. Una colazione era preparata per l'imperatrice madre, per l'imperatore e per il suo seguito. Nicola II rimase con sua madre fino verso le 4, poi si recò all'altro treno che era pronto per portarlo a Zarskojc Scio. Un testimonio oculare descrive lo zar nel momento in cui lasciava il treno di sua madre. Era pallidissimo, ma il ~uo contegno era tranquillo. Salutò portando una mano al berretto, mentre con l'altra si tirava la btrbctta, secondo la sua abitudine. In quel momento l'ammiraglio Nilov corse verso l'imperatore, gli prese la mano e la baciò. (Evidentemente Nilov non partiva con lui). L'imperatore sall in fretta nel vago• ne destinatogli e con lui salirono, oltre agli aiutanti generali ... (nome illcggi• bile) e principe Dol~orukov, anche gli aiutanti di campo duca di Leuchtcnbcrg e colonnello Mordinov, cd il medico personale Feodorov. I deputati stavano nel vagone vicino, e nei vagoni seguenti viaggiavano tredici poliziotti e alcuni membri dell'ufficio del maresciallo di Corte. Il comandante del treno era ... (nome ille~gibilc). Tutto il treno che portava prigioniero Nicola II consisteva in due locomotive e dieci vagoni di prima classe. li treno passò le stazioni di Dno, Gatschina e Alcxandrovsk, fino al padiglione imperiale di Zarskoje Scio. Partì da Mohilcw verso le cinque del pomerig~io cd arrivò il giorno seguente (9 marzo) a Zarskojc Scio. e Lungo la strada Nicola II espresse il timore di dimostrazioni ostili da parte del popolo e dei soldati. Ma, all'infuori dei comandanti dcl1c stazioni e dei capistazione, quasi nessuno era a conosccnztl del passaggio del treno in cui viag-giava l'ex-zar prigioniero. Il treno speciale attraversò la maggior parte delle stazioni senza fermarsi, e in quelle poche stazioni dove si fermò qualche minuto non fu visto che da qualche impiegato ferroviario e da soldati che lo guardavano in silenzio e con indifferenza, - e cosl viaggiò, sempre avanti, senza destare la minima sensazione ... e Altrettanto silenzioso fu l'arrivo dell'ex-zar prigioniero all'ultima ~tazione, il padiglione imperiale di Zarskojc Sclo. Non un ~rido di dimostrazione O ■ NIBIIS partì dal piccolo gruppo di ufficiali, di rtporters e di soldati che si trova• vano in stazione per ra~ioni di servizio, e di cui molti portavano il distintivo ros.so. Pareva che l'ex-imperatore non destasse più alcuna curiosità>. Segue una lunga descrizic-ne delb magnificenza e della sontuosità con cui era arredato il padij:tlione imperiale. Tutte le sale erano decorate in stile russo:· i quadri rappresentavano scene della saga· e della storia russa : tutti i mobili erano lavorati a mano, scolpiti a mano, cesellati a mano, e in parte erano stati fatti dai soldati del reggimento ferrovieri, che vi avevano lavorato per anni. 11 cuoio che ricopriva i sedili era un mosaico di pezzi colorati; i tavoli erano incrostati di legni colorati. Tappeti preziosi coprivano i pavimenti. « Finalmente il treno entrò lentamente in stazione. Dall'ultimo vagone scese Nicola II, che indossava l'uniforme del K onvoi. Traversò il padiglione con passo rapido, seguito dall'aiutante generale principe Dole;orukov, e si dires• se all'automobile che lo aspettava. Il suo viso era pallido e indifferente. Guardava in terra; non girò uno sguardo intorno a sé. Senza dire una parola si incamminò, anzi corse verso l'automobile, vi saltò su e si cacciò in fondo come se volesse nascondersi agli sguardi dei presenti. « Dopo di lui salì il principe Dolgorukov, chiuse lo sportello dietro di sé e l'automobile filò verso il palazzo Alessandra. Non appena arrivato, l'imperatore si recò negli appartamenti privati della zarina ... ». Sull'arresto del vecchio conte Frcdericks la cronaca del giornale riferisce quanto segue : . « li 9 marzo l'ex-ministro della Corte Imperiale, conte B. \V. Fredcricks, arrestato a Homcl, fu condotto a palazzo della Tauride (sede della Duma). 