Omnibus - anno II - n.35 - 27 agosto 1938

IL SOFM DELLE ll'IUSE 1& &]@)~\t~ Lh"'TTEIRA.HIA ~fllf I.ADI.~tIR Wc.idlé ha. pubblicato pre.\~ W Desdéc dc Brouwc-r un salllll):io, Lj!J Abr1lfn d'Arulù, circa il destino imminenti:- dt-lle lcucrc- e dc-Ile .uti. Wladimi1 Wcidlé è un , ~~gi~ta > romantico: un dilc1tante più che un cri1i('o, diremmo; c \C• ramcn1e in lui più curiosità che esi't;cnz.:i. del vt"ro, più p:n,ion<' che prnsicro. Eppure Wcidlé è un buon lcttf'rato curopco La sua rono\ccnu delle varie ar1i f' lcttf'r.l· ture (molto romanro e poc~ia, molta musica, non poca architc1tura, ma star~a pit• tura e Kultura, ci sembra dalle rune alle itilianc, dalle frano.·\i all<" ,rnl{losaHoni, d,tlk 1c-dcst·hc alle ,pagnolt:, se u-mbra parz.ialc resta tutt;l\·ia \C~no di onorrvoli diletti ~la \\'cidlé dalla ponia e dall'arte ,.-uol '-':iungcrc piuttosto a condmioni ri• guardanti k· idei', i ~entimenti, ddl'Europa contemporanea. La ra~ione dtl suo ,aggio è ~l'mplicl'. La poesia I' 1'a1te moclernt' han• no perso col ronu.nticismo lo e ~tilf' >, cui virn(' ,ostituita. la < stilizzaiione », ciO(' la pos~ibilità. di comporre opt're nrllc infinite maniere suii:geritr ~ia dalle molteplici tra• dizìoni (arcaica, clauica, medie\ale, umanistica, barocca .. ', s:a dalle a<.'11tt"l:ll'drlrabile inii::tii::no. La < fine dello stik • è anchr qu<"lla del potere comunica1ivo del''arte: < Lr Jtyle rst un prine1pt! unii:ttul qui n'tn/rtint r,1 rirn lt! jn• du pa,ticulitr tt du puJonnrl Il n'nt paJ la création individut!ll, d'un 1b11r, ni lt! réwllat .final d'un ~rand nombft! d',fforts (OrlUt!fft!nts; il n't!Jt qui! la mani• Jestatlon nctbit!ur, d'une communrautl p,ofondr, d'ur., fratoni:; cons1antt! dt!J àmrs, Jt!S racinrs sont dan1 l'ir1confCÌt'nt come S<', d'improv,·i,o, un < contf"nlll0 •• un moti,o d'i,pirazion<", potf"~~e e\w-rc 1rat1a10 in moltl· e vari<' manit'n- ; fino a quella ~condo cui l'auton· ha l'aria d'f'sporre <.'On ditint1•r-·\Sf" la materia del tuo romanzo o del mo quadro, e niC"nte più. L'idt'.1 ~tramba di Coii::ol, d'una città do• \t' , \i spo~ino i gus1i più contrari, le ar. chiteuurc più di1cordanti >, è idt"a romantica domina1rice del $t'C-Oloscono. :\(a ,,.. quel ii::usto per le co1t· più divrrse e lon. tane \"incna !!:li animi molli, nell'arte, col soccor10 dl'll'<'roina l!:iun~<',..aad «'~,crt' dt'- solatamcnte ~tico. t di là \.('ramf'nt(' che na1cono le predil('zioni, le infatuazioni per lf': \"('·cchic cose 1mobili, abiti, fotot;rafif'\ dilf'UO romantico ormai divul~ato attra\<'f· ~ la cint'malo'trafia e il Q;:iorna!i,mo. Da condurrt' a un t'dl"ttismo piacc,·ole e di 11;1nto«-mpre sogg<'ttivo. e \'eramentt' anchr il cani"o ~usto, una ,·olu. relct;ato nel pa1- ,ato, può apparirci pirno d"incanto • Cosl Wridlé, con i suoi modi pi11ore1chi, ta.h-oha troppo eloquen1i: che prf'ciu: < non ,i ha diritto di chiamare stilf': l"insieme d,-i tratti che ri sembrano carattt'riz• zare "l'epoca 1900 oppurt' quell.l drll\~1posizione delle arti dc<.'orative dt"l 19-i~ pt'Tché quei tratti non dipendono dall'intimo <.'On uno dancio pieno che li ordini e v;iu~tifichi >. Weidlé con prt'cisione ci dà il \Omma. rio dei < mali dei due secoli :t: com·r~li vede nel presente una continuazione dl"!IO ,corso. Finiti i mondi immaci:inari, pl'r•a la inv;f'nuità dei poe1i, mancando loro q111"lla flt!fatitit! eapnbihty cht" Ke.lU ri<.'onosC('\,a ~r 11:1mt'nt,r in Shakt',pt'ar,r, \'ant' ~·A,via