IL SOFM DELLE musE 1~~!HtlllA~ S•~C:1-'-TO 'm\JRIPli\O di Robt'rto Papi 'I.UOlt- ('SSere ~ un trattato d'amore oltr(" rht Hn roman7o d'a\'\"cnturt" e di mor3lità. Papi 1crisse anni fa alcunt' liriche che mostravano 2;ià b. ~u.l .utittidinc a dilettarsi di M<-rcitazioni INlnJ.rit", liriche d'intenti e sdno\"isti ~ t' miu1rhr'{{Z;Ìanti, non si sa S<" più ingc-nuc o più ambizio~e. Oi::gi Papi, invece, col racconto di Pinpìno {La Cometa, Roma) allarga i suoi diktti. li gusto per imma~ini e per par0le e stilno"·istt" • re~ta in molte sue paginl" ; ma la mente dd let1orl' corre confu~a ad altri para((oni: dalla Vita nuova, al Fìlocolo, alle introduzioni alle ccnto no\·ellc dd Boccaccio Il do"·c i riforimenti 3Jla bcllcna e a~li altri attributi ddlr donne e della natura si raffornno di supcrl.1ti\"i. Eppure sì finisce col por ment,• anche :\ •crittori t' a opere a noi più vicini. La <toria di Piripino, che ha una \ua alh:c;:oria, fra moufotic.l e satirir,,, ricorda il Lemmonio Borto dì Soffici, e anche Il codict 'di Ptrtlà <li Palazvschi ... ~fa Lemmonio, ,e er,l per~ona~t:i;io <ospc,o fra L1.atobiot:i;r;i.fìae l'invt'nz:ont, dava ral(ionr ad alcune dellt' più belle pa~int' de- ,crittiH· e pittoriche .di Soffici, mtnlrc /I eodia di Pertla 11:iàsct:i;na\a pt-t Palazzeschi non un esperimento, anzi il.guadagno d'una Op(·r:1 da porsi Jccanto a quelle che avrebbe \('ritto domani. Piripino al contrario' ~ soltanto una lump C\ercitazione. lìscl a punt ..1e non nc:11;\ianni migliori del ~ttimanale L'Italia ltuera,ia, e chi vi dettt' uno •~uardo .1llora (1'in1i1ola1;a L'occhialt) quasi perdona\".!. al liCÌovane s,c::rittore quel "·olc:rl" strafart'. :-;clic appendici dei $t'llimanali, si po,,ono compir:re certi e\perimc-nti. ~·la ora il romanzetto allegorico \iene raccolto in \"olume, e, posto accanto at:i;lialtri ,romanzi usciti in-questr: settimane e,ti,·t·, mo~tra l'incerl.l natura: quakos.1 fra il ~ioco lttterario e rimpegnali\·o ritorno ,1d allliCh<' fonnc. Il romamo italiano, a quel che pare, cerca una sua Nia, ma tanto si smania in giro per fargli largo che ogni vicolo ~r-mbra una strada mac~tra, o~ni trovala una ispirazione fatale. L,1 storia drll'ocrhiale è invece soltanto inv:r:~no,:i: il prota~onista del racconto, Pirip:no, s·innamor1. . imm('n,arncntr- > d·una < mr-ravi~liosa fanciulla la qual" ::af}ita\·a,insi('mc ad .\more, in una sua vii!::&nei prtssi della ciuà >, I" m('ntrt·• donne, la ragaZ'Ll, ron t:i;li aiuti di .\mor,., prende con certa creta l'impronta dt'I suo occhio. Di qui cominciano Il' mt"ravir(lie. Con qurlrocchio b. r,1~.un \ede s;;li atti dell'innamorato do- \·unquc: ~i.i che ci;:li spasimi pf"r lf"i o che la dimcntiehi ; attra\"er,o varie a\ \·t'nture, delle quali alcune soltanto comicht' c schcrzosr, come qur:lle dell'albergo che fa pa- '(J.rc trr- caffè 1cttt'Ct'ntoquarantaquattro lirt, e !'altre in paesi strani d. \iia e d';\frj. ea, fino a crrti ca,i londinesi e itineHini wuo i quali ÌO\'l'Ct' \Orrebbc esscrr: una satira socialt'. ~fa il comico sp,.s,o viene a contraddire quelle che in\ccc altrovt' paiono euerr le di~posizioni di Papi. Xel dtscritti,·o t' nt"I ra11;ionativo e~li facilmf'ntt', con dei quoti, de~li immi, e parole ora aMr,1tte (da tratt:uiua prrd.intcs.co) ora arcaiche, ~· uprc ~li uni e le .1.llre molto ost,·ntati, pcnr11;11eil mira~~io d·1,n prulicht « stilnoviHa > e hoccacc:t''lCO: ma poi nel comicp t"ntrano modi a~•ai più comuni e 1Jro5,olani, propri d·una letteratura I0JC.1.na \·i- <:in.1. a noi: a quella d'tm CiuJti o d·un Collodi, per e~,.mpio. Sp,·"o leitt:i:rndo Piripino ,i pC'nu a Pinon·hio, ma Collodi racronta"a con arguzi.t didattica e con il facile I" cordialml"ntc umano morali,mo familiare dt'lla To~cana t:i:randucalC', m<'nlre Papi ha di\ rr«- ambizioni. Il suo lie\"e dilc11an1i5mo lo spinge a <cri1;·t'r,.: « La campa11tna to- ~cana così fresca e cort bella, pil"na di fiumi e di piante di limoni, pirna di ville e di luol\'.hi dt'fofo,i, con~r.