ANNO Il N. 34 - ROMA 20 AGOSTO 1938-XVI ijt~,~- ¾s r.r___ KESSO nc,.sun popolo la sfortuna è X"" ~tata pari al valore quanto in Bulgaria. Con la guerra balcanica del 1912-'13 combattuta in~icme con la Serbia. la Grecia e il Montenegro contro la Turchia, es4;atentò di riprendere quella posizione di predominio che le aveva. assicurato la protezione ruitsa col trattato di Santo Stcfan<' del 1878. Il di- ~gno fallì. T('rminata la guerra, durante la quale aveva (-OStenuto i mag- ~fori oneri e- molitrato un eroismo incomparabile - famosa resterà nella storia militare di tutti i tempi la battaglia di Lule Burgas ....- la Bulgaria veniva a~lita dai ,;erbi e dai greci. cui si univano i rumeni, solleciti, dicevano. di o:.alvaguardare l'equilibrio balcanico. In questa ~conda guerra la Bulgaria perdeva la Oobrugia, che pa<.:<.:av'!aOtto il dominio della Rumeni,,, e perdeva gran parte della Man·• donia, spartita fra la Grecia e la Sc-rbia. Durante la conflagrazi,ine mondiale, lo zar Fcrdi111.ndo si illuse di potere riacqui,;tarc I, provincie perdute schierdndo,;i dalla parte degli Imperi centrali, e fo un irreparabile errore. AJla fine della guerra, la Bulgaria fu privata della Tracia, ceduta alla Grecia è, quindi, di ogni <.:boccoal mare, della rc'>tantc Macedonia, dei confini occidentali dell'antico territorio, ceduti J>f'r ragioni strategiche alla Jugoslavia. li trattato di N'euilly consacrò qucnr durr mutik17ioni. cui 'ii aggiungeva un ao:.solutodi<.:.irmo.Da quel giorno la Bul~aria si chiu-.c in t,(' stco:.o:e.a rifiutò qual,iasi collaborazione con gli antichi avvcf"ari. he, intanto, costituivano la Intesa balcanica allo scopo di evitare qua.Masi revi,ione territoriale. L'applicazione del trattato ne peggiorò le condizioni. La Grecia annullava, di fatto, l'articolo 48, che a~,:,icurava alla Bul- ~ari.a un accesso all'Egeo, diccndo')i unicamentr dispoiita a concederle fran• chigie nei suoi porti. mentre la Ruml'- nia intraprrndrva una vera e propria politica di snazionalizzazione nella Dobrugia, dove ,;j chiudrvano le scuoll" bulgarf", "i confic;cavano terreni di antica proprietà col prctC'')tOdella riforma agraria, ,;;j proce'io:.avano i patnotti rima,;ti frdeli a Sofia c;otto l'accuo:.a di comunio:.mo, 'lii vietava, infine, ai bui. gari qualsia,;;i acqui,;10 dei terreni hH l r..ll abbandonati dal!' emi~razione turca. In queste avversità la Bulgaria diede prova di una dignità e di una fierezza incomparabili. Q,;:,;ervò~,rupolo,;:aml'nte il trattato iniquo, non invocò conce<,,;ioni indulgenti, forte unicamente del suo buon diritto alla vita. Comr se,nprc. la Società delle ~azioni, dominata da Titul<'.,<"Ue da Benes. per quanto ~i riferiva alla pcni,:,ola balcanica, non ebbe mai un pensiero per questo popolo valoro<.:o,che invoc. ·a l'articolo 19 del Patto. Fu l::t foru,. stessa delle cose che si incaricò della neces<.:ariarevisione. Già il prcllliidcntcdel Consiglio della Bulgaria, il forte Stambuliski, all'indomani stesc;odella guerra, aveva giudicato fu. ne<;ta la politica dell'i,;olamento e aveva indicato nella ripre•m delle relazioni amichevoli con la JugO'ilavia l'avvrnircdel suo paese. Concezione giuistissima, ma prematura, che co,;;tò I~ ,·ita al coraggioso uomo di Stato, che amava chiamani ju~oslavo. :via l'idea era viva e vitale. E,llliadoveva e,;scre riprec;a vent'anni dopo da Stojadinovìc, che andava genrro,.amentc incontro alla Bulc;-ariaproponendole quel trattato di e amicizia perpetua >, che ,;;egnò l'inizio della revisione di una <.:ituaz.ionc veramrntc intollerabile-. :--:t>i giorni scorsi l'accordo di Salonicco fra la Bulgaria e l'Intesa balcanica ha liberato per sempre la Bulgaria dalle odi0<.:c-clausole militari del trattato di :,,..fruilly.li valoro~ popolo, che- ha tanto soff<-rto prr gli errori dei suoi antichi governi, riprende finalmente la sua dignità. riconqui<;ta la sua parità giuridica e- morale. QuCsto non significa ancora l'adro:.ionc della Bulgaria all'Intesa balcanica e, meno an• cora la revisione territoriale; ma si~ gnifica, in ogni ca'iO, l'inizio di una collaboraz1onc economica e politica, che gioverà grandemrnte all'equilibrio balcanico. L'Italia fascina, che ospita, in questi giorni. il re dei bulgari, ha ..aiutato con viva lCl.disfazione l'accordo di Salonicco. e Questa revisione dc-I trattato di Neuilly, avvenuta attraverso le vie della conciliazione, è un Cllliempioche potrebbe ellli~re wguito in altri ..cuori europei nri -uali la ~ituazione rimane parti~olarrr cc delicata >. Così commentava l'avvcnimrnto l'ln/ormazion, diplomatica del 5 ago,:,to '-Con,o, Il monito è un au~urio. 12 PAGINE UNA LIRA H □ □ m 1s1 8TATO MJ.OOIORE DELL'ESERCITO FRANCESE A UNA PARATA 11.ILITARE ~}r,~ OZZii'j'E di pattuglie hanno ~ avuto a Madrid l'incarico di ricercare i non amici dei rossi e iJ denaro nascosto. Al principio esse agivano di notte, costringendo i serrnos, i tradizionali guardiani notturni che hanno le chiavi di tutti i portoni, a lallliCiarleentrare nei palazzi dove si sospettava che fossero nao:.coue somme d1 denaro, o membri della Quinta Columna, che è il nome dato da Franco ai 5UOÌ partigiani nella capitale. Quando il governo, per mettere un po' di freno al di~rdine, tol,;c le chiavi ai urenos e ordinò ai proprirtari di chiudere dall'interno i portoni degli stabili durante la notte, le pattuglie spostarono i loro raids , ·Ile ore pomeridiane. Automobili con un cartello: «Cheka>, sulla carrozz<'ria_ ornate di bandici:ne rosse, o ro,::.se nere, e piene di uomini armati, ~orrazzavano da per tutto alla ricerca dei sospetti della Qu111ta Columna. Il loro compito era facilitato dal fatto che la legge spagnuola prec;crivc che ogni cittadino drbha csscrcmunitQ di una carta di identità: questa veniva confrontata con le te5scrc rilasciate dai partiti estremi ai loro ade• renti. Le pattuglie entravano nei caffè: qualcuno rimaneva sulla port'\, di sentinella, mentre gli altri giravano di tavolo in tavolo chiedendo le tessere d1 ognuno. Anche gli ufficiali in divisa dovevano sottometter'ii. Spes~o questi agenti della Ceka erano un po' ubriachi, e le loro armi cariche ci rendevano alquanto nrrvosi, durJnte la verifica dei no')tri documenti. Molti di loro, del resto, come le o:.cntinellelungo le strade provinciali, non sapevano leggere, e fissavano gra"cmentc le tcs- ~('re e le carte di identità. Tutti que~li spagnuoli che non potevano mostrare tcsllliercdi affiliazione a qualche gruppo di llliinistravenivano portati via, e in grnerale non se ne sapeva più nulla. Molte uccisioni, che ebbero luogo dur;\ntc- le prime settimane della guerra, non erano ispirate che da motivi di odio personale. e non avevano nulla che fare con l!i. politica. Denunciare un creditore, per esempio, er;\ un mezzo <;piccio per liberaNi dal fastidio dei d<'biti Quello che le guardie ros,;;echiamavano allrgramcnte un « procr-;so > potrva e,;;(ere svolto dovunque· nel retro• bottega di un caffè, in una casa privata1 in una rimessa abbandonata. Non c'era bisogno di nessuna formalità per