Omnibus - anno II - n.32 - 6 agosto 1938

(CONTlNUAZ. DAL NUMERO PRECEDENTE) It;NSERO sulle rive del Renatco, confine del ,-cgno : un piccolo cor,o d'acqua . . vc-rdc fra le liane e i µalctuvil·ri, carcn.cvok· Hor,\ tropicale nrlla quale tutt.wia, in,,·g:na F.milio Salgari, si cela il trnihilr i·o• mito prieto, O\ n·rosia la febbre gi,.IJa t· dormono i pigri allig,Hori. Sulla riva dl·,tra era il mondo dei procuratori le~ali, ,ulla smi•.tra qudlo di Piz~rro e di Ferdinando Cortct: aq11i podrrmos, hermano Sanc/10 Pancha, meta las manos hasta los codos e,i t>llo,que llama,i autnlura ! Don 01 llit Antonio Primcro pa~,ò sulla riva ~inistra : un dado c,1ddc e ri..,uonò. Era ~, cavallo, le ampie tc<1cdel cappdlo d1 15anama gli posavano sulle ,palle della giubba hianca come un rotondo scapolare d'ombra, che rage;iungcv.1 a me1..zo il petto lJ gr:1n barba : e sotto le corone di quel tC'mpo, fra tanti pizzi all'imperiale· e -.copcttoni alla Francc~co Giuc:.cpp(' 1 nec:.c:.untaesta aveva l'impont.'llZ.l di ,1uella del wlitario monarca tropicale, che trottava, altero e profonda.- mente pcr,.,u~1~ di sé, ver-.o i vill,1ggi degli ind1os na'lccxt1 ncll,1 fon•,t;\ vt·r- (!Ìne, addobbata di enormi corolle e di lunghc piume di pappagalli ro'ì'li e turchini. Chc importa se gli abitanti di Cangio, predato un convOj'.{lioargentino di acquavite, donnono ,tramanati con le bottiglie in pugno davanti alle capanne, e non badano affatto al suo pa!'>Safi!:gioL?'indomani un centinaio di cavalieri con qualche capotribù importante gli venne incontro e fu allora una bella ~cna, da aff rcscare nella sala dC'l trono della reggia1 quando la coc:.truiranno: un caroc:.ellodi cavalli sfrenati e di guerrieri vocianti turbinò in fonta~ia attorno ad Orllie 1 che guardava immobile, la mano nella bottoniera dell:-i giacca 1 napoleonico, e alle 'iUl' ~palle Rii alberi della fore'lta fingevano la folla intenta t \ussurrante, come la ricordava alla rivista di Longchamp. Poi, davanti allo schic-ramcnto ~alpitante, il re fece un breve discorso1 <lei quale la sua autobiografia ci ha con-..crvato il testo preci~: « Il mondo intno ha gli occhi ,;u di voi... Il governo cileno non cesserà mai di tradir""i; per conservare la vostra indipenden/a io vi offro la mia protezione e il mio aiuto, vì fornirò d'armi e vi condurrò 'lul campo dell'o:iore ... Il diritto naturale e quello internazionale vi autorizzano a cmtituirvi in na1..ione, prr marciare uniti sulla via del progresso!>. Come oggi alle assise della Società delle Nazioni, Ros.,les traòus-.e in araucano il discorso della Corona, che del resto i sudditi avevano acclamato subito, persuasi dalla mimica energica e dalla sonorità della voce del sovrano. Poi fecero la loro apparizione le nuove bandiere araucane, che Orllic aveva preparato a Nacimiento, in verità senza grande sforzo di fantasia: un tricolore :tnurro, bianco e verde, che pure, sbandierato da11e mani di R~ale, col virtuo:'ismo di un:1 comparsa del Palio, fece il suo effetto, e provocò volontero!'