·a nel c11ore dc- 't:li uomini mirarolo~e font' d: rina«:ita, q1,ali in ahre terre non si trovano ,. nem- {f I '\Urfl «.mo incinv ,, dir" un pro- ./:J -.·r-rbio_turco,. a meno che non . sia cillt'~t": m ogni caso, un pro,·crb10 profondo. E io non mi stupirci affatto •e _es1.- partori(,rro all'Europa un ritorno in c;randr- stile dt-1 Politeismo. Del Polit,-ismo? D,·1 Politeismo, sicuro. CrcdHatc for1c ehe il Politeismo fo,1,. una fav- pt'r ,empre ~upcrata, una pagina interamente scritta dt'lla storia umana? Augusto Comtc lo ~n\ò, e fu in ('rrorc. ~fa il Politeismo è una d"lle nrade 51"mprc apn1c dinanzi alJ,, ,picito umano, che sta Il e lo aspetta anche quando esro "'" prl"ndc altrt'. La tendenza politt'ista dello spirito è combattuta da due for7e: la prima è il bi101tno logico di unità, che vieta allo spirito di posar,. quirto fino a cht' non abbia ricondo1to la "'arit"tà infinita dt'I mondo all'unità di un pr:ncipio; la seconda è la lol\'.ira intt'rna del biso1;no rcli~ioso, per cui qursto non ,i dichiara soddi1fat10 fino a t'hc l'o~gt-110 al qualt' tt'ndc, Dio, non sia po1to dinanzi allo .1piri10 non solo come 1uprtma ma anchl" come 10/a n-altà: al limitr, Dio non <olo non toll,.ra n,:,sun altro Dio accanto a ~. ma non tollna nrs• ,un'altra rcahà, nemmeno il mondo, ncmmt'no l'uomo, e li de~rada a mna puvenu t"(fimera e fuitg:tiva. A sua \lolta, la tendenza politf'iuica dello spirito ha pt'r sé due alleati potf'nti: il primo è l'impossibiliti a,soluta in cui è lo spirito um1.no di ridurr,- a un principio unico la varict1 infinita dei fenomeni e degli cvrnti dt' mondo; il S("condo è la logica stesca del bisogno rt'iigioso, che quanto più alto p< - n,. Dio, tanto più ripugna a fare risalir-: a lui tutto ciò cht' nel mondo contrasu con lui: il falso, il brutto, il dolorr, il ma le L.1.'Ciato alla ,pinta della soa k,v;:ca inlf"rna, lo spirito rt-ligioso tendi' a fart' cli mt'no ii possono spnarc > . dove è il se- 'tno di quella pericolosa e ,·ana superbia che eot:i;lie 1alvolta scrittori 1oseani nt'i ri- ~uardi della loro regione; eppoi paral!'.oni naturali5tici quali. « sonni lunl!'.hi come fiumi>, il mondo « St'mbra\·a il canto di un uccello nel scrr:no >, « le loro .1.nime, ~imili a larghi fiumi, ~odl"\ano di tutte le cose>; come, altrove, nei luoithi non deçcritti\i ma '3tirici, la pro5a Jmcllc di <'S<rre da fa. \Ola lettrraria, per fani più opaca con accenti da polemica ~ros,olana po"era d'ir<:>- nia: e La ci\Ìltà 3Vt'\a corro\O i propri l<'SSuti, l'umani1à era decaduta dal\,1 propria fonziont' relil\'.iosa, una mrnu.lità ma. tuialimca e una detestabile borght"sia infirri1;ano ormai 1u tu Ila I" Europ.1, " clamorow fìnalc della sua 11oria millrnaria >. Siamo lontani dalla manicrd dt-llt' prime pagine, e vcramentt" Papi non ha saputo rt's:~trrt' al pa1licht chr da prima pc1·srl\'.ui- '""• tornandovi srmpre con mai:r:_giocstancht"zza all'apertura d'ot:tni capitolo nuovo, U. do"·c, t,::nprr, l"t:i;lir:i mou . .;i la (.mci 1lla che con l'oechialc ""!l;ue le 3,,·ve111ure del ~uo innamorato Piripino o L'oahiol,: n,,n f romanzo co• mico, non rom,1n10 1:11irico. In alcune paginr-, lo ,i può dire, .il più, l't"<t:rcitJizione d'un dilettante di poeti " pro,atori toKani del Due e del Trecento, che u\a parole e cadenu arcaich" tanto abbondantt'mcnte, e dirf'mmo tanto ~l'riamrnt", d.1. non