Omnibus - anno II - n.31 - 30 luglio 1938

minuti non si vide più niente: detonazioni da far saltare gli uomini sui ponti, denso fumo, proiettili che cadevano in ogni senso, granate che scoppiavano, fianconate tirate a bruciapelo, in modo che da noi altri cbe con le f regate composte in linea di battaglia s'andava incontro al nemico, benché spettatori, ma vicinissimi, si restò muti cd ansiosi di veder diradare il fumo per conoscere l'esito dell'urto. La prima cosa che vidi fu che il nemico era disordinato, che un vascello nemico rra disalberato, uscito di linea e fuggiva, e la seconda linea nemica si all..,ntan,wa. Albini diresse per attaccarlo, ma k due corazzate nemiche dell'ala dc:.tra videro la nostra manovra e din."\ll;('roper tagliarci: lo avrebbero fatto -,e non arrestate dalla Maria Pia e (credo} So11 Martino {ausiliare) che a bordo a hordo si battevano, schivando ognun,\ un colpo di sperone e cercando di darlo come in un duello alla sp.1da. La nostra squadra di legno comandata da Albini ne profittò. Con contromarcia a sinistra ci allonta·nammo rapidanu•nte mentre anche il nemico da part'-' sua faceva lo stesso, e ncll'istessa lin('a di fila ci mettemmo sottovento ;.allenostre corazzate che anche si riunivano nell'ordine stesso. Il combattimento. era finito. Non era ancora mezzogiorno e perl":iòesso non era durato che cinquanta minuti. Il sole risplendeva. Calma quasi dì vento, calma quasi di mare. UMNIBVS dotta non da Newton, ma da alcuni newtoniani, e che Newton non applicò mai la sua ipotesi ai gas reali. La teoria oggi accettata sul volo è recente, essendo dovuta ai voli dei fratdli Lilienthal e alle ricerche di Lanchestcr, di Kutta, Lii Goukowski, di Prandtl, di Croceo. Prendendosela 1roppo contro i newtor,iani, si finisce con lo svalutare anche Leonardo da Vinci. Nulla ho mai detto conta4o Cah:ecchi Onesti e non capisco perché il Fcrrario lo tiri in ballo. Io ho perfino continuato una sua ricerca. E ho sempre parlato nelle mie lezioni del colttrer come di un tubet· to di Ca!zccchi Cosi del resto fanno i fisici da più di trent'anni e il Fcrrario s.i scalmana troppo. Egli ha torto quando se ~ prende con Bran)y. Non bisogna dimenticare il mareonign1.mma del 1899: e Marconi invia a Branly un rispettoso saluto attraverso la Manica, questo bel ri.sultato essendo dovuto in parte ai notevoli lavori di Branly >. Col crittrio di Ferrario si può, si, negare Branly per esaltare Calzc:cchi, ma a patto di negare poi Calzccchi cd esaltare Miinck or RoscnschOld. E si potrebbe poi sostenere che Branly, come dicono alcuni francesi, e non Marconi è le plre de la rodio, salvo a sostenere subito dopo che il padre della radio è Hugue1 o Galvani o Giove Tonante. Nessuna esperienza sorge dal nulla. L'import2.ntc è di vedere se si risolve interamente nelle espericn• ze precedenti. Sulla priorità di Galvani in ma1cria di onde clettrichf", non è il caso d·imistcre. Ne hanno parlato tanto in oec.asione del centenario e ne ho parlato anch'io. t vero che il Ferrario non ha introdotto di suo che un po' di confusione. Eccoci al ratto finale: agli Accademici del Cimento e l'esperieni.a di Foucault In questo punto almeno (anzi, su questo solo, perché al resto non ci crede nemmeno lui), il Ferrario deve avere ingenuamente credu. 10 di aYcrmi vin10 (o quasi: con Ferrario le riserve non sono mai superflue). Come, egli dice tra .sdt'gnato e patetico, Timpan~ ro, 11udioso di Galileo, non ha dunque letto i Salti di naturali esperien(.e? Nella edizione del 1 69, dei Sat,i c'è, secondo lui, un intero capitolo che si rircrisce all'rspcricnza che, non si sa pcrctié, si chiama di Foucault. La tempesta del cielo era passata tra gli uomini. Non ti parlo delle sensazioni prov.