Omnibus - anno II - n.31 - 30 luglio 1938

Sivigha, luglio. r-jj\ \ rivolu,donc ,coppiò il 19 di ~ /~ lu~lio. 1936. Il ?c.1wral<' Frane() ~ _:.Ji ,hlffO a sud; 11gcncr,lll" ~101.1 - , .~ man.·iava d:l. nord. Fra loro due ,i stcndc\'a l'Anda\u,.ia, l'anello pi\t 11nportantC' nella catena della \'ittoria. Tutta l'1\nd,1lu,ia 5eguc le <iOrti di Si\'iAlia, e il compito imperio,o di conqui'-ti\rl" questa città vitale fu a,scgnato J.IJ'ispcttorr generale dei carabinuor, Qucipo dt• Llano. La rl\'Oluzionc r u una gara di vclo- <"ità col tempo. I co~piratori franc,:<ii, ru~,i l" ,pagnoli, <\\'evano fatto il piano di inallx•rare la bandiera ro,;;1;.,a;otto la g-uida di un altro Stalin, Lar~o C.\ballc-ro. L:.. Spagna dovl"v:t cs<;crgo- \·ernat,\ dai S<'>vieti.~fa Frane.o prc- \'errn<· la rivoluziop<' ro\sa. Tale era l.1 ,ituazione quando, di ritorno da un giro d'i,pczione a Huelva e accompa- ~nato d,ll ,;uo fedele aiutante di campo Lopez Gufrrero, Qucipo dc Llano ,ee,e {\ll'I lotl'i Simon di Siviglia. Non c'f'l"<I llll minuto da perdere. li <;uoprimo vi<;itatore fu il torero Pepe cl Agaheno. Pepe guardò amio~amcntt'- Queipo (che era in borghese): e Avet(' udito le nuove? > gli chiese. e Sì. O va o spacca ». e Avvertirò i miei amici. Po,;so fornirvi mille-cinquecento falangi-..ti. Che farete? >. e lo? Farò colazione. Poi mi metterò in uniforme e andrò al quartier generale>. Arriv:t.rono due ufficiali, il c.1pitano di aviazione Carrillo e il ma~~iore Rcmrntcria, i quali, con il ma~giorc di S. M'. Cue,;ta (in quel momC'nto a una riumont' al quartier ~<'ner.1lc ddla di- \'i<iiOn<'), c1 ano i soli ufficiali di tui ci ,;i potc,,e veraml'nte fidare. Co,toro frccro I nomi di pochi altri ufficiali <;icuri Si ript..•tevail c;1'o d('i Sette a Te~ hc, ma i no,rri troi non a,·c, ano dil'- tro di ,;é un l'',t:rcito. Ottomila uomini, a dir molto, sono fone inadcgu,,tc per prendere una ~randt" città, che è il <1uarticr i;;-cncr,\lt•di una divisione dell'esercito n·golare forte di più di 50.000 1,critti alle unioni radicali e tutti prov- \'i,;ii di anni. Nc·lla velocità \13\ a l'unica c;pcranu dl·i nazionali,ti .. \d o~ni i,tantc la polizia poteva intt•rvt·nirt· cd arrestart' Queipo. Quella nunina 11 '(L'rwrale ,;1 ,·!'~ti in fre-tta e il capitano Carrillo lo C'ondth\e al quartier ~enc-r.ile nella ,;ua picc(_)la « due posti >. Lopc-z Gucrrrro aa Il ten.o membro delrc,crcito ri\'Olu;,ionano. Al qu..irtier generale li a- '-pc-ttava il capitano E,;eribano. « Il gcner.1le è irrcmovihil<- ». di,\e .\ Queipo. e Non rir,;co ,\ con\'inecrlo; fone ci riu,cirete voi >. , \'a bene>. di,.,e Qu<'ipo. e i dw• entrarono imicme nel patio <·rntral,.._ dO\'C' il generale di divi,ionc- \'illa .