Omnibus - anno II - n.32 - 6 agosto 1938

0ONO pa."'iati vent'anni da quella c:cra di marzo in cui l'ultimo zar. );'icob II, compì la sua rinuncìa in un vagone ferroviario nella stazione della \"Ccchia città di Plc.skau, a sud del lago Pcipus. Al momento del crollo rusro, nel 1917, ci trovavamo a poca dii.tanza da Plc,kau, nella nostra vecchia Dorpat, nel CC'ntro della Livonia, piatta e ancora coperta di gelo. Era un posto singobrc e pericoloso: ::i. sud il dorso del Ducna, quel muro insuperabile che ci divideva dalla Germania e dal mondo, di cui penetrava fino a noi soltanto un'eco lontana e indistinta; a nord, alla distanz..1. di appena un paio di verste, giaceva Pictrogrado, dove divampava la rivoluzione, del cui corso cra,·amo bene informati dalle notizie dei giornali. Già da alcune rettimanc )(' agitazioni rivoluzionarie erano aumentate. l ru,.~i nrlle zone a noi \"Ìcine spcra\"ano da es,;c la e Libertà ». li 3 marzo 1y17 (secondo il ,·ccchio calrndario), quando la notizia dell'abdicazione dello zar ,i propagò rapida, noi, ::igi1ati da ~cntimenti contrastant? 1 innalzammo sul nostro tetto, per ordine superiore, la bandiera rossa, che vi rimase a sventolare fino all'anno dopo (24 febbraio 1918) quando Riun--cro le ~u~sc~:1~~~he a liberarci dal terroIn fondo ai miei bagagli porto sempre con mc una cassettina su cuì sta scritto : e Ricordi di guerra •· Vi è un piccolo pacco di giornali russi, ingialliti, che vanno dal 4 all'11 mano 1917. Non rispecchiano che una settimana di storia russa, eppure da quei brevi e sobri articoli le figure dei principali attori di quella tragedia sorgono con grande chiarezza. i Nicola II, sua madre, suo fratello, ~ua moglie, - tutti con aspetto degno e imponente, - i generali e i dignitari zaristi infedeli, i membri della Duma e del regime provvisorio, Ke-rcmki, i $randuchi, i! popolo in rivolta, i soldati e ì marinai ammutinati, i primi Sòvieti. Sugli avvenimenti svoltisi in Russia durante la guerra mondiale molto si è scritto e pubblicato. Molti libri di memorie hanno cercato di attener~i alla verità. Io ho raccolto, qui, relazioni di testimoni oculari, proclami, disposizioni, descrizioni di stati d'animo, che hanno invece il merito di esrerc documenti autentici di c1uei giorni. Li ho tradotti, dal russo, letteralmente; vi ho aggiunto ,;,oltanto alcune osservazioni, frutto dei miei ricordi e delle mie letture- FoNe c,;si permetteranno al lette-. I! di fani un quadro fedele di quei giorni fatali. Il primo dei miei vecchi giornali russi ha uno strano aspetto; delle sue sl't• te lunghe colonne, tre sono interamente in bianco, le altre quattro mostrano qua e là brani di testo isolati : documento dell'attività della cemura zan~ta prima del crollo. Que~to giornale (un numero d<'I De11j del 4 novembre 1916, vecchio calendario, corrispondente al J 7 no\'embre del nuovo) contiene principalmente la relazione di una seduta ddl.:.t Duma, la rappresentanza del popolo ru,;,;o, che, riunitasi trt giorni prima, come espressione dcll'opposiziont contro il governo degli zar, era divenuta ben presto il sostegno de-lla ri\'oluzionc. Anche quella ,;torica seduta si aprì con l'invio di telegrammi di ~aiuto allo zar, in cui ~i parlava di e giungc-rr- ad una fine vittoriosa della guerra nmtro l'impudente nemico, grazie all'croi(tnO dei nostri glorio,;i c~r• citi, e C"On l'aiuto di Dio>. li prc,idcntc della Ouma, Rodzianko, invocò ancora u11;1volta, come il giorno dC'IJa dichiaraz:iC1nedella guerra, la concordia