-te : si sentono ma non si scrivono. Però comprendo come una volta ìmpc$.nato nella lotta l'uomo si trasforma, 1I cuore bolle, il cervello si rivolta e la lotta diventa un istinto. Almeno come me, quanti mi erano vicini, tutti sentivano lo stesso e quell'istessa marmaglia goffa e ignorante non era più essa, seguivé\ i movimenti di ogni bastimento con ansia, bisognava tt'nerli per non far tirare al vento, sicdté arguisco che solo a sangue freddo è difficile e~scre eroe, ma nel caldo della mischia è cosa facile. Hai visto molti quadri di battaglie navali: ebbene, quel disordine, quel fumo, quel tonfo dei proiettili in mare, e più di tutto il mare coverto di resti d'alberatura, di lance e di tutto ciò che può ~re portato via, son veritieri : ciò fu visto dove era accaduta la lotta. La BOUNGAI. SOLDATIBOOZZESEI GWPOli'EBI DI GUilDIA ALLACITTÀllTERNAZIOlULE ùapisco. Artemio Ferrario avc,..a sentito dire che gli Accademici del Cimento precorsero Fouc:auh; e poiché e"i non pubblicarooo che i Sa11i, andò a 1fogliare frettolosamente il libro del Magalo1ti. Ecco il capitolo che parla dei pendoli o dondoli. Ci siamo. Fcrrario legge: e Ma perché l'ordinario pendolo a un sol filo in quella su.a libcnà di vagare (qualunque ne sia la cagione) insensibilmente va traviando dalla prima gita ... >. Inutile andar più oltre. Non resia che tnucriverc la frase e offrirla in omaggio ai !cuori del Meridiano. Se aYcsse avuto meno fretta si sattbbc accorto dcll'equivoeo, perché Magaloui continua: e E verso il fine, secondo ch'ei si avvicina alla quiete, il suo movimento non è più pc:r un arco ,·erticale, ma par fatto per una spirale ovata in cui più non posson distinguerti né noverarsi le vibrazioni, quindi è che, solamente a fine di fargli 1ener fin all'ultimo l'i11euo cammino, si pensò d'appender la palla a un fil doppio :., ccc. Più giù chiari.cc che i due fili e servono come di falsaredinc alla palla, acciò non si butti sur una mano più che sull'altra, ma tenga sempre diritto il cammino per l'istcss'arco >. Qui c'è, se ma.i, un'anticipazione di quel moYimento clinico studiato da Serpicri e Secchi, ma non dell'cspericnia di Foucaull. Con la sospensione bifilare gli Accademici del Cimento volevano ollenc-re che il pendolo oscillasse in un piano. Se la loro priori1à su Foucault si basasse su questo capitolo dei Sa111 sartbbc molto difficile direndcrla. E poiché, a quanto s.cmbra, il Ferrario non sa altro, se fosse messo alle strette, dopo aver negato Foucault, dovrebbe negare anche l'Accademia del Cimento. sventura volle che vi fossero anche ramente, mentre se subito arretrava, sparsi uomini sul mare, cd erano del- chi sa... Perché non gettare le polveri l'infelice Re d'Italia, ch'io però non in mare? Ebbero più di due ore di vidi ma che ho inteso raccontare. tempo per farlo! .E: questa per me la Il vascello nemico fu urtato dal Re scena più funesta di quel dramma. di Portogallo. Il Re d'Italia urtato da Vorrai sapere pcrch~ quattro o cintre corauate a poppa!, a prua, al fian- que nostre corazzate non presero parco, non manovrava piu, aveva rotto O te al combattimento? E chi lo sa! Vor• il timone .o il f~enell<? ~ sai che pesca• . rai sapere perché la nostra squadra di vano qu~i ~asur_n~nll m quell~ par~~ • egno, sotto la protezione delle corazt:on groui ttmom m legno fuon acqi ~ te non entrò in azione e fu invece e ruota di ti~one in coverta ~on . iata sola da parte al suo destino? E parata! Tutto 11 peso della_~rd1ta. ò'· i lo S.."l ! Perché in ultim{, quell'.A/- la nostra fregata da m~lt1 ~1 attnb ondatore, sul quale tutti contavamo scc, come la _m~ncata vittoria, se~pr.e veder prodigi, fece il cavallo di carta? al cae,o eh~ s1.dice ,vo.lle, momenti pn- Nessuno sapeva che il duce era su quel ma d1 commc1arc I azione,. pa.ssare sul- bordo, ed 10 che pallido fremevo pen1' ADondatore e fece perciò isolare la 1tando a Federico Martini ! Fortunatafrcgata. ~ ciò è vero non ~: sar~bbc mente non era lui che comandava quel troppo rimorso• .E: vero pero che I A/- bastimento durante il combattimento. fondatore inv~ce di fare l'affondato:e, Quando il vascello Kaiser fuggiva divenne corridore se.