S!&ATOOA (O, 8, !.) • LA P&INOIPESSA lU&IllA TOJLLONIA E LA FIOLU ALLE OORSE i.i{i L TEMPO nostro da una parte assi- ~ ste al lento inesorabile tramonto delle vecchie religioni; dall'altra vede nascere dal suolo di Europa religioni nuove che ne prendono 11 posto: processo storico di cui analizzai brevemente qui stesso il ritmo ideale. Di questo grandioso processo, che avrà conseguenze incalcolab1li per l'avvenire del genere umano, il fattore più attivo e potente, per quanto a quel che mi pare meno avvertito, è la Tecnica. La nostra età, si dice, e si dice bene, è l'età della Tecnica. Culmina in essa Ntto un lungo processo che s'inizia dal Rinascimento, e che ha messo capo a un'esplosione di genialità e d'inventività tecnica di cui nulla di simile ci offre il lungo decorso delle età di cui la storia ha serbato il ricordo. Orbene, a parer mio, è proprio la Tecnica il fattore principale che, mentre dissocia le vecchie sintesi religiose, prepara Il terreno alle nuove religioni che si avanz.ano a prenderne il posto. t questa la tesi che mi sforzerò di dimostrare con la massima brevità compatibile con la chiarezza. Nel suo primo germinare l'attività tecnica nasce da movimenti dello spirito in diretta antitesi con quelli da cui nasce l'stteggiamento religioso. Tecnica e Religione sono figlie di madri, non solo diverse, ma nemiche. Lo ha dimostrato Bcrgson, ne Les dtux so,,rus de la il//oralt ti dt la Religion, in pagine nelle quali non si sa cosa ammirare di più, se la finezza dell'analisi o la luminosa chiarezza dell'esposizione. L'uomo, per Berg.son, si distmguc dall'animale per il possesso dell'intelligenza. L'intelligenza consiste essenzialmente nells facoltà di combtnare dei mezzi in \·ist~ di un fine lo11tano da raggiungere. f:: caratteristico dell'intelligenza d'intraprendere ciò che essa ha coscienza d1non essere interamente padrona di artuare. Tra ciò che essa fa e ciò che essa vuole ottenere si stende un intervallo che lascia largo margine all'accidente, al caso, all'imprevisto: cd è essenziale all'intelligenza di saperlo. Il selvaggio che lancia la freccia contro la preda non sa se toccherà lo scopo. Tra il gesto e il risultato un vuoto si spalanca. In quel vuoto infiniti accidenti possono sorgere che mandano a vuoto il jlesto e gl'impediscono d1 raggiunkere il Auuo li . N. 36 • 3 8et!4mbre1938-:ni IINIBU SETTIMANALDEI ATTUALITA I ::~I:::~.A~::oR,::,; 11 111/ ABBONAMEIITI It1.ll1. 6 Impero:ano.o L. 421 semeatre L. 22 E,uroi ano.oL. 70, 1eme1tre 1,, 36 00NI NUMERO DJl.l 1.IR..l lluosoritd, dlugo.i • fotografiea, nche •• non pubblleati, non 11re1tltnl1cono, Dlruiou: Roma• Pi111adelta Piloti.a,3 Tel,rono N. 66,470 .lmmlnlJtndooe: Milano- Piaua Carlo Erba, 6 Telefono R, 24.808 Pv.bbUdti: risultato. L'esito dell'azione è sempre incerto, e di questa mccrtczza l'agente è sempre conscio. L'uomo primitivo non può sopportare questa incertezza. Egli vuole essere sicuro che l'atto conseguirà la mèta. Ma l'intelligenza che genera l'atto non può dargli questa sicurena. A colmare il vuoro tra atto ed esito, e a rassicurarlo sull'esito, nasce, per opera della facoltà fabulatrice dello spirito, la rappresentazione di potenze invisibili animate e intelligenti, regolatrici del corso delle cose, capaci d'interessarsi dell'uomo, di piegarsi alle sue preghiere, di esaudire i suoi voti, di condurre :lil'es1to conforme ai suoi desideri l'atto da lui scatenato. Per agire sulla materia l'uomo se la rappresenta meccanicamente, come un magazzino di determinismi naturali. E fino a che può mettere la mano su quei determinismi e sfruttarli con piena sicurezza pei suoi scopi (e in ciò consiste la Tecnica), non ha bisogno