ad l'S~1e una compo~iziont' minuta, documt'ntata, ~trt'tta da un povero e amhi,ioso dctc-r-minismo fdal romamo polizi«"q-o .li rac• conto d"analisi o di documt"nto) Weidlé tuttavia non ~ tanto intf'lli'tf'ntC' croni~t.1. quan. to troppo abile" oratnrt Giudica smarrì1a olJm unità di ,tile fin dal ~«'colo x,·111, ne inC"olpa i romantici né ~i perdc in un antitoman1iciJmo insicuro e pu nulla ri~oluti\'O Lu .H,rilln d'.,t,istét! i: 11n di,cor~ mll'indole f' ,ulla wrte d1·1lr arti e dclle IC'tter«" conttmporanC"e t'he n1ol < d1Xumen- ~ O~L\XI ripMttruno p<:r Roma. U rd og~i ,·o~ho raccontan·, un'.1\-'• ,·1•ntur,J rh<· m'è capitata qui. Giorni fa, tornando a ('a,a mi accor• si di non avere più il portafoglio. cht conteneva df"lle banconote, drllr lct· terr di camhio, una lcttf"ra di ere-dito, e prr e;iunta alla dnrata il mio pa~- (aporto • in una parola tutta la mu fortuna. Che fare? ~11 precipitai da Roth,child, dal cont<' Fcrr<'tti, cu~ino di Pio IX, per cui pos~edc-vouna lettera di prr,rntazionr. Fc-rretti non mo'i- (C un dito. limitandosi a fiutar t;1hacco. in una manina tutta (Ua, <' non troppo 1nad<'vol(·. Roth,child <lNtÒuna k-ttt"ra di raaom.tnda;,ionr- per mf', diu·tta al contt· fofano, pn·frtto di poli7ia. ~fcntr<' mi recavo dal cont<', m'imhatu:i JX'f istrada col sign()r Spini. re• dattore dc-ll'Epoca. Spini mi propo~e, prim~t di r<'<'armi dal prefetto. di far visita a :\tichele Valpu\O, un· capo rivolu7ionario dl'lla plt-bc napoletana drl gencrt" di Ci• ceruarchio. Era c1urllo \t('W) \'alpu'-0 che poco dopo, il 15 maggio 1848. do- \'t'va morirr troicam('nte in via Toltdo difrndf•ndo una barricata. Valpu,;o dichiarò che q,, il portafoglio ,;j trovava ancora a Xapoli. ~arebbc (tato recupn.tto, r mi con,;igliO di fare' stamp.ir<' f'd affiirnere un manife$tO dove prom1·ttC'vo 100 ~udi a chi mi riporta\,e il portafoglio sm(lrrito. \:alpu-.o imi~tè ,ulla parola e ,;marrito >, pere hé ,e 1 i tare > rd < iniendere La fine dt'llo stile è Id fim· d'una fede, né il ritorno n-no l'llon tota! potrà aveni che con \'aiuto di una fede che Weidlé par riconoscere in quella rrì~tiana affermazione attendibile lx·nché aprrta a luogo contraddittorio. Weidlé, buon letterato, mo\lra invt'ct' ma~ii::ior ~icurc-zza nei capitoli inte~ì a chiarirr le ra"ioni della < p()(~ia pura •, del < romanzo infanti!<" •, del e romanzo rus1ico », del e surreali\mo>; dov'egli .~copre il lavoro più intimo del moderno romantici,mo. La p0t'1ia pura come conseguenza della parola, della metafora 1roppo consuntC' f'd e,pe• rimentat(' (< un critiqut 1taliui, Chia,ini, a t!/fposi d'une monièrr dassiqtu l'idh qu'un grand poJu trout1t ltJ meill,urtJ tonditro,u au di(;e/opp,m,nl de Jon ginlt! s'il i,it à uni! époqut! où la langut liltbaire doni il fait usa1t St trout.·t! UU01t! dans 10n ,nfanu .. >) L'infanzia come matrria che ancora ammelle la < capaci1à ncgati- ,·a • e il mistero; il surreali~mo qual<" < suc<.'tdant'o > dell'arte, trovano in \\'eidlt' un franco t'Spo~itorc-. Del romanzo ru,cico ci piacerebbe discorrrrt. Il romanzo paesano contemporaneo (quello di Sillampia, di lb.mmn, di Giono ... dice V., t anche i racconti di \h-aro, Comisso, Pea, Cain, Sa. royan. auc1J1une,.remmo: non ha fini ~iah nf raii::ioni di < ri1orno alla terra >. Pi11t10~10 <.'i pare la via \-erso una lilx-rtà dtlla hnta,ia cht- il narratore St'mprl" perwlJUC'. Il narratorf' ha so,·ente il ii::,u10 di allontanare