~za far capire per prender forse rifugio nel porto di perché andava su e .g1u, passando an: Lissa vedemmo un momento l'Affonc~c so~toven~o ~ noi, mentre due soh datore come un fulmine corrcrgH add1 quei ~olp1 d1 cannone cd una. sola dietro, e velocemente, come un lampo, prua.t~ c1 .avr.cbbero sbarazzato di tre raggiungerlo. Tutti noi in quel .moncm1c1. D1ces1 che una sola carmona- mento sentimmo una strana sensaz10ne ta da 3?0 del ~e di Portogallo ~vesse di piacere: ma in un momento lo veaperto I fianchi al vascel~o K au.tr .e demmo tornare indietro senza neppu- ~n l'urto mandatolo ,a p1<:co._Di ciò re tirargli un colpo di cannone perché, 10 n?n son certo, ma ~ h<;>~1sto 10 .stcs- si dice, non si volle. Jmmagina come so disalberato, senza c1mm1era e uran- restammo tutti. do disordinatamente. Si. dice dìpp.iù Da quel!to abbozzo avrai potuto cache avesse a bordo! per rmforw a Lis• pire, Roberto, un poco la gìornata del ~a, molta truppa tirolese. 20. Non era ancora finita la giornata Se fu penoso vedere alla fine della cd io dicevo tra mc : non è forse una b~1ttaglia la Palestro uscire di fila col ripetizione in brutto del 24 giugno, osfuoco a bordo! fu des~lante ~ppren• sia di Cu~toza? Valore e vite sprecate, dcrc che pochi. furono I s~lvall .m~n- mentre per la marina quel giorno po· tre da che fu vista da me mcommna- tcva decidere tutto e noi venircene ad re a bruciare, fino a che scoppiò, pas- Ancona a riposare e ad aspettare la sa!ono due lunghe ore. Il Govtrno~o fine della guerra. Ad ogni modo Tcgh fu sempre accanto ~n le. lance m gctthoff :si 'iarà convinto che di valore mare sotto l.l: prua (l'incend_io c.ra a se ne è venduto, cd avrà dippiù visto poppa) per nceverne ,tutto I cquip,tg- che forse due terzi delle no~trc forze gio. Un morn~nto !'.incendio. sembrò non si battevano. dom:1to, andò 111nanz1ma poi da ca- Se il va~ello si è affondato, se due po, e primo ad abbattersi fu l'albero vapori son colati, se una loro corazdi mezzana, cd ancora dopo molto zata, come alcuni dicono, non fosse più scoppiò. . . . in linea quando si sono rli nuovo ragPerché immolarsi? ~u un su1c1d~ocd granellati a gran distanza eia noi, di omicidio: fu infamia, non eroismo. nuovo in ordine di fronte {dicono eraCredo pure che si manovrò male, per- no sette in principio, in fine ne ho conché il fuoco fu an.che all!"1entato d.1~la t;ltC io ~ci sole) avranno p;tgato a caro velocità del cammmo, e ~1 vedeva ch1a- prezzo Ja pruova, anche ~ '-Ì vuol cre11• Al1110Il. N,31 • 30 LUGLIO1938-IVI IIINIBU! SETTililAllALEDIATTUALITÀ POLITIOAE LETTERARIA ESOE IL SABATO tN 12-18 PAGINE ABBOIIAMEIITI Italia, Impero: IDDO L. '12,MfDMtrLt .2.2 tauro I anno L, 70, Hmuu, L. 36 OGSI IU■l&O 111.l LI&& :·::: 0 ~:ti,!~~.•:~n' ~~to~~r::,.:~~; DirH1otit: Rom.a- Piaua dtlla Pilot~ 3 Tele.fonoN, 66,470 A.m.m.laJJtra11oa,: lflleno • Piaua Oarlo Erba1 6 Telefouo 1r. 24,808 hbbUdti: Per m.flllaetro1'i.tieua, b... nna.colonui ii'11~0:. 1v1!'~~!1:1~·ts.·~~ 1 :,?~. s1r~1 Parigi, M, R11tdt. Fanbot.tgBaint.