di nessuno e non prtga ,i~rswto. t dove quei determinismi gli sfuggono, è nel vuoto buio e minac• ci9s:, che s1 apre fra atto ed evento, che sorge la rappresentai.ione di potenze che aiutano l'atto a raggiungere l'esito. t dove la Tecnica viene meno che la Religione porge i suoi conforti. Immaginiamo l'uomo in possesso di una tecnica perfetta, che permetta ad ogni .suo atto di raggiungere infallibilmente loscopo, Evidentemente, la rappresentazione di potenze invisibili capaci di aiutare l'uomo non avrebbe più ragion di essere, la religione (nel senso stretto della parola) morirebbe. Ì'\aturalmentc, una tecnica cosi perfetta· è un puro ideale, cui l'uomo si può infinitamente avvicinare, ma che non toccherà mai, se no sarebbe Dio! Quindi (si rassicurino i più!) ci sarà sempre posto per la religione. Ma resta dimostrato che Religione e Tecnica sono strutture psichiche inizialmente, nella loro radice, nemiche, e che lo spazio che l'una guadagna, l'altra lo perde. La tesi sembra paradossale? Un esempio facile e immediatamente accessibile ne proverà la verità. Supponiamo che un giorno la Tecnica dia all'uomo il mezzo di fare la pioggia o il bel tempo a volontà. Evidentemente, da quel giorno in poi non si faranno più processioni per invocare, da Dio o dalla Madonna o da qualche Santo, 11 bel tempo o la pioggia. Altra prova: la prima immediata reazione delle anime, in cui lo spirito religioso vive in tutta la sua ingenuità, di fronte a una nuova invenzione, non è forse di vedere in essa un'opera satanica, figlia dello spirito di orgoglio e di dominazione? P. solo in un secondo momento che spiriti più riflessivi e colti, meno ingenui e candidi, si sforzano di ricondurre nell'orbita dello spirito religioso quella stessa Tecnica che è nata da uno spirito diverso e opposto. t legge di ogni creazione psi• chica di cercar di divorare e di subordinarsi le altre, e di affermarsi come predominante. Ciò è vero anche della rappresentazione religiosa. Una volta sorta, questa cerca di subordinarsì la rappresentazione del mondo suggerita dalla Tecnica. Sorge allora l'immagine d1 un dio creatore di leggi inflessibili della Natura, salvo poi a infrangerle col miracolo o a combinarle fra loro in modo conveniente, si da soccorrere, seni.a violarle, il suo fedele, quando questi ha bisogno di lui, a meno che non le abOia ab dterno disposte in modo tale che, senza venir meno all'inflessibile determinismo naturale, la preghiera (da lui preveduta, nella sua omniscienza) del fedele sia esaudita. Accade anche che, nata e sviluppatasi la rappresentazione religiosa, l'uomo finisce I . per mettere sotto la protezione del dio l'atto stesso che dipende da lui: il selvaggio, ad esempio, può cominciare dall'invocare il suo dio nell'atto stesso in cui tende l'arco (atto che, dipendendo da lui, è inizialmente fuori dell'orbita religiosa). Ma il fatto che, pur invocando il dio, il selvaggio cerca di tender l'arco nel modo più conveniente possibile, il fatto stesso che egli cerca di sfruttare i determinismi naturali meglio che può, dimostra che la rappresentazione religiosa, se si sovrap• pone all'atto tecnico, non lo sostiNisce, non lo rende inutile. Il selvaggio, prima di scagliare la freccia, può implorare il dio, ma non perciò si sente dispensato dal tender l'arco con tutta la diligenza possi~ bile. Anche se egli supplica il suo dio di aiutarlo, finch~ si può aiutare, si aiuta da s~: prova che dove il potere umano padroneggia la materia, là non arde t.l suo massimo la fiamma della religiosità. Dopo questo discorso, posso correre rapido alla conclusione della mia tesi. Risulterà chiaro ormai perché, con le sue veramente grandiose e