\- hrillc di<;corrcva col <:.uoaiut,tntr mae;- ~iore in <;('Conda, il grnnalc Lopei: Viota Cn gruppo di ufficiali na poco lontano. Quando vide Qucipo in unifprmc, il generale lo fio:.<;<,\:.<'\('1amcntr. « Che fak qui> >. e Sono qui >, ri,;;po<;cQuei po, « p<'• dirvi che è ora di decidr"'i. Dovctr "'eglwr<' fra la banda che goveriu que- ,to pae ..c. e i vostri fratelli ufficiali ». e S<trù «-mpr!' per il ~ovt•rno >. e fkn!'. in q,w,to Ca'-0 ho l'ordiuc d1 Lu-vi ._altare I<' o·ndl,,. ~fa noi du1· ,iamo vecchi amici, Villa Ahnlh-. .. ». « Sono p<'r il gO\'('rno •· e .\llora devo farn fuc-iidn' o i111prig1on.11,i. V'imp, it?;ion<'rÒ. Ritil',III'\ i rh'II(' \·mtre <:.tanzc». « Vado, ma notat<·, ,i_~nori >. diw• ,·i11;1 Ahrillc a~li u(fai.ili, e d1C' n·(!" ,1ll.1 forza >. « Forza o no, per mc è lo ,t1·,,o > lntcrvenn(' allor.;, il ~<·rwr~1k Lop1·1 \ 'iota. « Or,idcro e<:.'-t'rfatto prie;ionic10 ,1nch'10 •· « fkni'i\lllln •· hrontolì, Qu('ipo. « .\nd1'io >, d~,e il ma,:;?gion· I lidalgo. e \ffordato •· Co,ì l'inv·ro gruppo, cCT('ttllati Ciw- ,t.1 ,. Gutif'1 rez Flon•,;, fu ,pintn rwll'ufli, io intl'rno. Qu1·ipo ,j ac<·im,· ,l chiudc·rl" l.:t pf')rta; m.·<:.,.uno ,i O()[XN'. m,1 mancava la chia,-<'. Chiamato il c.1po· r.1lr di ~uardia: e P1t'ndi due· umnini ». ordinò Qut·ipo, C' e M>r\'c·gliaqu<'- ,ta porta. Se qu.1kuno tcnt<l di u,cin·. 1;.p;1ral{l.i1ddo\<;0•· Due minuti prim,1 qud c;.\poralc non avr<'hbc I invuto 01dini che dal gen!'r,d<' Villi.l, ma in qu<·i pochi minuti il mondo era cambi,1tn La port.1 ,i era app<'nil chiu,a ehc Quripo ta~liò i fili del tddono. La n- \'oh17ÌOnt• folangi,;ta era cominc'i.lta. Fin d,11 primo i'.\tantC' della C'.tmpal{na Quf'ipo :,i era aggiudic1t<' rpolia opima: .nTva vinto il grnc,alt· in comhattim<'ntO sinc:-olo. ~la le ,u,· c-onqui <:.te- ~1 fermavano qui. Il u·mpo vola\'a. Cut·,t.i ,;j miq, ,, '><'ri"·cr<i'l prodam,i dt'lla l<'g~<'marzial<' e Qucipo, .1,Tornpa~ato dal v~lormo Lopn Gurrrt'ro, ~i r('CÒ ad arringan• il regginwnto eh Gr,:1.nataacca,;nmato lì vi<ino, e di cui ~li era indispen,;abile l'appo~gio. Il < o• nrnndante dr! i-e~gimento, il rolo11n<'llo Allancgui, aveva un'ottim,1 n·puta7ione di <;0Jdato e di patriot;t. :--lon fu quindi una piacrw,lr ,orp1,·- ,a. trovare la guardia riunita r in 1rmi. Jnv!'ce di avanzJr,1 a ri1T\'(•i,• l'unportantr vi<;itatore, il ,olonncllo lo aspettava impalato accanto al suo tenente colonnello e agli altri ufficiali. Quei po prese c;ubito l'offensiva: e Sono venuto, colonnello», di,;<;e, e per ringraziarvi di e<i<;ervuinito agli ufficiali fratelli al servizio del vostro paese>. La risposta fu bru,;ca : « Accetto ordini solo dal gcnerJ.le Villa Abrille ». Queipo era mortalmente calmo. « Continu('1·cmo in privato la nostra conversazione >, disse. Andarono quindi tutti in una stanzetta all'angolo delcon feroce rnergia: « Siete tutti miei prigionieri! Seguitemi! ». Gli