i rnoi prrsonae'ti su ,crnari lontani, q·1asi per porre in e,·iden7a i caratt«"ri La campa~na è oe:a;i una , ,c('na • lontana Come Boccaccio e Shakfspeare allon• tanarnno Sp<"•'Ol'an·entura, la tra~f'dia in \·aqhe epochl' uoricht, a '<"apito drl dc-- scritti,o, ciò che- gio..,a al racconto e al drammatico, cosl molti narratori fi,sano 1 per,nna11;ti rnlla sctna drl pa'"\I'; q11a,i pc-r r«"ndrrli più umani Lri Abt'illn d"AriJtir è un ,a1Jii::io,eh,. eloi_ia la libertà dtlla mente- comt- necn• saria alla na~cita d'o11;ni poe,ia '.\ff'no ,icuro do\"r pre,·<'d" una con{alocen.:a, una rr1urrt,:iont col ritorno alla fcdr, Weidlf ha tarrattutto il ml'ri10 di aiutarr i let• tori al ricono,c-imt'nto ddl'unica (.'ondi1ionc umana da <.'11iwlitariamr-nte f'I\Ce la pOl"~i:a. ARRIGO BE'IEDETTI fo,,c d<·tto e rubato-. non ,i ~arf'bh<' fotto vivo nessuno. 11 prc·frtto mi rÌ("('\.TltCcon ~rande ({1·ntilrn~1.mi promi,~• mari e monti da part<· ddla polizi.1. ,·olle mtttermi ;, di,1,0,i;,ionr un ;lgt·ntc, anzi dut, che rono~1•v;rno la città come le loro ta- ~hc, C'd infinf' appro\'Ò I' idf'a di \'alpu\(). Stanchis~imo, <-t3\'0 pf'r rif"ntrare in ca(a in comp.lgnia di T .. quando pa~- ~,muno dirun1i al ,·a\to H',ttro San Carlo, non lun~i dal 911.:t!f,"orgono i dur ca\':11li di bronzo rr~alati d;1ll0 1.1r :--,"icol.1al Borbone ,uo amiro. Dr\'O rinunziare al u·atro perC'hé m'hanno dnuh;1to? > dornand:ti a T. Era proprio l,1 \('T;l in cui il rf' do- ,·,·va ,.•l"niH·a t<'atro pf'r !.1r la pace col ,;uo popolo: :\°;1poliari\tOCratir.1 gli pr,..par~wa una ~rande- O\'il7ionr per rin1?r:i7iarlo dc-Ila firma dello Statuto. Da vero nJ(Ci-0, T. tro\"Ò chr il furto non f'ra una buona r:1g-ioncµr-r rinunziar(' al t<';.llro. lo pov,cdc\"O anrora quattro monttr d'oro; m• ~pr,i dur cmt•no p<:r un mtno palco. P;.1,,;aronotrr ~iorni inttri ,.,.nza chf" drl mio po\'ero portafoglio ,e ne parla,,,. ncmmt·no. C'C')Ì fui co,;trrtto ;.1 dar<' comunicazione dd furto ai princi· pali ban<'hi('ri d'Europa ('d al Con,;i~lio di tutf'ia a :'\lo,.ca. Oitni ~iorno non f.tcr\'o altro che andan· dall'o\tnia alla polizia, d:t Valpu,;0 a Frrrctti, eh,· fiutava Sl'mpn· alla ,olita maniera. rip•:trndom1 );1 l'on,;oJantc· 0<;s('n,',t7ionc •·h<· la nuo\·.i 1mmini~trazionc rra one- - ~ l~.w,~,-'' STORIA ~1\RIO '.\IAZZUCCJIELLI· Andft!a Chénier (~fila no, Corbaccio, 19381 l.,a narrazione del ~hllucchdli corrf' ve• lociuima e storicinima, < stn73 tilla rola \'ir.ii::ola di romanzato>: tanto \·rloce, che non c'è mai la pos~ibilità di mettt-rc per un momenlo la iena al finestrino e vc-dere un po' di pae,aggio. Xon c'è che Andrea Chénif'r dal princ:pio alla fine, comr in una e voci'• di encidopc-dia nelle cui boz- -zc- uno stampator<' distratto abbia confu~o qut'II" di ttna ra<.'colta di < versì ,celti • dello ste~~o pOt'ta. Fra il librt-tto di Luigi Illica e il librt'llO di \lar10 ~fazzucchrlli, dove tro,·are il Hro Chénier? .-\\"evamo Chénier te-nor«", '.