straordinarie realizzazioni, le quali hanno dato all'uomo un dominio sulla natura che era follla, nonché sperare, solamente sognare, e più ancora con le speranze illimitate che ha fatto nascere, la Tecnica moderna ha dato un colpo terribile alle vecchie religioni di massa. Intiepiditosi il fuoco che le aveva fatte nascere, queste si erano ridotte ad casere, per il più dei loro fedeli, •centrali• di speranze d'ottenere con la preghiera ciò che lo sforzo dell'uomo era incapace di procurare. Una religione di massa non fu :nai, non è, non potrà esser mai altra cosa. Promettendo all'uomo l'onnipotenza, la Tecnica, se non proprio distrutto alla radice, ha fortemente indebolito il bisogno del dio, l'attesa del miracolo e il ricorso alla preghiera. Ma le cose dello spirito umano non sono mai né semplici né unilineari. ti giuoco di azione e di reazione delle sue creazioni è di una complicazione infinita e stranamente delusiva. E la stessa forza che distrugge in un campo, in un altro campo, anzi, spesso, nello stesso campo, edifica. Chi mette in moto una potenza dello spirito, può star sicuro che questa darà, prima o poi, luogo ad effetti per lui del tutto impreveduti e inaspettati. Cosi è della Tecnica. Essa ha scrollato dalle fon~ damenta i templi delle vecchie religioni. M~ ha anche preparato il terreno ai nuovi templi che ne prendono il posto. E, per quanto mi sembra, agendo in doppia direzione. Come ho spiegato qui stesso altra volta, la religione, nel senso stretto della parola, sorge quando la fantasia dà un volto e un nome, personalizza e umanizza, le potenze rivelate dall'emozione ,mminosa dell'uomo. Questa rivela all'uomo la presenza di realtà e potenze di altro piano da quello su cui viviamo: potenze che suscitano nell'uomo sentimenti opposti e contemporanei di paura e fascinazione, tremore e adorazione, orrore e attrazione. t in un secondo momento che queste potenze ricevono dalla fantasia un volto e un nome, una personalità che le rende capaci di conoscere l'uomo, interessarsi a lui, esau• dirne la preghiera, e divengono cos1 oggetti dell'esperienza religiosa propriamente detta. Dando all'uomo la persuasione che la Natura è nient'altro che un fascio di determinismi inerti, su cui si tratta di metter la mano per piegarli nella direzione che ci piace, che dietro le leggi non ci sono dèi che stian li per ascoltare l'uomo ed esaudirne le preghiere, dispensando l'uomo dalla preghiera, la Tecnica ha dato un colpo alle vecchie religioni. :via per ciò stesso ha messo in libertà, allo stato puro, l'emozione 11uminosa che le vecchie religioni avevano captata e addomesticata. Rimesso in libertà, il bi.sogno numinoso si è cercato nuovi oggetti. E poiché l'aldilà non ha più interesse per l'uomo moderno, il bisogno numinoso dell'uomo si è cercato nuovi oggetti adeguati. E li ha trovati nella Classe, nella Patria, nella Nazione, nella Razza. Sono questi gli oggetu di fronte ai quali l'uomo d'oggi prova, allo stato puro, l'emozione numinosa dell'adorazione, del tremore, della paura e della fascinazione. Di fronte a questi oggcm l'uomo non prega, ma soltanto adora e teme. La Tecnica, dispensandolo dal pregare, gli ha permesso di gustare allo stato puro le inebbrianti emozioni della 1mm111osità, e di dare sfogo al suo bisogno di adorare e di sacrificarsi. Tra questi nuovi oggetti numinosi, tra questi nuovi Numi, c'è, oltre quelli sopra nominati, la Tecnica stessa. Che la Tee• nica, e la Macchina, figlia della Tecnica, siano oggi, per molti, per paesi inten, come la Russia e l'America, oggetti di emozione ,iuminosa, nel senso più stretto della parola, è cosa fuori dubbio. Liberato dalla Tecnica, il sentimento