avere .1hra giu,1ificazionc che nel suo dilcttdnti- ~mo. Fra i;e-liscrittori to\Cani quan1i, naturalmt"nte, re3ionalmcn1e (spt"cic per le provincit' più di«:oste d'animo da firenu-), non ffil"'<'Olano ad acct'l\ti vi,ibihnentc modnni e bor~hcsi altri d·apparenu t' di suoni arcaici> Ma si veda subito la divt'r<a mi• sura con cui ciò avvirnc da autore a autore, e come, nt'i mi~liori, col pro~rt'dire df'i;;-lianni anche quei Vt'ZZÌ,chr: cr.;i,no vr:zzi, 1compai.1,no, ombre di una regione troppo ri\lretu. Papi invece, più che u-- guirc un suo estro nativo, ha ,·olu10 giocarr, e i ~iochi letterari rono piacevoli quando, misuratissimi, non vanno più in là del garbato cu-rcizio. ARRIGO DENEDETTI Dio rE..,,rrt' as,Qluto e J., PerfcliOnt' auolu1a in quanto nr fa rr.,,rrc assoluto tendr ad usorbirr in lui o~ni rultà ; ma in quanto nt: fa la Pnfrziont" usoluta ltndc a porrf' fuori di loi o~ni rf'altà che con quella Pcrfczion,. è incomparabile. Esigenze U't:1:tlmrnt" potrnti ma conlr;1ddittorie, alla lotta delle quali non è mai po~.sibilc di voha in volta che una sol11zionc di compromesso: cd è qui la ragione drlla Nt'T· na pouibilità di rin.1.~ita del Politei,mo. La filosofia dell'anteguerra era in preva~ lt"nza orientata verso il Monirmo, veno la affermariont- dell'unità del pri.ncipio cosmico, concepito comr una Fori.a va.gamt'ntt' pt'rsonale che tra,cin.1 il mondo, sua c.sprt'uion,. e ma.nifcstarionc, su per le vie di un Progrr,so infinito, in cui qoel principio attua e rralina. se mcdf'5imo in• d('finitamrntc, La si Jcrivrsse in linguaggio idt-alistico o in linguaggio positivinico, l'ideologia dominante dell'Ottocento (u il Moni1mo dt"I Progrc~10. Ed è proprio a partire di Il cht" cominciano a farsi v:rilcre le rivrndicazioni del Politeismo. t una pa1,pna poco nota dt-lla 11oria ,piritualc di antceucrra. Val la pena di ricordarla per rommi e.api Evoluziont- ~ Ct'rto. La noria del mondo è evoluzione dal ~ne al meglio. Ma ~ è cosi, vuol dire eht" il principio che la ~uida non e onnipotl"ntt' (~ no, avrebbe creato un mondo perfetto fin dal principio), ma ha da trnn conto di o,tacoli e imprdimcnti che, in quanto tali, non ri• sal~ono a lui, ma hanno origint' fuori di loi. Dio è un dt'miurgo cht: dl"v<' tent-r con10, per la r,-aliuazione dei 5uoi piani, di matt-riali che c~li non ha creati, ma si trova dinanzi. Dio è buono, si, e pott'nte, ma non onnipott"ntt', ,. !on,. nt-mmf'no onL'AMATORE ~ GOHHIEHE TEDESCO ) i]1J~ ~1l.à!lll 'i{:ji !-.LIX BRAt;:,,; è, prima di tu110, un E ·unico dtll'ltalia .. \ustria<'O, già in intimo con1a110 con Hofmannsthal t' N.ilkr, di uno d<'i qu•li ru segrctario parti• col..rt, ef{li è da molti anni insegnante- ncllt' nO\lre Università, conoKitorr innamor,tto delle no,trt' città, C'Stimatorc delle virili dC'I nostro popolo. C'è m lui, poeta e 1crittorc, una qualità rara t' che diventa M'mprt' più rara tra coloro chr: scri\'ono in linl\'.Ua tcde,ca: una capatità di umile vcne-razionr di front<' all'artr e nella noura tr:rra non ~li son certo mancate occasioni di ammirare, - una spt'cie di p11dort e dirci di timidità dì fronti: al • di\ino nl"lla poe<ia >, che, per il suo inirialc çandort', per la sua innata l\'.t'nlilnz.."1;più che ricordare il misticismo di Rilke e l'inn.1.morato f'Ucti,mo di Ho(mann<thal lt cui inAuenzc sono palesi sul :-..