\lazzuccht"lli non ci dà anrora Chénier uomo. ROMANZI DADY BALDI: lo, la milionaria (Casa E.ditrice Sonzogno, ~filano, 1938). La Casa Editrice Sonzogno ha una sua attività appar1a1a e tranquilla che dura da tanti anni, <.'Ongrande succr,so presso i let• tori di provincia <' g:li uudenti wogliati. Stampati a ~filano, 1 volumi Sonzogno, <.'On qurlle <'OpertÌnC'colorate e mondane, d.tnno l'immaci:inc di un mondo galantt", dove 1 penonaii::gi viaggiano attraverw i continen1i, vi,ono in appartamt'nti luuuo•i e tra'(orrono Il' notti nei dancin,fJ di tutta Europa t:n mondo in~mma tJià familiare aii::li\p~ttatori dl"i film americani, <"hf' \·ogliano pl"O• lungare t,r ori' del cinema nf'lla lellura d'un romanzo < di \"t'ra ,ita vi"111a Dady Baldi, autrice dd romanzo lo, la milinna,ia, è probabilmc-ntt' una buona ma• drf' di famir.;lia, che inventa nraordinarie h·vl"n1l1rr- per pa((arl' il <.'Onto alla S."lrta, o di •ina ,ie:norina che narra r.tl ,uo piimo libro I«- sut> primt' t"mozioni d'amore, Com11nq;1,r, I«" SUf' qualità di vr:ttrict" ~ono ~imili .. q,1('lk di tanti :11ltriromanzic-ri, cht' praticano il mestiere di scrittor~ con lo \tC',m impet;no commerciale dei v,rnd11orì di ,;t;i ma pi<"na d'inr\p<"rirn1.a. Valpu,;o, im·ecr, contin11a\'a a dirmi: e Se il portafo~lio si trova ancora a .:S-apoli. ,arà sicuramt·ntr rt,tituito >- Finalmrntc dc-ti~i di rivoi1~<'rmialla L<·~azionc ru,\a ; a quel tempo la por• ta dcllr nO\tr<' r.1pprr'<•ntanz(' diplom:1.tiche non m'era ancor.1 C"hiu,a.,ma io non <lV('VOmai fatto nulla JX'rehé mi fo,;,;r apC'rta. Gc-nc-ralmrntc io non po,"'> entrare ~c-nza ripu~nanza in nf·,,un tribunalr t· in nt•"un ufficio, ma !.Oprattutto in un uffirio fU\\O . .:'\'onsi tr;nta di un ri- (entim<'ntO pt•r,onalr • io non ho da lamc-ntarmi particolam1cnte di ne,,un impir~ato: ma il prn,iero d'.1vrr d,1 fare con d<'gli agr-nti o dd diplomatici ru,~i mi produC'e un effr-tto n<-r\·o,;o, drl gcnl'n' di quf"llo eh<' molta gente prova .1lla vista dri sorci o degli s('arafo~gi, Xc,~uno ha paura dc~li ¾araf.1~gi prrché ,;iano nocivi: ma -.i tratta d'una \C-n\azionc involontaria o qua- ..i in\'inribile. lo ho lasciato la Rut(ia p<'r non avtr più .1 che fare coi buro• nati e co~li uffi<'iali: figuratevi un po' che- gu,to drhh,~ prO\'are nel ritrovarmrli fra i pi<'di, a Chiaia o a Sant.1 Lucia, in vi\l.i drl Vc•U\·io o di Cat<-llaman•! ' e :\'ect(liità fa virtù >, dice un pro· vcrhio n1ùo, Co,;ì mi rf"cai ;11l'Ambasciata, b<"nché il vetturino m'avf'\~I' dapprima portato a quC'lla aU'\triaca, poichf i napolnani confondono fadlment(' 1 dul' Impe1i. Quando di,,i il mio nome al portircravatte. A leggcrt" questi romanzi, si ha l'imprl'Hione <.'he 5iano ~<.'ritti tutti dalla 511'\,a persona, e che i protagonisti di vi- <'endr 1anto '-'ÌSIO~equanto sciocchi" pM,u;- ll:ino da un rom,,nl0 all'altro, avendo lo Slt's~o lintJua'l'.ii::ioe i medt'simi sc-ntimt'nti. e Di quante CO$l"t'intt'ndi, Claudio•• dice a un Ct'rt0 punto la pro1a11;oni~1amilionaria. < :--lon nedevo che tu aveHi una <.'ultura CO\Ì profonda in fallo di moda fC"mminile ... •- e l!na coppia principe~<.'a di ,·olpi an;entatt' •• rispondi" Claudio, • ron un pro. fumo di gran marca, si de\·e portare con una toiltllt! di gran clHse, un altro cap• pellino e non le ~carpi' a n11•z,o tacco. Si è signori in tutto o in niente. Lo ,ai?>. Sono frasi, queU<', che tulli abbiamo già lrtco nt'lle novt'II(" cngheresi df'I M t!SJat· tuo e nelle traduzioni dal franct'~t", dall'inglese, dall'am('ri<.'ano, pubblicate nd ii::ìornali illustrati POESIE GIUSEPPE LEGA: Solo amore (Quaderni di poc-sia, Milano, 1938. L. 10). Novdle <.'on molti puntini di SO\pensione. Cli uomini si chiamano '.\far<.'o Dcla, Francesco Oàmasi. Fabiano Fokhi, f' le donn<' Eki,• Di..lma, ~hr~hrrita .