! RSHAG GOROBAKIAN e,a un ~ piccolo uomo che si guadagnava < la vita come impiegato alla• New 1 York Life lnsuranC:e Company •· Lavorava esclusivamente con gli anneni, suoi compatriotti. • In vent'anni•• egli diceva spesso ai suoi clienti, • ho consegnato trecento polizze d'assicurazione e durante questo tempo duecento dei miei clienti sono morti•. La sua constatazione non intendeva essere un commento sulla tragicità della vita, al contrario, il suo sorriso implicava che quegli uomini, morendo, avevano defraudato la morte:, non solo, ma avevano nello stesso tempo lasciato con un palmo di naso la compagnia di assicurazione. • Furbi, quelli•, egli diceva spesso ai clienti, • uomini pratici ed astuti come voi! Uomini che si erano detti: "Ebbene, se dobbiamo morire guardiamo la verità in faccia"•· A questo punto Gorobakian toglieva di tasca delle carte stampate dicendo: • Ecco come stanno le cose: voi avete quarantasette anni e siete, per grazia di Dio, in buona salute; ora, secondo le statistiche, tra cinque anni potreste esser morto•· Sempre sorridendo gentilmente, egli divjdeva con il cliente l'emozione di dover morire entro cinque anni e guadagnare cosi un'enorme somma di denaro. • In ·cmque anni•, egli usava dire, • avrete pagato alla mia compagnia trecentottantasette dollari e morendo guadagnerete ventimila dollari, ossia un profitto netto di diciannovemilaseicentotredici dollari. Questo•, egli aggiungeva, • è un discreto profiq:o per qualsiasi investimento di denaro. Non pago di tasca mia, lasciamo quindi che se ne preoccupi la compagnia di New York. Loro lavorano per far de• naro e noi, a nostro turno, rallegriamoci di riuscire a guadagnarne. Loro rischiano con noi e noi con loro: se vinciamo, io me ne rallegro. Non rischio di tasca mia!•· Una volta però egli parlò con un contadino il quale non credeva di dover morire entro i cinque anni e riteneva quindi stupido prendere una polizza e cominciare subito a sborsare del denaro. L'uomo sentiva nelle sue ossa che sarebbe vissuto altri vent'anni e forse più. «Tornate tra diciott'anni•, disse il contadino. • Ma avete già sessantasette anni•, disse l'assicuratore. • Lo so,, rispose il contadino, • ma non voglio lascianni imbrogliare. Tra vent'anni sarò ancora vivo; ho piantato trecento ulivi e sono certo di non morire finché non siano cresciuti, senza parlare dei gels , dei noci e dei mandorli. No•, aggiunse il contadino, •non è giunta l'ora per mc di fare un simile contratto. So che fra vent'anni sarò ancora vivo; che io abbia sessantasette anni me l'hanno già detto e può anche esser vero, ma, vero o non vero, ciò non mi concerne. Lo sento nelle ossa. Posso dir qualcosa?•. « Sì,, disse l'ìmpiegato d'assicurazione. «Vivrò ancora trent'anni, non venti. Voi converrete che ci perderei a fare un simile contratto!•. L'assicuratore era un piccolo uomo cortese, calmo. «Vedo•, egli disse, «che siete un uomo di forza gigantesca•· , Forza gigtntesca? • urlò il contadino. « Posso dir qualcosa?•. L'as"sicuratorc annuì. • Quello che dite è vero•, egli disse, • sono un uomo di forza gigantesca. Io morire? Per quale motivo, amico? Morire? Non ho fretta. Denaro? Sì. Denaro. Serve. Ma non penso a morire•· L'impiegato d'assicurazione fumava calJOE LOUIS, IL OAlfPIOME DEL MONDO DI PUGILATO mo il suo sigaro, ma dentro di sé era in uno stato di .grande agitazione, come un ufficiale di cavalleria che cerca disperatamente di raccogliere i suoi uomini in rotta per organizzare la difesa. • Voi, morire?• egli disse al contadino, • Dio ne guardi! In tutta la mia ,·ita non ho mai desiderato la morte di nessuno. La vita è bella. Un melone fresco durante l'estate è cosa deliziosa ... •· • Posso dir qualcosa?