numinoso investe la Tecnica stessa. Si ha cosi la religione della Tecnica e della Macchina. ~ vero che, per molti, la Tecnica e la Macchina, con le speranze illimitate che han fatto nascere e con le catastrofi che hanno accumulato, e pìù ancora minacciano di accumulare sull'umanità, che se ne è fatta tentare, sono il vero proprio Satana dei nostri tempi. Ma l'emozione che si prova di fronte a Satana è, sia pure a rovescio, emozione numinosa anch'essa. Satana è, sì, l'antidio, ma anche l'ant1d10 è, a modo suo, un dio, e, in ogni caso, non è certo un personaggio profa110. Ultima osservazione. ~lentre le vecchie religioni, ricacciate nell'ombra dalla Tecnica e dalle nuove religioni che la Tecnica ha aiutato a nascere, si fanno piccole davanti alla Tecnica e cercano di allearsela, e protestano di non veder nulla di male nei trionfi della Tecnica, sono invece le nuove religioni, o almeno alcune di esse, cui la Tecnica ha aperto la strada, quelle che tentano con ogni potere di soffocare nell'uomo, se non la Tecnica, la religione della Tecnica. Non solo per la narurale concorrenza fra religioni nuove e rivali, ancora in tutto l'impeto della gioventù e non ancora persuase, dalla vecchiezza e dalle delusioni, alla pratica della tolleranza, ma per l'intrinseca contraddizione ch'è tra esse e la religione della Tecnica. La Tecnica è di sua natura futuristica, antitradizionalista, universalistica. E le religioni del dopoguerra sono, al contrario, esaltatrici del passato e delle tradizioni storiche e di Ciò che tende a confermare ogni popolo, razza e nazione sulla sua particolarità individuale. Per le necessità della lotta e della propaganda, queste nuove religioni si servono volentieri della Tecnica, e senza di essa non avrebbero potuto trionfare. Ma es,e mirano a tenere la Tecnica in posizione subordinata e servile, e ad impedirle di sublimarsi in religione. t che sentono bcnis,imo che il giorno in cui la religione della Tecnica trionfasse sul serio, in cui nell'uomo diventasse prevalente il fanatismo della Tee~ nica, alle religioni della Xazione, della Razza, della Patria mancherebbe il terreno sotto i piedi. Forse i nostrt figli o nipoti vedranno una guerra di religione tra la Tecnica, da una parte, e quegli altri dèi, dall'altra. Questi sono i rapporti tra i Numi del dopoguerra. Come si vede, non sono né semplici né facili né cordiali. Proprio come I rapporti fra gli dèi di una volta e come i rapporti fra gli uomini di una volta, di oggi e di sempre. ADRIANO TILGHER IL G!O0AT0REDI S0A00ID ffi .\RI meti fa, quando il piccolo, calvo \;,/ Niko!ai Krilenko era pili che mai te· muto e potente e esercitava il 1uo or• ribil,c-mestiere di Pubblico Accusatore con zelo inumano e con incredibili raffinatnzl' di crudeltà contro sventurati e\'ldt'ntcml"nte innocenti, Krivcmmo che forse era già all'ori:r.ronte chi avreb~ accusato lui, Nikolai Krilenko, degli stcui assurdi delitti, con lo ste»o zelo e con la medesima cru• deità E ricordammo un delatorr romano, il guair, un giorno, a un tale, chi' aveva ricordato alcune delle sue vittime, rispo-, se: e Non toccate i miti morti :t. E dicemmo che forse era già in vista chi a..rcbbe noverato il piccolo calvo Accmatore Pubblico Nikolai Krilcnko fra i Juoi morti Ave\·amo appena fatto questa profezia, quando si riun1 il parlamento ruuo, che era stato da poco detto; e, in una delle primissime sedute, un membro si levò e pro. nunziò una fieu requisitoria contro Krilenko, accusandolo di intert'nani solo e di alpinismo, di scacchi t' di andare in giro per il paese :t. e Che co1a >, concluse: lo zelante camerata, e che co1a rappresenta Krilcnko: l'alpinismo o la giustizia? E