ufficiali sfilarono come in una rivista davanti al generale Queipo e davanti alle guardie, su per la strada fino al quartier generale dove furono ammucchiati come pecore i.n una stanzetta, eccettuato il maggiore Percz che prese il comando del reggimento. Qucipo tornò al baraccamento, sicuro che ormai almeno un mi~liaio di uomini erano passati alla cama della Spagna nazionale e della vittoria. Nei pitano Coretcher occupò il P3.rco. Intanto le forl:C governative incominciavano a spaventarsi. L'ar-,cnalc era un punto strategico : furono fatti vari t!'ntativi per riconquistarlo, ma la valorosa piccola guarnigione li respin,c tutti. Vi furono anche sorprese piacevoli. 11 mag~iore Nmlez, dri Sen1izi ddl'Esercito, era un cugino dd prc~idente Aza1la. Improvvisamente si presentò al quartier generale della divi,;ione e chiese ordini. e Occupate la ~ede dei telefoni », fu città arr(',;tati e imprigionati. Soltanto alle due d('ila domenica mattina Queipo potè mandare un paio di <:arri e un manipolo di ~oldati ad aprire una prigione e a liberare 65 uomini. Intanto il colonnello di arti'tlicria si era fat• to onore j riferì che al primo colpo 1.t Telefonica si era arre-.a. «: Pa')o;iamo alla sed(· d('l governo>, ordinò Qucipo. e Buttate una bomb.l a J>CrCu<ision1e;.ull'IIOtcl lnglatcrra jn modo d,\ <:.Coprireil palaz7.0 del goV<'fllO >. GIOVANE RAGAZZA SPAGNOLA CHE POSA, NELLO STUDIO DEL PITTORE J.LVAREZ DESOTO MAYOR, PER UN QUADRO DI PROPAGANDA la c,1'-crma: una spcc;ie di o;c:ltola, co,;;ì • piccola the \'i entrarono ,;;oloil colonnello, il suo aiutante ma~giore c un p,lio di capitani. Queipo e Loprz Guerrrro ,tavano <;ull,l~glia; gli altri fuori. « Co,ì, malgrado i1 tradimento fattf) dal gO\'Crno all'e,crcito e al paco:.('.voi <.Ìctc "<"mprcper il governo, è vero, >. C f:. \'CrO :t. e Allora, io vi privo del comando. Tenente colonnello, prendete il com,\ndo del rr,t~iml'nto ». e lo w.c:-uoil mio colonnello». « :'vfa~c;-iorc Pcrez >, tuonò Queipo, « pn·nd!'le il comando! ». « S<'~uo anch'io il mio colonnrllo ». I due capitJ.ni diedt'ro la ,te,;~a ri- \poq;l. Per nulla storaggiato d,l qurlla cri.,i in,1tt<',a, Queipo .,i voJ,c· al \UO aiut.inte: e Andate a chiam.rn· il mag- ~ior<' Cu<",ta •1 gli ordinò. L'altro ohb.:·dì <" Qucipo rima,;e solo ('On il gruppo dt·~li ufficiali O'itili. Ma per .tlcuni di c,,i la tcn,ionc fu troppo forte. Con ~li oc-chi pit•ni di lacrime il ma~~iore Prn•7 diehiarò chC' il gruppo era con Queipo, ma th<', dopo le rappH·,agli<"~l'guite alla rivolta dcll'ago.,to '32, non o,a\'at10. Jl<'r il b..~n<d' <'IICl'oro famiglie. arri,chiar!' un .~ltro insun!',,o. Qu(·ipo intt'rruppr Pere, con quel tono ddlnit1n1 che co,;ì spr:,,;;ol'ha .iiut,lto a \·ol~<·1t·una ,ccmfitta in trionfo. < Qui non ,i uatt.l d'in~ucrco;(o •, dj,_. S<'. « L" .1ltcrnativc -.ono o mort(' o vittot-i.t; non c'è- una tPrza ..otuzionc.