\udisio, Seren.t ~fauri, nomi che potn·bbero c-ssrre adottati da attori t da attrici della cint'matografia con quakhe suc<.'e\so. :"forni, infine, che riHlano quanto capillare e varia po~<a c-s- •rre l'infturnza d'uno scrittorf' come d'.\n. nunzio. Come non rilevare infint' che sono i nomi dri p<"r10na~ii::idi Sah·ator Cona, di Virii;:ilio Brocchi e di tutti 11;liautori di romanri che dt'~erivono un'Italia fatta di esteti, di ~randi amatori, di artisti o di uomini dall'anima di poc-ta, Romami dunqut' non di poesia, qut'sti dc-~li inalle\i e df'~<.'nrri t'pilJoni dannunziani, ma soltanto di vita poc-1ica, quc-lla vita chi", prendendo \·ari a,J)f'tti, è nf'lle il11l'ioni di tanta ii::ente G. \1.\ZZOX· l'n mout>di fiori pu chi ama il loro stfrtto f Prc-~so l'a., ~1ilano. Lirl" 1 L'a informa di a\'er«" ra<.'colti i suoi < fiori (qua <' là'! s!'nza nome di ciascuno, (ma ) sono na1i cod sc-nz.a nome. • SISTO r<', co~tui m'accol\C con calore straordinario, quasi fr ,\i uno zio d' Amc-rica che tornava in patria carico d'oro. Con grande cmmionf' mi prc(entò una ~- dia, anzi duf'. e do1>0qualche frase di circo,tanza, pirna z('ppa di cortc•,;ia,mi chir,;r. e Sirte dunque voi, si~or conte, eh<' avete perduto il portafoglio?•· e Bl•nché non "ia conte. l'ho pc-rduto proprio io>. e Frlici",imo. frlici,.,.imo. Oh, come sono contrnto! :t. A vednlo e ad a~coltarlo, mi ,·rnne in mente l'idra che per ~copi d'alta politica il :vfinhtro nomina('-C portif'ri drlk .:\mba'<iate ru-.,f' ,;olo indi\·idui appena liccn7iati dal mankomio. e Guardate qu<'ll'uomo >, mi di,.(c. :\.fi \'Oltai, e vidi anche più del nece,,.,1rio1 ptrché l'uomo indicatomi era qua,;i nudo. Solt.mto, portava sulle <opallt. a gui.,a di mantellina, un !cm• bo di tela da vela. Era un e lazzarone > puro c:;angu<',for;c dell'età di dicia'5- \Ctt'anni. dal colorito olivac:;tro e d,1i denti candidi e forti di frlino, dalla pcllr abhronnta e mu(colma. Sta\'a a ~i,:iccre sulla \Oglia d<•ll,1 l..<'i:?:azionr-, q•nza curar-.i dC'lla pio~~in che cominciava a cade-re. e lkn<' .., di'°'i, « e chi è?>. « Quello che- ha trovato il \'O\lro portafoglio>. < Come t10r:ato? ... e F.. lì da tre ore. ad aspc-tt,1re chcvi avc,;..,rro thiamato >. e E. dov'è il portafoglio?>. e Da S. E. il Mmi-.tro -... e Annunziate~li che 'ion qui >. e S. E. è mcita, ma c'è il ,;ie;nor cancrlli('("f' il c:;ignorconte ci pa,si pure, ma che \Ì deg-ni d1 ritordarc- chr sono ,;tato io il primo a dargli notitia df'l c:;uoportafo~lio >, mi suc:;surrò il 1>0r• ti('rr in un tenero c:;oc:;piro. e Cc nr ricordtrrmo >, ric:;po~ic, d entrai m•lla cancelleria. Poco dopo ap- ~ RfO VERCANI è \'eramt'ntt: scrittor(' lg( che \'3 dispC"rdendo in <.'entinaia di articoli, tutti brillanti t: tu11i composti secondo 1ego\a d'arte, it' sue qualità di ro• manziert" <' di nov<'llit're. Il gusto pC'r la \it:i. fra le quallro parf"ti, per i personaggi vestiti fino a na~conderl' il color<' drlla peli<', dC"i (l'.iorni ~pe,ì in piccole- abi1udini, lo conduce\a ad osservart i couumi, gli umori della piccola società di molte città italiane, fino a (a,arnf' la matrria per un romanzo modC"1no i~pirato alla vita comu• nl', alla noia magari dt:i giorni spe~i in piccoli at1i. una sortr umana sorretla soltanto da lie\'i, segr«"ti <.'ompf'mi. I p("rso• na11;gichr Verc:ani infa11i ha delineato nei rnoi romanzi I" n<'ill' sue nO\'dle sono, sì, qurlli chiusi nel cerchio del più po\'cro df'· stino; pt'rcorrono, ,ì, la ,1f's1a strada da decenni, e non ~i \"ede chr ro~a li at1t:nda prima di morir<'. Quasi si dircbb<- eh<", mC"n• trt" il romanzo natuuli\ta sreii::lina un pC"rsonagc:io comun(', Sl'lllPrt" pl'r porlo in una ,ituazione impre, i1ta, piena d'impacci, fino a inte,,c-re le \'Ìcende da un contrasto fra la "randena dellt' pa,~ioni o dr-~li a\"\"tnimenti t' la piccolc1.2a dell'animo del pro.