Nikolai Krilcnko non fu rielrtto Pubblico Accusatore. Le epurazioni o, come le chiamano gli inglesi, le e purghe :t di Stalin attraversano vari stadi, secondo un rito ormai ben fisso. E il prim'atto di quena commedia, che si è ripetuta centinaia dì volte e sempre nell'istcuo modo, consiste nel fatto cht" improvvisamente un qualunque sicario lancia una qualunque accusa contro !'epurando Poi paua un po' di tempo, e intervit'nc la stampa, che, con monotonia desolante, mette mano ancora una volta al rept:rtorio delle accuse rituali: e inefficiente :t, e traditore>, e sabotatore :t, e troul..ista :t. Alla fine interviene il Pubblico Accusatore; e quruo è l'atto terzo, che si chiudc con una re- .,,0(verata alla nuca. Nello scorso mese di luglio, infatti, il ~e. condo e il terzo atto si compirono, uno dopo l'altro. Prima la Prauda, poi il nuovo Pubblico Accusatore, Andrt:a Vi~hinski, attaccarono con virulenz.a Krilcnko Disse Wisninski: e Krilcnko era a capo di una banda di sprcgevoli sabotatori trouki-bukharinianL Essi hanno deliberatamente diKreditato il diritto sovictiGO >. Nel chc è implicita la pretesa che Vishin.ski lo accrediterà Lo stetto Vishinski descrisse la teoria e vecchio-bolscevica :t che e sotto il socialismo il diritto sia sospeso :t come e un'impertinente fal.tificaz.ione > delle idee di Marx e di Lenin. Ormai non c'è più da attendere che la revolverata alla nuca. Al tempo della rivoluzione, Krilcnko fu comandante in capo dell'esercito rosso. Più tardi, come Pubblico Accusatore, fu il terrore dt"i bolscevichi e dei non bolscevichi. :-..·euun uomo al mondo, ad eccezione di Vishinski, ha mandato a morte tanta gente, quanta Krilenko. La News Rivita.: riportava rt'ccntcmentc un giudizio che il Tlmes, di solito così misurato, ebbe a dare su Krilenko nel 1 9, 9, al tempo del primo terrore: e Di tutti i bolscevichi tipici, Krilt'nko è sicuramente il più degenerato e il più pcrvt'rtito. E si può ragionevolmente dubitare se costui ~ia veramente sano di mcnte :t SPIE ,1 RAPPORTI fra la democratica lnghiJ. LJ terra e la Russia so\·ictica 0no abbastanza amiche\'oli, e, benché la stampa inglese pubblichi spesso orribili verità sul regime bolscevico, e la stampa russa, alla sua volta, pubblichi contumelie contro il capitalismo o la diplomat.ia ingcsc, si può dire chc, in fondo, i due paesi, sebbene non si amino, siano consapevoli di avere più di un nemico in comune· il Giappone, per esempio, e, forse, la Germania. E quando i nemici sono forti e temibili, l'aiuto, sia pure di un alleato che non si ami, non è da disprt'zzarc. Alcune seuimane fa, quando sold2.1i rossi e gialli si contendevano ac• canitamcnte la collina di Ciang Ku Feng e sembrava che una nuova guerra russogiappo stesse per scoppiare da un momento all'ahrfl, la diplomazia inglese, in collaborazione con quella francese, fe:c" quel che potè per evitare che il conRitto divampasse; e c.iò indubbiamente per la considerazione che, almeno fino a quando la situazione europea continui ad t'ssere cosl minacciosa, risponde agli interessi britannici e: a quelli francesi che la fona dell'esercito russo non sia distraua verso una zona tanto lontana. Data, dunque, questa situa:r.ione e data, soprattuuo, questa solidarietà degli interessi dei due paesi in più settori fra i più delicati e nevralgici dello scacchiere politico mondiale, riesce difficile capire perché i rus. si esercitino così attivamente lo spionaggio in Inghilterra e perché gli inglesi, alla loro volta, non trascurino, almeno se si pre:s1a fede alla giustizia sovietica, di csercitare lo spionaggio in Russia. Nel marzo di quest'anno, certo Percy Glading, comunista, e altri due ex-impiegati