Omnibus - anno II - n.34 - 20 agosto 1938

j'( .\. PRl~A co~·l_che quella mat- ~ tma vide svegliandosi, ru il suo . cappello nuovo appeso allo ,;ch1cnalc della sedia di cann:i., ai piedi df"l letto. Al sole, il nastro ro~~o. aranci':nc e azzurro ,;ul cappello di paglia brillava come una decorazione. TufTy allungò la mano e tastò la tesa e la calotta, facendo scorrere le dita sulla rigida paglia bruna e ruvida. Con un cappello come quello in testa, non si sarebbe la,;ciato imporre da ne55uno. Si sarebbe fatto rispettare. e F..1ròcolpo. farò! ... » disse, buttando _all'aria le coperte e saltando giù. «Diverranno tutti ciechi a guardarmi!». Si mise ìl cappello in te§ta con cura, e si guardò nello specchio fissato al muro. La domenica mattina il cappello nuovo di paglb. faceva una figura ancora più bella che il ~abato sera, quando l'aveva provato nel negozio. e: Quando Nancy lo vedrà, casche• rà come una pera cotta >, dis!-,CTuffy, indietreggiando, spingendosi il cappello "iU un occhio e ammiccando alla propria immagine di sotto la te.sa. Passò due o tre volte davanti allo specchio, libero e sciolto nella camicia da notte lunga fino al ginocchio, voltando la testa per vedersi passare. Era facile prender coraggio, con un cappello come quello. Si ve!lltÌ in fretta e accc!-,e il fornello. Mentre si preparava la colazione, si calcò il cappello in tc,ca per timore che cade"ise e si ammaccasse. In cucina continuò a pensare che non avrebbe più dovuto attendere molto, se Nancy lo vedeva col cappello nuovo. Sarebbe stata felice di sposarlo subito, non appena lo ave~ visto arri\':t.re a Ca"la sua con la paglietta nuova su un orecchio, come una cresta che sta per cadere e non cade. Uscì sotto il portico e rimase per un po' al parapetto. Il sole era quasi a picco; non una nuvola in vista. Non si poteva immaginare giornata più adatta per far visita a Nancy con un cappello nuovo di paglia. Non una sola goccia di pioggia appariva in tutto il cielo lassù. < Sarebbe una magnifica occa,ione per parlare a Nancy del nostro matrimonio>, disse Tuffy uscendo nel cortile e facendo il giro del corbezzolo e poi del salice. « Basterà che glielo chieda ; so già quello che Nancy mi risponderà. Lei ne ha voglia quanto me, e lo sa. Non le converrebbe fingere il contrario •· Si appoggiò al salice e si mise a grattare la corteccia con l'unghia del po''ice. e Se vado diritto da lei e le dico : "Nancy, e se tu ed io cì si mettesse insieme?" lei mi dirà: ''Quando, Tuffy?"; e io le dico: "Al più pre~ao, per me". Allora lei dice: "Non c'è cosa che possa farmi maggior piacere". Così tutto è deciso e a posto; non occorre altro. Dovrò solo cercare un pastore che ci sposi, e poi Nancy ed io saremo uniti per sempre. Per sposarsi, non occorrerà molto i forse, entro domanj a mezzogiorno. O a un'ora qualunque. Per me non è troppo presto, e so che non sarà troppo presto per Nancy >. Andò a sedersi sul mucchio della legna. < Ora vado subito dal vecchio Berry Miller. Li troverò tutti seduti sotto il portico, e non perderò tempo. Berry vorrà probabilmente sapere perché sono venuto vestito bene, con la giacca e col cappello nuovo di paglia, e io glielo dirò. "Be' "1 gli dirò, "sono venuto per s~are N'ancy. Tu che ne dici, Bcrry? Ci sposiamo subito". Non mi fa mica paura, Berry. Troverà for- ~ qualche co"a da ridire, in principio; ma niente può impedirmi di spotare immediatamente N'ancy. Andrò diritto dov'è \Cduta. 