11 commissario della città di Homel, Kalaschnikov, che accompagnava l'cx-ministro 1 dà i seguenti particolari sull'arresto: e Il conte Fredericks, accompagnato dal suo segretario Pctrov, viaggiava in un vagone riservato di un treno diretto. A Homcl gli operai e i macchinisti del treno accerchiarono il vagone e avvertirono il commi~~ario della presenza del ministro. La folla che circondava il vagone era molto eccitata, quando il commisc;ario arrivò, e questi si trovò cmtretto a condurre Frcdcricks in un albergo e nasconderlo. Poco dopo, però1 la folla scoprì il nascondiglio dcl- \'cx•ministro, e il commissario, che nel frattempo aveva ricevuto un telegramma di Gustchkov e di Kerenski con lstruzioni, trasferì immediatamente il conte Frcdericks a Pietrogrado. e A Homel l'ex-dignitario dello zar fu perquisito e gli 'furono tolti il ~j. gillo del ministro della corte imperiale, le sue armi, il suo diario e alcuni documenti. e Strada facendo il conte Fredericks fece le ~ue rimostranze per es~cre stato arrc~tato ingimtamcntc. Avendo servito sessantacinque anni la cac;a imperiale, non si poteva addebitargli altra colpa se non quella di aver e'-t!guito con fermezza gli ordini dei suoi superiori. Era in uno stato di abbattimento estremo. e All'arrivo dell'cx-mini.stro a Pictro- ~rado c'era alla stazione molta folla, c.;.hcgli fece un'accoglienza o,tile ». (11 vecchio ministro di corte riuscì poi a fuggire dalla Russia. Mori vecchi1;simo a Narva, in Enonia). Sotto il titolo. e Che nt sarà di Nicola Il.>» si legge sul Denj uno strano articolo, da cui copio quanto ~egue: e In nome della repubblica russa, in nome delle conquiste della grande rivoluzione russa, proclamiamo : « Nicola I I deve essere cacciato dalla Russia, e con ciò deve finire la dinastia e lo z.arismo in Russia. « La presenza di questo monarca dc~ caduto e prigioniero è pericolosa per la rivoluzione. I 1iCntimenti monarchici, che sono ancora forti in alcune classi della popolazione, si volgerebbero, come in pellegrinaggio, al luogo della sua prigionia. Intorno al suo ca• stellc:rprigione si formerebbero, volontariamente o involontariamente, delle leggende che verrebbero sparse nel mondo dagli antirivoluzionari e dagli oscurantisti, affas-cinat1 ancora dall'alone mistico dello zarismo. e Se lo lasciassimo qui, l'incubo dello zarismo re~terebbc su di noi. Egli diventcN'bbe una piaga aperta e dolorosa, non soltanto per I monarchici convinti, ma anche per tutti i cuori deboli e titubanti che non sono all'altezza dei violenti rivolgimenti storici ordinati dal destino. La Russia dc\ e es.sere liberata dall'oppressione di continui pericoli, e protetta dalle rivolte e dalle sommosse monarchiche. La cacciata di Nicola Il oltre i confini della RuS5ia distruggerebbe il sentimento monarchico meglio della pili severa sentenza e della più dura prigione. Ripulite il pae1.e, una volta per sempre, dai tristi avanzi della monarchia, e in pochissimo tempo lo z..1.r sarà dirnrnticato come un incubo notturno. Evitate di dare l'aureola del martirio alla .-.ua testa colpevole! e La rivoluzione non è ancora finita, il nuovo ordine ha ancora avanti a sé dure prove, ché i tristi frutti di un fosco passato si nascondono ancora minacciosi in cupe caverne; la Russia deve e:>scrc epurata dal rampollo dei Romanov. Persino dal suo respiro in terra russa emanerebbero vapari vele• nosi di tradimento e di panico! e In nome della repubblica, in nome della rivoluzione, allontanate Nicola dalla Russia ! Caccia.telo immediatamente! Soltanto nel momento in cui il treno con l'ultimo zar dei russi oltrepasserà l'ultimo posto di confine della terra russa potremo dire : "Finalmente ci hai liberati ... ">. Da .