IF. SERVE al mare vedono nt'gli occhi IQ della padrona disprezzo, odio (' paura, ma l'Ue soltanto vi intendono un 1cntimcnto ostile e cattivo. La padrona, giun• u alla spiaggia, ha indossato i pantaloni di seta, avvolgendosi il ~tto con una lieve sci.:&rpa e lasciando nude le spalle ad arrouarii al sole. Anche il volto si abbronza, ,rnche l.1 punta del naso; ma nt'gli ot<'hi è come un fuoco, segno d'inquietudine infida. Come se la ttrva potesse, da un mo. nwnto .:&ll'altro, svelart' alle nuove jJllici.eir i misteri della cucina e dell',1ppartanwnto in città La serva è 11 ricordo di una \•iu modt'ila che si vorrebbe dimenlkjre e abolirt': è con lt'i che si è tanto lottato per le spese mattutine, solT,endo le prime impl.tcahili umiliazioni. L'ide.tl<' di tulle le pad1·onc <ld mondo che vanno al m.rre a godcui la libertà d"lle grasse sp.i.lle .urouite " l'elcgania dti caffè con gli ombrelloni, sarebbe di licenziare domr\tichc e chiunqur che posu nel segreto del suo crrvf'llo tra, ,ire ricordi d'una vita modrsta, mtsd1in..1, spersa in piccole cure. Non accctten·bhero nt'mmcno una muta t' una sorda ; temcrt•bbcro ugualmente il ri<'ordo re- ·~tato imprrsso sulla rètina degli occhi. Le ligno1e della nostra borghesia, quando di ptatc \'anno alle ,·illeggi.1.turt' di Ouia, Viatc~gio, Rimini, spasimano per ogni per- \Ona, pn ogni parola, ptr ogni ,guardo <"ht rammenti la vita e il coslmne dome- ~tici t'hP voi rchb<'ro non a, tre mai cono- <iciuti. 11 ma1ito ste~ è comt• una continua miudrda; ma w si trattit'm· ancht' t·gli ai bagni, )i arrive1à facilmente e-on lui .1 un.1 ilrana omertà pt-r cui ogni men101;p1a, ogni adattamento sarà amnwuo e Jiutato ; mentre se inVt'<'I" il marito non [Mà chP pniodiche appari,ioni niente sarà terribile quanto la sua dttesa. In quel Riorno, la ii~nora ~i ticn,· affeuuosamcntc itppart,tta: risponde, compunta, ai saluti, è fomr in compiaci11to supplizio. E non che le 1ignort'. non amino i loro mariti: fra esst non manchrranno quellt legate dall'affetto oltre c-he d.&lla abitudine:- allo sposo; ma non contano né gli amori né gli affetti quando ii tratta di vedere minacciata tutta una costruziom· fatta di fragili e piccole fantasit. La , ita w•ua appare in pericolo, e non la vita reale di tutti i giorni, ltga1a "' p!ccolr, misc-re pr<'occupa2ioni, ma l'altra che )peno rende le donne, creaturt d'altra parte pratiche e res1ic agli infingimt'nti, vittime d'una orrenda e ridicola isteria. Il mart resta un fantasma pu tultt' le famiglie della cl.use media del nostro pac- ,t'. Cli uomini vi ritrovano gli uimo!i alla vita avvtnturosa già sbgnata ai tempi dclt'inf anzia; le donne sognano che la vita balneare sia la definitiva rivincita contro il mdiocrc destino. Quale moglie di medico, di bancario, di commerciante non sì atttg· gt'rà a donna avvnza a vita superiore (' ,pkndida, nei primi approcci per le ca1uali amicizie di spiaggi.i? St una signora della nollra media borghesia ti udisse chi<'- de~ improvvisamente da un'altra signora conosciu1a da pochi giorni in ispiaggia: e Cosa prepara di buono stasera?>, allibii ebbe o sorriderebbe con degnazione. Garantirt'hb<' di nor, sapert nulla della cu1·in.t e ddl.