· >. Poi pronun11ò una br<'n arringa e I ,01){';, Guc·n <·roapprofittb <li quel mom!'nto p<·r far ritorno <'Ol ma~giorr Cucqa lJ11'(•,<·n11ion!'in m.a,,a ,,·mhra\'.1 I., "-Ola\-ia d'11,cita, ma Q11<'ipo \·0111• fott' un altro h'lllittivo. Volg!'ndo,i ,tgli ufficiali <lom,rndò 1mpc-rio~ament<': e ~011 c:'è-m·"uno, tr,, voi, tapacc di impor,i .1~li uomini? >. Seguì un ,;ilrn;,io di tomba . .\d un tratto parlò il capit,tno Frrnardcz d<' Cordoba: « Crtdo di pott·rri riu1;.cire, ,ignor g<'nrral<•>. e Allora f,1tc :,uonarc Jladunata .. \th·nti, manch I >. P"r il colonnello. Allam·gui qut\to fu troppo. Quripo lo \'ide a~it,1rs1 <' O'Tc-ar di u-.circ dallo 'itan,ino. e Do\'(' andatr ~ > gli chic!lr, a,pro. e A parlare ai mi"i uomini >. « ~11 cmtring<'te a mar<' la vioh·n- ,a >. di\~C Qu<'ipo aff<-rra.ndolo J)''r un hraC<"io e cercando la o;ua rivolt<·lla. e Sono pr<'parato a tutto:,. ~fa 'to~i raeconta Qucipo) proprio m<'ntr(' ~t;tva p<'r far fuoco t•bbc un'i- ,pir.17io11e. Abbac:,ando l'arma gridò ranghi cc n'erano solo centotr<'nt,L ~fa- "conélendo la sua ddu-;ione, il gl'nfralc mi,e tutta l'energia della sua natura in un'arringa appa"ionata. Di"e ali,~ truppe che la Spagna l'r.t <:.t;:1ctaonqui- '-t.ita. Qucipo non è uomo da arrl·,tarsi davanti ai fatti, ,;e i fatti gli ,;i oppon~ono. Assicurò i ,;old.ni, che dovunque i rivoltosi vincevano. E,,;ì erano eroi, avrebbero vi<;sutoeternamC'nte nella gratitudine della nazione. Scro- \fl o:.empr<r' innovati di applausi rivelarono a Qucipo che avC\',t vinto. L"n centinaio di uomini furono inquadrati (Otlo il (aµ1tano Ignacio Tra1;.ella e in- <'aricati di proclamare la lc~~r marlialc nC'lla città, e l'esercito di Qur1po \I ridu,;;sc a trenta. Le contrarietà (Cguivano le contra• riNà, come i proiettili di una mitragliatrice. Il drappello di Tra..,(•lla1;.iera foN· allontanato da due minuti, quand,, .irri\'Ò la notizia (hc tre carri .irma, ti d<'I qu;irtier gencrall" avanZ..\\'ano nrllc ,;;trade <:.parando. Queipf) t·onoo;cf'- v.\ l,1 sua città. Immrdiatam!'ntc free 1r,1,portarc un cannone h·g~cro all'.1ngolo \lrategieo dove il ri,;torant<' \'inicola ~porge nella Calle O'Donncll. CiO fotto .~iudic-òprudente dare un'occhiata ai suoi prigionil'ri. l'ornato al quarti<·r gcm·r.ik, proprio m!'ntrc attran·rsava il cortile, udì l.t dt·tona1:ionr bru~a di un cannone,... La sua batt!'ria di un <;01 pcz1.0 aveva ,parato il primo colpo, fall<'ndo il bc-r,;1- ~lio. m.\ ,;p;1\'rntando talm!'nte toloro cht• oaupavano il carro armato, C'hC' ,i di\prr,cro, la<:.ci,,ndoil carro abbandon:tto nf'lla ,tr,\da. Il capitano Furutt·, :-.i precipitò ,ubito al volanu·. Era < nr'ninci.:ita la motoriaa,io1U' drll'<·,rrcìto di Qu<'ipo. lJn quarto d'ora dopo gli <'ffctti\'i drl ~cm·r.11<' rra110 raddoppi:iti. Una pattu~lia d<'I n'1?