- 1agoni~1a (' dd suo contorno familiar<", i narratori come \'ergani ~i compiacciano di non obbl"dire alla lusinga dtll'intreccio. I capim.ittri. i piccoli impieg,ui mai avranno modo di \fuii::11;irealla ~eortt". Anche ~e, di tanto in tanto, qualrhC' an·enimc-nto par,. ~opra~c:iunc:tre a turbart' lo ~ta'l'.no, non ~i 1rat1a che d'una buft'ra in un bicchier di acqua, o meglio d'un < (onato • di bufera Qu.l'i par che l'autore accC"nni a fatti in. soliti per poi trala~iarli, dimenticarli per tornarl' a modi più confoct'nli alla sua i~pi• r,uionr. La noia sovra~ta nt'i iacconti di qul"\ti 'K."rittori, t' in l"Ui , eranl('nt,. \'.J.i11;ono non i prri.onaii::c:i come c-ar,HtNi eapaci di contra~ti, di dramma, ma le c0\<'- 1 capimastri, ~li impiegatucci di \'cr~:lni spesso non wno <.'he co1c. Df'lla pi<.'cola bon;:he~ia i1aliana moderna Vt"rgani ci ha dt·~critto p0C'ticamC"nl«"I<" abitudini; <.'t' ne ha fatto intravl'dNe con ane le case, il" stanu, çli og~clli abituali ; spiando, sol• Unto a 1ravt"rSOqut'~ti punti di pa\1aii::11:io, ii::lianimi Vicino pl'r molti a~petti ai ere. plU<.'Olari, \'<'ri.;ani. tu11a,·ia, se n<' distinguf' per qut"I suo non cornpiac-er,i della povc-rtà dcli<" <.'0\1".Scrillore più veri~ti1 che e\'OC'ati,o, \'t"rgani ama le mist"rif' della media borghesi,\, pron10 a cavarnt' anche le note mt'no opprimf"nti. l pc-rsona~~i di Ver~ani sperano in bene: hanno, in fine, molta fiducia nelle cos<' del mondo, e quasi nella mutevolezza delle cose dt"I mondo. :\la V<'rgani oltre a romam.ic-re è gioroalina: fa l'invialo special<' d·un grande quotidiano, segue i corridori al giro d'halia e a qut"llo di Fran<.'ia: ha temi obbliiJati da svol~tre di me1e in me)c, <' pu molti lct· tori di giornali è il principe dd giornaliHi Non che il letlorc- non intraveda nelle sue predilezioni il segno d'una t'ducazionr non del tulio redaz.ionale. Certe trovai<', di quando \"agani ~i meue a descrh-f're l'animo d'un \'ioloncdlo o d'un trombone, quasi deludono per un momento il l<"llore cauto dd Corrierr drlla ura. :\fa poi anche il lettore più cauto del mondo lascerà cor-. rcre: ammettt"rà che certe bravure a. V('r• gani l'. pc-rmesso farle-. Cosi nc-lla ~ua mente qut,10 ~iornalista verrà ad t\St"re !'C"~tremo dt"Q;:li.ardimenti fantastici; come mlo che non ~i contC"nta della brillante informa1ionC"<' drscrizione. Potrebbno e~~c-reappart'nzc. E apparenze" non ,ono. \'er11:ani, sia che segua Bàrtali o WN,·aecke, sia che ,·ia11:gi per la provincia o rht' coi ra a ,•edc-re una rivoluzione ,:av~ ,·rnim1·n10 questo forse meno confac<:nte• glisi) u•mpre si accinii:trà all'ani<.'olo andando a ct"rcarC' nelle cost' da de~crivert' non 11:liatp(•t1i <.'he le poswno di\tin!Juf'rc dallf' altre, ma anzi quf'lli c:hl" alle altre pan·e un uomo in uniforme ricamata: e perché poi in uniforme ricamata, ne ho ,;emprc ignorato il perché-. Xé il portiere né Tofano né Valpu~ avrvan mai dubitato della mia idrntità, ma l'uniforme ricamata ,;Ì: allora le parlai in ru.,,o, notificai il contenuto del portafoglio, ria"unsi il tenore del!