'Wlttoil portico. l'abbraccerò e mostrerò a quei Miller che ho intenzioni '\Cri<',che non ,cherzo >. Raccol"'e un pezzo di !f'gno e cominciò a ~taccarne delle schegge con IC" unghie, fino a farne un mucchietto ai suoi piedi. e Se il vecchio Berry Miller comincia ad arruffare il pelo, afferro \cn- :z'altro Nancy e la bacio davanti a tutti 1 M illrr; poi mc la porto via ,enza voltarmi indietro nemmeno una volta. derry vedrà che, quando decido di ,posarmi, ne,suno al mondo può impedirmelo. Quei ~iller non mi mettono paura, non mi mettono 1 >. Si 101(,C di ta"iea il fazzoletto e a,ciugò l'interno del suo cappello nuovo di paglia. Faceva un caldo torrido, specialmente al '°le, a mezzogiorno, e la giacca di lana pe,;:ante non era mai !ltata più ,trctta. < Se ien ave,;;si pemato a procurarmi la licenza. io e ~ancy ,;i poteva ,~arei og~i >, di,;~ Tuffy disgustato, dando un calcio in terra. e Perché non ri ho pen ..,uo ieri? Ora il tribunale è chiu~ fino a domani >. Si alzò e "i avvicinò alla automobile. No;, c;arebbe stata sua intcn1ionc ~lirvi, perché era passata meu'ora appena; ma non poteva più aspettare. Avrebbe fatto dieci o quindici chilometri all'ora 1 for-:e si sarebbe fermato un po' al burrone ; ma era troppo impazìente d'arrivare da Nancy per rimanere ancora a casa. Innestò la marcia e partì, calcandosi con forza sulla testa il caJ:>pello di paglia nuovo, in modo che Il vento non potesse strapparglielo. ~ Erano I~ _dodici e. me.zzo quando fuffy arnvo davanu alla casa dei ?\Iiller e fennò l'automobile all'ombra. Era arrivato un minuto troppo presto; in quel preciso istante i Miller, alzatisi da tavola, stavano uscendo sotto il portico. Faceva sempre più caldo, e Tuffy rimase qualche mjnuto nell'automobile cercando di rinfrescarsi prima di mcime e di entrare in casa. Prima di vedere i Miller '°tto il portico, prese il fazzoletto e tentò di asciugare un po' del sudore che gli colava per le guance e per la nuca. Finito che ebbe, si tolse il cappello e asciugò con cura la fascia interna di marocchino. Il vecchio Berry Millcr lo ,aiutò. dal portico. Uno dei ra~azzi Miller <-draiato sul pavimento del portico ,i appoggiò sul gomito per vedere che cosa faceva Tuffy. Tuffy si alzò e attraversò diritto e rigido il cortile, fino alLl cao;a. Si ,;:enti- \'a imbarazzati,c;imo. Pensando a quel che rra venuto a fare, diventava rosso. Qua11do i :\1:iller lo fis~avano in quel certo modo, lui spesso dimenticava quel che doveva fare. e E"ci da quel sole scottante e vieni sotto il portico a mangiare una fetta di mcllone frcJCo. L'abbiamo tirato ~u ora dal pozzo>, disse il vecchio Bcrry. e Non ce n'è rimano molto, solo avanzi, ma ,erviti pure>. Berry cacciò le mQ"ichc col cappello. Le moc;che si dispcn.tro ronzando intorno al Portico, e dopo qualche mc: mento tornarono sulle bucce e ,u1 ,;.emi del mcllone sparsi in terra. e Ciao, come state?> dio;sc Tuffy. l.'no de-i ragazzi agitò il braccio verso Tuffy e le due ragazze "i mi5ero a ridere. La moglie di Bcrry "i dondolava sulla o;edia senza parlare, un ,;eme di mellone le era rima\tO appiccicato .sul mento. e Perché neo;suno le dice di toglierlo?