dichiarare che e la Corte > era in udienza. Cinqc: o sci guardie rosse formavano il tribunale. Le udienze erano brevi e le ,;;cntcnze invariate. Il più delle volte l'accusato non <.apeva perché era stato pf('W, e non potev<\ del r('cto nemmeno aprir bocca. Siccome non era ncce<;'iarioche l'accusatore fosS<' presente, la vittima non ,:,apeva chi lo avesse denunciato. Per il verdetto ha'ltavano cinque minuti di e dclibcra7ione >. La scnrenza era ~ubito eseguita. Spc.,~c volte le A:uardie lasciavano acccw il motore dell'automobile mentre l'arrestato veniva introdotto davanti ai « ~iudici >. Il di,;graziato, non appena sbrigato il proccsw, era trasportato in una vicina strada di campagna. Qualche volta I membri del tribunale ,:,iunivano al plotone di esc• cuzione. e sparavano con i loro fucili; poi tornavano al e tribunale .. per ~iudicare un altro accusato. Di questi processi non si tcncva ncs<;un verbale. I corpi delle vittime erano la-Kiati dove erano caduti. Que'ita procedura vennr però completamente abbandonata quando si scoprì che molti capi della sinistra erano stati uccisi prima di avere avuto modo di provare la loro identità. Alcuni partigiani di Franco, per vendicar;i, avevano aoprofittato del fotto <"hel'accusatore non doveva pre,;entaflllii,per colpire i propri nemici con la loro stessa anna. Da allora, e fino a che il go- ,·crno non ebbe istituito i e tribunali popolari > con giudici e giurati, le accullliCdovevano essere ratte e cara a cara», faccia a faccia, l'a<"cus.atoa confronto con l'accusatorr. Se l'accUllliato riu~civa a provare la sua innocenza dal delitto di non simpatia per il regime, e a provare che il movente dell'accma era un rancore personale, l'acLU'iatorc era arrestato a sua volta, e l'accu~ato poteva scegliere fra vendicarsi personalmente del suo nemico, o divrntare accuc;atore in un nuovo immediato proccsc;o. Le scorre-rie degli arditi della Quinta Columna, che volevano spargere il terrore nelle forze che sorvegliavano la città di notte, posero dinanzi alle autorità un difficile problema. Certi partiSPEDIZIONE IN ABB. POSTALE e;iani del generale Franco in 11:adrid avevano cominciato una serie di rappresaglie, traversando le vie della città di notte, su automobili fantasmi, sparando sulle sentinelle e le pattuglie di guardie rosse. Per stroncare queste spedizioni punitive, venne introdotto il sislcma dc-Ila parola d'ordine, che veniva data dopo le dicci a tutti coloro, compresi i giornalisti, che potevano circolare di notte. Queste parole d'ordine venivano cambiate ogni giorno. Ma il sistema si rivelò inefficace. Le sentinelle non avevano nessun segno particolare che provasse il loro carattere militare: erano guardie rosse, cioè operai con un fucile. Quando vi j?;ridavano: e Alt! > voi fermavate l'automobile e vi trovavate di fronte quattro popolani armati che nell'ombra vi chiedevano la parola d'ordine. Per i franchisti fu co~a assai semplice appostarsi co::,ì in qualche strada de!crta, fermare la prima auto che passava, e chiedere, proprio come le sentinelle rosse, la parola d'or• dine. Una volta saputala, la comunicavano in un momento per tutta la città ai loro aderenti, e le spedizioni pu11itivc continuavano più che mai. Allora venne inaugurato il sistema dc-Ila doppia parola d'ordine, che fu µiù efficace. Sentinelle cd autisti ebbero ognuno una nuova parola d'ordine ogni giorno. Non si doveva ri'!ponderc se prima la sentinella non aveva recitato la sua parte. « Il trionfo è certo>, diceva per ec;empio la sentinella avanzando-;i <;ospcttosamente ver<;.O la. v~tra automobill'. Voi dovrvate allora rispondere: e Le nostre vite per la cau- ~a >, e allora vi lasciava pa.,,sarc. La notte se~uentc la domanda e la risposta cambiavano. Una sera, stavo in un piccolo teatro di varietà con un gruppo di amici. Più che un grassone in smoking che tentava un /andan,l{u.illo, ci interessavano i militi cckisti che riempivano !a '!ala. Ridevano. bevevano, parlavano a voce alta. A un tratto, quattro uomini armati '!bucarono sul palcoscenico, spinsero da parte il ~ras$0ne1 e ron le carabine in pugno si misero a gridare: e C'è un fascista nella sala! Cercatelo dappertutto!>. Tutti forono in piedi. Qualcuno scaricò la rivoltella contro il soffitto. Un pandemonio. Noi ci cacciammo sul panotte -""""'1 vimento in fondo al nostro palco, appiattiti come cimici, perché i proiettili volavano da ogni parte. Poi tomò la calma, e uno ordinò : < Tutti fuori! Sarete perquisiti ali.- porta>. E tutti ci avviammo attraverso lo stretto passaggio dove fummo visitati uno per uno. Molte volte, la mattina, con Pedro Rosales, l'autista anarchico che il governo aveva messo a nostra disposizione con l'automobile requi ..ita, mc ne andavo nei dintorni di Madrid a cercare le vittime della e pas<;eggiata :., che è l'equivalente rosso della classica ride con la quale le gangs americane si sbarazzano dei loro nemici. Giacevano isolate o a gruppi sui margini della ~trada, la carne piena di proiettili. La bosco,;a Casa del Campo, una volta cara al re, era il luogo preferito per le esecuzioni, prima che capjtassc sotto il tiro delle artiglierie di Franco. Fiambres: così i rossi chiamano i morti: in spagnuolo significa e cìbo freddo>. Moltissimi cadaveri erano orribilmente mutilati. Sul petto d1 qualcuno era posato un cartello, con quattro sgorbi iJ. leg~ibili che volevano indicare il reato commesso per meritare l'esecuzione. Nei primi giorni di odio anticlericale, fra le vittime si trovavano continua.. mente cadaveri di preti e di monache. E potevamo generalm(·ntc identificarli dac;li ~apolari, dai ,,ri, o da lembi di abito religioso < ~i loro r ra i denti. Qualche volta ;.;li assac;sinati erano ,;chicrati lun~o un muro, \pesso venivano lasciati correre via, e fucilati come lepri in corsa. Durante le prime settimane i carri funebri non venivano a raccogliere i cadaveri prima di mezzogiorno. Più tardi cominciarono il giro all'alba, in modo da averlo finito per le otto del mattino. Ogni tanto ne dimenticavano uno o due, e gli operai, che li ritrovavano andando al lavoro, li bruciavano sul posto o li coprivano ammucchiandovi sopra un po' di terra. Dietro i carri che filava.no verso la Morgue, c.i formava un codaz.zo di P<"rc;onc che li seguiva per vedere se fra le vittime d fosse un amico o un pa• rentc. Avevano il permesso di esaminare la tetra assemblea a loro agio. Molte volte i visi erano stati devastati dai proiettili e per identificare il morto si doveva frugargli nelle ta<.:chc, palpando il corpo in sfacelo. In o~ni modo, dovevano sbrigarsela gli interessati:
molti si sentivano male, svenivano e dovevano essere trasportati fuori. Ho conosciuto parecchi membri delle squadre di e~<'Cuzione: parlavano libc· ramcnte ~cl loro _lavoro quando, dopo averlo fiotto, venivano a bere un bicchiere di cognac al bar Miami o al ca!fè dei Cuatro Hermanos. I sospetti, SJ?le~a~ano,~rano_portati via dalle prigioni m vane: « infornate ». Uno dei più ~iovani, un raRarLo che conoscevo da parecchio tempo, mi volle raccontare l'uccisione di un prete che era incolpato di aver detto la messa di nac:co~toin ca5e private. « Lo abbiamo portato via col gruppo dcR1i .\Itri per sette notti succcs$ive. Lo la,ciavamo all'ultimo l)òsto. Quando credeva che fm~e venuto ìl suo turno, lo riportavamo indietro nell'automobile. OF::ninotte lui pensava di dover morire, ma una morte rapida sarebbe stat~ troppo buona per lui. E così d frn1lt è m,orto ~ctte volte prima che ci decidessimo». Qualche volta le vittime desi~natc riu~~ivano a f u~girc nel buio, quando vcmva loro dato l'ordine di mettersi a correre. Ma questo è accaduto raramente: troppi fucili erano puntati nella luce dei fari delle automobili. Altri sono riusciti a salvarsi fingendosi morti, ma il trucco fu scoperto è allora Jr guardie rosse perfezionavarro l'opera con una revolverata in un orecchio dei caduti. Più tardi, quando le infornate di condannati divennero troppo numerose, venivano trasportati in autocarri al cimitero, e là, legati l'uno all'altro, pa~ati sotto una raffica di mitragliatrice. Così si risparmiava il tra'lporto, e la stazione alla Mor~ue. A Valenza da prima fu scelta la spiag- '!'ia come terreno d'e~ecuzioni, ma poi le lamentele dei vicini, disturbati la notte dalle continue detonazioni, lo fr·ccro spostare a Paterna, un villa,i;rgio a una diccina di chilometri. Oltrf' a questo sistema di eliminare i sospetti, c'erano i tribunali popolari. Da prima i corrispondenti dei giornali avevano il perme550 di trasmettere no• tizie di esecuzioni deci~c dal tribunale. Più tardi i censori non lo permisero più. Una volta ch'io protestavo contro la cancellazjone di una riga del mio telegramma che parlava della esecuzione di trenta penane, condannate da uno solo dei tribunali, il capo della censura mi rispose: « Due o tre1 ve li permetto, ma trenta no; i vostri Babbitts americani non capirebbero>. Il vero numero di tutti coloro che sono stati uccisi dietro le lince del fuoco durante la guerra civile non sarà mai conosciuto. Nelle loro relazioni ufficiali ai loro governi, sembra che le Ambasciate americana, francese e in- .glcsc abbiano dato come cifre dei pri• mi mesi, « appros~ìmative per difetto >, 6o.ooo morti per la zona di Madrid, 30.000 per qucl1<1d.i Valenza e 50.000 per quella di BMoellona. Centinaia di spagnuoli, uomini e donne, in gen&:rale degli ambienti di destra, ma anche dei gruppi moderati di sinistra, cercarono rifugio nelle Am• ba~iate e nelle Legazioni, appena l'ondata omicida si avventò sulla capitale. Molti diplomatici stranieri, che non se , , la sentivano di çhiuderc la porta all'afflusso sempre crescente di cittadini terroriuati che venivano a implorare • un asilo, ;iffittarono altri locali mettendoli sotto la protezione delle loro bandiere. IJ governo rosso protestò e insistette perché il corpo Piplomatico mettesse in mezzo alla strada i rifugiati. Ma il corpo diplomatico, specialmente i rappresentanti delle repubbliche del Centro e del Sud-America, rifiutò recisamente, osservando che le ambasciate spagnole nell'emisfero americano erano sempre servite di rifugio ai perseguitati politici locali. VAmbasciata americana ricevette un numero enorme di domande di asilo, ma l'incaricato d'affari Eric Wendclin st:guì alla lettera le istruzioni del Dipartimento di Stato, di accogliere sol• tanto chi avesse passaporto americano, o fosse parente stretto di americani o di n;tturaliuati americani. I soli e forestieri » protetti dati' Ambasciata americana sono state sci vac• che di gran razza, che il loro proprietario, sicuro che altrimenti le affamate guardie rosse avrebbero fatto far loro la fine di tutto il bestiame delle vicinanze, tori da combattimento compre- ~i, aveva affidato ali' Amba.sciata of• frendo per il disturbo il consumo del loro latte1 eccellente. H. EDWARD KNOBLAUGH lii ANNOII ••• 3t. ,o AGOSTO1938-IVI :111 OMNIBUS SETTIIU!!ALEDIATTUALITA POLITIOAE LETTERARIA BSOE IL SABATO IN 12-18 PAOilfB ABBO!! AMENTI Italia a Impero1111uLo. U, NmMt?9L, 23 E.uro I uno L, 70, aemutn L. 38 0011 ltf■J:10 U•i Ll&i Muo111rhtl, dlugol e fot.o(l&l!ea,oobe ae 11011 p11bblleat1 1 non •I ?91tlt11!1eono, Ditulou: 1t()m1. Piana della Pllotta, S TelefonoN. 66,470 I .laa1autrutone: lllll1110• Pian• Carlo :Crb1, 8 1 1 Telefono N. 24,808 Pab~Udti: Ptr mlll!.,1etrodi alt.en•, bue 111c1o1louu11 L. 3, ll•olgenl 11l'Arnli1 O, Bruobl I )Ulano, Via 8a1'!11fl 101 Tel,fo110 20-907 J! Pnlgt 1 M, :B.u, da. aabòurgB&lnt-Hocori !I'~ OIIINIBVS r l'RAllCE lllLITAIRE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLIOA FRJ.llfOEBE, LEBlUN, PASSA SOTTO t'li .AROODI., TRIONFO (fot. lleuiue) ALLAMANIERADI OMERO )r\\ OBBIA~O al carattcn•. alq.uanto inl}!.J d:«:11"10 d1 alcune riHstc ingll"si e arnnic-ane la ri\ll"lazionc d1 un piano anglo-francese di accerchiamento rconomico dl"lla Germania, o, come d.ice con parola molto pili cspreniva una delle sud• drw· rivisti", di strangolaml"nto: llroritulation piano al quale- gli Stati Vniti d'America non manchl"rrbbuo di prc-sure la loro democratica collabonz,one. Per conlo nostro, pur ritrnendo che le dette rivelazioni siano, almrno in parte, da eomidt'rare comt' e politica romanz.at.1. >, crediamo opportuno seti;nalarle. E:, po5\ibile che un e piano > vc-ro e proprio di nransolare non ci sia; ma è ~n probabll,. che, per lo meno, uno stato d'animo strangolatorio ci sia Queste rivelazioni ne sono un sintomo. Il ~ioco ti;ro.uo, raccontava una rivisu. americana in data '25 luglio (t una rivista in11;ll"sequalche settimana dopo riproductva, con qualche variante, il racconto), il gioco rrosso dietro le ~ene della politica europea è, Oti;bi, condotto dal Primo :Ministro !ran• t"l"'il"Edoardo Daladif'r « dal collo taurino> e dal Primo ~lini,tro britannico Xf'ville Cham!x-rlain e dal volto di sparvil"ro >. Il lettore è in,itato a (on,id('rare la tend,.nza, di cui of(q:i dà pro,.·a la pro,a politica ando-amer:cana, trannf', ~·intende, qudla dei giornali ufficiosi, a farr largo U\O di agg,.tti\'i cht" pongano in rilie\'o particolarità fi,iche dei pf'rsonaq:I!:: cht" no• mina :\"elio stesso numero della ri ..-i\la, pt:r ,.~empio, sono men:tiona1i il gcnnale ~1iaja, il gen~ral• Queipo de Llano, il colonnello lkck, ecc. L'uno è < il cah·o generale Miaja, dagli occhiali doppi>; l'altro e il generale Qu,.-ipo de Llano, dalla sonora , oce > ; il teno < il pallido colonnl"llo jO\f"f ~ck, dalle gambe lunghe > E:, superfluo riJe..,are che qucsto e stil nuovo> discende diritto diritto dai poemi omerici. Come sono, in Omero, gli Ach('i? e Chiomati >. Come è Achille? e Dal picde veloce >. Come è l'Aurora, e Dalle dita rosee > La modernità non ha penuria di (roi Quel che manca, oggi, è un Omero, che po,sa d('gnamente cantarli. Nell'attesa, si è cominciato a far uso di aggetti,·i (' di maniere omerkh('. t qualche cosa IL PIANOD.O. E LARUME!!IA lr\\ U:\"QUE, Daladier e Chamb('r)a1n )J!) hanno un piano. Del che nenuno vorrà mirra,1gharsi, perché la nostra è proprio l'età dei piani. « Io ho un piano, tu hai un piano. tutti hanno un piano>, coniuga,·a, un giorno, un giornali,ia spiritoso E il piano di Daladier re di Chamberlain, o, più brevemente, il piano O. C., consistirrebbe nel guadagnare alla democrazia, per mezzo di fa,ori finanziari, quei paesi eh(", impres.sionati dalle dimostrazioni di foru fatte da Hitler, l'anno scorso d('cisero, o quasi, di schiaarsi dalla sua. parte. E, prima di tutto, le due e grandi democru.ie » aHebbero agito su due nazioni ba.lcan1che: la Rumenia e la Turchia Secondo la rivista americana., e la Rumenia, l'anno scorso, era in pieno flirt con la Gc-rmania, anz.i già si era schi('rata nel ca.mpo hitleriano, 1anto che si diede un go- ,crno \'iolentemente antisemitico: quello di Coga, che, per altro, ebbe breve vita.