.egrida di « Viva il re! >. Raccont:'l Rosales: « Siccome comervav:1no nel e;ridare il capo coperto, il re ordinò loro di non pronunciare mai il ~uo nome senza scoprirsi, o scnza salutare con la mano destra, se non port.1vano cappello. E tutti allora si misero a ~ridare " Viva il re ! " in questo modo. cosa che dimo'ltra un'ottima indole ». Dovunque Orllic appari~c:.c, i capitribù conquistati dalle sue prome~sc e dalla ,;ua prestanza fi~ica, riconoscevano la sua sovranità. In compenso ricev(·vauo un titolo nel patri1..iato araucano in cambio del loro vecchio grado di cacicchi. e l'ordine di prcpar.tr-,i alb mobilitazione gcneralc contro il Cile, « il nemico ereditario>, diceva il re. Qualche volta c'crane re,.i;tcn1c particolari,tiche e, come Enrico IV, Orllic dovf>va svolgere laboriose trattative coi grandi del suo regno per ,;tabilire la ,;ua autorità e far riconoscere i ~uoi diritti: il signore degli indiani Quichero~ua'I e quello dei Traguien dichiararono apertamente che a\ rebbcro ::iccon(catito a ricono'ICere la dina\tia dei Touncm solamente (e il re ave,;,')('acconsentito a fare entrare nel piano di campagna contro i cileni la conqui,;ta e ,oprattutto il saccheggio della piccola borgata di Ncgrctc, dove sostavano i capotar. coi loro grandi convogli transandini. Fra il monarca che diceva: ~ ragione di Stato! > e qu:1nto rimant.·va ancora del procuratore legale che smpirava: « codice penale :t, la lotta fu di breve durata, e l:1 prc(a di :'\cgretc fu accordata con tutta la collana di effrazioni e di sca'ISireclamata dai due magnati. « Scriverò al pre(idcnte del Cile >, 5piegava Orllie nei consigli dei capi, seduti intorno ai totem proll'ttori e agli arro,;ti di cacciagione, « e se non ,tccetta di riconoscere la nostra indipendenza io ricaccerò le sue truppe al di là del fiume. Mi bastano dodicimila guerrieri per liberare per c;cmprc l'.J.\- raucania dal suo opprcswrc! >. E i capi. annuendo gravemente con le teste di terracotta, promettevano: tanti qurrrieri li fornisco io, tanti lui, tanti quell'altro. Di guerrieri I'Araucania pote-va fornirne anche più di dodicimila. ma il difficile era di raccoglierli tutti in~ieme lo stesso giorno in un dato luogo. e il re d'Araucania, fra i suoi baroni indi~ciplinati e distratti dalle loro piccole· imprese particolari, si paragonava con malinconica soddi~fa1ionc ai primi Capctingi. Ignorava però che, corr.c per quelli, anche per lui il pericolo più minaccioso non lo aspettava sulle rive del Renaico, fra le milizie del presidente don :Manuel ~font: « Sire, ,(arde-toi à ga11che 1 Sirr, gorde-toi à drotte ». Ro'lalc,; il meticcio, Rosalcs il -~ran sini!icalco, indecifrabile tome un Bor- ~ia, ~rvi7icvolr t ambiguo come- un OMNIBIIS vi,ir di Solimano. continuava a tradurre in arat!cano i discor;i del monarca, m,\ ormai aHva mutato fede: !iOttO l'ondeggiare :-.ontuosodell'eloquenza del principale, c;i accorg<'va che c'era ben poco di 11olido.Drlla civiltà e del pro- ~Te<;~oq, uesti -.eh-aggi hattca~ui duchi e- c-onti non avrebbero mai oltrepassato la prim,, età, quella dell'acquavite. All'età delle prefetture, dei bei posti 1·011 ,tipendio a fine mese e indennità di carica, dc-gli appalti e delle forniture, non ci ,;arebbcro arrivati mai. ubri.1coni dcJmenicali (' i !adii di cavalli. Per aver(' un letto, per m.mgian.•. Orllie doveva pagare di ta,ca sua, e nwtà di quello che pagava lo int.t~ava il ,econdino, che poi gli pa.s..ava gli avanzi della sua tavola. ~fa la dignità di Orllic era al di sopra di que,;te mi<;('rie: a.