~•rne1ltodi Gr..i.11at.1incontrò il \<'- condo ('arro. Il caporale lo \'id<' arri- \'Jrt', appmtò i <;uc•iuomini in un portone e al mom!'nto buono <;caricòil fucilt nei scrhat0i. Entro un'ora il C'1rro t·ra riparato e occupato d,1 militi falangisti, ma prim,l che entra,;'<• in azione anche il t<·r1:o carro era ,tatr, catturato e rime1;.,;oin u..;o. Le fo1ze di Qucipo crco;cevano. L'o~ dio pcl govcmofrosc.o crC''-C!'vadi ora in ora nrllc cla~!i migliori. Pt<'eoli grup• pi di volcntero,;i si riunivano. t: no d<·i primi ordini del generale portò all'occupa✓.ione dfl Parco di Artiglic-ria che rontcneva venticinquemila fu<'ili e \Cttc•rnila carabine. Il personale t·.,,cndo a._,<·nt<'(cr,i un pomrriggif') di \.lh,\to), un pugno d'uomini ai:;:liordini d<·I ('a- , b rispo,;ta di Qucipo. ft. '.\<fandl'rÒuna <.:ompagnia di mitra~licri ad a1utarv1 >. Non era un compito facil<'. La ,<'dc d<'i telefoni di Siviglia era un t·dificio importante, pieno di ,;oldati dt·I governo. \'edl·ndo che non era po,,;;ibilc prenderlo d'a,;;salto. Nuiiez sferrò un Jhile atta('co di fianco. Precipit.,to,i nel municipio (indugiò appena quanto occorreva pt'r arr<'stare i tomiglierì ccinnmali «.tupcfatti) appO'ìtÒ I<·,u!' mitra~liatrici o;uidavanzali di fronte .,Ila Tdcfonica. All'OCchio esercitato di Qucipo l'e- ,ito d<·ll'attacco .lppariva ancora dubbio,o. ~fa il genl"ralf' dcci,;e che I te- )f'foni dovcvan, c-o;<;Crscuoi ad ogni ('(No. Si rivoh<· al colonnello del corpo d'artiglieria. l'unico deS?;liuffici.ili di qu(·I torpo ,u rui ,apcva d1 non pot<'r contare. Comunque, non c'e1a tempo da pcrdc·re. « Sict<' voi, colonnello? Mandau• ,ub1to una hatteria alla Plaza de San Fr.rnci,co. all'an~olo della Calle dc I kmando Col6n. Di qui fat<· tra~cin,1re i cannoni a braccia fino 1 un punto da cui ,i po,\a,colpirt· con alzo zno la Tc-ldomca >. « .\ thi ho l'onore di parlarr? > e .\I gent•ralc Queipo dc l.lano, c-omanci.,nte della di\'i<iione>. Quripo rr,pi1ò di nuovo; il colonnello c,it;:1\'a •olo pt·r diffin,1t:, di ordint' militan·. e È impo"ibilc p,1,~arr il pontr di Gu.ulaira, dominato cl<.,!tuo cli n11tr.1- ,zli,1triC'ia.vve1,ari(' :,. « Eliminate I<: mitragliatrici. Poi mandate un'.dtr;t h.,ttrda a p1otegi:!tr<' 1,. prinu ». e 1);1rò J?;liordini, gen('ralc- >. Conqui.,tata l'artiglieria, Qucipo dl' J.lano attaccò la cavallrri,1. Il colonnr!lo, ~uo compagno di accadl'mia, a\'rrbhc dovuto appo_s::g:iarlo. \.-1.t quando il genl'rale gli tdr-fonh, Li ri- ,po ..ta fu ('Va\iva. Si vrnne a ,;apnt· pr<',tO eh!' il colonnl'llo itH'\'.\ mandato un battagliorn.