e l'oblio di tutte le cont<''iCdi parte j ma sc-guirono pre\to le più severe accuse contro il go\'Crno. Erano stampate lì, dove ora appare, nel giornale, lo 'ipazio bianco; ma le poche- frasi che la censura ha lasciato pa'isare "-◊no tanto più eloquenti. Si leg~c innanzi tutto una de~rizione della ,;ala bianca del palano della Tauride a Pictrogrado, dove avevano luogo le ,edute. E: il solito q~1adro dei parlamenti: e: Nella Duma ~1 è intro• dotta la cattiva abitudine di aiq:oJtare soltanto quegli oratori che godono grande fama. Durante i discorsi usuali i de putati convcr,;ano, si raccontano 'itoriclle, leggo~o i giornali. La. (a.la è J?i<'.n~ di rumon e dal palco dei g1ornafi\t1 e impossibile udire gli ora ton, specialmente quando non h,rnno una voce molto forte ». Quindi vengono de~ritti ~li a'ipctti particolari di ogni orat0re. Le poche fra(i dei loro di-.coni ri,;parmiate dalla censura (c-hc, naturalmente, (Ono le più blande: ri~pccchiano tuttavia le enormi difficoltà contro cui il gigantesco impero dovcv~ lottare. ~!10 lamentava le difficoltà d, appro\'v1gio• namento, chr andavano <;("mprcaum,·ntando, e rh1rdev;i una dittatura economica per la lotta rontro il rincaro j un altro chi("d<',a e la lilx·rtà di dire la verità > ; un terzo voleva un ministero re.')pomabilc ; un altro ancora si lamentava che, con l'autonomia della Polonia russa, proclamata una settimana addietro dagli imperatori di Germania e d'Austria, for,;e ~tata e strappata di te~ta allo zar la corona di Polonia >. Il di~orso più impressionante, però, resta quello dcl deputato di Mosca, ~{aklakov, che fu ascoltato con insolìta attenzione. .t molto ,;ignificativo cht il discoNO, lungo più di tre colonne, ,;ia stato quasi tutto e imbiancato>; C(W offriva sicuramente un limpido quadro della situazione di allora e dello ,;tato d'animo della Russia ~ulla <,0- ~lia della rivoluzione, come appare da queste fra,;i : e Quantunque appaia rvidente che la Germania è ,;tanca della guerra, pure non è un ~grNo per nes;,;uno che noi ci troviamo di fronte a un nuovo pc1icolo, il quale non consiste nella cri,;i degli approvvigionamenti, che sup<"rcremo unendo le nostre forze, bcn- (Ì ne-I fatto che in Russia avviene qualche CO(a, che lo ~pirito ru~~ è in qualche modo cambiato. che \Orgono talune correnti, le qoali ~ià di\'Cnl{ono visibili.. Sentiamo che alcuni già o,;ano parlare di pace, che altri, vi'ile crollare le loro speranze, tornano ai vecchi modi di dire, perfino in pre(('nza del nemico, C"cominciano a ripcterC": tanto peggio. tanto meglio ... >. La Duma, co~ì fermata, continuò indì~turbata la (ua attività fino al 26 fehhraio 1917. In que,to giorno lo zar, spinto dal partito rea1.:ionario, fim1ò il dC"treto di ,;cioglimc-nto ddla Duma. ma l'alt.1 ,n,.<:mblca, di propri,\ autorità, si dichiarb in p<'rmam.·n1.:aE. ra la ri\'olu1ione. La monarchia fu molto danneggiata dalle voci che "enivano ,pane iulla zarina e ~ul ,uo ~eguito. La zarina, « la nraniera m.ilinconica », la 1iua amica Anna Virubova, Crigori Rasputin, e il il monaco di,soluto >, i due mini~tri da lui protetti (Sturmer e Protopopov} rrano violentemente odiati dalla maggioran1.a. Si ,;a che Ra,putin fu ucciso ndla notte dal 16 al 17 dicembre (vecchio calendario). A <1ueltempo i particolari ddl'an:enimento non poterono ,-s\C'rc rc~i pubblici. Ma ~uhito dopo il crollo del regimo comparve nel P~. trogradski Listok _ la 5(.'g'U~ntedeK.ri• zione dt'I c.cppell1mrnto d1 Ra,putm, dettata dall'odio e dal