-.imili dir-hiarazioni 1 all'assassinio dello zar non c'è che un passo. Oppurcdobbiamo supporre che lo scrivente di questo articolo fanatico avesse in vista un altro scopo, e cioè la 'ì.alvezza dell'infelice dalle mani dei suoi carci:- ricri prima che fosse troppo tardi? L'ultimo dei miei giornali di quell'eEa è un numero della Prauda (\ crità), l'organo del partito social-dcmocratico dei lavoratori russi, dell11 1 (24) marzo 1917. Lo studio di questo giornale è particolarmente interessante, pcrchC in esso si delinea il futuro sviluppo, perfettamente univoco, verso il bolscevismo. Oggi ci sembra addirittura incompren..,ibile come l'aristocra• zia russa che ha collaborato alla rivoluzione, e la borghesia esultante abbiano potuto avere tante illusioni e speranZC'per l'avvenire. Ascoltate l'articolo di fondo della Pravda dell' 11 marzo: « In che consiste il dgnificato del momento politico attuale~ In questo: che in Russia vi sono ora tre correnti principali politiche. e Primo : La reazione. Essa è battu• ta, ma non annientata: comincerà a radunare le sue forze non appena sarà ~a(.'ì.atala prima impressione di sbigotumento cau(.ata dalla rivoluzione. « Secondo : Il grande capitalismo e i grandi latifondisti riuniti. Il loro seguito verrà formato da un parte della media e piccola borghesia : il loro rappresentante è il governo provvisorio. «Terzo: La democrazia, ossia il proletariato e i contadini. Le loro forze consistono nei Consigli degli operai e dei ~)dati (Sovieti). e Soltant6 temporaneamente, soltanto per periodi brevissimi, e in casi straordinari, il lavoratore e il <:a.pitali.sta, il piccolo agricoltore e il grande latifondista possono comparire insieme sulla scena politica. Ed è altrettanto certo che il governo provvi,;orio e i Sovicti avanzeranno su sentieri divergenti. e La rivoluzione non è ancora finita~ Ha mosso soltanto i primi passi. La prima onda ha portato via soltanto i capi politici che stavano al timone, e questo timone è stato preso in gran fretta dal governo provvisorio controrivoluzionario. .e Ma il punto di appoggio della reazione, la proprietà fondiaria, questo malanno sociale, esiste ancora, e non è stato toccato dalla rivoluzione. e Il governo provvisorio fa ogni sforzo per soffocare la rivoluzione incominciata, per intralciarne il corso e non darle la possibilità di conquistare la massa del popolo e quella parte delle trupp~ cl~e è ancora fedele al governo provvisorio. e Che la rivoluzione si espanda è inevitabile: non si tratta che della forma che prenderà. UNA TEDESCA (La fmt al prossimo numtro). DUE NOVITÀ LIBRARIE Nei Classici Rizzoli diretti da lJgo Ojetti: OPERE DI GIUSEPPE MAZZINI A CURA DI LUIGI SALVATORELLI VOLUMEPRIMO:LETTERE Ilappr(',enttt1ione \·ivoce dt un gronde .reriodo c-,1ori<:oa.fT('rma,u>nc d1 \Bl<,r<'p(•rmanl·nH· delle piu ah<' 1dt'ali1ll umane: ~tt~i~\1, 0 a 11 ,~t!~r~('~trrr~/-f.'.i,t::J)/,'~~l~1~ 1 (',~ot~~;;'J 1 :· q 1 ie~·t'!e~~tft~ è dedicalo olle lettere, che rac:C'olte in,1emr e 11lw.. tra1e fanno pcuetrttre i111111ed1a1amcn1<• rll'in11mitù della coseil'n1.:aman1nin1rn. Si è curato eh€' l'cpi-,tolario ~lel \lan_ini fo-,,;(' rapprr.,en,- 1ato nella c-,ua, ar1età cli aricomt'nll, di to_n1, ~i corr~'ipondenh, pur facendo larga partl' allC' IC'tll'r(' fom1lion. '-1wc-1almC'nte a qul'llt> all_a madre·. perchl' .,ono le piu bcllt' e più nmanaineate sig111fic4tn·('. Lr lettere .. ono <la1e nt'lla ..,ucce~<,1one cronologica; e co'°'ìe, rauno as-.i1111(o'rl(l'e ,·1ct"nd<d' dla vita e allo ~,•olg1nw1110clC'IIO~p_irilomnniniano, eolio nella ,·i,('nn quohdiano ddla "lift Htt1, 1_tùinstantab1le. Lt' nott' . .,o!Jric ma pr('ci-..c(crediamo po-.-.a d1r,;i rlf."'1,18 la prima edizione si'itematicamente i:::~or~,.t~('1:~11;~,~;:~nir.~1..~;,;~::~i:1::!i,t~:~~~)~'i:':1~cdd:ir~~t!:1: rnua. u_nagal)erin eh p<"_r'-onn!ri;i t' di f'l>i'ioclidel Jl,.,orj?ir:nento .-.filC'r~ 11111_011;,1 egli occl11 dC'I lettore. La prcfo11on<'. di L ";ah·atorf'lh. i• _Il! tutto de~na d'uno dt·i pili , i,·id, inge~rni. dei pila for11 o;;tor1e1 <'"hll' 'Italia conii o~gi. L'opera "ttrù di <lue ,olurni. Edizione di luoo (pelle roua impre~~a in oro) L. 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