> pentò Tuffi. < Fa molto caldo, oggi >, di,,e arr~\Cndo di nuovo perché il ,uo ,guardo tr-j caduto sulie ragaa.t". I loro abiti bianchi erano talm,·nte inamidati cht· "embravano ~rretti da ,tecche cucite nella stoffa. e Eh già>, fece lkrry. e I\"on è il caso di lamentarsi, però. Il caldo ci vuole>. OMNIBUS I rag.1zz1, all'altro capo del porticoJ si misero a sedere. < Perché sei così ben vestito, Tuffy? > chiese Enrico. « Vai in qualche posto?:.. Gli occhi di Tuffy si abbassarono e il tacco della sua scarpa affondò nella sabbia del cortile. La maggiore delle due ragazze, Nancy, rise di nuovo. Tuff y alzò rapido il capo per guardarla. e Sci bello da far paura, Tuffy ! > disse Enrico. • Bcrry buttò una buccia di mellone fuori del portico. la lanciò contro l'albero del cortile. e: Era un pez.zo che non ti vedevo vestito così bene >, fecc Berry, e Se non sbaglio, l'ultima volta fu al battesimo, giù alla chiesa, un mese fa circa. Non eri tutto ben vestito, quel giorno, Tuffy? >. Naocy nascose il viso, ridendo, sulla ~palla di sua sorella. Tuffy arrossì di nuovo. < Non avevo il cappello nuovo, allora >1 disse. « Davvero? » fece Berry. e Hai ragione, sì. 11 cappello ha un'aria così naturale sulla tua testa che non ci ~~.-~' .... ~~ ~'- .. ,~- '"' • --· i!:: ... , .,. XADRID • BJ.KBilU OHE OIUOOJ.10 J.LLA OUEBBA e Hai un magnifico cappello di pa~ glia, Tuffy >, di-t5C il vecchio Berry. e Ti ,arà costato chi ,;a quanto. Un bel nastro di tutti i colori come quello non lo mettono su capR(!lli da dozzina >. Tuffy annuì in silenzio. Clyde, l'altro ragazzo Miller, che era sotto il portico, racco)~ una manciata di ~mi di mcllone e cominciò a schizzarli con due dita. Dopo un po', un seme colpì Tuffy al viso facendolo saltare come se qualcuno gli avesse ,cagliato un nòcciolo di pesca in un occhio con una fionda. Tuffy non volle guardare Clyde perché lui e Clyde non erano mai andati molto d'accordo. S1 erano già picchiati varie volte, quell'tstate. La moglie di Berry continuava a dondolar<-i sulla <edia guardando distrattamente Tuffy. Il ¾'me di mcllonc si era a"ciugato sul suo mento incollandovisi definitivamente. Anche Tuffy la guardò e i loro occhi s'incon• trarono. Ogni volta che la moglie d1 Bcrry lo guardava, a Tuffy pareva che guarda<i5C.un oggetto alle sue spalle. Non gli aveva mai detto una parola. Nancy ~i lisciò la gonna bianca inamidata, tirandosi l'orlo rigido ~ulle ginocchia. Tuffy vede\'a ancora dove finivano lr ~ue calze. La -.orella di Nancy guardò Tuff y con e~pre..<-ione ironica. e Ho pcn<-ato di fare una capatina qui>, di~,e finalmente Tuffy. e t-:on avevo gran che da fare, oggi >. < Hai già a\Saggiato del mellone, oggi? > chic~ Berry. « No >, dis~ Tuffy. e Se gli avanzi non ti disgustano•, di'I.\CBerry accennando al portico coperto di bucce, e: "erviti pure>. Tuffy guardò che cma faceva Nancy, ma non riu~cì,;. vedere la_,ua eipre~- <-ioncmentre lui spiava la linea bianca e nera della giarrettiera sulle gambe "iO<le.Nancy tirò giù di nuovo l'orlo inamidato, ma, non appena ~i appoggiò alla spalliera, l'orlo risali m t le gamb<-, al disopra delle calze, appar• vero più <-facciate che mai. Clvde raccolse un pezzo di buccia e pensavo più. Ma avevi la giacca quel giorno?». Tuffy annuì, affondando di più il tacco nella "abbia. < Potevi venire un po' prima >, riprese Bcrry. e t un po' tardi ora, il meglio dei melloni è finito. Offrire gli avanzi non sta