dell'ancnalc di Woolwich furono cond:iinnati a lungo periodo di prigione per aver comunicato segreti militari alla Russia. Mentre questo processo era ancora in corso, si apriva a ~fosca il giudizio contro il vecchio bolscevico Alex Rikor e compagni Subito il Pubblico Accusatore Vishinski si affrettò ad aggiungere un codicillo all'atto di accusa, accumulando e una massa di selvagge insinuazioni>, riferiva un periodico inglese, e contro cmincn1i cittadini britannici>. E cosl Lady Murici Paget, che poi è moria, A. V. Alexandcr, capo di cooperative britanniche, il giornalista Michael Farbman, defunto (autore, se non incorriamo in errore, di uno dei primi e più acuti saggi sul piano quinquennale, saggio c.he, col titolo Piatiletka, fu pubblicato sotto forma di numero speciale della rivista The Econornist), e altri ancora furono a.ccusati di avere cooperato attivamente con l'esiliato Leone Trotsli:i e di avere congiurato con lui per rovesciare il regime di Stalin. Naturalmente queste accuse furono autorevolmente smentite in Inghilterra. Al principio di agosto, la vecchia Corte di polizia di Bow Strect si è dovuta occupare di un altro caso di spionaggio per conto dei Sovieti. Imputato, questa volta, tra un mercanlt' di stoffe, cnt.o Robin1<>n Walker, di anni 48, cx-impiegato dcli~ Vickers-Armurong Costui era accusato d, entni procurato e per uno scopo prcgiudi2:itvole uli intercisi dello Stato> il piano di una macchina, e inoltre di avere, con lo steuo propasito, tentato di persuadere un altro impiegato della Vicken.-Armstrong, Ctrto John frcdenck Burch, di comunicargli un altro documento. Srcondo l'atto d'accu,a il Burch, una sera, mcntrt- tornava a 'casa, fu fermato dal Walker, il quale gli diHt' che era 1~ato in Italia e .a Rochestf"r, in una fabbrica di idroplani; quindi gli domandò di preuargli i disegni di alcuni dispositivi per le fusioni, da fo.. tografare, e offrl per Ofnuno d:cui dicci 1t:e:llinio una sterlina Il Burch nferl tutto al suo caposquadra, 1c quindi la polizia fece lt' sue indagini St"condo l'accu1a, lo ste»o W.ilker a,.;eva detto che doveva solo portare i disegni agli uffici della Delegai.ione: commerciale sovietica, i quali avrebbero cu. rato la spedizione di una cop:a a ~1osca. Lo stciso giorno in cui questo proceHo di piccolo .spionasgio cominciava dinanU alla Cortr di polilia di Bow Strect, il Pubblico Accusatore Andrei Vishinski lanciava, dalle colonne dell'organo ufficiale dello Stato Maggiore dell'esercito sovietico, la Stdla rossa, un furibondo attacco contro la Gran Bretagna. Secondo le affermazioni di qut'UO strano tipo di magistrato, l'lntdhztt1ce Se,- "ia britannico sarebbe irato, fin dalla rivolut'.onc del 1918, 11 nemico costante e accanito del regime ,ovieuco e avrebbe or. ganiuato auassint di capi bolscevichi, la distruzione di depositi di munilioni e di centrali elettriche, ccc Un ufficiale britan• nico avrebbe ordinalo a un gruppo di cx• ufficiali zaristi dì far saltare il Cremlino e il Gran Teatro dell'Opera: queno nel 19~7, e cioè al tempo della rottura delle • rt'lazioni anglo-sovietiche e della perquisizione all'Arcos. Gli ingegneri mandati in Ruuia dalla Vicken sarebbero stati altrettanti aE,t'nti dell'/ntelli1enu Serviu, inca• ricati di far saltare in aria le centrali russe appena fosse scoppiata la guerra ; per cui erano stati liquidati tutti nello scorso mcse di maggio. Conclusione: l'Inghilterra e la Russia sono solidali in Ceco.slovacch.ia, hanno intc• ressi comuni in Estremo Oriente e 'Jr~ anche in altri lettori ; ciò non toglie che si spiino, si controspiino, si scaglino l'una contro l'altra le peggiori accuse, si imba~tiscano processi ecc. Strana amicizia 0IANGKU FENG 11\\ OPO una battaglia di dodici giorni U!