& casa; aggiungerebbl'· tuttavi,t di .lHrC scmprt a1,,uto un.t gr,mdt' pa~sione per le pietanze e cucinare con le proprit mani•• ma di <'Une sta ..cmprc una cuoc-a sfortunata. e Un giorno chr, trovandomi §Ola in casa, dovctu cudnarmi due uova, fu un 11ero disastro•· Cosi le strvc che sanno d<'i conii fatti c-ol droghitre, col panettiere, dell<' pene rhe scmprt s'iniziano veno il quindici di Ob11i mese, della improvvisa prodigalità sempre giunu, col ventist'tte del meiie, sono come una continua minaccia. Poi spiace trO\•ani d'intorno una ragazzeua tarchiata e inesperta, che sbalordiJCe da1.-anti al ma• re, che non impara mai a dare il e lei • alla signorina di otto anni, che volentieri si Abbandona a slanci d·entusiasmo e d'alletto. Come fa disperare la ragazza quando, '(iunta in ritardo alla spiaggia, dà a voc(' .i.ha ragguagli sul dt'sinare in ·prcpara:i:ionc, sui pettegoleizi del macdlaio, sullo strano in11ico dti e-osti al mercato. La p.1drona, ~e la serva esclama, giungendo da ca~a, di aHr mc»o l" pt'ntolc al fuoco, d'avere las<-ialo da p..,~,.•~ al fruttivendolo un chilo di pesche, oppure di non avere trovato il \ ino da qualtro lirt", le risponde con un sorri,o f,·rmo sulle labbra rossastre. Con gli 0<·chi pungenti la invita al siltnz.ìo; quando non intt>rvcngono a diur::i.rre J'a1tcn• Lior,., dalle parolt della strva gh ordini, 1.-0~~1•1 ,·azioni, i rimprovt'ri più strampalati Ma le serve in riva al mare dirficihnente 1it·scono ad asscc-ondarc lr padrone. Loro lO~l pronte, nella vita casalìnga, ad adatt.&:-~isornione agli andamcnli e ai misteri della famiglia, cosi procli\·i cioè a fare k fintt tonte, appcna arrivano sulla 1,piag- ~ia si trovano incap•ci di finzioni. Si abb,rndonano a grandi esclamazioni da, anti .1I mare libao, ridono forte ai compli111,·nti del bagnino, abbracciano i ,ignorini di dicci anni e le signorine di quattordici, <orrono e vanno da una parte all'altra, t , 01rebl>t·ro accomunare alla loro allegria .,nc-he J.1 padrona C'è, sl, quello sguardo freddo a metterle per un mo111ento in so- \petto; Sl'nlono, sl, di do,·ersi calm.ue e di do,ere iniziare una nuova finzione marina, più complic.1t.:& di quella domestica, ma non vi riescono. Più la padrona è chiusa in sé. più enc l'aHicinano per parlarlt', per ,pt•iimcn1arr un po' se potessero vincer<' Il'. ~rlide apparenze ostili. Tro,ano t.-nte cml' da rlire: la camicia drl p:idrone è stii.1tJ., l' ..bito grigio sm:icchiato; oggi k pc• ,e !ic ro,t:ino una sciO<'d1t'.na; che non si prt'occupi la p.:&drona St' .&ncor,l il pad1ont non ha mand,uo e quella 1oba •• e t·o~ì ,·ia hno a l.:&ntc minuzie da b.imbine naha.u• Q11t"lle donne dai groui fianchi, dallt' ,u;mi arrossate, che si :iddonnentano :\I ci11<'111atog1afonon co1nprt11drndo il filu dcli.&fa\·ola sullo schermo, che i,Celgono i profumi più viuosi ptr mescolarli al puz.w LE PJ.DBONE PJ.liliO IL BJ.GlfO di sudore e dell'acquaio; che amano gli amori forti e senza troppi spasimi, al mare div('ntano lievi cd eccessivamente sensibili. Si accennano a vicenda una vela sulle on• de, ammiranu il volto del bagnino; e quando ,i ritrovano insieme si mettono a cantare. La spiaggia è cop<'rta da ombrelloni e all'ombra degli ombrelloni signore e bambini giacciono, accecati dal sole. Solo le serve corrono: si conoscono da bagno a bagno; ii ritrovano, si comunicano novità della vita estiva Mescolano i dialetti, e quando odono una voce acida gridare: e Ines, Sofia, Concetta>, tendono l'ottc• chio come i soldati all'appello del &er• gente. Poi via di corsa ad una ad una: c·è, a mrzzogiorno, da andare fino a casa sotto il sole cocente, a prendere il desinare; c'è da servirlo sulla rena, c'è da riporlare via stoviglie e avanzi. Le serve, al mare, quando lt' famiglit mangiano voracemente lt'dute sotto gli ombrelloni, stanno in piedi prontt agli ordini. Poi via di corsa, in c-erca d'acqua fresca alle fonrane; poi via per il caffè del bar "icìno. Nientt' quanto la \'ila d'una serva può rappresentarci il costume, i sentimenti dei nostri balneari. 