-Honore 1 11 : I dere che avendo il nemico gli abbordaggi in coverta o truppe di passaggio a bordo vi ~ia stata una strage sui loro bastimenti. Adesso lo schifoso è la guerra clfe si fa qui a terra. Da due giorni vi è il Ministro di Guerra e :Marina ed ogni momento a noi comandanti ci doman• dano rapporti sul combattimento del 20 estratti del giornale di bordo e tante 'altre cO'ie. Infine, è una inchiesta indecente. Al nostro giungere qui, Alhini chiamò i 'iuoi comandanti e ci disse che il duce aveva detto che non aveva voluto batter~i con la squadra di legno. Quel che posso dirti è che Albini forse forse ha salvato le fregate di legnò avendoci rimasti fuori concerto, lontani dalle corazzate cd al tutto scovcrti. Ho scritto abbastanza, ma potrei ancora riempire di fogli di carta. Se Jd~ dio vorrà, dirò a voce il resto. La Provvidenza ci protegge. Addio, mammà mia, conservati in .!alute, abbraccia Roberto, saluta Chiarina che spero non soffra più pel suo stat~, un bacio ai ragazzi tutti. T'abbraccia tanto l'affettuoso figlio CARLO IIIPIITI ~ ,~~~~~ irit EL SUO lungo articolo sul Muidi,mo !\!J di Roma, Anemio Fcnarfo non è riu~ scito a farr: nemmeno un piccolo passo avanti. t vuo che in compenso h4 fatto un bel salto indietro. Il suo metodo è semplice e ingegnoso. Quaudo un'obiet.ione è troppo imbanrz.anM te, non la prende in considera.zionc e ti limita a diffondersi nei soliti luoghi comuni a favore dei piccoli che valgono quan10 e più dei grandi o contro i vari Larouue che non ci apprezzano abbastanza. Non una parola sulla tra.smutaz.ione dd telefono in microfono e viceversa, né su Galvani che (a l'esperienza con l'arco conduttore per combattere Volta. E sempre le solite citazioni di seconda mano. Se per caso si cimenta con un testo, si mette in un diabolico impiccio, come lo stregone novizio. Insiste sulla priorità di Romagnosi, ma in base all'autorhà del e gtande precunorc > Gianfrancesco Rambelli. Pcrch~ non si decida a leggere l'articolo sul galvanismo non si capisce. t uno scritto da giornale sen?.l,I formule matema1iche e senza nulla di astruso. Il Rìstretto de' /01liet1i uniuusitari non si trova facilmente (nella Comunale di Trento c'~). ma l'articolo è stato ristampato nell'Antolo1ia di Fircntt del 1827, negli Annali di Majocchi del 1844 e negli Atti dell'Accademia di Torino dd 1868-69 con una definitiva stroncatura di Gilberto Co. vi. L'articolo è 11a10 stroncato, pare dal Belli, nella Biblioteca italiana del 1840, e più recentemente da Ferdinando Lori, nel fascicolo voltiano ddl' Entrgia eleurica (1927). Se Ferrario leggerà l'articolo dovrà convenire che, almeno questa volta, il grande Rambclli ha sbagliato. Romagnosi operò a circuito aperto e non poteva perciò scoprire l'effetto tnagnetico della corrente che non c'era e, per dir la verità, nemmeno lo credette. Egli si limitò ad annunziare di avere, dirò cod, ipnotiu:a10 l'ago magnttico, ma in realtà era il grande giureconsulto che sonnecchiava. E quando ne-I 1 820 Otrs1ed annunziò la scopcr1.a1 il Romagnosi non fiatò perché sapeva benissimo di non averne diritto. La s1oriclla di Romagnosi precursore di Oersted ~ stata inventala d2.ll'Aldini che lo chiamava Romancsi (il filoJOfo di SalJOmaggiore cambia sempre nome e paese di nascita quando diventa un fisi. co). Quell'cspcricnia, lo ripeto, non ha valore. e 11 documento originale e completo >, scriveva il Covi, e toglie ogni dubbio e sarebbe un ano sleale da parte di noi italiani il ripetere per vanità nazionale un falso vanto, mentre così accrbamcnte si vanno rinracciando agli stranieri quelle che noi giudichiamo piraterie esercitate da cui sulle nostre glorie paesane >. Per Grimaldi, dice il Ferrario che, attribuendogli soltanto la grande scoperta dei renomcni di diffrazione, ne riduco l'opera e a proporzioni quasi insignificanti >. Si vede che Fenario non ha la più lontana jdea dcll'impor1anza fondamentale dei rcnomcni di diffrazione. Come teorico il