>. E qui ci sia pc-rmeno di os~n·are che se, l'anno scorso, la Rumenia si diede un go- ,·crno antisemitico o, per e.uer più precisi, se il re die.de alla Rumenia il governo antisemitico di Otu.viano Goga, ciò fu per ra.gioni di politica interna, anzi per ra.gioni personali, e non già per motivi di ordine intePnazionale, Alle elez:ioni, erano risultati \·incitori due partiti: i nazional-contadini e le e guardie di ftrro >. Il rC' non voleva trattare né con l'uno, né con l'altro, e u..nto rneno era disposto a chiamare l'uno o l'altro al potere. Non il primo, perché il capo di e.sso, il dott. '.\ianiu, poneva come. prima condii.ioni, per accettare l'inca.rico di formare il govrmo o di pdrtecipan·i, l'allontanamento ddla signora Lupescu. Non il secondo, perché i suoi m('mbri avevano , a.• rie ,·ohe minacciato di allonta.narr dalla Rumenia con i loro mcui e in maniera definitiva la si~nora Lupescu e cioè di ucciderla Evidentemc-nte queste ragioni non a,·evano niente da vedere col nazismo. Non potendo chiamare al go\'erno i partiti più forti, il re chiamò un partito di minoranza; e, ..1ndo questo fallì, lo congedò. Il nazi~mo, come fu estuneo all'avvento di Goga, cosi fu estraneo alla sua caduta. E:. poi noto che Codreanu e le e guardie di ferro •• accusati di essere strettamente legati al nuional-socialismo, furono ostilissìmi al governo G<,ga. • E andiamo avanti. Racconta, dunque, la ri,,isla americana che la Gran Bretagna. e la Francia, tempo fa, si sarebbuo dichiarate disposte a comprare il petrolio rumeno a buoni preui, pagando in contanti, e non già col si,tema tedesco di baratti di merci. Subito la Rumenia avrebbe rotto il suo flirt con la Germania. E una prova di questo nuovo orientamento sarebbe CO· stituita da un articolo apparso nel luglio scorso nel nuovo giornale rumeno Viìtorul, nel quale, fra l'altro, si leggeva: < La Rumenia non è \'assa\111.della Germania, né è per la Germania un surrogato delle colonie perdute>. li Viito,ul accusava la Germania di comprare dalla Rumenia materie prime e di rivenderle sul mercato mondiale a contanti, procurando cosl a se neua riserv(' d'oro o di valu1e pregiate e lasciando alla Rumenia semplici promesse. di pagamento. Questo gioco, secondo il Viitorul, la Germania avrt'bbe fatto per dive:rsi anni così nel!' Europa sud-orien1ale come nell'America latina. Concludeva il Vìit<>rul: e Noi non possiamo permetterci di l"garci soltanto alla Germania, e dobbiamo accogliere con simpatia i tentativi della Cran Bretagna di guadagnare terreno >. Anche alla requisitoria del giornale rumeno dobbiamo dedicare qualche parola di commento. Essa era certamente, almeno in parte, infondata. Un sistema di commercio, come quello che il Vii10,ul illustrava, è possibile una volta tanto, ma non già sistema.ticamente e per più anni. Grosso modo, esso consiuerebbe nel comprare a. credito per rivendere a contanti: all'incirca come il privato che compri merci a ra• te e le rivenda subito per far denaro. Ma, evidentemente, quando il privato abbia pagaio le rate, il commerciante, che sia stato sua vittima, non gli farà più credito e non gli darà altre merci. La Germania è acc11\ata di •vere pu an'li comprat.,, pt'r ,r~mp:o, p<'trolio rum ..no, rilasc1andc, promrsse di pa"'amcnti, t' di a,.'"rlo riu·ndut~ a. trn.i contro divis,.- E, ,enza dubb1<J, e po1~ibil,. chr lo abbia. fatto: ma una v0u. o du(" o, ~ia pure, prr un anno. ~'3 ~1 o le e prOtn('1!><'di pa~amento > ~no ~tal!'.': mant,..nule, f' allora la Rum("nia non ha di eht' dolersi; o non sono uatt: manunutf', e allora la Rumeni.a. av('va innanzi .l ,.é apntA la "ia non conunu .. rir .i nnderc a c:rf'd:to, cornir ~srebbe fatto il pr•1<l•·ntt" commrrciantc dell'cs('mpio dianri add,,tto. In oii;ni caso, non riesce !acil(' capir,. Cl;li «'atti di mah,mort- del l!:iornal,.- runu:no. La rin~ta amrricana li attribuiva al!r ,1rtù persuasive dc-Ila sterlina. t. und ,piirgazion('. IL PIANOD.O. E LA TUROfilA fr) PASSIA~O alla Turchia l.!J La presentazione che la rivis.ta america~ na fa di Kemal Ataturk ha 11rnt'r1to di euere abbastanza umoristica e 1,; n c;en('- rale asiatico>, co1ì ('S1a.lo defin:scir, e che bt\(' fortl', ma ha la tf'St.1 t'hiara E«li fu filo\O\'Ìe1ico, Ot'f(li anni in cui ~{ous a fa. c,r\la in modo che va\e\K' la prna di ,.,. S('r!o; più tardi fu filonazista e ora ,; f'fl• ge a brande campione maom("ttano dc-Ila d("mocrazia > E qui lo scrittore americano dimf'nti,a dur circostanze. La prima, che Kf"mal n,,n (' «maomettano> e anzi ha tenuto i, h;tti i modi, persino con la \Ìolcnu, d di~11lamizzarr il suo popolo. La seconda, 1..·he non è democr:uico, a meno chc non ~: ,1"'·1• metta che la democra1ia sia CQtnp.u,hilir col 1i,1ema di impK.t'ar la. grntl" p• ,r.,é ,.1101portare un copricapo, anziché un altro Secondo la ri ...ista, Kcmal AL .1 tu 1 \.-. e aHebhe rÌCf',·uto un prt'\tilo dalrina-hi!• terra di 30 milioni di s1erline, obblis,rnd, a spend,rrli in armamenti mad4 Hl Brùa1n E la Francia avrrb~ aggiunto gli spiccioli, con un pr,rstito ad Al("ssandretta, a eondi• zioni soddisfacen1i pCI" il dittatore turco >. Eviden1ement,r le « grandi democrazir > cC"nsenano la fiducia di un.a volta ndle virtù dci pre1titi pcr armamenti. :\"l'ssun paese ha praticato più Jargam('ntt" della Francia la politica dei prestiti p('r arma• menti; e nessuno ha avuto tante dc-lusioni. t fuor di dubbio eh(" il pa(':SC, il quale riC('\'a qualche miliardo in pr(':stilo puchf acquisti .cannoni in Jnq:hiht"rra o in francia, fa sempre un magnifico affare. Se lo (accia il creditore, è da vedere Il debicore fa un grande affa~ per d11e ragioni Prima di tutto, perchf non pa~h,-. rà più il debito. t.:n prestito di qul"sto gl"• nere si do,.•rebl)(': rc-stituire in quarant~ o cinquant'anni o più; ma ('ntro quaranta o cinquant·anni, in Europa, ci sarà stata una grande guf'rra e parecchie altre guerre minori ; e chi è quel debitore che paga i debiti dopo il cataclisma? In secondo luC"- go, pf'rch~ il debitore, una volta che abbia avuto i cannoni, è libero di usarli con• tro chi cr(':da, anche contro il crcditore E se scoppienl la guerra, molti cannoni comprali col denaro delle democrazu~ tireranno contro le truppe delle medesim('. lnversament(", il prestito, per il paese eh<. lo fa, è 1tmpr(': un pessimo affare. Primo: perché non sarà più recuperato, (' qumdi è più dono che prestito. Secondo: perché non vincola. il debitore. Per vincolarlo, hisognerebbe: che fosse continuo. sotto forma di somministrazioni periodiche, (' non una voha tanto. Diceva Ri,arol eh(" ,ui S('nti('ri dell'amiciz.ia crrsce \'erba, se non ci si paua sptsso. t. un errore. Doveva d1• re: se non ci passa spesso un prestito. IL PIANOD. O. E IL PORTOGALLO fè) \SSIAM'O al Portogallo. Con questo LS"" paes.e Daladier e Chamberla1n avrebb("- ro, sempre secondo la rivista amenco1.