di~prrzzo; e Dopo che- fu noto l'as..;.a~,iniod1 Grigori Rasputin, Ale('iandra Frodo-- rovna (la zarina) comparve in casa drllo slarrt;:. Era costrmata e non faceva che ripeter<': "Siamo tutti )>{'rduti ! ". « Qu:1ndo il corpo fu ritrovato (è noto che rra ~t,lto gettato nel~;, Neva) un'automobilr cli Cort<', in cui c,cdevano \'ojeikov fcomandant<• di palano) <' Protopopov (mini,;tro dl'll'Tntemo) LO ZAR E LA ZARINA ALL'APEB.TORA DELLA DOMA andò a prenderlo. Il cadavere fu portato a Zar:;koje Scio, nel .salottino di Ales,andra. Que'!ìta vi si gettò sopr.i e fu assalita da un attacco isterico. e La \alma fu ìmbal'i..'lmata. Per non eccitare il risentimento del popolo fu consigliato allo zar di far trasportare il cada\'ere al suo paese e di farlo seppellire nel vìllaggio di Prokovskoje (Siberia). Ma Alessandra vi ~i oppme: "Me lo hanno tolto, vivo! N'on me lo prenderanno morto!". e Fu convenuto di seppellirlo a Zarskoje. Fu nece1;;sariauna ca.ssa di altezza ecct"zionalc. Il corpo di Rasputin era contratto, le ginocchia raggiungevano il mento. Non fu pos'iihilc di,;tcndere il cadaverc. Per riu,;cirvi sarebbe stato neces;,;ariopraticare dei tagli, ma Alessandra si oppose a questo oltraggio. e: Le campane cominciarono a sonare a morto. li corteo uscì dalla chie1;;a di Corte. Il feretro er.1 portato dallo zar, da Vojeikov1 da Protopopov e da Fredcrick,; (il vecchio. frdclc mini,tro di Corte). e Il frrctro era d'argen<o. Dietro di e~'iOveniva Alessandra, in lutto profondo: i Rasputma :gli adrrenti al partito di Ra~putin) cominciarono a gC"mc.:rcL. a tomba fu coperta di fiori colti nella ,;erra di Corte. Poi si allontanarono tutti, tranne Alcis.andra. Queqa ,i gettò a terra, a\', irinò l'orecchio alla tomba e udì la sua voce. e Poi cominciarono 1 prodigi. Nella nottr i fiori ,;p,uirono, e la tomba fu tro,·.1ta coperta d'un fitto strato di sudiriumc gialliccio. La mattina., il sudiriumc m· fu tolto e vi fu di nu0\'O me,(a una grande quantità di fiori. Poi arri\'Ò la 1arina. Si getti> a terr,l, ,;tette in a,colto. e: Per impedire nuovi oltraggi, furono p<>Hidi guardia alla tomba dei soldati drlla guardia del corpo. ~fa i miracoli ,;j ripeterono: il mn.ttino ..cguente, 'ii trovò di nuovo del ~udiciume invece delle roc;e. E così per parecchi giorni. La lotta contro i prodigi ,;ulla tomba non ottcnn(· alcun risult.\to. Si ritennr quindi opportuno di di,;~cppellire il corpo e tra~portarlo nella patria di Rasputin. cioè nrl governatorato di Tobol,k >. ~1a questo tra,;porto era una voce ,pa.~a dalla Poli.ria Politica. Soltanto dopo il crollo del regime, alcuni ,;oldati in rivolta tohero la salma dalla cappella di Zar(koje 1 e la bruciarono in un bo(COa nord di Pietrogrado. I.A'ceneri furono \Cpolte c;otto la neve. L'orrore di questo fatto fu i11srguito superato da un ;wvcnimento ancora più orribile·, qu:mdo le ,;alme dt'll'a,;~as~inata famiglia drllo zar furono bt uciate in un ho<;COdella Siberia. Dopo il crollo dello 2ari1;;mo,i scguari di Ra,;putin furono rnbito espuhi dal clr-ro nmo. Il clero ortodo,;so ru,1,Qsi affrt>ttÒ a e dichiarare la propria solidarir-tà indi,;c;olubile col grande e lib<-- ro pnpolo nmo ». Il 26 febbraio 1917 il Consiglio degli Anziani della Durna si riunì in sessione ,.,raordinaria, prese conoscenw del decreto di scioglimento e chiese ai depJtati di non allontanarsi, ma di restare ai propri po,;ti. All'una del pomeriggio si prc\Cntò alla Duma una delegazione in nome di 250.000 soldati rivoltosi, per informarsi circa