·ostro fanno <coprire in Fclix Braun qualche cou di p(>C'• ti più antichi, forse di :"\o,.ali,, a.ncor m1. ~lio di Wachnrodt'r Qur\ta delic.11ezza t' que11a innamora1,1 1imidi1à, in ft'li"II:Braun piacciono: soprat• tutto nt'llt: pOt'tit' rC,dichtt, Da, n,u, Uhtn, Da, innn, L~b~n. ecc , che K>n certo il mcl{lio della 1ua opera. Ma ci K>no in lui, a\sai 5COpt'rti, anche 1,1ui t:tli w.1.n1a11:- ~i di una similr po,i,ione. L'aerea fìliJrana, speno aHai m1.uicalr, che tf'<V- la sua pro,a t' ehc $·.iua~lia bene agli ìni2i pM· tiei di cute novf'lil' o piuttono lts;;gcnd" (vedi pet es. in l.,,aurna Ma11co, in Dit J-ltilun1 dr, Kindtr), pn·sto S<'nti chi" non re!Jgt' al pe«> dell'azione, che ,tanca nellr 1roppo lunght' dt''('rizioni, che s'imbroglia n('lla complicaziont" psicologica dei <"aratteri Ecco la puola complicaziont'. Nato niKit'ntr non è ,-,el,1w, in!ani, che nrlla utiliu.azionl" di quri maicrial: Cl\'.li possa aver commc~w più di ,m urorr. F: la tt'si Dio limitate, di Stuart ~ili, che ha avuto inAusso profondo sul pemÌt'ro an~losa,«>- ne. Ei,a pont: le premt',,c di un nuoY0 Politeismo ,rnta per altro affermarlo ri- ~luumentc-. Infatti, i matt'riali con cui il Dio limitato dt-\'C' fare i conii per costr,1irc il mondo non ,ono personalità, né ~li ostacoli chr es,i opponqono all'attività diYina fan parte di un piano unico: il Dio di Stuart ~{ili è, si, limitato di po1cnu <' di ,apert'", ma, pr:r lo meno, come Dio è unico, non ha rivali Il Dio di Renouvit'r non ha qursla con- ~olazionr. Non \Olo è limitato, ma non è ncmmt:no solo. Fuori di lui vi è infatti una pluralità originaria di essl"ri spirituali che t"IJIÌ non ha creati e con cui deve fare i conti. E poiché egli, non solo non è onnip<>tentl", ma non è nemmeno onni\Cicnte e onnivcggf'nte, co,l i movimenti di quf"gli t''«"ri, e<sr:ndo frutto della loro libertà, sono imprevedibili per lui, e gli sono una sorpresa, e sprsso una brutta sorpresa, Nel1' inirio d,-gli cvi, egli aveva Crt'ato un mondo armonico e perfetto. ~a quegli es• seri nt'lla loro libertà glielo han mandato per aria E tutto quel che ora può fart', è di guidare e sor.·t'rliare da \'Ìcino il lento processo di guarigione del mondo dall'inft'zionc prodotta dal peccato originalr St'condo William Jamcs, noi siamo in Dio, ma solo in parte; Dio è in noi, ma per una parte sola di sé; ci guida, ma non senza rf'1i1tcnza da parti" nostra ; agisce su noi, ma è so~gctto a subir(' influssi e rca2ioni da parte no1,tra. Il Dio di Stuart Mili t'ra un a,chitttlo ; il Dio di Renouvirr, u" prtsidtnlt di rtpubblit:a il Dio di Jamei, un prtsidenl,: dì anomm11 il Dio di F C. S. Schillrr è on domatore; e~li cocp.-r il ciclo, forsr «>!tanto per le co~ semplici, fcli>: Braun ,'è tro\·a10 in un tempo, cht" t<'ndn,t tutto alla terra, in cui ancht' Ll ç11hura ,·olc, a l"s,er «, i1a >, a complicare a dubi1are "' concilìarr ... E non è affar 1110. Si, ceno, il di\sìdio cielo-terra, spirito-s(·muali1.\ (palc:5<"in quasi tulle lr opere di Braun: çosì nt'i remanti Dn un• 1i<htbare Ga,t, AtntJ Aflkirehntr, Die TaUn dn lft.-akln, comr ndlc 1ras;;-edìr) fu uno de-i nòccioli rs~nziali anche nei romantici, e la conciliazìonc di quei due opposti, direi qua\i, che presiedè alla na,cita del primo romantici<.~o. ~fa allora, come imp0,uzion(" di problema. c'era il ynso dt'lla scop<"rta, 1· anch(' in una mente non crrto ,rmplice come quella di Nolialis, a\• \'('rii S!)I'<«>una chiart'zza d'impc~no e di cnt1Hia'Jno chr dl.'nota lo « sropritort' di un rnondo nuo\·o >. In Braun, i1wccc, non ci ~n.., che i r.