- na, fatto uso della «massima. delicatezza:.. Ma., poi, nel racconto che segue, non s1 riesce a vedere in che cosa questa delicale.tt.11. 1,a. consistita. In sostanza, mentre la G("rn1ania avrebbe offerto forniture d'armi al gove1. no portoghese in cambio di mere.i, da consegnare subito, la Gran Breta~na avrebbe offerto armamenti a cr(':dito. Dice la ri• vista: < una specie di " preuito " a un utilc piccolo alleato, uno di quei prestiti che in Europa spesso non si pagano più ,.. D'accordo, ma nnn solo in Europa.. In conclusione, fino a questo punto, Daladicr e Chambcrlain avrebbero concepito il piano di regalare denaro a p1t..o. l1.. ,,.,. zioni, Se è così, tro\'eranno molti amid IL BRASILE ft;>JFI!\'E, il Brasile. U Per lungo tempo la Germania. ha comprato materie prime dal Brasile • credi• 101 o pagando in marchi bloccati. Il 30 giugno, il governo brasiliano ordinò alla Banca del Bruile di sospendere gli acquisti di marchì bloccali o askì, costringendo cosl la Germania a pagare in valuta. li gove.rno t("desco, in luglio, r("agl, so!pendt:ndo tutti gli acquisti dal Brasile. Quindi la stampa. tc-desca ha accusato gli Sta.ti Uniti, la Gran Bretagna e la Francia di tentare < l'accerchiamento economico > della Germa.nia. La rivista americana riporta C1ln compiacimento le proteste tedesche. Ma noi troviamo che il compiacimento è pro,•a di miopia Non c'è politica che conduca alla guerra più sicuramente di quella dei cosi detti accerchiamenti, politici o ('Conomici. Nessun paese si lascia soffocare qu1t'tamente, senza reagire. Neuun pat:sc ,i la<.eia uccid('re e a palle d'oro > scnz... ;ilmeno provare se gli riesca. di uccidere il nemico « a palle di ferro>. E prescindiamo purt d:i altr<' varie consìdrrazioni, che si potrebbero h1e 11uipi1o1.- ni o sul piano Daladier-Chambt:rlain. M, e.i domandiamo: non è paradossale, attribuire alla politica franco-inglese nello nesso tempo piani siffatti e intenzioni pac.if1~hc? La polemica circa le responsabi\i1~ ddl'ahra guerra non è chiusa e l'lntchilterra è s1ata ripetutamente accusata di ..1,er re so, allora, ine.vitabile la cri!l1 con la n1:i. politica di accerchiamento ddla Gern1,uua. t pauaio un qu:t.rto di stcolo. e ~1 ,ic.omincia ad accerchiare la Cc1rnania. Onntc ~isse: e Né pente1t e volere in~ieme puo•- 11 ». E neanche si può, insienu, voler str~,ngolare e volere la p:t.cc, Rff'Cl\TtOF.1 tù
~ UE RAGAZZl, figli di un colono ~ boero, certo Daniel_ Jacobs, scoprirono per 1 primi, nel 1867, 1 d1amantt dell'Africa del Sud. Ignoravano, naturalmente, cosa fossero i diamanti. Divertendosi un giorno sul greto dell'Orange, furono attirati dalla lucentezza d1 alcune pietre che ocçh1eggiavano fra la ghiaia; le raccolsero e le portarono a casa. Giorni dopo, una domenica, un altro colono boero, certo Schalk \·an Niekirk, si recb a for ,·isita ai vicini Jacobs. Nella corte i due ragazz.ett1 si divertivano a lanciar dei ciottoli, levigati dall'acqua del fiume, contro una pietra non ugualmente tersa e liscia, ma trasparente e stranamente scintillante. Van ~iekirk notò quello scintilllo e interruppe il gioco dei raS(az.z.1per raccoglierla ed O!'iScrvarla attentamente. Do,·e l'a,ete tro\·ata? Sul greto dell'Orangc? •. Curioso' Centinaia d1 volte egh ave\'a sguazzato nel fiume e mat glt era capitato di ,·edere simili pietre. Rigirò a lungo fra le mani la strana pietra e infine pregò la madre dei due ragazzi di cedeq~liela, agJil:1ungcndo che era disposto a sborsare qualche scellino. L'o!Tert.1 fece ridere la bra,·a donna. Che tipo buffo quel Niek1rk! Spendere co~ì il denaro per un ciottolo! );on a\'e\'a che da tenen.elo, I ra- _g:azz1misero un po' d1 broncio, ma si con- ,olarono alla "i!ita dello scellmo che il bravo \'an :'.\1ek1rk\'Olle regalare loro. li giorno dopo si tene\'a 11mercato a Colesberg e \"an ,,ekirk, dopo aver sbrigato I propn affari, pt:nsò dt mostrar la pietra al fam1Jc1sta del ,·illaggio. che pas<;.a,·a per un sapiente. Il farmacista ~trop1cciò a lunRo la pii.:tra, la sottopose al bagno 111 t:t:rtt' C!isenze e infine sentcnLiò che non ave\"a alcun ,·alore. Il jtiudn:io cate.i;t:om.:odel farmacista non soddisfece 11contadino, che andò a consultare il ~•ud1ce- di pace, l'uomo più l'-truito del distretto. I farmacisti , ,t•ntcnziò gra\'e~ mentc 11 giudice. Lorenzo lloyes, sono m grado di somministrare un purgante, ma in fatto di pietre ne cap1<;cono quanto \'0I ~ mc. Bi!iogna consultare uno specialista in materia Cno specialista> Il contadmo non capi- \&; ma 11g1ud1ce. paz1cnteml·nte, gli spiel(Ò che \'I sono uomini addottorati m ogni ramo della scienza e che a Città del Capo anebbe trovato l'uomo che face'"a al fatto suo, il mmeralo~i,;ta dottor .\thcr,ton. ...;on "'enz.a esitaz10nc. il contadino affidò la pietra a un v1ajtt,tiaton- di commcrcJO, l'ini;(lcse John O'Rc1lly. l"ht: partl\·a _si:1u- ,t'appunto il R:mrno dopo per Cm.t del Capo. Ancht· l'm~le,c fu colpuo dai riHess1 Jclla pa•1ra (01,!l.?etto,ormai, delle chiacchiere di Colesh(:rJ.t) e, ricordandosi, per :na sentito dire, che 11diamante scalfisce 11cm,tallo, prO\Ò :id mcidt.'.re le proprit.· in1zialt sul \'Ciro di un.1 finestra della locanda don: pranzau .,~,1emc a1 colona con\enuti al mercato. l.\:sperunento riusci e ( >"Hcilly ,1 per.;u,t"C d1 :wer in coni-cgna un d1amantt:; ma quell'as~erzioni: fece •woppiarc in una j,:rande ri<;.;1,t1acon- •~d1~1 Frottole! Era un~ pietra qualunque. :--.:l•ssunopotc\·a "-apemt: di più del t.irmaosta E un colono cht: la -.oppe;,a\"a J3 gettò. ndl·ndo, dalla finestra. Si dn- \'ette ,creare a !unilo prima d1 ntroHula nelb pohere della ..,.rada Ciunto a Città del Capo, O'Reilly s1 ree<' :1! lahoratono dd dottor Athcr ...ton. al quall' fu facile constatare che si tratta\·.t n:almtnte d1 un diamante, un mera\'l'tlioso e'lemplarc di ,cntun carali. Il· ,1neraloj.?i.-.ta"-t'nti il doH·re di metten; al corn:ntc della faccenda il j(0\'cmatore della Colonia del Capo, sir Philip \\"odchousc, che acquistò 11diamante per conio del llO\'crno britannico. sbor~ando la -.omma d1 cinquecento sterline. Xello !-;tesso anno la pietra che a\"cva scn:1to a1 _s;c1och1 dt'J due ra~azz.c1t1 il primo diamante 11coperto nd Sud- \frica fu mandato all'Esl"'s1z1one Lni,t:rsale d1 Pan'(i, dO\'t' 1,uscitò molta ammirazione \1a m Europa la !'coperta d1 quel diamante non interessò a lungo. ,on cosi fu sulle ri\'e dell"Orana:e: i b0cri ,1 dtttero a \"an~are la ~h1a1a t.'. le uhhie del fiumt:. Ogni -.era tra:;porta- \"ano alh· loro Ca"-t:carrettate di sassi chl' J.ppena appena a\es,;ero una qualche luCl'nteu,.;."