11 mare è ormai come una grande rappresen1azione dove ognuno vorrebbe andare a rccitart' una sua commedi-.. Ogni signora della nostra borghesia che si trovi ptr quindici giorni su una spiaggia, ha la sua crisi di c-osciena Si vtdt' a un bivio: ,ede in tutto ciò che la circonda una ragione di turbamento; intravede vicino e forse raggiungibile un mondo diverso che l'attira e le dà le smanie. La storia di Emma .Bovary non ha un capnolo balneare, t' non lo pote"a avt• rt'. Le fantasi<' di qud personaggio sor1i,·.ino dall'intimo, tro"avano radici lon• ta1H·, miravano a una vi1a a1teggiata nobilmt'nte, pocticam<'ntc. Nelle nostre signo1t' niente di ciò. Non amano i castelli scoacsi né le tarantellt i1aliane: non pt'n• ,.,no a un grande dt'stino, non ,·cdono un print'Ìpe in un gag:lioffo. Vogliono mettcni in linea, e la linea è una illusione ,a~t.l di ,il.\ spigliata, moderna, pit"na di cord1.1lità, ~tr.1cata Si mira a dare del tu alla vicin.1 <"onosciuta da poche ore: a es- ~tre della compagnia dei Tali e dei Talaltri, a fo1mart' un circolo vasto ma in- ~icmt limit.110 a gente riconoscibile per lingu.tqo;io, per accento, per atti. La spiaggi.i è grande, ogni ombrellone attira: se akuni \ icini si allontanano in gruppo, chi.tssosamente, o!Ttnde l'tssernc: t'sclusi La ser\'a così resta come un parente po- \'NO ~t'mpre tra i piedi Ogni sera, quando, meui i figli a lt:tto, la padrona chiama la iua Concetta p Margherita per farle la li~t.1 dt'lla spe~.i.. forse pt'r un attimo si di,m·ntiC'a d'essere al m•rt'. La serva diwnta .)orniona: sl, la verdura fa mcglio dt"I pt'scc, e le pere sono più buone delle pt·,chc. Le du<' donne stanche si prcpar.rno ad andart a letto. Alla padrona brucia l.1 pelli· d<'I naso e delle spalle. Si addo1menla pl·nsando con desiderio al ritorno i11 ciuà CARLO DADO! ~~alI'J lfJ I :e u3~ua-:::Yu DA UN bar dei Campi Elisi esce un signore in frac, trascinando il mantello da sera, e cammina qua e là tir..,ndo calci, finché s'arresta definitivamentc dinanzi a un tassl. S'affaccia allo sporttllo dtll'autista e dice fra i singulti: e Fate novantotto volte il giro dtlla piazza della Concordia :t. e Va bene, signore >, risponde l'autista, abituato alle eccentricità dei suoi clienti notturni. l giri cominciano, e al quarantaduesimo il cliente si sporge dal finestrino, bussa al vetro davanti e dice all'autista con voce impaziente: e Sbrigati un po', ho fretta! •· UNA DELEGAZIONE di ministri francesi si reca a Ginevra ptr assistert a una cerimonia ufficiale. Alla stuione, i ministri svizzeri al completo atttndono i colleghi Alrarri,o, fotografi e cerimonie d'uso. l ministri svizzeri si presencano: ministro dell'Interno, ministro delle Belle Arti, ministro della Guerra, ministro della Marina. e Ministro della Marina >, ra sorridendo un francese, e ma è uno schen.o, \'Oi non avt'tc marina! •· e D'accordo>, risponde il ministro sviz. zero, e ma ,·oi francesi a,·cte pure un