-sidui ,tanchi di un prohlr:ma già tan1t' vohr rovi11atll, rt'1idui di tutta una serie di autori chr atlla\"C'"0 1 dt"cenni ~mprc più mirarono al tarntrt' e alla \ita fisica e nf'i qu:1.li la no<talgia dt"lr altra C()U > di\t'ntò \"afl;,\o \"agamcnlC complicata; menti'(' \"i <rntf' çhr in Braun e\S.1 ,.:i.rcblH-,in fondo, a,icora schie-tta e profonda So l,b ich uhu·tbtnd: 11:tdn hitr noch dori >. « Così io "i,·o soipeso; né qui né là,, conft"\<a Bra.un in un verw 1i,p1ifìcativo di D,11 innn, L~b,n. In qut"Sla incerterza r- for~" il v•_gno di nobiltà di tuua una poc~ia, però ancht' la sua dcboltzza '\la nei momeuti (t' non ~lo delle poe-sic, sì anch(' dt'llr tra~rdir, prr t'S. nel fìnalc di TantaloJ, in alcuni baleni del Karl V, q11ando anchr la vita burra-.ro1a di un M)• \ rano come Carlo di Spa11;na di,·cn1a così intima e raccolta), nf'i momenti in cui è affermata, sia pur debolmC'nte e non con l'energia, col cora~~io che si dovrr:btx-, 1a ft'df'hà a un ideale che tiene a,sai più del di1;ino eh" dl"l terrestre, Fclix Bra.un è se ,1r,w. 8O:,.;l't.VENTURA TECCl-11 1iue ab a~ttrnt> con infiniti spiriti di catti, o carattut", e l'rvoluz.ionc con,iHr nella !.cric_ de~li sfon:i che e!Jli r~ pt'r addomeu1care a poco a poco qucsll spinti, corrct:i:gerli, t'ducarli fino a rC'ndcrne possibile la cor<istt'nza in una società perfcua. Nel fra,1empo, qut'sti a11it-vi indocili e recalcitranti gli d,1nno dispiact'ri: Dio, infatti, ~ente comt' dolori e colpe sue i dolori t' I<' colpe dc-i suoi turbolenti alunni, e gem(' e \offre, nf più né mt"no cht' un uomo. Cml dal seno dr! Monismo si rra andata 1viluppando .1 poco a poco una concnionc pluralistica dt"I Progrcs_so, ,econdo la qualr: il Prop:resso c·~ ed è opera di Dio: rna prr 1pieg.1.re perché sia cod lt'nto e impt"rft'tto, bisogna ammettrre che Dio non è tut· to e non può tutto e non sa tulio, e che deve fart' i conti con et,t'r~ic (Mili), con <piriti (Renouvier, Jamcs, Schillt"r), ett'rni al par di lui, sui quali egli al\'.isce, ma che a lor volta agiscono su lui, dandogli gioie e dolori che spt'uo re,i,tono ai suoi fìni e che solo a poco a poco riesc<" a piegare ai suoi piani. Non siamo però ancora al vt'ro Politeismo: perché, ucondo quei filosofi, di questi spiriti coesistt"nli ab a,:t,:rno uno solo è Dlo, e gli altri sono o angeli o di:-- rnoni: ma questo Dio non è più che un p,imuJ i,uer par1:1, un presidente df'lla Camera che, come tutti i prt'sidcn1i di Ca mera, non sempre riesce a farsi obbedire, • • ~ • Non bisogna credere che queste teorie siano semplici invenzion. di professori senta seguito. Esse nascono a un bisogno rea- ),- di conciliare l'id"a d1 Dio, come essere huono, con la realtà del aie e con l'ideologia del Progresso, cd esercitarono influsso profondo sullo spirito pubblico, sprcic nei paesi an~losassoni. Ma è nd dopoguc-rro. che il Politrismo da teoria filosofica comincia a diventare stato d'anima, emozione reli1Jiosa propriamente detta. E ciò ha luo- ~o in du,- direzioni opposte. D.:i.una parte, il fiammeggiare déi nuionalismi violenti, in1ran,igl"nti, intolleranti, uclusivi erra una disposi7ionc psichica estrcmanit-nte favorevole al P<>litrismo. Chi mctlt' la propria naz.ionc o ruza o tribù al tAA~ U.\NDO si ~cri,·erà la storia del- -~ ~:t~~1~rn;:re-~:ri~ 1 ;~~~t~~ .~:r~::: \ Ooumic, d1rc:11oredella R:vuta dei d111 mondi, come di un di11a1ort'. Ora cht' Doumic è morto 1i è ritornati di colpo sotto la Cupola al regime liberale e ai cazzotti in famiglia, Parrcchi dr:i c:mdidati costrct• ti dal famo<o \C!l:rt'tario pnpe-tuo a far an1icamr:ra, ~n finalmente entrati· citi;uno l'israrlita Andrea ~laurois e il monarchico Carlo Maurra,. ~lai e poi mai ,ar"bhl.'ro stati aceeu:ui 10110 Doumic, Il poeta Alfrl.'do Poi:rat. chr divuh;ò in francese- i tragici s;;-ri·ri,~i prt'M'ntò im·ano per oltre \'t:nti ,-oltl·. ~Iorto Doumic, Poiz."Hdisse: e Ed ora non ci son più ostacoli, anch'io farò pa11t' degli lmmoruli >. Pochi giorni do• po è morto anche lui. Ed ('eco .