• lo interruppe il contadino. L'assicuratore annui di nuovo. «Quello che voi dite è vero. ~ una cosa che fa piacere il gusto del melone durante l'estate. E pane, formaggio e uva nelle ore tiepide, sotto gli alberi. Ma vi prego, continuate•. « Non auguro a nessuno il distacco da questa variopinta scena che è la vita•, disse l'assicuratore, « tuttavia dobbiamo guardar la verità in faccia•. Egli agitò i suoi stampati. « Il nostro mondo è alquanto strano•, egli diHe. « Voi siete un uomo forte. Voi trovate delizioso il gusto del melone. Voi camminate per le strade della città, un'automobile vi mette sotto; che accade di voi? Voi siete morto!•. Il contadino aggrottò le ciglia, • Ah, sì•, egli disse,« le automobili!•. • In un simile caso•, soggiunse l'assicuratore, • voi venite ucciso per disgrazia, che Dio ne guardi, e ricevete il doppio della cifra assicurata». • Maledette automobili•, disse il contadino, • starò molto attento per istrada!•. «Tutti stiamo attenti•, disse l'impiegato,« ma a che serve? Ogni anno muore, per incidenti automobilistici, un numero maggiore di uomini di quanti ne siano morti durante un anno della grande guerra•· « Posso dir qualcosa?• disse il contadino. «Dite•, disse l'assicuratore. «Ho mezza idea ... • disse il contadino. • Ho mezza idea di assicurarmi•. « ~ una saggia decisione•, disse l'impiegato. Il contadino firmò la sua polizza e cominciò a fare i versamenti, ma dopo due anni chiamò a casa sua l'assicuratore e lo rimproverb severamente. Quantunque avesse già sborsato parecchie centinaia di dollari, non aveva ancora corso nessun pericolo, cosa che gli sembrava alquanto strana. «Vi do indietro la vostra polizza•, egli disse. L'impiegato allora gli raccontò la storia di un altro individuo che, avendo reso la sua polizza dopo due anni di versamenti, era stato ucciso da un toro tre settimane dopo; ma il contadino non s'impressionò. • Posso dire qualcosa?• clissc. «Non esiste al mondo un toro forte abbastanza per uccidermi. Gli torcerei il collo. Ho deciso di non morire neppure per interesse. Mi sono già trovato un centinaio di volte vicino ad essere investito da un'au• tomobile, ma ho sempre fatto a tempo a tirarmi indietro•· Questo accadde quattordici anni or sono e il contadino, di nome Hakimine, è ancora in vita. L'assicuratore tuttavia preferiva persone più intelligenti e più educate dei contadini; egli stesso aveva fatto l'università. La sua preferenza si rivolgeva verso per• sone con le quali egli poteva intrattenersi per ore e ore su svariati argomenti; dopo quelli, a poco a poco, egli iniziava abilmente i suoi discorsi di propaganda. Spesso percorreva in macchina duecento miglia per chiacchierare con un dentista. Nella primavera del 1934, decise di av• viare la ~ua automobile ìn direzione di Boston. Un viaggio di dieci giorni. Du• rante il percorso avrebbe potuto vedere parecchie cose e a Boston avrebbe fatto visita alla sorella, al marito di lei e ai loro dodici figli. Arrivato a Boston, dopo aver visto la sorella, si recò da un mercante di tappeti che aveva frequentato l'università. In dieci giorni, per ben tre volte, visitò l'amico e conversò piacevolmente su soggetti molto interessanti. Quell'uomo si chiamava Haroutunian cd era un appassionato parlatore; l'agente di assicurazione lo giudicò un uomo brillante, ma non appena attaccò l'argomento assicurazione sulla vita•, s'accorse che il suo amico non se ne interessava affatto, al• meno in quel momento. Arrivata l'ora di ritornare in California, l'assicuratore ricevette una visita dal mer• cante di tappeti che aveva con sé una pianticina. «Mio caro amico,, disse il mercante Haroutunian, cio ho un fratello a Bakersfield che abita vicino a voi. Non lo vedo da vent'anni. Vorreste farmi un favore?•· • Ma certo! ■ disse l'agente assicuratore. «Portate», disse il mercante d1 tappeti, «questa pianta, assieme con i miei saluti, a mio fratello•· • Con piacere•• disse l'impiegato d'assi• curazione, ._come si chiama questa pianta?