Patteggiamento dei rappre,;cntanti del popolo. Il prc,;idcnte della Duma, Rodzianko, conc;,cgnòa questa delegazione una delibcraiionc pre(a all'unanimità dal Consiglio degli Anziani, che era del seguente tenore : -r Il pro\,vedimento fondamentale che l'attuale ,;ituazìone richiede è la sopprl·ssionc del ,·eethio 1egime e la sostitu:tionc di uno nuovo. LJ Duma prende la più attiva parte alla realizzazione di que'>ta neces,;ità e a tal uopo desidera, innanii tutto, pace e ordine». Nello Messo giorno Rodzianko spedì il ~gucntc telegramma allo zar che, nella sua qualità di comandante supremo di tutte le forte militari rm,;e, ,i trovava al Q1..articr Generale (Stavka} a Mohilev: e La situaiione è grave. Ncll" capitale rcgn,1 l'anarchia. Il governo è paralizzato. I tra~porti, l'approvvigionamento di viveri t di combustibile, sono completamente ~convolti. Il malcontento generale aumenta. Nelle ~tracie hanno luogo tumulti e scontri. Le truppe ;,;pa1;ino, le une contro le altre. E. necessità urgente dare incarico di formare lin nuovo governo ad \ma personalità che poc;,;egga la fiducia del po· polo. ~on è possibile alcuna dilazione. Qual,;ia~i indugio equivarrebbe alla morte. _Io prego Dio che la responsabilità di que,;t'ora non ricada ~ulla tc- (ta che porta la corona>. Que'>tO energico telegramma fu na- ,;costo allo zar da coloro che lo circondavano, o per un malinte~o riguardo, o perché \.'Cdevano in lui 'IOltanto un pezzo del gioco degli scacchi con cui ~i poteva giuocare a piacere. Lo stato d'animo rivoluzionario a Pietroburgo in quei giorni trova eloquente esprcs,;ione in un bozzetto: Il cavallo ,uro - un 1imbolo. « In questi tempi mi sono tanto abituato agli spari isolati che non vi presto più ne,;,;una attenzione. :\1a quando (Cnto il tambureggiare di una mitragliatrice cerco di ~tabilire da quale direzione, da quale tetto es(O venga, per correre dal lato oppmto. Le mitragliatrici non sono evidentemente fatte per 'ìparMc dall'alto in basso, e perciò il loro fuoco non è tanto pericoloso quanto si crede. e: Vado dalla Prospettiva Nevski alla stazione Nicola. Fa già notte, e la ~mania di attività delle mitragliatrici aumenta I mprovvi(amente, ,;cmo il campanello e la sirena di un carro• pompieri che mi pa'i,;a davanti. Alla ~t.wionc è ~coppiato un incendio. Un ro,;o;obagliore si diffonde per l'aria. « Qualcuno grida : "All'albergo Bai~ binski si sono annidate delle mitra• gliatrici ! Dobbiamo toglierle di mezzo!". Un altro: "Il posto di guardia della polizia! Oggi si deve dar fuoco a tutti i posti di guardia della polizia!". Un terzo: "I maga:zzini della Borsa vanno a fuoco". e Il bagliore del fuoco aumenta. !. un inferno. Io corro dall'angolo della Sadovaja verso l'incendio. Il bagliore del fuoco si avvicina sempre più, diviene sempre più minaccioso. Ma che cos'è quell'ombra nera sullo sfondo ardente? E un cavallo nero. Su di esso sta un cavaliere; un cavaliere nero. i:. alto, infonnei minaccioso. Ancora pochi passi, C" dinanzi a mc si innalza nitido il nero profilo del monumento a .Alessandro I II (il padre e predecessore di Nicola II, che ebbe fama di reazionario e di oppressore del popolo). e II cavallo, scuro e tetro, pare qua- ~i sorto dalla terra. Il cavaliere è stato fuso in pesantis~imo bronzo. Un'cspres• sione di caparbietà trasparisce dalla sua fisionomia, dal portamento: una espressione cupa, foriera di sventure, disperata. Lo scultore geniale ha rappresentato in questa figura tutto il goffo dispotismo, l'orrore