-,\>ettavacon fermezza il processo, che a Corte di Conccpci6n andava i'ltruendo c;enza frctt<I, incrollabilmente ..,icuro del 'ìUObuon diritto. Si ammalò di febhri 1 e ne ebbe per cinquc mesi interi; l'unica sua preoccupazione KNOI~ILLE (Terin.) • Ed MoNe•, 11omopolltlct1dilla città, rilucluo dalla pr!giou do,'era 1tato r!ncbiuo per obnacheua, •para cootro il redattoff fotograficoBo•ard Jou1 d,1 gìorn,Je loc&J,,chi t.euta di fotografarlo Il governatore di XacimiCnto, don Estehan Camino, era rima\lO da prima molto ,cettico leggendo le infonnazioni allarmistiche che rm amigo dt 1·11ellra Excelencio }' del gobier110 trasmetteva dall' Araucania. l\la poi si era riscos~: chi può mai dire? « Il tentativo di crC"are un regno in Araucania (~lr('bbc una co.,a assolutamente ridicola », \Cri'I,(' al governo centrale, « sen• za rii:;-noranza e il fanati~mo degli indios ». Era meglio provvedere in tempo e toglier di rneno la bega na,cente. t; n tt·n<'ntc di polizia con sette uomini marciò contro I'Araucania. Il re stava fiducio,o nella sua residenza, una tenda da campo, sotto la guardia di Ro,;ale~, durante una ~sta nel suo errare di tribù in tribù, che lo aveva avvicinato alla frontiera cilena. Voci spagnole lo rag~iunscro nel sonno, poi scossoni brut:\li precisarono bruscamente le confu~e impressioni che si andavano formando nel lento svegliarsi: ~cue carabine puntate sul petto, un tenente di polizia che gli ordinava di al1..ar~ie di c;eguirlo, ah non mai re d'Arauc:rnia al suo levare tale di salu• tanti <'bbe un drappello! Rosaks stava un poco in di~parte, con la faccia gialla impa.-,sibile, ma l'atteggiamento dei soldati con lui rivelò subito al monarca che era stato tradito. Che fare? La facondia non gli mancava certo per formulare c;olenni proteste, ma un e favorisca in questura » o altra frase del genere, o fo~e qualche più energica interruzione che la storia ha preferito ri~u.ardosamcntc dimenticare, gli chiusero la bocca. Salì a cavallo1 e si avviò fra le guardie \'erw Los Angeles, dove, appena giuntd, « il governatore >1 racconta Orllic, « mi fece rinchiudere in uni\ fortezza >. Il governatore era un disgraziato vicecommi~sario da disagiata residenza1 e la fortcui\ era una ca,i,accia qualunque, la più vecchia e la più cadente della bor~at.l, dove venivano rinchiusi gli fu tuttavi:'l di regolare la successione al trono: prima c;uo p;.ldre, poi suo fratello Giovanni, suo nipote Adriano 1 e, in mancanza di quc~ti, sua nipote Lida. e Che importa la prigione che subisco? ;t scriveva, non senza magnanimità. « Luigi XI dopo Péronne e Francesco J dopo Pavia er~:inomeno re di Francia di prima? L'::i.ttcntato compiuto contro di mc dal Cile non ha potuto menomare i miei diritti, ne ha ~lo sospeso l'esercizio>. Quando guarì, il tribunale di Concepci6n era pronto per giudicarlo: nei suoi bagagli erano state ~questrate le bandiere, i suoi manifesti e la copio~a legislazione araucana. Corpi di reato? I magi!