\udrt-a ~faurois all'Accademia. QucHo fan:uico dl"i c0~iumi ingl<""siporta la su,\ uniforme con disinvoltura un tantino troppo nidcn1e-, fa l'inglrse, il gtrltf,~ man inglrsc fra i francesi, ~ la sua parte che ha studiat,1 non so quanti anni, è insomma il campione di una ide:ale e raffinaia bor~he~ia t", in questa sua qualità, ha pubblicato di recente da Gra\<Ct un libre:tto: Consigli a un ,:iovant francts,: eh,: p11rtt' J)tr f'lnthilttrra: u1uito da una Lttttra a uno tltzantt si1nora /ranette chr ,i reca offa e 101,on > fondintSt e da Nott ptr un Uomo d; Slato /ranuu cht lra• lJtrJa la prima uolla la J.fanico L'attività anJ:[lofila di ~laurei, è vastissima; fa a g:ua con Paul ~forand a chi attravrrsi di più \.1 ~tanica (tre<'Cnto, quat• tro<;ento ,oltt">); Ct'nlinaia di confc1enze e di articoli ,ull'lnghiltcrra, e quindi Ariel (la \"il.1 dì Sht'lley), un Byron, un Disraeli, un Edoardo VI I, r poi Studi intftJi e Storia dtfl'lnthilttrra Giorgio \'I ~li dà il li1olo di baronr:110. Ma ~iauroi, non ~ molto convin10 dt'!- ramici:r:ia profonda fra In~hiltc-rra t' Francia chi" tan1i ~:ornali si oninano a illustrart'. Consi~l:ando l'uomo di S1a10 fr:mct"st' che ,i reca p<'r la prima voha oltrt' la ~{anira, gli dic"": e Gli inglt'si '"i 1?11ardnanno con una i:npr:rcettibilc diffi<lrnza pt'rché voi S:<'tt' qu,·l mo,tro: uno stranie-ro. Le- difkrf'nre di cultura e di temperamento, i ricordi l<>nuni, ma non ('Omplrtamcnt<' dimf'ntica1i, drl primo e del secondo I in pero, il ri~\ eglio, ~0110 forme nuove e diHr,(' 1 dei pr('~i11di:ri puritani, rcndrranno lunv;o lrmpo aneora, fra i due- popoli, un po' difficili.' 13 coopcrarione ... >. Lo t'sor. ta a non p;nlar ni troppo né bcnr-, an7i a Har z.:tto. Quando Baldwin pronunciò b, e storica> (rasr: . La frontiera dcll'lnghiltrrra non è pili a DoH•r, ma sul R<"no>, <i (rrmò a metà fra~t' e ,i mi~c a sfogliar le carte ,ul ta\Qlo. Pa,~arono in quel bizzarro ,ilt'nzio parecehi secondi e Inwmma, ~i può •:i.perr do\"r t" la nu,wa frontina in- ~lc(<"' • ,emhra\·ano dirt' impa2ienti deputati e pubbrco. Finalm<'ntc Baldwin stacci> ~li occhi dalle carte c mormorò: « t sul Rt:no. ,. E ~fauroi~ commenta: e C'itait unL J[M"!tdeleron d'ifoquenct britanniqu,: >. Qurlla di Baldwin era staia, nientedimeno, una grande le2ion~ di eloquenza britannica' Il prrft'110 ora1ore inglek deve ~a.per c<itart', par\:ir p:ano, rispl.'ttar le pau~e, balbt'ttarr, fint:i;c-rela di,1raz:orir, dir le CO\C più ~r:n·i con la ma<.sima disinvoltura. Pas,iamo ad ahri eonsi~li: e Non disturbate gli ingk,i dal •~ dicembre al 15 gennaio: ogni hrntta notiz:a che fl:li comunichereste è p•·r loro un•offesa >. e-Se ,·olNe dar loro un contratto in piena regola vi offriranno un gtntltman's ae,ttmtnt, pronli a d:i.rvi, più tardi, più di quf'l che vi avc,·an.., promf'~~f.l> 1 « Cli inglesi non sono cattivi. Il ~lo srntimt"nto chr ispirano loro le naziQni ,tranirrc è una immcn,a ind:fferen7a. Xon 1offrono delle loro con• 1raddi,-ioni >. « E voi, signora francese, che vi recate a Londra: fr;i trent'anni comincerete a comprrndr:rc qu<'sto pat'~e semplici", mistr:rioso e nobile >. Politica· « La politita dt"ll'lnghiherra e disopra di tutto e la ~r:ntc come vero e proprio numtn, 0~J;f'lt0 di adorazione re• ligio,a, potrà continuare a prorc,,arc un Dio unico cr ,torr e padre di tutti gli uomini, ma cnn \(' labbra sohanto, non più col cuort'. t !uori dubbio che sui Nazionalismi r:,a,pcrati dr:lrEurop., il Cristianesimo col suo Di.., unico, padre di tutti gli uomini, di cui tutti gli uomini, quale ne sia il sang·w, sono figli allo ~tcsw titolo, pe,a e-orni' 11n incubo e- come un rimorso L'attcgl\'.iarsi dei Na:r:.ionaliimi a rdigioni non è alla lun~a compatibile con il Criuiane,;imo: cui tuera etio, o viceversa. A meno che la fa'\t" religiosa del Nazionalismo europl'o non si chiuda e presto, essa sbocchC'rà in un vero e proprio Politeismo. In alcune zone non ufficiali del Razzismo a quello sbocca si è già arrivati: il Dio cristiano è rifiutato, e al suo posto ~ adorato un Dio c.onccpito come la fon.a immo.