<' lette-re. L'uniforme tenc\'a in mano il portafo~lio ed r,,,minava l<' carll'. e ~fi guardo bc-ne dal dubitare di voi >, <oOf?:· giun,C', e ma tali affari sono ,;og~t•tti ,\ qu:1khc form .,.lità. \'orre,tc ~crivcre una kttna alla Lc~azione dando noti1ia drlla perdita. del portafoglio, e richirdcndo il no-;tro aiuto pc-r ritrovarlo? In tal cac:;<n;)oi vi n.·\tituiremmo il portafoglio con un cc-1 tifitato, mentre voi cc ne rila~c<'retC'in tomp<'ll'O ri• cevuta >. e ~li pare che ciò ba..tcrrbb(' >. e lmpo,sibile. :-:oi abbi<lmO un rcg:o• lamento, e o~ni pratica è ,;ouomes(a ad una determinata formalità. Vi dic:;pi,1c<.• '." >. e ì',.·o, datemi un foglio: \'C la \Cri• ,·crò !.uhito qui <Volentieri: ecco qua >. E così, in vista dr! mio portafo~lio, pregai la Legazione di dcgnar,i di ritrovannt·lo. L'impiC'gato ordinò a un ,uo ~ottoposto di \tilar la ri,po!>.ta: e comc- qualmcntc la Leg:'lzionc abbia la q)ddisfazione e l'onore di annunziare d'aver potuto recuperare il portafog:lio ,;ma.rrito in se~uito ai suoi contatti ron la polizi,i... ». Io con,egn,1i la rircvuta e ritbbi il mio portafoglio. M,1 nell'aprirlo m·acco~i chC' il pas,;aporto e le banconote russe r,;i'lll"V:'lno ancora, m,, che in compemo vi mane-avano I;,, lettera di credito e '!;li a\'iC~ni, per un totale di trcntamil.l franchi all'incirca. Chiamai il « lauaronc-.. l' prrgai il lf' possono sempr<' più accomunare. li \ asto mondo divt'nta tutto pae,e: l'occhio di \'crgani, quasi an-e:uo alle pic<'ole case di piaua San Silvestro o via Solferino,_ pare che- ne tralt<'nsa il colore ,empre: m un pala.no cint'sc C"glinon troverebbe lo ~trano del lontano paese, ma qu<'I t;uno di comunt' che ogni cosa umana ha con un'altra co~a umana. Segno, ancht" que"o, di una costante e sicura fanta,ia Ora Vl'rg:ani ha rac<.'oho in \'olume k sue corrispondenze dall'Etiopia Il quadro ~ qurllo d'una Etiopia dopo la guerr,1, <.'On i bidoni ormai vt'nuti a f.ir p.trtc- del co• stum<' paemno. Xessuno scrittore fo1~e rra mr~lio indicato di lui per andart" a f,tr visita a un pa<'JC che dopo il lavoro delle armi si assesta, si imborQ;h«"~isce. L'Etiop:,1 di \'ergani non è nt'mmtno qu«"lla dei pio. nieri. Ì.a diremmo l'Etiopia familiare, paesana, l'unica Eti9pia dei,tli italiani. Vcrgani è poi-tato a cogliere i quadri che più sono lontani dall'esotico. Della vita colonìall" t~li ~a co!Jliere non il colore locale, ma l'altrc,, che ogni colono vi ha portato. Jn fondo, rEtiopia di Ver11;ani la diremmo quC"lla degli italiani che vo,;liono ml'ltt'rf' ,u e-a~;, L.l fami!Jli-a sta dietro ogni atto di qursti coloni. O <.'ht' s,a ~ià q:iunta, o <:he ,1ia an. cora lontana. Vc-!'gani scrivendo il suo diario di viall:gio, da A,mara ad \ddi~ \IJC'ba t' da 1\ddis .-\beba a\l"Oceano lndiano attraverso i v:randi la~hi, non ha occhi pt'r le \tranc-ue del pat'se nuovo, pt'r i CO\turni dc-~li indigeni. Qua,i a;li si nf'ii::herf'bht' il StUSI0 p<"r la t;f'ografia, se non per qu«"lla eh<' rammt'nta k fonta~ie dt·i ragani da- ,·anti all'atlante. Si i1Hra,ede poi, da questi appunti giornafotici, \In possibile romanzo coloniale popolare-: un r.,cconto fra ,·!"