· in dife~a dr! ~ov<·rno civile. Prr fortuna il capitano portò 1 ,uoi uomini n('i ranghi di QuC'ipo. Informato, il gen('r.tk non e,itò. Telrfonò al maggior!' Figucrola, brillante ufficiale che er;1 <itato ,uo luogotenrnte al :\.farocco. « Pr(•nd.1 il comando dcl rrggimento >, ordinò, « e mandi in pri~ione il colonnello •· :Ma dov'erano i 1:500 falan~i,ti ehe Pepe il torero gli av!'va prornt·<:.-,pi er quella mattina? Sr ne pn:l,l'nt;trono quindici: il resto, gli di<;~ro, l'r,t nc-1 ,ohbor~hi ma le strade !'rano ,t,lle in• tnrottr e tutti i nazionali\ti noti drlla Il primo colpo ebbe 'ìUlla guarni~ionc l'effetto prcvi..,to. Dopo pochi minuti il tC'lefono di Qu<•ipo ,uonli. cChi pa,Ja?». e Sono il governatore civile. Siamo pronti .1 trattare la rc,;a >. Qm·ipo (è lui che lo afferm,t l'avrebbe abbracciato, ma il terrore nella \·oct· dd goHrnatorc lo indmse a. pro- .,l·guirt', severo: « L.1 rrsa dcv'c~'icrc incondizionata •· « Risparmiate le nostre vite!>. e L,L \'mtra; non prometto altro. Ordinat(' alla polizia di butt.1re le armi nrl patio. ~(andt'rÒ ,ubito il nuowl go\'f•matorc con una guardia >. Onlo l'J,\ facile. ma Qucipo non avr- \'.l un ,oldato da m,mdarc. Tutt;wia, dopo uu mtervallo d'imh<1raao 1 riu~LÌ J tro\',tl'<' un ca1>oralc e tre uomini, <' a t,llt· imponente esibizion!' di forze •il gowrn,non·. 1 -;.uoi collahoratori, ;1 comti;!:fio provin(i3lc, il comiglio mumcip;.!<' r dm·c('nto '())dati. \i ,ine\t'ro. I..1 r(''-,l non fu pn.:matura. I quattrocento poliziotti circa rima,ti n<'i bar:,ccam('nti di,;;trihui\'ano carabine. pi- '-tnlr 1· munizioni alb folla. eh!' ne .tpprofittb pn a,;;,aJire di\'t:r,l' c-hil·,t·. .'\\'<'ndo finalmt·nH' al fianeo il go- \'ernatorc- ci\'ilc. QuC'ipo ordinò clw fo.,\t' <'h1u,o in cella il capo arma1uolo: affidò 1>oi i;:-liuon11ni a un uffiri.,k ,('('lto nm ('ur.i, !'. dic:hiar:Hi png1onien tutti ~lì ,\lt1i, li frc:r port.irt· .,I qu..irti<·r ~<'ncr.tl<' d<·lla di\'i,ionl'. L'ordine, affidato alla r<'.,pon,;thihtà dd capo della polil'i;1, fu C'\l'~uito, l' dopo m('u'm,1 lutti ~li uffi(iali <'rano in arrc-,to, ml'ntr<' 11 gruppo dw !'ra <;tate\ ,on~<·dato d.11 Frfntr Po/mlar v('ll!va 1i;,,.,unto in \t'f\'ÌIIO, Da qucll'i,t,rnu l\·"·rdio fu .1,,olutamcntc leale:-. Rinunt\'J \',1eroporto. Erano arri\·ati eia J><X"O trr app,1r<.•cchicon l'ordinedi bombardare C<'ula e ~l<'lili.l, gh ;wMnpo,ti marocchini dov't·ra ('Ominciata la ri\'oluzionc. Queipo chiamò al tdC'fono il maggion: E~tr\'e e gli dio;<;;(• clw ,t· non ahbandonava immcdiatamcnt<' il comando al m.,g~iorr Az,aola .un uffit iale di cui Quei po ,i fidava) l'at'roporto ,arcbbc stato di,trutto. Il m.,ggiorr tapitolò immediatamente. n diario di vrntiquattr'ore della vit,, d'un uomo non fu mai ricco di avwnturc com!' questo di Qucipo. ~•fa p<·t altri tre giorni ogni sorta di prricoli mlnaai,1rono il ~<'ncrale. Le unioni r.tdic-.1lidichiararono lo sciopero ~C'nc-ra1(',chf' Queipo domò in