ministro dt'llc Finanze ... >. UN PAZZO, mentre face"a un ~litario, con un trucco diabolico rìus.cì a cambiare la sorte delle carte. Nonostante la grande abili1à fu sorpreso dall'infermiere che già da ttmpo aveva dei sospetti e che gli disse: e A furia d'imbrogliare., p<'r forza i solitari devono riuscirti tutti.. >. e Ssst !.. > gli rispose il paizo. e Non lo dite a ncuuno, ma è da anni che. baro senza fanncne accorgere >. e ~la che bisogno c'è: che sii altri \t' ne accorgano? Ciò che dovrebbe impo1tarti è cht' i solitari ti riescano senza fare imbrogli :t. e Già, ma c'è imbroglio cd imbroglio. 1 miei sono fa11i con tanta ,caltrtna e furberia che ncmmtno io mt ne llCCorgo>. TRE MARSIGLIESI raccontano lr loro impressioni sulla gut'rra: e Vcdt'tc questo dito>, fa il primo, e sot• to Verdun una palla mc lo toirlit. Lo raccolgo e 1.-edett, finora tiene ancora :t. Gli altri non fiatano. li secondo però .1t• tacca a sua voha: e.\ mc successe con la testa Allo Chcmin des Dames una granala, tac .. mi manda a schizzare la t<'sta in meuo ad ahre cento, cinquant;i metri più in là. Fortuna. tamente ero con qualcuno che mi conosce-va di vista Costui mc la raccolse, e mc l• rimise a posto ... t', a parte il fatto cht nei giorni di pioggiil 1ento ancora qualche dolore r('umauco, ne faccio quel che \oglio •· Il teno sta 7.itto. Un po' inquieti, gli altri due si voltano ,erso di lui. e E a te, che t'è succeuo? :t. e E come posso dirvelo? lo sono morto m guerra! :t. t '1MPlEGATO privato Nikola1 Brius- &1 ,ov, a fon.a d1 torcerlo, fini con lo staccare: il secondo bottone della giacca dell'addetto alla sezione criminale, poi guardò timoroso il cane poliziotto che stava annusando le sue scarpe. Il po\ero animale era cosl magro che gli s1 pote\'ano contare le costole. Ed era forse per lo scarso nutrimento che i suo, sensi erano diventati acuussimi: come cane, era veramente mtdligente. Compagno•, disse BnU!>!>OVall'agente di pubblica sicurezza, che ave\'a una barbetta a punta e una faccia da sottufficiale m borghese:: • non faccio caso a un paio di rubli, ma il mio orologio d'oro deve ritornare qui, a tutti i costi, anche se il cane troverà nt'cessario di mettere a soqquadro tutta la mia abitazione. Certamente, l'orologio mi venne rubato m casa, perché' non lo portavo con mc che nelle f'randi occasioni. L'ultima volta che lo mm m tasca fu al funerale di Ulianov. Da allora, non lo le,ai mai dalla mia scrivania!•. L'impiegato dt'lla sezione cmmnalc as- ~entl col capo. Lo ritro\'ercmo, non dubitate•, borbvttò, sicuro del fatto suo. D:H·ant1 alla pon.a ddl'1mpicgato Briusso, s1 raccolbe molti!>&1ma genie. L'addetto alla polizia !>egrt:ta sgumz.agliò il suo cane. Il nobtlc animale alzò 1mmed1atamentc 11 mu!>O, annusò poi a zig-zag il pavimento e saltò d'improvHso sulla vecchia Polia, la massaia della casa vicina. Ella strillò e tentò di fuggire spingendo con I gomili le persone vicine, ma il cane, che la tt:nna con i denti per un lembo della souana, la fece cadere sulle scale. Piagnucofando, la donna s'mginocchiò davanti all'agente: segreto. , Sì!, singhiozzò ella:• Arrestatemi! Punitemi! Io d1st1llo l'acquavite! Nella mia can11n1t ne tro,erete cmque secchie piene:. E non solo frodo lo Stato, ma inganno anche I miei chenu, mescolando alla mia acqua,ue spinto da bruciare! Confesso tuno! .'.VI.anon lusc1atem1 ammazzare da questo brutto cane! ,, • E l'orologio?