l-x:ne 1 mal se non sci schizzino,01 coraggio, serviti pure>. Uno dei ragazzi lanciò attraverso il portico un pezzo di buccia tutto spor• co di sabbia che andò a cadere nel cortile, ai piedi di Tuffy. Tuffy lo guardò. e Dove te ne andavi, Tuffy? > chiese Enrico. e Mah, non so >. e Vogliamo fare un giretto iruicrr.c? > disse Enrico, ammiccando. e Ln. dome• nica scia si trovano delle ragazzette niente scontrore, pasi.ato Hardpan >. Tuffy guardò ="ancy. Aveva sul viw una strana espre<,ione che lo imbarazzò ; la linea delle giarrettiere gli tremò davanti agli occhi. Lei si dondolava sulla "cdia. Tuffy abba~sò di nuovo gli occhi. e Per adesso, non posso>, di~se a Enrico arro,scndo tutto. Le due ragazze incominciarono a parlare fra loro: di tanto in tanto, ~ancy guardava Tuffy, poi girava subito la testa. Tuffy ,i tohe il cappello e prese a farc;i vento. < Sarebbe tempo di andare a caccia di volpi, che ne dici, TufTy? > dis,e Bcrry. e Ver"'o menanotte comincia già a rinf re<qire, e presto le volpi riprenderanno a correre. Comunque, ai cani non farà male muoversi un po' ; ,i <ono ripo~ati tutta l'c'1ate e hanno fatto i pigri. Pen<avo di portarli fuori una notte, pre~to, e di farli stancare sul ~rio>. TufTy annuì, ma non disse niente. e Pen ..avo anche di procuranni un altro paio di cani >, riprese Berry. e Blackie ~ ancora un po' zoppo, dall'anno ~cono. Elsa è gravida. Rao;tus diventa ogni .1.nnopiù fannullone e comincio a preoccuparmi. Non sarebbe m;.lle fare qualche baratto, quando trovassi proprio quel che cerco. Ho un mulo che darei via volentieri; un paio di cani <la caccia mi servono molto più che quel maledetto mulo cocciuto >. Tuffy guardò Nancy; gli sembrava di scoppiare. La guardò con tanta. disperaziorl'e che lei si chinò un'altra volta e, tirato gita l'orlo inamidato, lo tenne fermo con le mani. Clyde si alzò e arrivò con uno scivolone fino all'ingresso del portico. Seduto e dondolando i piedi sul parapet• to, si mise a guardare Tuffy. Tuffy si sentiva sempre più imbarazzato; stava in piedi da più di un'ora sotto il sole <-cottante e la testa gli girava. e Mi piace proprio, quel tuo cappello nuovo di paglia, Tuffy ,, disse Bcrry. e Specialmente quel bel nastro di tutti i colori •· Tuffy, disperato, guardò Nancy, poi il resto della famiglia. Tutti, tranne Nancy, lo fissavano in silenzio. Nane)'.' abbassò la testa quando i loro occhi s'incontrarono. Enrico attraversò il cortile andando verso la casa. Si tolse qualche cosa dalla tasca e la tese come un elastico. Si fermò davanti a Tuffy, e Tuffy vide che Enrico giocava con una giarrettiera da donna, di seta rosa, su cui erano cucite delle roselline rosse. Saltò come se l'avesse punto uno spillo. Cominciò a indietreggiare a piccoli pa~o;i verso l'automobile. e Te ne vai così presto?> disse Berry. < Sci appena arrivato! >. Tuffy si fennò. Enrico l'aveva accompagnato, facendo scattare la giarrettiera. Ne appoggiò un'estremità al braccio di Tuffy, tese l'altra di venti o trenta centimetri, poi la 'lasciò andare. Tuffy saltò, quando l'elastico lo colpì. e Dove vai, Tuffy? > chic~ Enrico. Tuffy guardò dove Nancy stava seduta, sotto il portico. La ragaua, ora, sedeva un po' piegata in avanti, e aveva smesso di dondolarsi. L'orlo inamidato del suo vestito era risalito un'altra volta e Tuffy fu contento che avesse le