sinistro delle tirannie passate. Non ~ soltanto il monumento ad Alcs,andro 11I, è il simbolo dell'autocrazia. Altrettanto duro, pesante, informe, sinistro doveva esse• re il dominio degli zar sulla Russia. provata dalla sventura. e L'ardore dcli' incendio divampa ,;cmpre più. J 1 calore circonda il monumento. Tra il fumo appaiono confu1;amente i contorni di quell'emblema dell'autocrazia. Sulla figura del despota appaiono qua e là macchie ro,;se, uno splendore sanguigno, che dà al cavaliere un aspetto ancora più cupo, più sinistro. e Tre giorni dopo un gruppo di popolani esultanti metteva sul petto del despota una bandiera rossa: il simbolo della rivoluzione>. Intanto la Duma era riuscita, attraverso violente discussioni, a mettere insieme un governo provvi,;orio1 che c;i comp~meva soprattutto di deputati dei partiti moderati. Soltanto il ministero della Giustizia era nelle mani del fa. moso deputato dei « lavor::itori > Kerenski, appartenente al partito socialrivoluzionario, che si dimostrò subito esponente dei Sòvicti. La parola Sovitt non significa altro che e Consiglio», e si voleva con essa designare i Comitati esecutivi del Consiglio dei delegati dei lavoratori e dei soldati. Kercnski, un uomo di trentacinque anni circa, dotato di un grande talc.n- • to oratorio 1 era la personalità più spiccata fra I membri del nuovo governo, e presto si comprese ch'era destinato a riunire in sé tutti i poteri. A quanto narrano i testimoni oculari, nel palano della Tauride (sede della Duma) pareva di e~1;;ercin un manicomio. Tutti davano ordini, nessuno li eseguiva. e: Controrivolu~ionari > a~r~- stati arbitrariamente venivano messi 1n carcere. Persone che avevano di recente acquistato potere, grazi.e alla ri.vo~uzione si mettevano avanti e cominciavano 1 subito a intrigare l'una .contro l'altra. Delegati di tutti i ~eh della popolazione si riuni".ano, ag1tando . la bandiera ro.ssa, per dimostrare che rinnegavano il vecch\o re~im.e e ~er a~- testarc i loro sentimenti nvoluz1onan. I delegati delle truppe di stanza. a ~ic: trogrado e nei dintorni furono I primi a rompere il loro giuramc~lto allo. zar. Non si sarebbe creduto a1 propn oc• chi quando si leggeva che i reggimenti scelti della Guardia, del Konvoi e dell'Ocrana (Gendanneria del Corpo) a cui incombeva la sorveglianza della famiglia dello zar, i Cosa~c~i della Guardia del Corpo e la polma ?cl pala~o imperiale si erano affrettati a .!iegu1~e l'esempio dei delegati. Questo tradimento strappò perfino al mini~tro. della Guerra del governo provv1sono le seguenti amare parole: e E questa è la Guardia svizzera! >. Alludeva con ciò alla Guardia svizzera di Luigi XVI, che durante la rivoluzione, nel 1792, si fece uccidere sulle scale delle Tuilcries per difendere il re. Ancora più incomprensibile appare il fatto che anche numerosi membri della famiglia imperiale rivelarono immediatamente sentimenti rivoluzionari e inalberJ.rono la coccarda rossa i per esempio, il granduca Cirillo, poi pretendente al trono, chei alla testa dell'equipaggio di guardia dello yacht imperiale, intervenne alla Duma : e lo zio dello zar, il vecchio granduca Nicola ~ico• lajevic, che dal Caucaso supplicava il nipote di abdicare. Osservata alla pallida luce degli avvenimenti che seguirono, questa gara di infedeltà ver• so lo zar appare assai strana. Ci porterebbe troppo lontano deKriverc la lotta disperata che allora cominciò da parte del governo provvisorio contro lo zarismo, e la rapida rovina in tutti i campi della vita pubblica. I ministri, stanchissimi, (da molte notti non si spogliavano) dovevano fa. re concessioni da tutte le parti, ma specialmente a sinistra, per allontanare il disordine e la rovina. Il pericolo maggiore consisteva nel11annientamento della disciplina nelle armate che stavano di fronte al nemico, annientamento che si compì con la formazione di Con- ~~:dt~e so!