ò..tr:1tlieggevano in c;cde istruttoria quei proclami che si rivolgevano ai selvaggi con lo stile del suffragio univenalc, quei decreti che regolavano le ipoteche e ordinavano il c.atac:.togenerale, quelle liste di duchi e dì visconti, e non avevano più il coraggio di accogliere le richieste del procuratore generale : un pirata fuori della legge, quel bell'uomo paziente e dignitoso, che ogni tanto aveva delle uc:.citedegne di Carlo Stuart di fronte ai suoi giudici, e poi si impuntava su una questione di procedura e c:itava a memoria gli articoli del codice napoleonico? Indulgenti e divertiti, lo dichiar:trono pa1.20. Giusto1 c'era a Valparaiso una nave da guerra francese che tornava in patria : ve lo imbarcarono, e la costa araucana passò piano piano, come un lungo funerale, davanti agli occhi di Orllie. Napoleone sul 8ellerofo111l'? No; ~e mai, Napoleone in rotta per l'Elba. Orllie non ha con sé i cento granatieri fedeli, ha soltanto il suo cappello di panama, ma ron è ancora sbarcato in Francia che già ~ogna di tornare in Araucania: e ln questo momrnto i popoli che mi hanno acclamato non solo come loro re-. ma come loro .,aJvatore, non .-nwndono che il mio ritorno per '-OIIC'var-..iin ma~'la e c:.e- ~ui1mi ,ulla da dd progrcc-.\o>. Anch<' lui anchbc avuto il ,uo golfo Juan e Indiani Sukhcrogua,;. mi ricono'-Ccte \·oi? >. e \ h-a l'impr•ratore ! >. P<'n<wa <:hc-for.,,•, perorando lui sH•,;. '° la S\1.t causa, c:.i~arC'bbe fatto a~olt:1rc d:11francesi. Chi (a, lo ;_1vr<'hbno compre'iO, ;.1mmir.1to.for-.c l'imperatore lo avrebhe riuvuto, avrt'bbc accon,.,en• tito a ')tipulare con lui1 magari all'in- ..a.puta. d<·i mini'ltri, un trattato fr;mroaraucano : \'Ì er;mo tante ricchezze in .\raucani.1. che for-..c-~lorny 'lte,so, il prc,;tic;ioso~1orny. \ar("bbt· entrato drms faOalre ... Cn'altra dcluc;ione lo a,;pctuva: i ~iornali ,i occupa,·,ino abbond:1ntemc-nte di lui, ma in che modo! Le sue .1,·vc-nturc-t·rano 1r.-lv.i..11c. cospar,e di epi-.odi grotte,;chi, com(• una pochade di battute. Dicevano che una volta aveva tentato di evadere, mentre lo trasportav:'!.no d.1. Los Angeles a :'\acimiento, gettandosi a nuoto in un fiume e Ja,ciando izalleggiare i vc!'.titi pc-r :1ttirare le fucil:ne degli irv,cguitori: ~icché poi era arrivato all'altra riva completamente nudo, ed aveva girato per il suo regno ve~1ito unicamente di un grande cappello di pa~lia che <ll·lk• d<'ime araucane gli avevano fornito. Contro quc!r.ta vC'ntata di ironia e di scherzi1 Orllie sì drappeggiò più che mai nella <;ua regalità. opponendo alle facezie dei boulevards manifc,;ti e procbmi pieni di ,olcnnità: « La mia impresa è una crociata degna del ,;ccolo XIX: la crociat.1 dell'Idea <' del Lavoro contro l'Ignoranza>. lntrepidamentc mantc-neva i c;uoi diritti, e non meno intrepidarn<'nte lanciava un prestito ar..tucano di cento milioni, garantito « dal dc-bito pubblico d'.-\raucania >, che, naturalmente. non imboccò mai Piace dc la Bourse. Scrisse innumerevoli lettere ai direttori dei giornali. ai prtsidcnti del Scnato e del Corpo legislativo, fu accu~ato di truffa da alcuni ingenui che avevano accettato delle cambiali firmate e Orllie Antonio I >, fu as,olto dai giudici della Correctionnelle, convinti della ~ua buona fede e della su:1 cmcit>miosa volontà di far onore alla sua firma ... in Araucania. Un altro c:.isarebbe finalmente scoraggiaio. Un po..to modestamente retribuito avrcbhe sostituito nei ,;uoi sogni il trono, e nella comoda Francia del Secondo Impero avrebbe trovato modo i~i~s~it~~tf~~c~d.if';;~~tcò;iiie uci ~!: rcbbe arrivato, alla fine. (e ad un Lrauo il Dio degli araucani non gli avesse fatto incontrare il grande Planchu. Que~ti gli chiese, laconico come Roth- ~hild : « Quanto vi occorre