• le chiese l'agente se• greto. • Dove avete nascosto l'orologio d'oro?•· , Dell'orolog10 non so mente•, assicurò la vecchia Poha: tutto 1I resto è pura verità•. La vecchia Polia venne consegnata a un poliziotto, e poi l'agente scg1eto contir.,,ò le sue ricerche. Ks-ks! • fece al suo cane, premendogli nuovamente il muso a terra. li cane poliziotto addentò una gamba dell'amministratore della casa. Ah1mè!a gridò il \ecch10: '1i fai male ... Lasciami piuttosto arrestare! Le spese delle ultime riparazioni della casa costarono la m('tà di quanto mi feci pagare dagli inquilini!... li resto andò a finire nelle mie tasche e lo spesi per I miei vizi!-. Una vera grandmedt pugni gli piov\'e addosso. Il vecchio potè respirare tranquillamente soltanto quando si trovò seduto dentro la verde au1omobile della polizia. L'impiegato privato Briussov si appoggiava ora su un piede ed ora sull'altro. Poi, d'un tratto, estrasse furtivamente dalla tasca una banconota da dieci rubli e, facendola passare dietro alla schit•na, la porse al guardiano del cane poliziotto. Conducetelo via , mormorò: lo ho ... :\la non potè continuare la frase: il cane gli aveva già messo le ga~be davanti sul petto., L'orologio d'oro ... • rantolò Bnussov terrorizzato, , non era nemmeno mio! Il mio collega d'ufficio Aratov m'incaricò d, venderlo, ed io, invece, l'ho semplicemente 11npcgnato ! Fratelli, cosa dove,•o far.:? ... Fui cos1retto a dire che l'orologio mi era staio rubato!. .. Ammanettatemi!•· Il cane, che era stato condotto per rintracciare l'orolog10, non avrebbe avuto più nulla da cercare in quella cai.a; però, esegui ancora qualche lavoruccio con encomiabile diligenza. Senza troppo annu• sare m giro, prese ciò che gli capitava sotto 11 muso, e sco,·ò m t:il modo altri cmque peccatori. Uno portò un mazzo di carte segnate, un altro confessò di vendt·re a1 malati della saiLtina 11wcce di cocaina, un terzo mostrò il conto delle impost(' umido ancora dell'mch1ostro con il quale aveva fatto le correzioni, e lo presentò al poliziotto; cd il quanto. infine, confessò addirittura d1 aver gettato, cmque anni pnma, la propria moglie nella Neva. Tutu se ne andarono pieni di raccapriccio. Unica preda del cane, restò il poliziotto. Il cane le\·Ò 1I muso in aria per annusare. Poi, fece un salto sopra il suo padrone .. Ed ecco che l'agente di pubblica sicurezza si ripiegò su se stesso, cadde in ginocchio davanti al suo cane e balbeuò: Non mordermi, ca10 cagnetto mio! f:: vero! l'tl accetto dcm1ro, m1 lascio corrompere, e lascio in libertà il più feroce bandito, se mi paga adeguatamente! Ma risparmiami; t1 farò mangiare da signore, sp,.ndendo pt:r te tutto il denaro che lo Stato m1 pa~sa per il tuo mantenimento, e, t<' lo giuro, non comprerò più con questo denaro della t:odka per me! a. M. ZOSCENKO Chi vuole bene utilizzare le vacanze • • • v_iaggia in aeroplano Il tempo risparmiato sul viagg10 è altrellanto tempo guadagnato per la villeggiatura. * Domandate orari e pro~rammi alla Ala Littoria s. A. Roma - Aeroporto del Littorio SALSOMAGGIO [L[çùRA CHE DONA ETERNA GIOVINBZZAJ GRANHDOTERLEGINA BAGNIE OOREIN OGNIPIANODELL'ALBERGO• oocnu AOOOBATISSIMA OON 1.IBERA SCELTA • TELEFONI lN TUTTE LE OJ.llERi; PENSIONI E FORFAITS TELEFONI: HSl-7283-7283 • TELEGBA1Ull1 REOINABOTEL iIL PIUDESIDERATO SOGGIORNO!
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