•· ._Non lo so», disse il mercante di tappeti, ._ma le foglie hanno un profumo meraviglioso. Sentite•. L'assicuratore odorò le foglie e rimase molto deluso. • f:: davvero un profumo paradisiaco•, disse. Allora il mercante gli diede il nome e l'indirizzo del fratello e disse: • Ancora una cosa. li ministero d' Agricoltura dì ciascun Stato d'America Or• dina che ogni pianta, prima d'oltrepassare il confine, venga esaminata per tema che contenga insetti nocivi. Questa pianta non ha parassiti, ma la legge è legge. Pura formalità•. «Ohi• disse l'impiegato d'assicurazione. Ma aveva dato la sua parola, cosicché mise la pianta in macchina e diede il suo addio a Boston. Egli era un uomo obbediente alla legge e la pianta gli procurò molte seccature. Spesso, anche quando era riuscito a trovare nello Stato che attraversava il ministero dell'Agricoltura, gli dicevano che l'ispettore era fuori città e non sarebbe stato di ritorno che fra un po' di tempo. Il risultato fu che invece di dicci giorni di tempo per ritornare a casa sua, l'assicuratore ne impiegò venti. Dovette fare altre cento miglia fino a Bakersfield per trovare il fratello del mercante di tappeti. Consegnò sana e salva la pianta che nel frattempo si era arricchita di fiorellini rossi che mandavano un odore che all'assicuratore pareva molto ripugnante. • Ho portato questa pianta», disse l'im• piegato d'assicurazione, • per tremilasei• centosettantotto miglia, dalla casa di vostro fratello di Boston sino alla vostra in Bakersfield. Vostro fratello vi saluta•. Al fratello del mercante di tappeti quella pianta piacque ancor meno di quello che non piacesse all'impiegato d'as• sicurazione. • Non la voglio,, egli disse. L'assicuratore era un uomo che non si meravigliava mai di nulla e si portò la pianta a casa. La mise nel miglior posto del suo giardino, la ingrassò con dei fer• tilizzanti e la inaffiò giornalmente. • Non faccio tutto questo per la pianta•, egli disse ad un vicino, • la pianta mi dà. nausea; ma forse un giorno ritornerò a Boston a vedere mia sorella e so che quando rivedrò il mercante di tappeti egli mi chiederà della sua pianta. Io avrò allora il piacere di dirgli che la pianta sta benissimo. Sento di poter sfidare la concorrenza di qualsiasi altro assicuratore e di riuscire un giorno a far firmare al mercan• te di tappeti una polizza d'assicurazione•· WfLLIAM SAROYAN (trad. di L. Schiavi) U:-;" VECCHIO peccatore indurito si decide, benché tardi, a sposarsi. Prima della cerimonia, anch'egli va a confciursi. < AHte mai commesso, figlio mio>, domanda il prete, • ani contrari alla purità'>. • Sl, padre >. • Quante voh<"?>. < ~h, padre >, risponde il ,·ecchio impenitente, < non son mica qui per vantarmi! >. .'i. TEL AVIV, in Palestina, un ebr<"oha installato un piccolo caffè. All'ingre"° ha fatto appendere la tabella d<"i preni in qucno modo: Caffè ordinario: 1 t piastra. .., Caffr • r piasua. Caffè superiore: 1 piastra e I r. Caffè extra: 2 piastre. Oh ! Questo è veramente un caffè: 3 piastre, GLI SCOZZESI non lasciano mai perdcre nulla. Uno K;oucse trova per studa una bottiglia di tintura di iodio, la gira, la rigira, e si gratta la testa, chiedendosi con ansia con può fame di quel medicamento. Ad un tratto sorride, tira fuori il tempc• rino, si taglia un dito e spande trionfai. mente l'ia<!io sulla ferita. DAVIO si sveglia, sorridendo, e dice al suo amico Abramo che dorme con lui: < Ho sognato di aver fatto fallimento >. e: ~falc >, risponde Abramo, e: porta disgru.ia quando si fa un sogno bello>. «_TI RENUO l'anello, Salomone>, dice Rebecca. et. impossibile ch'io ti sposi, perché amo un altro>. < Bontà divina, Rebecca! Dimmi il nome di quest'altro >, e: Disgraziato! Che vuoi