per rientrare nel vo,;tro regno? >. < Almeno diecimila franchi >, rispos.c Orllie. e Li avrctc >. In\'CCCPlanchu nc aveva soltanto tremila. disponibili c:.ubito; gli altri li avc,·a suo padre, che negò reci- ~arr:entc ogni sovvenzione alla crociata del Lavoro e dell'Idea. ~fa JX'r Orllie, che era \C'esoda cento milioni di franchi a diecimila, scendere da diecimila a tremila era nic-nte. « Anche tremila possono bastare >, dichiarò, e per ottenerli accettò tutte le condizioni di Planchu, ch<' \'olcva es,rre minic;tro delle Finan1..c per continuare a tenere if denaro in mano e ammini~trarlo a ,;uo piacimento. Planchu era im·adcnte : «A colazionc:.. racconta Orllic, «faceva le porzioni e ~i tc-neva le migliori, sp(•cialmentt• col pollo :'\rr◊'ìto, del quale dava a me la coscia e si teneva lui il petto: ecco, pcn~a\·o, un minic:.troche non mi tratta troppo da re! Dopo pranzo voleva andare a teatro: invano o~~rvai che non avevamo denaro da ,;pendere in cose mpcrflue: mi rispose: ' \·oglio andare a teatro ", e mi fece capire che il denaro lo teneva lui, e che era suo>. Tuttavia si arrese alle insistenze di Orllie che voleva raggiungere il porto di Le llavrc in terza classe, « per fare economia. ma anche per conoscere i costumi e gli usi di tutte le classi della società »1 conoscenza forse non troppo necessaria per un paese essenzialmente a classe unica come l'Araucania. I sogni che Planchu voleva realizzare oltreoceano erano di un genere abbac:.tarv:a curioso: sperava di poter preparare in Araucania un vocabolario araucanofrancese per poter~i presentare ali' Accademia! Il sole del suo avvenire, spuntando sulla Cordigliera, aveva la forma della Cupola di Ylazzarino. Questi francc~i! Partirono 1 sbarcarono a Buenos Aires1 di là raggiumcro la Patagonia con una vecchia carc,ma di mezzi contrabbandieri, che a ogni ondata sembrava indecisa ~ andare avanti o andare a fondo. Orllic stampò con orgoglio~a sieure1..1ala prima impronta della sua scarpa sulla spiaggia patagone: con molto minore baldanza lo seguiva Planchu, miope, occhialuto, preoccupato dall'idea di dover montare a cavallo, dubbioso della validità di quelle nozioni etnografiche che assicurano che gli indigeni della Patagonia non praticano il cannibali~mo. L'accoglienza delle tribù fu incoraggiante: la notizia dello sba,co del re si era sparsa nell'intera regione con quella misteriosa rapidità tanto comoda ai roman1..ieri di avventure, e deputazioni di cacicchi erano venute incontro al monarca. Quc-,ti, immut<Ho, pronunciava discor- ~i, prometteva la conqui,;ta dell'indipendenza e distribuiva copiosamente l'Ordine della Corona d'Acciaio, che aveva fondato « in e~ilio >, come diceva, J>Prpremiare la fedeltà di coloro che lo ;1vcs\C'roatte..:o. EfTcttivamtnte ~li indi~cni gli volevano bene, Planchu ,tcc;so ne era me:ravigliato. Per molti, il suo ritorno era miracolo<1,Qp, erché dopo il c;uoarrec:.tosi era ,parsa la voce della sua morte. J;n ministero fu ·subito formato, '-Otto la presidenza del educa> fGotha araucano) Quel~1ue:1uc-, Gran Croce della Corona d'Acciaio. ~<·i momenti d'ozio, Orllic c;joccup.1\.