giarrettiere gialle. Ricominciò a indictrc~~iarc. Enrico lo seguì, facendogli scattare sul viso la giarrettiera ro~a. e Portami con te a Hardpan, Tuffy >, pregava Enrico. e Troveremo facilmente due ragazze e ci si può divertire bene, la domenica. Che ne dici, Tuffy, eh?». Tuffy indietreggiava più rapido, scuotendo il capo. Giunto all'albero dov'era la sua automobile, 'I.i voJ,;:ee saltò al volante. Nancy corse dentro cao;a, Fu udita piangere attraversando la casa fino al portico posteriore. Bcrry si alzò ed uscl nel cortile. Guardò l'automobile sparire sulla collina cercando di non udire le bestemmie di EnriC'O. « €. antipatico, veder ~capparc uno in questo modo>, disse Berry. e Da principio avrei giurato che Tuffy era venuto qui con qualche scopo». Rimase addossato alla casa, mentre Clyde, u5eito dal portico, attraversava il campo per prendere altri melloni da mettere in frc"iCOnel pozzo. ERSKINE CALDWELL UN VECCHIETTO passava la frontiera americana e gli fu chieuo alla dogana 1e avesse nulla da dichiarare. e No, niente :t, rispose. e Ma che c'è in quella bottiglia? :t chiese il doganiere. e Oh, solo dell'acqua bc~eua, dell'acqua santa di Lourdes >. L'uffic-alesturò il turacciolo. et U'hisk1 •• disse. e Oio sia benedelto ! > rispose 11 vcc• chio. e t avvenu10 un miracolo! >. DURANTE gli attacchi dei confederati al forte S1even1,il presidente Llncoln usd dalla Casa Bianca per fare un giro di ispc• zione delle difese dell'Unione. Il colonnello Oliver Wendell Holmes aveva l'incarico di accompagnarlo, dato che Lincoln desiderava arrivare fino alle lince nemiche. Ma con il suo alto cappello a cilindro Lincoln era un bersaglio di facile visibilità e dalle file dei ribelli venne una scarica di fucileria Prendendolo per un braccio e spingendolo violentemente a terra, l'ufficiale gli si gettò sopra gridando: < A terra, imbecille' :t Naturalmente questo non era lo stile debito con cui un ufficiale dovesse rivolgersi al c.omandante in capo delle fon.e armate del suo paese. Ma era la fratt che 1i IO• leva dire comunemente in casi simili. Lin• coln non disse nulla fino a quando non lasciò il forte: , Arri vederci, colonnello Holmes :t, diue. e Son contenlo di vedere che voi sapete come si parla a un borghese>. e COM't >, dice Isacco a suo figlio, e che porti a casa sempre dei "oti cosl bassi? :t. e Il profruore è antisemita :t e-Va bene>, risponde Isacco, e vuol dire che ti farò bauezzarc :t. Il ragano viene bauezzato, ma i voti ri• mangono lo steuo saraordinariamente bassi. Nuovi e veementi rimproveri dal padre. e Ma sai :t, risponde il ragano, e noialtri poveri cattolici siamo Kmpre lanto in• feriori a voi ebrei>, UNO SCEICCO fu svegliato nel cuore della noue da a!Cuni rumori sospetti che provenivano dal giardino. Presc il fucile e si affacciò alla finestra: tra gli alberi un'ombra bianca 1i agitava mollemente. Lo sceicco, senza frapporre indugi, imbracciò l'arma e gridò: e Fermo o 1paro1 >. L'ombra continuava a muoversi: e Per il tuo be.ne, fermati o 1paro ! :t. L'ombra non K ne dette per intCM>f,inché venne colpita in pieno da una fucilata e suuultando si afflosciòal suolo. Lo sceicco corse nel giardino e constalÒ che aveva crivellato d,ì piombo la camicia lavata nel pomcriggioe mes.saad asciugarr. AUora, alzando le braccia al ciclo e genuflettendosi, cosl pregò: c. Allah, sci