\ :'\lolti ,oani e molte delusioni in anno,·crarono. a quel tl·mpo, nella punta e-~trcma del continente nero. ,\l;l le oslinate ricerche non furono del tutto ,anc .\l c.:onAut·nte del \"aal con l'Oran_2e e anche p1ù lontano, a monte, furono rac colti alcum piccoli diamanti; ben poc;1 n,sa per attirar l'attenzume dl•ll'Europa, ma ~ufficiente pert:hé I boeri cont1nual-- ""ro A scrutare e a ~palare- il greto dei tium1. La fortuna arrise, due anni dopn 1~69), a chi non la cerca"a: un pastore ottentotto che, alla vista di una ~ros~a pie-tra stràordinariamente lucente, fu prei10 da un 1upcrst1z1oso terrore. Pl'nsando < he forse portava d1sgntz1a, corse dallo i\trcgone del \"lllaglit10, cht.'. d'urjl"enza .. portò la pietra a un commerciante del \'JP c1no v11lagj(10boero Hook, offn:ndogliela in vendita per duecento sterline. J1 neJ.tOziante esitò, mcrcantc,2$(iò; lo stregone Il recò allora da quel certo \'an :,.;iek1rk che, dopo la vendita del primo diamante '.!lud-africano, passava per un Creso e ali propose l'acquisto della pietra per quattroanto sterline. Van '.\:ickirk, sbalordno dalla giandezza e dallo 'iCint1llio del diamante. offri allo strcaone tutto 11bestiame c:he pouede,·a: 1.:mqut<.:cntomontoni, d1ec1 bovi e un paio d1 cavalli. L'affare fu c:oncluso. Pochi giorni dop,,, un c:ommcr• ·,ante d1 Capetown ril·omprò dal boero ,er und1c1m1la t.tcrline il diamante, che ~uva ottantatr~ carau. Infine, la preziosa nit>tra panò nelle mani d1 lord Dudle}' r \enticmquem1la sterline e ricevette il nome, ormai famoso, d1 Star ()J Swthlfrira (Stella del Sud~Africa). Que-sto nome divenne s1mbol1co. La stdla II elevatasi dalla punta estrema d<:1l'Africa, irradiò la sua luce 1u tutte le parti del mondo. Fu un accorn:rc affanno'.'lo, un prcc1pttara1 \"erso la lontana terra Jalla quale la •stella• s1 era !nata. "1:a "i furono anche gli increduli, gli eretici dr) nuovo culto. A Città del Capo, dO\.'t: JI pnmo diamante era stato identificato, v1,·e-\·a Ct:rto Robert Gn:gory, a5t:entc dei grandi gmiellil'n londinesi Harry Ema• nuel l' C., 11 quale, a nchtesta dei "-UO• padroni. ,i affrettò J rispondere che nes• sun seno dato o "tntomo pennettc,·a dì "opporre che "i fossero d1aman11 nel S\lOln de-I Sud-Afrn.:a. Le pietre tro\.'ate \'i do- ,evano cs!-ere ,tate abbandonate da qualche ,truzzo (il cui stomaco, com'è noto, 'l.opporta tutto) che dO\'C\'a a\"erle in- 'l:otatc m qualche paese lontano•. Grazie a questo mcred1b1le documento, 11 nome d1 Grel,lory divenne più fammo nel Sud-Africa eh.: non quello dei p1on1e:n dei diamanti. E ancora OJiUll,dopo più d1 mezzo secolo, 10 quei campi d1amant1fon ,i chiama grtt(ory chi dice una sccmpial,lgine e a f1'tl[ory (una ... RtcRoriata) la cantonata presa nel dare un g1ud1z10. E d1 erexo,.,u n• ne furono non pochi, 10 quei RIOmi. a Parijll, a Lnr.dra, a Amstt·rdam. o,·unque era un mercato d1 diamanti \la I crcdl"ntt nella• stella non si (a<;ciarono s<.:ooccrtare dalle risate della gente d1 poca fede. L'esodo "erso I fiumi del Sud.Africa -.1 intensificò rn modo tmprcl!,- mmante. I coloni dd Capo e d1 :--:atal abbandonarono 'il' loro fertili terre per dir1gers1 \.'Crso l'tntcrno a cucare fortuna in un hanco d1 sabbia o ,.ul ~reto d1 un torrente Oi Il a un poco, -.1\'idcro arri,·art· uomini di tun·a1tra ongme. Erano ccri:atort n:nut1 dal Bra-.ile ldo,c I campi diamant1fon uano ormai '.'lfruttati). dall'Amcnca del '.\:ord, dalla ,eerland1a, dall".-\u- ,traha L·n cercatore d'oro au<.;traliano, il capitano Roll('stone. condu~~e con o;;éuna numerosa ..quadra d1 tecn1c1 e fu 11pnmo a mi.:ttcNi all'opera con una ci.:rta competenza e con un cerhl metodo. \la anch'e~li dmctte ce-rt.:arc per mesi t: mt'SI, prima d1 tro\"are a Klip Drift, \"1c1110 al punto do\'e il pa-.torc nttcntottn ave\'a tro\'ato la • stell;i • un piccolo diarnantt:. Questo diede ti via a una sfrenata• corsa a1 diamanti,. Cn'orda di altn d1~S!trS (scavatori) s1 precipitò verso quella località. A cent1naia, !li accamparono in ri\a all'OranJ{c e al Vaal. Si spinsero più lontano, vcr"o l'est e ti nord Febbrilmente, scavarono il fondo del \-loddcr e dello Hart, fan~osi affluenti del Vaal. );cl maggio del 1870 1 digKers erano, in quella zona, circa trecento; nel R:iugno, settecento; un mese più tardi, duemila. Pianta\ano le tende, 'iCavavano la sabbia o il suolo a qualche metro dt profondità e, se le ricerche riuscivano vane, le"avano le tende dopo pochi giorni, per recarsi altrove li bottino cominciò a non esser più tanto marcro: in un anno si ritirarono dalle ~abb1e dei fiumi c.:1rcatrecentomila ster• Ime di diamanti. La e Stella del SudAfnca • aveva mdicato la buona \'ia. Ma i nsultat1 non erano ancora v1stos1, per 1 cmquemila diggers che ormai accampavano in riva all'Orange nella primavera del '71. Per uno assi!tuO dalla fortuna, d1ec1 pcna\·ano inutilmente. L,a nta d1 quei pionieri era delle piu misere; al lavoro, sotto 11sole i.p1etato, un inferno. '\1ancavano di pane, d1 sale, di acqua potabile, d1 tutto. Le malatue commc1arono a fai. ciarli; molti, stanchi e sfiduc1at11 abbandonarono la partita. I più tenaci si fiuarono a Khp Dnft, in nva al Vaal, dove qualche aalice offriva un po' d'ombra, e cominciarono a costruire capanne. Qualche mercante aprì una botteguccia, un ... J•.. .,.. ~J -~....__itJ JOBANNESBURO, NEL BDD AFRICA IL PIO GRANDE CENTRO DIAMANTIFERO anno dopo, \'I fu persino un upoR:rafo che, con una macchina rudimentale, ~• dettt a stampare un bolle:uno: 1I primo giornale del Sud-Africa Questi inizi anehbero Renerato una \·era e propria \'tta ,ociale m quella terra ostile) Oppure il deserto a\·rebb<- ripreso 11 !.0pra\·,·ento su~(li uomini? E<lecco che una nuon ,coperta, do\.'Uta anch'ci,.sa al ca~o. mette tn ,;ubbugho 1 cercatori. A metà cammino fra il \'aal e il .\loddcr, a Dutoitspan, \'1,·e\·a un contadmo boero, certo \"an \\\·k, un n~- ch10 arcigno, punto socievole, éhe la grande avventura dei diamanti a\e\'a poco o mente impressionato. Anzi, malediceva in cuor suo quelle mfami pietre, che ave- \'ano fatto accorrere nel pat:~e tanta RentaRha Cn giorno Yan Wyk, cht contmuava a condurre una pacifica \'Ila d1 colono fra \'acchc e montoni, noto cene macchie biancao;;tre sul muro della 'JUa cuupola .\ll'e,;te-rno, sotto i raR:g1del ~iole, quelle macchie ~c1nt1llavano come .. (1l contadino non volc"'a neanche pronunciare quella parola nefasta), ..\uva costruito eah stesso quella ca~upola, con l'arailla de-I suo p1cp colo podere. \'1 nano forse dei diamanti, nella !lua terra? '\canche questa e\·entuahtà potè spel(nere nel ,·ecchio boero l'odio pl'r le pil·tre malcde-ttc. Fgh non chiedc\8 a1 suoi campicdli che un po' d1 tranquillità e di bene~sere. '.\1a ehbe la poca accortena d1 rivelare a un ,·1cino ciò che a"e"a notato. La not1z1a !ti !