~f1~' ~r~~~u!~:cu~v: e~;~;: ai palazzi! Pace nelle capanne! ». Gli avvenimenti, intanto, avevano progredito in modo tale che la depo- ,izione dello zar non era più che una formalità. Mentre lo zar si tratteneva nella Stravka (Gran Quartiere Generale) a Mohilev1 Ta zarina stava con i figliuoli malati di morbillo, ed abitava come al solito il palazzo di Alessandro a Zarkoje Scio, a mezz'ora di ferrovia da Pietrogrado. Pareva che la primavera non volesse più arrivare; talvolta nevicava. In seguito alle preghiere insistenti della zarina, lo zar decise di tornare dalla sua famiglia a Zarskoje Scio, il 28 febbraio (antico calendario). Fu lo storico viaggio durttnte il quale avvenne l'abdicazione. Riporto qui il resoconto: e: Lo zar era partito il , 0 mano, la mattina presto, da Mohilev. Precedeva il treno .!itaffetta Lit. B. sotto gli ordini del comandante del reggimento dei ferrovieri maggior generale Zebcl. Nel treno si trovavano in tutto mezza compagnia del re~gimento dei ferro. vieri e venti uomini della gendarmeria del corpo. Il resto del seguito si era dileguato. Seguiva poi il treno d, Nicola Il, Lit. A. « Dalla conversazione con alcune pcr- ,;one del seguito ri~ultò quanto srgur : e Il '2 man.o alle tre del mattino questi due treni, che avevano ognuno due grandi locomotive americane, erano arrivati a grande velocità alla stazione di Vischera. Lo zar era stato chiamato dalla zarina a Zarskoje Selo. e: E: stato dimostrato che allo z.ar non era stato pre~ntato nc~uno dei telegram:' 1i dd presidente della Duma, • Rodz1ankoi e che non aveva neandv_ conoscenza dei telegrammi degli altri comandanti. Al suo seguito si trovavano soltanto il vecchio e cadente conte Frcdericks (ministro della Corte}, il famoso ammiraglio Nilov, prima comandante dell'equipaggìo della guardia, e In seguito aiutante di Sua Maestà, e il comandante del Palazzo, Vojeikov, che era anche comandante del treno imperiale. Il seguito dello zar beveva molto, e l'ammiraglio Nilov si ostinava a voler persuadere anche lo zar a bere. e Vojeikov e Nilov temevano soprat• tutto che lo zar venisse a sapere la verità sugli avvenimenti della capitai~. Ma lo zar nulla sapeva. li 1° marzo, all'una del mattino, il generale Zabcl dichia;ò a Vo~eikov di ritenere imperdonabile che H tenesse lo zar nell'ignoran1.a degli avvenimenti. Se essi non volevano andare dallo zar e metterlo al corrente di tutto, egli stesso li avrebbe messi d:1. parte con la forza e ~arebbc andato dallo zar a informarlo. Vojeikov si dichiarò pronto a incaricar,;i della missione. Seppero che lo zar dormiva : era molto stanco. Fu deci- ~o _di co_muni~arg_liche a. Pietrogrado 1 nv~luz1onan, gli studenti ed i vaga• i>?nd1 av~v~no fa_uo.sollevare i giovani soldati, 1 quah s1 erano recati alla Du_ma cd avev~no terrori7.zato i depu• ~at1: che Rodz1anko aveva seguito lo impulso di T eschcschidsc e di Kcrenski, e che la città era nelle mani del~ la plebaglia e dei soldati rivoltosi. ~•fa quattro buone compagnie c;arebbcro ba.state per ristabilire l'ordine. (continua) UNA TEDESCA

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