grande! Allah, lu solo sci grande! Ti ringrazio Allah d'avermi fatto lavare la camicia, perché se non l'avessi lavata a quesl'ora io vi sarei ancora dentro e se io fossi rimasto dentro la mia camicia, a. quest'ora sarei cadavt're ! >. UN TERRIBILE pastore negro descriveva a.Ila sua congregazione gli orrori dell'inferno: e Avete mai vitto l'acciaio fuso quando &.i precipita fuori da una fornace 1pri&- tando scintille? •· La congregazione assentl come un M>I uomo. e Ebbene, nel luogo al quale mi rirerisc.o, usano quella specie di acciaio quando han. no sete e vogliono rinfrescarsi la gola! >. DURANTE il mao ultimo viaggio in America, racconta Paul Morand, conobbi uno dei più famosi psicanalisti del paese. Durante la conversazioneegli mi riferl vari fatti inlercuanti 1ulla cleptomania. e Avevo una cliente•• mi di11c fra l'allro, e ricca e rispettabile, che non poteva rare a meno di rubare nei negozi dove pas~ sava. L'avvertij che, se non aveva la fona di loltare contro quel suo impulM>irrefrenabile, poteva almeno placare il 1uo rimorso identificando le sue vittime. •· Tutte le volte che rubate" :t, le dissi, "portate a mt" gli o(.getti col nome del posto dove li avete presi. Poi potremo mandare ai danneggiati il preuo delle \<OstreruM:rie,in modo anonimo, sicché, nel caso che fos1ecolla, sarà più facile difendervi", Credevo di veder riempire il mio gabinelto di camicette di scca, cappellini, calze ccc. Ma non venne nien1e.Allora chiamai la mia dicnte. "Non rubo più", mi diue. "Da quando '° che sarei liberata, tutto il piacere di rubare, è scomparso" :t, ABRAMO acquistò due biglit'tti per una loueria e vinse il primo premio. Samuele sì precipitò a felicitarlo, ma ebbe la sor• presa di trovare l'amico in preda alla l'iù grigia malinconia. • • e Che ti prende, Abramino car.:i? Ùo• vrebbe eSSf'regiorno di grande gioia per le... >. e Già, ma c'è la facceada del secondo biglietto che mi tormenta>, rispo,,c l'altro, e Mi domando ancora perché mai mi misi in tclla di comperarlo :t. IL PROFESSORE distratto fa una lezione di letteratura inglese: e Per quanto riguarda il lato umano dei personaggi Dickens è senz'altro 1u.pcriorea Thackcray, D'altra parte, se si considera il lato satirico, dobbiamo convenire che Dickeray ha la meglio su Thackem. A voler essere precisi bisogna dire: Thickcray è un umorista e Dackens un satirico. Ma, in fondo, è meglio non inituirc paralleli fra Dackcray e lhickens •· TIM ~iC GRATH, che geuiva un caffè scozzesea San Francisco, non potc"a sof• frire i negri e aveva dato ordine ai suoi camerieri di non servirli. Un giorno, Ken• tucky Rosebund, un potente pugilatore negro, en1rò nel salo11cgridando: e Ponami una birra, peuo d'imbecille! >, Il cameriere si schermì: e Non potrete averla, nemmeno se:-la pagate cento dollari :t Kentucky Rosebund impugnò con le mani,. che sembravano due prosciutti, gli in• 6111 dd bar; e Se non mc la dli subito scardincrò tutto il locale fino a fartelo crollare :t. Il cameriere ri6u1ò di nuovo. Il negro cominciò a scuotere il bar. In quel momento prcci,o avveniva il famoso terremoto Quando li portarono fuori dalle macerie, lui e il cameriere, Kentucky Rosebund ,i fece portare vicino all'altro e lo pregò: e Per l'amor del ciclo, non dire a Tim che sono stato io•·

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