- ncntc del Mondo, come l'Anima dell'Universo, che ha espresso e rcalinato se s:cssa più r meglio che altrove nrlla raua nordica. Questo Dio è il Dio dell'uomo nordico, e l'uomo nordico, non solo è il 5uo figlio prcdilNto, ma è l'unico che esso ricono~a per figlio. t questa la via sulla quale la spinta politeistica. dell'anima t:uropea può arrivare più lenta.no. Ma contcmporant'amcntc una via diametralmente opposta le si apre davanti. A ma• no a mano chr- i r.1ppor1i dei popoli sul piano politico cd rconomico appaiono rt'lli 1cmprc più cJClusivamente dallo spirito di arricchimento t' dalla 1;olontà di potcnn, a mano a mano che il mondo s'iropaganiscc ,. ~mbra 1t'mprc più pt'rduto pf"r il CristianC'simo, si dt'linea con sempre mag• gior forza e vit:tore in zone estreme, nou ufficiali ma vive drl Cristianesimo, la tendenza a. ritornare alla vecchia concczio• ne dd Cristianesimo comr una religione cht" implica la rinuncia a.I mondo, la foga dal mondo, l'abbandono del mondo ai demoni che se ne di1putano l'impero. E questo movimento spirituale, cercandosi la sua csprc5~ione teolo~ica, la trova in una vecchia eresia thc in souan2a fini~cc prr ammettere due Dei un Dio inferiore, Demiurgo o Anima del ~fondo, che ha creaI dcli' Europa è stata, più di una volta, trasformata da alcune frasi mormorate da dut' uomini i quali, a un angolo di 1avola, avevano voltato le loro sedie \'una verso l'ahra >- ~(i permetterci di chieder al signor 1\ndrca Maurois: « Vorreste dirmi quando rono avvenuti simili straordinari fatti? >. In quanto alle muse: « Non mostrate un g:usto troppo vho né per la lcttcratur.a né prr le beli<" arti >. Per carità! Nei salotti di Londra una cosa ~imilc vi rovinerebbe. Conispondenza. Cli inglesi parlano poco, bevono molto cd hanno però la mania di ,criverc prr un nonnulla numerose lettere al giorno. Maurois ha visto una iod1 che da ore cd or" non face\·a che scrivere lettere, al wuk-tnd. Venuta la se:ra ,mise, e lo scrittore le chiese: « Ed ora fino a quando siete libera? >. « Fino a domattina >. t-: dirr che si trattava di semplici lettere di auguri! Puntualità. Se gli inglt'si vi invitano a pran70 a mezzogiorno dovete arrivare a mcnogiorno preciso e non a mezzogiorno meno un minuto o più un minuto. Patricia ritarda di cinqut" minuti. Ci si mette a tavola. La padrona di ca$ll esclama: c.Se Patricia non è venuta vuol dire che s'è rotta una gamba>. Un po' più tardi il camerirre comunica che lady Patricia fa dire che è desolata, ma i;hc s'è r0lld una gamba. ~iaurois previene la signora francese che con q,1f'sto f'd altro la vita aristocratica di Londra t ,;nrrvante. e Ho conosciuto uomini che avevano Nplorato l'Asia Centrale, fatto la gur-rra, sostenuto campa~nc elettorali ; ebbene, li ho vìs1i soccombere sotto il peso di una "stagione'' londinese! >. Uffìcialctto di Sain1-Cyr, ricordati che se sci a Londra in divi,a darai al porti ..re di alht'rgo uno shilling di mancia, se sci in borghr:o;c, s<'i p~nt:ts. Il cane è un g,:ntltman, la trota è una lady. Il capitolo dei buoni eos1umi è il più lungo. e Il pudore \·ittoriano è moribondo, Freud ha permesso agli Anglosassoni di C5primere le loro passioni wtto la mMchcra scientifica>. Una signora ehirde al guardiano dcli' ippopotamo, al giardino zoologico di Londra: e Questo ippopo1amo è maschio o fem1nina, >. Sc-an. dalinato, il guardiano risponde: e Signora, la