Grimaldi non è un gnn che: ha idee confuse e contraddittorie, come ha riconosciuto apertamente il suo grande concittadino Auguuo Righi, in alcune lettere che il Ferrario do• vrcbbc conoscere, cssc:ndo state pubblicate in un libro da lui citato nella bibliografia La battuta newtoniana del Ferrario ci era sembrata divertente e l'avevamo lodata. Ohimè, il Ferrario faceva sul .scrio cd ora ritorna con e Newton aeronauta>. Tutti sanno che l'impossibilità del volofu dcLa priorità ddl' Accademia del Cimento è incontestabile. Nei manifesti galileiani della Nazionale di Firenze (Posteriori di Galileo, tomo X, Accademia del Cimento, parte prima, Yol. 10') c·è una pagina di pugno del Viviani, che non lasda dubbi. Qursta pagina è stata esposta all'e1pos.izionc di Storia della Scienza del 1929, ed una delle fr:ui più significative è stata riprodotta dal Borfito nel suo libro sugli strumenti della scicnz:1 (senza però la figura, che è essenziale). lntegralrucntc, a quanto cttdo, la pagina non è 1tata mai riprodotta, né studiata esaurientemente come io mi tiservo di fare. ti Viviani dice che e tutti i pendoli di un sol filo deviano dal piano verticale e sempre per il medesimo verso > che, come risulta dalla figur.1, è quello giuuo. Egli aggiunge che anche i pendoli con la 'iOSpensione a due fili deviano, benché in misura usai minore-, e accenna alla va~ riazione della velocità al variare del peso e della lunghezza dei pendoli. Il renome• no non è chiari10 in nessun modo e l'inAucnza del movimento della terra non dev'e"crc stata nt:mmeno sospettata. Fatto è che le esperienze non forono proseguile e che nei Sa11i non vengono ricordate. La pagina del Viviani non è nemmeno riprodotta nell'edizione dei Sani, che (u pubblicala nel 1841 e per le cure provvide: e munifiche> di Leopoldo li. Non è pos,. sibi!e dunque 1ergivcrsarc sui meriti di Foucault. Oc,..o dire un'ahra cosa al Ferrario. Non è vero che io ,ia un e cx-letterato>. Mi sono occupato fin d2.I 1913 di letteratura e continuerò ad occuparmene quando mi piacerà, ma mi sono occupato fin da allora molto più di .cicnza. Sono allievo di quell' Auguuo Righì che il Ferrario chiama e immenso >, e ,ubito dopo redarguisce. Né è giusto che mi si dica disfattista. Ho fatto delle stroncature e ne farò (krena• mente, come nel ca.so del Ferrario, il quale, nonostante che mi accusi d'inconsueta violenza e astiosità, si è divertito anche lui, leggendo il mio articolo, e si vede); ma neuuno ha esaltato più di me gli scienziati autentici, grandi o piccoli che fossero. lo credo che si possa esaltare senza gon,Sature. Nt mi sembra di buon gusto denigrare gli scienziati stnnieri. Abbiamo :ante glorie. che possiamo essere generosi con tuui. SEB. TIMPANARO LAVITADIITIOILEDI OHAMBERL.!Il! fi) ARAMENTE un Primo Ministro bri- W tannico ebbe un'esistenza cosi agitala, come la ha Ncville Chambcrlain Gli tocca continuamente di combattere su due fronti: con l'opposizione laburista, da un lato, e con una notevole frazione della maggioranza, dall'altra, la quale, pur scn• za spingersi fino a una aperta secessione, gli fa la Fronda, manovra di c~~ccrto ~o~ l'opposizione e gli rende scrv1g1 pcggion che se votasse apertamente contro il suo ministero. La sua politica estera - diretta a cercare un terreno di collabora7-ionc con gli Stati totalitari - è da più mesi sotto il fuoco incessante di discussioni parlamentari a volte drammatiche, a volte semplicemente ddatiganti. Una parie ddl'opinione pubblica è montata. Per un certo tempo fu avversa agli Stati totali1ari perché gli S1ati totalitari erano contro Ginevra. Oggi è del pari av• versa agli Stati to1alitari, puché è convinta che tui siano risoluti a fare a brani l'impero