/ su un fronte di sci chilometri, giaP": ponesi e russi hanno convenuto d1 cenare le os1ilità e di astenersi, gli uni e gli altri, dalroccuparc la contesa collina di Ciang Ku Fcng, aspettando che una Commissione mista fissi la frontiera in ba.se all'antico trattato russo-cinese dd 1886. Il punto fondamentale di questa convcnz.ione provvisoria è che i giappone,i, i quali in principio non \•olcvano riconoscere il trat• tato di Hung-Chung perché concluso fra teni, u-nza che essi ne avessero mai avuto notizia, hanno ammt'UO che i negoziati ulteriori debbano a'-'cr luogo in ba'((' al dcno trattato, Appena Ct'SS.atele ostilità, Litvinov ha prodotto il documento, e cioè l'originale trattato del 1886, con le carte geogra~- chc allegate e da esso chiaramente risulta che il confine corre esattamente sulla cresta della collina di Ciang Ku Fcng ~{a un ebdomadario inglese ha affermato che quando gli e investigatori > hanno consultato gli archivi del Brìtish ~iuseum, non hanno trovato alcun riferimento ad un trattato russo-cinese di quella data, né a qualsiasi altro trattato firmato a Hung-Chung Esiste o non esiste, il trattato, Le ragioni per cui il go\'erno g:apponc.sc si è indotto ad accettare queste condizioni sono chiare e, se non incorriamo in errore, sono le scsuC"nti. Attualmente il Giappone ha circa 500 mi. la uomini dcllC" sue migliori risen"t' impegnati in Cina; ne ha perduti circa 'l50 mila fra morti, feriti e malati; poi tiene iulla fron1iera del Manciukuò altri 250 mila uomini delle riU:f\'C istruite e 150 mila irregolari. In sostanza, esso ha già mobilitato i quattro quinti delle sue riserve più gio- \"ani. In caso di gut'rra con la Rm.sia, dovrebbe mobilitare ancora un milione di uomini: e cioè doncbbc ricorrere allc riscf\·c di sccond:i. linea, al disopra dei so anni. Più oscure, o per dir meglio, più complesse sono le ragioni della remissività russa Il maresciallo Blucher dispone, a quel che pare, di circa 400 mila uomìni. Queste forze, naturalmente, verrebbero subito aumentate, ma ncì limiti consentiti dalla capacità di trasporto della Transiberiana a Vladivostoìc e nelb baia dì Possict è concentrata una Rotta di sottomarini che potrebbe dare scrl fastidi ai trasporti giapponesi. ~ta la minaccia più grave per il Giappone è costituita dalla fona aerea rossa. Pare che circa 1.200 aeroplani siano concentrati a Vladivostok, e cioè a una distan2a di 800 chilometri dalle isole scttcntrionali dell'arcipelago giapponese e di 1000 chilometri dai grandi ce:ntri industriali Sembra, pt'r altro, che i russi dispongano di aeroplani da bombardamento a carico lesgcro, mentre del tipo pesante nuovo non hanno c.hc pochi esemplari. In conclusione, posto che il destino o ciò che più pro,aicamentc si chiama la geografia renda inevitabile una e spiegazione dc. fi.nitiva > fra i due imperi, mai più si pre- ~enteranno per la Russia condii.ioni cosi favorevoli. Ciò nonostante, la Russia ha preferito rinviarc l'ora della spieg:nionc. La ra~ione di questa politica è nella verità elementare che per un regime come qucllo sovietico la guerra è la fine. t facile governare gli uomini col terrore i non è facile condurli col terrore alla guerra, I comunicali giapponesi hanno fatto sapere al mondo che durante la battaglia di Ciang Ku Feng i russi si arrendevano facilmente e, condotti nelle retrolinec, facevano rac.. conti orribili di qucl che: avevano sofferto. Come può affrontare la guerra un paese i cui figli vedono nel passaggio al nemico l'unico modo di metter fine alle loro sof. fercntc? RICCIAJ\DETTO
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