vostra è una questione che non do\ rcbbc intere:ssare cht: un altro ippopotamo>. Non mancano i luoghi comuni, per rSt"mpio: « Non assassinare a Londra, $3.rai impiccato >. « Se vuoi che gli inglesi ti stimino bevi un bicchiere di sherry prima della cena, un porto dopo la ct'na, un whisky alle undici di sera; se sci a.stt:mio non farai strada >. Non contiamo poi gli sh1:rrit1, i porto, i whiskit1 da berc durante il giorno! « Disracli, discutendo con Bismarck, si sfor. 1..ava di fumare per quanto il tabacco gli facesse molto malr:, L'uomo che non fuma ha l'aria di volrr sorvegliar l'altro>. E ancora: bando alle scarpt' nuove. e Miu Janc Harrison, nei suoi Ricordi di una' vuchia JludtnluJa, descrive il piact'"re che ha provato guardando un duca di Dcvonshirc rÌ• cc-vere, a Cambridge, il titolo di dottore hono.-iJ cou1a con ai piedi un paio di searpr 1anto rotte da mostrare le caluttc. "Quf"llc scarpe rotte", nota la Harrison ·• erano V<"ramentc ducali " >. E la modestia? Se un inglese ha un castello, dice di avt'rc un pagliaio, se è campione dt'I mondo di tennis, dice che non gioca poi tanto male-, se ha attra1;ersa10 l'oceano su un veliero di sci metri, dice che ha fatto un po' di canottaggio, e cosi via. Infine Maurois ci ra sapere che gli in- ~lesi son tutti nel libro di Lawrt'"nce: Lo rivolta ntl duerto: « Vedrai come un in1Jlc,c ritornò solo nel deserto pericoloso per cercare un oscuro arabo lasciato indietro dalla carovana >. Ed io penso all'altro Lawrence, romanzief(' mrsso all'indìcc dai puritani, morto in esilio. ANTONIO ANIANTE to il mondo, cd è Volontà di Vita e di Potenza, Desiderio aggrr:ssivo, sopraffauivo, e un D10 supcriorr, Spirito di amore uni\'cnale, che ,ion ha c,1010 il mondo, che può solo r~dimtre dal mondo e d.11la lt'l{ge di egoismo e di viole:nza che è la lrs;;-~cdel mondo. L'uno è il Dio creatore dd Mondo, l'altro è 11 Dio redentore dal Mondo; l'uno è spirito di Cl\'.Oi1mod, i potenza, di violcn:r:a; l'altro, di pietà, di amo• re, d'umiltà, di pt'rdono. E poiché qul'sta concezione ha trovato la più chiara formulazione nell'eretico '.\iarcionc di Sinopc (secondo secolo), cosi il vecchio cd obliato t'resi:uca ha cono1ciuto nel dopoguerra un ritorno eccezionale di fortuna. Non solo gli storici del Cristianesimo hanno finalmcnte riconosciuto l'enorme impor1:rnz.ache gli spetta nella storia della Chiesa antica, ma lo stc~ pensiero di Marcione ha conosciuto una nuova primavera. Wilfrr:d '.\fonod, Ernesto Buonaiu1i, in Italia, sono dei veri e propr'\ mart:ioniti. Il loro Dio non è pìù il vecchio Dio onnipotentt' e buono, di cui rimane as~lutamc-ntc misterioso come la sJa hon1à e la sua onnipotenza si possano conriliate cd\ dolore e il male del mondo, è un Oio limitato e non onnipotente, come quello d1 Stuart Mili e Rcnouvicr, Jamc1 e Schill<'r, ma _ a difTcl't'nza dal loro - è un Dio d'amore di cui l'Amore esaurisce l'essenza e eh~ ~trcnuamcntc lolla per attuarsi contro un altro Dio di cui l'esscnn è l'affermazione t"goistic.'l, la. violenza, la potenza. La storia si configura, cosl, come un duello fra il Demiurgo t' il Redentore, fra l'Anima del Mondo e il Salvatore dal Mondo, fra jJ Gran Pan e Gesù: e in questo duello è doYerc dell'uomo di farsi alleato del Dio df'll'Amore contro il Dio del Mondo. Non lunquc l'uomo ha bisogno di Dio; al contrario, è Dio che ha bisogno dell'uomo pt'r vinet're. Politeismo, Biteismo: il profilarsi all'orizzonte psichico dì una civiltà di fi~ure divine in lotta, è il segno chr l'anima di quella civiltà è scissa fin nel profondo da fone che se ne disputano l'impero. ADRIANO TILGHER
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