ingluc. Il partito laburista ha una grandissima parte di responsabili1à dello s1ato di diulr• mo in cui l'Inghilterra si è tr-.:>vatain un'ora gravt- della storia europea. E ora attacca Cham~rlain perché l'lnghihcrra non è ab• bastanza armata. Ciò è pcdcttamcnte conforme alla logica e alla morale dei partili politici in regime parlamentare. Comunque, finora, l'opposizione è riuscita a ottenere vari successi: e cioè prima di tutto ha clamorosamente buttato giù il visconle Swinton, cx-ministro dcli' Aria, e poi ha notevolmente scorso le po1izioni di sir Thomas Inskip, il corpulento ministro per la coordinazione della diresa, del segretario per l'Interno, sir Samue:I Hoarc, e del suo auis1t-nte:, Geoffrey Lloyd, preposti alla difesa antiaerea del paese. Insomma, di tulti i ruicistri militari, uno solo, finora, si c-ra salvato da ogni critica: l'ebreo Horc-Bclisha In tutti gli uffici in cui era stato, costui aveva dato prove imponenti della sua e cf• ficitnza >, e massimamente ne dava ora aHa Guerra. Quando il ministro dell'Aria, lord Swin1on, fu mandato via per la sua < inefficienza >, un nome fu sulla bocca di 1u11i: Hott-Rclisha, l'c efficientissimo> fra gli t'fficienti. Ma Chambcrlain non volle trasforirlo all' Adastrai Housc perché pensava fosse insostituibile al posto in cui era. Tuit'a un 1ntto, anche sul capo di Horc• Belisha scoppiò la tempcs1a UN TERRITORIALEZELANTE ,1 I, trentenne dcpulato Duncan SanU dys (pronunzia come se fosse scritto Sands) proviene da Eton e Oxford, come si addicc a una giovane speranza del partito conservatore; fu in diplom3Zia per qualche anno, poi fu fra i promotori del Britislt Mou,nunt, un'organizzazione reazionaria antisocialina nata morta; infine si prc-q,n1ò come: candidato conservatore a Norwood e fu elclto M. P. Durante la campagna elettorale conobbe la figlia di Churchill, Diana, allora signora j. M. Bailcy, che poi diventò sua moglie:. Qualche mese fa, dunque, il trentenne dcpulato di Norwood, che è, fra l'altro, st'condo luogotenente (ossia sottoteocntc) della ~,• Brigala antiartta di Reale Artirclicria, esercito territoriale, avendo incontrato il mini11ro della Guerra in un corridoio della Camera, gli si avvicinò e gli disse che fra gU ufficiali dell'esercito territoriale regnava la più viva ansie1à per le dcficienz.c e le condizioni dell'artiglieria antiaerea. 11 ministro lo assicurò che le preoccupazioni sue e dcì suoi colleghi erano del lutto infondate. Lo zelante territoriale non si sentì affatto rassicurato, t', tornato a casa, scrisse una lettera al ministro che - dice un periodico - lo recc torcere sulla sedia. Il ministro trasmise la lettera agli urfici del suo dic:astcro; t' gli urfic.i, qualche giorno dopo, gli comunicarono che l'autore della lellcra doveYa esserein possesso di informazioni segretissime e della più alta importanza. Subito Ho~-Bclisha rifcrl al Primo Ministro e questi, e invece di prendere per il braccio il ministro ddla Guerra e di suggt'rirgli di avere una spiegazione priv2.ta con Sandys >, chi2.mò 1'a1torne1-,-•ierol e gli sottopose l'affare. Fu un errv.e. Subito l'attornt:J-litnudl sollevò la qut"slione: che la legge sui segreti di S1ato fo~e stata violata e in1imò a Sandys di rivelar(' da chi avesse ricevuto quelle informarioni, minacciando di valer1i contro di lui della legge sui scgrc1i di S1ato. SANGIORGIO ';'i) ER H1tta rispost3, Dunc2.n Sandys si Lr recò alla Camera dei Comuni e domandò la protc;rionc dcll3 speaker contro l'attorneJ•trneral, il quale, e minacciando di :,.pplicarc contro di lui la leg~e sui segreti di Stato>, aveva commesso una violazione dei privilegi dei membri del parlamento. Il dramma fu abilmente mon1ato. 1 diritti storici del parlamento