farne? >. < Niente. Solo rivendergli l'anello>. REFERENZE: • Conteua, non è bello >. e: Noi non badiamo alla belleu.a >. < Non è intelligente>. < Non ci teniamo all'intcll:gcnza >. e t. pieno di difetti >. • Non c'importano le qualità>. e Beve, gioca >. e: t. la sua <"tà>. e Ha i denti finti, un naso finto, un OC· chio di vetro e un piede di legno >. e Tutto ciò è cosl ben imitato ... >. < Ha delle amanti, dei figli, una ganrite, due condanne per truffa e oltraggio al pu~ dare>. < Non teniamo né alla moralità, né alla salute>. < ~i permetto di farle notare, conteua, che ella ha torto di non scegliere meglio i suoi domestici >. < ~fa non è come domestico che si presenta; è come pretendente alla mano di nostra figlia >. < In tal caso mi voglia scusare; è difatti molto ricco, uri un genero perfetto >. < Noi ci teniamo in maniera assoluta che abbia un fisico perfetto >. e Contessa, si preRnta molto bene>, « Esigo che sia intelligente >. < Lo è>. e Esigo, inoltre, che abbia delle grandi qualità>. < Le ha tutte>. <Non lo tollererei se non fosse sobrio >. < Non beve né gioca >. < E deve essere anche decorativo>. < Lo si direbbe un generale >. < Sano dì corpo e di spirito, dolce, eco• nomo, modesto... >. e Non si potrebbe, contessa, desiderare un genero migliore >. e Ma non è un genero che cereo: è un domestico>. ENCICL 1 0PEDI 111a 1ca I OMPIAN S.E. Dino Alfieri "Open, che ono .. non 1010 l'editod,, mo anche la cultura italiana di cui sarà valiJissimo &trumcn10". 8. E. Giuseppe Bottai "0pm ben r,11,, compil,ta coo c,ite,i e gu~t, moderni~simi e a&~aiulile". s. B. Luigi Federzonl "Molto felicemente ideot,. oroioot, • ricca di dati utili e intereuanti. L'edizione di code11taopera coatituiace un nuovo titolo d'onore per la Voura CaH e me ne compiaccio con Voi u1gurando lieto aucce.s'-0al Vostro nobile lavoro... S. B. Adriano Bernareggl, vescovo di Bergamo ••L'originalili è già in questo C&IOun pregio, 11iacome e11prec~ionedella ricerca di vie nuove più utili, aia come clemcn10di auralli\a. Ma poi .-i ai •ggiunge la serietà delle trattazioni e la perapicuiti della pre!<entazione... "Quadrivio" "Gioiello di originaliuima compiluione del tutto nuova nel c•mpo mondiale delle COSlruzfonidel genere: opera italiani.•aima, diremmo anzi faaciat1&1imache onora l'ingcizno fresco e ver• ntile dei nostri scrillori e dei no11trei ditori". ArturoMarpicati ;·C'è da indi1pellirt1inel maneggiare la nuova Enciclopedia Bompiani. Il perché è questo: non ci !rovi lacune aopra noli:r:ieutili e ncccuarie, e perciò è inutile tentare di coglierla in fallo. E&11tai risponde s,·clta e sorridente a qualsiasi domanda". De Pirro, Direttore g'en. per il Teatro "M,gni6co". "Il Popolod1ltalia" "Tutti h•nno collaborato a fare di questi due ,·olumi uno strumento d'u•o quotidiano: a togliere l'Encidop('dia -CO• me Bompiani s'è propo61o•dalle biblioteche per posarla. su&aidiocostante, sul tavolo del c.1podi c.1u, dell'uomo d•affari.della mauaia, dei ragaui''. CarloRoepli ··~tagni6colavorocbeonoranon1oltantoBompiani,ma tutta l'editoria naliana. Il euceeuo morale e commerciale è automatica• mente a<11icuratodalle quallti, per molti luetri insuperabile, dell'opera". G. Buoncrlstlano, Direttore gen. Imposte Dirette ·•L'opera ha il mcri10di preaentare in lucida eintesi le diverae manife:sla• r:ion1della vita moderna.organicam~nte si.sternalee di offrire una in1erc.s• unte e piacevole praticità di 1epirazionein tulle le parti in cui &idivide'", Corrado Puccetti, Dirett. gen. dell'OND ..B,rnuim,". A.F.Formiggin~i ~ 1 "::fn,. "Ùriginali•aima enciclopedia pratica", EnricoBocca"~!:J~.."Questa enciclopedia, di cui neuuno ormai potri fare più a meno, puÒ,considerarsi un contributo polcn1e alla civiltà fascista di oggi e di domani". "RegimePascista"..e veramente oggi il libro... all'ordine