ò!parf.e; rar,r'(tunse m un baie-no Klip Drift. I cer• catori non pcr-.ero tempo. Chi a,·eva un c:wallo lo mforcò e SI lanciò al galoppo Hr-;o Duto1tspan, <11egmtoda carri, diligenze, hiroccm1 sferraglianti. Chi non trovò un mez1.o. di locomozione, non si ~gomentò: con la van.t:a tn spalla s1 a, viò a piedi Hrso la nuo\'a Terra Promessa. Il giorno dopo, parc:\'a che sul tranquillo poderetto dt \"an \\'yk si fosse abbattuta una nuvola di cavallette. I digl(trS non ~1 dettero neanche la pena d1 informarsi a chi appartenes ..c quella terra: vanghe e picconi alla mano, si dettero a sca\'are febbrilmente. Che pote\.·a fare, 11\.'ecch10, contro quell'orda d1 m"asati? lnutiimente gridò, strepitò, minacciò. Ognuno, continuando a lavorare, s1d1ch1arava disposto a pagare quei pochi palmi d1 terra più di quanto valessero, messi tnsicmc, il po• dere, la casa e il bestiame. Che voleva d1 p1ù, 11\'ecch10 colono? Andate a d1scup tere e a parlar di d1ntto con certa gente! Van Wyk ,i dette per vinto e s1 rinchiuse nella casupola a rummarc tutto il suo fiele. Il giorno dopo, ricevette la visita d1 un corretto signore, agente di una Compagnia ingle'-e, che, senza preamboh, A;li propose l'acqu1!\to del podere per duemilacinquecento sterlme Lo scaltro mglese appar\.'e al contadino come un angelo salvatore nella sciagura. • Ouemilacmquep cento sterline,, badava a ripetere 11 cor~ retto_ 1ign"re, • cheJKli avrebbero dato la pou1bihtà d1 comprare un bel podere, 1n una località tranquilla,. (Di fuori, veniva lo strepito di quei fonennati dei cercatori), Sicuro, era la !la)vezza' E 11mercato fu concluso. L'acquisto d1 un podere vicino, che apparteneva al boero Cornelio dc Plooy, fu fatto press'a poco allo stesso modo. I compratori avcvan tanta fretta d'impadronirsi di quelle terre che non rispettavJn11 oiù ne-anche I.i. trad17ione, secondo la quale un m('reato concl.Jso di domenica, 1\ p:111rnodt:l S1s.:nore, non era va\e,·ole. Cn •h(Cnte che non era riuscito ad intender!i1 con Cornelio de Plooy il sabato, lo con\'lm,e a riflettere smo al lunedì <,e- ~Ul"nte. :\1.l l'mdoman1. domenica, i;th scrupoli del coniadmo si dileguarono d1nanz1 a!le duemila sterline offertc~li per 1 suoi campicelli dall'aRente d1 un'altra Compagnin. Per la terza p1crnla fattoria di quei paracg1, chiamata Voornm::Rt (10 boero: Prendcnza) e "tu;ua su una collmetta, 1 comprnton dO\'Cttcro sbor,art: molto d1 ptù. 1 proprietari, i due fratelli hocri De Beer,. furono add1nttura assaliti dAl,lilacquirl'ntt. Cominciarono le offerti." duemila, tremila ,tcrlme. ~il'nte: i due frate-lii, senza hatter CJ~lm, c;,nolla,·ano la tl"sta. Quattro, cmquc, sc1, setten11la stcrp line ,.\ qut·,ta cifra, i due fratelli cedettero. Sette ,;acchctt1 d'oro per un pezzo di terra stenie, che pochi Rinrni prima essi stesi;.1\"Oh:,·ano abbandonare per darsi alla ricerca Ji un pascolo più fertile per i loro grc~gi? I Oc Bcers mta!lcarono 11 denaro l. partirono per iniziare la loro nuova \"tta d1 hcnc~tanti. Il loro ne mc. asi;unto come ra1,<,ont sociale dalla più grande impre-sa diamantifera, diHnne fa. muso senza che i due bocn contrihuis'lero tn niente allo ,nlupro di quella formidabile mdustria Cosi, per una dozzina d1 migliaia di sterlme, quei coloni avcnno abbandonato i tre ptù ricchi terreni diamanufen del mondo. (O1ec1 anm dopo, non •rnrebbero ba<,tat1d1cc1m1hom d1 sterline per riacquip ,;tarli). :\la gh acqu1rcnu, all'atto della compera, dubitavano quanto 1 \"e"nd1tor1 ,;e un ·immensa ricchez;,:a grncesse realmente in quel suolo. L'acquisto de1 tre poderctti di Dutouspan, Bultfontein e Voormtzgt, era •nato semplicemente una specula7.ione sui terrenr. 1 nuo\"1 proprietari erano degli uommi d'affari dt Port Elizabcth, la cui attenzione era stata attirata dall'enorme afHu!iso degli stranieri nel Sud-Africa. Dove si riversava tanta gente, 11prezzo dei terreni dove\Pa necessariamente salire; il calcolo era dei più semplici. Sino a che 1 cercatori ,cnavano le sabbie e I greti dei fiumi, nessuno poteva intervenire e pretendere un canone di affitto. Ma ora che 11miraggio dei diamanti si levava anche dalla terra, la cosa era ben diversa. chiunque \POlesse far delle ricerche in un certo appezzamento d1 terreno avrebbe do, uto pagarne l'affitto. I nuovi proprietari non pensarono un istante a fare e~egu1re degh scavi per loro conto. Gli ammin1straton della 1...-0ndo,ia11d Soutli-AJTlcan E,.ploratio,z Companr , che esportavano lana e pelli e che a,·e\·ano acquistato I terrc01 d1 Duto1tspan t: Bultfontein, allargarono 1I loro commercio iniziando l'allevamento degli ${ruzzi, visto che la moda parigma domandna molte di quelle piume La cua Dumell Ebdcn e C., che aveva comprato Voom1tzgt, continuò ad occu~ parsi del suo commercio di legnami e di fosfau, senza pensare un istante a cercar diamanti nei terreni acquistati. Tanto più che molti competenti m materia continuavano ad affermare che se nel Sud-Africa c'era qualche diamante, si doveva tro\.'are certamente fra le sabbie dei fiumi. 1 nun, 1 proprietari din!>ero i loro tureni Ì"l particelle minuscole, cento mt:tn quadr:iti circa. Queste piccole umtà sem• bravano tl''lte di spillo, sperdute nella 1mmcn'!a d1ste-sa dell'altipiano sudafricano. Tutta\'la, ciascuna rappresentò una concessione m111erar1a,un rla,m, che "emva affittato per d1ec1 scellini mensili ai cercatori. A questa condizione, essi B\"C\'ano diritto di ,;cnare m profondità quanto \'Olc:,ano; ma se qualcuno sorpassa'"a di qualche: t:ent1metro, in larghezza o m lunghezza, i lim1tt segnati, doveva pa- ~are il fiuo d1 un altro dwm. I cercatori, coi loro arnesi rudimentali, non potevano sca,·are llran che in profondità e, dopo una o due settimane d1 "ane ricerche, abhandona\'ano l'appezzamento per affittarne uno nuovo. Si calcoli a quanto arnmonta\'ano i benefici dei proprietari di quellt: terre-, con tale: f.peculazione. :\la fu la fattoria comprata ai fratelli De Bccrs quella che divenne, in breve, 11più vistoso affare. L:n giorno del luglio 1871 uno dei cercatori, un mdiS,!;enodi Colesberg nella Colonia del Capo, sali sul più alto punto del poderl', la ntta della collma (koppe, come la chiamano I boeri) per riposarsi all'ombra d1 uno dei ran alberi. Raspando la terra col piede. l'ind1R:eno vide scaturire un grosso diamante. Com'è facile immagmare, 11giorno dopo non restava sulla monta1enola un centimetro dt terra che non fosse sca,·ato e rimosso. Questa ,·olta, SI era tro,·ata davvero la terra promessa· 1diamanu !lcatun\'ano 1n cosi gran numero che in poche settimane varie centinaia di cercatori fecero fortuna. ('iò nonostante, la Casa Dumell Ebden e C. considerò ancora come un'an,entura l'affare dei diamanti •• e, cedendo alle insistenze dei cercatori, vendette loro I rlmms della montagnola, mcassando, per le poche centinaia di m<:tn quadrati, cinque volte 11 prezzo pagato per l'inoero podere. Qualche mese più tardi, dopo molte litt con 1 d1ggers, fini col ven<lere il restante del terreno per centomila sterlme al governo della Colonia del Capo. I propnetan d1 Outouspan e d1 Bultfontein, mvece, non ~i affrettarono a vendere quelle terre Se ne disfecero qualche anno dopo, quando fu loro offerta, da un trust, l'ingente ,om• ma d1 un milione e mezzo d1 sterline Nel 1871 il precipitoso esodo verso la terra dc, diamanti s1 può dire fosse finito. Restavano ancora terreni liberi, ma ormai 11 punto pnnc,pale dove sarebbero state fatte le ricerche era fissato e qud punto dove1.