vrntiquattr'ore. I rn'-'1. nttorio,i a Madrid, inviarono \~tl.l .,quadri~lia da bomh~rd.amt·nto per 1ufo,unaH' .ill'ordin<' S1nglia: i mi1utori di Rio Tinto si mo,,ero con due camiotts di dinamite, 'per far saltare la città. Il loro comandante, il generale Pozas, incuorò i suoi soldati 1 concedendo loro di violare la moglie e le figlie di qualsiasi uomo trovato in àr• mi contro il governo. Siviglia era interamente tagliata fuori del « movimento», come: lo si chia• ma ancora a nord e a sud. Perfino le lince interurbane erano interrotte. Era assolutamente e!-scnzialc che fossero ristabilite le comunicazioni. Queipo dom:tndò da chi fosse difesa la stazione radio, lontana tre mirlia. e Da quattro uomini e un caporak », fu la risposta. Immediatamente il g1·ncralc chiamò al telefono il ,uo comarnlante di cavalleria e gli ordinò di mandare laggiù uno '-quadrone a spron battuto. Un ritardo di dicci minuti avrebbe significato la perdita della stazione Era stata appena occupata dai n.1zionalisti, infatti, che un corpo organia.ato di rossi l'attaccò e fu disperso i·on fatica. La notizia trasmessa per radio al generale lo riempì di enorme ,peranza. Il suo :unico, il noto giurist,t sciior Cucllar, che non l'aveva qua,;i mai la- ~ciato quel giorno (la storia non dice perché il generale avesse bisogno dei consigli di un legale), gli disse: e Ota potete parlare al popolo». « Che dirò? » chiese il generale. « Che il movimento progredisce». «Dov'è il microfono?» chiese Qucipo. e Po,siamo in,tallarlo sulla vostra \Cl'ivania ». ~kzz'ora dopo Queipo cominciava la p11rna di r1uclle conversazioni che durarono diciotto mc~i e gli conquistarono la fama. di un astro della radio e il titolo. di e santo patrono dell'Andalmia >. Un poeta spagnolo ha detto con molta grazia: e Nell'iconografia della guerra spagnola· don Gonzalo Queipo dc Llano, signore dcli' Andalusia, sarà ,cmprc raffigur .1to con un microfono, come San Giu~ppc con il giglio e S.111 Giorgio con la ,;pada. Il microfono è il suo simbolo, la sua attribuzione>. Come ispettore generale dei carabin.eros Queipo aveva familiarità col per- (Of :i.le di ogni guarnigione. I suoi colleghi ufficiali li considerava gentiluo• mini e fratelli. Quando a Valencia e a Madrid lo abbandonarono, furono C',,i, non lui, a peccare contro la verità, e le sue assicurazioni al popolo della loro lealtà e del loro successo nc- \cevano con ogni defezione di forza e di calore. Quando nella prima terribile settimana, con mezza Siviglia ancora in mano dei rossi, una squadriglia di aeroplani la,;c:iòMadrid per di!