del giorno della r-iuione tale è il ,uoce&toriportato in ogni campo della ,·ita italiana e di eompiaf'imcnto aolle•a10 in ogni critico anche il più arcigno". B. Ba.dius.. ~~~-;~ .. "Alla redazione delle pagine no,•ecentc.schee:d attuali dclropera hacno preeieduto spiriti davvero duttili ed agili. ora elegantemente tprcgiudica1i, cd ora g1u11amentepignoli''. ArnaldoFratelli ,, t ,·eramente una pubblicazione d'intere.su ccce:r.ion•le··. "LaTribuna" "Es•• appare CO.Sliogica, naturale, ncce,~atia . moderna e italiana ionanzi tutto • e sembra di nere immagioato da sempre un libro così". "Gazzetta del Popolo" "Ci .. mb.. deOlioot, .. ,gnm un'•· poca nuova nel commercio librario". ".11PopolodiRoma,, "Neuuna lacuna, ncesun errore in quc11 opera che veramente •egneri un &UCCCHlOan,to gr•nde earà la sua dif. fusione. anche per il 1uo pre:r.zoche appare lic,·iuimo &e ai consideri !"eccezionale imporlanr:a di casa". Don De L!J.C& ".La FHta" "11'1 una famiglia quella Enciclopedia ha il 1uo luogo ideale". "Il Mattino" "Libro prezioeo che non dovrebbe mancare in nessuna famiglia italiana"', Nello Qnilici "~d~~: .... , varidit.ìonari,mi1ologico,geografico,biografi~oe d1 cultura tono autentici capolavori di 1in1e,i, di un·ammirabile conc1a1oneed esatteu.a; le riproduzioni dei m•utri delrarle italiana sono .scelted• persona non eohanto di rar.. competenza, m• ricco di guslo fine, tanto sono 11eletionate coordinale in uno niluppo dei 1icuri riferimenti". "Giornale della Libreria" "Dobbi,mo cong,otulon:i con v,, lcntin.o ~omp1an1per aver pcrcepi10 con tanta chiarezza un'c1igent..'\ca• rauenst1ca della noslr• epoca, e per avervi risposto con tanta sensibilità e sag•cia, con tanto di.sintcres~e e risponde:nr:adi meui e di intenti". Baldo~a~i ".L'll&lla""Pure a,·eodo. come io bo, l'Enciclopedia di gran calibro1nd1gcnee allogene bisogna auolutamente avere anche questa''. "La Voce degli Uomini Cattolici" "Ecco un, pubblimio, ne ehe non dovrebbe mancare in alcuna delle no.sereaeso-cinioni e che dovrebbe cntr..re nelle case di ciascuno dei no.striuomini che hanno maggiore familiarili coi libri". UWclo Centr. del Personale, Ministero Finanze "Me.rita ogni elogio per la ve.sietipografica e pe.r la caraueri!lica pratica che informa tuua l'opera, caratteristica che invano ei cercherebbe in qual• siasi altra Enciclopedia'·. Dr. Pr. Ivo Nasso, Dlrett. Clinica Pediatr. Italiana "E:. .scn~ dub~io un gioiello del genere: esaurienlissimo dal pu.nlodi vi• eta teonco,uoic.1 per la sua praticiti, perfetta nella sua ,·eatetipografica". c. Balestri, B. Provvedit. agli Studi "Ammiro l'opc"" ''.L'Avvisatore Llbrario""Un,delle tmo1cgenioli è indub, b1amen1e11panorama 1tor1coracchiuso in 40 tavole di storia della ci,•iltà n_ellequali la composizione tipograficadel teeto campeggiasu superfici ,•a• namente colorale, csecndo ogni colore rappresentativo di ogni popolo". "Popolodi_T~este n "Una me1ropolidivisa in Ire grandi arterie 1deah: la Cultura Generale, la Vita Ci-,ile, la Famiglia... "Piccolo della Sera" "Uo'Enciclopedi, pe, lulli, che non,;, sponde più 11tradizionale ordinamento alfabetico·• "Il Veneto" "Una delle innovazioni più utili e originali dell'Enci~ "L'A ,, clopedia Pratica~ l'impiego delle illustruioni'', rena "La fabbricazione di una Enciclopedia è come la creazione.del mon~o ~sserv~ta attravereo il micro!copio e il micro1oopiodell'of. ficina Bomp1am è chiaro e preciso, potrebbe maneggiarlo un fanciullo... "Cronaca Prealpina" "u può coo,ultue uo n,gmo, un ,olu , ,, dato, un operaio'', L Adriatico "Unica nel .suogenere, non sohanto in Italia maan• che all'estero, qucslaenciclopedia a, intcndiamo.1 'eepreHione di un\ndiriz. to nuovo nel ramo editorielc, creath·o cd organiuativo delle enciclopedie". '
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