-,t di ,1stronomia : una grande que~tionc lo intere!r.,ava: siamo ~opra o ~otto il ,ole? « Jlo la convin1..ione che farò conoscen· leggi naturali chc anche i più ~rand1 a\tronomi ignor;1no ». Carlo V, se non ~baglio, si occupava di oroloRi. Giorgio V di filatelica. :'\on ebbe modo però di condurre a termine le sue ind,tgini cele\ti : la ..,itu<tzionc politica si complicò immcdiat,lmt·ntc, perché il Cile questa volta mandò contro I'Araucania non più sette guardie e un graduato, ma un colonnello con un battaglione di fanteri:1. e ur. proclama che lo dichiarava « a\·- vcnturiero fuori lcggc ». e metteva un:1 taglia sul suo C:lJ>o. La condi1..ione di Orllie si faceva pericolo-..a: la fede non mancava nei prìncipi e nei baroni d'Araucania 1 ma mancavano i denari. Le tremila lire di Planchu erano finite. e il signor Planchu padre opponeva agli incessanti appelli del figlio gran cancelliere la s1e,;sa dura incompremionr_> che incontra la richiesta del noto Y.t- ~lia d'un figlio ~tudeme. E allora che fare? Dove trovare le armi promesse! Gli indiani non avrebbero finito per pcmare che il fratello viso pallido a\"Cva avuto la lin~ua biforcut.i? ~elk torride notti ar .lucane, visitate dalle pizzicaturc del celebre ragno migale, capace di divorare un passero, dei grandi e lenii M:arafaggi d'as~alto, dei pipistrelli da bombardamento, nel volger lento delle ore battute dall'uccclloorologio sull'albero del pane, Orllie non riu,;civa più a pensare se siamo '°pra o sotto il sole: ma gli tornavano alla mente certi articoli di giornale 'iui quali si erano imbastite appassionate dic:.cussioni,intorno ai freschi bicchieri di birra della ci,·iltà europea, a propo,;ite di Benito Juarez, di Queretaro e di ~a(similiano. I documenti mancano per sapere come si siano svolte precisamente le cose : corse \'OCedi conflitto fra la Corona e il ministcro1 di congiura di Planchu, ormai acclimatato. per usurpare il trono; il fatto è che Orllie un bel giorno appare solo nella ~ala d'aspetto del Consolato francese di Montevideo, e solo ritorna in Francia. :\'el frattempo anche l'impero di ~apoleonc I li è caduto, e fra i guai in c~ si trova, la Francia del 1871 non si occupa del re d' Araucania neanche per burlarlo. E più tardi, quando intorno a /es rois en exil indugerà il compiaciuto snobismo della Parigi di Julcs Grévy, neppure allora il re d' Araucania e Patagonia ritroverà il c;uo pubblico. Eppure egli non la~cia nulla intentato per mantenere l'attenzione desta intorno alla sua figura: fonda un giornale, La Corona d'Acciaio1 sul quale pubblica una « Epi'ltola d'amore alle fanciulle da marito», per cercare una regina d'Araucania « di buona salute e di dolce carattere , ; lancia un appello ai francesi perché gli versino ognuno cinque lire per formare un fondo col quale c:.tabilire nel suo regno una colonia « di comunisti, comunardi, petrolieri c an.lrchici > e sbarazzarne l'Europa mettendoli sotto la vìiz:ilanza « di quelle primitive e paterne popolazioni >. Se i <,Qvvers.i\'inon do\'e~scro accettare il suo piano, perché non lo accetterebbero gli abitanti dell'Alsa1..ia-Lorena? t..: n giorno apprende che Planchu, rimaste- in Araucania, gli ha effettivamente usurpato il trono: fermo nel principio della legittimità come Chambord, convinto come Xapoleone fil di essere per l' Araucania « la soluzione unica >, Orllic protesta scrivendo rnccomandate alle Cancellerie europee: « Il signor Planchu non è alla testa dei suoi affari pubblici. ma soltanto dei c;uoi affari privati: la giustizia avrà il suo cor\O >. L'usurpazione del resto dura poco: il cadavere di Planchu è ripescato dai cileni nelle acque di un fiume. e c'è nella 'lua ta~ca una lct• tera del padre che ~li annunciava di avergli finalmente <;pedito diecimila franchi su una banca argentina. e due fucili chassepots. O~ni anno che passava, Orllic diventava sempre meno un re e ~cmpre più un disoccupato. Lamentevole e con-. vinto, girava di camera mobiliata in camera mobiliata, portandosi appresso nella \'aligia sdruscita i suoi decreti d'Araucania, e il cartoncino bristol 'IUI qu:1le preparava i diplomi della Corona d'Acciaio. Affittacamere in ciabatte pos..'lvano le chicchere colanti su testi di proclami « ai miei dilettissimi popoli! :t. Ahimè, le commende e le gran croci che avevano scintillato fra i tatuaggi dei c.Juchi e dei ministri, ora scendevano a ornare di una rosetta rossa e grigia le giacche di lustrino dei merciai o la domenicale eleganza dei trattori abbastanza longanimi o vanitosi per considerare saldato con questo un conto pendente ... Nella corsia dell'ospedale di Bordeaux fiorì qualche segno di croce. poi le. suor:e rip_resero a portare recipienti, gh as-;1Stenua toccare poJ,.j: «Tout a co,itinué dt marchu, de courir - et ricn n'a dtt ai, monde: un roi vient de mourir ! >. ({m,) MANLIO LUPINACCI LE NUOYF. "CR.ONACHE DEL R.EGIME" EZIO MARIA GRAY L'ITALIA HA SEMPRE RAGIONE J/,,/,,,,.r Jr/I" Ullr{161u"Tr,.,14 N,,,,,._,. Ji /'"/Ùu 296, Lirr 10 È ooto l'ecce1ion.ilesuccesso che hanno ,1vuto i volumi della Collezione"Tempo Nostro" contenenti le Cro,r11r/u J,./ R..r,(imr del compi..into un..itore Roberto Forges D.1v.1nzati.Non minore successo 2vrl questo "olume dcll'on. Ezio Maria Guy, succeduto a Forgcs Davanuti nel ddjutissimo compito di commentare al microfono gli eventi più import.loti della pOlitic.ae. stfu e i fatti più signifiutivi dell..i \'ita nuion.1le. Vivacemente polemico,nutrito di profonda cultura, anim.1toda ardente fede f.1scist.aq.,uesto libro costituisce anche un.a. nuov.a. testimonianza dc:ll:1dirittura e ddla fierezzacon cui l'h.a.li.am. ussolinian,1persegue la propria missione di civiltt JOHN DOS PASSOS UN MUCCHIO DI QUATTIUNI J/11/,,,,.rJ11ppi0Jrll. Ullr{iHr" MrJ111•" J; P,,/ÙU 548, Lirr 18 Un'.iltra serie di persone rappresent.ative dcli.aci,,iltl nord.amerion.a si .aggiungealla cinenutogra· fi.amulticolore e muhanime del "42' P11rttllelo". ~esta "olt.a.sono le carriere vertiginose, le fortune e i tracolli colossalidel dopogueru j e I.afebbre di ri,·olt.a,l'.a.nsi.adi un mondo migliore, che misun il suo ritmo su quello stesso dell'enorme e futile societl pluto.. cntio. M:1l'um.anitl di Dos P.issos è tale che il 11mcsuggio" f\.lSCe dalle cose stesse; .i lu.inon o«or• rono tesi, gli b..ut.ifiggcre gli occhi su ci.ascun.afigura e seguirla a giorno a giorno, a passo a passo, in tutti i gesti, in tutte le smorhe e i sogghigni, per penetrarne e renderne 1'tsscnzi,1le disptr.at.a poesia.Agli •'spostati" dd"42'P11r11llrlo" succedonoqui gli ".arrivati", i "fclici"esono più spostatie infelici chemai. Dietro e in mezzo.aquesti formicol.i tutt.i un,1101\,1u,n coro innumerevole, che nor: è soltanto l' Americ.a,m.i di pagina ii. p.agin.i prende le proporzioni del mondo. MONDADOR_I

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==