<.truggerc la città, Qucipo, senza cannoni anti,,er!'i per difenderla, sferrò la ma• gnifica offemiva d,·I microfono. « La calle Tetuan, la plaza San Francio;co, l'intero quartiere roo;<:.odev'es'-<'rc rinmdotto all'ordin<· >, diMc ai :ouoi. « Ho ordinato che una squadriglia di apparecchi da bombardamento lo -.orvoli. Li vedrete presto oscurare il ciclo ddla <'ittà. Ricordate <he la mira degli a('rei è incerta: le bombe possono cadere pl·r errore sul vostro ste5,;oquar- ~~~:det\~ttetevi al riparo, sgombrate le Quando il governatore civile ,;cclto d,\ lui, Paria<;, ch'era rimasto tutto il giorno nel suo ufficio assolutamrntc senza protezione e alla mercè di una .,quadra di poliziotti nominalmente suoi prigionieri, gli tcldonò chiedcndo~li aiuto immediato, Qucipo, che non avrva un solo soldato da mandare, difTu,c prr altoparlante questa rispo- ~ta: « Un'intera compagnia è J)cr stra• da». Gli aiuti arrivarono infine da llu!'ka, ,cani. ma accolti con cntusiamm. Qucipo ammassò le truppe in autocarri. le ,pedi prima in una dirczionC'. poi in un'altra, e le esibì ìn pan:·cchi qu:trtieri della città dando l'impr<',~ionc perlomeno di un corpo d'armata. Durante tutto quel tempo, l.t r,1dio continuava a tra,metterc ordini, ill\i,rndo compagnie, battaglioni e regginwnti. di qua e di I.\; e imicmc con gli ordini (suffieienti per manovrare 100.000 uomini), vcnivano trasmesse notizw, ..t.raordinarir notizie da ogni ciu,lrtic•r('. I rm,;i erano in fu~a, Ma·- drid ìiber,ìla, Val!'ncia avcv,, inalber,Ho la handirra n,tzionale. La Aotta 1 itornata ,,Ile ha,;i ,..ra. ao;<;olutamcntc lr,,h- ali.l C<lU'-a.Barcellona era ,a.Iva; Fr,rnco arriva. Evvi\·a I Evviva.! L'aria rr.1 \'ihrante di vittorie. In mezzo a tutta qut·,t',1git,1lionc arrivò il corpo dl•i m,1rocchmi su cui da una srtti• man.1 Qu<•ipo cont~wa per inst<"narc un'altra tr,1\·olg<'nt('parata. Ei·.mo <'~1.tttrnh·nti· c!odici. ~fa, trasb, ,rdati di autocano in autocarro, ..c.io1mati ora qui, ora lì, diventarono dodicimila. In una ,cttim.,na, la tcmpr,ta di Si• vi~li:1 fu dorn:ita; l'ordine rrgna\'a ovunque. Il di:-..$idio tra il generale .\1ola e Fianco era <.:omposto.La radio continuò :'I parlare, pcnc-trando perfi.- 110 ncl~a ro,,;a Barcellona. Dodici gio- \'anott1, \Orprc,i mentre e ascoltavano:, <:.egrctamcnte la radio-Sivie;lia, furono ,ommariamcnte fucilati. ~1a don Gonzalo Qucipo sa esattalllC'lltequanto deve durare il tono eroico. L<· ,uc conversazioni erano fiorite di ri..a, di ~toricllc amt·ne, di beffe. Queipo raccontava storielle come ne ,unano gli ,pagnoli. Qualche volta, narrando aneddoti wl suo « amico Ca4 hallcro > e « -;u quell'altro amico mio Ignacio Prieto», rasentava i limiti ddla decenza. Ma subito si dava su\l,\ \'OC'<' : e Non crcdrretc che abbia. voluto dir questo!». Canoniu.ato o no, don Gonzalo Qt_1eipo_d!' Llano occupa oggi la nicdua d1 \an10 patrono dcll'Andalmi., 1>il1o;icuramentc e saldamente che El Cid Camprador la ,ua. ELLERY SEDGWICK

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