erano in pericolo? ... Nessuno lo credette, ma la Camera si commosse o finse di commuo,..ersi. Cha.mberlain \i rt'se subito conto della sìtuuionc. Sandys aYeva chiesto che fosse ddcrita al Select Committu la questione se l'ottorney1,neral lo avesse e minacciato > in nome dcll2. legge sui segreti di Stato. Chambcrlain appoggiò la richiesta di Sandys e ques1a fu subito accolta. Ma, qualche giorno dopo, Duncan Sandp riceveva un telegramma, che gli ordinava di pn:scntar1i in uniforme e con tut1c le decorazioni davanti a una Corte militare d'inchi~sla presso il Comando per la tona orientale. Questa Corte doveva in- \'Cstigare est' un urficialc - e, nel caso affermativo, chi - si fosse reso colpevole di violationc del suo dovere di fedeltà rivelando notizie :alta nenie 5<:grc•c>. Sandy1 corse subito ... alla Camera dei Comuni e suscitò un tumulto ancora più grave del precedente. L'opposizione si buttò con entusiasmo sull'occasione che le era offerta. Più vohe i\ Bill o/ RiAht1, la e Grande Rimostrant.a > e gli altri sacri testi della costituzione inglese: furono scaraventati minacciosamente contro il tiranno: Chambcrlain, s'intende. Alla fine il nuovo San Giorgio si levò e domandò allo sp,aker: 1) se dovesse obbedire ali' intimazione ricevuta o se do• vene ignorarla; 2) se fosse stata commes,a / una nuova violazione dei privilegi parlamentari. Lo J/)eoker rispose che il cuo do.vcva essere sottoposto al Comitato dei privilegi. Questa dichiarazione riscoUt" gli applausi di tutta la Camera. E, cosi, ci furono tre colleghi a occuparsi contemporaneamente di questioni attinenti allo stesso affare. !I Comitato dei privilegi presieduto dal Primo Ministro e composto di Attlee, di sir Archibald Sinclair e - si noti bene - di Winston Churchill, lavorò quel pomeriggio e 11 giorno dopo e concluse, nel suo rap• porto, che il generale com~ndt.?te la. zon.a orientale aveva commesso v1olaz1one d1 pri- \ ilcgi parlamentari, ~a che non era neces:- sario citarlo a comparire alla sbarra davanti ai Comuni. TEMPESTEIN UNA TAZZA DI Tt fl I. RAPPORTO era ,alomonico. ChurU chill, che era uno degli autori di esso, dine che il resto del mondo lo avrebbe considtrato e con occhio di invidiosa. ammirazione > ; il che era piuttosto esagerato. Ora bisognava di,cutcrlo ai Comuni; t' la discussione avrebbe offer10 agli av• versati del governo una magnifica o<:ca• sione di attaccare il ministro della Guerra. Discorsi formidabili furono preparati, discor1i che avrebbero dovuto radere al suolo il governo. Ma una grave dclu,ione: attc-r,dcva l'opposizione: all'inizio della seduta, lo speaker dichiarò che il dibattito doveva essere cir• cow:rìtto nel St'nso che la discussione do- \'CSSt' a1;~rc per oggt'tto solo il rapporto del Comitato dei privilegi (e cioè la questione se la Corte militare avesse violato i privi• lr:gi di un parlamentare), e non già l'eventuale: rcspomabilità del ministro della Guerra, di cui si sarebbe potuto discutere solo quando fosse stato presentato alla Camera l'altro rapporto: quello del Selut Committu. Ciò significava che i discorsi già preparati erano condannati a rientrare. Jn. vano l'opposizione protestò, argomentò, insorse. Lo ,peaker mantenne la sua decisione. Solo Churchill riuscl a lanciare una free. eia anclcnua contro il mlnistro della Guerra: come mai il miriistro non ti assumeva la responsabilità di quel che aveva fatto la Corte d'inchiesta, che dipendeva da lui? Rispose per il governo sir John Simon che de:finl cslcalc> l'auacco di Churchill: e l'ultima cosa che 1i possa dire d,.1 ministro della Guerra è che egli non ,ia pronto a dimostrare il suo coraggio e a far fronle alla musica :t. La commedia durava da un mese. Era ormai matura