· ri1tico c liri<.'o, attento for1t· (secondo i t;111ti di VC"rQ;ani)più alle co,c chf' aStli uomini, ma alle co,e in quanto .st'r,·ono a1Jli uomini, in quanto con ruw hanno acquisito un loro calore umano. A Deuié nasct una città dove prima era un \'illagii:io <'W· tico e di colore? L'oçchio d1 Vergani è pronto: < Sr continua così, ci faranno pc-r foJ"Za la strada, e ma~ari la piazza ... C'è un cinema "novect'nlo '' con un impianto ,o. noro .. C'è la casa del Fascio con 1.1010 di scalinata d'a(.'ces~o e salone delle adunanz«-, C' persino quakosa cht arit'g~ia a una tor• re. C'è qualche primo impianto di luc(" elettrica. c·~ già un giornale locale, Jl /alto ... C'è il campionalo locale di calcio. lrri "Pant'llicri lntendrnza" ha battuto "~1ista lnfrr1nieri-Marconisti ". Poi c'è il ltgno Chiarizia. U'gno Chiarizia o Carinzia? Non è invece Carinz.ia, ma proprio Chiarizia, col nome del generale Chiarizia, invenlorl' di ·un certo minestrone alla g«"noV(",<' in scatolt'. E il leii::no di Chiarizia è quello dtlle cassette che c-ontenevano le scatole di quel minestrone di buona mt'moria fra le truppe d'Africa Al(redo Panzini è aHt'rti10, quando vorrà spi<'Jtare nel ~uo dizionario i \-ocaboli nati dall'lmpero, co,a significa casa di Chiarizia, armadio di Chiarit.ia, rico\'ero di Chiarizia ... >- Vergani è allento a coglier<' i segni di questa vita umanamente cordiale che \~mpre re~i\tC' an<'he nei luoii::hì dovt altri v('- drebbe colori ,rsotici, non consuf'li. Comt' si diceva, l'Africa ~mettt' d'tncre misti'· rio,a, non comuf'ta. Vt'nv;nno in mrnte ìl Cordu,io, il Tritone, le città italiane, i pae~i i~aliani. La verità è cht' Vergani, roma111iere c:o,ì prodivt' a la~iar«" in dispar1c- i pt'rwna~~i pf'r il guuo del dcq-ritti,·o, (I' ama lr co\C è pu quel loro far parte della vita umana toltanto. '.\1ett<'te que\t0 ii::iornalista da, anti a paesi ,·ergini, dalla. natura M>hanto mine-raie, ve'(t'talc- o (erina, f'd egli o SI' ne di~gu1terà comf' d'a,petti a~surdi t' inii::iusti dc-I mondo, o finirà con trovare anche Il il sc~no d'una \'ita cordialmrn1e borghese CARLO DADDI portiere di ,picgar~li che non anci dato i cento \Cudi fimhé non mi fm~r- rrstituito tutto. li giovane borbottava sempre la stessa frase-: e L'ho tro\'ato co,ì. l'ho trovato co,ì, l'ho po1tato come l'ho tfO\'ato! >. e Ma durante questi quattro c;iorni chi l'ha tenuto? ... e Il vecchio da cui 'itiamo di ca(a. ». « E dove c;;taquesto vC'cchio? >. « Oietro la do,:i;ana del \aie >. e Allora andremo a fa1gli ,·i,;ita in- 'lit.•me >. 11giovanotto mo,;trò chiar,un<·ntc che aveva poc,t voglia d' accornpa~narC'i1 nondimtno c:;alìa ca~sctta acc.11110al cocchiere. La -.cena fu davvrro impJ.· gabik bi-.o'l;nava vederlo con che dignità ,;j .wvohc intorno alle \µ,\Ile la mantt•llina. Pareva un popt' rnv~oquando indos~a i p;uamcnti : il m;1lt f clw ,;otto rra qua,i nudo e cht· p10,·cv.i a torrrnti. Cn paio di volte tentò di cogliere il momento buono prr wignarsc·la, ma il cocchinr, che rra c1uello dc-lla locanda. lo riacciuffò, e non ,t lo la,;cìò più sfuggire di mano. li e laz:• zarone > ere-deva che lo volrs,;i con- ~egnare .\Ì ~rodarmi, e mi guard,wa di sbic-co. A casa trovai ìl ,ignor Spini 1 e gli confìd.\i l'amico dal mantrllo di ,·eia. Riu,cimmo a convincc-rlo che non voh•\'arno farlo anc-;tarc; poi io mi recai di nuovo da. Tofauo. Quc,ti fu molto contC'nto che aw,,i ritrovato il portafo~lio, e mi propose di far mct• tnr il J?,:iovanotto in gattabuia. Rifiutai. « Xon g-li faremo nulla di male, ma ,olo un po' di paura, e domani con fr,,_trà .., soggiun,e il prefetto ridendo. e ~Lt no, conte, gli ho promc.s'° di non f.1rgli perdere !a libertà ». (co11tin1u,\ ALESSANDRO HERZEN 1trad11::.ionrdal russo di R P.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==