·a diventare il centro diamantifero del mondo. Nei tre poderi \'lcmanu le tende e le baracche dei cercatori !li alzavano sull'area d1 vere e proprie cmà 1 diggers piantavano, al !unite delle minuscole singole concessioni, un cartello coi loro nomi; 1st11u1vano comttat1 con la funzione di mantenere l'ordine e d1 far rispettare la proprietà. La legge del più forte cedc\'a insomma lentamente 11posto alla legge costituita. Ma 11 senso de-Ila giustizia era ancora assai debole in quegli uommi e un solido paio dt pugni era ancora il codice più sbrigativo. Far fortuna 11 più rapidamente possibile era lo scopo che aveva attirato i dig!(trS tn quelle desolate terre e che li spingeva a lavorare bestialmente dall'alba alla notte. La sete di denaro male si accorda col senso d1 giustizia ove manca l'autorità. E il caso aveva ,·oluto che i tre giacimenti d1:1mantifcri fossero situati in una regione dove, fino allora, nessuno Stilto esercitava il suo potere. Di questo, i diggers non si erano dati nessun pensiero. Sapevano d1 trop varsi, sino al limite della Colonia del Capo, sotto la sonanità inglese e che verso il nord ognt autorità si perdeva, letteralmente, nella sabbia. Non v'era nessuna frontiera visibile, con sbarramenti e guardiani. Si anda,•a do\Pe si voleva, senza il timore che qualcuno movcsse obiez1on1. :\1a quando I cercatori deviarono verso l'est e si dettero a scavare lungo le rive del Vaal, incontrarono un'autorità di Stato. Il fiume di,·ideva le due repubbliche dei boeri che ivi si erano formate nella prima metà del secolo: lo Stato libero dcll'Orange e il Transvaal che portava 11 nome ufficiale d1 Repubblica Sudafrip cana. Verso la metà del secolo l'Inghilterra aveva proceduto all'annessione detl'Oranp gc, ma l'a"eva abbandonato presto es• sendo sembrato a Londra troppo costosa la lotta che conttnuamente si doveva so• stenerc contro gli 011entott1 e le ammin1• strazioni locali alfine di mantenere la sovranità. su una colonia piuttosto po\'era. Dopo l'abbandono, i governanti dello Stato libero si mostravano assai doc1h e ben disposti nei riguardi dell'Inghilterra. Invece i boeri del Transvaal serbavano un sordo rancore "erso gl'inglesi. rancore che $i manifestava contro tutto ciò che era mglcse. Parevi\ che in quella deserta terra si rianimasse l'antica rivalità che ne, secoli ave\'a diviso olandesi e inglesi per la dominazione dei man. Quando i boen del Transvaal videro tanti stranieri alzar le tende sulle rive del loro fillme e sentirono di più m più parlare inglese, il loro rancore esplose. li presidente del Trans\·aal, Prctorius, mandò poliziotti e funzionari nei campi dei cercatori per far loro annunciare dì aver concesso a tre Compagnie boere il dip ritto esclusivo di 'sfruttare il terreno dia• mantifero. I d1ggtrs risposero proclamandosi cosutuiti in repubblica md1pcndente e nominando loro capo l'inglese Stafford Parker. Il presidente Pretonus dovette re,·ocare il diritto accordato alle Compagnie boere del Transvaal. Sull'altra riva del Vaal, le cose si sYolsero con più calma. Il presidente dello Stato libero dell'Orangc, Brand, non tentò neppure di usare la man1enl forte e niente impose ai d,ggers, ma propose loro di erigere una scuola, un tribunale, una prigione. La proposta fu accettata dai digp gers a condizione che la loro indipendenza non sarebbe stata attaccata e che l'Orange non si sarebbe immischiato, se non richiesto, nei loro affari. Era un espediente-, non una soluzione. 1 boeri del Transvaal si agitavano sempre più e cercarono d1 indurre lo Stato dcl\'Orange a far causa comune con loro. Il momento era venuto, essi dicevano, di fare un'unica repubblica dei boeri che avrebbe avuto per capo il preo;1de-nteBrand. :vta Brand rifiutò. L'ln- ~hilterra a,·eva fatto chiaramente intC'ndere che considerava l'unificazione delle due repubbliche come una minaccia ri~ ,·olttt ,·er"o di lei. A Città del Ca~o si ebbe !ientore di queste manovre e il segretano delle Colonie, Southey, che già sostcnc\"a in seno al governo locale la neccso;atà d, mcorrorarc I terreni diamantifen, innò un rapporto a Londra. Ma in lnf:h1herra il problema non suscitò grande interesse. Le riforme arrministrati,e propup,nate da Gbdstcre e la guerra franco-prussiana occupavano per mt1ero 11 Rovcrno e l'opinior~c çubblica Si ntent'va moltrc che la nuo\'a ,·ia delle Indie aperta dal Canale di Suez. di recente inaugurato, veni~se a ridurre il ,·alare dell'Africa del Sud e, infine, la Colonia del Capo non godeva eccesS1\"Csim• patie né in parlamento. né nella City Insomma a Londra non si a,eva alcuna \"Oi;tlia. tn quel memento, d1 mtrapren. derc nuO\'e campagne di conquisti' nel continente nero. Tutta\'ia il ministro alle Colonie del Gabinetto britannico, lord Kimberky, trO\Ò una fo1mula, in ri"-posta al rapçotto, attra\Crso la quale a Città del Cafo si ccmrrese d-:c L~rdra. pur non acconsentendo a mi-.ure \'iolt-nte, ncn <iioppone.va a una conqu1!ta pacifiu La zona diamantifera era zona neutra senza un go\erno, ma in seno alla rara popolaz.ione mdigena, poche tnl::ù di ~nq11as (incrocio di ottentotti con l:ccri), godc\·a di un certo ascendente 1I loro decano, un certo Waterboer. ~on fu diffip cile al goHrno della Colonia del Ca1=0 con\'incere 11 HCchiogn"qua che g;l'interessi della sua gente sarebbe-ro stati rr.eglio di~ f6i dagli ÌnR:lcsi che dai boen . ...\ richiesta dei grlq11as si cot-11tuì un tribunale di arbitraggio per dclimttare, apparentemente, le frontiere e, nascostaml'.nte, per regolare la questione dei terreni diamartiferi. Le due parti 8\ ,·erse erano rappresentate ufficialmente da \Vaterboer e Pretonus, presidente dei boeri del Trans\"aal. 11 goHrnatorl! della colonia inglese del ~fatai. sir Keate, ebbe le funzioni di arbitro. Per il resto gli inglesi parvero re!ltar fuori causa. Naturalmente, 1I giup d1i10 di sir Keate fu a favore dei gnquas. Quattro i;pomi più tardi l'inttera regione d1 quelle tribù (Griqualand \\'e,t) fu dip chiarata inglese. lnutih furono le proteste de, boeri. Quelli dello Stato libero dell'Orange ri'..lsc1rono ad ottenere no\'antamila sterline a risarcimento dei prcte-.i danni subitt col perdere ognt diritto alla possessione del Griquala1:d \\·est. Il problema politico era stato risolto come si desiderava a Londra, con una somma 1rrisona. La formula di lord Kimberley aveva dato buoni risultati, Per ce• lebrare l'av"ento del nuovo regime e per rendere onore al mimstro delle Colonie, al cui suggerimento si dove"a la pacifica conquista, la collina ove una volta era 1: podere dei frntelh De Beer!i, fu chiamata Kimbt:rlcy. Og~1 Kimberlcy ha una popolazicine d1 c10quantam1la ab1tant1. Nel 1937 furono estratti dai suoi grncimenti se1ccntovent1quatt10 mila carati di diamanti PIERLUIGI MELANI
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