per una conclusione. E la conclusione fu quanto, di più comico si potesse mai immaginare. Alla acdu1a dei Comuni del 18 l6glio, lo speaker si lc,•ò e comunicò che aYcva recentcm,cnte ricevuto una informazione da cui risultava che né la Corie: milit:trc d'inchiesta, né i membri di eua s.apcvano niente della intimazione raua a Duncan Sandys. Lo speaker aggi\Jnsc di cncre soddisfatto della verità cosl acclarata e dichiarò che i membri del· la Cone militart, non avevano alcuna responsabilità. •' ln qualunque altra a»cmblca questa strabiliante comunicazione sarebbe stata accolla con un immenso scroscio di ilari1à. ~{a come) Si discuteva da un mese se la Corte mili1are, intim::i.ndo a Sandys di comparire alla sua presenza, avesse commesso una violaxione dei privilegi parlamentari j si era giunti a una condanna; si era generosamente c:soncrato il pre:tidcnte della Corte dal presentarsi alla sbarra ai Comuni per giustificarsi; cd ecco che, all'ultima ora, si jcopriva che la Corte non aveva mai fatto alcuna intima.r.ione a Sandys e non si era mai occupata dì lui. lnvc:ce la Camera dei Comuni non rise e discusse ancora due giorni per stabilire- se si dovesse rimandare indietro la relazione al Comitato dei prh•ilcgi pcrché la rettificasse in conformità delle nuove informazioni, Risultò che nessuno aveva colpa dell'equivoco. Sandys aveva detto: e Ho rict-- vuto un'intimazione- a comparire avanti nlla Gorle militare > ; ma non aveva detto di averla ricevuta dalla Corte. Tutti, invece, 2.vcv::1.nocreduto di capire che la avcssr rice\·uta dalla Corte, cd erano andati a1;anti sulla base di questo prcsuppos10. Par. larono ancora una \!Olta Attlec, iir Archibald Sinc.lair, Chambcrlain, Churchill; par. larono con gravità e con compunzione, e alla fine si convrnnc di non rinviare la relazione al Comitato dei privilt'gi e di a,p<'tlart la relazione del Srlut Committu pc-r una discuuionc generale e completa. UN DELITTOSENZAAUTORE f.Y.l \ CHI 1ranc dal caso la morale llJJ giusta fu H P. Herbcrt, il cui breve discorso fu un piccolo capolavoro di spirito, degno in tutto delle migliori tradizioni dt'll'umorismo britannico. e Io credo>, egli disse, e che i membri del Comi1ato dei pri\'ilegi saranno completamente soddisfatti di essere giunti a una conclusione erronea su una prova trronca e di a\'ere condannato erroneamente quakuno >. Nel preccdcntc dibattito, Churchill :wcva druo che il rapporto del Comitato dei privilegi .sarebbe stato considerato e con ammirazione e con occhio d·invidin in mohi pae~i :t. Ora aveva dcuo che era asmrdo cd erroneo. e lo sono d'accordo>, disse Hcrbcrt. e La \Ostanza di esso è inc0<:rrn1c, quanto il suo linguaggio. Esso accerta un drlit10 e dice che non c'è l'au1ore del delitto. Esso somiglia a una nota dt'I governo inglese al ~eneralc Franco ... E non è del tullo chiaro come mr Churchill potesse essere in pace con la sua coscienza nel far parte del Comitato dei privilegi. Mr Churchill tenta di conciliare le incompatibili funzioni di centro-attacco e di arbitro. Un momento L'\lta avanti, all'attacco, tir-ando calci alla palla in tutt~ le dirct.ioni i e, un momento dopo, pieno di digni1à, ma ancora saltando, soffia nel fischietto ... Per con. to mio, dt"vo dil't' che il r:iipporto, lungi dall' " cccitart l'invidiosa ammirai.ione del mondo'', coprirà il parlamt'nto di ridicolo>. Tutta la. Camera ri!c e applaudi eon1inuamente a questo fuoco d'artificio. Solo Churchill non rise e non appl:,.udl. Poi si le, ò per uscire: nel pas~are: davanti a Hcrbcrt sostò un istante e gli parlò con acrimonia; poi prosegul e usd con passo pieno di dignità e con aria irritata. RICCIARDE'ITO

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==